Pubblico in questo post, per festeggiare un anno di vita del blog Nocturnia, l'intervista rilasciatami dallo scrittore Robert J. Sawyer.
Prima di cominciare il consueto avvertimento, alla fine della versione in lingua italiana, il lettore troverà la versione originale in Inglese.
Questo per dare la possibilità ai lettori anglofoni di poter fruire senza problemi dell'intervista.
Come sempre vi auguro buona lettura.
Public in this post, to celebrate a year of the blog Nocturnia,my interview with SF author Robert J. Sawyer.
Before starting the usual caveat: the end of the Italian language version, the reader will find the original version in English.
This will give the opportunity to Anglophone readers can enjoy without problems of this interview.
As always I wish you good reading.
Nick : Ciao Robert.
Grazie per aver accettato quest'intervista.
Innanzitutto complimenti, anche se in ritardo, per l'ultima vittoria al Prix Aurora con il romanzoWWW: WATCH.
Come prima domanda ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi.
Robert J. Sawyer : Sono nato nella città di
Ottawa la capitale del Canada nel 1960, ma sono cresciuto a
Toronto . Ho studiato
broadcasting all'Università, e pensavo di diventare uno sceneggiatore, cosa che ho effettivamente fatto decenni più tardi. Ma mi sono distratto a scrivere romanzi, e ho scoperto che mi divertivo immensamente in quella veste. Ai miei 20 anni, mi guadagnavo per lo più da vivere come scrittore di saggistica, giornalismo per attività commerciali e informatiche* , scritti scientifici, e con un sacco di newsletter aziendali e governative, comunicati stampa, e così via. Giunto ai miei 30 anni, ho compiuto la transizione come scrittore di fantascienza a tempo pieno.
Nick : Quali autori ti hanno maggiormente influenzato? ( Naturalmente vale anche per programmi tv e serie o altro)
Sawyer : In primo luogo,
Arthur C. Clarke. Mi ha insegnato che è possibile scrivere su ciò che a prima vista sembrano questioni metafisiche, e allo stesso tempo riuscire a mantenere una struttura razionale del pensiero. Dopo di lui,
HG Wells, che ha dimostrato che la fantascienza può essere usata metaforicamente per un commento sociale e di satira. Inoltre,
Frederik Pohl, in particolare per i suoi romanzi
LA PORTA DELL'INFINITO (Gateway) e
UOMO PIU? (Man Plus). Per quanto riguarda la TV, non c'è dubbio che l'originale
Star Trek ha avuto una grande influenza su di me: ho amato il suo ottimismo e il suo commento sociale.
2001: Odissea nello Spazio è il mio film di fantascienza preferito, ma amo anche i cinque film originali della saga
Planet of the Apes ancora una volta, per il loro impegno sociale.
Nick : Nella maggior parte dei tuoi libri, come ad esempio il bellissimo THE TERMINAL EXPERIMENT vincitore del Premio Nebula, o il mio preferito,ILLEGAL ALIEN (Processo Alieno Ed. Fanucci) spesso tratti del concetto di "umano", i suoi significati, nonchè le sue trasformazioni e ridefinizioni.
Da cosa nasce quest'interesse?
Sawyer : E' cominciato quando ero bambino. Ero affascinato dalla paleoantropologia, per il fatto che, fino a poco tempo fa, fossero soliti esservi più tipi di esseri intelligenti conviventi fianco a fianco su questo pianeta. Mi chiedevo come erano fatti, e del come potrebbe esserci qualcosa di diverso da noi e lo stesso ed essere ancora considerato "umano". E, naturalmente, sono cresciuto con la lotta per i diritti civili negli Stati Uniti come sfondo alla mia infanzia. Mi sembrava chiaro che le questioni della personalità, di chi possa essere titolare di diritti, fossero tra le più importanti da esplorare.
Nick: Proseguendo in questa direzione: sei unanimamente considerato uno scrittore di fantascienza hard, eppure nelle tue trame esplori spesso il rapporto tra scienza e religione (sia pure visto da un punto di vista quasi agnostico) inoltre i tuoi protagonisti sono accomunati dall' avere tutti situazioni traumatiche di vita(come malattie, separazioni, accuse immotivate).
