Una piccola sorpresa per i lettori di Nocturnia, dopo quella con Claudio Vergnani, vi propongo una nuova seconda intervista. con uno scrittore già da me incontrato in passato. Lo scopo di queste "seconde puntate" è quello di discutere su argomenti monotematici, singoli accadimenti importanti per il fantastico, come l'uscita di un nuovo volume....oppure la vittoria di un importante premio internazionale, come in questo caso.
Ho già intervistato in passato il bravo Alessandro Manzetti per Nocturnia (QUI), oggi però ne approfittiamo per festeggiare con lui la recente vittoria all'ultimo Bram Stoker Award, il massimo premio internazionale esistente nell'ambito della letteratura horror. Non solo per la prima volta nella storia di questo premio ad aggiudicarsi la vittoria è un artista italiano ma visto che la StokerCon è abbastanza recente (si è tenuta pochi giorni fa dal 12 al 15 maggio a Las Vegas) per una volta riesco ad essere abbastanza "puntuale" con gli avvenimenti e a presentarsi una notizia quasi in tempo reale.
Terzo motivo, molto più personale ( e per una volta perdonatemi se faccio immeritatamente lo "sborone") ma a quanto pare continua la felice tradizione che vede Nocturnia portare fortuna ad i suoi intervistati. Meditate gente, meditate.....;-)
Alessandro nello specifico ha ottenuto la vittoria nella categoria Best Poetry Collection.
L'intervista per mia scelta (d'accordo anche con l'autore) apparirà sia su Nocturnia che su TrueFantasy, il blog di Alessandro Iascy
Non è una cosa che accadrà sempre con le interviste ma quando uno scrittore italiano vince un Trofeo così importante è giusto che tutto il settore condivida la notizia e possa provare a fare "squadra" e "sistema".
E adesso è arrivato il momento di dare spazio all'intervistato.
INTERVISTA CON ALESSANDRO MANZETTI.
Nick: Ciao Alessandro, bentornato su queste pagine virtuali! L'intervista di oggi si baserà principalmente sulla tua vittoria al Bram Stoker Award per la categoria Poetry Collection con la raccolta di poesie "Eden Underground". Sei il primo italiano a vincere questo premio fondamentale. Che sensazioni provi?
Alessandro Manzetti: Vincere il Bram Stoker Award, oltretutto come primo Italiano in oltre trent’anni di storia di questo prestigioso premio, è una sensazione straordinaria, difficile raccontarti cosa si prova. Durante la premiazione, che ho vissuto quasi in apnea, mi hanno particolarmente emozionato gli applausi dedicati all’ Italia, che si sono sollevati quando durante il discorso di ringraziamento ho sottolineato che si tratta della prima affermazione ‘Italiana’. Una serata magica, inaspettata, in uno scenario incredibile come quello dell’iconico Hotel Flamingo di Las Vegas (dove tra l’altro due anni fa ambientai Shanti, il mio secondo romanzo, vedi il destino…) che ho vissuto circondato dal grande affetto di molti straordinari autori da ogni parte del mondo. Che dire, è un punto di arrivo per qualsiasi scrittore, un sogno che si è realizzato, qualcosa di impossibile da dimenticare e che mi motiverà ad affrontare nuove sfide e a lavorare ancora più sodo. Auguro ad altri autori Italiani di vivere un momento straordinario, unico come questo. Forza!
Nick: Raccontaci qualcosa sull'antologia "Eden Underground" e se ti va scegli qualche rigo di una delle poesie contenute e dedicalo ai lettori di Nocturnia.
Alessandro Manzetti: Eden Underground è un concentrato di storie di solitudine, raccontate con tinte fortemente surreali e dark; parlo di quel tipo di solitudine, di non appartenenza a questo mondo, in senso sociale, che porta alla follia, alla psicosi, alla abnormità, a liberare le ombre che vivono nascoste dentro noi e farle scatenare in tutta la loro bestialità. Storie di efferate vendette verso il mondo che non può accettarci, di costruzioni di piccoli, individuali Eden artificiosi, dove le pulsioni più sotterranee prendono campo, e le vittime non possono fare altro che fissare negli occhi, per un momento, l’abisso gelato che dorme dentro uomini pronti a trasformarsi in mostri. La cronaca nera ci racconta, quasi ogni giorno, eventi incredibili, mattanze e torture; sono proprio queste enormità a fare da scenario alla mia raccolta, insieme alle personali perversioni che lentamente diventano una dolorosa prigione di spine. La mente umana sa essere più maligna, contorta e spaventosa di quella di qualsiasi immaginaria creatura soprannaturale.
