MICHAEL ALLRED: L'INTERVISTA.

Ecco la breve intervista al disegnatore statunitense Michael Allred!
La pubblico in occasione del mio compleanno, augurandomi di fare un piccolo regalo a tutti quanti.
Come vedete questa "chiacchierata" sarà leggermente diversa dalle mie precedenti interviste da me condotte. Ringrazio Michael e sua moglie Laura.
In coda troverete la versione originale in lingua inglese.
Buona lettura !


Here is a brief interview with the American comics illustrastor Michael Allred!
The audience on the occasion of my birthday, hoping to make a small gift to everyone.
As you can see this "chat" will be slightly different from my previous interviews I conducted. I thank Michael and his wife Laura.
At the rear you will find the original version in English.
Happy reading!




Nick: Ciao Michael benvenuto su Nocturnia, grazie per aver accettato quest'intervista : oggi sei un disegnatore affermato, hai lavorato con le maggiori case editrice americane, ma com'è cominciato tutto quanto? Parliamo dei tuoi inizi, dei tuoi primi passi e dei tuoi primi lavori

Michael Allred : Lavoravo come giornalista TV quando ho avuto l'idea di trasformare una sceneggiatura su cui stavo lavorando in una graphic novel. Le diedi il titolo diDead Air, che fu poi pubblicata dall'editore SLG. A quel punto ho capito che avrei voluto scrivere e disegnare fumetti per il resto della mia vita e non appena ho avuto il mio primo contratto retribuito, ho smesso di lavorare per la radiodiffusione e da quel momento sono diventato disegnatore di Comics a tempo pieno.


Nick: Quali sono stati i disegnatori e gli illustratori che hanno maggiormente influenzato il tuo stile di disegno?

Michael Allred: Questo sarebbe un elenco lungo,ma le mie maggiori influenze sono venute da leggende come Alex Toth, Jack Kirby, Jack Cole,Will Eisner, Frank Frazetta, Bruno Preminani e Moebius, assieme ad artisti più contemporanei come i fratelli Hernandez, Dan Clowes, Charles Burns, Chester Brown e Dave Stevens.

Nick : Continuando su questo argomento il tuo stile si richiama in maniera evidente alla POP ART, cosa ti attrae maggiormente in questo stile? E sopratutto cosa significa per te "Cultura Pop" per il tuo modo di raccontare?

Michael Allred: Sono stato completamente infiammato dalla cultura Pop, in particolare dalla musica rock,dai film di genere, e dai fumetti. Non so spiegare il perché il mio lavoro sia stato etichettato come "pop art", ma è una cosa che mi lusinga molto.Gli artisti pop hanno preso così tanto dai fumetti,che sono ben felice di prendere qualcosa da loro da restituire ai fumetti.

Nick: Il tuo personaggio più famoso, inutile nasconderlo, è MADMAN,che hai creato nel 1990 . Quali sono state le origini del personaggio ?

Michael Allred:Inizialmente Frank Einstein era il mio personaggio preferito di una mia antologia, dal titolo GRAFIK MUZIK. Era in sostanza la mia versione attualizzata del mostro di Frankenstein. Quando in seguito ho avuto l'idea di creare un avventuriero in costume che però fosse anche un uomo qualunque, ho semplicemente disegnato un costume su Frank e da allora è nato MADMAN.



Nick: Il periodo in cui è nato MADMANè stata un epoca di grande fermento, in cui decine di piccole case editrici (i cosidetti editori indipendenti) con i loro personaggi stavano levando spazio alla Marvel e alla D.C. i due colossi del mercato USA, in quegli anni erano nati anche diversi personaggi alternativi ai classici supereroi, vorrei un ricordo di quel periodo e una considerazione su cosa è rimasto attualmente nel mercato odierno

