La prima parte è uscita QUI.
"Privare la magia del suo mistero sarebbe assurdo come togliere il suono alla musica."
Orson Welles
"La stregoneria è figlia di tempi negati alla speranza. "
J. Michelet.
C'è sempre un fondo di verità in ogni leggenda, tutte le dicerie perfino le più incredibili o all'apparenza astruse vengono generate da accadimenti reali, da basi logiche .
Bisogna però saperle andare a cercare.
Continuiamo tuttavia ancora un poco a parlare di cosa racconta il folklore sardo in merito alle cogas.
Poiché anche una comunità assediata aveva a disposizione una sorta di difese.
- QUANDO ARRIVA L' OSCURITA'.
La notte profonda costituiva il regno della strega.
Quando giungeva l'oscurità più nera, le cogas si scatenavano
Una coga era in grado di penetrare in qualsiasi fessura fosse rimasta aperta: con l'aspetto di mosca o moscone attraverso la serratura della porta, sotto forma di gatto attraverso i vetri rotti o le finestre rimaste aperte d'estate.
Nessuna casa poteva dirsi completamente al sicuro, in particolare -come detto nel precedente post- a rischiare maggiormente erano le famiglie dove fosse appena nato un bambino, sangue innocente che veniva considerato particolarmente ambito dalle streghe.
Specie se il neonato non era ancora stato battezzato.
Ancora una volta Sacro e Profano riuscivano ad andare a braccetto assieme
.Esistevano comunque dei rimedi, delle forme di protezione.
Se si voleva tenere al sicuro il neonato, le anziane della famiglia erano solite posizionare sotto al letto o sotto la culla due spiedi ( i trébini ) rovesciati a forma di croce sopra ad un treppiede rovesciato; al posto degli spiedi si potevano utilizzare in alternativa anche una sedia rivolta verso l'alto.
Così la creatura confusa dalla posizione di questi oggetti sarebbe andata via.
Lo stesso rimedio del treppiede veniva utilizzato da parte delle donne incinte che avessero già partorito in passato almeno sei figlie femmine, per evitare che la loro settima figlia diventasse lei una coga.
Altre lasciavano vicino alla porta un barattolo pieno di chicchi di grano o una falce dentellata.
In questo modo la strega avrebbe passato la notte a contare e ricontare i maniera compulsiva il numero dei chicchi o dei denti presenti sulla falce fino al sopraggiungere dei primi raggi del sole che l' avrebbe costretta a scappare.
Ma esistevano anche delle preghiere utilizzate per l'occasione.
Preghiere segrete, tramandate da generazioni e riportate oralmente, i brebus -questo il loro nome- erano fondamentali non solo contro le streghe, ma contro tutte le manifestazioni del demonio.
Questo facevano le donne, ma gli uomini? I padri cosa facevano?
Agli uomini toccava il "lato pratico" della situazione. A loro spettava il continuo riparare di tutte le fessure sulla porta o sui muri, il sostituire tutti i vesti rotti, sprangare tutte le porte e le finestre.
Perfino l'intervento fisico contro sa coga nel caso riuscissero a scoprirla in quegli attimi in cui la magia delle difese l'aveva lasciata sprovvista della sua forza.
Infelice poi il destino del gatto randagio che fosse arrivato nel territorio di in un paese dopo un nuovo parto.
I più fortunati venivano scacciati malamente, gli altri invece.....
Sovente si attaccavano fuori delle porte delle immagini religiose.
Una in particolare.
Quella di San Sisinnio.
L'uomo che secondo la tradizione scacciò il diavolo e le streghe dal paese di Villacidro.
- VILLACIDRO.