Scelgo qualche riga dalla poesia Quasi Fino in Fondo (Until to the End), riportandola in Italiano a vantaggio dei tuoi lettori.
La puttana tira una leva
e accende le luci dell'Eden:
Rosse, viola, arancioni.
La strada si contorce come una schiena
che vuole liberarsi da troppi aculei del cazzo;
si stende, si allunga, si fa infinita.
I rifiuti sui lati sembrano monumenti
—statue dell'attimo—
che restano integri per pochi minuti
prima di essere rosicchiati dai topi,
da insetti alati, dai fanali della realtà
larghi come gli occhi di un camion.
Fa freddo, gennaio non fa sconti,
l'Eden è gelato;
La puttana è scolpita tra lingue di ghiaccio,
potresti confonderla
con una fontana rinascimentale,
con rane eretiche ai suoi piedi
(a piccoli gruppi)
che gonfiano il corpo di lattice.
La tua automobile volta a destra
come dice il cartello
—Qui c'è l'Eden—
sui finestrini scorrono pezzi di carne,
scomparendo subito dietro l'ultima curva.
Ancora trecento metri
di siepi di costole, di mosaici di tette
poi vedi lei, il tuo Eden,
l'astronave rotta della tua immaginazione,
rimorchiata da un vecchio carro attrezzi giallo,
che si allontana sbandando
a destra e sinistra.
Nick: Com'è nata l'antologia e quali sono i temi su cui ti sei ispirato?
Alessandro Manzetti: In parte ti ho già risposto. La raccolta nasce da un progetto volutamente provocatorio e aggressivo, a tinte forti, aggrappato con le unghie alla realtà, che l’editore, Crystal Lake Publishing, ha fatto proprio, pubblicando per la prima volta un libro di poesia. La scelta ha dato ragione all’Editore, a quanto pare. Per chi è abituato alla poesia classica, o meglio, agli stereotipi ‘deformati’ di questo genere di letteratura, che qui in Italia ha poco seguito, sarà molto sorpreso di scoprire in Eden Underground un linguaggio diretto, di leggere storie in versi liberi che somigliano molto a pezzi di flash fiction, a ‘concentrati’ di racconti dal ritmo surreale e incisivo. La poesia è uno dei ‘media letterari’ più efficaci e diretti, e più moderni; dimenticatevi delle descrizioni liriche fini a se stesse. Eden Underground vuole provocare il lettore e farsi trappola, come una vergine di ferro; la poesia sa essere molto pericolosa, e lo ha ampiamente dimostrato nella storia, cambiando il corso degli eventi. Con poche parole.
Nick: Dettagli, dietro le quinte e retroscena: raccontaci qualcosa sulla serata della premiazione
Alessandro Manzetti: Dopo la cerimonia di premiazione, mi piace ricordare il party sulla terrazza dell’Hotel Flamingo, dove mi sono intrattenuto fin quasi all’alba con amici, scrittori e grandi poeti e narratori che hanno voluto condividere con me quello speciale momento, illuminato dalle incredibili luci di Las Vegas, che fanno sembrare giorno la notte. A un certo punto, prosciugati gli alcolici del party, sono sceso in strada, sulla celebre Strip, e ho acquistato uno spumante di livello in uno store ancora aperto. Sono risalito in terrazza e ho chiuso la serata dividendo quella fantastica bottiglia con gli amici più fidati. Solo la mattina, come mi aveva avvisato chi aveva già vissuto quell’esperienza, ho compreso davvero di aver vinto il Bram Stoker Award, vedendo la mitica casetta infestata sul comodino a fianco al letto della mia camera d’albergo. Ho aperto la porticina, e sulla placca in bronzo c’era inciso davvero il mio nome! Tutto vero.