Ti andrebbe di parlarci dei motivi di queste scelte?
Sawyer : Questa è dovuto in parte all' influenza di
Arthur C. Clarke, e dai suoi racconti come
THE STAR e
I NOVE MILIARDI DI NOMI DI DIO. ( (The Nine Billion Names of God, 1967) , ma è anche legato al fatto che io sono realmente un ateo, però conosco un sacco di persone brillanti, intelligenti, attente e curiose che non lo sono, ma credono in qualcosa che io non conosco . E io di questo ne sono curioso e rispettoso al tempo stesso, voglio esplorare ciò che porta persone diverse a guardare alla stessa scienza, agli stessi fatti, e poi a giungere a conclusioni radicalmente diverse. Per quanto riguarda i personaggi che sono a punti di svolta nella loro vita, beh, questo dà un impulso drammatico alle storie: è proprio quando si versa in condizioni estreme che qualsiasi finzione viene strappata via e si
scopre come sono realmente le persone.
Nick :...e la tua passione per la paleontologia che hai usato in molti romanzi dalla primissima Trilogia della QUINTAGLIO ASCENSION, a LA FINE DI UN ERA (End of an Era) fino alla recentissima NEANDERTHAL PARALLAX invece da cosa deriva?
Sawyer : Ho desiderato essere un paleontologo sin da quando avevo quattro o cinque anni. La vita antica mi affascinava, e mio padre incoraggiato da quell'interesse,mi acquistava libri sui dinosauri,mi portava a musei,mi accompagnava a caccia di fossili, e così via. Entrambi i miei genitori erano accademici, e, alla fine ho deciso che la vita accademica non faceva per me,
Io volevo scrivere. Ma l'interesse predominante nella paleontologia rimane e includo questo perticolare nei miei libri ogni volta che posso, come nel romanzo che sto scrivendo adesso, intitolato
The Great martian Fossil Rush * ( Nota di Nick : nel frattempo, nel periodo successivo all'intervista il libro ha cambiato titolo, adesso il nuovo nome del libro è
RED PLANET BLUES) ).
Nick: Il primo Romanzo tuo che ho letto, per ironia della sorte è stato anche il primo che hai pubblicato : THE GOLDEN FLEECE(Apocalisse su Argo. Urania Mondadori) , a distanza di decenni il personaggio di Jason il Computer assassino è ancora adesso uno dei migliori epigoni di HAL 9000 di Clarke.
Si tratta di un omaggio voluto?
Sawyer : Oh, assolutamente. Ho visto la prima volta
2001, quando è uscito nel 1968, quando io avevo otto anni. Sono rimasto affascinato dal personaggio di
HAL. Ma non c'era davvero una buona spiegazione del
perchè HAL ha fatto le cose che faceva, pensavo che non fosse sufficiente il motivo che gli avessero mentito o dato istruzioni contradittorie. Volevo provare a scrivere qualcosa di veramente impegnativo e credibile dal punto di vista del computer, e dargli motivazioni credibili e plausibili psicologicamente. Quindi, sì,
Jason è un omaggio a
HAL, ma è anche il mio tentativo di cimentarmi con le questioni che riguardavano HAL che avevano lasciato frustrato.
Nick : Nelle tue opere non manchi mai di mettere in risalto il tuo legame con il retroterra nazionale, so che svolgi anche attività di curatore per una serie di antologie di fantascienza canadese (se non ricordo male). Possiamo parlare di una fantascienza canadese con prerogative differenti da quella statunitense?
E se si in che cosa si differenziano?
