Ringrazio David Brin per la sua gentilezza e per la sua disponibilità, è sempre bello scoprire come i propri miti letterari si dimostrino anche delle gran belle persone.
(For english version scroll down)
Nick: Ciao David, benvenuto su Nocturnia, tu hai cominciato come scienziato, tra le altre cose avevi ottenuto un dottorato di ricerca in Astrofisica, quando è che invece hai deciso di diventare uno scrittore ?
David Brin : Provengo da una famiglia di scrittori e ho sempre pensato che questo avrebbe rappresentato il mio 'lato artistico' ... la maggior parte degli scienziati ne hanno uno. Sapevo che la scienza sarebbe stata più impegnativa della scrittura e la rispettavo di più, attratto com'ero dal grande progetto dell'Illuminismo. Dopo tutto, ogni cultura ha avuto dei cantastorie, ma solo una ha sempre investito molto nella formazione di una miriade di investigatori coraggiosi per svelare ciò che è effettivamente vero, aldilà di tutti i nostri preconcetti. E in effetti, sono riuscito a contribuire con alcuni nuovi segmenti di conoscenza ... pur mantenendo intatta la mia passione per la arte.
Ah, ma a volte la vita prende una svolta. Il tuo passatempo può prendere il sopravvento e diventare la tua professione principale. Ero un buon scienziato e proseguo ancora il mio lavoro. Ma la civiltà sembra più interessata alla mia arte, ai racconti che gettano un diverso tipo di luce sulle trasformazioni che stiamo tutti attraversando. E chi sono io per discutere con la civiltà?
Nick: Come scrittore ti sei orientato sin da subito nei confronti della fantascienza?
David Brin: La Fantascienza mi offre la libertà di cui ho bisogno per esplorare un mondo ricco di drammi e di trasformazioni. Tuttavia, spesso mi trovo a sostenere agli studenti di scrittura che il loro primo lavoro difiction dovrebbe vertere su caso di un misterioso omicidio. Oh, certo si può trattare di uno sci fi mistery, come il mio primo romanzo, SUNDIVER. Oppure si potrebbe aggiungere un filo di romanticismo o ambientarlo nel selvaggio west, o dell'antica Roma. Ciò che conta è che si dovrebbero seguire i modelli di trama e di struttura rivelatrice di un mistery.
Perché? Perché solo i mistery esigono una totale disciplina della narrazione. Nessuna distrazione, nessuno stile artistico, nessun tipo di espedienti possono mascherare o compensare una cattiva narrazione. Tutto questo diventa evidente quando il lettore legge la soluzione di un mistery. Alla fine, il lettore sa se lo hai ingannato oppure no. E una volta che come scrittore hai imparato la lezione, non la potrai mai dimenticare.
Nick : Quali sono gli autori che ti hanno maggiormente influenzato come lettore e come scrittore?
David Brin: Sono cresciuto con Robert Heinlein e Robert Sheckley, successivamente sono passato a Aldous Huxley e a James Joyce, poi ho scoperto anche Vonnegut e Amis. Infine, nel momento in cui ho deciso di diventare uno scrittore, e ho riprenso contatto con i ritmi cristallini, quasi tribali di Poul Anderson.
Ma se vuoi sapere quale siano in assoluto i miei preferiti, questo dipende da quale dei tanti "me" a cui lo si chiede. All'autore serio che è dentro di me, quello che osserva le più profonde tendenze umane, piacerebbe pensare che lui è stato influenzato da Huxley e Orwell. Da Popper e Locke. Da Brunner, Sheffield e Wells. Gilman e Delaney. Shakespeare e Donne e Homer e Swift e Defoe.
D'altra parte, non riesco a scrivere più di una pagina di filosofia inebriante o di speculazione sociale senza avvertire un prurito ... la voglia di far saltare in aria qualcosa. O di far avvenire qualcosa di eccitante. O qualcosa di divertente. Quando avviene questo mi rendo conto quanto io sia stato influenzato dagli scrittori che hanno reso la Fantascienza emozionante. Gente come Anderson o Zelazny, per intenderci.
Ma credo che quelli che venero di più siano quelli che semplicemente mi hanno lasciato senza parole. Quelli per cui mi risulta impossibile mettermi a scrivere o anche di alzarmi dalla sedia, perché qualcosa nella lettura di una storia perfetta mi ha lasciato sbalordito, cambiato. Credo che in quella categoria vadano inseriti Tiptree e Varley. Sicuramente Vonnegut al suo meglio. Shakespeare. E Philip K. Dick.
