Non importa con quanto ritardo si possa essere, ci sarà sempre un angolino del nostro spazio virtuale pronto ad essere riaperto ed occupato.
Buona lettura!
Il novellino Jim Gordon è la nuova recluta del dipartimento di Polizia di Gotham City.
Affiancato dal' apparentemente cinico e disilluso veterano Harvey Bullock il giovane tra le sue prime indagini si ritrova coinvolto nell'omicidio di una coppia dell'alta società: Martha e Thomas Wayne. Ad assistere all'omicidio è stato il giovane figlio della coppia Bruce. Davanti alla sofferenza del ragazzo Gordon compie l'errore che nessun poliziotto dovrebbe compiere: giura che troverà il colpevole.
La scelta di Gordon catapulterà il poliziotto all'interno di un vortice senza fondo. Gotham City è una città allo sbando governata da due grandi gruppi criminali: i Falcone ed i Maroni, in mezzo nella terra di nessuno scalpitano le nuove leve come la letale Fish Mooney ed il tirapiedi Oswald Cobblepott detto "Pinguino". Lo stesso dipartimento di polizia di Gotham City non è certo un esempio di virtù, la maggior parte dei suoi membri si rivelano corrotti e pronti a passare ai comandi dell'uno o dell'altro gruppo.
Gordon dovrà lottare per cercare alleati di cui si possa fidare e quando questi arriveranno sarà da direzioni inaspettate.
Nel frattempo, nell'ombra, un bambino di nome Bruce Wayne si prepara per essere pronto quando arriverà il suo momento.
Da diversi anni la D.C comics cerca di sfruttare il suo immenso bagaglio di avventure e personaggi sul piccolo schermo, all'inizio del nuovo millennio galeotta fu la serie di Smallville, andata in onda sulla CW che -sia pure tra tanti limiti e difetti- dimostrò come fosse possibile adattare vicende stra- conosciute alla sensibilità degli adolescenti del XXI secolo, alla cosidetta Mtv generation per definire quella fascia di età ben definita di spettatori poco disposta a dedicare attenzione a qualcosa che durasse più di 5 minuti.
Smallville poi dimostrò anche come fosse possibile poter dire qualcosa di nuovo rispetto a quei canoni letterari vecchi di decenni.
Ma è stato solo a partire dal 2012 che la seconda casa editrice di fumetti più importante d' America ha sciolto gli indugi in maniera definitiva concedendo i diritti dei suoi personaggi per diverse serie televisive.
Ha cominciato uno dei Network giovanili per eccellenza quella già ricordata CW che ha prodotto show come Arrow; The Flash e Supergirl ( il cosiddetto Arrowverse), in seguito però sono arrivati il più attempato canale NBC che ha realizzato lo sfortunato Constantine e, nel 2014, la controversa FOX con la sua versione crime di Gotham
Non tutte queste serie si sono rivelate dei gran successi, ma per un Constantine fermatosi a soli tredici episodi della prima stagione, la maggior parte delle altre produzioni hanno dimostrato di saper tenere il mercato, anzi considerando anche la buona tenuta sulle frequenze ABC dei rivali Marvel di Agents of SHIELDS potremmo tranquillamente dire che le serie legate al mondo dei fumetti supereroistici, sono tra le poche oggi come oggi che consentano tranquillamente alle reti televisive statunitensi di ordinare la produzione di stagioni "complete" di 22\ 24 episodi, cosa che una volta era la norma mentre oggi in tempi di crisi e austerity non è più così scontato.
Lo ha ben compreso la D.C. che nel corso degli anni ha effettuato diverse presentazioni incrociate delle sue serie presso le maggiori convention statunitensi come la ComiCon di San Diego o la WonderCon di Los Angeles, presentazioni che coinvolgevano la nascente ed ipotizzata nuova serie Gotham.
Rimaneva un problema però.
Come aggiornare la vicenda delle origini di Batman senza snaturarla?
Non si tratta di esagerazioni o di domande oziose, Batman è una di quelle figure che fanno parte dell'immaginario collettivo mondiale, andate tra le tribù inuit dell' Ontario oppure in Burundi e non troverete nessuno che non conosca il personaggio, che non sappia niente del suo costume o della sua nascita.
Provate a pensarci, se esiste un personaggio a fumetti che possa vantare una natura degna di un classico è proprio l'uomo pipistrello di Gotham City proprio per la sua natura tragica ed epica al tempo stesso.
Però sappiamo bene quanto tra epico e patetico ( o tra i termini tragico e ridicolo) il confine possa essere sottile se non si riesce a gestire bene un qualsiasi personaggio, figuriamoci per Batman.
Inoltre, a partire dal rinnovamento dei comics avvenuto a metà degli anni '80 le stesse vicende sono state raccontate numerose volte, in centinaia di varianti diverse.
C'è una scena in particolare.
