Ne approfitto per ringraziare Paco per la gentilezza con cui si è sottoposto al fuoco incrociato delle mie domande.
Al termine dell' intervista in lingua italiana troverete la versione originale in spagnolo.
Dal momento che sto solo ora cominciando ad imparare questa bellissima lingua ringrazio Mitvisier che mi ha corretto la prima versione delle domande prima che le mandassi a Roca.
Come sempre qualsiasi errore deve essere addebitato solo alla mia persona.
Buon divertimento!
Les presento a la entrevista "con Paco Roca, el genial artista español .
Aprovecho esta oportunidad para agradecer a Paco por la amabilidad con la que se han presentado a mis preguntas.
Al final de la lengua italiana en los lectores españoles pueden encontrar la versión original en español.
Les deseo una cálida bienvenida a los lectores españoles, con una advertencia: cualquier error cometido debe cargarse sólo a mí mismo.
Que se diviertan!
Nick: Ciao Paco, benvenuto su Nocturnia. Grazie per aver accettato, partiamo con la prima domanda: oggi sei probabilmente uno dei disegnatori più conosciuti e tradotti in Europa, ma com'è cominciato tutto quanto ? Parliamo dei tuoi inizi e dei tuoi primi lavori come disegnatore.
Paco Roca : Fin da bambino mi piaceva disegnare e raccontare storie attraverso i miei disegni. In seguito ho cominciato a studiare presso la Scuola di Design. A diciassette anni ho iniziato a lavorare in un'agenzia di pubblicità facendo storyboard. Per quasi venti la mia vita lavorativa è stata quindi legata al mondo dell' illustrazione pubblicitaria. In un secondo momento ho preso ad alternare il mio lavoro alla produzione di fumetti.
Ho iniziato a pubblicare in una rivista erotica, da lì sono andato alla rivista spagnola El Vibora. Da quel momento hanno cominciato a venir pubblicate le mie graphic novel, che sono state vendute aldifuori della Spagna ed io a poco a poco mi ho abbandonato il mio lavoro in pubblicità per potermi dedicare sempre di più ai fumetti .
Un numero della rivista spagnola El Vibora. |
Nick: Quali sono stati i disegnatori gli sceneggiatori, o anche semplicemente i personaggi a fumetti che ti hanno maggiormente influenzato come lettore e come disegnatore ?
Paco Roca: I I fumetti che hanno influenzato la mia infanzia sono stati influenze quelli dell'editore spagnolo Bruguera . Perciò ne L' INVERNO DEL DISEGNATORE ho voluto rendere omaggio a quegli artisti che mi ha fatto amare le vignette a fumetti in inverno. Aggiungerei anche la linea chiara Franco- Belga: Asterix, Tintin, Spirou ...
I miei cartoni animati preferiti sono stati Mighty Mouse, Mazinga Z, Speed Racer . Ma mi hanno influenzato molto anche i cartoni animati della Disney e della Warner .
In seguito le mie influenze sono diventate molte e varie: Giardino, Crumb, Otomo, Taniguchi, Kirby, Chris Ware e Il cinema di Hitchcock, Kubrick, Spierberg ... i libri di Paul Auster, Borges, Cortazar e Calvino e per finire, il Cinema d'animazione dello Studio Ghibli ...
Nick: Nelle tue prime storie- penso in particolare a IL GIOCO LUGUBRE e a I FIGLI DELL' ALHAMBRA- utilizzavi nella tua narrazione toni ed elementi horror, quasi splatter, poi hai cambiato quasi totalmente registro, è stata una scelta cosciente oppure no? E quali sono stati in proposito i motivi di questa scelta ?
Paco Roca: Ho sempre amato l'avventura, horror e la fantascienza. Ho iniziato a fare fumetti e illustrazioni in questo settore, ma arrivato a IL FARO ho ritenuto che forse c'erano altre opzioni, altri modi con cui raccontare storie nella narrazione fumetto e che richiedessero una ricerca diversa. E 'stato un cambiamento nel mio modo di fare fumetti. Ora i miei lettori mi seguono su questa nuova strada e, anche se ho paura di partire, non escludo per nulla che nel mio futuro di disegnatore ci sia nuovamente l' avventura o il terrore.
