"Ogni anno oltrepassiamo senza saperlo il giorno della nostra morte."
Valeriu Butulescu
"Gli uomini dell’occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto."
Dalai Lama
Esistono delitti che fanno epoca, crimini che fanno tanto parlare di loro al punto da dividere la società nella quale avvengono. E' accaduto in tutti i periodi storici, in tutti i paesi ma principalmente nei periodi di crisi economica o dopo grandi conflitti tra nazioni.
Nei momenti in cui le società umane paiono riorganizzarsi (spesso perché costrette dagli eventi) è come se scattasse qualcosa nei presunti esseri umani.
C'è una parte ferina dentro parecchi di noi, un qualcosa che lotta con le unghie e con i denti per uscire fuori.
E quando questo avviene poi è impossibile tornare indietro.
Così come esiste un qualcosa di profondamente diverso all'interno di un'altra grande porzione del'umanità.
Si chiama morbosità.
Perchè, parliamoci chiaro, a molti piace sguazzare nel torbido, gettare uno sguardo maliziosamente convinto dentro i casi di cronaca, verso questi eventi che fanno epoca.
Ci consolano e ci affrancano dalla nostra mediocrità quotidiana, ci convincono che esiste qualcuno infinitamente peggiore di noi.
Eppure, eppure...
Non si tratta solo di questo.
Spesso la Cronaca Nera non risveglia solo i nostri lati peggiori,sovente (approcciata in un certo modo) riesce a destare anche qualcosa d'altro.
Si chiama "pietà".
Pietà per le vittime, pietà -a volte- anche per i presunti carnefici.
Non importa se meritata o meno, ma a volte la nostra strana mente ci ricorda il nostro lato migliore.
Nel caso anche pietà per noi stessi .
Non tutte le vicende sono uguali, alcune procurano più dolore di altre.
Questa è la Storia di uno dei tanti Misteri Italiani.
- ACCADDE A ROMA.
1955. Castel Gandolfo. Provincia di Roma.
La Seconda Guerra Mondiale è ormai cessata da più di dieci anni.
Rimangono però le cicatrici,cicatrici sul territorio, cicatrici sociali, cicatrici economiche.
Certo c'è la ripresa, sono anche gli anni del boom economico, della "dolce vita".
Ma la Storia è fatta di persone ed ogni avvenimento porta con sé il proprio rovescio della medaglia.
La calda estate del 1955 è appena cominciata, quando il 10 di luglio sulle rive del Lago di Castel Gandolfo due passanti in cerca di refrigerio dalla calura finiscono per notare qualcosa d'altro.
Il meccanico Antonio Solazzi ed il sagrestano Luigi Barbon, sono amici da anni e da anni uno dei loro pochi passatempi consiste nel trascorrere le loro scarse ore libere in giro per i Castelli Romani e sulle sponde del Lago di Albano.
Quel giorno però qualcosa va storto.
Qualcosa che non riusciranno mai più a dimenticare.
A prima vista sembrerebbe un semplice mucchietto di giornali, tutti con la data risalente a pochi giorni prima, al 5 di luglio.
In realtà quel groviglio di carta nasconde un corpo umano.
O quello che ne resta
Il cadavere è quello di una donna, apparentemente molto giovane.
Chi l'ha lasciata lì ha infierito senza pietà su quella carne: tanto per cominciare il cadavere è stato trovato completamente nudo, l'unica cosa che è stata lasciata risulta essere un piccolo orologio da polso.
L'orologio, uno Zeus d'oro, è fermo alle ore 03:33, le unghie sono smantate e ben curate,in compenso però le gambe risultano trascurare e coperte da una densa peluria.
La causa della morte paiono essere state sette coltellate molto profonde, di cui l'ultima,quella veramente mortale sull'aorta.
Inizialmente i due uomini cadono preda del più grande panico, hanno paura di essere coinvolti e così scappano.
Passano così altre ore.
Ore preziose.
