Ci sono elementi che ritornano in tutte le versioni sulle Janare, non ultimo la loro malvagità intrinseca e la natura delle vittime.
Prima di tutto venivano gli animali, la forma di ricchezza di ogni tipo di economia rurale.
Infiniti sono i racconti contadini su cavalli prelevati nottetempo da vecchie nude e rugose, cavalcati tutta la notte e ritrovati morti la mattina dopo con le criniere intrecciate da numerose treccine impossibili da sciogliere.
Numerose sono anche le testimonianze su persone che dichiaravano di averle viste ritrovate morte o addirittura sbranate.
Torniamo per un istante ad immaginarsi cosa doveva essere la vita all'interno delle comunità contadine, immaginiamo le comunità isolate, proviamo a pensare a cosa dovesse essere la vita che si conduceva fino anche ad un secolo fa senza luce, senza istruzione, senza mezzi di comunicazione quali quelli di cui disponiamo oggi.
Oggi riusciamo a spiegare tutto in maniera razionale, possiamo ricorrere alla scienza o ai fenomeni naturali, all'azione di animali selvatici senza ricorrere alla superstizione.
Ricordiamoci però del contesto in cui i nostri antenati erano costretti a vivere.
Bastava un rumore sconosciuto, lo stormire notturno delle fronde, un sibilo improvviso ed inspiegabile per procurare le più diverse forme di paura.
E la superstizione alle volte era l'unico rifugio, l'unica risposta possibile.
La natura stessa della Janara o Ianara le permetteva - sempre secondo le leggende- di tramutarsi in vento e di penetrare nelle abitazioni sotto le porte o dalle fessure delle finestre direttamente all'interno delle case.
In quel caso non c'era scampo.
Una strega poteva alternativamente causare aborti, procurare malformazioni ai neonati ( si diceva che li "torcessero" ) oppure ancora peggio soffocare con la forza delle loro mani o del loro corpo i malcapitati che dormivano. In tutti i casi la vittima si sentiva schiacciare, spesso non riusciva nemmeno a muoversi, figuriamoci a proferire parola, in molti casi avvertiva una presenza maligna, spesso molti avevano la sensazione di vedere una figura orribile di megera dai lunghi capelli seduta a cavalcioni sopra il proprio corpo -particolare questo simile ad altre leggende sulle streghe chiamate Old Hag della tradizione anglosassone).
- UNA PROBABILE SPIEGAZIONE SCIENTIFICA.
- UNA PROBABILE SPIEGAZIONE SCIENTIFICA.
Oggi la medicina parlerebbe di senso di oppressione, apnee notturne, di paralisi del sonno, tutte cose spiegabilissime.
Anzi ,uno scienziato evidentemente dotato di un suo perverso senso dell'umorismo ha perfino coniato un termine per questo stato: Sindrome della Vecchia Strega o Sindrome della Old Hag.
La Paralisi del Sonno: c'è uno stato che si verifica sempre nel passaggio tra la fase tra sonno profondo, sonno REM e risveglio, Durante la fase REM, quella del sogno il cervello "solitamente" è come se spegnesse del tutto la funzione dei muscoli del corpo. A volte però il cervello non spegne del tutto i sogni o la paralisi, questo crea una situazione quasi di congelamento delle sensazioni e del corpo nel dormiveglia che ha una durata variabile da pochi secondi ad almeno un minuto.
Con conseguenti allucinazioni.
Questa sarebbe una sindrome chiamata Sleep Paralysis. O come dicevamo prima Sindrome della Old Hag.
Ma quei contadini cosa avevano? Su quali conoscenze, su quale logica, su quale medicina potevano contare?
Come potevano difendersi, sia pure a livello empirico o di pura e semplice superstizioni.
Semplice. Si difendevano con le scope.
- UNA SCOPA DI SAGINA SALVERA' IL MONDO.
Per evitare che una Janara potesse entrare in casa i contadini erano soliti mettere fuori delle porte e alle finestre delle scope di sagina rovesciate o dei sacchetti di sale ( in provincia di Caserta al posto del sale veniva usata anche la sabbia ), convinzione comune era che la strega, a causa della sua stessa condizione fosse costretta a passare tutta la notte a contare i fili della scopa o, in alternativa, i grani di sale o di sabbia.
