Alcune volte per poter raccontare la storia di una vita non è necessario per forza cominciare dall'inizio, per raccontare certe vite basta partire dal momento più importante, quello per cui quella persona in particolare sarà ricordata in futuro.
O, se vogliamo definirlo meglio, quel momento da cui separeremo un "prima" e un "dopo"
Per la persona di cui stiamo parlando quel momento particolare e definitivo arriva nel 1968.
In quell'anno infatti il produttore Arthur P. Jacobs decide di realizzare un film di fantascienza ispirato ad un romanzo francese che ha fatto tanto parlare di sè.
Il romanzo s'intitola Il Pianeta delle Scimmie ( La Planète des Singes ) ed è stato scritto da un certo Pierre Boulle.
Ma i protagonisti di questa storia non sono nè Jacobs nè tantomeno Pierre Boulle.
L'idea di un film dedicato ad un mondo al rovescio in cui le scimmie detengono il potere mentre gli uomini sono regrediti a creature mute e selvatiche ottiene l'approvazione della 20th Century Fox, arriva anche un grande regista (Franklyn J Shaffner) ed un grande sceneggiatore ( si tratta di Rod Serling, il padre della serie Ai Confini della Realtà )
Oltretutto perfino la scelta dell'attore protagonista si rivela particolarmente felice, dal momento che si tratta di Charlton Heston uno dei giganti di Hollywood, un tizio che anni prima ha vinto un meritato Oscar per il film Ben Hur.
Heston vestirà i (pochi) panni del protagonista, un astronauta americano di nome Taylor, naufragato sul Pianeta delle Scimmie e dei suoi tentativi di sfuggire alle persecuzioni dello scienziato-orango Dottor Zaius, l'unico ad essere a conoscenza dei segreti del passato.
Unici alleati del fuggitivo Taylor (oltre che una donna selvaggia di nome Nova) saranno due scimpanzè- scienziati: Zira e Cornelius.
Heston oltretutto è un grande appassionato di science fiction, e nel corso degli anni accetterà diverse scritture per film fantascientifici molti dei quali diventati veri e propri classici.
Ma, nemmeno Charlton Heston sarà il protagonista di questa storia.
Il film Il Pianeta delle Scimmie ottiene un enorme successo planetario, gli incassi sono ottimi, il convincente make up delle scimmie inventato dall'esperto truccatore John Chambers vince perfino degli Oscar speciali creati appositamente per l'occasione Tutto questo convince Arthur P. Jacobs a mettere in cantiere un sequel.
Anzi più di uno.
Alla fine le pellicole della saga saranno in tutto cinque.
Nell'ordine escono:
1968. -IL PIANETA DELLE SCIMMIE ( Planet of the Apes)
1970 -L'ALTRA FACCIA DEL PIANETA DELLE SCIMMIE (Beneath the Planet of the Apes)
1971 - FUGA DAL PIANETA DELLE SCIMMIE ( Escape from the Planet of the Apes )
1972 - 1999: CONQUISTA DELLA TERRA ( Conquest of the Planet of the Apes )
1973 - ANNO 2670- ULTIMO ATTO ( Battle for the Planet of the Apes )
I cinque film raccontano una storia ormai entrata nell'immaginario collettivo, di cui si possiamo tranquillamente raccontare la trama senza pericolo di fare spoiler.
Alla fine del primo capitolo un disperato Taylor ormai sfuccito alla scimmie assieme a Nova scopre ( ma questo gli spettatori lo sospettavano già da un pezzo) che in realtà il pianeta dove è atterrato non è altro che la stessa Terra di un lontano futuro ( l'anno è il 3975 ) e che le scimmie hanno preso il sopravvento sugli esseri umani dopo che questi ultimi avevano quasi distrutto il mondo.
Dopotutto nell'anno 1968 c'è ancora la Guerra fredda, che anzi sta vivendo uno dei suoi ciclici periodi di recrudescenza; l'incubo di un conflitto nucleare è sempre dietro l'angolo, anzi l'ossessione è diventata quasi un mantra ripetuto in continuazione per esorcizzare la paura che la fine possa arrivare sul serio.
Il finale, con la scena della visione di quanto rimane della Statua della Libertà che emerge dalle sabbie mentre il povero Tayor piange ed urla: " Maledetti! Maledetti per l'eternità! Maledetti tutti! " rivolgendosi agli uomini che hanno distrutto la propria civiltà fa comunque entrare di diritto il film nell'Olimpo della storia di Hollywood grazie sopratutto un clima di angoscia difficilmente ripetibile.
La scena sarà citata, omaggiata, parodiata diverse volte nel corso degli anni, provate però ad immaginare di vederla con gli occhi di uno spettatore del 1968 e tentate di comprendere il tipo di carica iconoclastica e dirompente che questa visione dovesse provocare all'epoca.
