Questo post è uscito la settimana scorsa sulla blogzine Il Futuro é Tornato.
Due sono i termini chiave da utilizzare nel caso si volesse descrivere
ad un neofita la natura intrinseca del fantastico inglese.
Il primo di questi termini è understatement cioè minimizzare,sminuire magari la gravità e la pesantezza di una situazione con una battuta, una constatazione.
Quindi ecco che i fantasmi esistono all'interno degli antichi manieri
però il padrone di casa è legittimato a lamentarsi con loro per i rumori notturni, gli alieni possono arrivare sulla Terra ma non per conquistarla quanto piuttosto per costruire al suo posto una nuova autostrada galattica.
Il secondo termine è più che altro un aggettivo: apocalittico.
Quante volte durante un film\ telefilm\ romanzo britannico Londra
è stata distrutta? Quante volte il Doctor Who ha cominciato le sue avventure sbarcando dal Tardis sul suolo inglese solo per scoprire uno scenario di rovine?
Certo, tutto questo è solo la base, il fantastico e, più segnatamente, la fantascienza britannica sono estremamente ricchi e fecondi di ispirazioni e di tesori però non possiamo negare che questi due termini abbiano accompagnato a lungo il percorso degli autori d'oltremanica.
Tutta questa lunga introduzione ci serve anche per poter riandare con la memoria ad un periodo storico importantissimo per il genere: gli anni 50s
E di uno scrittore importantissimo per quegli anni : John Wyndham (1903-1969 ).
John Wyndham Parkes Lucas Beynon Harris (avete fatto un bel respiro prima di pronunciare il suo nome) nasce in piena campagna inglese a pochi passi da Birmingham, prova a fare l'avvocato, tenta diverse strade senza successo finché non arriva la risposta ai suoi dubbi su cosa fare del proprio futuro.
Un suo raccontino scritto quasi per caso dal titolo Words to Barter viene pubblicato da una rivista americana e i primi soldi entrano nelle tasche del giovane John, quindi perché non continuare su questa strada?
Inizialmente la fantascienza non è esattamente tra le preferenze del nuovo scrittore, i primi racconti sono quasi tutti di tipo poliziesco, genere molto amato da Wyndham. Però piano piano arriveranno anche i romanzi con le avventure marziane.
Purtroppo a quel punto nella vita dello scrittore (e in quella del resto del mondo ) giunge un vero cataclisma: l'inferno della Seconda Guerra Mondiale.
Per cinque anni l'uomo deve abbandonare le sue aspirazioni per fare il soldato ( caporale per essere più precisi ) nell'esercito britannico e quando alla fine del bagno di sangue torna a casa, per un lungo periodo non se la sente più di tornare a scrivere.
Ma si tratterà solo di un periodo, di una crisi momentanea.
E per questo dovrà dire grazie al proprio fratello.
Infatti c'è un altro scrittore in famiglia: uno dei fratelli di John, negli anni del conflitto ha infatti dato alle stampe ben quattro romanzi, quindi se ci riesce qualcun altro in famiglia perché non provarci anche lui?
Questo è il vero inizio per John Wyndham. Dal 1951 per successivi 6 anni
l'autore pubblica uno dopo l'altro alcuni testi fondamentali per la fantascienza:
THE DAY OF THE TRIFFIDS ( Il Giorno dei Trifidi. 1951); THE KRAKEN WAKES ( Il Risveglio dell'Abisso. 1953 ); THE CHRYSALIDIS o RE-BIRTH ( I Trasfigurati. 1955 ); THE MIDWITCH CUCKOOS ( I Figli dell' Invasione. 1957 ).
E del povero fratello, l'altro scrittore di famiglia, nessuno si ricorderà più.
I quattro romanzi rappresentano la summa della fantascienza catastrofica inglese.
E qui ritornano i ballo i due termini utilizzati all'inizio del post.
Quella di Wyndham è una prosa pacata, ironica dotata di uno stile sereno che contrasta con la cupezza delle catastrofi e delle invasioni aliene che avvengono all'interno delle sue storie. Il lato apocalittico risulta predominante nell'impostazione della storia: Il Giorno dei Trifidi è la cronaca di un invasione praticata da piante carnivore semoventi di cui l'umanità rimane in balia dopo che una pioggia di meteoriti ha reso cieca la maggior parte della popolazione mondiale, ne Il Risveglio dell' Abisso l'invasione arriva dal mare, ne I Figli dell'Invasione le cose sono invece molto più subdole, l'avanguardia della conquista è rappresentata da un gruppo di bambini dotati di poteri telepatici. Quest'ultimo romanzo in particolare, con la dissacrazione del tema dell'infanzia, rappresenta forse il maggior pugno nello stomaco agli occhi dei lettori sopratutto pensando alla mentalità degli anni 50 s.
