L'anno scorso avevo pubblicato una intervista collettiva a diversi scrittori italiani sullo stato della fantascienza e sulla narrativa italiana di genere (il post è QUI). La cosa ottenne un certo riscontro e mi ripromisi di continuare l'esperimento sotto altre forme (ad esempio il recente post sui traduttori ). Ci fu però un autore che l'anno scorso non riuscì a partecipare ma che aveva voglia di mettersi in gioco come i suoi colleghi. Per questo abbiamo deciso di proporre l'intervista a questo scrittore in forma singola quasi una sorta di antipasto verso più corpose chiacchierate che faremo l'anno prossimo. L'anno prossimo infatti ho intenzione di rilanciare il format delle mie interviste dando molto più spazio a questo come ad altri artisti italiani e stranieri.
Nel frattempo cari amici ed amiche diamo il benvenuto ad Andrea Berneschi.
INTERVISTA:
Nick: Prima di diventare scrittore cosa conoscevi della narrativa italiana di genere?
Andrea Berneschi: Salgari,
Calvino, Buzzati, Sclavi, Evangelisti, Gianfranco Manfredi, i
connettivisti, Giuseppe Genna... sono un lettore onnivoro e
modestamente ho sempre avuto ottimi gusti.
Nick: Quali
sono state le opere e gli autori italiani che più vi hanno colpito
quando eravate ancora semplici lettori o lettrici?
AB: Per
la narrativa di genere, direi soprattutto il ciclo di Eymerich. Ho
amato moltissimo anche i fumetti italiani: Dylan Dog, Dampyr,
Napoleone, Magico Vento, Gea, i primi Nathan Never. Un autore
italiano di fantasy o di horror che non conosce i fumetti Bonelli è
come un aspirante poeta che non ha mai letto Montale.
Nick: Stessa cosa per gli autori stranieri
AB: Le
letture che più ti influenzano secondo me sono soprattutto quelle
che fai prima dei sedici anni. Prima di quell'età mi sono capitati
tra le mani “A volte ritornano” e “La lunga marcia” di
Stephen King, il secondo dei “Libri di sangue” di Clive Barker,
“Neuromante” di William Gibson e “Il Pasto nudo” di
Burroughs.
Nick : Quale è lo stato della narrativa fantastica italiana secondo te? Nel
bene e nel male
AB: Viviamo
in un paese in cui si legge poco: tutti gli sforzi della scuola,
delle istituzioni e anche degli autori dovrebbero essere tesi a
acquistare nuovi lettori. Sarà comunque una battaglia molto dura.
Nel Seicento ogni contadino tedesco era libero di comprare e tenere
in casa una Bibbia scritta nella propria lingua; da noi il possesso
di una Bibbia in volgare poteva portare a una condanna a morte per
eresia. Poi ci si chiede: perché gli italiani non leggono?
Detto
questo, negli ultimi anni la qualità delle opere di narrativa
fantastica è da noi indubbiamente cresciuta. Romanzi come quelli
prodotti da Alessandro Girola, Nicola Lombardi, Dario Tonani,
Alessandro Forlani o Alessandro Manzetti erano pensabili negli anni
'80 o negli anni '90? Alcuni bravi autori di genere esistevano anche
allora, ma si trattava di rarità. Oggi nel nostro paese gli autori
di alto livello (intendo dire quelli che potrebbero avere un successo
internazionale) sono decine e decine.
Nick: Più
in particolare che anno è stato il 2019 e quali sono state le opere
più importanti venute fuori?
AB: L'atipico e psichedelico western “Black Hills” di Luca Mazza, l'horror “Eredità di carne” di Luigi Musolino e per lo sword and sorcery “La scure e i sepolcri” di Alessandro Forlani.
AB: L'atipico e psichedelico western “Black Hills” di Luca Mazza, l'horror “Eredità di carne” di Luigi Musolino e per lo sword and sorcery “La scure e i sepolcri” di Alessandro Forlani.
Nick: Quali
autori italiani secondo voi si sono dimostrati come le migliori
sorprese o i migliori debutti del 2019?
AB: Nella
collana “Heroic Fantasy Italia” pubblicata da Delos Digital
hanno debuttato tre ottimi autori, ognuno dotato di uno stile
originale e coinvolgente: Giorgio Smojver, Yuri Zanelli e Gilbert
Gallo. Nei
territori contigui all'horror citerei l'antologia “Carnaio –
antologia di narrativa novocarnista”.
