Riconoscimento parziale e magari incompleto quanto si vuole, ma pur sempre un atto di gratificazione per il lavoro compiuto da quel determinato autore.
E dico parziale perché un Trofeo non rappresenta l' indice assoluto del successo di un autore, o della riuscita o meno di testo scritto ma finisce per diventare un ottimo biglietto di presentazione degli stessi.
I premi sia chiaro hanno un valore enorme, fatti bene per un opera letteraria possono diventare un attestato di qualità.
Non l'unico, uno dei tanti, non l'unico.
Volendo fare un paragone, proviamo a pensare ad un Mare, grande o piccolo che sia decidetelo voi.
Ma perché esista il Mare, bisogna che ci siano piogge abbondanti, fiumi che portano acqua.
Ecco i Premi sono uno dei fiumi, di quegli affluenti che portano l'acqua al settore.
Tanti affluenti, tanti metodi per giudicare.
Inoltre fenomeni come le fasi di candidatura, le cerimonie di assegnazione, le premiazioni e le manifestazioni in loro stesse costituiscono un importante momento di aggregazione per appassionati ed addetti ai lavori.
Nonché una occasione, anch'essa non certamente completa in maniera assoluta quanto si vuole ma importante per far si che l'intero settore si ponga della domande ed emetta dei punti fermi al riguardo della produzione letteraria e sull'evolvere delle sue tendenze annata dopo annata.
Insomma, i vari premi concorrono a creare un fenomeno importante per la vita del settore, non danno certo il quadro completo di quanto sta avvenendo ma ne compongono una parte non certo secondaria di questo stesso quadro.
Volendo limitarsi al Mondo Anglosassone, che è poi quello che fino a questo momento ha dominato i mercati internazionali (anche se ultimamente si stanno imponendo all'attenzione tutta una serie di nuove produzioni nazionale, in primis quella cinese) i premi più importanti e conosciuti sono -per la fantascienza- gli americani Hugo e Nebula, seguiti a breve distanza dal Locus, mentre per quanto riguarda il fantastico in senso lato, il nome da fare è quello del World Fantasy Award. Volendo battere i territori più strettamente orrorifici o weird il trofeo di riferimento è senza dubbio il Bram Stoker Award ma sta diventando sempre più importante anche lo Shirley Jackson nonostante sia stato istituito solo di recente.
Sempre in ambito fantascientifico godono di una certa notorietà e prestigio anche l'inglese British Science Fiction Award abbreviato spesso con la sigla BSFA e il canadese Aurora.
Una precisazione per quanto riguarda i generi.
Non valutate mai troppo rigidamente la classificazione nelle varie categorie.
Le distinzioni hanno valore solo come linee guida non certo come rigide barriere.
Bisogna infatti tenere presente una cosa.
Gli americani, non solo loro ma sopratutto loro, sono bravissimi nella categorizzazione ma sono altrettanto bravi nel non lasciarsi troppo condizionare dalle medesime e nell'oltrepassare i vari steccati.
Capita spesso quindi che un racconto di fantascienza possa concorrere ed anche vincere un premio fantasy oppure horror e viceversa.
O che addirittura possano ottenere riconoscimenti in tutti e tre i settori.
Comunque che si tratti di Statue, di Targhe Metalliche o di cartacee, che mettano in palio la pubblicazione su rivista o altro (solo in rari casi il premio è costituito da somme di denaro), che siano organizzati da Associazioni, da Enti Pubblici, da Riviste o da Editori i trofei letterari si sono moltiplicati nel corso degli ultimi decenni il che è un bene perché permettono di guardare gli stessi fenomeni e le medesime correnti, mode e tendenze letterarie da più punti di vista.
Bisogna anche dire che sopratutto negli anni vicini molti di questi stessi premi sono andati soggetti a critiche, diatribe e ripensamenti vari.
Ancora ricordiamo le recenti polemiche che hanno investito le nomine dello Hugo o le diatribe che hanno spinto gli organizzatori al cambio della statua del World Fantasy o l'ancora più recente cambio del nome di un altro premio, il John W. Campbell diventatoora premio Astounding e dedicato agli scrittori emergenti avvenuto dopo una serie di eventi, non ultimo il discorso della scrittrice Jennette NG che, l'anno scorso, proprio durante la cerimonia di premiazione dello stesso non ha mancato (giustamente) di porre la questione di mettere in luce diverse mancanze dello storico e defunto ex direttore della rivista Astounding Science Fiction (da lui gestita dal 1937 al 1971) accusandolo didiversi atteggiamenti sfocianti nel razzismo e nel fascismo *
Polemiche che però non hanno inficiato nè messo in dubbio il valore e l'importanza dello Hugo, del World Fantasy o dell'Astounding e nemmeno di quanto siano stati e siano tuttora fondamentali per il settore tutto sia in senso generale che in quello specifico.