Paco Roca: Il personaggio di Alexander Icaro è modellato sulla vita degli artisti romantici del XIX secolo, dei veri avventurieri. La serie avrebbe dovuto contare quattro numeri e si ispirava al viaggio realmente intrapreso del pittore inglese David Roberts. Il suo primo passo era stata la Spagna, in seguito aveva viaggiato per il Nord Africa. Le tappe successive erano state l' Egitto e. infine, la Palestina.
Ma ho avuto problemi con l'editore e la serie si è conclusa nel primo numero.
Un giorno mi auguro di poterla riprendere.
Quali sono i motivi del tuo interesse nei confronti della storia ed in particolare per questi periodi ben precisi ?
Paco Roca: Mi piace la storia, la documentazione. E mi piace il poter ancorare le mie storie a momenti drammatici. Il che aggiunge uno sfondo a quello che già sto raccontando.
D'altra parte, ambiento le mie storie in Spagna, perché si tratta logicamente la cultura che conosco meglio, ma il dramma personale ha caratteristiche universali. Ritengo che quello che racconto possa interessare anche i miei lettori italiani, francesi o giapponesi .
Nick: Vorrei soffermarmi con te su due tuoi lavori in particolare: RUGHE e L'INVERNO DEL DISEGNATORE. Cominciamo con RUGHE.
In RUGHE affronti un tema poco trattato nei comics, cioè l'anzianità e i suoi mali come l'alzheimer.
Come mai hai scelto un tema così particolare per un fumetto ?
Paco Roca: Il fumetto ha in sé gli strumenti per affrontare ogni eventuali problema e il suo basso costo di produzione dà anche anche una libertà che non può avere- ad esempio- nessun film.
A me basta realizzare fumetti con temi che mi possano interessare seriamente. E m' interesso alla vecchiaia perché i miei genitori hanno già raggiunto gli 80 anni . Mi chiedevo come debba essere il ritrovarsi a quell'età, la solitudine e l'alienazione si sentono da parte di una società che disprezza gli anziani.
Immagine tratta da Rughe -Il Film. |
Paco Roca: Fare un film è un' operazione molto diversa rispetto alla creazione di un fumetto. Quando stai
realizzando un fumetto tutte le decisioni del caso sono tue, nel bene e nel male...un film è invece il lavoro di molte persone. Se tutto va bene e la squadra rema nella stessa direzione, allora la storia si sviluppa. Penso che sia quello che è avvenuto con l'adattamento cinematografico di RUGHE. Il regista, gli animatori, gli attori, il compositore sono maturati tutti assieme, col loro lavoro gli hanno dato più sfumature, più vita.
Per quanto riguarda l'adattamento stesso, per quanto possano sembrare simili un fumetto e una pellicola d'animazione sono due media diversi e questo obbliga a compiere molti cambiamenti, ad esempio di ritmo.
D'altro canto un fumetto suggerisce una storia attraverso immagini fisse. In una pellicola invece si deve mostrare quello che avviene tra le vignette.
Questo rappresentava un problema per una storia come questa. Gli anziani devono muoversi come anziani e questo ha reso le immagini lente.
Nick: Nei tuoi lavori giochi spesso con l'aspetto cromatico. Nello splendido L' INVERNO DEL DISEGNATORE realizzi le pagine con colori diversi per rendere l'idea del trascorrere degli anni e delle stagioni mentre altre volte utilizzi la bicromia. Quali sono i motivi di questa scelta ?
Paco Roca: In un fumetto, il formato può diventar parte di ciò che si sta raccontando. Autori come Daniel Clowes e Chris Ware da sempre giocano con il formato per adattarlo alle esigenze della narrazione.
Per L'INVERNO DEL DISEGNATORE ho deciso di tenere le pagine a colori per due motivi. In primo luogo per differenziare i cambiamenti temporali che avvengono durante la storia cosicché il lettore potesse rapidamente capire in che periodo si trovasse.
In secondo luogo questo mi ha permesso di rappresentare le stagioni con colori che riflettessero lo stato d'animo dei protagonisti.
Nick : Qual'è lo stato di salute del fumetto spagnolo? La Spagna ha una grande tradizione dal punto di vista fumettistico, ha avuto grandi autori e fino agli anni ottanta ha regalato al mondo diversi capolavori, ma com'è la situazione oggi ?
