In questi ultimi anni c'è un altra frase che è diventata famosissima e che sostiene : " Chi visita Napoli piange due volte, quando arriva e quando parte"; non c'è bisogno che ne ricordi la provenienza, chiunque abbia visto Benvenuti al Sud, l'avrà senza dubbio riconosciuta ed anche questa è molto rappresentativa.
Almeno, lo è stata per me, esprime molto bene la valanga di emozioni che mi hanno praticamente seppellito durante la mia visita napoletana.
Vedete, io mi definisco scherzando ma non troppo, come un napoletano della diaspora.
Vivo al Nord, in una zona che amo e che rispetto profondamente, però mi sento napoletano fino al midollo. Magari non parlerò in dialetto, magari possiedo una cadenza non propriamente partenopea però gioisco ogni volta dei piccoli miglioramenti della mia città di nascita e sto male per gli infiniti passi indietro che la affliggono.
E sicuramente, alle volte vorrei vedere diversi atteggiamenti da parte dei miei concittadini, ma amo la mia terra di un amore sanguigno difficile da esprimere a parole.
Probabilmente è per questo che ai miei intervistati, siano questi di Roma di Milano, di New York o di Poggibonsi io faccio molte domande sul rapporto che hanno con la propria terra.
Perché almeno su questo penso che ci si possa sempre capire.
Ecco, desideravo questo viaggio, provavo nostalgia anche per dei nipoti nati l'anno scorso e mai visti se non in foto o su video, provavo nostalgia per i colori ed i sapori della mia terra.
Nick con Fabio Lastrucci |
Oggi che sono tornato posso affermare che questo viaggio mi è servito, ho rivisto la mia famiglia, i miei nuovi nipoti ( due maschietti ed una femminuccia, nati nel 2014 ) mi hanno rubato il cuore, a quanto pare con l' età lo Zio Nick si ammorbidisce. Inoltre ho rinsaldato alcuni legami e ad incontrarmi con alcuni amici che non rivedevo da anni. Ne ho approfittato anche per conoscere finalmente dal vivo un paio di persone che, tramite Nocturnia, avevo conosciuto in rete come lo scrittore Fabio Lastrucci ( tra le altre cose abbiamo subito telefonato al comune amico Max Citi per chiedergli che tempo facesse a Torino, dato che a Napoli si moriva di caldo...vabbé anche e sopratutto per parlare di editoria, libri e nuovi progetti, ma sopratutto per parlare di meteorologia e clima )
Napoli è uno stato d' animo, mi è capitato di pensare in questi quattro giorni rivedendo la gente del luogo, sempre pronta ad empatizzare con gli altri, a solidarizzare tra loro, oppure a ridere dei propri stessi difetti.
Mi è capitato di pensarlo davanti alle Piazze piene di sole ed anche davanti ai bui e stretti vicoli del centro storico, mi sono riscoperto sorridente passeggiando sul lungomare o mentre notavo le varie comitive di turisti.
Certo non tutto è stato piacevole, alcune librerie storiche non ci sono più, non c'è più la gloriosa catena di librerie Guida, non c'è più la Fnac ed il dispiacere è solo parzialmente risollevato dallo sbarco della libreria Ubik in Campania. Resistono però i Teatri, resiste l'attività culturale della Città.
E questo è sempre un buon segno.
Napoli è uno stato d'animo, dicevo, e me ne sono accorto l'ultimo giorno di permanenza, quando cercavo di rispondere ad alcune mail arrivatemi via smartphone.
Ho alzato il mio sguardo e mi sono reso conto che mi trovavo su un tavolino all'aperto di un ristorante vicino a Piazza Plebiscito, avevo appena mangiato un piatto di Paccheri al Pesce Spada ed uno di frittura di pesce, c'era un bel cielo limpido sopra di me, ero con la donna che amavo.
" Ma che coglione che sono" mi sono detto.
Ho spento lo smartphone e mi sono goduto quello che stavo vivendo.
Alle volte basta questo, non credete?
Naturalmente mi siete mancati tutti quanti, ci rivediamo tra qualche giorno con l'intervista ad Alex McNab e per gli auguri di Pasqua.
36 commenti:
Che ti posso dire, Nick? Io ti capisco.
Lo puoi ben sapere dal mio post dedicato a Catania di quanto amore si possa amare la propria città. Partire e poi tornare, rivedere i luoghi, il colore della terra, quella particolare luce nel cielo che è unica lì ed in nessun altro luogo.