Michael Allred: Kevin Eastman,il co-creatore delle Teenage Mutant Ninja Turtles, sfruttò il suo successo per creare una casa editrice chiamata Tundra e poneva principalmente l'attenzione sui creatori e sui loro diritti. Quando scelse MADMAN fu un momento emozionante, da questo ho imparato l'etica e l'energia che mi hanno accompagnato fino ad oggi. Devo molto a Kevin, poi l'editore Dark Horse subentrò nella pubblicazione del personaggio, grazie a Bob Schreck; e così lui assieme a Mike Richardson (Nota di Nick: Richarson è l'editor della Dark Horse), e ai ragazzi della Legend (Nota di Nick: la Legend era la divisione della Dark Horse che negli anni novanta si occupava di pubblicare i la linea di fumetti d'autore dell'editore americano) mi fecero fare un salto di qualità ben oltre tutti i miei sogni più selvaggi.

Nick: Le storie di MADMAN hanno tante influenze: è risaputo l'amore che provi verso i fumetti di SPIRIT,PLASTIC MAN e dei primi lavori di Kirby (lo storico disegnatore della Marvel) ma, personalmente nei tuoi lavori riscontro lo stesso clima cinematografico di registi come Robert Rodriguez e Kevin Smith. E' solo una mia sensazione ?

Michael Allred: Penso che tu ti riferisca ad uno spirito di creatività e indipendenza, dove si può essere liberi di creare e di far correre la propria immaginazione.

Nick: MADMAN ha cambiato diversi editori, sempre a i miei occhi il cambiamento maggiore c'è stato col pasaggio tra l'Edizione Dark Horse a quella Image, puoi illustrarci i motivi di questa scelta?

Michael Allred: All'epoca volevo provare ad auto-pubblicarmi, perchè desideravo educarmi su ogni aspetto del fare fumetti. Quando decisi di lanciare una nuova serie mensile di MADMAN, Erik Larsen della Image Comics mi spiegò come loro virtualmente si auto-pubblicavano, ma con grandi mezzi. Adoro ogni editore con cui abbia mai lavorato. I cambiamenti sono sempre stati progressioni naturali.
E sono felice di lavorare con un editore ogni qualvolta le circostanze lo consentano.
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Nick: Nelle avventure di MADMAN crei una tua particolare amalgama unendo:scienziati pazzi, robot, viaggi nel tempo e nello Spazio; horror e fantascienza , beatnick mutanti, incontri con Superman assieme a riflessioni filosofiche, religiose e sociali. Qul è il segreto di tutta quest'amalgama? E soprattutto è possibile riuscire a conciliare il divertimento con la riflessione?

Michael Allred: E' tutto solo una naturale estensione di me stesso. Mi basta prendere tutto ciò che mi interessa e filtrarlo attraverso le mie storie.

Nick: Ad un certo punto hai fondato una tua case editrice la AAA Pop, parliamo un poco della AAA Pop e delle sue pubblicazioni .Tracciamo un bilancio di questa esperienza: cosa ti ha portato e cosa ti ha lasciato ?

Michael Allred:Mi piacerebbe ancora l'auto-pubblicazione di tutto il lavoro di mia proprietà e creazione se non avessi una relazione soddisfacente con i miei editori. Ma ancora più di tutto, voglio realizzare tutti i libri a fumetti interessanti che posso, e l'editoria prende una quantità pazzesca di tempo dal mio tempo creativo.


Nick : Una delle serie più interessanti che hai creato è RED ROCKET 7, una serie che per me non ha avuto il successo che meritava, cosa amavi in quella serie e cosa, secondo te non ha funzionato?

Michael Allred: Hah! l'unica cosa che posso pensare che "sia andata storta" è stato il formato quadrato. Penso che i rivenditori abbiano combattuto con il modo di visualizzarlo. E si è creata confusione sul modo di commercializzarlo inizialmente.
Ma continua sempre di più a ottenere riconoscimenti e l'edizione "45" Image ha mantenuto una bella attenzione su di esso.
E' stata la mia lettera d'amore nei confronti dei miei elementi preferiti del rock n roll.


