Per la sua stessa natura la fantascienza è un genere molto complesso, con infinite diramazioni.
Però lo stesso genere possiede determinate caratteristiche che lo rendono anche estremamente riconoscibile in tutti i tempi.
E per tutte le latitudini.
Una di queste costanti è rappresentata dal tentativo da parte degli autori di porre ipotesi, di provare ad immaginare il futuro.
O perlomeno aspetti ben specifici del futuro.
Certo questo parlare del futuro, il più delle volte si trasforma in una ottima occasione per porsi domande, per affrontare i nostri più reconditi desideri.
O le nostre più nascoste paure
Non è un caso che spesso al posto del termine science fiction alcuni autori preferiscano utilizzare in alternativa la definizione di Speculative fiction ( narrativa speculativa, termine coniato -secondo la tradizione- dallo scrittore Robert A. Heinlein ). O che i "cugini" francesi impieghino- per indicare il genere, o comunque alcune opere contigue al genere - la parola Anticipation
Certo, si potrebbe obiettare che un po tutta la narrativa alla fine non faccia che rappresentare una sorta di tentativo di anticipare le tendenze che verranno, però la fantascienza in questo si differenzia da tutto quanto il resto proprio per la sua esclusività, per questo voler rendere principale questa nostra aspettativa nei confronti del futuro.
Poiché, come sappiamo, se esiste qualcosa che al contempo ci attrae e ci respinge, che ci entusiasma e ci spaventa quella cosa è proprio il futuro, ciò che ci aspetta nel bene come nel male.
Ma se questa è una aspirazione umana che è destinata nel concreto a rimanere senza risposte a livello puramente speculativo la cosa ha generato tutta una serie di antologie tematiche il cui contenuto è rappresentato proprio dalle analisi sulle possibili evoluzioni del domani
Evoluzioni ma anche involuzioni.
Si tratta di una pratica tipica del mercato editoriale anglosassone, ma che da qualche tempo ha cominciato a prendere piede anche da noi. Un buon esempio di questo filone può essere rappresentato da prodotti come Crisis uscito qualche tempo fa per Della Vigna (QUI)
In quel caso però si trattava di racconti ispirati da un unico tema, speculazioni su un unico argomento, un discorso molto più ampio è rappresentato da una coppia di antologie pubblicate di recente intitolate Storie dal Domani
Ora, visto che sono il solito pasticcione ho cominciato la lettura di questa serie partendo dal secondo volume e così anche nelle mie recensioni partirò da Storie dal Domani 2, però presto recuperò proponendovi anche l'analisi dei contenuti della prima uscita.
Storie dal Domani 2 rappresenta un esperimento interessante sotto due punti di vista; tanto per cominciare poiché raccoglie 11 racconti che analizzano vari aspetti o, se preferite, varie cartoline arrivate dai futuri probabili immaginati dai singoli scrittori ospitati nella raccolta.
Si passa dai temi più diversi quali la precarietà del nostro mondo; la crisi delle identità culturali e delle verità considerate come assolute fino a pochi anni fa; le trasformazioni del settore del lavoro dovute alle evoluzioni tecnologiche; l'invasività dei media nella privacy personale; l'allungamento della vita umana o perfino i cambiamenti della stessa definizione di essere umano
Temi complessi ma affrontati con bravura, coinvolgimento ed in alcuni casi con levità dai vari scrittori.
Il secondo aspetto interessante sta nella stessa scelta degli autori ospitati nel volume; sin dalla sua nascita la collana Future Fiction ha sempre cercato di non limitarsi alla pubblicazione della sola narrativa anglosassone, di uscire dai limiti geografici battuti usualmente dagli editori di genere del nostro paese.
