I VIAGGI DELL' ASTRONAVE ORION.


I vertici della flotta Spaziale, hanno un problema: il Comandante McLane, è una vera e propria spina nel fianco, sempre disposto all'insubordinazione, una vera e propria testa calda.
Peccato però che il Comandante Cliff Allister McLane sia forse il miglior capitano della flotta spaziale Terrestre, completamente idolatrato dal suo equipaggio, e che la sua Astronave la Orion VII sia senza ombra di dubbio la Nave Spaziale più avanzata della Flotta.
Dopo un ennesima bravata la Orion viene declassata a semplice nave di pattuglia e al Comandante viene affiancato un "supervisore" esterno : il Tenente Tamara Jagellovsk, un vero e proprio mastino seguace solo della logica e delle regole.
Una minaccia Aliena obbligherà McLane e il suo l'equipaggio a convivere col nuovo supervisore,e forse, a comprendersi meglio.


Nel 1966, il cemento del Muro di Berlino era ancora fresco, la Guerra Fredda era al suo apice e la Germania viveva sulla sua pelle la separazione in due stati formalmente, e praticamente, nemici tra loro.

Però quelli erano anche gli anni in cui l'esplorazione spaziale viveva la sua età dell'oro, l'epoca in cui la scienza sembrava destinata entro pochi decenni a risolvere tutti i problemi dell'umanità.
Le stelle non erano mai sembrate così vicine,in un certo senso quella fu l'ultima volta che ci avrebbero dato quella sensazione.




Ispirato da questo substrato culturale, negli Stati Uniti un certo Gene Roddemberry, aveva creato Star Trek una serie televisiva che parlava al futuro per descrivere le sfide del periodo,che descriveva una razza umana che aveva finalmente risolti tutti i suoi problemi di convivenza e che poteva ragionevolmente proiettarsi nello Spazio come protagonista.
Star Trek debuttò sugli schermi Americani nel Settembre del 1966. Roddemberry dopo infiniti tentativi e ben due episodi pilota prodotti per convincere i produttori potè finalmente godersi il meritato successo.

Dall'altra parte dell'Oceano, proprio in Germania, un altro uomo aveva avuto più o meno le stesse intuizioni di Roddemberry.



Già dal 1962, il bavarese Rolf Honold, comincia a buttar giù alcuni soggetti ambientati in un lontano futuro, in cui un umanità finalmente pacificata, dopo aver colonizzato le profondità marine sta adesso conquistando lo Spazio.
Non solo, Honold pone le basi dei personaggi principali: un comandante giovane e geniale ma indisciplinato e sciupafemmine, un secondo in comando ligio e soggetto alla logica, descritto così proprio per creare contrasto col protagonista -in seguito il secondo in comando diventerà nelle sceneggiature una donna, in modo da poter definire una certa tensione sentimentale tra i due- un equipaggio multietnico i cui membri risultino essere perfettamente integrati tra loro, una splendida Astronave e last but not least una misteriosa razza Aliena, quella dei "Frogs", che cerca con ogni mezzo di distruggere la Terra.

Sia Honold che Roddemberry ignorano completamente il lavoro, l'uno dell'altro e per un bizzarro scherzo del destino anche le loro creazioni debutteranno nei rispettivi paesi a distanza di una settimana l'una dall'altra.

Dopo diversi tentativi, nel 1966 la ARD, la più importante tra le due emittenti pubbliche tedesche (l'altra è la ZDF) acquista le sceneggiature dello scrittore bavarese, e decide di tentare la strada della fantascienza in televisione.
Il 17 Settembre di quell'anno debutta con l'impronunciabile titolo, per noi italiani Raumpatrouille- Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffs Orion,(Traduzione Italiana: LE FANTASTICHE AVVENTURE DELL'ASTRONAVE ORION) una serie in sette episodi tutti in bianco e nero.
Quegli episodi conquisteranno i telespettatori tedeschi, in parte quelli europei.
Molto meno il resto del mondo.


Prima questione : il Casting.
Le storie prevedevano che i sei membri dell'equipaggio provenissero ognuno da un paese diverso: il Comandante McLane dall' Australia; il Tenente Jagellovsk dalla Russia, la tecnica della comunicazioni Helga Legrelle sarebbe dovuta essere francese e così via.


