22\11\63 : IL VIAGGIO DEL TEMPO SECONDO STEPHEN KING




L'insegnante Jake Epping sta affrontando una fase difficile della sua vita: sua moglie, un ex alcolista, lo ha appena lasciato accusandolo di essere una persona insensibile; tuttavia una sera l'uomo, per la prima volta in vita sua si commuove mentre corregge i compiti di alcuni ripetenti della scuola serale; il tema di un suo allievo racconta di quando durante la notte di Halloween del 1958 la sua vita venne rovinata per colpa della strage di tutta la sua famiglia compiuta dal suo stesso padre.
Il tema sarà all'origine di tutto quello che verrà poi. 
Al Templeton, un ristoratore amico di Epping  svela al maestro l'esistenza di un varco temporale proprio dietro al suo locale.
Il varco porta indietro proprio fino all'anno 1958.
Epping vorrebbe approfittare dell'occasione per impedire la strage della famiglia innocente, ma Templeton, ormai malato terminale di cancro, ha idee diverse.
Epping potrebbe qualcosa di più grande: salvare la vita al presidente Kennedy.
L'insegnate accetta, decidendo di effettuare entrambe le missioni.
 Comincia quindi a vivere nel passato assumendo l'identità fittizia di George Amberson.
Dopo una sosta a Derry, una città carica di ombre malefiche l'uomo sembra trovare un equilibrio nella città di Jodie.
A Jodie stringe molte amicizie, trovando anche l'amore delle bellissima Sadie Dunhill.
Ma il passato è refrattario ai cambiamenti, il tempo sembra voler proteggere sé stesso.
In più c'è il mistero dell 'Uomo con la Tessera Gialla. Un entità che sembra sapere più del necessario, che è  qualcosa di più di quello che sembra.


Mi rendo conto che è la prima volta che recensisco un romanzo di Stephen King.
King - ma sto parlando dello Stephen King nelle sue condizioni migliori e non sempre questo è avvenuto nel corso degli anni - è indiscutibilmente un grande affabulatore, uno di quei narratori in grado di toccare le corde giuste nei suoi lettori, di parlare ai loro cuori.
I suoi libri hanno anche avuto l'indubbio merito negli anni settanta e ottanta di rendere il fantastico un genere popolare di largo consumo, proprio per questo amatissimi dalle masse.
Da questo sono arrivati anche i tanti aspetti negativi che tutti conosciamo.




King è amato e detestato al tempo stesso, sottostimato e sopravvalutato contemporaneamente. 
Impossibile rimanerne indifferenti, ancora più impossibile non averlo incontrato almeno una volta nel corso della vita attraverso i suoi libri  o attraverso i film o le miniserie televisive tratte (il più delle volte male ) dai suoi racconti.
Da Stephen King sono venute fuori alcune tra le pagine più belle della letteratura horror come IT ma anche alcune delle più deludenti ( la famigerata "mano di Dio" nel finale de L'OMBRA DELLO SCORPIONE  ). E' anche indubbio che alcune delle opere risalenti al periodo post incidente (penso sopratutto  all'antologia NOTTE BUIA, NIENTE STELLE ) siano lontane anni luce dagli splendori degli esordi, così come alcuni romanzi scritti nel periodo da "macina best-sellers" (come LA BAMBINA CHE AMAVA TOM GORDON ) risultino francamente anonimi e falliscano anche in quello che è sempre stato il marchio di fabbrica kinghiano: la costruzione di personaggi  con cui il lettore possa riconoscersi e solidarizzare.
Questo però non inficia in alcun modo la grandezza di altri lavori, come il succitato IT; SHINING; CARRIE; MISERY o IL MIGLIO VERDE.

