IL CINEMA ITALIANO CHE NON TI ASPETTI #3: MACISTE ALL'INFERNO (1926)

Esistono diversi pregiudizi attorno al Cinema italiano, ma anche troppi luoghi comuni. Una convinzione sbagliatissima sviluppatasi in questi ultimi decenni, come ben sanno tutti gli appassionati e gli esperti nostrani della settima arte, è che nel nostro paese si possano e si debbano realizzare solo film che "mimino" la realtà, di conseguenza a lungo sono stati considerati come "socialmente accettabili" solo quei pochi film d'autore o le tantissime commedie che ancora si producevano, dimenticando così che per tanti anni i registi nostrani hanno prodotto tantisissimi horror\ thriller\ poliziotteschi o western diventati kult mondiali. Per fortuna si tratta di un luogo comune che, sia pur molto lentamente, si sta infrangendo, anzi stiamo assistendo ad una,sia pur piccola, inversione di tendenza grazie all'azione di tanti validi registi. Poi però ci sono anche delle abitudini, magari involontarie, magari anche legittime, portate avanti dagli esperti nostrani e dalle "teste pensanti" delle nostre televisioni.

Mi riferisco ad una politica attuata dalla maggior parte delle emittenti italiane nel trascurare interi decenni (diciamo fino al 1939) della produzione cinematografica italiana allontanandola dalla programmazione delle varie reti televisive. I motivi possono essere tanti: le pellicole mute possono risultare ostiche a molti, buona parte delle commedie prodotte durante gli anni '30s spesso risultano superate o ricche di riferimenti ad una estetica o morale diciamo così vicine agli ideali del regime fascista. Senza contare fattori più tecnici: obiettiva lentezza di alcune produzioni, il  cambio dei gusti del pubblico o le difficiltà nel reperire diverse pellicole in buone condizioni e così via.

Eppure facendo così spesso si finisce per far cadere nel dimenticatoio alcune cose interessanti. Nel corso delle puntate precedenti di questa serie ho cercato di recuperare dall'oblio due pellicole atipiche (QUI e in due puntate QUI e QUI) uscite nel lontano passato, oggi arrivato alla fine dei questo ciclo, vado più indietro nel tempo per occuparmi esattamente di un film muto.

Come molte delle cose di cui mi occupo però anche stavolta ci saranno diramazioni impreviste.

Il Giorno della Memoria, ovvero l'Eroismo Quotidiano di Adele Zara.

 "Ricordare è un investimento sul futuro e non solo un tributo alla memoria delle vittime di un tragico passato. Non possiamo, non dobbiamo dimenticare ciò che accadde nei lager nazisti. E che al fondo dell’Olocausto vi era il proposito di annientare gli ebrei, colpevoli di esistere: chi continua a negarlo infligge alle vittime dei campi di sterminio una seconda morte. Come non vedere che nel voluto oblio della memoria c’è chi cerca di costruire una nuova pratica dell’intolleranza?"

Elie Wiesel.

"Chi salva una vita salva il mondo intero"

Dal Talmud.

 

Voglio raccontarvi una storia, una volta tanto è una di quelle che finiscono bene. Una volta tanto non c'entra niente con gli incubi di cui mi occupo di solito, no amici miei, niente Re di Aquilonia o Pirati dei Sargassi, nessun investigatore del Mistero o avvistamenti nei Cieli. Stasera intendo parlarvi di un incubo ben peggiore: l'Olocausto e del predatore più spietato che ci sia: l'uomo. Ma vorrei parlavi di come anche nei momenti più bui a volte si accendano delle fiaccole pronte a farci guida nel buio.

La storia che intendo narrarvi comincia con una donna non più giovane, bassa di statura, con un carattere apparentemente burbero e con una gran passione per  i sigari.

Passione inconsueta per una donna di quei tempi, dopotutto nel 1943 erano ben pochi i diritti riconosciuti alle donne in Italia.