Anche in questo caso parliamo di una parte della Storia, una porzione del contesto.
Quello che è certo è che stiamo vivendo ed affrontando una di quelle periodiche fasi di ridefinizione delle coordinate che compongono i nostri amati generi di riferimento.
Da adesso quindi comincio una rubrica che sarà estremamente aperiodica e che non vuole avere nessuna pretesa di completezza nella quale citerò e fornirò qualche informazione e alcuni dettagli su molti di questi premi internazionali compresi parecchi di quelli appena citati.
Si tratta di post di mera catalogazione, dentro i quali inserirò a mero scopo di conoscenza i dati di diversi premi, da quelli più conosciuti e nominati a quelli di cui si parla di meno.
Lo scopo è sempre quello.
Provare a fornire qualche dato in più.
E a mettere ordine all'interno di un mondo affascinante ma complesso.
Molto più complesso di quanto noi stessi crediamo.
* Nel caso che vi chiediate quale che sia la mia opinione in proposito...ebbene, pur ritenendo che John W. Campbell Jr sia stato uno dei padri della fantascienza moderna, sono perfettamente dalla parte di Jennette Ng e penso che abbia più di una ragione.
24 commenti:
Questi premi letterari mi sanno tanto di contentino per quegli autori che al 99% non emergeranno (magari per colpa del mercato) XD
Immagino comunque che ci siano stati dei diverbi di vario genere...
Moz-
Hai scritto bene, premio non significa qualità. È sicuramente una soddisfazione per l'autore ma preferisco leggere opinioni da gente comune, come i blogger. I critici non ci capiscono 'na sega 😝
Mi fa però piacere, scoprire da te, che ci sono ancora le eccezioni in questo ambito.
p.s. che palle 'ste oche che accusano di razzismo, maschilismo, omofobia, ecc. a me non frega un cazzo della vita privata di una persona, Disney poteva essere antisemita, Siegel e Shuster a favore del commercio di schiavi, ciò non avrebbe mai cancellato ciò che hanno creato! Lo storico creatore della rivista avrà fatto "uh uh uh" di fronte ad un africano? Pazienza, ha pur sempre creato una rivista di successo che suppongo non trattasse di razzismo o fascismo.
Il premio ha sempre il suo fascino, anche solo per poterlo eventualmente criticare ("ma come, non ha vinto Tizio che è bravissimo?" "sono matti, hanno premiato un'opera che non vale niente" ;-)
I premi letterari hanno avuto un loro ruolo nei primi anni in cui scrivevo, ma anche in tempi recenti, con minore assiduità. Sono un'esperienza interessante, ma non servono a quello che si crede servano: anche quando vinci o ti piazzi bene, non ti aprono porte, non ti danno possibilità in più di farti conoscere, né costituiscono un precedente che ti fa guardare con particolare rispetto. Sono un modo per mettersi in gioco e confrontarsi con i colleghi, e partecipare a premiazioni piacevoli. Possono anche contribuire all'autostima, e si sa quanto questo sia importante.
@ MikiMoz
i premi che ho citato, ma anche molti di quelli che non ho citato e che descriverò nei post successivi sono premi validi e parlo sia degli americani (e stranieri in genere)ma anche di quelli italiani, quello che cercvao di dire e che forse non sono riuscito a farlo bene è che sono solo uno dei metri di giudizio, ci sono tanti altri parametri per giudicare il valore di un opera, ci sono tanti scrittori, attori, artisti vari che non hanno mai vinto un premio e che sono validissimi , romanzi che non hanno vinto che sono splendidi, insomma un premio è un indice di validità ma non l'unico. Tanto per fare un esempio ad Hollywood ci sono attori e registi geniali ma che non hanno mai vinto un Oscar, questo però non li rende meno bravi o geniali.
ecco quello che cercavo di scrivere.