Solo in un secondo tempo consumato dai sensi di colpa il Solazzi racconta tutto ai Carabinieri del luogo.
Forse è stata anche quella pietà di cui parlavamo prima a convincere Antonio Solazzi a parlare, non lo sapremo mai con certezza. Ad ogni modo sia pure in ritardo l'uomo fa la scelta giusta.
Partono così le indagini.
La donna, sembra essere stata uccisa sul posto. Non semplicemente trasportata ma uccisa sul posto.
Pensate che sia abbastanza?
Sbagliate.
La sconosciuta è stata anche decapitata,forse proprio per evitarne un troppo facile riconoscimento.
Da quel momento la donna sarà per tutti, investigatori e giornalisti, la Decapitata di Castel Gandolfo ed una piccola città conosciuta fino a quel momento solo per essere la dimora dei Papi, diventa sinonimo di uno dei piùatroci crimini del dopoguerra.
In quella torrida estate italiana dei primi anni 50 's i giornali scandalistici si appropriano della notizia, per due intere settimane ogni giorno escono articoli su articoli, certo non dicono niente di nuovo, perché il caso non progredisce però la curiosità è davvero tanta.
Le uniche cose che si sanno con precisione è che la sconosciuta avrebbe avuto un'altezza di un metro e sessanta centimetri e che probabilmente non si trattava di una frequentatrice abituale di quella zona.
Viene condotta una prima frettolosa autopsia, i medici che la eseguono sostengono che l'età della deceduta abbia avuto una età compresa tra i 18 e il 26 anni.
Viene fuori anche un ennesimo particolare inquietante: alla donna sono state asportate le ovaie.
Un tentativo di nascondere una gravidanza indesiderata?
Ma non tutti paiono convinti, viene quindi ordinata una seconda autopsia.
Analisi che smentirà molte delle convizioni iniziali.
(Continua....)
43 commenti:
Vedo che sei tornato in gran forma...
Il particolare dell'overkilling e della rimozione delle ovaie ricorda i delitti di un altro celebre assassino, Jack lo Squartatore.
Ciao ma quando posti la seconda parte?
Ad occhio e croce mi sembra assomigli molto ad un altro delitto stavolta americano.
Quello della Dalia nera o blu...( non ricordo) , trovata uccisa e sezionata in modo atroce.
Credo negli anni 50 o inizio 60.
Riguardo all’introduzIone cos’è il tuo una specie di mea culpa perché pubblichi un articolo del genere?
Credo che serva poco indagare perché ti piace scrivere o leggere di casi del cronaca nera.
Siamo così e basta.
La pietà è normale e umana è conseguenza di quello che si legge.
Sarebbe pericoloso essere insensibil , a me fanno paura chi per non soffrire ( almeno è questa la giustificazione più comune che sento dagli altri) evita di conoscere il fatto di cronaca.
L’ignoranza non paga mai.
Ciao
Massimiliano
Castel Gandolfo è tutto sommato vicino a dove abito, eppure non conoscevo questo caso di cronaca nera del dopoguerra. Attendo i post successivi (è morbosità la mia? Forse sì ;-)
Un cold case italiano stavolta!
Sai che non ne avevo mai sentito parlare?
Bravo Nick come sempre.
Davvero strano non averne ai sentito parlare.... ma in fondo tra le mura vaticane sono capitate talmente tante porcherie che si fa fatica anche a stargli dietro.
Il colpevole non può essere che un prelato. Sono pronto a scommetterci.
Mai sentito parlare di questo delitto atroce , ma trovando questo caso interessante, aspetto il seguito.
Cristiana
Ciao zio Nick,
mai sentito parlare di questo caso. Aspetto il seguito.
Ti abbraccio
@ Marco Lazzara
In effetti Jack lo Squartatore ha costruito un poco la base per la maggior parte dei criminali venuti poi. E'stato praticamente il substrato culturale del settore serial killer,però come vedrai il caso della decapitata di Castel Gandolfo differirà molto dai delitti di Jack lo Squartatore.