Ma di Adele Zara tutto si poteva dire fuorché che fosse una persona comune.

Adele  nata a Spinea nel 1882, si trasferisce giovanissima a Mira, nella frazione di Oriago. Nel 1904 si sposa con Antonio un commerciante locale, i due vanno a vivere a Palazzo Zara, una costruzione nelle vicinanze delle rive del Brenta. Palazzo Zara è immenso, ma è dotato di un unico bagno e non ha elettricità- Questo però non impedisce ad Antonio ed Adele di crearsi una grande famiglia composta di almeno sette figli.

All'epoca dei fatti la donna ha già 61 anni, è vedova da almeno tre ma è conosciutissima in città. In passato ha lavorato come infermiera presso il dottor Bonollo un medico locale e quando ad Oriago si propaga l'epidemia di tifo Adele non si è fatta scrupoli ad ospitare i malati perfino a casa sua.

Forse è anche per questo che dopo l'armistizio dell'otto settembre è alla sua porta che bussano delle persone in cerca di aiuto.

RITORNO A ROANOKE: LO STRANO CASO DELLE DARE STONES. - Ouverture.

L'introduzione è apparsa QUI

 


  " La vita non è un problema da risolvere. È  un  mistero da vivere. "

 Soren Kierkegaard.

  "Non c’è cura per la nascita e la morte se non  godersi l’intervallo. "

George Santayana.

  Per ogni cosa c'è sempre un evento scatenante.

Di solito è un qualcosa di piccolo, inavvertito, trascurato perfino sottovalutato. Un fulmine si abbatte su un albero e un ominide scopre il fuoco, un viandante sul ciglio di una montagna sposta con le sue scarpe un granello di terriccio e sul villaggio ai piedi della montagna si abbatte una valanga. Si comincia sempre da un unico piccolo passo. Un  singolo ben definito avvenimento. Poi le cose  sfuggono di mano....  

O forse, ancora più semplicemente, acquistano vita propria.

 Nel nostro di caso, quel simbolico primo granello cade dall'ancora più simbolica montagna nel 1937. Ma se fossimo dei registi e dovessimo dar vita ad un film, questa vicenda potremmo farla iniziare così: con una porta che si apre e un viaggiatore arrivato da lontano che è anche portatore di un antico messaggio.

MONDO9- Un Dossier

 Nelle edicole del Belpaese è stato distribuito per la collana Urania Jumbo il volume "Naila di Mondo9" scritto da Dario Tonani , io oggi vi propongo in anteprima un dossier che ho scritto qualche mesetto fa dedicato al ciclo e al suo autore. Questo dossier a giorni verrà riproposto anche dal bravo Alessandro Iascy sul bel sito Andromeda. Seguirà poi, prima della fine di gennaio sui due siti, anche una intervista che ho realizzato con Tonani. Entrambi i pezzi, tra qualche mese, verranno poi pubblicati in cartaceo sul prossimo numero di Andromeda rivista.

Ringrazio nell'ordine: Dario Tonani, Alessandro Iascy nonché il mitico Franco Brambilla che ha voluto rilasciare un suo commento\ integrazione al presente articolo.

Godetevi quest'anteprima e come dico sempre: Buone Letture a tutti!

 

 Fantascienza in Italia e fantascienza italiana, un binomio che ha vissuto parecchie fasi.

 Non tutte felici.