Sawyer : Beh, mi piace scherzare dicendo che fantascienza americana ha sempre il lieto fine, la fantascienza canadese ha finali tristi, e la fantascienza britannica non ha affatto finali. Il Canada è una terra enorme -è il secondo paese più grande sulla Terra, ma ha una popolazione molto esigua, solo 34 milioni di persone. A differenza degli americani, sappiamo che non possiamo cambiare il mondo, o controllare il futuro, e quindi cerchiamo di scendere a compromessi, fare la pace, andare avanti e sperare per il meglio. Come sai, io ho la cittadinanza sia statunitense che canadese, e io non solo amo ma sono orgoglioso di entrambi i paesi, ma la differenza tra le due nazioni è reale, e questa differenza si riflette molto in tutte le arti, non solo sulla letteratura di fantascienza.
Nick: Rimanendo in tema, una domanda che ho fatto anche ad altri tuoi colleghi: nel mio paese, l'Italia, la fantascienza è in crisi, le pubblicazioni chiudono, i lettori diminuiscono, nelle librerie e nelle edicole ci sono sempre meno spazi per il genere. Mi interesserebbe conoscere la situazione, secondo il tuo punto di vista, in Canada. Mi rendo conto che l'argomento è complesso, non solo per la vicinanza con gli USA a volte osmotica altre fagocitante, ma anche per la situazione di bilinguismo del tuo Paese che porta ad avere uan scuola anglofona e una francofona che non sempre si incontrano. Mi piacerebbe avere una descrizione generale.
Sawyer : Beh, l'industria editoriale sta certamente cambiando, su questo non ci sono dubbi. Ma oggi c'è di più materiale fantascientifico in corso di pubblicazione in Canada di quanto sia avvenuto in passato, e i nostri più grandi editori, che in passato guardavano la SF dall'alto in basso,adesso sono disposti a pubblicarla. Quindi, io sono ottimista per il breve termine, almeno,, il mio editore canadese,
Penguin Canada, mi tratta favolosamente. Gli scrittori Franco-canadesi hanno i loro propri editori; che stanno passando periodi difficili, perché, anche se il Canada è ufficialmente bilingue, molte più persone parlano inglese che francese, e così gli editori francesi devono soddisfare un mercato più piccolo.Quello che è incerto il futuro a lungo termine dell'editoria, non importa dove vivete sul pianeta,diventerà sempre più duro negli anni a venire guadagnarsi da vivere per qualsiasi tipo di romanziere.
Nick: Una domanda a cui probabilmente sarai stanco di rispondere. Parliamo della serie di FLASHFORWARD, non è stata un gran successo nonostante la qualità degli Attori coinvolti ed è stata chiusa. Alla luce di quello che hai visto ne eri soddisfatto? Cosa salveresti di quella produzione e cosa secondo te invece non ha funzionato?
Sawyer: Non so se avete la stessa frase, ma in Nord America noi parliamo della stupidità del fare il "Quarterback il Lunedi mattina." Quando i giochi sono conclusi , è facile dire, col senno di poi, quello che avrebbe potuto essere fatto in modo diverso , ma sai una cosa? Tutti quelli coinvolti in
FlashForward hanno dato il loro meglio. Sono stato orgoglioso di far parte di questo, mi sono divertito a scrivere una sceneggiatura per la serie, e ne ho molto apprezzato gli episodi finiti.
Nick : So che anche ROLLBACK ( Rollback. Edizioni Urania Mondadori # 1563) ha avuto una trasposizione, stavolta radiofonica (se non erro) da parte della CBC ( l'emittente radiotelevisiva nazionale canadese) con l'interpretazione di Alessandro Juliani ( Ten. Gaeta in BATTLESTAR GALACTICA).
Ce ne vuoi parlare?
Sawyer: Alessandro ha fatto un lavoro fantastico, lui è un attore assolutamente incredibile- abbiamo visto su
Battlestar Galactica solo una minuscola porzione di quello che è in grado di fare. Il programma che ha adattato
ROLLBACK si chiamava
"Between the Covers" ("Tra le copertine " ), ed è stato ascoltato in tutto in Canada. E' molto prestigioso avere un libro selezionato per quel programma, ed io ero entusiasta che avessero scelto proprio
ROLLBACK.