Quello di Villacidro è un borgo molto antico, situato nel Sud della Sardegna, nel territorio del Medio Campidano, il luogo è stato abitato sin dall'età del rame, anche la civiltà nuragica ha lasciato forti testimonianze del suo passaggio. Numerosi sono stati i popoli che si sono avvicendati, infinite le generazioni che si sono succedute; il nome stesso Villacidro deriverebbe dal latino "villa citra" cioè "villa oltre il fiume" in ricordo di una villa romana che -forse- sorgeva sulle rive dei piccoli fiumi Linas e Villascema.
Ufficialmente il patrono locale è Santa Barbara, ma provate a chiedere ad un qualsiasi villacidrese su quale sia il santo può amato e la maggior parte di loro vi risponderà che, oltre alla patrona, il vero beniamino locale è Sisinnio.
Il nemico giurato delle Cogas.
O di Sa Cogas, se preferite.
Scarse sono le notizie su di lui, molto probabilmente si tratta di un giovane martirizzato sotto Commodo imperatore nell'aprile del 185 D.C. La tradizione parla anche di lui come di una persona dotata di una voce bellissima, quasi quanto quella di un cigno e che sarebbe morto per l'appunto cantando per farsi coraggio durante il martirio.
E in dialetto villacidrese, cigno si pronuncerebbe proprio sisini.
Numerosi sono i canti popolari che gli attribuiscono un potere esorcista e di patrono dei bambini minacciati dalla stregoneria, sull'isola questi canti vengono chiamati "coggius", uno più poetico e straziante dell'altro.
Numerosi sono i miracoli attribuiti, ma i più famosi sarebbero due: l'aver salvato un bambino dai morsi di un nugolo di mosche velenose e l'aver ripetuto lo stesso gesto nei confronti di un secondo infante minacciato stavolta da un serpente.
In entrambi i casi cogas nascostesotto altre forme.
Ogni prima domenica d'agosto si teneva (e si tiene ) una festa in memoria delle sue gesta ed in passato si chiedeva protezione contro il Male; quattro giorni di festa durante i quali - tutte le testimonianze concordavano- all'interno della chiesa non si sentiva volare e non si vedeva nemmeno l'ombra di un insetto, mosca o moscone che fosse.
Ma dopotutto quella contro le mosche deve essere una idiosincrasia molto diffusa a Villacidro visto che invece molto rispettati sono anche i ragni e le loro ragnatele.
Queste sono le leggende.
Vediamo ora la matrice storica.
-UNA PROBABILE SPIEGAZIONE.
Secondo molti studiosi la figura di is coga, della coga potrebbe derivare dai resti un ancestrale culto pagano, in particolare ricorderebbe una divinità sumera divenuta anche un demone abraico.
Lilith.
E forse c'è qualcosa di vero dato che in Sardegna giunsero anche i fenici ed i loro discendenti cartaginesi, che con quel tipo di mondo avevano più di un contatto. Senza contare gli stessi romani, notoriamente molto curiosi nei confronti dei culti orientali.
Potrebbe essere vero.
Dopotutto molte caratteristiche fisiche coinciderebbero, molti lati del comportamento delle Cogas anche.
Ma c'è anche altro.
A Villacidro storicamente qualcosa è realmente accaduto.
Ci sono documenti risalenti all'inquisizione spagnola (già, anche gli spagnoli sono passati da queste latitudini) risalenti al 1700 D.C. relativi ad un processo nei confronti di sette streghe, sette donne del luogo accusate di praticare arti magiche. Sette persone condannate dall' inquisizione.
In seguito nel corso dello stesso secolo altre tre donne furono imprigionate perché tacciate di aver causato con i loro malefici la morte di diversi neonati.
E sappiamo tutti come si comportava l' inquisizione spagnola, vero?
La situazione perdurò fino al'inizio del 1800.
Rimangono altre testimonianze in proposito.
Preoccupate Missive inviate a Roma dall' Arcivescovo di Cagliari dell'epoca, un certo Falletti o Faletti, in merito ad un eccessivo ricorso a pratiche superstiziose nella parte meridionale dell'Isola.
La Santa Sede rispose creando una Congregazione, quella di San Filippo Neri inviata in seguito in loco.