Idealmente, questi tre personaggi - il pensatore, intrattenitore e lo scrittore - possono andare d'accordo e collaborare. Collaborare nella realizzazione di un racconto che possa parlare al cervello, al cuore e all'adrenalina. Beh, quantomeno provarci.
Nick: Dal tuo romanzo post-apocalittico THE POSTMAN, è stato tratto un film da Kevin Costner, qual'è la tua impressione sul film?
David Brin: THE POSTMAN era stato scritto come una sorta di risposta a tutti quei film e quei libri post-apocalisse, che sembrano trattare tutti il concetto della fine della civiltà. E' una storia su quello che diamo per scontato- e sul come disperatamente vorremmo perdere tutte le piccole e graziose cose che oggi ci uniscono l'uno con l'altro. E ' una storia su l'ultimo idealista che vive in un'America decaduta. Uno che non può lasciare andare un sogno che tutti noi, avevamo condiviso in passato. Che cerca di riportare scintille fede dimostrandoci che possiamo ricominciare, e forse anche diventare migliori di prima.
Il film è stato fedele a questa visione? Ebbene, nonostante la presenza di alcune scene che possono essere definite solo come auto-indulgenti, o anche sciocche ... nonostante il fatto che non mi hanno consultato, nemmeno una volta ... Io comunque sono stato più contento del risultato finale creato da Costner di quanto ne sia stato infelice del risultato finale. Anche se imperfetto, si tratta di un buon film - se riesci ad entrarci dentro. Si occupa (un po semplicisticamente) di questioni importanti ed è più fedele al cuore interiore del libro di quanto io mi aspettassi in qualsiasi momento durante il lungo decennio prima della sua uscita nelle sale. Il Postino di Costner è un uomo decente, un ruvido idealista, non particolarmente coraggioso, che deve imparare in un modo difficile cosa sia la responsabilità e quello che significa essere un eroe. Il film è pieno di scene che trasmettono quanto profondamente ci mancherebbero le piccole cose ... e anche quelle più grandi come la libertà e la giustizia. In realtà, il film comprende alcuni momenti intelligenti o commoventi a cui vorrei aver pensato, quando scrivevo il libro.
Visivamente e musicalmente, Il Postino è bello come Balla coi lupi. Kevin Costner è sopratutto un cineasta , questo sono disposto a concederglielo.
Io avrei fatto le cose in modo diverso? Ci puoi scommettere! In un milione di modi. Ma io non ho avuto gli 80 milioni di dollari per farlo. E mantenendosi fedele al cuore del libro, lui ha guadagnato un po 'di margine di manovra quando si è trattato di raggiungere le menti. Comunque, la vita è piena di compromessi. Io così preferisco cercare delle ragioni per rimanere soddisfatto delle cose.
Ad ogni modo puoi trovare la mia risposta completa a questa domanda da un altra PARTE. .
Nick: Il tuo ciclo più famoso è rappresentato dalla serie dell' Uplift ( trad. italiana : l'Innalzamento) Puoi raccontarci quali sono state le ispirazioni alla base di questa saga?
David Brin: Se non troviamo la vita intelligente nella galassia, allora potrebbe essere l'umanità a crearla. Potremmo inventare le nuove entità attraverso l'intelligenza artificiale. Potrebbe avvenire secondo il modo americano -, incoraggiando noi stessi a diversificarci sempre più verso nuove direzioni, con nuove passioni eccentriche e punti di vista eccentrici. E, naturalmente, la diversità si diffonde ogni volta che si aggiungono quelle nuove forme di vita intelligente che chiamiamo i nostri figli.
Poi c'è l'idea di creare altre specie con cui dialogare, attraverso alcuni cambiamenti nelle specie animali che già esistono intorno a noi.
Altri autori hanno puntato a questa idea in passato. Cordwainer Smith e Pierre Boulle e HG Wells.
IL PIANETA DELLE SCIMMIE di Boulle o THE FOOD OF THE GODS e L'ISOLA DEL DOTTOR MOREAU di Wells, e tutti gli altri tentativi di affrontare questo argomento, però di fatto si sono attenuti ad un unico punto. Si sono limitati a lanciare un terribile avvertimento: Tutti illustrano un potere eseguito in gran segreto dagli scienziati pazzi, potere poi orribilmente abusato nel trasformare queste nuove forme di vita intelligente in schiavi.