Nick: Hai vinto i maggiori premi internazionali: lo Hugo e il Nebula negli stati Uniti, in Canada il già ricordato Aurora per la science fiction e l' Arthur Ellis per il Thriller; il Seiun in Giappone; il Prix de l'imaginaire, sei stato tradotto in almeno dodici lingue ,( in Italia quasi tutte le tue opere sono state pubblicate ed ora è in corso di traduzione la trilogia WWW) c'è oggi qualcosa che senti che ancora ti manca?
E in quali paesi le tue opere hanno più successo e ti danno più soddisfazioni?
Sawyer: Sono molto soddisfatto della vita, ho avuto più successo di quanto avrei mai creduto di poter avere. E' stato molto gratificante. Sono entusiasta di essere tradotto in tutte le lingue, ma suppongo di essere più orgoglioso del fatto che sono lo scrittore di fantascienza straniero più venduto in Cina. Mi fa enormemente piacere sapere che il mio lavoro è apprezzato così lontano da casa. Naturalmente, come dice
Peter Parker ,
"Da un grande potere derivano grandi responsabilità ". Ho sentito quindi l'obbligo di affrontare la questione della censura di Internet in Cina all'interno della mia trilogia
WWW, proprio perché il mio pubblico in quel paese è così grande .
Nick: La tua produzione fantascientifica si affianca ad un altrettanto interessante produzione di giallista. Quali sono di entrambi i generi( che spesso s'intersecano) le opere che ti soddisfano di più e quali sono invece quelle che oggi non riscriveresti più o che riscriveresti in maniera differente?
Sawyer : Anche in questo caso, non ha senso pensare al passato.
Ognuno dei miei libri rappresenta un'istantanea di come ero io quando li ho scritti, tornare indietro e riscrivere i libri sarebbe come usare Photoshop per modificare le immagini della mia infanzia, che senso avrebbe? Detto questo, ritengo che i miei migliori romanzi siano
FACTORING HUMANITY ( I Transumani. Urania # 1379);
ROLLBACK , e
WWW: WAKE ( di prossima pubblicazione in Italia. Quelli che a cui io sono meno affezionato, ironia della sorte, sono
FLASHFORWARD ( Avanti nel Tempo. Edizioni Fanucci), che è quello che mi ha fatto guadagnare più soldi
ILLEGAL ALIEN (Processo Alieno Eizioni Fanucci), cioè il tuo preferito.
Nick: Quali tra i tuoi colleghi scrittori apprezzi in particolare e quali opere ti hanno colpito ultimamente?
Sawyer : Il mio grande amico
Robert Charles Wilson non manca mai di stupirmi, così come
Jack McDevitt.
Nick: : Progetti futuri, dopo la Trilogia WWW di cosa ti occuperai? Cosa ci possiamo aspettare da Robert J. Sawyer in futuro ?
Sawyer :Il mio nuovo romanzo,
TRIGGER, un thriller politico sulla natura della memoria, uscirà in inglese nel mese di aprile 2012. E sto finendo il libro successivo ,
The Great Martian Fossil Rush A.K.A RED PLANET BLUES , che è un romanzo di SF investigativa ambientato su Marte.
Nick: Bene, ringraziandoti anche a nome dei lettori italiani per la tua gentilezza nel rispondere a questa intervista ecco l'ultima domanda: una questione a cui avresti voluto rispondere e che non ti ho fatto?
Sawyer : Penso che abbiamo affrontato tutto quanto. Molte grazie a te per la tua gentilezza e le tue domande profonde!
INTERVIEW WITH ROBERT J. SAWYER.
THE ENGLISH VERSION
Nick : Hello Robert. Thank you for accepting this interview. First of all compliments, even if late, the last victory in the Prix Aurora with the novel WWW: WATCH. First question I ask you to tell us about your beginnings.
Sawyer: I was born in Ottawa—Canada’s capital city—in 1960, but grew up in Toronto. I studied broadcasting at university, and thought I would become a scriptwriter, which I did decades later. But I got sidetracked into writing novels, and found I enjoyed that form immensely. In my 20s, I mostly made my living as a nonfiction writer, doing business and computer-related journalism, some science writing, and lots of corporate and government newsletters, press releases, and so on. In my 30s, I transitioned to writing science fiction full-time.