Fa paura, vero?
Ne L' Altra Faccia del Pianeta delle Scimmie entra in scena Brent, un secondo astronauta giunto alla ricerca di Taylor, così come si scopre l'esistenza di una stirpe di umani mutanti telepatici che adorano come divinità la più potente delle bombe nucleari mai costruite.
Il conflitto tra mutanti e scimmie causa la definitiva distruzione della Terra.
Il terzo capitolo, Fuga dal Pianeta delle Scimmie- probabilmente il più stiracchiato tra tutti in quanto alla coerenza della continuity interna- trasporta l'azione alla nostra epoca.
Zira e Cornelius a bordo della recuperata astronave di Taylor tornano indietro nel passato, unici sopravvissuti al cataclisma che ha cancellato il pianeta. Gli uomini inizialmente accolgono bene i due visitatori, però quando si scopre che Zira è incinta, per timore che questo possa dare inizio al dominio delle scimmie sulla razza umana
i due cominciano a venire perseguitati.
Zira però, grazie anche all'aiuto del circense Armando, riesce a salvare la vita di suo figlio.
Gli ultimi due film sono incentrati sulle gesta di Cesare, il figlio di Zira e Cornelius.
Cesare diventato leader delle scimmie, prima le sottrae al dominio degli uomini organizzando una prima rivolta contro gli uomini poi tenta di costruire un precario equilibrio tra due razze che si odiano creando una comunità mista.
Indizi disseminati un po ovunque però fanno intuire che il tentativo di convivenza fallirà e che la nascita del futuro visto da Taylor e Brent con la conseguente schiavitù umana saranno inevitabili.
Se all'inizio il punto di vista può sembrare decisamente "umanocentrico" con le scimmie che seviziano, cacciano gli uomini per divertimento o li vivisezionano ( ma non è in fondo la stessa cosa che facciamo noi oggi con gli animali ?) dal terzo film la prospettiva cambia: gli esseri umani vengono dipinti secondo i loro tratti peggiori e lo spettatore viene comunque portato a fare il tifo per le scimmie.
Non mancano i risvolti politici o i riferimenti alla società statunitense del periodo. Molto spesso gli unici esseri umani presentati in maniera positiva -oppure i pochi che solidarizzano con Cesare -sono persone di colore, chiaro riferimento alla schiavitù degli afroamericani e alle battaglie per i diritti civili che tanto scuotevano la nazione.
In definitiva, la Saga de Il Pianeta delle Scimmie compie per la Fantascienza la stessa operazione che i film sui Morti Viventi di George R. Romero stavano realizzando negli stessi anni per l'Horror.
Gli incassi però lentamente, film dopo film, calano. Anche i critici che tanto avevano esaltato Il Pianeta delle Scimmmie ne stroncano i vari seguiti senza pietà .
Jacobs comprende che non è il caso di insistere con la via cinematografica e la serie cinematografica momentaneamente si ferma.
Nel corso della serie però sono stati coinvolti moltissimi eccellenti attori.
Brent è stato interpretato dalla Star degli anni 60 James Franciscus, l'ex modella Linda Harrison è stata una sensuale Nova, il caratterista Victor Buono ha impersonato uno dei mutanti telepati, l'ex idolo dei giovani Sal Mineo (nonché compagno di bevute di James Dean) ha vestito i panni di Milo uno scimpanzè scienziato nel terzo film- in quella che è a tutti gli effetti una delle sue ultime interpretazioni prima di una morte misteriosa Mentre nascosti dal make up scimmiesco di Zira e Gaius si riconoscono le fattezze degli eccellenti interpreti Kim Hunter e Maurice Evans. Il proprietario di Circo Armando è il simpatico Ricardo Montalban in una delle sue interpretazioni più gigioneggianti di sempre. In un piccolo cameo dell'ultimo film compare anche il regista John Huston che, per la cronaca,sembra divertirsi un mondo.
Qualcuno tra loro reciterà solo nel capostipite, alti in uno degli altri film, pochi tra loro saranno quelli che ritorneranno in più film.
Uno solo però sarà l'attore che reciterà in quattro dei cinque film sella serie ( e anche se nel secondo capitolo L'Altra Faccia del Pianeta delle Scimmie il ruolo di Cornelius viene affidato ad un altro attore, nelle scene iniziali del film vengono comunque mostrati dei frammenti della pellicola precedente in cui compare anche Roddy McDowall, quindi è come se l'attore fosse lo stesso presente)
L'uomo in questione risponde al nome di Roddy McDowall.
McDowall, un gentile e raffinato personaggio di origine inglese, diventa così il vero simbolo della pentalogia scimmiesca, in pratica interpretando il ruolo di Cornelius prima e di suo figlio Cesare poi "scippa" il ruolo di icona della serie alla Stella Charlton Heston.