Nick: Ci vuoi dare qualche considerazione (o qualche consiglio di lettura) riguardo agli altri premiati?
Alessandro Manzetti: Conosco bene le opere di molti degli autori premiati, alcuni dei quali sono anche autori della mia casa editrice Independent Legions, come Lucy Snyder, che ha vinto (di nuovo) nella categoria fiction collection con la sua raccolta While the Black Stars Burning. Leggete i suoi racconti, sono fantastici. Ricordo con piacere che alla precedente edizione dei Bram Stoker Awards, ad Atlanta, fui proprio io a consegnarle il premio. Tra gli altri autori premiati da segnalare, c’è sicuramente Paul Tremblay col suo magnifico romanzo A Head Full of Ghosts che ha sbaragliato la categoria Novel, che contava competitor del livello di Clive Barker, e la talentuosa Mercedes Murdock Yardley (con la quale condivido lo stesso Editore, Crystal Lake Publishing) che col suo Little Dead Read ha vinto nella categoria ‘Long Fiction’. Questi sono autori da tenere d’occhio.
Nick: Credi che questa vittoria cambierà qualcosa per te in particolare e più in generale per la narrativa di genere italiana?
Alessandro Manzetti: Per me come autore un premio del genere sta già cambiando le cose, con alcuni editori statunitensi ho già programmato due nuove uscite in lingua inglese, sia in prosa che in poesia, una per fine anno e una per il 2017. Inoltre sono stato coinvolto in tanti altri progetti internazionali e ho pianificato delle prestigiose collaborazioni con grandissimi interpreti del genere. Per quanto riguarda la narrativa Italiana, in questo momento ‘speciale’ editori ed editors del mercato internazionale sono più che interessati a valutare opere di autori Italiani, basta darsi da fare; il primo Bram Stoker Award Italiano ha creato delle ottime opportunità in tal senso, ma già da un paio d’anni l’ Italia è finalmente emersa dal nulla, grazie ad alcune pubblicazioni in lingua Inglese, mie e di pochi altri autori tradotti in inglese, che hanno avuto ottimi riscontri. Chiaro, stiamo iniziando da zero, ma almeno ora l’horror Italiano comincia a farsi sentire, dopo tantissimi anni di assoluto silenzio. Questa affermazione al Bram Stoker Awards è il risultato di un lungo e faticoso lavoro, e ora bisogna seguire la scia luminosa che si è creata.
Nick: Come credi che sia considerata all'estero la nostra narrativa horror e cosa conoscono dei nostri autori e delle nostre pubblicazioni (se conoscono qualcosa)?
Alessandro Manzetti: Più che dare una mia personale opinione, basata sulla mia esperienza personale, posso riportare il pensiero di editori, autori ed editors di altri paesi, in particolare dagli States e dall’Inghilterra, dove il genere horror è molto popolare. Gli autori italiani di genere sono assolutamente sconosciuti (fino a tre anni fa si conosceva solo Umberto Eco, se vogliamo proprio coinvolgerlo nel genere, in qualche modo) specie quelli da noi più celebrati e, aggiungo, sopravvalutati. Come ti dicevo, negli ultimi due o tre anni il mercato internazionale ha iniziato a conoscere qualche nostro interprete, oltre me sono stati pubblicati in inglese pochi autori Italiani, ma tutti con buoni riscontri. Penso a Nicola Lombardi, Samuel Marolla, Stefano Fantelli e Paolo Di Orazio, col quale abbiamo recentemente pubblicato insieme una raccolta di racconti, The Monster, the Bad and the Ugly, presentata