Io invece credo che - in parte anche a causa di questi racconti ammonitori - alla fine non sarà quello che faremo.E' grazie all'auto-prevenzione effettuata da tali profezie che volevo fare qualcosa invece di diverso. Che cosa accadrebbe se cercassimo di elevare altre creature animati da buone intenzioni? Se cercassimo C di rendere loro nostri concittadini, persone interessanti, in modi migliori di quanto potremmo essere noi? Certamente potremmo aggiungere diversità,prospettive e anche saggezze sempre maggiori alla cultura della Terra ?
Ancora: quelle creature non porterebbero problemi interessanti da studiare? Naturalmente ! Più complesso e interessante di una mera schiavitù. Almeno, questo è quello che speravo di esplorare.
Nick: Leggendo le tue opere, si nota come una caratteristica costante della tua narrativa sia l'esplorazione di quale possa essere l'impatto della tecnologia sugli uomini e di come la medesima possa cambiare le nostre vite. Ti va di parlarci di questo aspetto?
David Brin: Lascia che ti rivolga ( a te e ai tuoi lettori ) queste domande : avete mai volato attraverso il cielo? Siete mai entrati in una stanza buia e facendo poi accendere la luce, con il semplice movimento del dito? C'è stato un tempo in cui questi erano esattamente i poteri degli Dei ! Allora perché non ci sentiamo come delle divinità ? Perché abbiamo dato questi poteri a tutti, ecco perché. Ironia della sorte, gli atterraggi sulla Luna ci sono sembrati meno meravigliosi perché tutti noi li avevamo condivisi. Le immagini fantastiche che le nostre sonde spaziali hanno preso delle glorie del sistema solare sembrerebbe magiche e quasi religiosamente meravigliose se voi ed io avessimo dovuto intrufolarci nel palazzo, rischiando l'arresto, in modo da poterle vedere. Oppure, se avessimo dovuto aprire con la forza il segreto grimorio di un mago.
Prendete ad esempio il Palantir del SIGNORE DEGLI ANELLI una sfera di cristallo sulla scrivania di Gandalf con cui può esplorare le idee, raccogliere informazioni e comunicare istantaneamente attraverso grandi distanze. Ci sono solo tre differenze tra il Palantir e il vostro normalissimo computer portatile: (1) I maghi e gli elfi hanno mantenuto quella cosa meravigliosa solo per se stessi, e (2) il risultato è stato solo calamità e una guerra orribile che ha quasi distrutto tutto quanto , e (3) di sicuro questo renderà la storia estremamente romantica, in grado di affascinare milioni di persone,
Se solo a te e a una dozzina di altre persone fosse stato permesso di utilizzare internet, per vedere lontano e per accedere alla conoscenza, il resto di noi avrà certamente paura di voi.
Per quanto riguarda il futuro? Preparatevi a essere ancora più divini! Se siamo fortunati, il potere sarà condiviso con tutti, e così non si noterà. Ma speriamo di essere abbastanza saggi per farlo.
Nick: Nei tuoi libri ti dimostri anche molto attento alle questioni ecologiche, questo sia quando descrivi gli ecosistemi alieni a cui l'uomo deve adattarsi ( ad esempio la cometa di Halley in NEL CUORE DELLA COMETA o il pianeta Kithrup in LE MAREE DI KITHRUP ) sia quando perli del nostro stesso pianeta. Da dove nasce questa passione per le questioni ecologiche ?
David Brin: L'intero mio romanzo TERRA si occupa di argomenti sulla gestione planetaria. (Così come lo fa il mio romanzo più recente EXISTENCE.) Perché? Poiché l'umanità dovrà affrontare una serie di test e di prove difficili, prima che potremo dirci pronti a dirigerci verso le stelle. Anche prima di esplorare il sistema solare, la nostra specie dovrà raggiungere la maturità, la pazienza e la forza di volontà per dimostrare che possiamo dirigere un ecosistema -- il nostro mondo natale.
Questo si pone fuori da ogni radicalismo di sinistra o di destra, ma è semplice buon senso. Il nostro pianeta è incredibilmente in grado di sostenere e provvedere per miliardi e miliardi di esseri umani avidi, ingordi. Solo delle creature sciocche e suicide sarebbero così miopi e ingrate da danneggiare il proprio nido, o far sanguinare-rendere sterile la sorgente di tutta la vita conosciuta.