Nick: Ad un certo punto, la Marvel,nella persona di Joe Quesada (Nota di Nick : l'editor-in-chief della Marvel) ti chiama per realizzare la serie di X FORCE diventata in seguito X Statix una delle collane dell'Universo Mutante per te un esperienza totalmente nuova; la serie ha ottenuto reazioni discordanti: alcuni dei vecchi lettori rivolevano indietro le vecchie storie mentre invece la rivista Rolling Stone l'aveva esaltata. Adesso a mente fredda vorrei un tuo parere.

Michael Allred : E' stato quello che è stato. Forse se l'avessimo subito chiamata X-Statix​ avremmo potuto tenere " i nemici " fuori dalla porta, ma la serie avrebbe perso l'attenzione che ha ottenuto. A me, personalmente, a tratti piace! Una delle scelte migliori, più soddisfacenti che io abbia mai preso.


Nick :Perchè nel fumetto americano è difficile creare qualcosa che non sia un supereroe?

Michael Allred: Gli Editori mainstream privilegiano quello che si vende più facilmente, e i super-eroi dominano il mercato. Ma c'è un grande, grosso e meraviglioso mondo della diversità nei fumetti del Nord America che nonostante tutto hanno successo e vengono celebrati.
Io amo TUTTI i buoni fumetti non importa il genere.


Nick: Tu assieme a molti altri disegnatori sei la prova vivente che il fumetto può essere anche arte, secondo te però i comics possono avere ancora un loro posto nel mondo di oggi?

Michael Allred: Certamente. Hanno sempre qualcosa di nuovo ed eccitante.



Nick: Adesso stai lavorando su ìZOMBIE per la Vertigo, fumetto che, per inciso, amo molto. Gwen la protagonista di izombie è un personaggio che è impossibile non amare, si nota la sua fragilità il suo desiderio di essere normale eppure vive un mondo folle, lei stessa è costretta a fare cose ripugnanti come mangiare cervelli pur di mantenere la sua umanità. Quanto è difficile tratteggiare un personaggio così per riuscire a renderlo credibile?

Michael Allred: Ho trovato ispirazione per il personaggio attraverso le donne che trovo attraenti e credibili, come Debbie Harry, Michelle Pfeiffer, e mia moglie Laura.



Nick: E' una mia sensazione o TUTTE le tue protagoniste femminili sono impostate su tua moglie Laura?

Michael Allred: Non tutte, ma solo quelle da cui voglio sentirmi attratto. Lei è la mia donna ideale quindi è naturale per me aggiungerla alla ricetta. Mi piace come a Frank Frazetta piaceva sua moglie, Ellie era il suo ideale di donna e lui era ispirato a fare lo stesso.


Nick: Parliamo adesso del lato tecnico del tuo lavoro: che tecniche utilizzi nei tuoi disegni, quali materiali prediligi e come imposti la tua giornata di lavoro ?
Questo ovviamente vale sia per le serie completamente gestite da te sia per le serie in cui curi solo il disegno.


Michael Allred: Io disegno con una semplice matita e quasi ogni riga che sia al di là di un regolo viene inchiostrata con un pennelloWindsor; Newton Serie 7 . Un pennello è un po come una bacchetta magica. Quindi impiego lavaggi e grafite per rendere le strutture che Laura poi trasformerà al colore. Io preferisco impiegare sempre matita e inchiostro su carta bristol.


Nick: La tua colorista ufficiale è tua moglie Laura, come impostate il vostro lavoro? Vi date suggerimenti reciproci riguardo agli aspetti del lavoro dell'altro oppure ognuno procede in assoluta autonomia?

Laura Allred: E' molto semplice. Applico i colori piatti in Photoshop. Io adopero un Cintig. E prendo le textures di Michael e le trasformo a colori per dargli un autentico look organico.


Nick: Quali tra i tuoi colleghi segui con maggiore interesse e quali comics segui attualmente?

Michael Allred: Tutti e tutto quello che è bello.