Nick : Which authors have most influenced you? (Of course, also applies to TV shows and series, etc.)
Sawyer : First and foremost,
Arthur C. Clarke. He taught me that one could write about what at first blush appear to be metaphysical issues while still keeping a rational frame of mind. After that,
H. G. Wells, who showed that science fiction could be used metaphorically for social comment and satire. Also,
Frederik Pohl, especially his novels Gateway and Man Plus. On TV, there’s no doubt that the original
Star Trek had a great influence on me: I loved its optimism and its social comment.
2001: A space Odissey is my favourite science-fiction film, but I also love the original five
Planet of the Apes movies—again, for their social comment.
Nick : In most of your books, such as the beautiful "The Terminal Experiment", which won the Nebula Award, or my favourite "Illegal Alien", often taken the concept of “human", its meanings, as well as its transformations and redefinitions. Where was this interest born?
Sawyer: It started as a child. I was fascinated by paleoanthropology—by the fact that, until recently, there used to be multiple kinds of intelligent beings living side-by-side on this planet. I wondered what they were like, and how different something could be from us and still be considered “human.” And, of course, I grew up with the civil-rights struggle in the United States as the background to my childhood. It seemed clear that questions of personhood—of who was entitled to rights—were among the most important that one could explore.
Nick: Continuing in this direction: you are unanimously considered a hard science fiction writer, but in your plots often explore the relationship between science and religion (albeit seen from a viewpoint almost agnostic) also your protagonists are united by ’have all traumatic life situations (such as illness, separation, allegations unfounded). Would you like to talk about the reasons for these choices?
Sawyer: That’s in part Arthur C. Clarke’s influence, with stories like
"The Star" and
“The Nine Billion Names of God", but it’s also related to the fact that I am indeed an atheist, but I know a lot of bright, intelligent, thoughtful, inquisitive people who aren’t; they believe in something I don’t. And I’m curious about that, and respectful of it; I want to explore what makes people look at the same science, the same facts, and come to radically different conclusions. As for the characters who are at turning points in their lives, well, these give dramatic impetus to the stories: it’s when people are facing extreme circumstances that any pretense is stripped away and we get to find out who they
really are.
Nick: ... and your passion for paleontology that you used in many novels of the trilogy from the very first “Quintaglio Ascension,” to End of an Era until the recent “Neanderthal Parallax” instead on what comes?
Sawyer: Ever since I was four or five years old, I wanted to be a paleontologist. Ancient life fascinated me, and my father encouraged that interest, buying me books about dinosaurs, taking me to museums, taking me fossil hunting, and so on. Both my parents were academics, and, in the end I decided the academic life wasn’t for me; I wanted to write. But that lifelong interest in paleontology endured, and I include such things in my books whenever I can, including the novel I’m writing right now, called "The Great Martian Fossil Rush"
(NOTE : after this interview, the novel's title was changed to RED PLANET BLUES. nick).
Nick: The first novel I read you, ironically was also the first one you published: "Golden Fleece", decades after the character of Jason computer murders still is one of the best followers of Clarke’s HAL 9000. This is a tribute wanted?
Sawyer: Oh, absolutely. I first saw 2001 when it first came out in 1968, when I was eight years old. I was fascinated by the character of HAL. But there never really was a good explanation for
why HAL did the things he did; that he’d been lied to or given conflicting instructions wasn’t enough, I thought. I wanted to try something really challenging—to write
believably from a computer’s point of view, and to give it believable, psychologically plausible motivations. So, yes, Jason is a tribute to HAL, but also my attempt to grapple with the issues surrounding HAL that frustrated me.
Nick: In your works never fail to bring out your relationship with the surrounding national, who also know as editor for a number of anthologies of Canadian fiction. We can speak of a Canadian science fiction different from that of the U.S. prerogatives. And if you differ in what?
