Agli albori del XX° Secolo più che un distretto vero e proprio Hollywood è ancora solo un coacervo non ben definito, una sorta di commistione tra un paesino di frontiera e grossi ranch più o meno collegati tra loro, la percentuale totale degli abitanti totali è ancora molto bassa.
Ma questo stato di cose sta per cambiare.
Motivo del cambiamento sarà una guerra, una guerra particolare, di quelle che non si combattono sui campi di battaglia ma di quelle che si disputano a suon di brevetti.
Più lontano sulla Costa Est si è sviluppata una nuova industria, quella del Cinema.
C'è una società la Motion Picture Patent Company che ne detiene i brevetti per buona parte del territorio americano e che praticamente ne monopolizza il mercato. Solo gli aderenti alla MPPC possono realizzare pellicole cinematografiche e per i produttori indipendenti la vita è estremamente difficile a Chicago e a New York, le prime capitali del Cinema americano.
COSI' VICINA, COSI' LONTANA.
Ma la California è lontana e lì i brevetti della MPPC non hanno nessun valore, non coprono nemmeno il valore della carta su cui sono scritti.
Per questo, a partire dal 1910, in molti decidono di spostarsi e di cominciare la loro attività in quello Stato.
Per la sua combinazione tra un cima favorevole e quasi mediterraneo e la sua vicinanza sia al deserto (già dal'inizio la percentuale dei western prodotti è molto alta) che al' Oceano viene scelta proprio Los Angeles.
E così tra gli aranceti di Hollywood cominciano a sorgere i primi Studi cinematografici.
Una grossa mano la darà un ingegnere di origine irlandese di nome William Mulholland che nel 1913 costruirà il grande acquedotto di Los Angeles che permetterà al centro abitato di inglobare numerosi altri villaggi cominciando così a trasformarsi nella grande megalopoli che conosciamo oggi.
Con tutte le speculazioni immobiliari del caso .
TEMPORANEA COME UNA SCRITTA.
Sarà proprio a causa di uno di questi progetti immobiliari che nel 1923 sulla cima del Monte Lee che sovrasta Hollywood una delle tante imprese costruttrici decide di fare un particolare investimento pubblicitario.
Si tratta di una enorme scritta composta da diverse lettere, ognuna alta almeno 15 metri e larga una decina.
HOLLYWOODLAND.
Le lettere risultano di colore bianco così ché possano risultare visibili anche la notte, una serie di luci piazzate ad arte farà il resto. Nelle intenzioni originarie degli autori, la scritta pubblicitaria dovrebbe restare lì per un breve periodo: un anno, massimo un anno e mezzo, giusto il tempo di esaurire la vendita di tutti i lotti impegnati.
La scritta però rimane.
Come altre strutture "temporanee nelle intenzioni", come una certa Torre a Parigi, si scopre che piace a molti residenti e sopratutto piace anche ai sempre più numerosi visitatori che iniziano a giungere in città.
In breve tempo quell'insegna diventa uno dei simboli più riconoscibili di Hollywood.
Nel bene come nel male.
Già perché la "Hollywood Sign" comincia ad attirare anche un tipo meno desiderabile di attenzioni.
Quella degli aspiranti suicidi per esempio.
La cosa comincia abbastanza presto.
Con una ragazza di appena 24 anni.
Così com'era agli inizi. |
Una ragazza il cui nome sarebbe rimasto per sempre legato alle Leggende di Hollywood.
VITA DI PEG.
Peg Entwistle è una delle tante ragazze giunte in città in cerca di successo. Carina quanto basta, espressione intensa ed un poco malinconica, sguardo sognante, un diploma in recitazione.
Vi dice niente tutto questo?
Peg Entwistle è davvero una delle tante, molte l'hanno preceduta, parecchie di più la seguiranno nella Mecca del Cinema.
Peg Entwistle (1908 -1932) |
La Entwistle che ormai si fa chiamare da tutti Peg si fa una certa fama come attrice di Broadway, diventa la terza moglie di Robert Keith un attore più vecchio e più famoso di lei che ha già diversi figli dalle mogli precedenti (tenete a mente questo particolare, ci torneremo più tardi) e per un breve momento per lei le cose sembrano funzionare.