Ma i Premi sono importanti, anzi tanti di loro hanno permesso di far notare tanti artisti alle prime armi che poi sono diventati famosi.
I critici, gli esperti, i blogger sono persone, sono esseri umani, in tutte le categorie ci sono quelli bravi e quelli meno bravi, poi tutti in quanto esseri umani possiamo sbagliare o dire inesattezze. Io per primo di errori ne faccio, magari in buona fede ma li compio anche io. Di concorsi e premi non validi ce ne sono stati,ma quelli citati (ed anche quelli di cui parlerò)sono tutti premi seri ed importanti, nel caso dello Hugo essendo un premio in cui i votanti sono i lettori, qualche anno fa ci furono dei tentativi da parte di un paio di gruppi schierati politicamente di far andare in finale dei loro iscritti, per fortuna i veri appassionati di fantascienza riuscirono a rendere vano questo discutibile comportamento.
Per quanto riguarda l'aspetto "revisionista", ora il più delle volte sono d'accordo con te, nel senso che è vero che Astounding fosse un'ottima rivista e lo è anche adesso che si chiama Analog. Rivista che ha pubblicato e pubblica molti lavori,che ha dato la possibilità a gente come Asimov di diventare famosi, così come sono d'accordo che spesso (vedi il caso Lovecraft) si dovrebbe considerare maggiormente che si trattava di uomini del loro tempo, con tutte le idiosincrasie connesse. Nel caso di Campbell però non si trattava di un uomo del suo tempo, ma che ha avuto atteggiamenti discutibili fino alla fine. Questo ovviamente non inficia il valore di Campbell come direttore e il suo apporto alla fantascienza, dico solo che nel suo caso non trovo giustificazioni alle sue idee retrograde e sono d'accordo con Jenntete NG.
ma ne riparleremo.
@ Ariano Geta
Ahahah, la vecchia storia della Volpe con l'Uva. ;)
Comunque a scanso di equivoci: W sempre i premi e w sempre i vincitori dei vari concorsi.
Pace e Amore Gente.
@ Grazia Gironella
Lo spirito giusto è questo: una sana partecipazione e una ancora più sana competizione. Nel mio caso poi dato che negli anni scorsi vivevo male le competizioni 8in generale) ho imparato a saper perdere.
Ciao ammetto la mia ignoranza sul tema premi letterari...conosco di nome solo quello Strega.
Fermo restando che non è il premio che decreta il successo di un opera sicuramente aumenta l’autostima di chi lo riceve.
Alla base sta che sia dato da persone che hanno competenza nella materia altrimenti perde di significato.
Ecco penso che la differenza , il valore aggiunto lo faccia la competenza.
Per quello che ti conosco dal tuo blog ti reputo una persona compente su diversi generi letterari soprattutto quello fantascientifico perché sei un appassionato e si capisce leggendoti, non ti vedrei fuori posto tra i giurati di quei concorsi letterari.
Su Campbell aspetto che ne parli meglio nelle prossime puntate .
Così a freddo mi è difficile scindere il premio da chi lo ha istituito e dalle sue idee ..quindi preferisco aspettare prima di giungere a conclusioni affrettate.
Ciao
Comunque articolo molto interessante eh..
Questi premi sono sempre apprezzabili, qualunque sia il meccanismo di selezione e qualunque sia il reale valore dell'opera vincitrice e del suo autore. Le polemiche ci sono sempre state e sempre ci saranno, e forse a pensarci bene è proprio il bello di questo gioco.
In fondo non è poi molto diverso dal percorso che porta un attore o un regista a portarsi a casa una statuetta da Hollywood, da Cannes o da Venezia.... Anzi, una differenza c'é, ed è che, al contrario di chi lavora nel cinema, coloro che si celano dietro una pagina scritta (a parte Stephen King e pochi altri) hanno ben poche occasioni di vivere davvero il loro quarto d'ora di celebrità, illuminati dai riflettori di un palcoscenico.
P.S.: ...e già che mancano ormai solo un paio d'ore, caro zio Nick, ti faccio in anticipo gli auguri di compleanno per domani! ^_^
Visto che “qualcuno” -:) qua sopra l’ha spoilerato ripasso per farti tanti auguri di buon compleanno e di buon primo maggio 😀
Il miglior premio, per me, è il riconoscimento delle persone che mi fanno sentire come sono rimaste toccate nel profondo da quello che scrivo, quello per me è il premio più prezioso perché mi scalda l'anima. Arrivasse un giorno un premio, mi piacerebbe venisse da loro.