@ MAX
Ciao MAX, tanto per cominciare benvenuto su Nocturnia, è un piacere averti tra i lettori!
Veniamo adesso alle tue risposte:
tanto per cominciare ti dico che la seconda parte uscirà entro pochi giorni, per quanto riguarda la Black Dahlia il crimine è avvenuto nel 1947, io ne ho parlato a suo tempo,se sei curioso ecco i link:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2013/10/nero-e-il-colore-delle-dalie-lo-strano.html
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2013/11/nero-e-il-colore-delle-dalie-lo-strano.html
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2013/11/nero-e-il-colore-delle-dalie-conclusione.html
Riguardo invece il discorso iniziale, vedi ogni volta che comincio uno dei miei dossier sui casi misteriosi lo inizio sempre con una intro a tema, lo faccio per creare il climax giusto e per generare una discussione tra i lettori,stavolta visto che si trattava di un caso di cronaca che fece parlare molto ai suoi tempi ho voluto parlare delle reazioni che avvengono quando assistiamo a casi del genere.
Ci vediamo alla seconda puntata! ;)
@ Ariano Geta
Si, è un crimine avvenuto all'interno della tua "zona", probabilmente non lo conoscevi perché rispetto a molti altri casi di cronaca del passato ha avuto molta meno pubblicità ed è rapidamente caduto nel dimenticatoio.
@ Patricia Moll
Da tempo volevo affrontare dei "cold case" nostrani. Inizialmente volevo scrivere di Rina Fort o dei Delitti di Alleghe, però mi sono subito reso conto che erano vicende fin troppo conosciute, di conseguenza ho preferito dedicarmi a questa vicenda, sia perché era meno conosciuta sia perché eravamo vicini all'anniversario del ritrovamento del cadavere di Castel Gandolfo.
@ Obsidian M.
Per adesso non dico niente, però posso assicurarti che il Vaticano stavolta non c'entra poi molto.
Almeno per quanto attiene a questo caso.
@ Cristiana Marzocchi
Prometto di non farti aspettare troppo, anzi stavolta chiuderò il tutto con sole due puntate.
Ciao!
@ Poiana
Ciao! :)
Come ho detto sopra volevo parlare di un Mistero Italiano ed ho scelto questo perché rispetto a molti altri era stato pubblicizzato molto di meno.
Domani comincio a scrivere la seconda parte.
Ti confesso che non conoscevo questa storia, ma forse è meglio così, mi potrò godere meglio il tutto.
@ Pirkaf
Infatti,così ti puoi godere meglio tutta la narrazione.
Grazie .
Mi son documentato abbastanza sul delitto della Dalia nera a suo tempo.
So che è rimasto irrisolto.
So che ne hanno fatto un filmetto ...comunque leggerò sicuramente anche quello che hai scritto tu sull’argomento.
Mi piacciono sti omicidi così misteriosi ...senza fraintendere.
Però non posso farci niente più son raccapriccianti più mi attirano!
A presto
Massimiliano
@ MAX
Allora prova a vedere qualcun altro dei miei dossier notturni. Sicuramente troverai qualcosa che potrebbe interessanti come i post sulla Vampira di Barcellona o quelli sul Macellaio di Chicago.
Ciao!
Di questo caso avevo letto qualcosa sui giornali proprio di recente, nell'ambito dei delitti irrisolti. La reazione di panico dei primi avvistatori è del tutto comprensibile, in considerazione del fatto che molto spesso, non trovando il vero colpevole, si addossa la colpa al solito "capro espiatorio".
@ Cristina M.Cavaliere
Purtroppo è vero,c'è gente che conosco che mi ha raccontato di aver passato veri e propri guai legali e burocratici durati anche a lungo per cose piccole, un mio conoscente aveva trovato un cellulare per terra ed era andato a riportarlo nel commissariato più vicino...ebbene poco ci è mancato che venisse accusato di averlo rubato lui.
