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sabato 14 gennaio 2017

Aliens e i suoi Fratelli- Un Guest Post di Lucius Etruscus.

I fumetti “fantastici” del 2016 

di Lucius Etruscus.

La prima settimana del nuovo lavoro è terminata, l'impegno è stato tanto e non mi ha permesso di scrivere niente per il blog, tuttavia non avevo voglia di lasciare troppo a lungo abbandonata la mia creatura. Per fortuna mi è venuto in aiuto il buon Lucius Etruscus che ha composto questo post, primo di una ideale serie di articoli sulle uscite fumettistiche d'oltreoceano.
Ringrazio Lucius per il suo aiuto ed invito tutti voi a seguire i suoi molteplici blog, tra cui:

- 30 Anni di Aliens.

- il Zinefilo.

- Fumetti Etruschi.

Ci sentiamo presto con un mio post.
Buone letture!

Il 2016 si è chiuso con un ricco bagaglio della forma di intrattenimento forse meno nota in Italia: la narrativa fantastica a fumetti. Non intendo i supereroi che invadono le nostre edicole, ma l’eredità moderna del fantastico classico: la fantascienza e il fantasy, con anche venature horror.
In questo inizio di anno nuovo ne approfitto dunque per segnalare ai lettori di Nocturnia alcune uscite a fumetti del 2016 che forse (anzi, in alcuni casi molto probabilmente) non usciranno in Italia.


1. Aliens e i suoi fratelli


Il prossimo 17 maggio arriverà nei cinema italiani Alien: Covenant di Ridley Scott, che è solamente una piccola deriva cinematografica di un fenomeno narrativo che non ha conosciuto sosta dal 1988, quando cioè la Dark Horse Comics ha iniziato a presentare storie nuove dell’universo di Aliens (1986) di James Cameron e da allora non ha mai smesso. Semmai ha contagiato altri a creare le proprie storie “aliene”, come sta facendo in questi anni la Titan Books con romanzi non sempre soddisfacenti.

Dopo un’infinità di storie autoconclusive, la Dark Horse Comics dal 2014 ha adottato una formula di più ampio respiro che si rifà molto allo stile delle grandi case (Marvel e DC): un incrociarsi di più testate che sviluppano un’unica grande storia aliena. Così per raccontarci il futuro della storia nata con Prometheus (2012) la casa coinvolge ben quattro testate: “Aliens”, “Predator”, “AVP (Aliens vs Predator)” e “Prometheus”. Dopo la lunga saga Fire and Stone – in cui approfondiamo il discorso degli Ingegneri del black goo, l’acceleratore evoluzionistico intravisto nel film – nel 2016 inizia un’altra lunga saga: Life and Death.




Il teatro degli eventi è il pianeta LV-223, quello dove si svolgono le vicende del film Prometheus, anche se siamo decine di anni più avanti. L’idea è così azzeccata che subito Ridley Scott ha cancellato il pianeta dalla sceneggiatura del suo secondo nuovo film alieno, Covenant appunto, perché non sia mai che il cinema sappia sfruttare le ottime idee del mondo del fumetto. (Lo dimostra il fatto che dopo l’enorme successo delle avventure a fumetti di Newt ed Hicks, la Fox abbia avuto la bella idea di ammazzare entrambi in Alien 3...)

I Colonial Marines della Weyland-Yutani stavolta scendono sul pianeta per controllare l’attività di una compagnia concorrente, e scoprono che una razza bellicosa – i Predator – sta proteggendo un relitto di provenienza sconosciuta. Lo scontro è terribile e dà il via alla fusione con il ciclo precedente, in cui i superstiti – come Galgo e il suo nuovo “amico” Ahab il Predator – e i nuovi protagonisti devono cercare di sfuggire anche ad un Ingegnere per nulla disposto al dialogo: l’annata si conclude con uno scontro fra titani... cioè fra un Ingegnere e una Regina Aliena!

