Se è mai esistita una costante nel mondo dell'intrattenimento britannico è Doctor Who, per la maggior parte degli abitanti di quell'isola, non solo gli appassionati di fantascienza, Doctor Who è "la" serie, il metro di paragone con cui ogni produzione finisce con l'essere confrontata. Per la maggior parte della fanbase si tratta di materia mortalmente seria, scatenando una fidelizzazione talmente forte con poche corrispondenze al mondo. Ma anche per tutti gli altri, per il cosidetto telespettatore medio d'oltremanica, nominare il "Dottore" significa rappresentare un elemento di riconoscibilità nazionale al pari della Regina, della Nazionale di Calcio, del clima uggioso e del "Fish and Chips".
Perfino negli anni in cui il programma non andava in onda infinite discussioni sono sorte tra gli appassionati su quale fosse l'incarnazione migliore dell'alieno del pianeta Gallifrey dotato di due cuori e fruitore di numerose "rigenerazioni" (trucchetto questo utilizzato dagli autori, come si sa, per consentire la prosecuzione della serie sostituendo l'interprete del protagonista ogni qualvolta che questi si stancava). Ultimamente però le discussioni sono aumentate tra le diverse fazioni nel corso dell'incarnazione di Jodie Whittaker, la prima al femminile (quantomeno nella serie "ufficiale", come vedremo), non tanto per il cambio di sesso del "Dottore", che anzi era stata accolto abbastanza bene dalla maggior parte delle persone, quanto per le sceneggiature dello showrunner Chris Chibnall.
Dall'altro lato invece si erano posizione altre tipologie di spettatori e diversi sostenitori della "woke culture" invece che difendevano il nuovo corso.
Agli occhi di chi scrive però il maggior limite che si potrebbe imputare all'operato di Chibnall è quello di non essere riuscito, forse di non aver nemmeno voluto, entrare in sintonia con la figura del Dottore, con il suo universo e con i personaggi che lo attorniavano, una mancanza di idee che in qualche occasione ha portato alla stesura di un compitino senza nemmeno troppa convinzione.
Parere personale come sempre e quindi opinabilissimo.
Però ritengo di aver assistito ad una occasione mancata, con un'attrice del talento di Jodie Whittaker, con un character ricco di stimoli e di potenzialità come il Doctor Who, con una diversa gestione delle trame e delle idee ne sarebbe potuta venir fuori qualcosa di epocale.
Fatto è che gli ascolti del Doctor Who negli ultimi anni, per tutta una serie di motivi, non solo questo, sono drasticamente calati. Questo ha portato anche al richiamo alle armi di di uno dei migliori sceneggiatori britannici, quel Russell T. Davies che nel Queaveva già riportato al successo lo show dopo anni di latitanza dagli schermi.
Quelle che ho introdotto sono comunque interlocuzioni che stanno riguardando un poco tutto il mondo della cultura e dell'intrattenimento, principalmente nelle nazioni di lingua inglese.
Volendo limitarci solo al settore radiotelevisivo, simili diatribe hanno intersecato diverse serie dell'Arrowverse come Supergirl e Batwoman.
Ma torniamo all'argomento principale, e cioè il "Dottore".
E alle sue vite.
Quando Rowan Atkinson interpretò il Doctor Who. |
Vite non solo narrative, ma anche produttive. Come si sa la più longeva serie del mondo è andata in onda ininterrottamente sulla BBC dal 1963 al 1989, poi però il silenzio dopo una interruzione di alcuni anni ed un infruttuoso tentativo di trasportare la saga al Cinema risalente al 1996.
In tutto la cosidetta serie classica (film compreso) ha presentato almeno otto diverse incarnazioni, tutte con il loro bagaglio di storie, imprese, compagni e logicamente ognuno di loro con vari estimatori.
Estimatori che per dieci lunghi anni hanno sempre sognato, combattuto e sostenuto il ritorno sugli schermi del loro beniamino (qualsiasi volto, sesso, outfit e carattere potesse avere).
Proprio per questo negli anni di assenza della serie "ufficiale" la BBC ha sempre organizzato delle trasmissioni speciali, il più delle volte per beneficenza, quasi sempre a sfondo comico.
Delle parodie insomma.
Ma una di loro superò tutte le altre, al punto di essere considerata dagli appassionati "quasi" al livello degli episodi della serie regolare. Per più di un motivo: prima di tutto perchè scritto da un giovanissimo Steven Moffat al suo primo incontro con il mondo del "Dottore", molto tempo prima del suo impegno sulla serie regolare dopo la ripresa della serie nel 2005.
Inoltre, questo special del 1999 intitolato Doctor Who: the Curse of Fatal Death prevedeva l'impiego di numerosi attori (ed anche un'attrice) nelle vesti del personaggio, diverse rigenerazioni ed eh, si ...ho detto un'attrice, perché in questo speciale era prevista anche una versione al femminile del Dottore Chi.
Non è uno scherzo! Lo hanno fatto davvero! |
Perché, certe idee non nascono all'improvviso, l'idea di un dottore donna, in fondo c'era sempre stata. Certo teniamo conto che si trattava di una parodia, ma il seme intanto era stato gettato.
Poi terzo, ma non ultimo motivo, gli attori scelti per interpretare la parte erano tutti volti e nomi popolarissimi tra il pubblico, in particolare il primo di loro.
Un certo Rowan Atkinson, il Mr. Bean televisivo.
(Continua....)
6 commenti:
Se si tratta di una parodia, la scelta di Rowan Atkinson è quasi "logica" da un certo punto di vista :-D Poi, certo, riuscire comunque a creare un prodotto riuscito è un altro paio di maniche. Comunque sicuramente una curiosità per gli appassionati della serie.
@ Ariano Geta
Scelta indovinatissima quella di Atkinson però come vedrai con gli altri attori coinvolti c'è ne sono di tutti i tipi, anche insospettabili attori drammatici. ;)
Ho una conoscenza vergognosamente bassa del Doctor Who. Forse essendo legato agli episodi anni Ottanta con Tom Baker temo di non riuscire a farmi piacere altro.
Una parodia? Probabilmente non riuscirei a comprendere nulla, ma la faccia e le espressioni di Mr. Bean dovrebbero bastare...
@ Obsidian M
E non c'è stato solo lui, te lo assicuro.
Un nome tra tutti?
Hugh Grant.;)
Come pensavo ho dei tuoi post da recuperare, tipo questo. La prima volta che sentii parlare del Doctor Who ero a Londra, nel lontano 1993. Passai un paio di notti a guardare degli episodi sulla Bbc di cui non capivo quasi nulla ma rimasi ugualmente incollata al video tanto mo piacque. Scopro solo ora che erano repliche, visto che avevano smesso di produrre nel 1989. È un mito vero questa produzione, devo recuperare parecchie stagioni compreso quella con Rowan Atkinson che a mio parere è un grandissimo attore. Se solo pensiamo alla nuova versione del commissario Maigret con la sua splendida interpretazione.
@ Mariella
Il Doctor è un vero mito in Inghilterra, le persone sono parecchio affezionate al personaggio e ogni attore che lo ha interpretato ha il suo fans club. Purtroppo molte delle puntate delle primissime stagioni sono andate perse perché la BBC le ha distrutte, cosa di cui poi si è pentita. Quella con Atkinson non è una vera e propria stagione ma una parodia ad episodi della serie. Però col tempo ha assunto uno status di kult guadagnandosi sempre più estimatori. Tra tutte le parodie è quella ancora oggi più famosa.
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