Questo dovrebbe essere la base, il sostegno di ogni politica. Il grande Jonas Salk ha detto che lo scopo principale di ogni generazione dovrebbe essere quello di diventare dei "buoni antenati." I nostri eredi penseranno bene di noi, se noi gli lasceremo in eredità una terra feconda e sana, gestita da una civiltà matura.
Nick: In LE MAREE DI KITHRUP ho molto apprezzato i personaggi dei delfini e dello scimpanzè evoluto Charles Dart, però ho avuto la sensazione che i primi fossero stati descritti in maniera tale da rendere facile per i lettori entrare in empatia con loro, mentre per lo scimpanzè mi è sembrato descritto in modo da poter essere in grado di fare una critica ad ogni forma di "stereotipo".
E' una sensazione sbagliata la mia?
David Brin: Sia ne LE MAREE DI KITHRUP che nel successivo I SIGNORI DI GARTH ho cercato di ritrarre creature geneticamente modificate che hanno sì una loro varietà e complessità, pur rimanendo basati su aspetti fondamentali della natura del delfino o dello scimpanzé . Da qui i vari personaggi entrano in conflitto tra loro a causa di variazioni di personalità, di obiettivi e di motivazioni ...
... Non tutti i neo-delfini o neo-scimpanzé provano le stesse cose o pensano allo stesso modo! E questi conflitti consentono ai personaggi di esprimere una gamma di sentimenti ed opinioni contrastanti sull' Innalzamento stesso.
Per intravedere come avviene l'inizio del processo dell' Innalzamento, i lettori possono provare a leggere EXISTENCE ... o almeno visionare il video campione con i 3 minuti di anteprima a questo link
David Brin: Io sono ampiamente conosciuto come un ottimista. Questo non è del tutto vero. Io mi definisco come un "contrariano". E quindi, quando vedo cinici e drogati di disperazione intorno a me - intorno a tutti noi - con le loro semplici stridenti e piagnucolose mentalità,sono portato naturalmente ad urtare contro i loro pigri modelli del mondo. Anche se i pessimisti e cinici avessero ragione ... e non ce l'hanno ... sono totalmente inutili. Il loro atteggiamento è la quintessenza della pigrizia e della auto-indulgenza più voluttuosamente compiaciuta. Volendo andare al succo direi che la speranza è stata realizzata da persone in grado di risolvere veramente i problemi. Ce ne servono di più di loro. Tutti i pragmatici risolutori di problemi che possiamo procurarci.
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INTERVIEW WITH DAVID BRIN: THE ORIGINAL ENGLISH VERSION !
Public here the interview with Hugo and Nebula award-winning writer David Brin I thank David Brin for his kindness and for his availability.
I am very happy with this interview, it is always nice to find out how my literary myths prove to be extremely kind and generous people.
I wish you all good reading, waiting for your comments.
Nick: Hello David, welcome to Nocturnia, you've started as a scientist, among other things had obtained a PhD in Astrophysics, when instead you decided to become a writer?
Nick: As a writer, have you oriented to the Science fiction immediately ?
Nick : What are the authors who have most influenced you as a reader and as a writer?
David Brin: I grew up on Robert Heinlein and Robert Sheckley, moved on to Aldous Huxley and James Joyce, then thawed out a bit with Vonnegut and Amis. Finally, I decided to become a storyteller, and reacquainted myself with the clear, almost tribal rhythms of Poul Anderson.
My favorite depends on which "me" you ask. The Serious Author in me, who comments on deep human trends, would like to think that he's grounded by Huxley and Orwell. Popper and Locke. Brunner, Sheffield and Wells. Gilman and Delaney. Shakespeare and Donne and Homer and Swift and Defoe. On the other hand, I can't write more than a page of heady philosophy or social speculation without feeling an itch... the itch to blow something up. To make something exciting happen. Or something fun. That's when I know I've been influenced by the storytellers who made Science Fiction exciting. Like Anderson or Zelazny. But I guess the ones I revere most are those who briefly left me speechless. Unable to write or even move, because something in a perfect story left me stunned, changed. I guess in that category I'd put Tiptree and Varley. Vonnegut at his best. Shakespeare. And Philip K. Dick. Ideally, those three personalities -- the thinker, entertainer and "writah" -- can get along. Collaborate. Work together in crafting a tale that speaks to the brain, heart, and organs of adrenaline. Well, you can try.