Ma il matrimonio dura spochissimo e le sirene di Hollywood sono un richiamo troppo forte per poterlo ignorare.
Nel 1932 Peg Entwistle ottiene un contratto nella Città degli Angeli.
Si tratta di un piccolo ruolo, una parte non di primissimo piano.
Ma la produzione sembra importante, un film intitolato Thirteen Women accanto a Myrna Loy una delle Star del momento.
Peg Entwistle mette tutta sé stessa in questo lavoro convinta che sarà il suo passaporto verso il Successo.
E forse è proprio in questo che sta l'errore, il vero punto di svolta verso la fine.
Accadono due cose.
La prima è che Thirteen Women si rivela un colossale fiasco.
La seconda è che la Grande Crisi Economica che dal '29 sta imperversando in America è entrata nella sua fase più dura ed anche l'industria cinematografica ne risente alla grande.
Come altre attrici anche Peg Entwistle si ritrova senza contratto da un giorno all'altro.
A differenza delle altre però scatta qualcosa in lei, tutti quei fragili equilibri che l'hanno faticosamente tenuta in piedi s'infrangono uno dopo l'altro. La sera del 16 settembre del 1932 l'ormai ex attrice Peg Entwitle raggiunge la sommità del Monte Lee e s'inerpica sulla cima della lettera H della Scritta che sovrasta Los Angeles.
Per poi suicidarsi gettandondosi nel vuoto.
Il suo cadavere verrà ritrovato due giorni dopo.
Prima che questo accada un postino fa in tempo a recapitare una lettera a casa della donna.
Si tratta di una offerta di lavoro.
Una parte in un film che dovrebbe essere realizzato a breve.
Certo, si tratterebbe di un altro piccolo ruolo.
Forse però se aperta in tempo sarebbe potuta essere una lettera in grado di salvare una vita.
Ma sapete dov'è la vera e tragica ironia, l'ultima beffa di un destino probabilmente già scritto, in tutto questo?
Che il ruolo proposto a Peg Entwistle era quello di una ragazza che tenta il suicidio.
Da quel momento prima in maniera sotterranea e poi sempre più apertamente cominciano a diffondersi le voci dei tanti presunti avvistamenti di un fantasma sul Monte Lee proprio nelle vicinanze della scritta di Hollywood.
Il Fantasma di una giovane donna vestita alla moda degli anni '30 s.
Ma cominciava anche qualcosa d'altro.
Una sorta di destino perverso che avrebbe accomunato alcuni dei membri della famiglia adottiva di Peg Entwistle.
(Continua....)
28 commenti:
Queste sono le storie che mi appassionano. Aspetto il seguito.
Cri
@ cristiana marzocchi
So che sono gli argomenti preferiti dai lettori di Nocturnia e devo anche ammettere che anche io li scrivo volentieri.
Non conoscevo nulla di questa storia.
Sapevo della cosiddetta "maledizione" di "Gioventù bruciata" visto il destino di James Dean, Sal Mineo e Nathalie Wood, però tu sei risalito proprio agli albori di Hollywood.
Interessantissimo anch'io attendo la terza parte
Wow! Una piega imprevista e imprevedibile...
@ Ariano Geta
Beh, forse ho esagerato nel' utilizzare il termine "maledizione",infatti credo che la cambierò, di sicuro si può parlare di un bizzarro destino che ha accomunato alcuni dei parenti acquisiti della Entwistle nei loro giorni finali.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
La settimana prossima e con essa si chiude il dossier.
@ Ivano Landi
Da quel momento Peg Entwistle è entrata nella leggenda di Hollywood, le hanno dato anche un soprannome "The Hollywood Sign Girl", ha avuto il dubbio primato di essere stata la prima persona a suicidarsi gettandosi dalla scritta più famosa del mondo.
Storia interessante. Aspetto il seguito, guidato dalla mano di un buon narratore...
@ Massimo Citi
Troppo buono. Già domenica mi metto a scrivere la terza parte e mi auguro di riuscire a proporvela il prima possibile.
