Nelle edicole del Belpaese è stato distribuito per la collana Urania Jumbo il volume "Naila di Mondo9" scritto da Dario Tonani , io oggi vi propongo in anteprima un dossier che ho scritto qualche mesetto fa dedicato al ciclo e al suo autore. Questo dossier a giorni verrà riproposto anche dal bravo Alessandro Iascy sul bel sito Andromeda. Seguirà poi, prima della fine di gennaio sui due siti, anche una intervista che ho realizzato con Tonani. Entrambi i pezzi, tra qualche mese, verranno poi pubblicati in cartaceo sul prossimo numero di Andromeda rivista.
Ringrazio nell'ordine: Dario Tonani, Alessandro Iascy nonché il mitico Franco Brambilla che ha voluto rilasciare un suo commento\ integrazione al presente articolo.
Godetevi quest'anteprima e come dico sempre: Buone Letture a tutti!
Fantascienza in Italia e fantascienza italiana, un binomio che ha vissuto parecchie fasi.
Non tutte felici.
Potremmo stare giorni anzi forse mesi a discuterne e a sviscerarne i come e i perché (ed in certo senso si può dire che è una cosa che avviene praticamente tutte le volte che noi appassionati, lettori, scrittori ed operatori del settore ne parliamo tra noi ) ma non è questo il tema del presente articolo. Quello che però è indubbio è che nel nostro strambo paese a forma di stivale le fortune del genere sono state quantomeno altalenanti. Potremmo in tutta coscienza definirla una vera e propria corsa sull'ottovolante. On questi decenni siamo passati dalla famigerata e spregiativa frase che ancora ci condiziona di Fruttero & Lucentini sui Dischi Volanti a Lucca, che rischiò di rappresentare la pietra tombale su tante cose (e che ancora ci condiziona ) ai grandi sceneggiati come A come Andromeda realizzati negli anni ' 70s dalla Rai del monopolio. Tra parentesi, non bisognerebbe mai dimenticare che A come Andromeda venne adattato per lo schermo proprio da un grande e non abbastanza ricordato scrittore italiano di nome Inisero Cremaschi. Ma siamo passati anche dai tempi in cui gli autori di casa nostra erano spesso costretti ad adottare pseudonimi americaneggianti (e il fatto che la bravissima Roberta Rambelli dovette utilizzare più volte un nickname maschile come Robert Raimbell è una cosa che ancora oggi grida vendetta, ma questo è solo un esempio tra tanti) al successo e alle traduzioni internazionali di autori nostrani come Valerio Evangelisti, Francesco Verso e Dario Tonani.
Ecco, Dario Tonani, concentriamoci un attimo su di lui...
Cominciamo col dire che si tratta di una di quelle persone che ha sempre avuto un rapporto costante con la scrittura, il nostro infatti comincia sin da giovanissimo a lavorare come giornalista professionista. Professione che Tonani dimostra di amare e che non abbandonerà mai, ancora infatti oggi l'autore scrive i suoi libri e i suoi racconti principalmente nei fine settimana quando gli impegni lavorativi gli lasciano più libertà di calarsi nei suoi mondi e nei suoi personaggi.