Nick: Ritieni che le nuove tecnologie quali gli eComics possano portare nuovi lettori o comunque dare una mano al mercato?

Michael Allred: Maggiori sono le possibilità di accesso maggiore sarà il potenziale del medium.

Nick : Progetti futuri, a cosa stai lavorando adesso e cosa farai nel prossimo futuro? E sopratuttto ci saranno in futuro nuove storie di MADMAN?

Michael Allred: Continuerò ancora iZOMBIE. Non sono ancora in grado di dire che altro farò nel prossimo futuro.


Nick: Sei molto popolare in Italia, c'è qualcosa che vorresti dire ai tuoi lettori italiani?

Michael Allred: VI AMO TUTTI !

Nick: Bene questo è tutto, grazie per la tua disponibilità.

Michael Allred: E 'stato divertente! GRAZIE A TE !


INTERVIEW TO MICHAEL ALLRED: THE ENGLISH VERSION !


Nick: Hello Michael, welcome to Nocturnia, thanks for accepting this interview: Today you are a designer said, you worked with major American publishing houses, but how everything started? Let's talk about your beginnings, your first steps and your early work.

Michael Allred: I was a TV reporter when I was inspired to turn a screenplay I was working on into a graphic novel. Called DEAD AIR, it was published by SLGS. At that point I knew I wanted to write and draw comics for a living and as soon as I got my first paying contract, I quit broadcasting and have been doing Comics full-time ever since.

Nick: What were the designers and illustrators who will have more format your drawing style?

Michael Allred: That's a long list, but legends like Alex Toth, Jack Kirby, Jack Cole, Will Eisner, Frank Frazetta, Bruno Premiani, and Moebius, along with more contemporary artists like the Hernandez Brothers, Dan Clowes, Charles Burns, Chester Brown, and Dave Stevens were major influences.


Nick :Continuing this line with your style refers to an obvious POP ART, what attracts you most in this style? And especially what it means for you "Pop Culture" for the way you tell?

Michael Allred: I'm ignited by Pop culture, specifically rock music, genre films, and comic books. How my work was tagged as "pop art" I'm not sure, but it's very flattering. Pop artists took so much from comic books, I'm happy to take something back from them to comics.

Nick: Your most famous character, it is useless to hide MADMAN, born in 1990. What were the origins of the character?

Michael Allred: Frank Einstein was my favorite character in my anthology title,GRAFIK MUZIK. He was essentially my modern version of Frankenstein's Monster. When I got the idea to do a costumed everyman adventurer, I simply threw a costume on Frank and MADMAN was born.


Nick: The period in which it was born MADMAN was a time of great turmoil, where dozens of small publishing houses (the so-called independent publishers) were raising their characters to Marvel and DC space the two giants of the U.S. market, in those years were also born different alternative to the classic superhero characters, I would like a memory of that period and a consideration of what was currently in the market today.

Michael Allred: Kevin Eastman, who co-created the TEENAGE MUTANT NINJA TURTLES, used his success to create a publishing entity called Tundra that focussed on treating creators fairly. When he picked up MADMAN it was a thrilling time where I learned the ethics and energy that I carry to this day. I owe Kevin big, Then Dark Horse picked it up thanks to Bob Schreck and so he and Mike Richardson, and the Legend guys launched me beyond my wildest dreams.


Nick: The stories of MADMAN have many influences, it is known that the love you feel about the comics of SPIRIT, PLASTIC MAN and the early work of Kirby (designer of the historic Marvel), but personally in your work reflected the same climate Film directors like Robert Rodriguez and Kevin Smith, that's just my feeling?

Michael Allred: I think you're referring to a spirit of creativity and independence where you are free to create and let your imagination run wild.


Nick: MADMAN has changed several publishers, always in my eyes there was with the major change from the Edition Dark Horse to the Image, you can tell us the reasons for this choice?