Non fa eccezione questo Storie dal Domani 2 con racconti provenienti dai vari angoli del globo:
Racconti ed autori quali :
Mono no Aware di Ken Liu (Cina)
Dharmas di Vajra Chandrasekera (Sri Lanka)
La Guerra di Johnny Appledrone di Lee Konstantinou (Stati Uniti)
Rumore Grigio di Pepe Rojo (Messico)
L’estate di Tongtong di Xia Jia (Cina)
Chirurgia Creativa di Clelia Farris (Italia)
Regina d’Ambra di Olivier Paquet (Francia)
Vodyanoy di Liz Williams (Regno Unito)
Frammentazione di Tom Crosshill (Lettonia)
La Morte di Fernando Morales di Francesco Verso (Italia)
Vita di un Autore più Settant’Anni di Kenneth Schneyer (Stati Uniti)
Certo, si tratta di una classificazione territoriale da non prendere in una maniera assoluta od assolutista.
Tanto per fare un esempio: uno scrittore come Ken Liù deve essere considerato come un autore cinese perché è nato in quel paese o come un autore americano visto che da anni vive negli Stati Uniti? O piuttosto dovremmo considerare la sua narrativa come una sorta di fusione, di melting pot tra le influenze delle due culture?
Nello stesso modo, Tom Crosshill va considerato come uno scrittore lettone o statunitense? O le sue opere sono piuttosto il risultato dell'incontro tra la cultura europea e quella americana?
Anche questo in fondo testimonia una sorta di cambiamento, di trasformazione in un mondo, quello della narrativa di fantascienza -fortunatamente- sempre più meticcio, sempre più ricco di legami e collegamenti congiunti.
Una tendenza dimostrata proprio dal primo racconto presente nell'antologia, quel già ricordato Mono no Aware scritto da Liù e vincitore di un meritatissimo Premio Hugo nel 2013. Il racconto è un poetico e commovente affresco sulla fine del mondo, sui tentativi di sopravvivenza della razza umana ma soprattutto Mono no Aware- come capita sovente nelle opere di Ken Liù- è la storia di un uomo sospeso tra due culture, quella occidentale e quella orientale (giapponese in questo caso) di cui alla fine finirà per prendere gli aspetti migliori di entrambe.
Il tutto alla luce, per l'appunto, del mono no aware, quel concetto estetico nipponico che unisce assieme malinconia e ammirazione riguardo alla caducità di tutte le cose, bellezza compresa.
Decisamente un racconto da consigliare tra i risultati migliori prodotti recentemente dalla letteratura fantastica
Devo dire invece di non aver particolarmente apprezzato Dharmas, la seconda storia presente nella raccolta per via del suo ritmo sincopato e per la narrazione in se, sicuramente si tratta di un mio limite (e poi, come dico sempre, il gradimento è sempre un concetto molto soggettivo). Ad ogni modo si tratta di un opera davvero breve.
In molti dei racconti successivi invece si respirano davvero tematiche molto "glocal", dal momento che spesso vengono affrontati aspetti molto diffusi nelle rispettive società di appartenenza degli autori..
Se nello statunitense La Guerra di Johnny Appledrone viene trattato il concetto della libertà delle informazioni, della diffusione della verità, nel messicano Rumore Grigio viene affrontato un tema davvero molto scottante per quel paese: la degenerazione del giornalismo verso forme sempre più scandalistiche e l'invadenza dei mezzi d'informazione nelle vite private dei cittadini .
Più volte in passato sono sorte polemiche riguardanti in particolare atteggiamenti non propriamente deontologici praticati da trasmissioni di grandi network messicani come Televisa o TV Azteca spintesi più volte oltre i limiti della decenza. Rumore Grigio, pur senza nominare mai luoghi o ambientazioni ispaniche (salvo in un passo in cui come valuta si parla di Pesos) parla proprio di questi eccessi rivelandosi una triste condanna del cinismo e della perdita di umanità della società moderna.
L'autore Pepe Rojo è uno dei maggiori scrittori di fantascienza messicana, più volte trionfatore ai Kalpa la più importante onorificenza messicana (un premio vinto anche con questo racconto) e meriterebbe senza dubbio di essere conosciuto maggiormente anche da noi.
C'è spazio anche per l'ottimismo, in particolare con L’estate di Tongtong l'altro racconto cinese presente, un opera che parla di medicina e di robot in chiave positivistica, al punto da ricordare certi racconti americani dell'epoca d'oro degli anni '50s quando venivano viste solo le conseguenze positive dell'innovazione tecnologica.