Per ognuno di loro, vennero scelti attori tedeschi, così per il ruolo di McLane venne individuato il giovane ma già famoso Dietmar Schonherr, all'epoca vero e proprio habituè del piccolo schermo in Germania, mentre per il ruolo della protagonista femminile venne individuata la quasi debuttante Eva Pflug.


La Pflug, pur avendo accettato, inizialmente manifestò diversi dubbi riguardo al ruolo, dubbi nati principalmente a causa delle uniformi portate dal personaggio, ritenute dall'attrice (altri tempi, indubbiamente) dotate di gonne troppo corte.
Sia come sia dovettero intervenire le costumiste della rete per assicurare l' attrice riguardo alla bellezza delle sue gambe,e al fatto che potesse tranquillamente mostrarle in pubblico.


Un discorso a parte merita il personaggio dell'addetto allla sicurezza, indicato da Rolf Honold come italiano: il Tenente Mario de Monti (si, lo so, sembra fatto apposta...) interpretato dal brillante caratterista Wolfgang Volz; il suo de Monti rappresenta dentro di sè tutte le caratteristiche con le quali, gli italiani vengono visti all'Estero. Caratteristiche sia positive che negative: Mario de Monti spesso sa essere spaccone, pigro, indisciplinato ed eternamente ossessionato dal cibo e dalle donne ma al contempo fedele e coraggioso quando serve.
Caratterizzazione comunque mai utilizzata in maniera caricaturale o negativa, giusto semmai con simpatia e con continue strizzatine d'occhio.

Seconda questione : le storie.
Le trame erano indubitabilmente semplicistiche quasi leziose, forse eccessivamente ingenue in alcuni punti, in un episodio l'equipaggio deve affrontare una ribellione robotica; in un altro scoprono un pianeta con una civiltà matriarcale senza contare che alcuni dialoghi, rivisti con l'occhio smaliziato dei telespettatori moderni sono indubbiamente invecchiati male.
Eppure la serie trasuda sense of wonder, spesso diverte, a volte anche con una certa dose di autoironia.



Terza questione: il black and white.
Molti paesi stavano compiendo la transizione verso il colore, negli Stati Uniti questo processo era già concluso da anni, quindi la serie non riuscì ad essere venduta adeguatamente all'Estero.
In Italia invece i diritti vennero acquistati dalla RAI, che trasmise LE FANTASTICHE  AVVENTURE DELL' ASTRONAVE ORION però la nostra emittente di Stato, tanto per non smentirsi trasmise solo quattro dei sette episodi, presentandoli oltretutto in ordine invertito.
Personalmente amo il bianco e nero, ritengo che, se ben usato, dia più fascino e personalità alle pellicole, ma nel mondo di fine anni sessanta, nella sua rincorsa al nuovo, questo elemento rendeva "out" nei confronti di diversi mercati.




Gli scenografi compirono veri e propri miracoli sia per cercare di contenere i costi sia per cercare di creare qualcosa mai costruito prima: pianeti che si disgregano creati grazie a fondi del Caffe, ferri da stiro utilizzati come elementi le consolle di comando dell'Astronave, ma nonostante questo i costi della serie tra modellini, scenografie ed effetti speciali cominciarono a lievitare eccessivamente arrivando a toccare i 3,4 Milioni di Marchi dell'epoca.
Per questo nonostante il successo in patria e nonostante che Honold e i
suoi collaboratori avessero già praticamente pronte le sceneggiature per una seconda stagione la ARD preferì ritirare il suo appoggio al progetto e cancellare la serie.

Finiva così l'epoca della fantascienza televisiva in Germania e nasceva l'era dei Commissari e degli Ispettori alla Derrick.
E con essa finiva, momentaneamente la storia della serie che avrebbe potuto essere la "compagna" di Star Trek.


Note Finali: La storia dell' Astronave Orion però non si concluse in quel momento,le avventure di McLane e del suo equipaggio continuarono sulla carta stampata: dal 1966 ad oggi sono usciti almeno 150 libri con nuove avventure della serie molti scritti dal creatore della serie stesso, nel 2003 alcuni episodi della serie originale vennero uniti a scene girate ex novo per montare un film,che però ha circolato solo in Germania e in Ungheria.
In Italia dopo la RAI,LE FANTASTICHE AVVENTURE DELL'  ASTRONAVE ORION, è stata ritrasmessa da Telemontecarlo e da alcuni anni la si può trovare in DVD.