In effetti la scritta è orrenda, e all'inizio era pure più lunga con l'aggiunta di LAND. :( Questa storia è appassionante al massimo grado, non vedo l'ora di leggere il seguito.
@ Cristina M. Cavaliere
Non ci crederai ma più volte la scritta ha rischiato di essere distrutta e, come la Tour Eiffel a Parigi si è sempre salvata per il rotto della cuffia e all'ultimo momento.
Non mi deludi mai, caro Nick.
Una terra che ha attirato intere legioni di aspiranti attori, la maggior parte destinata all'insuccesso. Non conoscevo la storia di Peg, molto dolorosa. Alla prossima puntata!
@ Mariella
Eh si, Peg Entwistle ha avuto un finale di vita molto,troppo, doloroso. Non è stata la sola. inoltre essendo stata la prima persona a buttarsi dalla scritta di Hollywood ha ottenuto in morte quella fama che non era riuscita a raggiungere in vita. Però la sua è una fama sinistra e penso che non ne valesse nemmeno la pena. Suicidarsi non è mai la scelta giusta. Alla prossima puntata.
Ahhh! Il fantasma e la sua maledizione! Ecco dove volevi andare a parare! Attendo con ansia...
Mi piace questo racconto a puntate. Come sai, quei luoghi mi stanno a cuore e quell'epoca così controversa avrà tanto da raccontare. Immagino che questa storia assomigli a quella di tantissime giovani donne che tentarono il successo a Hollywood, salvo però capitarvi nel momento sbagliato.
Bravo, Nick, aspettiamo in tanti il seguito.
Bruttissima quella scritta! Interessante invece la storia che racconti.
@ Obsidian Mirror
Più che maledizione di famiglia, direi che si è trattato di una bizzarra sorta di coincidenze che hanno accompagnato molti dei discendenti della Entwistle, in quanto al fantasma...beh, ne parleremo nel prossimo episodio.
@ Luz
Si, purtroppo Peg Entwistle non è stata l'unica, dopo di lei in tante l'hanno seguita e se volessi parlare dei suicidi della storia della Mecca del Cinema ci sono stati anche tanti attori uomini ad avere vissuto storie sfortunate o ad essersi suicidati, un nome per tutti il Superman televisivo degli anni '50s George Reeves.
@ Grazia Gironella
Grazie per il complimento! :)
Cercherò di rendere ancora più interessante la terza parte.
Povera ragazza, peraltro molto carina. Come recitava il finale di un libro, "in un minuto, tutto può cambiare".
È una storia molto triste e il destino è spesso fin troppo beffardo. Non è facile trovare un equilibro anche quando le cose ti vanno relativamente bene, figuriamoci quando le cose vanno a palta come nel 29.
@ Marco Lazzara
Senza contare che a 24 anni si dovrebbe essere ancora pieni di tante speranze per il futuro,si dovrebbe pensare a tutto meno che al suicidio Non voglio nemmeno pensare a cosa dovesse girare per la testa a quella poverina nel momento in cui ha deciso di farla finita.
@ Long John Silver
La crisi del'929 deve essere sembrata agli americani una sorta di anticipazione dell'apocalisse. Con tutti quei poveracci che avevano perso in un colpo solo case, risparmi e lavoro e che si aggiravano per i vari stati ala ricerca di sistemazione ci credo che la vita non dovesse essere per niente facile per la maggior parte delle persone.
Stupenda anche questa seconda parte. Complimenti, mi hai di nuovo tenuto incollato fino alla fine!
Comunque povera ragazza. Non giustificherò mai chi compie il suicidio ma che sfiga per la lettera! Destino beffardo!
Ora devo uscire, vado a fare una passeggiata come i vecchietti (😝) ma appena torno mi gusto la terza parte 😉
@ Ema il ricambista
Grazie per i complimenti! Se faccio in tempo, oggi riuscirai a leggere anche la quarta ed ultima parte.
Nemmeno io giustifico il suicidio, alle volte però ci sono casi dove non riesco a fare a meno di provare una infinita pena per queste persone, Peg Entwistle è uno di questi casi.
Va beh 🧡 Amo queste cose.
@ Alessia H.V
E ancora non è finita... ;)
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