L’unico difetto della serie è che Ridley Scott ha lasciato tutto in sospeso riguardo la razza degli Ingegneri, quindi la Dark Horse ha vistosamente paura a prendere decisioni in merito, ben consapevole che Scott è lì pronto a rovinare tutto. Così dal 2014 abbiamo degli Ingegneri che camminano senza che si sappia dove stiano andando, che non parlano perché non sappiano se ne siano in grado, che non fanno nulla perché non sappiamo che accidenti facciano nella vita. Nel momento stesso in cui uno sceneggiatore a fumetti aggiungerà qualcosa al non detto di Scott, uscirà un nuovo film che contraddica tutto, quindi bisogna andarci con i piedi di piombo.

Tutt’altro discorso per il piccolo capolavoro di Aliens: Defiance, che questo 2016 sfrutta il grande successo del videogioco Alien: Isolation (2014) e va ad agire in momento temporale inedito: quindici anni dopo l’incidente della Nostromo.



Poco prima che Amanda Ripley parta per andare ad indagare sul destino della madre – cioè la trama di Alien: Isolation – in un ospedale sulla Luna conosce una
soldatessa in riabilitazione: Zula Hendriks. Questa è ormai dipendente dagli antidolorifici e non sarà mai una Colonial Marine come sognava, quindi accetta di buon grado l’offerta dell’androide 
Davis1: impedire alla Compagnia di mettere le mani su un alieno vivo, per evitare che compia azioni pericolose e nefaste.

Inizia così una lunga avventura – ancora in corso – nell’universo grafico del primo Alien. Siamo lontani infatti dai toni militareschi di James Cameron – ricordo che l’universo a fumetti di Aliens nasce esclusivamente dal secondo film – e riappaiono le tute “da giocatore di cricket” del primo film del 1979. È un universo graficamente retrò e quindi molto intrigante, così come Zula e la sua maturazione interiore si rivela un personaggio assolutamente sorprendente.
Quando la missione di Zula e Davis1 di “bonifica aliena” si scontrerà con la violenta intenzione dei Colonial Marines di portare alla Weyland-Yutani un esemplare vivo, la donna dovrà decidere da quale parte stare...


L’anno ha visto anche alcune “collaborazioni aliene”, come per esempio il ritorno di un vecchio amico dall’espressione sempre imbronciata: Predator vs Judge Dredd vs Aliens, serie ancora in corso.
Lontano dalle Mega-City dei giudici, il folle dottor Niels Reinstöt (novello Moreau) sta studiando incroci genetici tra uomini e animali, usando come cavia un alieno e un Predator. I compagni di quest’ultimo subito sono sbarcati e sono sulle tracce dello scomparso, ma è più pericolo l’arrivo di Judge Dredd e dei suoi compagni, pronti a “giudicare” a suon di piombo caldo.
Torna dunque il mitico Predalien nato dal videogioco Aliens vs Predator 2 (2001), che stavolta dovrà vedersela con un avversario degno di lui: quel Dredd che tanta sfortuna ha avuto al cinema ma che da tanti anni diverte i lettori a fumetti. E che già altre volte ha affrontato sia Aliens che Predator. È proprio con questi ultimi che il giudice si allea per affrontare sia gli xenomorfi che le immonde creature di Reinstöt.

Il 2016 è stato anche l’anno in cui si è concluso il più incredibile degli scontri: Aliens vs Vampirella, in cui la Dark Horse presta alla Dynamite i suoi xenomorfi.
Sotto il suolo di Marte viene ritrovata una città vuota, perfettamente funzionante, forse costruita da un’antica misteriosa civiltà. Le iscrizioni sono in “vampiresco” così è abbastanza ovvio chiamare la vampira più famosa del mondo dei fumetti. Vampirella sbarca su Marte e accetta di guidare una spedizione umana nella città che sembra appartenere ad un’antica razza di vampiri di Marte, ma quando si ritrovano tutti incastrati in una strana stanza piena di quelle che sembrano enormi uova... la situazione si fa subito mortale.
Malgrado l’accostamento di due personaggi che non sembrano avere nulla in comune, o forse proprio grazie a questo, la serie è divertentissima e vedere la storica Vampirella scontrarsi con una Regina Aliena alata è davvero una forte emozione.