Potremmo stare giorni anzi forse mesi  a discuterne e a sviscerarne  i come e i perché (ed in certo senso si può dire che è una cosa che avviene praticamente tutte le volte che noi appassionati, lettori, scrittori ed operatori del settore ne parliamo tra noi ) ma non è questo il tema del presente articolo. Quello che però è indubbio è che nel nostro strambo paese a forma di stivale le fortune del genere sono state quantomeno altalenanti. Potremmo in tutta coscienza definirla una vera e propria corsa sull'ottovolante. On questi decenni siamo passati dalla famigerata e spregiativa frase che ancora ci condiziona di Fruttero & Lucentini sui Dischi Volanti a Lucca, che rischiò di rappresentare la pietra tombale su tante cose (e che ancora ci condiziona ) ai grandi sceneggiati come A come Andromeda realizzati negli anni ' 70s dalla Rai del monopolio. Tra parentesi, non bisognerebbe mai dimenticare che  A come Andromeda venne adattato per lo schermo proprio da un grande e non abbastanza ricordato scrittore italiano di nome Inisero Cremaschi. Ma siamo passati anche dai tempi in cui gli autori di casa nostra erano spesso costretti ad adottare pseudonimi americaneggianti  (e il fatto che la bravissima Roberta Rambelli dovette utilizzare più volte un nickname maschile come Robert Raimbell è una cosa che ancora oggi grida vendetta, ma questo è solo un esempio tra tanti) al successo e alle traduzioni internazionali di autori nostrani come  Valerio Evangelisti, Francesco Verso e Dario Tonani.

Ecco, Dario Tonani, concentriamoci un attimo su di lui...

RITORNO A ROANOKE: LO STRANO CASO DELLE DARE STONES. -Preludio.

E' il momento di riprendere alcuni dei miei primi dossier sul Mistero, dandogli alcune ggiunte o aggiornamenti. Cose magari non inserite all'inizio per mancanza di spazio o perchè all'epoca non li conoscevo, oppure alcune novità intervenute nel frattempo dalla stesura degli articoli iniziali.

 

“Nella storia del mondo ci sono avvenimenti misteriosi, ma non insensati.” 

Vladimir Solovyov.

“Uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete, tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero."

Baudelaire.

Niente finisce mai del tutto, ci sono vicende che invece di esaurirsi nel tempo ci conducono per mano seguendo nuove diramazioni, direzioni inaspettate e tasselli che si agigungono l'uno dopo l'altro. I Miti si dice che si auto-alimentino da soli, in realtà siamo noi a non mettere mai la parola fine. E' la nostra sete di conoscenza, la nostra curiosità ed anche le nostre paure a fare la differenza. Se da un lato questo mondo ci appare sempre più piccolo, dall'altro le sorprese che ci riserva rendono giustizia alle nostre più recondite aspirazioni. 

Già, perché alcune umane vicende travalicano i confini della Storia ufficiale e finiscono per permeare in confini del Mito.

La vicenda della Colonia Perduta di Roanoke, ad esempio.

2021 ! ISTRUZIONI PER L'USO.

 Un giorno quando gli storici del futuro studieranno quello che è successo durante l'appena concluso anno 2020 si troveranno davanti tanti eventi epocali.

E  controversi.

Ce n'è per tutti i gusti, dalla più devastante pandemia dell'era moderna dopo la famigerata Spagnola fino ad arrivare agli ultimi giorni di una delle peggiori (secondo me) presidenze USA, si mi sto riferendo a "parrucchino riportato" Trump, un uomo che è stato capace di riuscire in quello che in più di duecento anni non era riuscito compiere a nessun presidente americano. Cioè a dividere il suo popolo mettendo le persone le une contro le altre.

Una bella soddisfazione, grazie Luz!

 

Anche in Italia non ci siamo fatti mancare niente, tra politici\che che un giorno dicevano che bisognava aprire tutto ed il giorno dopo si dicevano scandalizzati\e dal fatto che si fosse aperto troppo.

Nel frattempo la blogosfera ( o quello che ne rimane) ha affrontato e lo sta facendo tutt'ora uno dei suoi periodici momenti di riflessione e di ridefinizione tra idee diverse e forse voci troppo lontane tra loro per potersi capire le une con le altre, non si sa ancora a cosa porterà tutto questo ma di sicuro una cosa mi sento di dirla: non è morta la blogosfera ma forse sta cambiando "una" concezione di blogosfera.

Per quanto riguarda il sottoscritto, come molti altri ho dovuto fare i conti col coronavirus all'interno della mia famiglia ma anche con un qualcosa di più antico e di altrettanto mortale: il cancro!