Paco Roca: Sono ottimista riguardo allo stato attuale del fumetto in Spagna. Negli anni novanta abbiamo vissuto la crisi del settore, ma con il nuovo secolo abbiamo recuperato quello che avevamo perduto. A mio parere, è stato grazie alle graphic novel se siamo riusciti ad ottenere il rispetto dei i media di comunicazione, che abbiamo raggiunto le gene librerie generaliste e abbiamo potuto catturare un nuovo vasto pubblico di lettori di entrambi i sessi.
Nick: Dei tuoi colleghi autori di fumetti, tra i tuoi conterranei ma anche tra quelli di altri paesi, quali segui con maggiore attenzione ed interesse ?
Paco Roca: Tra gli spagnoli seguo sia il lavoro di autori affermati come Max, Ana Miralles, Miguelanxo Prado e Ruben Pellejero che i più giovani David Rubin, David Sanchez e Zapico.
Per quanto riguarda gli altri autori, a parte i classici come Vittorio Giardino, Mizuki o Bilal seguo Darwyn Cooke, Gipi, Manu Larcenet, Jiro Taniguchi, Dupuy & Berberian, Marijane Satrapi, Seth, Clowes, Ware ...
Nick: Che progetti hai per il futuro ? Puoi darci qualche anticipazione ?
Paco Roca: Sto lavorando al mio prossimo romanzo grafico che spero di poter terminare entro la prossima estate. Sarà composto di 300 pagine; Italia sarà tradotto da Tunué .
Stiamo anche cominciando a lavorare a l'adattamento cinematografico della mia graphic novel MEMORIE DI UN UOMO IN PIGIAMA.
Nick: Siamo arrivati alla fine di questa nostra intervista, nel ringraziarti ancora, ti rivolgo l'ultima domanda: i tuoi fumetti sono molto popolari in Italia, c'è qualche cosa che vorresti dire ai tuoi lettori italiani ?
Paco Roca: In futuro spero poter realizzare una storia ambientata in Italia. Se dovessi vivere in paese differente della Spagna quello sarebbe sicuramente l' Italia. Io amo il paese, amo il Festival del Fumetto italiani e anche gli autori italiani.
ENTREVISTA A PACO ROCA: LA VERSIÓN EN ESPAÑOL
Con este post que publico la versión original en castellano de mi entrevista con el artista Paco Roca.
Paco Roca gracias por su amabilidad y disponibilidad.Este post está dedicado a mis lectores españoles con una advertencia, ya que sólo estoy aprendiendo su lengua hermosa Pido disculpas si hay algún error.
Espero que disfruten de la lectura.
Nick : Hola Paco, bienvenido a Nocturnia. Grazie para aceptar y empezamos con la primera pregunta: hoy es probablemente uno de los diseñadores más populares y traducidas en Europa, pero lo que empezó todo esto? Vamos a hablar acerca de sus inicios y su trabajo temprano como dibujante.
Paco Roca: Desde pequeño me ha gustado el dibujo y contar historias a través de ellos. Comencé estudiando en la escuela de diseño. Con diecisiete años comencé a trabajar en una agencia de publicidad haciendo story boards. Durante casi veinte mi vida laboral ha estado unida a la ilustración publicitaria. En ese tiempo alternaba mi trabajo con la realización de cómics.
Empecé publicando en una revista erótica, de ahí pasé a la revista española El Víbora. Luego empezaron a venir mis novelas gráficas, a venderse fuera de España y poco a poco fui dejando mi lado mi trabajo en publicidad para dedicarme cada vez más a los cómics.
Nick: Cuáles fueron los escritores diseñadores, o incluso sólo los personajes de dibujos animados que más han influido en usted como lector y como artista?
Paco Roca: Las influencias infantiles fueron los cómics de la editorial española Bruguera. Por eso les rindo homenaje en a aquellos dibujantes que me hicieron amar los cómics en EL INVIERNO DEL DIBUJANTE . Despuésdescubrí el cómic franco belga: Asterix, Tintin, Spirou...
Súper Ratón, Mazinguer Z, Meteoro... Eran mis personajes favoritos de los dibujos animados. Disney y los dibujos animados de Warner también me influyeron.
