Esistono diverse tipologie di volumi rari. esistono volumi che sarebbe preferibile non ritrovare mai.
Nella cittadina marittima di Gulshaw, giù nella Severn Valley in Inghilterra è stato rintracciato uno dei libri più rari al mondo.
Si tratta de "Le Rivelazioni di Gla'aki", un'opera maledetta suddivisa in nove tomi, l'archivista Leonard Fairman è stato incaricato di recuperare l'opera per conto della Brichester University.
Le cose però si riveleranno molto più complicate di quanto Fairman immagini.
Perché come tutti gli abitanti di Gulshaw ripetono:" C'è molto altro da vedere"
L'Ultima Rivelazione di Gla'aki è un romanzo weird ma è anche la storia di un ritorno alle origini.
Un ritorno lungamente ponderato, ancora più a lungo atteso, magari rimandato più volte ma che a suo modo rappresenta una ideale chiusura di un ancora più ideale cerchio narrativo.
Questo perché L'Ultima Rivelazione di Gla'aki, uscito in lingua originale nel 2013 testimonia il ritorno dello scrittore britannico Ramsey Campbell ( QUI e QUI) alle tematiche della sue prime storie, racconti in cui prepotente era l'influenza dell'opera di Howard Phillips Lovecraft.
La scoperta dei Miti di Cthulhu avvenuta nel corso degli anni ' 50 s aveva infatti rappresentato un influenza positivamente sconvolgente per quello che al' epoca era un solitario ragazzo di Liverpool oltretutto proveniente da una famiglia con seri problemi alle spalle, la narrativa aveva fornito a quel solitario adoloescente una sorta di scopo, di avviamento alla scrittura e per anni il giovane Campbell aveva utilizzato pedissequamente (anche se non non sempre con cognizione di causa) terminologie, creature ed ambientazioni lovecraftiane praticamente in ogni sua opera.
Fu solo l'incontro con August Derleth, l'editore americano dell'opera omnia del Solitario di Providence a dare una dimensione compiuta a quei primi tentativi; Derleth, come scrittore ed editore aveva i bravi suoi difetti, ma in quanto a talent scout sapeva indubbiamente il fatto suo e, in quel giovane inglese che gli scriveva e gli proponeva i suoi primi lavori , riuscii a vedere praticamente per primo un talento in erba, forse ancora grezzo di ma di sicuro enorme. Fu sempre Derleth -agendo al tempo stesso come editore e mentore (e forse - ma qui probabilmente mi sto spingendo troppo oltre anche sotto quelle vesti di figura paterna che Campbell, aveva conosciuto poco in vita sua)- a consigliare a Ramsey Campbell di utilizzare scenari inglesi per risultare più credibile nella costruzione delle sue storie.
Ramsey Campbell, oggi. |
Grazie a queste aggiunte e grazie specialmente alla propria personale sensibilità di autore Ramsey Campbell si sarebbe ben presto ritagliato un posto di primo piano tra tutti gli imitatori di Lovecraft e tra tutti i continuatori degli Cthulhu's Mythos.
Ma la cosa non sarebbe durata a lungo.
Uno scrittore talentuoso come Ramsey Campbell non poteva accontentarsi di essere un mero continuatore, non poteva limitarsi a perpetrare l'opera di qualcun altro, in più, come avrebbe dichiarato lo stesso artista, c'erano troppi limiti nel lavoro di tutti gli epigoni lovecraftiani per poterne essere soddisfatti e ben pochi tra loro potevano dirsi in grado di competere con la bravura del loro maestro ispiratore.
Campbell avrebbe quindi cercato una sua strada personale che in breve tempo la avrebbe farro diventare uno dei più famosi e rispettati autori horror del pianeta, accantonando per decenni (ma non dimenticando mai ) i suoi primi lavori ed i Miti di Chtulhu. Poco alla volta avrebbe sostituito i mostri provenienti da altre dimensioni con gli orrori dell'inconscio e con le degenerazioni dell'animo umano, sarebbe divenuto il cantore delle periferie degradate di Livepool e non solo.
Il soprannaturale sarebbe certo rimasto all'interno dei suoi romanzi e racconti ma in maniera a volte sfumata preferendo l'autore nella sua maturità raggiunta narrare di menti disturbate, di distruttivi sensi di colpa per errori passati e della perdita dell'innocenza di personaggi bordeline.