Capisco cosa hai provato, ogni singola parola, e sono felice perché so quanto questo ti potrà portare!
Bentornato! ^_^
Sono stata a Napoli in gita quand'ero in quarta superiore e mi ha colpito l'atmosfera. Mi piacerebbe tornarci con un po' più di libertà (le gite organizzate sono belle, ma hanno dei limiti).
Io sono un po' strana, non amo così visceralmente la mia terra d'origine, ma al contrario credo che amerò sempre Padova per tutte le esperienze che io e quella città abbiamo condiviso.
Vivo da sei anni a diverse migliaia di km dalla mia terra, dunque ti capisco. Sono così lontano che ormai considero "la mia terra" non solo la mia città natale, neppure l'Italia, già mi sento a casa quando tocco il suolo europeo (tranne Londra che continuo a sentirla aliena).
Ricordo un passaggio del libro "L'estate incantata" di Bradbury quando uno degli amici del protagonista deve trasferirsi in un'altra città (ed erano gli anni '30, dunque era una separazione definitiva) e inizia a descrivere quello che vede prima di partire, dettagli della sua città natale che non aveva mai notato prima e che sempre aveva dato per scontati, chiedendosi chissà quanti di quei dettagli si sarà perso...
A me accade qualcosa di simile ogni volta che torno, scopro dettagli che non avevo mai colto. E spesso sono così meravigliosi che mi sorprendo di non aver mai goduto di loro quando vivevo là.
A volte sono cose stupide ma, che devo dire, non mi ero mai accorto di quanto fosse piacevole un aperitivo all'ombra del castello di Ferrara...
A volte però un po' si soffre, si notano anche i cambiamenti, si sente di avere ancora radici in un luogo che sta cambiando e che non sarà più quello che si lasciò anni fa e si inizia a provare un po' di timore.
Non ho mai visitato Napoli, Nick ma a dire il vero non ho viaggiato molto...
Mi è piaciuta la tua descrizione Napoli è uno stato d'animo... sì! Le nostre città sono sempre lo stato d'animo che viviamo. Sono sempre il nostro amore e il nostro odio.
Sono le nostre radici più profonde, quelle che ci legano a questa terra.
Io dico altrettanto della mia città. Asti, nord, nebbia, freddo neve.... e tu lo sai che li odio.... ma questo non vuole dire che odi Asti, No, è diverso!
Non vorrei trasferirmi io. Vorrei spostare la mia città in una zona meno fredda, meno nebbiosa, con meno neve d'inverno....
Bellissimo post!
Ciaoooo
Io sono un po' a modo mio e non mi lego al posto in cui vivo, se non quel tanto per dire: vivo qui. Sinceramente non tornerei a vivere nei luoghi del delitto (perifrasi per dire: natii), perché la bellezza del posto, innegabile, deve andare di pari passo con la sia vivibilità. Non rinuncerei a tutte le comodità... culturali che il nord mi da, la vicinanza a città come milano, torino, la possibilità di raggiungere facilmente (e soprattutto: dimorarvi!) luoghi bellissimi e ricchi di storia. Il sud ha le stesse, se non maggiori, potenzialità del nord, ma manca totalmente di ricettività e di una parvenza di accoglienza, a meno che non hai parenti che ti ospitano. Sarò disfattista ma, pur amando la mia terra, la vedo così. Dopo l'ultima visita di qualche giorno un paio d'anni fa ai 'miei' posti, sento ancora la puzza di spazzatura, vedo ancora le immagini del degrado e dell'abbandono, lo sfregio fatto ai monumenti storici abbandonati, alle spiagge stracolme di spazzatura (a cominciare da sedie, letti, frigoriferi... ) e stiamo parlando di città di oltre 100mila abitanti. E dire che sono stati i luoghi dei più grandi pensatori e filosofi dell'antichità!
Bello sentirvi, comunque. Ero in coda in un Ipersoap in Via Nizza e mi sono sentito così assurdamente prosaico... Ma vabbé, sempre belle queste triangolazioni Nordest-Nordovest-Sud.
Certohe basta questo!!
Io sono fortunato perché ho due patrie, ma mi mancano sempre quando sono in una o nell'altra. Incredibile. E ci sono cose che potrei fare solo in Puglia o solo in Abruzzo...
Ti capisco, e apprezzo chi si sente legato alla propria terra.
W Napoli.