Il sopraggiungere dell'alba avrebbe poi costretto l'essere ad andar via.
Se poi si riusciva ad afferrane una per i capelli le avrebbe fatto perdere tutti i poteri sopratutto quello di tramutarsi in vento, a quel punto chiunque fosse riuscito a farlo acquistava una sorta di immunità dal loro potere.
Ma come si diventava Janare ?
- NASCERE NEL GIORNO SBAGLIATO.
Caserta, terra di vescovi.
Esiste una variante che si narra in questa terra, che va a chiudere questa nostra piccola narrazione.
Secondo questa leggenda non si sceglieva di diventare Janaro, lo si nasceva.
E spesso non si sapeva nemmeno di esserlo.
Chiunque fosse nato la notte di Natale era predestinato a diventare una di queste creature: di giorno viveva la propria vita, la notte ci si trasformava in una di quelle creature dai lunghi capelli bianchi.
Pronti a diventare vento. Pronti a compiere la propria missione di morte.
Le vittime poi non erano scelte a caso, ma si trattava quasi sempre di persone odiate o invidiate nella vita quotidiana: la ragazza più bella della propria figlia e in quanto tale con meno difficoltà nel trovare un marito, il vicino il cui orto risultasse più rigoglioso...o che semplicemente risultasse antipatico senza motivo.
C'era poi un modo da parte delle vittime per individuare chi fosse la Janara che la notte precedentesi pensava avesse visitato la propria famiglia: bastava semplicemente presentarsi fuori la chiesa del paese durante l'orario della prima messa giornaliera, la persona che sarebbe uscita per ultima dalla messa sarebbe stata individuata come la strega della notte precedente, ormai totalmente dimentica dei suoi trascorsi notturni.
Questa è la storia, una piccola parte delle leggende e delle tradizioni che si raccontavano sulle Janare.
Inutile dire che il mio cuore e la mia anima di scettico non credono in queste cose, quello che mi affascina è l'aspetto folkloristico, i rapporti tra storia ufficiale e storia sotterranea.
Le Janare o Ianare sono state solo il frutto di un epoca di superstizione, dei mostri creati dall'ignoranza e dalla paura di ciò che non si conosce.
Solo che ogni epoca ha avuto i suoi mostri.
I nostri si chiamano HIV; Al Quaeda ; la bomba nucleare; le pandemie diffuse,l' inquinamento.
O più semplicemente sono i pedofili, i vari Unabomber, gli speculatori.
La domanda che mi rivolgo spesso è questa: rispetto a quei nostri antenati contadini ignoranti e superstiziosi, siamo sicuri di essere davvero più fortunati?
Anzi ,uno scienziato evidentemente dotato di un suo perverso senso dell'umorismo ha perfino coniato un termine per questo stato: Sindrome della Vecchia Strega o Sindrome della Old Hag.
La Paralisi del Sonno: c'è uno stato che si verifica sempre nel passaggio tra la fase tra sonno profondo, sonno REM e risveglio, Durante la fase REM, quella del sogno il cervello "solitamente" è come se spegnesse del tutto la funzione dei muscoli del corpo. A volte però il cervello non spegne del tutto i sogni o la paralisi, questo crea una situazione quasi di congelamento delle sensazioni e del corpo nel dormiveglia che ha una durata variabile da pochi secondi ad almeno un minuto.
Con conseguenti allucinazioni.
Questa sarebbe una sindrome chiamata Sleep Paralysis. O come dicevamo prima Sindrome della Old Hag.
Ma quei contadini cosa avevano? Su quali conoscenze, su quale logica, su quale medicina potevano contare?
Come potevano difendersi, sia pure a livello empirico o di pura e semplice superstizioni.
Semplice. Si difendevano con le scope.
- UNA SCOPA DI SAGINA SALVERA' IL MONDO.
Per evitare che una Janara potesse entrare in casa i contadini erano soliti mettere fuori delle porte e alle finestre delle scope di sagina rovesciate o dei sacchetti di sale ( in provincia di Caserta al posto del sale veniva usata anche la sabbia ), convinzione comune era che la strega, a causa della sua stessa condizione fosse costretta a passare tutta la notte a contare i fili della scopa o, in alternativa, i grani di sale o di sabbia.