31 commenti:

Judka ha detto...

Hi Nick :D
Thank u so much ^-^
I hope U are fine :3

Angelo ha detto...

ARGH! Mai vista, solo sentita nominare. Adesso mi hai messo il tarlo... bestiaccia che non sei altro.

Temistocle Gravina ha detto...

Non ho mai sentito parlare della serie, quindi grazie della notizia. Mi piace il bianco e nero e penso che, per certi aspetti (almeno per me che non amo gli effetti speciali) sia più adatto ad un certo filone della SF. Penso al bellissimo A come Andromeda e alle sue atmosfere per certi versi rarefatte e intimiste.
Bel post!

Fra Moretta ha detto...

Ottimo articolo Nick,di questa serie ne avevo solo sentito parlare e mi incuriosisce parecchio.Peccato che non sia andata oltre sette episodi...

Nick Parisi. ha detto...

Ciao a tutti quanti.
@ Judka.
Judka Hello, glad to hear you, how's it going?

@ Angelo.
Non ti resta che vederla adesso. Lol

Nick Parisi. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Nick Parisi. ha detto...

@ TIM.
Anche io amo il bianco e nero, lo ritengo più rappresentativo e più "filosofico",tieni presente che ORION non è una serie intimista ma ha un respiro molto avventuroso.
@ Fra.
Purtroppo ORION costava molto per gli standard dell'epoca, destino comune a molte serie televisive.

Argonauta Xeno ha detto...

Avevo visto un trailer e qualche scena sul tubo, ripromettendomi di approfondire. Mi aveva colpito l'approccio un po' in stile Star Trek e mi spiace che poi sia stata cancellata.
In seguito poi i tedeschi ci hanno riprovato, in coproduzione, con Lexx!

Glauco Silvestri ha detto...

Oddio! Ho il cofanetto di questa serie. Perdonami ma è oscena! A parte qualche idea interessante, si vede in maniera terribile che è realizzata con pochi soldi.
La base sottomarina, per esempio, è terribile. C'è una specie di spaccio con una cupola trasparente da cui si dovrebbe vedere il mare con i pesci ma... l'inquadratura sembra quella di una boccia che contiene pesci rossi!

E gli asteroidi scagliati verso la terra? Le fiamme non seguono il moto della roccia, come vorrebbe l'inerzia, ma vanno verso l'alto!

Ci vuole molto stomaco per riuscire a superare il secondo dvd del cofanetto... ma ammetto che la trama è molto migliore di quella di Star Trek e UFO. E' un peccato che sia stata realizzata in modo migliore.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon Xeno.
Una cosa che pochi sanno è la Germania è il secondo paese europeo dopo la Gran Bretagna la fantascienza televisiva conta più appassionati, quindi spesso affrontano ben volentieri la coproduzione, un altro esempio è la compartecipazione delle tedesca ProSieben alla britannica PRIMEVAL.

@ Glauco.
Indubbiamente gli effetti speciali sono ridicoli in molti punti, vedi ad esempio le scene delle esplosioni spaziali, considera però che gli effettisti ed i tecnici della ARD partivano totalmente da zero, non avevano conoscenze tecniche per la sf, al contrario delle loro controparti USA, quindi hanno fatto quello che hanno potuto, poi è ovvio che con i nostri occhi di quasi cinquanta anni dopo gli effetti speciali dell'epoca sembrano ridicoli; non a caso anche STAR TREK , recentementel'hanno dovuta rimasterizzare con effetti speciali
aggiornati.

daniela ha detto...

Sai Nick, il tuo articolo è fantastico, e sei tu che mi hai fatto conoscere questa serie.
Ciao
Angie

Nick Parisi. ha detto...

Grazie Angie.
Non ho parole per ringraziarti per i complimenti.

occhio sulle espressioni ha detto...

Eh, torno con calma, questo è un post dei MIEI! :D

Nick Parisi. ha detto...

Fai con calma. ;)

marco ha detto...

Questi non li conoscevo!

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco.
...male, male molto male.
Lol . ;)

Lucrezia Simmons ha detto...