Nick: From your post-apocalyptic novel THE POSTMAN, has been drawn a film by Kevin Costner, what is your impression on the film?
David Brin: THE POSTMAN was written as an answer to all those post-apocalypse books and films that seem to revel in the idea of civilization's fall. It's a story about how much we take for granted -- and how desperately we would miss the little, gracious things that connect us today. It is a story about the last idealist in a fallen America. One who cannot let go of a dream we all once shared. Who sparks restored faith that we can recover, and perhaps even become better than we were. Was the film faithful to this? Well, despite several scenes that can only be called self-indulgent, or even goofy... plus the fact that I was never consulted, even once... I nevertheless came away more pleased than unhappy with what Costner created. Though flawed, it's a pretty good flick -- if you let yourself get into it. One that deals (a bit simplistically) with important issues and is more faithful to the book's inner heart than I expected at any point during the long decade before it was released. Costner's postman is a man of decency, a calloused idealist, not particularly courageous, who has to learn the hard way about responsibility and what it means to be a hero. The movie is filled with scenes that convey how deeply we would miss little things... and big ones like freedom and justice. In fact, it includes some clever or touching moments that I wish I'd thought of, when writing the book.
Visually and musically, it's as beautiful as Dances with Wolves. KC is foremost a cinematographer, I will gladly grant him that. Would I have done things differently? You bet! In a million ways. But I didn't have the 80 million dollars to make it. And in keeping true to the book's heart, he earned some leeway when it came to brains. Anyway, life is filled with compromises. I'd rather look for reasons to be happy. I have posted my full response to this question elsewhere.
Nick: Your most famous cycle is the Uplift series ( in Italian: Il Ciclo dell'Innalzamento ) Can you tell us what were the inspirations behind this saga?
Nick: Reading your works, it is known as a constant feature of your narrative and the exploration of what might be the impact of technology on people and how the same can change our lives. Do you want to talk about this aspect?
Nick: In your work you show very attentive to ecological issues, this is when you describe ecosystems aliens to which humans must adapt (As examples for Halley's Comet in HEARTH OF THE COMET or the Planet of Kithrup in STARTIDE RISING) and when you speak of our same planet. Where does this passion for ecological issues come from?
David Brin: My entire novel EARTH deals with matters of planetary management. (As does my more recent novel EXISTENCE.) Why? Because humanity faces a series of difficult trials and tests, before we'll be ready to head forth to the stars. Even before we settle the Solar System, our species must find the maturity and patience and will power to prove that we can manage an ecosystem -- our home world. This does not arise out of any radicalism of left or right, but simple common sense. Our planet is incredibly reach and provides for billions upon billions of eager, greedy humans. Only suicidally foolish creatures would be so short-sighted and ungrateful as to foul their own nest, or bleed-dry the source of all known life. This should be consensus, an underpinning of all politics. The great Jonas Salk said the chief aim of any generation should be to be "good ancestors." Our heirs will think well of us, if we leave them a fecund and healthy Earth, managed by a grownup civilization.
Nick: In STARTIDE RISING I have very much appreciated your dolphin and chimpanzee's evolved Charles Dart characters, but even in this I had the feeling that the first had been reported in the way that would be easy for readers to empathize , while the second was described in so as to be able to make a critique of all forms of "stereotypes". Am I wrong?
David Brin: In both STARTIDE RISING and THE UPLIFT WAR I tried to portray genetically altered creatures having range and complexity, while still based upon core aspects of dolphin or chimpanzee nature. Hence the various characters come into conflict with each other because of variations in personality, goals and motives……not all neo-dolphins or neo-chimps would feel the same or think alike! And these conflicts enable them to express a range of feelings and opinions about uplift itself. To glimpse the beginning of the uplift process, readers may try EXISTENCE… or at least sample the 3 minute vivid video preview at http://www.tinyurl.com/exist-trailer
Nick: One last question: what is your position regarding the future? Are you more optimistic or pessimistic? And why ?
David Brin: I am known widely as an optimist. This is not quite true. What I am is a contrarian. And hence, when I see cynics and despair junkies all around me -- around all of us -- screeching simpleminded whines, I am naturally drawn to poking at their lazy models of the world.
Even if the pessimists and cynics were right... and they aren't... they are totally not being helpful. Their attitude is the quintessence of laziness and voluptuously smug self-indulgence.