Michael Allred: In between I wanted to try self-publishing, to educate myself on every aspect of making comics. When I wanted to go monthly with a new MADMAN series, Erik Larsen of Image Comics explained how they are virtually self-publishers, but with a big spotlight. I adore every publisher I've ever worked with. The changes have just been natural progressions. I'm happy to work with any publisher if the circumstances are right.


Nick: in the adventures of a MADMAN create your own special blends by combining: mad scientists, robots, time travel and Space, horror and science fiction, beatnick mutants, Superman encounters with philosophical reflections, religious and social. What is the secret of all? And above all you can manage to combine fun with reflection?

Michael Allred: It's just a natural extension to myself. I just take everything that interests me and filter it through my stories.

Nick: At some point you have established your own publishing houses the AAA pop, let's talk a little pop of AAA and its publications. Draw a budget of this experience: What brought you and what you have left.

Michael Allred: I'd still be self-publishing all my creator-woned work if I didn't have a satisfactory relationship with my publishers. But above all, I want to make as many cool comic books as I can, and publishing takes a crazy amount of time from my creative time.


Nick: One of the most interesting series you have created is RED ROCKET 7, a series that for me has not had the success they deserve, what did you loved in that series and what, in your opinion went wrong?

Michael Allred: Hah! the only thing I can think of that "went wrong" was the square format. I think retailers struggled with how to display it. And it was confusing thing to market initially. It continues to gain more and more recognition and the Image "45" edition has kept a nice spotlight on it. It's my love letter to my favorite elements of rock n roll.


Nick: At one point, Marvel (in the person of Joe Quesada) calls you to make the X-FORCE (later to become X-STATIX) a series Mutant Universe for you a totally new experience: the series has obtained conflicting reactions. Some of the old players back to the old stories wanted whereas Rolling Stone magazine had exalted: Now in the cold I long for your opinion.

Michael Allred: It is what it is. Maybe if we called it X-STATIX out of the gate we could have avoided "the haters", but would have missed out on the attention it garnered. For me, personally, I love it to pieces! One of the best, most satisfying decisions I've ever made.

Nick: Why in American comics is hard to create something that is not a superhero?

Michael Allred: Mainstream publishers go with what sells, and super heros dominate the market. But there is a big wide wonderful world of diversity in North American comics that are successful and celebrated despite that. I love ALL good comics no matter the genre.

Nick: You along with many others are the living proof that comics can also be art, but do you think comics can still have their place in the world today?

Michael Allred: Absolutely. There's always something new and exciting.


Nick: You're now working on iZOMBIE for Vertigo, which incidentally I love comics. Gwen, the iZOMBIE protagonist, of a character who is impossible not to love, you see his weakness his desire to be normal and yet lives a mad world, she is compelled to do disgusting things like eating brains just to maintain its umanity. How is difficult to draw a character like that to be able to make it credible?

Michael Allred: I found inspiration for the character through women I find attractive and credible, like Debbie Harry, Michelle Pfeiffer, and my wife Laura. .

Nick: It 's my feeling or all of your female characters are set to your wife Laura ?

Michael Allred: Not all, but the ones I want to feel drawn to. She is my ideal woman so it is natural for me to add her to the recipe. I like how Frank Frazetta's wife, Ellie was his ideal and was inspired to do the same.



Nick:Let's talk about the technical side of your work: what techniques do you use in your work, what materials do you prefer and how to set up your work day?
(This of course applies to both standard and fully managed by you and cares for the series in which only the drawing.)


Michael Allred: I draw with a simple pencil and almost every line beyond a straight edge is inked with a Windsor & Newton Series 7 brush. A brush is like a magic wand. I then use washes and graphite to make textures that Laura then turns to color. I'll always prefer pencil and inks on bristol paper.

Nick: Your official colorist is your wife, Laura, how to set your work? You give each other tips re look at the aspects of your job or everyone proceeds with complete autonomy?

Laura Allred: Very simple. Flat colors are applied in Photoshop. I use a Cintig. And take Michael's textures and turn them to color for an organic, authentic look.


Nick: Which of your colleagues follow with great interest and which comics you follow now?