Ne avevo sentito parlare ma ne consocevo solo il titolo.
Incredibile la "simmetria" con Star Trek, sembrano quasi due "altenative ending" della stessa storia, una sreie ha successo l'altra no.
Star Trek ha avuto dalla sua la caparbietà di Gene Roddenberry e dei fan, che hanno sostenuto indefessamente la serie.
Per quanto riguarda gli effetti speciali ridicoli, bisogna "immergerli" nella tv del tempo. Oggi siamo abituati a Matrixate, effetti speciali mirabolanti che non si distinguono dalla realtà. Ma all'epoca certe "prodezze" degli effetti "fatti in casa" sembravano verosimili.
Anche Spazio 1999 a guardarla oggi fa ridere, eppure all'epoca io ci credevo, mi sembrava tutto vero.
Gran bell'articolo, grazie Nick. MI procurerò la serie.

Nick Parisi. ha detto...

Carissima Lucrezia, da piccoli ci bastava poco per sognare: un modellino di cartapesta, dei fili che muovevano le "astronavi", il resto lo faceva la nostra immaginazione, adesso forse siamo troppo abituati al finto che sembra vero.
ORION, ha indubbiamente delle ingenuità, ti avverto, però comunque è una cosa che quantomeno risulta ancora divertente.
Ciao. ;)

occhio sulle espressioni ha detto...

Beccata in replica e a spizzichi e bocconi da qualche parte, forse proprio Telemontecarlo, e ne ho un ricordo molto sbiadito, però abbastanza di sci-fi classica.
Bisogna rendere merito ad ideatore, produttori e TV per il coraggio, scelta non facile, nonostante la realtà imperversante, nonostante al cinema fosse un'altra cosa, queste imprese sul piccolo ed ancora "focolare" schermo non erano cosa da proporre facilmente, specialmente nella mitteleuropa. Negli USA era un filo più facile, certo!
Ottima riscoperta Nick, perché tale è, cosa che non si può dire di una Star Trek o roba mai scesa dalla cresta dell'onda sociale.
Interessantissimo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Occhio.
Commento indovinato come sempre amico mio. ;)

Iguana Jo ha detto...

Ottimo articolo che racconta con passione e competenza un episodo dimenticato della fantascienza europea.

Non so se avrò mai il coraggio di guardarmi la serie, che ok il recupero nostalgico, ma a tutto c'è un limite. Però trovo cosa buona e giusta ricordare in questo modo il lavoro appassionato (e l'incoscienza!) di quel gruppo di persone che ebbe coraggio e sufficiente dedizione da realizzare un progetto come le avventure dell'astronave Orion.

Nick Parisi. ha detto...

Caro GIorgio, hai detto bene quando parli di coraggio e dedizione a proosito di un progetto del genere, cose che, purtrroppo mancano nella televisione attuale.

Ferruccio Gianola ha detto...

è una di quelle serie di cui ho sentito parlare, ma non ho mai visto nulla!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ferru.
Diciamo pure che la serie è invecchiata, in alcuni punti anche invecchiata male, però è ancora abbastanza divertente.

Marco L. ha detto...

C'era anche una canzone su questa astronave, credo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Non sbagli! C' è un gruppo progressive tedesco che ha dedicato un paio di canzoni alla serie in anni recenti. Una di queste è stata inserita anche nel cofanetto del Dvd.
Ciao.

Marco L. ha detto...

No, mi riferivo a questi, che sono americani:
http://www.youtube.com/watch?v=2KTh3qwe2BE

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Non conoscevo questa canzone, hai fatto bene a segnalarla.

Marco L. ha detto...

Eeh... sono in pochi qui in Italia a conoscere gli Ozark... però sono in gamba. Ero indeciso tra loro e i Poco per il mio post sulla Musica di questo mese. Me li riservo per uno dei prossimi mesi.

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Mettiamola così: perlomeno hai materiale per un post futuro, forse anche per due. :D

Unknown ha detto...

Mitica, bellissima, stupendissima mini serie, che io divorai avidamente una quarantina di anni fà. Mi impressionò tantissimo, compresi i ferri da stiro utilizzati come maniglie per aprire i boccaporti spaziali, per non parlare dei bicchieri utilizzati come luci del soffitto nei vari comparti della mitica astronave Orion.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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