Cover della edizione originale copyright PS Publishing UK |
Ma con oggi, con L'ultima Rivelazione ci ritroviamo per le mani, al tempo stesso il più lovecraftiano ed il più campbelliano tra le opere composte dallo scrittore di Liverpool
Decisamente campbelliana è infatti la maniera in cui viene tratteggiata la figura del protagonista della vicenda: Leonard Fairman, cioè l'archivista che all'inizio del romanzo sbarca nella strana cittadina portuale alla ricerca del testo raro, infatti Fairman è il classico uomo grigio e poco interessante, noioso, leggermente misogino ed asociale che trascina svogliatamente in maniera sempre più insoddisfacente un rapporto sentimentale; Campbell non fa niente per rendercelo simpatico, eppure.... eppure in un certo qual modo la profonda bibliofilia del personaggio riesce a nobilitare il romanzo a dare un senso alla sua recherche
Di conseguenza quindi L'Ultima Rivelazione è al contempo sia un romanzo di formazione (la formazione di Fairman verso una conoscenza più grande di lui) che la storia di una discesa negli inferi, certo una discesa negli inferi raccontata in maniera sorniona, con un continuo understatement ma sempre di una discesa agli inferi ( o comunque verso una ben diversa percezione della realtà) si tratta.
Non a caso il leit motiv, il mantra ripetuto in continuazione dagli stranianti abitanti di Gulshaw ad un sempre più attonito e straniato Fairman è quel sibillino avvertimento sul fatto che ci sia molto altro da vedere.
Frase che potrebbe calzare a pennello un poco per tutta la narrativa dell'autore britannico, in particolare per questa ultima uscita. InfattiCampbell al tempo stesso mostra e suggerisce, dettaglia in alcuni punti descrivendo quello che avviene davanti all'occhio del personaggio, ma da quel punto in poi, insinua dubbi riguardo alle cose che l'occhio dei suoi personaggi effettivamente vede.
C'è una continua translitterazione della realtà, un perenne stillicidio di dettagli allucinatori che portano l'inconscio delle figure in campo a deragliare progressivamente verso la follia. Ma la forza dello scrittore sta esattamente nel fatto che questo avviene gradatamente, un passo dopo l'altro, cosicché -e questo è un altro degli elementi ricorrenti della poetica campbelliana- il romanzo si trasforma in un unica grande escursione all'interno di una mente allucinata.
Non mancano le descrizioni di luoghi abbandonati e lasciati all'incuria, non manca la visione di una varia umanità degradata. Tornano le ambientazioni della Severn Valley e la cittadina di Brichester.
Ma ci sono anche i topoi lovecraftiani: la creatura antica e misteriosa che incombe su tutto, lo pseudobiblia, i riferimenti ai Miti di Cthulhu.
Si diceva all'inizio di questa recensione che questo romanzo è una sorta di ritorno alle origini, certo ma è anche come se scrivendo L'Ultima Rivelazione di Gla'aki lo scrittore Ramsey Campbell avesse finalmente fatto pace con quel sé stesso giovane e con una parte del suo passato letterario
E nel farlo costruisce un' opera con pochi difetti, forse il maggiore consiste in una eccessiva fretta nella conclusione, quasi come se l'autore giunto proprio verso le ultime pagine avesse deciso di non calcare troppo la mano e di lasciare (e di lasciarsi) la porta aperta per altre incursioni nl' Universo lovecraftiano.
Finale comunque in tono col resto del romanzo.
In definitiva, un ' opera piacevole, che si legge tutta d'un fiato e che rappresenta non solo l'ultimo romanzo horror \ weird di un grande autore tout court, ma anche e soprattutto, una della migliori incursioni letterarie nel mondo dei Miti di Cthulhu di questi ultimi decenni.
NOTA:
A corredo del volume si possono trovare degli ottimi interventi saggistici firmate da Danilo Arrigoni e Walter Catalano che impreziosiscono ulteriormente il tomo. Nella prima, mi è anche capitato di ritrovare citata (con link e stralci della conversazione) la mia intervista con Ramsey Campbell.
Una sorpresa decisamente inaspettata ma piacevole.
NOTA 2 : il bravissimo Lucius Etruscus ha citato il mio post nel suo bellissimo blog Nonquelmarlowe in questo post. Ringrazio Lucius e invito tutti a correre a leggere il suo post e a iscrivervi al suo sito.