Decisamente a tono anche il bel Regina d’Ambra del bravo Olivier Paquet, un opera dedicata al futuro del vino e della vinificazione, Paquet è uno dei nomi più interessanti della fantascienza d'oltralpe,non ancora tradotto come meriterebbe. Decisamente vista l'importanza che l'argomento vino riveste nella cultura, nell'economia , nell'alimentazione e nel modo di vivere francofono (ma se vogliamo anche latino e mediterraneo) non stupisce che l'idea di scrivere una storia dedicata all'argomento sia venuta ad un autore francese.
La britannica Liz Williams ci riporta però agli aspetti drammatici del futuribile prossimo venturo, ma attenti a non sottovalutare questa novelletta, la Williams con Vodyanoy con la scusa di parlare del folklore dell' Europa orientale affronta la questione dell'inquinamento, delle mutazioni corporee e dell'importanza dei legami familiari.
La traduzione attuata dalla brava Laura Sestri rende giustizia ad un opera struggente ed intimista, ma riconoscibile nella sua universalità in una maniera che fa quasi male.
Non manca nemmeno una visione ironica, questo avviene in particolare negli ultimi due racconti antologizzati , se ne La Morte di Fernando Morales l'italiano Francesco Verso affronta con un sarcasmo quasi cinico ( ma cinico nel senso migliore del termine) l'argomento regalandoci un racconto sui non facili temi del fine vita e della solitudine degli anziani dosando il tutto con un piacevole twist finale che rimescola tutte le carte in gioco, non meno divertente risulta lo statunitense Vita di un Autore più Settant’Anni una brillante, brillantissima satira sulla burocrazia e sul recupero crediti che farà felice chiunque in vita sua abbia avuto a che fare con cosucce come cartelle sbagliate o errori del fisco.
Proprio per la sua varietà Storie dal Futuro 2 si rivela una ottima antologia, contenente una scelta di testi decisamente non scontata. Un modo per dare uno sguardo attento a quello che ci potrebbe destinare il domani ma anche e specialmente una maniera per leggere una nutrita selezione di quanto di meglio possa fornirci oggi la fantascienza internazionale.
E la fantascienza migliore è proprio quella che ci sottopone mondi complessi, realtà che con la scusa di parlare del futuro alla fine finiscono per affrontare i problemi e le realtà varie del nostro oggi.
E che forse finiscono per parlare di noi, delle nostre paure e dei nostri sogni fingendo però di parlare di qualcosa d'altro.
O di qualcun altro.
AAVV STORIE DAL DOMANI 2
( A cura di Francesco Verso)
Collana Future Fiction
Mincione Edizioni
Pag. 308
ISBN: 978-8-89942-348-3
Edizione Cartacea: Euro 13,00
Edizione Digitale: Euro 4,99
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14 commenti:
Bentornato Nick! Una bellissima recensione, non ho questa raccolta, ma ho letto molti dei racconti in ebook e condivido le tue riflessioni. Grande FF! :-)
"Rumore grigio" è quello che mi ispira di più, forse perché anche qui in Italia i mass media... vabbé, che te lo dico a fare? :-(
Ho preferito decisamente il primo volume, questo mi ha abbastanza deluso.
Aggiungo solo che il racconto della Farris mi è piaciuto.
Scopro un mare di autori, ogni volta. Grazie Nick.
@ Senzapre7ese
Adesso comincio a leggere anche la prima antologia, vedremo se confermerò il giudizio positivo. Mi sembra di ricordare alcune tue recensioni per gli ebook della FF, o sbaglio?
P.s
Mi piace molto questa abitudine della Future Fiction del ripubblicare dentro antologie cartacee racconti già tradotti autonomamente in digitale.
@ Ariano Geta
Hai ragione, purtroppo anche i media italiani non sono certo il massimo ed anche la nostra televisione straripa di programmi spazzatura.