Moz-
Ben tornato Nick :) io dico sempre che il problema della mia regione sono le persone che ci vivono e non so se questo valga pure per Napoli. Purtroppo non è una città che ho particolarmente in simpatia e non ci vivrei mai, nemmeno sotto tortura, per quanto la città in sé mi piaccia moltissimo. Ne ho paura! Sono stata lì 4 giorni (il primo e l'ultimo metà perché abbiamo viaggiato) con i miei colleghi per questioni universitarie: nemmeno abbiamo fatto in tempo ad arrivare, che sul pullman hanno provato a rubare dalla tasca di un collega, e la sera dopo, al ristorante hanno aperto la borsa ad un'altra, fortunatamente senza riuscire a prendere nulla. Alla fine, non avevamo il coraggio di camminare da soli. Arrivando a Napoli dicevamo: "saranno solo luoghi comuni", ma da dopo il secondo episodio abbiamo cominciato a camminare con le borse infilate a tracolla sotto le giacche. Sarà stato perché eravamo ragazzi, sarà stato un caso, ma io da allora a Napoli non ci vado più volentieri (e quello che mi raccontano alcuni amici che vivono lì, non mi aiuta).
Io vivo in una città piccola, dove queste cose sono molto rare; ho dimenticato le chiavi attaccate al motorino tutta la notte e l'ho ritrovato esattamente dove lo avevo lasciato (anche se nell'ultimo periodo l'incanto si sta, purtroppo, rompendo).
Sono sempre vissuta qui e della mia città dico sempre peste e corna, ma quando vado via per un po' e poi torno mi fa sempre piacere e quando attraverso il ponte che arriva al centro, comincio a sentire aria di casa.
Anche qui, il problema non è la città in sé, ma la mala gestione e l'inciviltà degli abitanti. Sarà poi che io sono "mezzosangue", non parlo il dialetto, non ho l'accento e non condivido molti atteggiamenti dei miei conterranei riguardo alla mia terra. Quando ho finito il liceo ero già con la valigia pronta per andare a Roma e sarei lì, forse, se ci fosse stata la facoltà che ho scelto. Invece sono rimasta qui e, seppure 9 volte su 10 mi viene da storcere il naso, sono ben felice quando la mia città riesce a combinare qualcosa di buono. Sinceramente non so quanto mi mancherebbe la città se andassi via; di certo sentirei la mancanza degli affetti (anche sono molto solitaria).
Buona serata Nick
@ A.H.V.
Conosco e ammiro molto il tuo amore per Catania. Il mio post s' intitola "Napoli è uno stato dell'animo", ma potrebbe intitolarsi "Catania, Ferrara; Torino; Rieti...." perchè ognuno di noi è legato a certi luoghi, possono essere la città dove siamo nati o quella dove scegliamo di vivere però alla fine contribuiscono a fare di noi quello che siamo.
Grazie per il bentornato. ^^
@ Elisa Elena Carollo
Ecco, mi riallaccio al mio commento precedente: Padova è una città che ti ha dato molto, una città in cui tu hai scelto di vivere per un periodo in anni formativi della tua vita ed è molto bello il pensiero che tu hai dedicato a quel posto.
Molto profondo e condivisibile.
@ AleK
Si, " L'Estate Incantata" ci sta a pennello in questo post, la nostalgia che ne trasuda fuori rappresenta bene le sensazioni di tutti gli emigranti.
Ed è anche vero che spesso ci mancano proprio le piccole cose, quelle che quando le vivevamo tutti i giorni ci sembravano insignificanti ...o peggio ancora scontate.
Amo molto Ferrara, un tempo quando abitavo a Chioggia ci passavo spesso ed uno dei miei luoghi preferiti era proprio il Castello Estense.
Adesso manco da tanto da Ferrara, spero di riuscire a tornarci prima della fine del 2015.
@ Patricia Moll
" Le nostre città sono sempre lo stato d'animo che viviamo. Sono sempre il nostro amore e il nostro odio.
Sono le nostre radici più profonde, quelle che ci legano a questa terra."
Hai detto in tre righe quello che io ho cercato di descrivere in un intero post, sei meravigliosamente profonda amica mia, bellissimo quello che hai scritto.
Io invece non sono mai stato ad Asti, magari avrebbe meno fascino senza neve, nebbia o freddo ci hai mai pensato?