L'avvicinamento alla narrativa avviene infatti per gradi, lentamente, quasi a piccoli passi. Gli ultimi scampoli dei seventies, un decennio foriero di grandi cambiamenti in generale, vedono anche il debutto dello scrittore milanese proprio sul filo di lana del 1979. Poi arrivano anche i numerosi racconti scritti per vari editori quali Il Picchio e altri che cosentono allo scrittore di farsi notare. Diversi lettori cominciano ad apprezzarlo grazie ad uno di questi racconti. Si tratta di Garze un'opera a tema horror ospitata nell'antologia Strani Giorni (Millemondi Urania # 14) nel 1998. Si prosegue nel 2000 con il testo breve Tour Operator ospitato dall'antologia Jubilæum della PuntoZero, una raccolta nata proprio per celebrare in chiave narrativa il nuovo millennio. Nel 2003, è il turno di Necroware, (contenuto nella raccolta Millemondi Urania# 36 intitolata In Fondo al Nero ), un ulteriore racconto che contiene in nuce molti degli aspetti su cui Tonani tornerà più e più volte in seguito, a cominciare da quella continua ibridizzazione horror-sci fi- tecnothriller che negli anni diventerà uno dei veri marchio di fabbrica dell'autore lombardo almeno per
quanto riguarda i generi affrontati mentre invece volendo parlare dei temi trattati all'interno delle sue opere invece risulteranno sempre più forti gli innesti della cultura pop e lo scrittore parlerà sempre di più futuri (e presenti alternativi) nei quali è diventata realtà la commistione tra carne,
metallo e tecnologia. Tutte tematiche che poi lo scrittore impiegherà con maggiore forza proprio nel ciclo di Mondo9
Nel 2005 è il turno del romanzo Infect@ che giunge alle selezioni finali del premio Urania, il testo non vince il concorso però convince al tal punto la redazione della testata della Mondadori che si decide di pubblicarlo comunque; Infect@ uscirà nelle italiche edicole quindi quasi due anni dopo ( Urania # 1521 ).
Ambientato nella Milano multietnica e lisergica del 2025 Infect@ è la storia di Cletus , un
ex poliziotto impoverito e sballato che si trova a dover assistere al
proliferare di una nuova droga assumibile attraverso la retina degli
occhi. Ma Infect@ è anche la storia degli stessi +Toons
i cartoni animati fonti della stessa droga e che sono in grado di
muoversi nella nostra realtà interagendo (a modo loro) con essa.
Il rommanzo ha successo, dopo di esso nascono una manciata di racconti ambientati nello stesso universo di Infect@, mentre nel 2011 arriva anche un secondo romanzo intitola Toxic@ pubblicato sempre da Urania, ( nel numero 1574) ambientato però alcuni anni dopo. E non a caso, per ricordare questo suo primo grande successo, Cletus diventerà lo pseudonimo che lo stesso Tonani impiegherà spesso nei suoi interventi in rete, attrvarso i più diversi siti . Negli ambienti della redazione di Segrate nascono anche altre cose, tutta una serie di semi che nel corso degli anni daranno i loro frutti: lo scrittore stringe un sodalizio umano e professionale con quello che si è da tempo affermato come l'autore ufficiale delle cover di Urania, i due nel corso degli anni si scambieranno reciproche influenze e la cosa tornerà utile quando qualche tempo dopo Tonani darà vita alla sua successiva creazione.
Mondo9.
E' il giugno del 2008 quando sul numero 54 della rivista Robot appare un racconto intitolato Cardanica, qualcosa di molto diverso da quanto Tonani stesso abbia mai presentato in passato.
Inizia così la saga protagonista di questo articolo.
A Cardanica fanno seguito inizialmente altre tre novelle ( Robredo; Chatarra e Afritania ) poi ne aggiungerà altre cinque pubblicate dalla Delos Books e dalla 40K Books .
Il primo ciclo di 4 racconti verrà poi raccolto dalla Delos in un unico volume dal titolo complessivo di Mondo9 disponibile sia in cartaceo che in digitale, mentre le restanti cinque opere: Mechardionica; Abradabad; Coriolano; Bastian e Miserable saranno editate solo nella versione digitale.
Per le distese sconfinate di Mondo9 si muovono enormi vascelli mossi da ciclopiche ruote, navi dotate di nomi impossibili ed al tempo stesso evocativi quali Afritania e Robledo. Durante tutta la prima fase del ciclo sono loro le indiscusse protagoniste della saga, navi senzienti, intelligenti in una maniera perversa e dagli atteggiamenti profondamente predatori.
Mai lasciarle affamate.