Si tratta di una scena istituzionalizzata da Frank Miller nelle sue fondamentali miniserie a fumetti Il Ritorno del Cavaliere Oscuro del 1986 e Batman : Anno Uno dell'anno successivo, una scena caratterizzata in particolare da due quadri ben distinti.
Il primo è l'immagine di una collana di perle che s'infrange, i bagliori delle piccole sfere di luce che infrangono uno sfondo nero; una scena ad alto significato allegorico. Una scena crudele e poetica al tempo stesso che simboleggia il momento della morte di Martha Wayne per mano di un anonimo rapinatore tra le strade malfamate della città.
Il secondo quadro è quello di un bambino, il piccolo Bruce Wayne accucciato tra i cadaveri dei suoi genitori; è una scena muta nondimeno Miller ( e Mazzuchelli che materialmente disegna Anno Uno) riesce a trasmettere tutta la disperazione di un bambino che ha visto infranta le sua innocenza, l'urlo silenzioso di un incolpevole che giura tutta la sua vendetta contro coloro che hanno distrutto il suo mondo di certezze.
Un archetipo: nascita di un eroe. |
Si tratta di due immagini emblematiche, anzi di paradigmi di tutto quello che verrà poi.
Immagini talmente fondamentali che, anche se non sapete niente del personaggio, non potete non aver visto- anche per sbaglio- almeno una volta.
Il fatto però è proprio che quelle due scene sono state ripetute magari con le dovute varianti decine e decine di volte da quando il personaggio ( anzi da quando l' icona Batman) è tornata di moda al Cinema.
Lo ha fatto quel geniaccio di Tim Burton per il suo Batman goticamente espressionista del 1989, lo ha ripetuto a partire dal 2005 il buon Christopher Nolan nella sua trilogia cupissima e dai toni opachi.
E - tra parentesi - è ricapitato recentemente nel 2016 nel nuovissimo Batman v Superman: Dawn of Justice girato dall'esperto in Cinecomics Zack Snyder.
Senza contare le varie versioni e riscritture avvenute nei comics nel frattempo.
David Mazouz è Bruce Wayne |
E allora, come gestire, un tale bagaglio letterario, cosa attingere dalle varie versioni senza tradirne il senso generale? Come fare per non annoiare chi conosce già il personaggio? E sopratutto come fare per rendere appetibile una nuova serie a chi non era già un lettore appassionato dei comics o delle precedenti versioni cinematografiche ?
L'inglese Bruno Heller che ha ideato e curato la serie per la FOX si è trovato davanti una scelta non facile, quella di dover compiere una sintesi dell'enorme quantità di materiale a disposizione e per farlo ha scelto due strade ben precise.
La prima è stata quella di utilizzare praticamente tutte le influenze a sua disposizione, di scegliere almeno una parte, un qualcosa di tutte le sovrastrutture e le (ri) scritture che nel corso dei decenni i fumetti ed i film di Batman avevano ricevuto senza limitarsi ad una semplice citazione, ma rendendo il tutto organico al tipo di storia che lui intendeva compiere.
La seconda via consisteva nel fatto che si inizio si dovesse parlare, era quella di procedere per gradi, senza eccessiva fretta un po come (con tutti i debiti paragoni e le ancor più debite differenze) avevano fatto dieci anni prima Alfred Gough & Miles Millar con Smallville, se i due creativi con la loro serie avevano cominciato con una struttura da teen drama con le prime stagioni ricche di vicende d'amore e amicizia liceali degne di una qualsiasi Dawson's Creek, salvo poi riempire solo in un secondo momento gli episodi di particolari fantascientifici e super eroistici aumentando questi poco alla volta allora dal canto suo Heller avrebbe potuto tranquillamente cominciare con una prima stagione decisamente poliziesca, dai toni crime con scarse o nulle incursioni in altri generi.
Una serie sulle origini dunque senza voler esagerare.
Una serie sull'Universo di Batman senza Batman.
Ma di questo parleremo con maggiore tranquillità nella seconda parte di questo post.
(Continua....)
All'epoca mollai la serie dopo solo tre episodi, ma rimango comunque un estimatore del personaggio che tanto ho apprezzato nei primi due film di Tim Burton e un po' meno in quelli di Nolan ( a me il terzo è piaciuto poco o nulla ).
RispondiEliminaSenza contare la bellissima opera fumettistica di Miller che è uno dei vertici più alti del fumetto di sempre.
Pensare che avevo anche lo scacciapensieri Gig Tiger dedicato a Batman quando ero ragazzino. :-P
Lo sto seguendo, a spizzichi e bocconi, su Italia1.
RispondiEliminaChe dire? Hai detto tutto tu: Gotham è così, a me piace ma dispiace che non possa essere "ufficiale". E' una rilettura delle origini, e se la storia di Bruce ci sta, è un peccato che molti altri personaggi risultino snaturati.
In sostanza, è la genesi di tutti i nemici di Batman, prima che di Batman stesso.
Io avrei reso le cose un po' diversamente, senza stravolgere molto i canoni classici.
