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venerdì 27 maggio 2016

TALKING ABOUT MARTA PATALAO- Disegnatrice di Fumetti Portoghese

Il Giro d'Europa a Fumetti si appresta a compiere la sua penultima tappa in Portogallo - terra bellissima, a noi molto vicina ma di che non conosciamo quanto dovremmo - l'ultimo intervento, la tappa finale per così dire, sarà quel famoso post -dossier sul fumetto lusitano che prometto da un paio di anni ma che continuo a rimandare per tutta una serie di motivi.

Per adesso aggiungo un altro tassello relativo a quel mondo, una disegnatrice giovanissima ma estremamente talentuosa, dotata di un tratto manga e che ha pubblicato anche da noi.
Preparatevi a fare la conoscenza con la bravissima Marta Patalão.

 Come dicevo Marta è giovane: essendo nata nel 1990 presso  Seixal vicino Lisbona. Sin da subito s'interessa al disegno e al' illustrazione. In particolare quello che l'ha affascina è il disegno orientale che cerca di riprodurre e di fare suo.
Gli studi scelti riflettono conseguentemente questa passione e la scuola scelta (molto famosa in Portogallo) è l' ESAD, l' Escola Superior de Artes e Design
Terminati gli studi la disegnatrice che, nel frattempo artisticamente ha adottato anche lo pseudonimo Black Curls, comincia a partecipare a numerosi progetti in patria.
Tra le altre cose entra a far parte del gruppo dei disegnatori della rivista Banzai, una rivista che, come dice stesso il nome, pubblica artisti locali accomunati dal tratto in stile manga.
Esperienza che serve per cominciare a farla conoscere nel suo paese e che le fa acquisire i primi appassionati.

In seguito diventa membro di uno studio collettivo (caratteristica che sembra accomunare la maggior parte dei disegnatori che provengono da quel paese), l' NCreatures Studio.

Poco a poco Marta Patalão affina il suo tratto, lo rende sempre più raffinato  fino ad arrivare al punto di potersi considerare come una vera e propria mangaka.
Immediatamente successivo all'esperienza di Banzai è il webcomic "Asas nos Pes" e diverse cover realizzate per riviste e prozine lusitane. Spesso si tratta di piccoli progetti come il webcomics Ikarya realizzato nel 2014 per un contest portoghese (su testi di Tiago Bulha)
E piano piano arriva la prima pubblicazione su collaborazione internazionale.
Il paese interessato è l'Italia.

Marta infatti entra in contatto con un gruppo di disegnatori  che sta dando vita ad un progetto collettivo, una rivista autopubblicata ed aperiodica che possa unire disegnatori e sceneggiatori indipendentemente dallo stile, l'unico discrimine praticato è l'amore per il fumetto.
Il nome scelto è NUNAME.

Il resto è storia recente, la partecipazione della Patalão si concretizza nel terzo fascicolo della rivista che esce nel novembre dello scorso anno, proprio durante la Lucca Comics and Games del 2015 
Si tratta di The Opal Flame un opera dalle valenze steampunk altro genere decisamente molto amato dal' artista (ai testi ancora una volta il fido Tiago Bulha \ Kwenron)
Una entusiasta disegnatrice, che ormai lavora prevalentemente come freelance vola nel nostro paese per partecipare alla manifestazione.
In un certo è come se il sogno di quella bambina che amava tanto i cartoni giapponesi si stesse cominciando a realizzare.



Tra pochi giorni pubblicherò la piccola intervista con Marta Patalão  mi sembra un buon modo per cominciare a chiudere i conti con la mia analisi sul fumetto portoghese, una realtà ben più varia e sfaccettata di quanto finora abbiamo immaginato.
Nel frattempo, se siete curiosi, questa è la pagina deviantart di Black Curls e questo è il suo blog
Ci risentiamo tra qualche giorno con l'intervista.

13 commenti:

  1. Poi, un giorno, ci svelerai il segreto di tutte le interviste che fai. Belle, tutte. Leggendo i vari articoli ho spesso trovato autori che non conoscevo ma di cui avevo apprezzato le opere senza mai far caso all'autore, in questo specifico post ho letto di una disegnatrice che non conoscevo per nulla. Bravo Nick, come sempre, fattene una ragione, se uno è bravo è bravo.