Con 22\11\63 scritto nel 2011, l'autore sembra tornato ai suoi livelli migliori, confezionando una storia che risulta debitrice degli stilemi della fantascienza più che al horror: il viaggio nel tempo e le conseguenze derivanti dall'alterazione del medesimo.
Questo offre a King l'occasione per poter parlare di uno degli eventi più traumatici della storia americana, l'assassinio di Kennedy, l'avvenimento che ha costituito il sinonimo della perdita dell'innocenza per quel popolo. Nondimeno - secondo il mio modesto parere di lettore- contrariamente a quanto ho letto da diverse parti 22\11\63 non assume e non pretende di essere un testo politico.

Certo, King sposa la tesi dell' Assassinio Solitario, non quella del complotto e per lui Lee Harvey Oswald  "é" l' omicida di Kennedy. Per lo scrittore di Bangor Oswald non è un semplice capro espiatorio ma un esaltato ,  King stesso nell'interessante postfazione spiega i motivi della sua convinzione, ma lo fa assumendo i toni del Narratore, non del Politico o del Saggista. 
L'autore utilizza Oswald e Marina,  (sopratutto la seconda, descritta alle volte quasi con una forma di rispetto e di umana pietas ) come personaggi riportandone vizi, incomprensioni e anche qualche raro momento di pace familiare. Utilizza anche la città di Dallas, il clima che gli States respiravano- nel bene o nel male - in quella precisa fase storica.
Ma lo fa per l'appunto, parlandone da personaggi, tasselli di un più ampio affresco che va a costruire
A King interessa solo raccontare delle storie.

Per farlo crea un buon character come Jake Epping \ George Amberson, un personaggio con cui è facile immedesimarsi, sopratutto quando trasporta il medesimo in viaggio dentro un passato considerato iconico. Nelle pagine di questo romanzo di Fantascienza King fa anche un regalo ai suoi vecchi lettori ambientando una parte fondamentale delle vicende iniziali all'interno della città di Derry - facendo compiere oltretutto una breve comparsata a due dei protagonisti di IT-  tutto in funzione dell' arrivo a Jodie e della  liason amorosa che verrà intrecciata poi.
Già, perchè 22\11\63 è anche una delicata storia d'amore. Di quelle che non vorresti mai che finissero.

Sadie, la donna incontrata nel passato, rappresenta per il protagonista  la promessa di una normalità tanto a lungo negata in passato e vicina a lui nei cinque anni trascorsi dal 1958 fino al '63  e, al tempo stesso anche una distrazione dalla missione intrapresa  perfino sul finire una minaccia per l'uomo dal momento che anche la donna ha un suo passato da cui fuggire.
Un passato che morde.
Di minacce, dopotutto, ce ne sono stante nel libro: lo stesso flusso temporale, rappresenta l'antagonista principale perché contrasta ogni tentativo di cambiamento o di rinnovamento.
Il tempo è un  entità che tutela sè stesso e lo farà con tutte le forze.
Ma come in ogni altro romanzo di Stephen King, arriverà sempre un elemento perturbante, un intrusione nello status quo, un distruttore di equilibri.
Ma il cambiamento è sempre, per forza un evento positivo?
Nella vita, come nel romanzo arriverà anche la risposta.
 Solo che potrebbe non essere quella tanto a lungo desiderata.

22\11\63  Edizioni Sperling & Kupfer
ISBN 978-88-6621-507-3
767 Pagine  Euro 14,00

15 commenti:

shishishi ha detto...

Guarda mi attira anche solo l'idea di tornare a Derry, giuro, scatta qualcosa dentro. Non leggo king da tempo, potrei ricominciare proprio da qui!

Unknown ha detto...

Amo qst autore, e 22/11 è uno dei suoi libri che ho letto più velocemente, anche più del mitico IT, compagno di una settimana di influenza, sia nella versione film che in quella di carta...fantastico!

Argonauta Xeno ha detto...

Qui faccio coming out. Mai letto nulla di King. Quel "767 pagine" un po' mi indispone, avendo già un'infinità di libri da leggere. D'altro canto, iniziare pescando un titolo a caso può essere rischioso. Per esempio, mi avevano consigliato "L'ombra dello scorpione" ma mi sembra di capire che tu non abbia apprezzato il finale. Resta un libro valido? O c'è qualche altro "must"?
(Tanto non credo di procurarmelo prima di un anno, ma intanto raccolgo pareri!)