Sawyer: Well, I like to quip that American SF has happy endings, Canadian SF has sad endings, and British SF has no endings at all. Canada is a huge land—the second largest country on Earth—but has a tiny population, only 34 million people. Unlike the Americans, we know we can’t change the world, or control the future, and so we try to compromise, make peace, get along, and hope for the best. As it happens, I’m a dual US/Canadian citizen, and I’m proud of and love both countries, but the difference between them is real, and that difference is very much reflected in all of the arts, not just science-fiction writing.
Nick: Still on the subject, a question that I have done to your other colleagues in my country, Italy, the fiction is in crisis, closing publications, readers fall, bookstores and newsstands there are fewer spaces for the genre. I would be interested to know the situation, according to your point of view, in Canada. I realize that the argument is complex, not only for its proximity to the U.S. at times engulfing osmotic other, but also for the situation of bilingualism in your country, which leads to a wild and a French-speaking schools that do not always meet. I wish I had a general think.
Sawyer: Well, the publishing industry is certainly changing, there’s no doubt about that. But there’s more science-fiction being published in Canada than ever before, and our biggest publishers, who used to look down their noses at SF, are now willing to publish it. So, for the short term, at least, I am optimistic; my Canadian publisher,
Penguin Canada, treats me fabulously. French Canadians have their own publishers; they have a rough time of it because, although Canada is officially bilingual, far more people speak English than French, and so the French publishers have to cater to a small market.
The long-term future of publishing is uncertain; no matter where you live on the planet, it’s going to be hard to make a living as a novelist of any type in the years to come.
Nick: A question to which you’re probably tired of answering. We speak of the set of "FlashForward", has not been a great success despite the quality of the actors involved and has been closed. In light of what you have seen it you were satisfied? What would you save that production and what you think but it did not work?
Sawyer: I don’t know if you have the same phrase, but in North America we speak of the silliness of being a
“Monday Morning Quarterback.” After the game is over, it’s easy to say, in hindsight, what might have been done differently—but you know what? Everybody involved in
"FlashForward" gave it their very best. I was proud to be a part of it, had a blast writing a script for it, and very much enjoyed the finished episodes.
NicK: I know that "Rollback" also had a transposition, this time radio by the CBC with the interpretation of Alessandro Juliani (Lt. Gaeta in Battlestar Galactica). There you want to talk?
Sawyer: Alessandro did a fabulous job; he’s an absolutely amazing actor—we saw only a tiny fraction of what he could do on
Battlestar Galactica. The program that adapted
Rollback was called
"Between the Covers", and it was heard across in Canada. It’s very prestigious to have a book selected for that program, and I was thrilled that they chose
Rollback.
Nick: You have won major international awards: the Hugo and the Nebula in the United States, Canada, the Aurora mentioned science fiction and Arthur Ellis for mystery, the Seiun in Japan, the Prix de l’Imaginaire in France, you have been translated into twenty languages (in Italy almost all your works have been published and now being translated is the WWW trilogy) today there is still something you feel you lack? And which countries are your works are more successful and give you more satisfaction?
Sawyer: I’m very content in life; I’ve had more success than I ever thought I could. It’s been very gratifying. I’m thrilled to be in all those languages, but I suppose I’m proudest of the fact that I’m the top-selling foreign science-fiction writer in China. It’s enormously pleasing to know that my work is appreciated that far from home. Of course, as
Peter Parker says,
"with great power comes great responsibility". I felt an obligation to tackle the question of Chinese Internet censorship in my WWW trilogy precisely because my audience is so big there.
Nick: Your science fiction is accompanied by an equally interesting thriller production. What are of both genres (often intersecting) the works that you like most and which ones are the ones that today most will not rewrite or rewrite in a different way?
Sawyer: Again, there’s no point in thinking about the past. Each of my books is a snapshot of who I was when I wrote it; to go back and rewrite the books would be like using Photoshop to modify my childhood pictures—what would be the point? That said, I think my best novels are
Factoring Humanity; Rollback and
Wake. The ones I’m least fond of, ironically, are
FlashForward —which has made me the most money—and
Illegal Alien, which is your personal favourite.
Nick: Which of your fellow writers in particular you appreciate? What work do you have hit lately?