Però è il tono con cui vengono raccontate tutte queste storie a cambiare totalmente il quid. Non c'è cupezza nella narrazione wyndhiana anche perché lo scrittore ricorre spesso all'espediente della voce narrante quasi come se volesse strizzare l'occhio al lettore garantendogli che alla fine le cose andranno bene, che il lieto fine arriverà.
Il Risveglio dell' Abisso scritto nel 1953 è un esempio paradigmatico di tutta la produzione del "nostro", in questo caso, la voce narrante è quella del giornalista Michael Watson che mentre si trova in navigazione presso le isole Azzorre si trova ad assistere alla caduta in mare di numerose sfere di fuoco. Dopo pochi giorni tutte le flotte navali del mondo cominciano ad essere affondate dalla civiltà aliena arrivata assieme alle meteore , primo atto di un processo di invasione che, dopo una serie di eventi- tra cui lo scioglimento delle calotte polari- porterà alla quasi distruzione della civiltà.
Le scene descritte tra le pagine, ancora oggi risultano di una cupezza e di una lucidità agghiacciante. Ma Michael si è anche sposato da poco con Phyllis, di conseguenza, le scene di distruzione si alternano con quelle più intimistiche del menage familiare dei due freschi sposini, dalla loro vita familiare, perfino dalle loro discussioni. Quasi un tentativo di mantenere una parvenza di normalità da parte dello scrittore, che anzi nel finale si dimostra più interessato a mostrare come una felice intuizione di Phyllis riesca a salvare la scorta di provviste della coppia dal furto dei razziatori più che la sconfitta finale degli alieni da parte degli scienziati giapponesi.
Wyndham con questa felice intuizione fa così suo il concetto dell' understatement, attualizzandolo e facendo così in modo da rendere il romanzo credibile e leggibile agli occhi di una qualsiasi coppietta anni 50's.
Quello di John Wyndham è un fascino discreto, un sottile coinvolgimento- che tuttavia bisogna aggiungerlo non sempre regge il paragone col passare del tempo. E infatti alcuni dei suoi libri sono invecchiati male.
Tuttavia la forza dello scrittore inglese sta indubitabilmente nella forza delle sue scene, nelle invasioni nascoste che penetrano la nostra quotidianità, penso ad esempio ai suoi bambini telepati contro cui l'unica forma di difesa è nel non pensare niente (o al massimo nel rendere la nostra mente come una muraglia ).
Non è un caso che i suoi romanzi abbiano riscosso un così grande successo in piena guerra fredda, non è nemmeno un caso che superato quel periodo sia caduto nel dimenticatoio.
In un certo senso è Wyndham stesso che accelera la sua uscita di scena, con l'arrivo degli anni 60's la sua produzione si rarefa, l'uomo si sposa con Grace Wilson la sua fidanzata di sempre e preferisce dedicarsi alla vita matrimoniale.
Fa in tempo a scrivere comunque una manciata di libri interessanti, su tutti: TROUBLE WITH LICHEN ( Il Lichene Cinese.1960 ) e CHOCKY ( Chocky. 1968 )
Rimangono i film ( primo tra tutti Il Villaggio dei Dannati realizzato dal cineasta Wolf Rilla nel 1960 ) tratti dalle sue opere, ma di queste ne parleremo in un prossimo articoli, rimangono gli stessi libri.
Non ci resta che leggerli.
Buon Natale di Paolo Barabani: la malinconica canzone natalizia da
riscoprire
-
Negli ultimi due post dedicati a canzoni italiane natalizie, ho dato spazio
a versi che mettono a nudo le contraddizioni di una festa che rischia di
sv...
1 ora fa
5 commenti:
Ho finito ieri i trifidi e mi è piaciuto da morire. Con cosa mi consigli di continuare di questo grandissimo?
Ciao Eddy!
Ti consiglierei I Figli dell' Invasione senza alcun dubbio.
Ciao.
E io, senza dubbio, I Trasfigurati
;)
E non posso non tacere il fatto che il più grande gruppo di tutto i tempi ha preso il nome dal romanzo che hai appena finito!
Alcuni link nel mio commento a questo post (che son troppo pigro per rifare gli hyperlink)
http://fronteretro.blogspot.it/2013/04/giu-e-sotto.html
"E non posso tacere", ovviamente
@ Marco
Oltre ad avere pessimi gusti musicali, sei anche un pigrone! :)
E questa cosa non potevo non tacerla. Lol
Posta un commento