Cosa successe dopo non è dato saperlo, ma è facile immaginare l'impatto che l'intervento della Chiesa dovette avere in quel mondo rurale, fatto di poche sicurezze e tante difficoltà.
Fatto sta che in quel periodo si assistette ad uno dei periodici incrementi della popolarità e della devozione nei confronti del locale San Sisinnio
- FINE DELLA STORIA.
Rimarrebbero tante altre cose da dire.
Ma quelle attengono agli Storici e agli Studiosi.
Ed io non sono nessuna delle due cose.
Vi ho solo raccontato-spero nel miglior modo possibile- un' altra Storia.
Villacidro oggi è uno splendido comune di quasi 15.000 anime, dove ancora si celebra una sfilata in costume in memoria del Santo ScacciaStreghe.
E per quanto riguarda la Sardegna tutta, forse un giorno racconterò qualche altra Storia nata in quella meravigliosa terra.
Siamo sempre stati portati ad immaginare che la superstizione, la paura nei confronti di ciò che non conosciamo o anche il più semplice sospetto verso i diversi siano il risultato di società chiuse ed isolate, di realtà rurali con pochi contatti col resto del mondo
Eppure c'è stato un tempo in cui praticamente tutto il pianeta era costituito quasi esclusivamente da società isolate le une dalle altre.
Quello era un mondo che per quanto ci sforzeremo, per quanto proveremo non riusciremo mai a comprendere fino in fondo.
Ma è da là che veniamo, lì sono le nostre radici.
Radici che, come abbiamo detto più volte in questa nostra serie di post sono straordinariamente comuni, non importano le differenze di etnia, di lingua, di religione o di sesso.
Rappresentano la nostra razza.
Quella degli homo sapiens.
-PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE:
Prima di tutto desidero ringraziare lo scrittore Luigi Musolino che nel corso di una conversazione private mi ha fatto scoprire per la prima volta l'esistenza della figura della Cogas.
In secondo luogo ecco alcuni link interessanti in rete che narrano le stesse vicende e che, in parte, mi hanno aiutato a trovare notizie in proposito:
http://www.contusu.it/i-mostri-sardi/
http://www.villacidro.net/zzz/paesedellestreghe/streghe2.htm
http://www.contusu.it/le-donne-vampiro-sarde-is-cogas/
http://giurtalia.blogspot.it/2012/08/villacidro-il-paese-delle-streghe.html
BERGAMO ALTA, ANZI, ALTISSIMA
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un'indagine del Sole 24 Ore.
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Proprio di recente, tr...
4 ore fa
18 commenti:
Lilith, se non ricordo male, prima di diventare un demone ebraico è stata la prima donna nell'Eden, poi rifiutata da Adamo a cui Dio dette in cambio Eva.
Complimenti per la narrazione appassionante e gli spunti storici: trovare Lilith in Sardegna è una bella sorpresa ;-)
@ Ivano Landi
Lilith storicamente nasce come divinità mesopotamica, quando poi il popolo ebraico cominciò ad aver contatti con i popoli di quell'area e le rispettive religioni iniziarono a rivaleggiare tra loro, molte divinità sumere, persiane o babilonesi vennero considerate come demoni nella tradizione ebraica. Proprio per questo in molte leggende ebraiche Lilith viene descritta come la donna che Dio creò prima di Eva come compagna di Adamo, salvo poi cacciarla dal Paradiso dopo che la donna aveva cominciato a praticare le arti magiche. Anche per questo Lilith viene considerata la prima strega. Secondo alcuni gruppi new age o femministi in realtà il motivo per cui Lilith venne allontanata non fu per colpa della magia ma perché si era rifiutata a sottomettersi ad Adamo. In questo modo Lilith è diventata anche una icona protofemminista.
Perlomeno per quei gruppi new age o femministi.