Anzi, quando nel 1974 la 20th Century Fox, che ha ormai acquisito di diritti del franchise, tenta di lanciare una serie televisiva ispirata alle vicende cinematografiche per andare sul sicuro richiama per l'ennesima volta proprio Roddy McDowall.
La serie Tv de Il Pianeta delle Scimmie va in onda nell'autunno dello stesso anno sugli schermi della CBS, per evitare eccessivi confronti con i 5 film si decide di ambientare la trama almeno 900 anni ( l' anno in questione è il 3085 ) prima degli eventi narrati dal primo film. Giusto per presentare gli esseri umani non ancora ridotti al rango di muti selvaggi ma come un pochettino più civilizzati di quanto avvenga nei film. Tanto per cambiare i protagonisti sono due astronauti della nostra epoca : Alan Virdor e Peter Burke, tanto per cambiare le scimmie, in particolare i gorilla li vogliono catturare, tanto per cambiare c'è un unico scimpanzé che li aiuta a scappare e a nascondersi.
Lo scimpanzè si chiama Galen ed ovviamente si tratta del personaggio interpretato da Roddy McDowall.
La serie non ottiene il successo sperato, ormai il filone sembra essersi esaurito, e la CBS la cancella dopo nemmeno 15 puntate.
McDowall rimane però legato ai personaggi, da quel momento in poi ogni volta che si ventilerà la possibilità di un sequel o di un remake il suo sarà il primo nome ad essere coinvolto.
Però la lunga carriera dell'attore britannico non si limita solo a questo ruolo, numerose sono state le sue partecipazioni cinematografiche, spesso in film legati ai generi gotico o fantascientifico.
Di questo però ne parleremo nel prossimo post.
( Fine Prima Parte. Continua.....)
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10 commenti:
Ho visto solo un paio di film della serie del pianeta della scimmie (il capostipite e il terzo ambientato ai giorni nostri), e se devo essere onesto non avevo mai prestato attenzione agli interpreti delle "scimmie".
@ Ariano
É uno di quei particolari che almeno inizialmente non si notano.
Nick caro , lo ricordo perfettamente..ma solo il primo resta memorabile nella mia mente..
Credo , ma non ne sono sicura di essere solo arrivata al secondo....
Un abbraccio mattutino amico caro!
@ Nella Crosiglia
Il primo film era indubbiamente quello realizzato meglio e con maggiori mezzi,gli altri hanno avuto parecchi alti e bassi.
Un abbraccio pomeridiano cara amica!
Per me sarà sempre "Peter Vincent, il grande Ammazzavampiri"! :-D
@ Aislinn
Bentornata su Nocturnia!
"Ammazzavampiri" è stato un grande film!
Ti confesso che Roddy McDowall è stato uno dei miei attori preferiti per lungo tempo, occupa ancora oggi un posto speciale nel mio cuore di appassionato!
L'ho conosciuto da bambino, grazie ai film Disney che mio nonno mi portava a vedere al Cinema, l'ho ritrovato quando ero adolescente ne "Il Pianeta delle Scimmie" e nei suoi seguiti, ma la consacrazione definitiva è arrivata proprio grazie ad "Ammazzavampiri".
Per me è molto difficile scegliere quale di queste tre interpretazioni mi sia più cara.
Mi pare di averli visti tutti e cinque (il ciclo l'hanno trasmesso infinite volte in tv). Li ho trovati gradevoli ma ho sempre fatto fatica ad accettare l'evidente inattendibilità scientifica della serie (anche del libro?). Mi spiego: se l'uomo ha il dono della favella e la capacità di pensare per categorie è anche perché la sua anatomia è strutturata in un certo modo che la separa nettamente da quella della scimmia, che a sua volta non potrà mai acquistare tali facoltà senza il conseguente cambio morfologico. Tutto questo lo scrivo, naturalmente, fino a prova contraria.
@ Ivano Landi
Scusa il ritardo nella risposta ma tra corsi, ricerca di lavoro e dipintura delle pareti di casa questi sono giorni di fuoco.
Tra il libro di Boulle e il film con Heston ci sono molte differenze. Innanzitutto nel libro gli umani sono trattati come servi ed animali domestici dalle scimmie e -se non ricordo male - riescono ancora a parlare.
Il film non é certamente credibile e spiegabile scientificamente su molti punti, però negli anni 60 interessava molto di più la critica sociale che la verosimiglianza scientifica.
Ciao.
Non sapevo fosse Serling lo sceneggiatore de Il pianeta delle scimmie.
@ Marco Lazzara
Si, Rosd Serling è stato lo sceneggiatore del primo film, ma solo del primo.
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