@ Juan Segundo
Uno dei mali del Sud - e lo dico da meridionale - è che non abbiamo saputo apprezzare e valorizzare nella maggior parte dei casi il patrimonio culturale e artistico che deteniamo. Per non parlare poi di quello naturalistico. Purtroppo facendo questo ci siamo fatti del male da soli.
Al Nord invece sono stati più intelligenti (anche se realtà come Seveso o certe zone stesse del Veneto riempite di inutili capannoni industriali, adesso quasi del tutto abbandonati) e inoltre, più rispettosi verso il Turista, meno "furbi" - altra caratteristica che spesso ci ha rovinati.
@ Massimo Citi
Sempre belle le triangolazioni Nord- Sud, infatti.
Dimostrano che forse non sarà fatta l'Italia ma che almeno gli italiani esistono. ;-)
Io Firenze non la riconosco più, non riesco più ad amarla e non ci vado quasi più... E' diventata una tipica città mondializzata e preferisco rimanere nella periferia dove abito, ancora abbastanza vivibile :P
@ MikiMoz
E' la stessa cosa che succede a me: ci sono cose che posso fare ( e che amo fare) in Veneto ed altre che posso fare (e che amo fare ) solo in Campania. Ci sono peculiarità e tradizioni venete bellissime così' come ci sono peculiarità e tradizioni napoletane bellissime.
Sono certi abitanti veneti e certi abitanti napoletani che non mi piacciono.
Insieme però il Nord ed il Sud italia sarebbero imbattibili ( se solo noi italiani lo capissimo finalmente )
W la Puglia e W l'Abruzzo.
@ Poiana
Qui torniamo alla conversazione con @ Juan Segundo sui mali del Sud.
Napoli è una città difficile ed io non starò certo a nasconderlo, con una criminalità rapace che opprime sia i cittadini onesti che i turisti.
Questo spesso impedisce di notare la cose belle che pure ci sono ma è una criminalità ed un tipo di mentalità ad essa collegata che va combattuta senza se e senza ma.
Da napoletano non posso che dirti che mi dispiace per la brutta avventura che ti è occorsa a Napoli, se ti va però in futuro, io e mia moglie siamo disposti a farti da ciceroni in Campania per una sorta di visita riparatrice.
@ Ivano Landi
Sono stato a Firenze nel 1995 e poi ci sono tornato nel 2002 ed ho appunto notato una sorta di globalizzazione. E' sempre brutto quando una città rischia di perdere la propria specificità o la propria anima .
Lo stesso destino è capitato in parte anche a Venezia, mi auguro però che la vera anima dei fiorentini quella che apprezzo tanto riesca a sopravvivere.
Quando una città perde tutti i suoi artigiani, come è successo a Firenze, ha perso l'anima.
Sono stato a Napoli una volta sola, andata e ritorno in giornata (facevo assistenza sulle barche e c'era questo cliente a Procida che aveva bisogno). Non ricordo nulla se non un caffè preso al porto di Pozzuoli (nemmeno troppo speciale come speravo) e l'odore delle solfatare che il mio collega del luogo mi fece notare.
Hai fatto bene a spegne lo smartphone.. quando ci vuole ci vuole...
@ Ivano Landi
E allora è davvero un grandissimo peccato. Ripeto, io nel 1996 ebbi la sensazione di una città ancora viva e vitale e dotata di una sua peculiare personalità. Mi fa male sentire della sua trasformazione.
Io comunque facevo l' obiettore a Montaione nel cuore della Valdelsa, spero che almeno in provincia sia rimasto il senso della " fiorentinità" piú vera.
@ Obsidian M.
Infatti, quando ci vuole ci vuole...va bene la passione per la rete ma in certi momenti bisogna saper staccare.
Interessante il lavoro che facevi, certo che doveva essere davvero stressante e carico di responsabilità.
Quanto è durato, per curiosità?
@Nick, lo so bene che Napoli è una bellissima città. Siamo andati con la mia famiglia per festeggiare l'anniversario di matrimonio di mia madre e mio padre e mi è piaciuta moltissimo (e poi ho girato un pomeriggio per S. Gregorio Armeno per trovare il bue e l'asinello del presepe, come li volevo io, divertendomi un sacco). Il problema è che l'episodio universitario è successo dopo.
Comunque, chissà, magari ci sarà davvero l'occasione di fare questa "visita riparatrice" insieme e non mi dispiacerebbe affatto :D
A presto Nick e saluti anche a tua moglie ^^
Bello bello il post! *__* E anche lo zio Nick in foto!!! ^^
Sei riuscito a farmi provare una discreta invidia, primo perché a Napoli ci sono stata pochissimo, durante una vacanza, e... che atmosfere *__*
Pensarti in Pzza. Plebiscito nella situazione da te descritta mi ha regalato un sorriso di felicità!