Sawyer: My great friend
Robert Charles Wilson never fails to impress me, as does
Jack McDevitt.
Nick: Future Plans. After the WWW trilogy what do you do? What can we expect from Robert J. Sawyer in the future?
Sawyer: My new novel,
Triggers, a political thriller about the nature of memory, comes out in English in April 2012. And I’m just finishing up the next book after that,
The Great Martian Fossil Rush A.K.A "RED PLANET BLUES", which is an SF detective noir novel set on Mars.
Nick: ) Well, thank you on behalf of Italian readers for your kindness in responding to this interview, this is the last question: is there a question that you wanted an answer and that I have not done?
Sawyer: I think we covered a lot. Many thanks for your kindness and thoughtful questions!
23 commenti:
Ultimi due articoli da leggere, come spesso accade, con attenzione e dedizione. Me li gusti appena posso!
*gusto
aaaaaghaaaagaa.... goduria. Copiato tutto in reader e leggo con calma. GRAZIE
Uffi, devo scappare, ma prometto che appena rientro a casa passo a leggere tutto con calma ;)
Il tuo blog può diventare un punto di riferimento per gli appassionati di SF. Complimenti per la cura e l'impegno con le quali gestisci questo spazio web, davvero esemplari.
Grande intervista (come sempre) ad un autore che non ho seguito tantissimo, ma ora ho voglia di recuperare.
E OK, mi ripeto - ancora una volta si rimane impressionati dalla grande umanità degli autori anglosassoni.
E una nota - si vede brillare di quando in quando il fanboy nelle domande.
Ma è giusto così.
Ottimo lavoro!
Grande Nick: lavoro splendido:-)
@ Occhio sulle espressioni; Eddy e Melinda.
Leggete pure con calma e quando volete, anzi ne approfitto per dirvi che stasera anche io mi rimettero in pari coi vostri blog.
@ Ariano.
I tuoi complimenti mi riempiono d'orgoglio, cerco sempre di fare le cose con passione e mi fa piacere che altri appassionati gradiscano.
Sai però una cosa che mi lascia perplesso?
Finora ho pubblicato diverse interviste a scrittori comparsi spesso su Urania, mi sarei aspettato perlomeno un minimo di curiosità da parte dei lettori uraniani, invece almeno finora pare proprio di no.
@ Davide.
Grazie!
Il fanboy nonostante tutto rimarrà sempre dentro di me. Guai se fosse il contrario.
@ Ferruccio.
:)
Spettacolooo!!! Mi piace molto l'approccio di Sawyer alla narrativa, a costo di essere poco originale lo ritengo uno dei migliori attualmente in circolazione. Questo è un colpaccio da maestro. Bravo!
Nick sei un mito. Ho letto le prime battute, mi ripropongo di leggere tutto con grande attenzione nel fine settimana. Questa settimana è stata pessima, non ho ancora scritto neppure un post, che vergogna.
Ciao
Angie
Ecco l'intervista allora! Grande Nick! :)
Commento in ritardo, ma volevo leggere con calma. COndivido il pensiero di Ariano Geta, potresti e dovresti essere un punto di riferimento per la SF in italia.
E queste interviste meritano di essere raccolte in un "agile volumetto", cito sempre Davide Mana.
@ Angelo.
Sawyer ha un approccio molto condivisibile nei suoi ragionamenti.
Credimi fratello, sono soddisfatto di tutte e dico tutte le interviste che ho realizzato, ma il fatto che uno scrittore Premio Hugo abbia rilasciato senza problemi un intervista a un oscuro blgger italiano mi riempie di orgoglio.
@ Angie.
Capisco. Se posso permettermi di darti un consiglio, prenditi tempo rilassati e riconquistati degli spazi.
@ Michela.
Ma grazie sorellina.;)
@ Lady Simmons.
Non ti preoccpare non esiste il ritardo qui su Nocturnia su tutti i post e dico "tutti" i post si può commentare anche un anno dopo.
Per gli agili volumetti ci sto pensando su in questi giorni.
Come promesso, eccomi.