Nick: Che previsioni fate per il futuro e cosa invece desiderate possa
succedere (sia in generale che per la vostra attività personale?
AB: Ho
molti progetti per il 2020. Per prima cosa uscirà “Eco Horror
Omega”, un'antologia di racconti horror che immaginano il disastro
ecologico che ci attende e da cui dovremo salvarci. Due racconti che
ho scritto per il collettivo artistico DustyEye verranno inseriti in
un dossier dedicato a Numero 44, il primo androide emotivamente
avanzato. Sto facendo tradurre in inglese e in tedesco “Kaiju
Delicatessen”, un ebook la cui versione italiana ha avuto un discreto
successo, e questo segnerà il mio debutto sul mercato estero.
Inoltre dovrebbe vedere la luce, come mi assicura una nota casa
editrice, il mio corposo romanzo sui kaiju che aspetta di arrivare ai
lettori da anni.
La
casa editrice Letterelettriche pubblicherà un''antologia di fantasy
psichedelico che nasce da una mia idea, e a cui partecipano anche
alcuni autori molto conosciuti. A proposito: chi fosse interessato a
inviarci del materiale sappia che la deadline per l'invio dei
racconti è stata spostata al 29 febbraio 2020. Cerchiamo racconti di
non oltre 40.000 battute spazi inclusi e che rispettino le linee
guida riportate sul sito di Heroic Fantasy Italia. Per l'invio o per
eventuali precisazioni potete scrivere a: berneschiandrea@gmail.com
Sto
lavorando anche ad altri progetti, ma sono top secret. Poi ovviamente
ci sono i racconti che compariranno nelle varie riviste e antologie.
BIOGRAFIA:
Andrea Berneschi è nato ad Arezzo nel 1977. Fa parte della redazione della webzine Filmhorror.com; è membro della Horror Writers Association. Ha pubblicato con NeXT, Dunwich Edizioni, I Sognatori, Letteraturahorror.it, Esescifi, Vincent Books editore, Letterelettriche, Watson Edizioni.
LINK:
L'OFFICINA DI ANDREA BERNESCHI.
DUSTYEYE
8 commenti:
Intervista molto interessante.
Non so se nelle scuole italiane ha spazio la fantascienza ma mia figlia che fa la prima media nella sua antologia ( libro di testo) son presenti estratti da Harry Potter e il Signore degli Anelli.
Addirittura qualcosa su La storia infinita ...segno che il Fantasy almeno ci sta di sicuro.
Comunque tanto di capello a Berneschi che non conoscevo.
Uno scrittore con un importante background mi sembra di capire ...soprattutto nella narrativa horror..che da sempre mi affascina.
Aspettiamo questa antologia Eco horror allora.
Ma cosa sono i Kaiju?
Ciao Nick
Chi insegue le proprie passioni con tanto impegno merita tanti complimenti e l'augurio di ricevere tante soddisfazioni dalla scrittura.
@ MAX
Ciao bello!
Kaiju è una parola giapponese che significa "mostro", per intenderci Godzilla è un Kaiju anzi il padre di tutti i kaiju. Ad un certo punto in Giappone ne erano usciti talmente tanti di film di mostri (oltre a Godzilla, c'era Gamera, King Ghidorah e Rodan) che era nato un vero e proprio genere cinematografico: il Kaiju Eiga e cioè "Il Cinema di Mostri". Inutle dire che è un genere che anche qui in Occidente conta tanti fan. Non so se accadeva lo stesso qui in Veneto ma quando ero bambino durante gli anni '70s le reti private in Campania specie d'estate ne mandavano in onda in continuazione di questi film nipponici su Godzilla & soci.
@ Ariano Geta
Mi unisco al tuo augurio, non solo per Berneschi ma un po per tutti i validi autori italiani che sono tantissimi.
Ah...vedi te!
Non lo sapevo.
Si pure in Veneto andavano di moda ..ma io non ho mai amato particolarmente i mostri /pupazzoni 😀giapponesi .
Non credo di aver mai visto un Godzilla quegli anni e neppure i film più recenti sul lucertolone.
Mi sa che ho solo Godzilla contro Bambi ahaha!!
Però non mi son perso una puntata di Megaloman😀
Ciao e buone feste
@ MAX
Non era "Godzilla contro Biancaneve"? :D
I film recenti sul lucertolone si posso perdere tranquillamente. ;)
Una autore molto interessante, una bella intervista. Ottima idea quella di una intervista singola, è un personaggio che meritava questo giusto spazio.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Grazie, sei gentilissimo come sempre.
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