Il sopraggiungere dell'alba avrebbe poi costretto l'essere ad andar via.
Se poi si riusciva ad afferrane una per i capelli le avrebbe fatto perdere tutti i poteri sopratutto quello di tramutarsi in vento, a quel punto chiunque fosse riuscito a farlo acquistava una sorta di immunità dal loro potere.
Ma come si diventava Janare ?
- NASCERE NEL GIORNO SBAGLIATO.
Caserta, terra di vescovi.
Esiste una variante che si narra in questa terra, che va a chiudere questa nostra piccola narrazione.
Secondo questa leggenda non si sceglieva di diventare Janaro, lo si nasceva.
E spesso non si sapeva nemmeno di esserlo.
Chiunque fosse nato la notte di Natale era predestinato a diventare una di queste creature: di giorno viveva la propria vita, la notte ci si trasformava in una di quelle creature dai lunghi capelli bianchi.
Pronti a diventare vento. Pronti a compiere la propria missione di morte.
Le vittime poi non erano scelte a caso, ma si trattava quasi sempre di persone odiate o invidiate nella vita quotidiana: la ragazza più bella della propria figlia e in quanto tale con meno difficoltà nel trovare un marito, il vicino il cui orto risultasse più rigoglioso...o che semplicemente risultasse antipatico senza motivo.
C'era poi un modo da parte delle vittime per individuare chi fosse la Janara che la notte precedentesi pensava avesse visitato la propria famiglia: bastava semplicemente presentarsi fuori la chiesa del paese durante l'orario della prima messa giornaliera, la persona che sarebbe uscita per ultima dalla messa sarebbe stata individuata come la strega della notte precedente, ormai totalmente dimentica dei suoi trascorsi notturni.
Questa è la storia, una piccola parte delle leggende e delle tradizioni che si raccontavano sulle Janare.
Inutile dire che il mio cuore e la mia anima di scettico non credono in queste cose, quello che mi affascina è l'aspetto folkloristico, i rapporti tra storia ufficiale e storia sotterranea.
Le Janare o Ianare sono state solo il frutto di un epoca di superstizione, dei mostri creati dall'ignoranza e dalla paura di ciò che non si conosce.
Solo che ogni epoca ha avuto i suoi mostri.
I nostri si chiamano HIV; Al Quaeda ; la bomba nucleare; le pandemie diffuse,l' inquinamento.
O più semplicemente sono i pedofili, i vari Unabomber, gli speculatori.
La domanda che mi rivolgo spesso è questa: rispetto a quei nostri antenati contadini ignoranti e superstiziosi, siamo sicuri di essere davvero più fortunati?
21 commenti:
Molto interessante Nick e con ogni probabilità non siamo più fortunati dei nostri avi per quel che riguarda i mostri,per tenerli fuori magari bastasse ancora una scopa di saggina...
P.S. In merito alla sindrome della vecchia strega garantisco che pur conoscendone la spiegazione scientifica quando mi è capitato sono rimasto terrorizzato comunque.
Interessante anche questa seconda parte. Una domanda sorge spontanea: ma il nome "Gennaro" deriva da lì?
@ Fra.
Mi sembra di ricordare che una volta ne parlasti sul vecchio blog di Alessandro, giusto?
Se ti può interessare, sembra che il fenomeno sia capitato almeno una volta nella vita a circa il 10\ 15% della popolazione mondiale. Ti andrebbe di riparlarne?
@ TIM.
In nome Gennaro, significa letteralmente nato nel mese di Gennaio.
All'epoca dei latini Gennaio era posto verso la fine dell'anno, infatti era l'undicesimo mese dell'anno, solo con la riforma del II secolo è diventato il primo mese.
Ciao.
no, non credo che noi siamo più fortunati, abbiamo un nome per i nostri mali, della società e della salute stessa, ma purtroppo in tanti casi non abbiamo la cura.
Mi piacciono molto queste leggende, fondate o meno, tu questa l'hai ricostruita benissimo.
Da me si racconta che chi nasce la notte di Natale diventa Lupo Mannaro.... ;)
@ Misia.
Grazie per i complimenti.