Appena letta :D
Complimenti a te, Nick, per la scelta delle domande. Sai scegliere argomenti interessanti ogni volta.
E Sawyer mi piace. E' simpatico e molto intelligente. E mi sembra anche abbastanza umile. E' un uomo che ama quello che fa e pensa più a soddisfare i suoi lettori (vedi l'inserimento della censura internet per i suoi lettori cinesi) che al guadagno che ne ricava, tant'è che i libri con cui ha guadagnato di più non li mette affatto ai primi posti. Sì, mi piace proprio questo Sawyer!
Mi è piaciuta molto anche la risposta sul passato, quando ha usato la metafora efficare dell'uso di photoshop sulle sue foto di infanzia.
Mi sento meno ignorante adesso e, ti dirò, potrei anche iniziare a leggerlo (mi consiglieresti un primo titolo?).
Grazie mille Nick, è stato un piacere.
P.s. Ho imparato anche un nuovo modo di dire straniero "Fare il Quarterback il Lunedi mattina" :D
Cara Melinda, che libri ti potrei consigliare sono "La Fine di un Era"; "Starplex" oppure "Apocalisse su Argo" o magari qualcuno dei titoli della serie dei "Neanderthal Parallax".
L'espressione non la conoscevo nemmeno io, in originale viene detta così: "Monday Morning Quarterback"
Un caro saluto.
Ho spesso l'occasione di interagire con Robert Sawyer nella sua pagina Facebook. Nonostante gli impegni e la figura di scrittore a livello mondiale ha sempre il tempo di rispondere.
Ottimo lavoro, bravo!
Dalle risposte Sawyer appare proprio com me l'ero immaginato: una persona, prudente, preparata, umile e disponibile e pure un pochino riservato, eh! (Ma forse è timidezza, vallo a sapere!)
@ Anonimo.
Confermo che Sawyer è stato di una gentilezza assoluta, vermanete un signore, come del resto tutte le persone contattate per le mie interviste, oltretutto lui ha dimostrato anche una grande umiltà.
Senti posso chiederti una cosa?
Rispetto la tua decisione di rimanere anonimo ed è un tuo diritto farlo, ma come mai questa decisione?
Scusa ma sono curioso.
@ Iguana.
Umile veramente molto, credo che abbia giocato anche una certa dose di timidezza.
Letta!
Proprio complimenti e ancora una volta si denota l'umiltà degli scrittori esteri che a volte preferiscono la fan-intervista alla rivista patinata. E' vero che cmq all'estero il web è considerato una risorsa e non una perdita di tempo.
Adesso mi sono ripromesso di leggere qualcosa di suo io prima possibile.
Unico neo, a mio parere, è quando svincola velocemente sulla questione ff... mi sa un pò da cocente delusione, anche se ti dice che per lui è stato un successo. E comunque ci sta.
Attendo la prossima intervista!!
Posso suggerirti Dan Simmons XDXD
(A parte gli scherzi mi piacerebbe davvero fargli qualche domandina...)
RE: Yeah! Cats rocks!! My favorite animal is the panther!
@ Fainting Spell.
Yes! Cats rocks! I like panther too.
@ Eddy.
Si la risposta su FF ci sta tutta, io credo, detto sinceramente, che non avesse tanta voglia di tornare sull'argomento e quindi non ho insistito più di tanto sulla questione.
Le prossime interviste? Quali prossime interviste? XD XD XD
No, credo proprio che ti piaceranno.
Mi ha colpito il fatto di come sia partito "standard", sia come impostazione lavorativa (articolista poi lanciato sulla narrativa) che come passioni (pietre miliari della sc-fi su carta e su pellicola), per poi caratterizzarsi a dovere, complice anche la sua situazione nazionale, il bilinguismo e la doppia nazionalità.
Curioso il suo seguito in Cina! Grande autore!
Ben fatto, Nick!
@ Occhio sulle epressioni.
Grazie fratello.
Se ci pensi, il suo è il tipico percorso comune di molti tra scrittori e sceneggiatori di genere sf.
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