Desde entonces mis influencias han sido muchas y variadas: Giardino, Crumb, Otomo, Taniguchi, Kirby, Chris Ware... El cine de Hitchcock, Kubrick, Spierberg... Los libros de Paul Auster, Borges, Cortazar, Calvino... El cine de animación de los estudios Ghibli...
Nick: En su primera historia-pienso en particular, sino pudo EL JUEGO e HIJOS DE LA ALHAMBRA estaban utilizando en su tono y los elementos narrativos de horror, casi salpicar, entonces usted cambiócasi completamente registrarse, fue una elección consciente o no? ¿Y cuáles fueron las razones de esta elección?
Paco Roca : Siempre me ha gustado la aventura, el terror, la ciencia ficción... Empece haciendo cómics e ilustraciones en ese terreno, pero con EL FARO me planteé que quizá había otras opciones, otros caminos por donde contar historias en el cómic que requerían una búsqueda narrativa diferente. Fue un giro en mi forma de hacer cómics. Ahora mis lectores me siguen por este nuevo camino y, aunque me de miedo abandonarlo, no descarto hacer algo en el futuro de aventuras o terror.
Nick : Acerca de HIJOS DE LA ALHAMBRA inicialmente habría tratado con el primer volumen de una serie, por qué no se lleva en la serie y el personaje de Alexander Icaro?
Paco Roca: Alexander Icaro está basado en la vida de los artistas románticos del siglo XIX, verdaderos aventureros. La serie la planteé para cuatro números y estaba inspirado en el viaje que hizo el pintor escocés David Roberts. Su primera etapa fue España, la siguiente el norte de África. Luego Egipto y finalmente Palestina.
Pero tuve problemas con el editor y la serie terminó en ese primer número. Algún día espero poder retomarla.
Nick: Una constante, en lugar de casi todas sus novelas gráficas es el enfoque en la historia española: EL FARO y EL JUEGO pero ¿podría la guerra civil y el comienzo del régimen de Franco, HIJOS DE LA ALHAMBRA las consecuencias de la Reconquista. ¿Cuáles son las razones de su interés por la historia y, en particular, estos períodos claramente definidos?
Paco Roca: Me gusta la historia, la documentación. Y me gusta anclar mis historias en momentos dramáticos. Eso ya añade un fondo a lo que estás contando.
Por otro lado, lo sitúo en España porque lógicamente es la cultura que más conozco, pero el drama personal intento que sea universal. Pienso en si mis lectores italianos, franceses o japoneses les interesarálo que les estoy contando.
ARRUGAS al abordar un tema poco la atención en los cómics, la antigüedad y sus males que como el Alzheimer. ¿Por qué eligió un tema para un libro de historietas tan especial?
Paco Roca : El cómic tiene herramientas para tratar cualquier tipo de temas y por su bajo coste de producción tiene además una libertad que no tiene el cine, por ejemplo.
Sólo hago cómics con los temas que me interesan. Y la vejez me interesa porque mis padres tienen ya ochenta años. Me preguntaba cómo debe ser estar en esa edad, la soledad y la marginación que sienten hacia una sociedad que menosprecia a las personas mayores.
Nick : Te gustaría contarnos acerca de los dibujos animados tomados de ARRUGAS?
Paco Roca: Hacer una película es muy diferente al trabajo de hacer un cómic. Cuando estoy haciendo un cómic todas las decisiones son tuyas, las buenas y las malas, las dudas... Una película es el trabajo de mucha gente. Si todo va bien y todo el equipo rema en la misma dirección la historia crece. Creo que eso es lo que ha pasado con la adaptación cinematográfica de ARRUGAS. El director, los animadores, los actores, el compositor, todos han hecho crecer ARRUGAS, le han dado más matices, más vida.
En cuanto a la adaptación en sí, por mucho que se pueda parecer un cómic a una película de animación, son dos medios diferentes y eso obliga a hacer muchos cambios, por ejemplo de ritmo. Por otro lado, un cómic sugiere la historia por medio de imágenes fijas. En una película hay que mostrar todo lo que ocurre entre las viñetas. Esto era un problema en una historia como esta. Los ancianos deben moverse como ancianos y eso hacía que las escenas fueran lentas.