proprio allo StokerCon. Questi autori che ho citato, che fanno parte della Horror Writers Association Italy, da me guidata, hanno già partecipato a precedenti edizioni del Bram Stoker Awards, facendosi ben valere pur non essendo riusciti a competere fino in fondo, e sono i soli nomi che il mercato internazionale conosce, anche se relativamente. Siamo agli inizi, come ti dicevo, all’’anno zero’ dell’horror Italiano proiettato sul mercato mondiale. All’ultima edizione del Bram Stoker Awards (cito questo premio in quanto è l’unico in grado di garantire una certa visibilità internazionale) Paolo Di Orazio ha fatto passi da gigante, non è arrivato alla nomination ma ci è andato vicino, penso che presto potrà competere ad alto livello, ha le carte in regola e sta lavorando sodo e, soprattutto, con umiltà. Anche un paio di altre nostre firme, degli emergenti con l’argento vivo addosso, credo che a breve saranno mature per avere un loro spazio sul mercato Internazionale, ma preferisco non fare altri nomi in quanto sono tutti parte della HWA Italy, e io cerco di supportare e spingere tutta la quadra, composta di autori con esperienza ma anche da nuove voci dalle interessanti potenzialità. Saremo molti, presto, a insidiare il mercato Internazionale, abbiamo creato delle aspettative e stiamo lavorando duro, grazie al supporto diretto della Horror Writers Association della quale rappresentiamo la filiale Italiana, con obiettivi molto concreti nel medio e lungo termine. Approfitto per invitare tutti gli autori Italiani ad associarsi e poter dire la propria anche oltre le Alpi, a confrontarsi con i migliori al mondo e avere l’occasione di essere stimolati ‘fortemente’ e poter migliorare ed evolvere. Proprio quello che manca qui da noi, dove il genere è poco seguito e dove la competizione non è artistica, ma solo di relazioni e amicizie. La HWA Italy, per chi non l’ha ancora capito, è una grandissima opportunità che ci è stata offerta dal mercato internazionale, ma bisogna saper lavorare di squadra, cosa che molti autori Italiani, proprio quelli di maggiore esperienza, non comprendono, abituati dalla nostra malata editoria a godere di medioevali privilegi e lavorare sul mercato con un approccio egoistico. Un vecchio modo di pensare che alla fine li sta penalizzando fuori dai nostri piccoli confini, dove l’unico privilegio riconosciuto sono le capacità, per fortuna. Invito anche questi autori a ripensare alle loro prospettive; il mercato Italiano di genere, dalle dimensioni davvero piccole, non credo che possa soddisfarli. Meglio imparare a collaborare con i colleghi, aprirsi a una nuova via più virtuosa, come accade in tutti i paesi, eccetto il nostro. Ci tenete così tanto al vostro orticello di un paio di metri quadrati? Mi piace parlare chiaro, anche se ad alcuni potrà non far piacere, ma qui si sta parlando di opportunità reali, progetti concreti e di risultati visibili, e serve dare una scossa a tutti. L’Italia può dire la propria, come è stato dimostrato, ed è il momento di cambiare modo di pensare, visto che ha portato allo zero, finora. Mi scuso per la lunghezza della risposta, ma questi sono argomenti essenziali per il presente e per il futuro del movimento horror del nostro paese.
Nick: Progetti futuri: cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi da Alessandro Manzetti e da Indipendent Legions?