Il mio commento relativo alle reti messicane deriva però da diverse testimonianze, tra cui quella dello scrittore Valerio Evangelisti, che per un certo periodo ha vissuto nel paese centro americano e in un paio di occasioni ha parlato delle derive negative di Televisa e Tv Atzeca dalle colonne di una rubrica che qualche anno fa teneva sulla rivista Nocturno. In una occasione, per esempio, Evangelisti riporta di un cronista messicano che andò a chiedere come si sentisse ad un poliziotto gravemente ferito. E questo mentre quel poliziotto si trovava sopra una barella in attesa di salire sulla autoambulanza.
La televisione italiana non è ancora arrivata a questi eccessi, per fortuna.
E speriamo che non ci arrivi mai.
Ad ogni modo "Rumore Grigio" è davvero un gran racconto, che parla di uomini trasformati in telecamere ambulanti, un ottimo esempio di fantascienza sociale.
@ AleK
Ho visto che il primo volume è anche più pagine del secondo e che contiene più racconti, presto lo leggerò ed allora ti saprò dire.
Di solito ci troviamo sempre abbastanza d'accordo, vediamo se sarà così anche stavolta.
@ massimiliano riccardi
Grazie a te, sempre presente e sempre pieno di entusiasmo.
Grazie per l'interessante segnalazione. Vedrò di recuperarlo al più presto.
@ Long John Silver
Grazie a te per essere passato e benvenuto su Nocturnia!
Non avevo mai sentito definire la fantascienza Speculative fiction, ma mi piace molto!
Cosa intendi con tematiche giocal?
P.S. = Per commentare bisogna dimostrare di non essere un robot. Una bella stranezza in un articolo del genere, no? :)
@ Marco Lazzara
Il termine "speculative fiction" è usato da decenni negli Stati Uniti come alternativa a "fantascienza", l'autore della definizione fu lo scrittore Robert Heinlein e debbo dire che come definizione è azzeccatissima.
In quanto a "glocal" beh è un neologismo venuto fuori da pochi anni ed è un po nato come unione di "global" e "local". Quando parlo di "glocal" intendo dire che si parla di un qualcosa tipico di una zona territoriale ben precisa, ma in grado di essere compreso anche a livello mondiale. Quindi mi riferisco a tematiche "glocal" quando parlo ad esempio del racconto di Paquet. Il vino è conosciuto e compreso a livello mondiale: dalla Cina al Polo Nord però se si pensa alla Francia, uno degli elementi distintivi di quel paese, uno dei primi che viene alla mente quando si pensa a quel paese è proprio il vino. E guarda caso nel racconto "Regina d'Ambra" di Paquet si parla di vino e di vinificazione.
Lo stesso vale per il racconto di Rojo, la spettacolarizzazione della morte in televisione è un triste fenomeno che riguarda tutto il mondo, in Messico però, a sentire quell'articolo di Evangelisti su Nocturno che ho citato nei commenti in precedenza Il problema si nota particolarmente.
Ecco, spero di essermi spiegato.
P.s
Mi dispiace per la questione dei robot, è una conseguenza non scelta da me e non da me voluta risalente al momento in cui ho dovuto eliminare i commenti anonimi.
Cominciavano ad arrivare troppi troll e spammer anonimi e quindi con dispiacere mi sono visto costretto a toglierli dal blog.
Avevo notato questo libro tempo fa in libreria, e già questo dettaglio è una cosa incredibile per la fantascienza oggi.
Non l'avevo comprato solo per via di quel numero "2", ma ripensandoci oggi forse non avevo calcolato che una per raccolta di racconti di autori diversi non ha importanza leggere il numero 1 prima del numero 2....
Potrebbe al limite avere senso in un'antologia di racconti di uno stesso autore, visto che magari l'ordine deciso dal curatore potrebbe non essere casuale, ma in questo caso (e tu me lo stai confermando) avrei potuto anche prenderlo.
@ Obsidian M.
Da quello che ho capito ognuna delle antologie raccoglie il meglio della produzione annuale già vista in ebook della Future Fiction. Quindi la raccolta Storie dal Domani 2 dovrebbe rappresentare il meglio della produzione dell'anno 2015 in versione cartacea. Ci sono alcuni argomenti tematici che differenziano le antologie, però si possono leggere in autonomia l'una dall'altra.
Da quello che mi ha anticipato Verso starebbero già lavorando a Storie dal Domani 3, ti terrò informato.
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