Nick Parisi. ha detto...

@ Antonio Monteleone
Le pagine dedicate a Derry sono tutte nella prima parte del romanzo, ma molto sentite e la cosa piacevole è che sono piene di riferimenti alle vicende di IT, compreso il cameo di due dei bambini protagonisti di quel romanzo.
Anche io non leggevo più King da anni però con 22\11\63 mi ha piacevolmente sorpreso.

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata
IT, specialmente nelle parti dedicate ai protagonisti bambini è fantastico, niente da dire. Questo ultimo romanzo invece si avvicina molto alla bellezza delle sue prime opere.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon
Sono in parecchi a non aver mai letto King,molti credono di conoscerlo solo sulla base dei film che spesso hanno massacrato i suoi romanzi, in più il "Re" ha si scritto tanti libri belli, ma anche delle enormi boiate. Io ne avevo abbandonato la lettura, però questo 22\11\63 è stato piacevole, non mi sono nemmeno accorto delle 767 pagine, la lettura è volata via come niente.
"L'Ombra dello Scorpione" è una bellissima lettura per tutta la parte in cui parla della pandemia, peccato per quel finale ridicolo, però la lettura vale abbastanza..
Poi c' è IT", considera che però anche questo è abbastanza lungo, però consigliatissimo. In alternativa puoi leggere "Il Miglio Verde" e "Misery".

EDU ha detto...

Non l'ho ancora letto ma dalla tua recensione sembra che ne valga la pena. Magari lo recupero per l'estate.
In generale io penso che il miglior romanzo di King sia Misery.
Di recente tra i suoi romanzi più riusciti metto Colorado Kid, Cell e The Dome

Nick Parisi. ha detto...

@ EDU
Colorado Kid e The Dome non li ho ancora letti, anche se francamente non ho sentito in giro pareri troppo favorevoli su di loro, in special modo su Colorado Kid.
Un grande saluto.

Massimo Citi ha detto...

Personalmente non ho mai letto King, anche se non ho nulla contro di lui. Diciamo che il problema è nato avendo prima un collega in libreria che leggeva TUTTO di King e me lo raccontava nei momenti nei quali la libreria era vuota. Tanto ha fatto che anche mia moglie ne è diventata lettrice a ha iniziato a raccontarmi i libri man mano che li leggeva. Per cui posso affermare di essere un ottimo lettore "in seconda battuta" di King... Non mi sognerei mai, comunque, di affermare che King si possa conoscere attraverso i film, in genere orrendi più che horror.

Nick Parisi. ha detto...

@ Max
E' il problema di molti.
A me è successo la stessa cosa con una mia ex-fidanzata.

Boh non so mah ha detto...

Di King ho deciso di leggere il massacrante viaggio del pistolero, quindi rinuncio a satana e ne riparliamo quando avrò concluso il ciclo. Però sono stato lilly (neologismo ;)) per comprarlo in ed.economica a 6/7 euro. Magari ci penso!

Boh non so mah ha detto...

ps: colorado kid lo aveva iniziato mia moglie che lo ha abbandonato dicendo che era "noioso". E ci posso credere.

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy
Di Colorado Kid me ne hanno parlato malissimo diverse persone che conosco, quindi non credo che lo leggerò a breve.

Babol ha detto...

Dovessi dire la verità non mi ha presa tantissimo, nonostante la storia reale narrata sia una parte di storia americana che mi incuriosisce molto.
Certo, per una fan di King come me vale quanto un diamante anche solo il momento in cui il protagonista vede ballare Beverly e Richie nei Barren... Lì sono scese lacrime, e copiose.

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
Si, quando entrano in scena Beverly e Ritchie è uno dei momenti più belli, specialmente per tutti coloro che hanno letto ed amato IT.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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