Nick: Su trabajo a menudo jugar con la apariencia de color, en la hermosa EL INVIERNO cuenta las páginas con colores diferentes para hacer la idea del paso de los años y las estaciones ya veces utlizzi los dos colores. ¿Cuáles son las razones de esta elección?
Paco Roca : En un cómic, el formato puede ser parte de lo que estás contando. Autores como Daniel Clowes o Chris Ware ya juegan con el formato para adecuarlo a lo que están narrando.
En el caso de EL INVIERNO DEL DIBUJANTE decidí teñir las páginas de color por dos motivos. En primer lugar para diferenciar los cambios de tiempo en los que transcurre la historia y que el lector supiese rápidamente en qué momento se encuentra.
Por otro lado, hice coincidir las estaciones en que transcurre la historia con colores que reflejaran el estado de ánimo de los protagonistas.
Nick: ¿Cuál es el estado de salud del cómic español? España tiene una gran tradición en cuanto a comics, tenía grandes autores y hasta los años ochenta ha dado al mundo una serie de obras maestras, pero¿cuál es la situación actual?
Paco Roca: Yo soy optimista con el estado actual del cómic en España. En los noventa fue la crisis de la industria, pero con el nuevo siglo hemos recuperado lo perdido. En mi opinión ha sido gracias a la Novela Gráfica que hemos conseguido respeto de los medios de comunicación, hemos logrado llegar a las librerías generalistas y hemos captado un nuevo y amplio público de ambos sexos.
Nick: De tus compañeros escritores de cómics, entre sus compatriotas, sino también entre los de otros países, que siguen más la atención y el interés?
Paco Roca : En España sigo el trabajo de los autores consagrados como Max, Ana Miralles, Rubén Pellejero o Miguelanxo Prado y de los nuevos como David Rubín, David Sánchez o Zapíco.
En cuanto al resto de autores, además de los clásicos como Giardino, Mizuki o Bilal sigo el de Darwyn Cooke, Gipi, Larcenet, Taniguchi, Dupuy y Berberian, Satrapi, Seth, Clowes, Ware...
Nick: ¿Cuáles son tus planes para el futuro? ¿Puede darnos un adelanto?
Paco Roca: Estoy trabajando en mi siguiente novela gráfica que espero tener acabada para el próximo verano. Tiene 300 páginas y lo editará Tunué en Italia.
También estamos arrancando la adaptación al cine de MEMORIAS DE UN HOMBRE IN PIJAMA.
Nick: Hemos llegado al final de nuestra entrevista, gracias de nuevo, voy a abordar la última cuestión: sus cómics son muy populares en Italia, ¿hay algo que quieras decir a tus lectores italianos ?
Paco Roca: Espero en un futuro poder hacer alguna historia situada en Italia. Si tuviese que vivir en otro país que no fuera España sería sin duda Italia. Me encanta el país, me encantan los festivales de cómic italianos y los autores italianos.
33 commenti:
Bella intervista,di Roca non ho letto nulla ma i titoli di cui parlate mi sembrano un buon modo di cominciare.
@ Fra.
Lo sono, lo so. Puoi fidarti. ;)
Ne parliamo per la prossima fiera del fumetto.
@ Salomon
Ahhahhahhah
Tranquillo, non voglio mica convincere nessuno a comprare. ;)
A me interessa solo informare e continuare a vivere le mie passioni, tra cui c'è anche il fumetto. :D
Anzi non mi sembra vero il poter chiacchierare con persone che fanno parte dell'universo delle mie passioni. ;)
Il tratto del disegno è molto tradizionale e pulito, cercherò di approfondire la conoscenza di questo autore.
@Nick: No, tranquillo. Non compro tutto ciò che suggerite, altrimenti sarei sul lastrico! Mi aiuta però a capire dove guardare, quando cerco qualcosa di interessante.
Bene, non conoscevo Paco Roca ma la tua intervista mi ha stimolato. Prometto che andrò a vedere in rete cosa c'è di suo e nel caso lo inserirò tra i miei prossimi autori. Grazie, Nick.