@ Lucius Etruscus
All'inizio è stata una sorpresa anche per me. Però il lato divertente di questo tipo di post sta proprio nel fatto che si riescono a scoprire molti particolari interessanti ed inaspettati. ;-)
Le streghe ovvero le figure femminili deformi che possono diventare bellissime ma rimangono malvagie e nemiche degli esseri umani sono una costante - sotto varie forme - di molte mitologie o superstizioni popolari. Chissà qual è l'origine di tali credenze...
@ Ariano Geta
Me lo chiedo anche io, o sarà la paura dell'uomo inteso come creatura maschile nei confronti di donne troppo indipendenti o sarà originaria dalla presenza di culti matriarcali di un lontano passato, chi lo sa?
Di certo l'argomento è molto intrigante.
Della domanda di sopra io ho dato (o provato a dare) una serie di spiegazioni sul mio blog nell'ultima parte dedicata all'argomento Streghe.
A parte questo, è stata una lettura molto interessante, un'espansione di quello che nei miei post avevo solo accennato per motivi di lunghezza e che qui tu hai potuto sviluppare al meglio nella sua affascinante complessità. :)
@ Marco Lazzara
Me li ricordo i tuoi post sulle streghe, erano decisamente molto interessanti, tu in particolare ti soffermavi su tutti gli aspetti e tutte le chiavi di lettura possibile del io invece mi concentro solo sull'aspetto storico e folcloristico. Direi che i nostri post sono complementari, quindi forse i tuoi erano molto più completi dei miei.
Interessante questo post, non ero a conoscenza di Lilith e di queste leggende folkloristiche sarde! Buona giornata!👋
@ vanessa varini
Buona giornata e grazie a te per essere passata!
Un finale che mi ha quasi commosso....
@ Obsidian M
Meno male che c'è quel quasi in mezzo.... ;)
La questione di Lilith è affascinante e fonte di numerose interpretazioni, tutte molto interessanti. La cosa per me altrettanto interessante è che certe figure e certe ritualità sono presenti anche in culture che difficilmente possono avere avuto molti contatti tra di loro... anche se è pur vero che le persone hanno sempre viaggiato, sin dall'epoca preistorica e forse quelle culture così distanti hanno avuto più contatti di quanto pensiamo o sappiamo. Mi ha colpito molto il metodo di allontanare la strega "obbligandola" a contare i chicchi di grano o i denti della falce, metodo che è conosciuto sin nella lontanissima India! E così come in India e in moltissime culture, le streghe hanno le medesime caratteristiche - o comunque molto simili - così come incredibilmente simili sono i loro scopi ed obiettivi.
Ancora complimenti Nick, e a presto!
@ Fumetti di Carta (Orlando Furioso)
Hai pienamente ragione, ci sono figure e ritualità presenti in tutte le culture del mondo, segno che in fondo in fondo sono sempre esistite radici comuni, altrimenti la cosa non si spiegherebbe. Legami e rapporti di commercio potrebbero spiegare in parte il fenomeno.
Interessante l'aneddoto che riporti sull'India, non fa che confermare finora sulle radici comuni di molti aspetti delle culture mondiali.
Bella storia, letta - com'è ormai una cattiva abitudine - in ritardo. Lilith in effetti non è affatto esclusa, dal momento che Cartaginesi ed Etruschi si le diedero di santa ragione nella zona. Quanto ai sistemi per tenere lontano sa coga sono interessanti anche perché anche in altre regioni si usavano chicchi di riso o di grano per far loro perdere un po' di tempo.
@ Massimo Citi
Infatti anche in Campania contro le Janare, le streghe locali di cui ho parlato a suo tempo, si usavano o chicchi di riso oppure granelli di sabbia per tenerle impegnate.
Interessantissimo: un intreccio di culture, religioni, miti... *_* Certamente vien voglia di fare altre ricerche :D
@ Glò
Ti ringrazio, presto arriveranno altre incursioni nel folklore regionale italiano.
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