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  2. @ massimiliano riccardi
    Nessun segreto, semplicemente molta faccia tosta, un poco di gentilezza e tanta tanta fortuna.
    Finora ho quasi sempre trovato persone gentilissime che si sono prestate ben volentieri alle mie domande. In quanto a Marta, sta cominciando a farsi conoscere anche in Portogallo, io l'ho voluta intervistare sia per concludere il mio excursus sulle varie anime artistiche del Portogallo, sia perché ritengo che la disegnatrice abbia i numeri e meriti di essere conosciuta.
    Grazie sempre per i complimenti! ;)

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  3. Caro Nick, in effetti le persone di successo (umanamente intendo), sono sempre gentili, le mezze seghe sono sempre rancorose, biliose, rivendicative, tengono a "cazzimma", si dice così?
    Quando mi è capitato di intervistare per il blog una scrittrice affermata e di lungo corso ho trovato un mondo di garbo e disponibilità. Su questa ultima artista che hai intervistato posso dire che da quel che vedo diventerà sicuramente una "matita" di rilievo.

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  4. @ massimiliano riccardi
    Si, si dice proprio così, "cazzimma". Se devo essere completamente sincero, io nella mia attività di fanzinaro prima e di blogger poi, la cazzimma, spocchia, arroganza, presunzione, cattiveria non l'ho quasi mai incontrata in scrittori, disegnatori o artisti vari affermati -e parlo sia di italiani che di stranieri- ma quasi esclusivamente in alcuni autoprodotti o debuttanti, ovviamente non parlo dei tanti che conosco, frequento o che periodicamente segnalo nel blog o nelle rubriche come "Accade in Italia", parlo di alcune congreghe autoreferenziali che impoveriscono il web, gente che non fa altro che parlare bene di sé stesso e dei suoi amici e male del resto del mondo. Una cosa del genere mi è capitata anni fa quando mi occupavo solo di disegnatori, mi capitò di intervistare gente che lavorava per Bonelli, su Dylan Dog o Nathan Never e notai sempre una grande umanità ed umiltà mentre invece rimasi sconvolto nello scoprire un'arroganza totale da parte di gente che non aveva mai pubblicato niente in vita sua. Ripeto non generalizzo, però un minimo di umiltà da parte di quelle congreghe che citavo prima non guasterebbe.
    A loro stessi, tanto per cominciare.

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  5. Assolutamente Nick. Concordo in pieno. Noi si va sempre avanti, cercando di vedere il positivo. I singing in the rain.

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  6. Molto interessante e complimenti per questo spazio.
    Saluti a presto.

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  7. Mi piace parecchio e - lo dico come valore positivo - mi pare che abbia saputo fare suo il mondo dei manga: una personalizzazione che le viene dalle radici europee, a mio avviso eh.
    E attendo il resto ^__^

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  8. @ massimiliano riccardi
    E questa è la filosofia giusta, così si fa. ;)

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  9. @ Cavaliere oscuro del web
    Grazie per essere passato, saluti a te e a presto.

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  10. @ Glò
    Ci hai visto bene, questa personalizzazione in chiave europea rappresenta il motivo che mi ha spinto a voler intervistare la Patalao.
    Ci rivediamo lunedì con l'intervista.

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  11. @ Bara Volante
    Passo subito. ;)

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  12. @ Nick/Massimiliano... è vero, le persone di successo sono spesso umanamente le migliori. Probabilmente è quello il loro segreto... se sei spocchioso prima o poi rimani da solo.

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  13. @ Obsidian M
    Di norma è sempre così, certo ho conosciuto anche persone di successo (artisticamente parlando) che umanamente erano presuntuose od arroganti, però si trattava di una minoranza, ma di norma posso assicurare che gli spocchiosi o coloro che si mettono sul piedistallo alla fine vengono abbandonati da tutti.
    E parlo per esperienza, quando ero fanzinaro a Napoli conoscevo molti aspiranti disegnatori di fumetti, ebbene in mezzo a loro c'era un gruppetto di personaggi che si consideravano come divinità scese sulla Terra -e tieni presente che si trattava non solo di gente che non aveva mai fatto nemmeno una pubblicazione in vita loro ma che oltretutto presentavano dei tratti di disegno pieni di difetti e di imprecisioni anche gravi (ma guai a farglielo notare). Recentemente ne ho reincontrato uno di loro, il poveraccio non aveva sfondato come credeva qualche anno prima ed era carico di rancore contro il mondo intero che non aveva compreso il suo enorme ( a suo dire) talento.
    Credimi non sono riuscito a provare altro che una pena immensa per questa persona.

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