Parleremo presto anche di una leggenda della tua terra, sai?
ahhhh non vedo l'ora :)
@ Misia.
Solo un pochettino di pazienza. ;)
No ho particolari problemi a riparlarne Nick.Ricordo di essermi svegliato lentamente e di non essere stato in grado nè di muovermi nè di parlare (o gridare).Ad un certo punto mi sono reso conto che le lenzuola si spostavano come se qualcuno si muovesse sul letto e ho visto una sagoma nera informe accovacciata su di me che mi teneva giù ed era come se mi minacciase senza parlare.Alla fine prova e riprova sono riuscito a urlare e ad alzarmi ma nella stanza non c'era più nulla.Io ero terrorizzato a morte e francamente sono contento che non mi sia più capitato nulla di simile.
Molto interessante anche la seconda parte. Sapevo della scopa o dei chicchi, perché probabilmente l'ho trovato in qualche fiaba popolare, forse un'italianizzazione delle fiabe di Basile - possibile?
Certo, povere donne! I processi (= esecuzioni) per stregoneria, purtroppo, avvengono anche nel 2012. Non in Italia, per fortuna. Come hai ricordato, di mostri ce ne sono fin troppi!
@ Fra.
Grazie per aver condiviso questo tuo ricordo anche con noi.
Comunque, hai ragione: è un esperienza poco piacevole.
@ Salomon.
Può essere che tu conoscessi già gli elementi della scopa e dei chicchi perché si tratta di elementi che ritornano spesso. Se non ricordo male, ma potrei sbagliare Basile fa dei riferimenti alle Janare nel Pentamerone, altrimenti detto Lo Cunto de Li Cunti.
Dovrei andare a rivedermelo...
Molte sono le leggende, immaginare i pregiudizi..., povera donna quella che usciva prima .., eppure i nostri stessi pensieri non sono inerti, gelosia ed invidia e soprattutto l'odio, sono come tentacoli oscuri..
Il pensiero ma anche la parola, sono potenti vibrazioni..che si espandono...Ci sono strumenti di monitoraggio che possono verificare la attività del nostro cervello..., insomma Nick, tanto tempo fa si pensava al male come a queste cattive streghe, in realtà spesso un nostro stesso pensiero negativo e cattivo può danneggiare noi per primi. Attento a ciò che credi...meno male che tu sei uno scettico nato ed hai la stoffa del ricercatore neutrale.
Buon fine settimana
Angie
@ Angie.
Io sono convinto che l'ignoranza in passato abbia creato molte vittime innocenti, bastava essere una persona non accettata dalla maggior parte della comunità o soggetta a qualche invidia e spesso potevano saltar fuori accuse di ogni tipo anche di stregoneria.
Certo, secondo la variante casertana anche un uomo poteva diventare un inconsapevole Janaro però è fuor di dubbio che nella maggior parte dei casi le vittime di questa persecuzione fossero quasi esclusivamente donne.
Ricordiamocelo sempre.
bravissimo, ottima seconda parte! Ma sai che appesa alla mia porta c'è sempre una scopetta di saggina? é dì da tempo immemore, mai consumata...antiche superstizioni dure a morire a quanto pare!
@ Donata.
Si vede di si, a quanto pare le antiche tradizioni permangono un po ovunque.
Buon ultimo, intervengo soltanto per una domandina piccolina e cattivella: hai già pensato di scriverci un raccontino sulle tue Janaré. O magari ce lo stai nascondendo?
In ogni caso, grazie per il tuo excursus, davvero interessante.
@ Max.
In realtà un racconto sulle Janare era in programma un anno fa quando ho scritto l'altro racconto.
Poi i progetti sono un poco cambiati...
Grazie per i complimenti. ;)
le janare esistono. Mi dispiace per gli scettici che rimangono all' oscuro. Purtroppo si tende sempre a pensare che siano suggestioni, paralisi notturne, incubi...
Voi credete che siano superstizioni..ma non è cosi..purtroppo..ancora oggi sono presenti e solo chi ci sta passando lo puo capire..
Si io ci credo la buon anima dei miei nonni me lo hanno raccontato dato che loro avevano anche dei cavalli.. e vi dirò di più ancora tutt'ora esistono..
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