Dig it. All hope has been achieved by problem-solvers. We need more of them. All the can-do pragmatic problem-solvers we can get.
24 commenti:
Una persona di grande coraggio intellettuale e insieme divertente e ironica. Oltre che un vero yankee. Fantastico, davvero un ottimo lavoro, Nick.
Appena letto ieri il commenti di Brin su Alia e vedo che siete in syncro ;)
Come al solito, pocketto, leggo e poi commento!
Ti avrà anche fatto aspettare ma ne è valsa la pena. Brin si conferma un personaggioa tutto tondo e tu confermi il tuo ruolo di intervistatore intelligente. Bel colpo!
@ Max
Brin è un vero affabulatore, leggendo i suoi commenti ho compreso come mai spesso lo chiamino come oratore a convegni e manifestazioni.
Davvero, oggi per me si realizza un piccolo sogno.
@ Eddy
So che Brin, all' epoca fu uno degli scrittori che regalarono un racconto ad ALIA, Davide mi raccontò che lo scrittore fu molto gentile con loro.
@ Angelo
Un bel colpo sicuramente.
È bello vedere come questi grandi riescano a rapportarsi con i loro lettori.
Bellissima interivista, personaggio molto interessante.
@ Alex
Grazie Alex, sono felice che l' intervista ti sia piaciuta.
Caspita, che lavorone! Complimenti. E poi sto notando che stai puntando sempre più in alto: David Brin non è esattamente l'ultimo arrivato.
Caro Nick, scusami ripasserò domani per leggere questo articolo con la dovuta calma.
Intanto vorrei dirti ancora grazie
Ciao Angie
@ Obsidian Mirror
Non nego che sia stata una grandissima soddisfazione intervistare Brin. La mia fortuna è che finora ho conosciuto sempre persone disponibilissime, anche quelli che hanno rifiutato l'intervista si sono dimostrati gentilissimi, tranne in un caso. Brin poi nonostante la sua mancanza di tempo mi ha dimostrato una grande gentilezza.
Ora non so dire chi saranno le prossime persone che intervisterò, anche se un idea ce l'avrei. ;)
@ Angie
Grazie a te. Quello che ho fatto per il tuo concorso l'ho fatto con enorme piacere! :)
Ottima intervista!Sai quanto la aspettavo! :D
Grazie mille Nick, davvero bello poter incontrare anche solo virtualmente gli scrittori che si amano.
Grazie davvero!
@ Cily
Grazie a te!
Incontrare gli scrittori che si amano, anche solo virtualmente è bellissimo, questo vale anche per i disegnatori, gli artisti in genere.
E' bello anche lo scambio di feedback che si genera reciprocamente. Insomma, credimi: ne vale la pena.
che tipetto sto David...e come sempre il tuo articolo è illuminante, ottimo davvero, grande!
@ Donata
Grazie!!!:D
Grandissima intervista e personaggio eccellente. Praticamente un genio in tutto quello che fa!
Adesso raccatto il primo uplift e comincio la lettura che mi hai stuzzicato.
Grazie a un altro tassello di quello che dovrebbe essere il puzzle da cui prendere esempio.
@ Eddy
La narrativa se ci fai caso è tutta un unico grande tassello, un immenso puzzle che riempiamo con le cose che più ci interessano. Credo che ci siano tanti autori validi, non solo Brin, che meriterebbero di essere di nuovo tradotti in Italia.
Eccomi qua. Veramente straordinaria questa intervista mi sono trovata perfettamente a mio agio, con le sue risposte e le sue riflessioni...tu Nick sei un intervistatore nato...
Fai girare questa intervista il più possibile, vi sono contenuti fondamentali...
Un caro saluto.
Angie
Gran bella intervista Nick! Ti faccio i complimenti :D
Molto interessante la riflessione sulle divinità, che poi è la solita asserzione di Clarke vista però da un altra prospettiva!
@ Angie
Il merito riguardo all'intervista va tutto a Brin, che si è dimostrato un affabulatore nato.
Sono felicissimo che ti sia piaciuta la nostra chiacchierata.
@ Camilla P.
Grazzzieeeeee!!!! :D
@ Salomon
Anche nella fantascienza niente si crea e niente si distrugge, piuttosto le cose si evolvono.
La lezione di Clarke viene amplificata e allargata da altri autori, Brin compreso. ;)
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