Già perché il nutrimento di queste ciclopiche entità, spesso e volentieri può derivare solo dalla carne e dal sangue dei marinai.
Mondo9 non è esattamente il posto giusto dove fare turismo. In questa realtà l'essere umano è sovente ridotto ai gradini più bassi della scala alimentare.
Quando non viene considerato alla stregua di un fastidioso batterio da eliminare.
Esiste tuttavia una sorta di strana civiltà, una civiltà dove l'elettricità non esiste, di conseguenza l'evoluzione è stata data solo dalla scienza della meccanica e dove la fortuna di un insediamento è dato solo dall'abilità dei suoi carpentieri.
Ancora una volta il lettore assiste ad una stretta fusione tra generi, c'è infatti spazio per lo steampunk tanto amato dall'autore ma anche per la fantascienza avventurosa così come non mancano diversi momenti splatter. Bisogna però anche aggiungere che durante tutta questa prima fase lo scrittore, forse per scelta forse no, appare più interessato alla creazione di singoli quadri, di specifiche immagini, insomma da tante rappresentazioni da "atto unico" piuttosto che alla costruzione di un unificante affresco collettivo quasi come se Tonani volesse prendere le misure del mondo che sta costruendo poco a poco, lasciandosi trasportare lui per primo all'interno della geografia di Mondo9. Un modo per scegliere volta per volta quello che può funzionare meglio all'interno dell'economia del singolo racconto per poi magari accantonarlo o trasformarlo nel successivo. In questo bisogna considerare che lo scrittore milanese sin dai suoi inizi ha sempre avuto una scrittura molto "visiva", quasi cinematografica, volendo fare un paragone più che di cesello almeno in questa prima fase Tonani preferisce lavorare con gli strumenti di un pittore futurista.
La serie di racconti ha successo, ottiene ottimi riscontri di vendite, conquista alcuni riconoscimenti importanti, tra i quali spicca il Premio Cassiopea del 2013, l'autore si guadagna l'ammirazione di scrittori stranieri come Paul Di Filippo e anche alcuni omaggi letterari come i venti microracconti scritti da altrettanti scrittori e scrittrici usciti nel numero 68 di Robot. Ma anche una maggiore popolarità internazionale. Nel 2014 arriva anche la traduzione in Giappone per conto dell' editrice C-Light Publishing . L'anno dopo sempre in quella nazione, Mondo9 viene inserito in decima posizione accanto a giganti internazionali quali Greg Egan e John Scalzi ) all'interno dell'importante annuario SF Ga Yonitai nella "top ten" dei migliori romanzi di fantascienza occidentale pubblicati nel paese del Sol Levante nel 2014 (nel caso siate curiosi in testa alla classifica c'era Andy Weir con "The Martian" ).
Col secondo ciclo di storie brevi, ribattezzato con il titolo unificante di Mechardionica si assistono però ad alcuni cambiamenti. Lautore quasi come se avesse voluto lasciare il tempo a sè stesso, ma principalmente ai suoi lettori, dopo aver fatto i primi passi nello scenario del suo mondo letterario ingrana definitivamente la quarta, i collegamenti tra le varie storie (che già prima non mancavano) si fanno più marcati, tutti i segmenti risultano più collegati l'uno con l'altro e se da un punto di vista creativo le reciproche suggestioni artistiche tra Tonani e Brambilla raggiungono un nuovo livello, dando il loro meglio come mai successo prima, da un punto di vista strettamente narrativo si sviluppano due nuovi personaggi: Asur il Mechardonico e l'umana Naila.
Se il primo è l'esponente di una nuova tipologia ibrida, degna rappresentante del rugginoso universo mondonoviano,(in parole povere, i mechardionici sono esseri che una una volta erano umani in tutto e per tutto umani ma adesso, dopo essere sopravvissuti al morbo delle sabbie si sono tramutati creature totalmente metalliche, che riescono a mantenersi in vita solo rubando i cuori altrui), Naila la seconda creazione in breve si tramuterà nella vera mattatrice di tutto il ciclo da questo punto in poi. D'altro canto peròle navi dimostrano di avere ancora le loro cartucce da sparare e l'irrompere nelle storie della Bastian, la nave in grado di provare emozioni quali la paura.