Alessandro Manzetti: I progetti sono talmente tanti da farmi venire un attacco d’ansia. Dunque, come autore a Giugno sarà pubblicata una nuova raccolta di poesie dark, in lingua inglese, scritta a quattro mani con Bruce Boston, autore pluri-vincitore del Bram Stoker Award. Subito dopo, a Luglio, una mia novella inedita (ti confido il titolo: Pacific Trash Vortex) sarà pubblicata in lingua Italiana insieme a una novella di Richard Laymon mai tradotta in Italiano. Entrambi i volumi saranno disponibili in edizione cartacea. Questa mia novella sarà poi pubblicata a Novembre, in lingua inglese, da un editore straniero. A Settembre poi inizierò a lavorare a un nuovo progetto, una raccolta di poesie in inglese insieme a Marge Simon, autrice pluri-vincitrice del Bram Stoker Award e Guest of Honor dello StokerCon 2016; la pubblicazione di questo libro è già stata pianificata, sempre da editori stranieri, a Ottobre 2017. Sempre per il 2016 sarò poi presente, sia per opere in prosa che poesia, in alcune antologie curate da editors statunitensi, oltre alle ormai solite e periodiche uscite su diversi magazines statunitensi. Poi ci sono molti altri progetti per il prossimo anno, sia per pubblicazioni in lingua Italiana che Inglese. Come editore, per Independent Legions, abbiamo in uscita per Luglio ben tre lunghe opere: i romanzi L’Isola di Richard Laymon (che sto traducendo personalmente) e Io Viaggio di Notte di Robert McCammon, due grandi maestri dell’horror mondiale, e la raccolta di racconti I Giorni della Bestia di Charlee Jacob, autrice cult mai tradotta in italiano, una delle più grandi interpreti dell’horror estremo, vincitrice di ben quattro Bram Stoker Awards. Mi fermo qui, ma solo per non allungare troppo l’intervista. Anche Independent Legions ha tantissimi nuovi progetti, programmati fino al 2019, parliamo di circa venti romanzi di grandi autori internazionali da pubblicare, con diritti già acquisiti in esclusiva, ma non è questa la sede per entrare nel dettaglio di tutte queste pubblicazioni, almeno, non adesso. Sul sito della casa editrice (www.independentlegions.com) , per chi è interessato, trovate tutto.
Nick: Ci sei già passato e quindi sai che ti tocca: nel salutare i lettori, ci puoi dire se esiste una domanda alla quale avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?
AlessandroManzetti: Sì, vincere il Bram Stoker Award è qualcosa di davvero magnifico, e devo ancora smaltire l’alto tasso alcolico nel mio sangue. State attenti ai party celebrativi!
Un caro saluto a tutti gli appassionati dell’Horror (quello con la H maiuscola) e grazie a te, Nick, per lo spazio che mi hai voluto dedicate.
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12 commenti:
grazie per lo spazio, Nick, e viva l'Horror Italiano!
Complimenti: ormai sei il mio punto di riferimento per le interviste ;-)
Bella intervista e un bel po' di progetti interessanti. Tenendo conto dei miei tempi di scrittura, tra una decina d'anni mi farò avanti anch'io...
@ Alessandro Manzetti
E' stato un piacere e sempre viva tutto il Fantastico italiano!
@ Lucius Etruscus
Ne sono felice!
@ Ivano Landi
Se Nocturnia ci sarà ancora quando ti farai avanti ne parlerò ben volentieri ! ;)
Qui si vede l'impegno e la perseveranza e i risultati che si ottengono.
P.S.: non avrei mai immaginato che la poesia, che sembra quasi una cosa d'elite e in certo senso ormai dimenticata dagli editori e relegata ai classici, potesse invece scavarsi una sua strada contemporanea nella letteratura di genere.
"Solo la mattina ho compreso davvero di aver vinto il Bram Stoker Award, vedendo la mitica casetta infestata sul comodino a fianco al letto"... che momento pazzesco che deve essere stato! Il Bram Stoker! Il Bram Stoker! Il Bram Stoker! Mica pizza e fichi... Solo i più grandi ci arrivano! Complimenti, Alessandro! Un premio tra l'altro meritatissimo!
Ecchecavoli, queste son cose da diffondere sì. Bravissimo, bella intervista, come sempre. Che grande onore ricevere un premio del genere.
@ Ariano Geta
La poesia in ambito horror ha una sua tradizione ed una sua continuità che dura ancora oggi, ci sono tutt'ora riviste ed antologie che propongono poesia dark o weird.
Tra le altre cose anche Stan Rice il marito di Anne Rice, l'inventrice del Vampiro Lestat, era un bravissimo poeta contemporaneo e lo è stato fino alla sua morte nel 2002.
@ Obsidian Mirror
Deve essere stato un bellissimo momento, sono di quelle cose che danno valore ad una vita.
Conosco Alessandro, sia pur virtualmente, dai tempi della Mezzotints e il premio se lo è meritato anche per tutto l'impegno profuso in questi anni per l'horror e per il fantastico sia italiano che internazionale.
@ massimiliano riccardi
Una notizia così va diffusa, anche perché è un bell'esempio.
Mi auguro che quanto prima arrivino altri premi internazionali per i nostri autori.
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