Dicevo dell'invidia... come secondo punto, io non sono per niente legata alla città dove sono nata. Ho vissuto per un periodo (motivazione studio) altrove e non ho avuto mai un rimpianto.
Quindi un po' invidio chi è visceralmente legato alla sua terra.
Quando passi per Ferrara fai un fischio, chissà mai che sia pure io da quelle parti, anche se dubito per il 2015...
@ Poiana
Ben volentieri.
Comunque tu hai ragione su certe cose...episodi come quelli accaduti a te durante la gita universitaria rovinano la reputazione di una città.
A me é successo con Chioggia un luogo dove ho vissuto tre anni finendo per scapparvi.
All' epoca ( era il 2001) ripromisi a me stesso di non tornare mai più a Chioggia; promessa che ho sempre mantenuta finora.
Magari ho semplicemente conosciuto le persone sbagliate ma il mio rispetto per quella città é evaporato. Quindi se ci sono chioggiotti in ascolto: Sono disposto a ricredermi, se m* invitate vengo volentieri. :D
A presto @Poiana.
@ Glò
Non ero proprio al centro di Piazza plebiscito ma comunque molto vicino. : D
Sono convinto che nel tuo caso ( se non è già successo ) troverai il luogo che adotterai e che sentirai tuo.
Vedrai che succederà.:D
@ AleK
Volentieri.:D
Sarebbe un piacere da parte mia. :)
É bellissimo quando si riesce ad avere un rapporto così sentito con la propria città. Tu forse lo senti ancora di più visto "l'esilio" (si fa per dire) al quale sei sottoposto durante l'anno, però, per dire, mi è capitato di parlare con altri napoletani in diaspora che si dichiaravano quasi felici di non vivere più a Napoli. Immagino che avranno i loro motivi per assumere un atteggiamento del genere, però al tempo stesso mi ha sempre suggerito l'idea che chi vive lontano dalla sua città ma non ne sente la mancanza è una sorta di apolide, un senza-patria, e credo che la cosa sia triste.
Perciò, goditi la tua Napoli ogni volta che puoi, è bello sentirsi realmente parte di una città pur vivendo spesso lontano da essa.
@ Ariano Geta
Napoli non è una città facile: o la si odia o la si ama, logico quindi che molti di quelli che se ne vanno abbiano brutti ricordi della città.
Io personalmente amo le mie origini partenopee, ma attenzione: il fatto che io ami la propria città non significa che non ne veda e non cerchi di cambiarne i lati negativi o le cose che non funzionano. Il mio è un" amore critico" piuttosto, ma alla fine rimane sempre amore verso la città dove sono nato.
Non sono mai stato legato alla mia città, ora che è diventata uno schifo - passatemi il termine - ancor di meno. Non so se sia un vantaggio o svantaggio, da una parte non soffrirò mai la mancaza, dall'altra è come se non avessi origini. A parte questo, ben tornato ^^. Dire "ben tornato" a chi ha concluso una vacanza sembra presa in giro, ma è così che vuole la società ('_').
Fa piacere che tu abbia passato meravigliose giornate, però la foto dei Paccheri al Pesce Spada è stata bastardata :D
@ Michele il menestrello pignolo
E io accetto ben volentieri il tuo bentornato. ;)
Ma io non volevo essere bastardo....volevo condividere.
Facciamo così, se un giorno dovessimo incontrarci ti offrirò volentieri un bel piatto di Paccheri al pesce Spada.
Allora ritiro la denuncia per danni morali :D
@ Michele il menestrello pignolo
E se mettevo anche una foto della frittura di pesce cosa facevi? :D
Grande NIck, è stata una gioia incontrare te e tua moglie di persona. Vedere la città con gli occhi di chi la ama come voi non ha prezzo e toglie il velo di abitudine che la rende scontata a noi che vi abitiamo.
Il tocco di Torino portato da Max poi era perfetto. La sensazione di far parte di una sola bellissima famiglia trasversale ti riconcilia col mondo! :D
Fà
@ morbidiapprodi
Il piacere è stato nostro caro Fabio. Adesso spero di riuscire a scendere ancora in Estate.
Alla prossima caro amico.
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