La fama della serie permette allo scrittore di conquistare un altro piccolo traguardo: quello di essere il primo italiano a vedersi dedicare dalla Mondadori un numero completo della collana da edicola Millemondi.
Il volume in questione, il settantaduesimo della collana esce nell'agosto del 2015 col titolo di Cronache di Mondo9.
Non che l'amore manchi nell'Universo di Mondo9.
Tutt'altro.
E Naila a modo suo, nel crudele, straziante modo di quel pianeta lo dimostrerà più e più volte.
Ma Naila di Mondo9 promette di non essere l'ultima parola .
L'OPINIONE DI FRANCO BRAMBILLA
Dario Tonani lo conosco da molto tempo, da quando ha pubblicato il suo primo Urania. Mi è sempre piaciuto il suo modo di scrivere e ho amato subito Mondo9 con tutte le visioni che la sua scrittura mi ha suggerito.
Che bella storia hai raccontato, Nick. Viene voglia di precipitarsi a leggere la saga, ma già mi trascino dall'estate la lettura della ben più modesta trilogia di Bradbury sull'estate (again). Troppi altri libri nel mezzo...
RispondiElimina@ Ivano Landi
RispondiEliminaIntanto ti ringrazio per essere stato l'unico a commentare. Poi ti capisco, anche io ho tante cose da leggere con tanti arretrati, non ho nessuna intenzione di convincere nessuno e non voglio fare pubblicità a nessuno. Per quanto riguarda Bradbury per me è uno dei migliori autori mai esistiti, i suoi "Cronache Marziane" o "Fahreneit 451" sono dei capovalori assoluti.
Insomma: la scrittura italiana è viva e lotta insieme a noi! Conosco Dario Tonani dai tempi della mia prima avventura blogghistica, dal primo Mondo9. Ma devo confessare di non averlo poi più seguito, solo perché è un genere che non mi attrae particolarmente. Ciò però non toglie nulla alle sue capacità e alla sua scrittura pena e godibilissima. Il tuo pezzo è, comunque, un ottimo traino per chi volesse intraprendere la lettura di qualcosa di buono.
RispondiElimina@ Temistocle Gravina
RispondiEliminaQuesto pezzo sarebbe dovuto uscire per il nuovo numero cartaceo della rivista "Andromeda", le restrizioni dovute al covid hanno ritardato l'uscita e di conseguenza d'accordo con il curatore Alessandro Iascy abbiamo deciso di proporlo su Nocturnia adesso.
Un abbraccio.
Quando mi viene da commentare senza forzarmi, commento volentieri ;-)
RispondiElimina@ Ivano Landi
RispondiEliminaInfatti è così che si dovrebbe sempre fare. :)
Sai Nick, Cardanica è stato il primo ebook che ho letto, seguito dagli altri tre nell'edizione 40k... che forse non esiste più? Poi ho letto anche i successivi ma non ancora Naila in effetti. Le storie di Mondo9 sono una bella lettura, anche per la cura con cui è stato creato questo particolarissimo mondo.
RispondiElimina@ Argonauta Xeno
RispondiEliminaCiao e bentornato!
Da quello che vedo la 40K dovrebbe essere ancora in vita, so di loro eBook usciti nel corso del 2020, quindi su questo posso darti una buona notizia. Riguardo a Mondo9 penso che sarà una serie che ci accompagnerà ancora a lungo.
Ciao, un saluto a tutta la famiglia.
Preferisco decisamente gli scrittori che si affezionano ai loro personaggi. Soprattutto se vengono riutilizzati anche in successive opere.
RispondiElimina@ Ema
RispondiEliminaLa penso allo stesso modo.