Per fortuna poi che ha prevalso l'intelligenza di tutti e la cosa è finita bene.
Un altra volta io pedalando per i campi avevo trovato una tartaruga di acqua dolce travolta da una macchina,e non una di quelle straniere ma una di quelle autoctone, quindi una specie protetta. La tartaruga stava bene solo che aveva il carapace superiore completamente distrutto. Ho chiamato mezzo mondo, associazioni di volontariato, esperti....nessuno che voleva\poteva venire a prenderla. A quel punto ho chiamato alla forestale, in teoria sarebbe stata responsabilità loro, no?
Ebbene chi mi ha risposto mi ha detto che non potevano venire a prelevarla,che era responsabilità mia e che dovevo curarla e liberarla. Evidentemente chi mi aveva risposto non aveva tanta voglia di lavorare perché mi aveva anche detto che non conosceva nessuno né privato né pubblico che potesse curare la bestiola.
Alla fine per fortuna ho trovato un veterinario esperto in animali selvatici che ha ricostruito il carapace con una resina e poi ha liberato la tartaruga.
Ebbene, non ci crederai ma dopo una settimana mi hanno chiamato quelli della forestale per dirmi che avrei dovuto seguire la legge,dando a loro l'animale e che non potevo fare di testa mia. A quel punto mi sono arrabbiato con l'operatore urlandogli che gli avevo chiesto di prendere la bestia ferita e che era stato il suo collega a non voler venirla a prendere.
La cosa è finita lì, scuse frettolose da parte dell'operatore e vicenda finita (se però penso che quelli della forestale hanno avuto il coraggio di lamentarsi quando sono stati inglobati dalla polizia...) ma se per una vicenda così piccola accade questo...
Ad ogni modo sono contento di aver fatto la cosa giusta e lo rifarei.
Così come sono contento che i primi avvistatori della decapitata abbiano avvertito la polizia facendo il loro dovere.
Un post davvero interessante, ma ancora più della storia, peraltro a me sconosciuta, ciò che mi ha colpito è la premessa che fai riassumibile in : “a molta gente piace sguazzare nel torbido”, più o meno dici così, ebbene è ciò che penso anch’io e l’ho fatto dire a un personaggio del mio libro, siamo sulla stessa lunghezza d’onda. E oggi pare che sia l’interesse della maggioranza della società, il torbido, cominciando da chi ci governa.
È come se un genitore, un insegnante, anziché mostrare ai propri figli, alunni, il bello da scoprire, da vivere, da conoscere, da imparare e godere, mostressse unicamente il brutto, il negativo, instillando costantemente e senza tregua paura, diffidenza, sospetto... Terribile.
sinforosa
@ sinforosa c
Concordo su tutto! Quello che mi sorprende è che sembra che questa tendenza sia in aumento. Certo casi di cronaca nera sono sempre avvenuti, come testimoniano eventi come quelli narrati in questo post, una volta però esisteva anche una forte tendenza a reagire contro eventi come questi adesso pare che ci stiamo tutti assuefando alla violenza.
E questa è una cosa che mi sembra ancora più preoccupante.
Ciao!
Nick
...che poi, per inciso, a me ha fatto più impressione il particolare delle gambe pelose di qualsiasi decapitazione.
@ Obsidian M
Decisamente è un particolare che si fa notare! Poco ma sicuro.
Ciao!👋 Questo fatto di cronaca nera non lo conoscevo assolutamente, ora sono curiosa di leggere la seconda parte. A prsto!
Non ero a conoscenza della storia. Attendo il seguito! Come pret... ehm, attendo anche di leggere su questo schermo la versione nocturnia del caso C. W. (forse hai già capito, ma aggiungo per prudenza qualche altro indizio: Emilia, Roma, 63) ;-)
Nick, non ho resistito..sono andato a leggere il seguito. Ma attendo comunque le puntate successive di questo tuo post!