L' ULTMA RIVELAZIONE DI GLA'AKI . Ramsey Campbell
Edizioni HYPNOS
CARTACEO.
EURO 16,90.
9788896952412
16 commenti:
Wow! Citato e linkato in appendice a una pubblicazione ufficiale di un grande autore che credo sia anche uno dei tuoi favoriti. Cosa volere di più, a parte diventare ricco e famoso?
Ho due libri di Campbell: "La setta" e "La faccia che deve morire", ma... indovina? Giacciono intonsi, in attesa di una lettura che forse arriverà. Magari subito prima dell'effettivo risveglio degli Antichi.
Bella presentazione. A questo punto diciamo che non posso mancare la Rivelazione. Grazie, Nick.
@ Ivano Landi
Si è trattato di una sorpresa inaspettata, assolutamente non prevista, certo diventare ricco sarebbe preferibile però vedere che qualcosa del mio lavoro rimane e viene ricordato è già una sensazione bellissima.
Dimenticavo, se ti capiterà di leggere prima o poi i romanzi di Campbell ti suggerirei di cominciare con "La Faccia che deve Morire", è un opera che può soddisfare anche gli appassionati di gialli.
@ Massimo Citi
se la leggerai fammi sapere cosa ne pensi.
Alla prossima.
Splendida notizia! Se non sbaglio avevo il titolo citato in qualche speciale sugli pseudobiblia weird che è il caso di ritirare fuori. Domani comunque ti ri-posto su NonQuelMarlowe, che la notizia è ghiottissima ;-)
@ Lucius Etruscus
Troppo onore! Non me lo merito!
Mi farai davvero un gran regalo.
Ma io amo molto di più l'horror del giallo, che è anzi il genere che faccio più fatica a digerire. Pensavo lo sapessi...
@ Ivano Landi
Lo so, lo so, infatti si è trattato di un lapsus intendevo dire che quel romanzo può piacere sia agli appassionati di gialli che a quelli horror, ma facevo un discorso generale.
«Aldilà della Zona dei Tredici Colossi Alveolati, c’è Yuggoth, dove dimorano i cittadini di molti regni extraterrestri.»
Con queste parole tratte dal misterioso "Le rivelazioni di Gla'aki", oggi dalla rubrica "Pseudobiblia" del mio blog lancio la tua stupenda segnalazione e ti linko a iosa ;-)
@ Lucius Etruscus
Ti ringrazio, ho anche già ricambiato.
Anzi, invito tutti i lettori che ancora non conoscono il tuo stupendo blog Nonquelmarlowe a visitarlo e ad iscriversi.
La potenza degli pseudobiblia è che uniscono gli appassionati ^_^
@ Lucius Etruscus
Pseudobiblia for president ! ^_^
Ho letto questo articolo con un occhio chiuso, con il terrore di finire spoilato, visto che come sai anch'io posso vantare una copia autografata sul mio comodino (che però non ho ancora letto).
E pensare che, appena comprato, mi ero ripromesso di leggerlo immediatamente quella sera stessa ma poi... ma poi la Simona me lo ha fregato, se lo è letto subito lei e addio...
Adesso che mi sono salvato da eventuali spoiler (ma ero certo che non ce ne fossero) posso rimetterlo in cima alla lista e procedere. Magari ne parlerò anch'io sul blog.. chissà.
@ Obsidian M
Lo so che hai anche tu una tua copia autografata, le abbiamo comprate quasi contemporaneamente a Stranimondi.
Riguardo agli spoiler, tocchi un punto dolente dal momento che si rischia di farne parecchi ad ogni recensione, per quanto si cerchi di stare attenti si rischia sempre di svelare troppo.
E' un equilibrio molto difficile quello tra il dire ed il non dire.
Beh... ultimamente ho preso l'abitudine di mandare in avanscoperta la Simona... se lei dopo aver letto la recensione mi dice che non c'è pericolo allora procedo... Il problema è che non sempre lei è d'accordo.
@ Obsidian M
E' il bello della vita di coppia, il pensarla allo stesso modo del compagno \ compagna non sempre è contemplato, anzi spesso è l'eccezione invece della norma.
E questo non riguarda solo il parere sulle recensioni.
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