@ MAX
Grazie per gli auguri, molto apprezzati.
Ti dirò...in effetti una volta tanti anni fa ho fatto il giurato ad un piccolo concorso in rete, è stata una bella esperienza che ripeterei anche volentieri.
Di Campbell riparlerò presto,
Un abbraccio.
@ Obsidian M
Grazie per gli auguri. Dei premi riparleremo presto, per me rimangono una bella occasione per far conoscere e valutare le varie opere. Poi la cosa bella è che sopratutto nel mercato statunitense ne esistono tantissimi, ognuno con le proprie peculiarità, da quelli che premiano solo i racconti a quelli che riguardano gli autori esordienti, da quelli che si occuoano solo di realtà parallele e quelli che si occupano di narrativa LGBT, un poco alla volta cercherò di descriverne la maggior parte.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Hai ragione, quello è il riconoscimento più bello che si possa deisderare.
Un abbraccio.
Mi unisco anche io agli auguri...buon compleanno Nick!
@ Riky Giannini
Grazie Riky, buon primo maggio a te e a tutti quanti.
Nel tuo articolo mi ha colpito molto quello che dici a proposito delle categorizzazioni americane, ma del fatto che non se ne lasciano dominare. Mi chiedo se un romanzo storico con caratteristiche anche fantasy potrebbe rientrare in queste categorie. Ho partecipato a svariati concorsi di poesia e racconti e ho anche vinto molte volte, ma ho la sensazione, almeno in Italia, che con i premi blasonati ci sia un vero "soffitto di cristallo" difficilissimo da sfondare...
@ Cristina M. Cavaliere
Diciamo che è un poco una via di mezzo, ci sono concorsi specifici, ad esempio ce ne sono alcuni che si occupano solo di racconti a tematiche LGBT, altri che si occupano solo di viaggi nel tempo o universi paralleli. Poi però ci sono moltissimi autori ed editori che non si preoccupano assolutamente di farsi schiavizzare dalle catene dei generi, che scrivono alternativamente fantasy, fantascienza ed horror. O un misto tra i vari generi. Lo stesso avviene per molti tra i concorsi più importanti. E' capitato più volte che opere fantasy vincessero lo Hugo o il Nebula, che sono i maggiori premi science fiction, oppure opere di fantascienza che vincessero premi fantasy oppure entrambe le cose. Pensa che negli USA escono molte antologie del meglio dell'anno che raccolgono opere sia fantasy che science fiction contemporaneamente.
In Italia purtroppo capita che -sopratutto nel passato- si sia assistito a diversi fenomeni di ghettizzazione o di auto ghettizzazione. Solo per rimanere nell'ambito della fantascienza molti editori quando pubblicavano romanzi di fantascienza nascondevano il fatto che fossero proprio opere di fantascienza preferendo parlare di tecnothriller o altro.
Per quanto riguarda nello specifico, ci sono stati diversi fantasy storici, prova a pensare ad esempio, a tutte le opere sui templari o le storie sulla guerra tra mondo celtico e quello latino, che sono state scritte in passato. Quindi si, in teoria un romanzo storico con elementi fantasy od horror (la caccia alle streghe, tanto per fare un altro esempio) potrebbe rientrare in queste categorie.
Grazie mille della spiegazione, Nick. Mi piace anche pensare che i romanzi siano molto più sfuggenti delle etichette che vengono loro appiccicate. :)
@ Cristina M. Cavaliere
Sono d'accordo! I romanzi si dividono in due tipi: quelli buoni e quelli meno buoni, tutte le altre categorie sono di troppo.
Sì, hai ragione nel dire che le categorizzazioni nella premiazione non sono molto rigide. Robert Bloch aveva vinto uno Hugo con un racconto horror, per esempio.
Quanto alla questione del revisionismo riguardo alcune figure, in un tuo post passato avevo già espresso il mio disgusto per quella scrittorucola e il suo prendere le distanze a convenienza da Lovecraft.
@ Marco Lazzara
Hai ragione su Bloch, oltre al suo racconto horror capitò anche a Leiber con un racconto della serie fantasy di Fafhrd & Gray Mouser di vincere lo Hugo e di esempi come questo se ne potrebbero fare tantissimi altri.
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