Michael Allred: Anything and everything that's good.

Nick: Do you think that new technologies such as eComics can bring new readers or at least lend a hand to the market?

Michael Allred: The greatest the access the greater the medium's potential.

Nick: Future plans, what are you working on now and what will you do in the near future? And we will in the future sopratuttto new stories MADMAN?

Michael Allred: Just wrapping up iZOMBIE. Can't say what I'm doing next yet.

Nick: You are very popular in Italy, there is something you want to tell your readers Italians?

Michael Allred:I LOVE YOU !

Nick:Well that's all, thanks for your availability.

Michael Allred:That was fun! THANKS!



MADMAN; RED ROCKET 7; AAAPop comics copyright Michael Allred.
iZOMBIE copyright D.C Vertigo Comics.

DISEGNATORE PER AMORE: TALKING ABOUT MICHAEL ALLRED.


Una nuova intervista comparirà a breve su questo Blog. Dopo aver ospitato numerosi scrittori, stavolta cambiamo leggermente il campo d'osservazione, pubblicando una piccola chiacchierata con un disegnatore di fumetti.
Una intervista un pelo diversa dalle altre, magari più essenziale, meno ciarliera ma altrettanto ,se non di più, sentita delle precedenti. L'intervistato di questo "giro"
è uno che preferisce far parlare le sue illustrazioni, illustrazioni, peraltro conosciute in tutto il mondo. Oltretutto mi ha anche stupito rimandandomi indietro, dopo neanche due ore, l'intervista che gli avevo inviata- con qualche piccola compartecipazione di sua moglie ad un paio di risposte- questa potrebbe essere la mia l'ultima intervista almeno per qualche settimana; non che non ne voglia fare più, semplicemente che ne ho almeno cinque "fuori", di cui alcune inviate anche due mesi fa e finché non me ne ritornano indietro almeno la metà non ne preparerò altre.


Le interviste sono importanti per me,è un qualcosa che differenza Nocturnia, ma non devono nè dovranno mai diventare la parte preponderante a scapito delle altre, nè l'unico elemento ad apparire su questo Blog.
Ma di questo parlerò in un altra occasione.

Adesso lasciamo lo spazio, com'è giusto che sia a Michael Allred.

Michael Dalton Allred comincia disegnare nel 1989, per quelli che, in quel periodo vengono chiamati negli USA Editori Indipendenti, cioè case editrici medio-piccole sorte negli anni Ottanta e che cercarono di rompere con prodotti alternativi il monopolio dei due colossi Marvel e D.C.. Allred quasi subito si fa notare col suo personalissimo stile debitore della Pop Art e degli illustratori degli anni Cinquanta.
E immediatamente, crea anche il suo personaggio di maggior successo,quello per cui è ancora oggi associato: Madman.


PICCOLA NOTA TECNICA.
Il personaggio viene creato in una fumetto ormai,non facilmente rintracciabile : Creatures of the Id della Caliber Press, un editore ormai scomparso da anni. La Caliber rilancia in seguito con una miniserie intitolata GRAPHIK MUZIK nel 1990.
Del personaggio s'innamora Kevin Eastman, uno dei creatori delle Tartarughe Ninja, che quando lancia una sua casa Editrice dedicherà allo strano eroe THE ODDITY ODISSEY una miniserie di gran successo
.
In seguito Madman passerà prima nella mani della Dark Horse e poi della Image Comics, costruendosi un suo universo sempre più stupefacente fino ad arrivare anche ad un divertentissimo incontro con Superman, una delle lggende del fumetto USA.


TRA DISEGNO E REALTA'.
Madman o meglio Frank Einstein, cosí chiamato in omaggio a Frank Sinatra, e ad Albert Einstein è un giovane senza alcun ricordo del suo passato, in compenso si ritrova il corpo pieno di cicatrici. Dopo le prime avventure il ragazzo comincerá a portare un costume bianco e nelle sue avventure nell'immaginaria Snap City capiterà di tutto:da Alieni e Robot innamorati fino a beatnick mutanti, da scienziati pazzi o semplicemente fanatici a fantasmi e sirene che parlano solo in Spagnolo per concludere con Agenti Segreti sinoamericani esperti di arti Marziali.