@ Ariano
Roca ha effettivamente uno stile molto pulito. Da quel poco che ho avuto modo di vedere, quel tipo di stile negli ultimi anni sta andando per la maggiore tra i disegnatori spagnoli.
@ Salomon
Era solo una battuta, del resto ti capisco.
Se io comprassi tutto quello che vedo consigliato in rete o che mi piace andrei fallito in pochi giorni. ;)
@ Max
Grazie a te.
Non ti dico niente. Solito. Dopo commento.
@ Eddy
Fai con calma, vecio.
Questa è casa tua.
Secondo me devi iniziare a "registrare" (in senso di copyright) questo sito...
@ Occhio.
Tu dici?
Come mai...? ;)
@Nick & Occhio: Colgo l'occasione per farti notare (me ne accorgo in questo momento) che hai licenziato il blog con doppia licenza, 2.5 e 3.0, fra l'altro diversa. Credo che in questo caso faccia testo la più restrittiva, quindi la BY-ND.
@ Salomon.
Quindi, dovrei levare la BY o la posso lasciare?
Secondo me 2.5 e 3.0 sono abbastanza equivalenti, quindi ti direi, a seconda che tu voglia mantenere la clausola ND o meno, di optare per una o per l'altra. Così, penso prevalga BY-ND. Oppure puoi lasciare solo la più recente, la 3.0, che a quanto ho capito contiene alcune lievi migliorie nella versione legale del testo. Dal tuo punto di vista cambia veramente poco. (Credo, perché di legalese io ne capisco poco!)
@ Salomon
Ho capito.
Ti ringrazio per i chiarimenti. ;)
Già hai la Commons, come anche da me, ma sono così ottimista che penso che questo popò di materiale inedito possa essere comunque depredato! Sarò paranoico!
La licenza CC non annulla il copyright, anzi. Specifica solo cosa puoi fare e cosa no con questi contenuti. Per esempio, se io copio questa intervista sul blog senza citare la fonte (BY) Nick può citarmi in tribunale per violazione del diritto d'autore.
@ Salomon e Occhio.
Sto valutando l'ipotesi di comprarmi il dominio.
;)
Grazie per la bella intervista - che è entrata nella collezione del blog ufficiale italiano...
@ strettalafoglia590
Grazie a voi. La cosa mi riempe d' orgoglio.
@Salomon: conosco il funzionamento della CC, ma per Nick pensavo anche ad altro, tipo l'acquisto di un dominio, come cita.
@Occhio: L'ho capito quando Nick ha fatto riferimento al dominio. Sì, con questo tipo di contenuti è sicuramente una buona idea!
Un'altra curiosità su "Il gioco lugubre" a questo indirizzo:http://pacoroca.wordpress.com/2013/02/01/renato-umberto-ruffino-il-gioco-lugubre-due-edizioni-a-confronto/
una meravigliosa intervista, mi piace il suo amore per gli anziani, che è anche il mio, bella persona Nick e tu sei sempre meraviglioso...anche se incasinato.
Angie
@ Angie
Spero di de-incasinarmi molto presto!
Il brutto è che stavolta è colpa mia. :(
@ tunuè.
E' la prima volta che mi scrive proprio una casa editrice, direi che è un piccolo evento.
Leggerò con interesse il paragone tra le due edizioni.
Ho scoperto Paco Roca a scuola, proprio studiando le malattie mentali nella letteratura. La nostra professoressa, che teneva il corso in inglese, ha voluto ugualmente mostrarci degli spezzoni di Rughe, in spagnolo con sottotitolo inglese. Quei pochi pezzi li ho trovati molto ben fatti e questa bella intervista ha accresciuto la mia curiosità. Chissà, forse ho qualcosa di nuovo da cercare. ;)
@ Maria Todesco
Benvenuta su Nocturnia.
Io che ho letto il fumetto ti posso dire che è uno dei fumetti più sensibili e completi che io abbia mai letto in questi ultimi anni.
Adoro adoroo!
Tratto semplice, delicato, a metà fra ingenuo e diretto! Utilizzo del cromatismo stupendo, 'caldo e spagnolo', storie semplici ma profonde (Le strade di sabbia ç_ç)! Amore totale! :°D
@ A. H.V
Sono stra-felice che ti sia piaciuta l'intervista.
Anche a me piace moltissimo! :D
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