Negli ultimi mesi della scorsa annata, la seconda moglie di mio padre è purtroppo scomparsa a causa di quella maledetta malattia e se consideriamo che anche mia madre morì a soli 46 anni (io ne avevo 22 ) per lo stesso motivo ebbene io e la mia famiglia siamo stati costretti a dover rivivere uno dei nostri momenti più bui, un qualcosa che non augurerei al mio peggior nemico.

Non ne ho parlato sul blog, così come da tempo non parlo più delle mie vicende private, ma se lo faccio oggi è solo per un motivo.

La vita è una e preziosa, ogni giorno che passiamo su questa Terra è un regalo che dobbiamo saperci meritare.Se c'è qualcosa che dobbiamo ai nostri cari, a coloro che non ci sono più è proprio esser grati di qeusto meraviglioso dono che ci è stato fatto.

Dobbiamo, ognuno a suo modo, rendere speciale e pregno ogni momento che possiamo, renderlo degno di averlo vissuto assieme alle persone che amiamo.

E per una volta lasciamoci alle spalle polemiche, guerre, odi ed antipatie, proviamo semplicemente a divertirci ed essere le persone migliori possibili. Prove e difficoltà nella vita non mancheranno mai. E' come le affrontiamo che fa la differenza.

Ecco, dopo l'immancabile pistolotto (non era mia intenzione, giuro !) torniamo a Nocturnia.

Il Premio Italia.

 

Come sapete l'anno scorso il blog ha ottenuto il prestigioso Premio Italia come Miglior Rivista o Sito Web non Professionale .   Il miglior riconoscimento del settore, ancora non riesco a crederci. Mentre di ieri è la notizia dell'assegnazione da parte di Luz del Chaplin Award per la mia serie di post su Sangue a Hollywood: Storia di una insegna e dei suoi fantasmi, considerando la passione che Luz ci mette nello scegliere anno dopo anno le migliori uscite del settore non ho paura di dire che il Chaplin Award è molto ma molto meglio del mio Franken-Meme, quindi grazie Luz e complimenti a tutti gli altri premiati QUI trovate il post originale ). Due attribuzioni che mi spingono a continuare.

Bene, cosa aspettarci per quest'anno?

Di sicuro la solita maledetta passionaccia di sempre, tanti misteri, qualche intervista (già posso annunciare che riproporrò qui parte di una chiacchierata che un paio di anni fa realizzai per Andromeda con il grande scrittore inglese Michael Moorcock) e tanto altro. Nocturnia è un blog di approfondimento,  perché anni fa feci la scelta, in una realtà per fortuna piena di scelte, di tentare la via di provare ad essere il più completo possibile nella trattazione degli argomenti. E' il mio modo di rispettare chi arriva qui e legge quanto scrivo. Non è certo l'unico modo, ce ne sono tanti ognuno per ogni blogger, tutti ugualmente validi, ma è "il mio modo", la "mia via" per rimanere fedele a mè stesso e a chi mi legge.

SEGMENTO # 1: BILLY PRESTON

Il musicista texano ( 1946-2006) fu uno dei fortunati a suonare con i Beatles, con i Fab Four prese parte anche allo storico concerto sul Tetto della Apple nel 1969, l'ultima esibizione dal vivo del gruppo.

Billy Preston

 

Un evento storico.

A chi però negli anni successivi gli chiedeva di rievocare quel momento spesso Preston si limitava rispondere ( in Italia lo fece con Red Ronnie) con un laconico: "Faceva molto freddo!" 

Perché scrivo questo? 

Perché a volte capita di trovarsi dentro un momento storico, di quelli che cambiano il corse degli eventi e semplicemente o non ce ne si accorge o si finisce per minimizzare. 

Vale anche per la cronaca dei giorni che stiamo vivendo.

Per il resto quello che avverrà lo scriveremo assieme.

Di nuovo buon anno a tutti.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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