Ps non conoscevo la storia neppure io.
Quello che mi racconti non mi stupisce affatto: c'è un'accozzaglia davvero infernale tra burocrazia, gli incompetenti di turno che non hanno voglia di lavorare e i prepotenti con la divisa addosso o perché si sentono investiti della sacra aura del potere.
Per fortuna che la tartaruga è stata "riparata" a dovere, grazie anche al tuo interessamento! :)
Come già detto da altri questa storia sembra molto simile a quella ben più famosa di Jack lo squartatore. Non vedo l'ora di leggero il prossimo capitolo.
P.S. Non oso immaginare che traccie pesanti possa aver lasciato nella psiche di due persone il ritrovamento di un cadavere in quello stato.
@ Long John Silver
Non deve essere stato per niente un momento facile per quei due. Non vorrei essere nei loro panni per niente al mondo.
Ciao!
@ Riccardo Giannini
Nessun problema! Per fortuna però che avevo già in mente di farne solo due puntate stavolta. ;)
@ Cristina M. Cavaliere
La tartaruga per fortuna si riprese bene. Da quello che so quel veterinario ci scrisse sopra anche un intervento per un convegno di esperti con tanto di foto e documentazioni varie. Quindi in quel caso tutto è fortunatamente finito bene. :D
Non ricordo di aver mai sentito parlare di questo caso. Leggerò senz’altro anche il seguito. Devo farti una domanda, però: il particolare delle gambe è rilevante per la soluzione della vicenda, o si tratta dell’ennesimo dileggio misogino della stampa?
O baldo Nick, me e Vanessa ci hai persi per strada ?
@ Clementina Daniela Sanguanini
Con la seconda parte sarà tutto più chiaro, diciamo che serviva alla stampa di quel tempo a far comprendere meglio ai suoi lettori l'allora livello sociale della vittima.
@ Ivano Landi
Scusami, sono mortificato! Sono stati giorni frenetici e si vede che i due commenti mi erano sfuggiti. Ti assicuro che non c'è stata cattiveria.
Adesso rimedio subito...se per caso ti riferisci al caso di Christa Wanninger e al cosidetto delitto dell'"Uomo in Blu", era stato in predicato fino all'ultimo per la scelta, poi ho preferito puntare su questo che era molto meno conosciuto.
Questo non implica che a settembre non possa optare su un dossier proprio sull'uomo in blu.
@ vanessa varini
Scusami anche tu, in questi giorni poi ho avuto poco tempo per scrivere il seguito del post. Tra domani e lunedì cercherò di chiudere il tutto.
Ciao e scusami ancora.
Ma come, io faccio di tutto per non fare anticipazioni ai lettori e tu mi schiaffi il nome così in prima pagina? A questo punto, dai, lanciamo un appello ai lettori di Nocturnia che non sanno del caso, perché aspettino fino a settembre e non sbircino prima! ;-D
Riguardo ai commenti sfuggiti, figurati... non c'è problema, immaginavo che fosse dipeso dalla fretta.
Un'affascinante storia ambientata solo una ventina di giorni prima della data della mia nascita… magistrale, caro Nick. Attendo con assoluta curiosità il resto della vicenda.
@ Ivano Landi
Beh,ho detto che ne avrei parlato ma non ho mai detto a quale settembre ne avrei parlato. :D
La gente farà in tempo a scordarsene.:P
@ Massimo Citi
E domani finisco anche di scrivere la seconda parte. ;)
Una storia torbida che mette i brividi.
Passare a leggerti non è un passatempo, è conoscere.
Povera ragazza, chissà chi aveva conosciuto, per chi si era fatta bella, perché è morta.
Non vedo l'ora di leggere la parte successiva.
Grazie.
@ Mariella
Infatti, quella ragazza ha avuto un triste destino, un destino che ancora non ha avuto giustizia anche per questo ho deciso di parlarne.
Ciao!
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