Per le storie inedite di Aliens questo è tutto, ma va ricordato che per festeggiare i trent’anni di questi fumetti la Dark Horse Comics ha ristampato in formati pregiati i primi due volumi della trilogia di Mark Verhaiden, all’epoca uscita anche in Italia per PlayPress: la meravigliosa storia di Newt ed Hicks a dieci anni di distanza dagli eventi del film Aliens, romanzata poi da Steve Perry in tre libri di cui solo due usciti da noi per Sperling&Kupfer. Una storia meravigliosamente bella ma troppo costosa per vederla mai in un film: molto meglio i fumetti, in questi casi!

9 commenti:

  1. Ho cominciato a perdermi nei meandri di Alien dopo l'episodio Prometheus che, oggi come oggi, ricordo solo vagamente. Dovrò per forza ripassare la lezione se voglio vedere Covenant.

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  2. @ Obsidian M.
    Siamo in due mi da.

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  3. Grazie a Nick per l'ospitalità e rincuoro sia lui che Obsidian: Ridley ha colpito ancora e ha in pratica bruciato tutti i ponti! Alien Covenant sarà una storia a sé stante con giusto qualche riferimento a Prometheus, ma poca roba e soprattutto confusa.
    Aspetta, ma il non-finale di Prometheus non imponeva un seguito per spiegare il destino della dottoressa Shaw su LV-223? Sì, all'inizio sì ma poi Ridley ha deciso che i molti fan alieni meritavano di essere presi a schiaffi e ha buttato tutto nel cestino...
    Il 1° gennaio scorso lo scrittore Alan Dean Foster ha rivelato dal suo sito ufficiale di essere stato ingaggiato per scrivere il prequel ufficiale di "Alien: Covenant" e da indiscrezioni pare che in esso ci verrà spiegato il destino della povera Shaw.
    Ecco perché da 25 anni amo i fumetti alieni: sono coerenti e seri, mentre gli sceneggiatori e i registi sparano a casaccio...

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  4. Abbastanza normale che il cinema, rispetto all'opera originale, possa sembrare semplificativo. Non conosco nello specifico la saga fumettistica di Alien, ma ho conosciuto bene per esempio la saga marvelliana di Civil War che ho letto anni fa, molto prima dell'adattamento cinematografico.
    Le saghe Marvel, ma questo è noto, si sviluppano praticamente su tutte le testate, lasciando qua e là piccoli indizi (o piccoli "prequel") di ciò che si trasformerà in saga magari un anno dopo. Si viene a creare in questo modo un universo talmente ramificato, densamente pregno di contenuti, che è impossibile riassumere in un paio d'ore di intrattenimento in sala. Immagino sia stato così anche con Alien....

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  5. Finora lo stile Marvel, per intenderci, era sconosciuta alla Dark Horse, che ha sempre puntato su saghe brevi e autoconclusive, che però nei decenni hanno creato un'ottima base per un universo alieno condiviso: ogni volta però che è uscito un film alieno ha ignorato bellamente qualsiasi ispirazione venisse dai fumetti, creando storie nuove che si sono regolarmente dimostrate deludenti al botteghino. Magari invece fare come ogni altro grande universo narrativo - dai super eroi a Star Wars/Trek - e tenere in considerazione i decenni di narrativa alternativa sarebbe meglio. Anche solo qualche ispirazione. Non però furbate come ha fatto Anderson, che per AVP ha inserito piccoli riferimenti al fumetto originale per poi raccontare una storia totalmente diversa e banalotta (e scontata fino alla noia).
    Per questo trovo molto più affascinanti i mondi alieni fumetti e libri, perché sono mediamente rispettosi delle storie precedenti e non avere problemi di budget permette loro maggiore libertà creativa.

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  6. @ Obsidian M. @ Lucius Etruscus.
    Continuare così, è un piacere starvi a leggere.

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  7. Io sono fermo al primo Predator e al quarto di Alien. Mi sa che mi basta così. Però fanno sorridere certe trovate fumettistiche tipo quella con Vampirella.

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    1. @ Marco Lazzara
      In effetti è una accoppiata molto insolita.

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  8. Consiglio questi due siti : https://Universoalieno.blogspot.com
    Https://Alienimistero.altervista.org

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