Ma è una rilettura, e ci sta: ce la godiamo.
Resta che il Batman perfetto è quello della serie animata anni '90, e sarebbe ora che facessero un telefilm cupo, dark, gotico e retro sulle avventure dell'Uomo Pipistrello, senza supereroi di mezzo.
Moz-
Sinceramente Nick non seguo e le serie. Non ho la pazienza nè la memoria :)
RispondiEliminaBacio!
@ Pirkaf
RispondiEliminaIo credo che il personaggio Batman sia forse il più iconico tra quelli nati nel mondo dei fumetti, questo grazie anche a molte delle serie e dei fumetti (Miller su tutti) che hai citato tu.
La serie "Gotham" è sicuramente ben fatta, probabilmente una delle migliori di questi ultimi tempi, però la figura di Bruce Wayne al suo interno è sicuramente trattato in maniera secondaria. "Gotham" è più una serie su Jim Gordon o sui nemici futuri di Batman.
Una bella serie ma decisamente spostata verso l'aspetto "crime" che su quello supereroistico.
P.s
Bello! il Gig Tiger di Batman! Te lo invidio!
@ MikiMoz
RispondiElimina"Gotham" è indubbiamente una rilettura, anzi l'ennesima rilettura sulle origini. Certo ultimamente di riletture delle origini ce ne sono state molte.
Questa è una delle migliori però, come dicevamo, è più una serie sui futuri avversari di Batman più che su Batman. Come dicevi tu, è una serie che va presa senza aspettarsi troppo.
P.s
Piacerebbe anche a me un ritorno alle atmosfere del cartoon anni '90, secondo me avrebbe senso ancora oggi, anzi forse oggi più di prima.
@ Patricia Moll
RispondiEliminaImmaginavo che non fosse il tuo genere ma che dire? :)
Difenderò il tuo diritto a non voler vedere e a non amare le serie televisive! Ne hai pienamente diritto! ;)
Sono il tuo lettore 222.
RispondiEliminaLa trovo una serie molto carina quindi seguirò con piacere questo tuo approfondimento. Dal mio punto di vista sono riusciti a creare un'atmosfera e dei personaggi il linea con la storia originale e al tempo stesso a renderli in qualche modo diversi. Non era facile secondo me non scadere nel ridicolo e nel grottesco nel tratteggiare l'origine di alcune figure, soprattutto i "cattivi".
RispondiElimina@ Absurdo
RispondiEliminane sono contentissimo! Benvenuto\a su Nocturnia!
@ Maria Teresa Steri
RispondiEliminaL'atmosfera non è per niente male e nemmeno le scenografie. Certo non raccontano niente di nuovo però sono riusciti a costruire una buona serie poliziesca e a creare una buona origine ai vari villain.
Confesso di non avere ancora visto i film -_- Da piccina adoravo la vecchissima serie, invece Smallville è stato un crescendo di noia da un inizio che ritengo più che decente... sarà che le millemila stagioni mi fanno impazzire - letteralmente! -_-
RispondiEliminaQuesta Gotham potrebbe piacermi...
@ Glò
RispondiEliminaSu "Smallville" provo sentimenti contraddittori, anche se come target d'età ero già fuori fascia nelle prime stagioni c'erano alcune cose che apprezzavo, come la gestione del rapporto tra Clark Kent e Lex luthor, poi andando avanti nel tempo debbo dire che davvero la serie è diventata abbastanza noiosetta.
Io ti direi di provare perlomeno la prima stagione di "Gotham", quella potrebbe piacere anche ai non appassionati di fumetti.
Fammi sapere.
La serie mi intriga, ma prima devo finire "Hannibal" (consigliatissima) e iniziare "Santa Clarita Diet". Anche se negli ultimi anni mi devo dire delusa da molte trovate cinematografiche, sia da parte della DC che della Marvel soprattutto per quanto riguarda le serie televisive e come hanno "violetato", abusato di certi personaggi.
RispondiElimina@ Anna Massé
RispondiEliminaE' vero, molte produzioni cinematografiche e televisive hanno stravolto molti personaggi, un conto è adattare un altro è stravolgere completamente i personaggi ed è quello che è capitato molte volte recentemente. Non ultimo con il film dei "Fantastici 4"
Ah lasciam perdere i film Nick, gli ultimi sono stati una gran delusione, a parte "Dr. Strange" che però mi ha dato un fastidio bestiale per le pratiche mediche sbagliate. Ma colpa mia forse, deformazione professionale xD
RispondiElimina@ Anna Massé
RispondiEliminaA me di film quello che ho apprezzato maggiormente tra gli ultimi è stato invece "Daedpool" ma credo che dipenda proprio dal suo essere un film che non cerca di prendersi troppo sul serio.
In quanto alle pratiche mediche sbagliate, ti capisco in pieno: mia moglie che lavora per una veterinaria mi dice la stessa cosa ogni volta che ne nota uno, non ti dico all'epoca del "Dottor House", quanti ne notava ! :)