Allred coadiuvato anche dai colori della moglie Laura immette nel fumetto tutta la sua poetica un po' folle fatta di richiami alla poetica Grundge,e dai film horror e di fantascienza di serie B, non a caso, i cineasti Kevin Smith e Robert Rodriguez, diventeranno ottimi amici della coppia, condividendone la filosofia artistica.
Nelle storie di Madman può capitare di tutto, perfino che il personaggio affronti un lungo monologo interiore su Dio e sulla sua esistenza proprio mentre affronta uno schifosissimo ed improponibile mostro.
O che uno dei comprimari trasformi sè stesso in un immenso cervello che si perde nello Spazio. Ma sarà l'amore ricambiato per la bella Joad occupare la maggior parte delle pagine del Comics,un amore quotidiano nella /sua normalità, eppure scoordinato in tutta la sua fumettositá.




Il disegnatore grazie al suo tratto personale diventa uno degli artisti più riconoscibili e ricercati del panorama americano, spesso candidato ai maggiori Premi del settore come gli Harvey Award,mantiene una visibilità altissima, al punto che la stessa Marvelall' inizio del nuovo secolo gli affida i disegni della X-Force una della maggiori serie della galassia Mutante, ma nonostante la critica favorevole molti dei vecchi lettori non accetteranno mai i cambiamenti imposti da Allred e dallo sceneggiatore Peter Milligan e neanche un cambio della Testata in X-Statix salverà la serie dalla chiusura.

Questo in definitiva sarà l'unico insuccesso nella carriera dell'artista, Michael Allred che, tra parentesi è anche un ottimo musicista, non solo viene chiamato dalla D.C per disegnare iZOMBIE (ne ho parlato QUI ) ma fonda anche una sua casa editrice la AAA POP con cui continua a pubblicare i "suoi" fumetti.


Cosa ne dite: avete voglia di leggere anche questa nuova intervista?
Il Copyright delle immagini è della AAA POP COMICS.



TEMPO DI BILANCI...

...Quando tra una settimana si compiono gli anni.
Scherziamo un poco, visto che il Clima là fuori, e anche in parte, nella Rete è abbastanza pesantuccio ultimamente.
E se qualche lurker volesse uscire dall'anonimato, questa è l'occasione giusta.
-LA VOLTA CHE DICHIARAI : " IO SONO UNA PERSONA SERIA !"



















...e pensare che gli avevo chiesto solo un' intervista....








-LA VOLTA CHE DICHIARAI : " NON PARTECIPERO' MAI AD UN MEME !"

Quando gli amici si ricordano di te...
Messi tutti quanti in fila fanno una certa impressione, non è vero?





















-QUALCUNO PENSA ANCORA CHE LA VITA IN RETE SIA SENZA PERICOLI?




Noi quest'uomo vogliamo ricordarlo così.....!

I ZOMBIE : MORTA PER IL MONDO ! (2011)



Eugene, Oregon. La giovane Gwen Dylan in compagnia dei suoi migliori amici
decide di godersi la festa di Halloween, ma quando col suo costume
da Shaun of the Dead bussa alla porta sbagliata, conoscerà un uomo
inquietante, che forse, ha qualcosa da nascondere.
Ma la vita di Gwen è già abbastanza complicata di suo: la sua amica
Ellie è un fantasma, il suo amico Scott con la luna piena
si trasforma in un cane mannaro, ma Gwen stessa ha qualcosa da
nascondere. Già perchè Gwen, in realtà è uno zombie. Un ritornante che
tenta di vivere una vita quanto più possibile "normale", ma almeno una
volta a settimana per potersi preservare ha bisogno di mangiare un cervello.
Contemporaneamente un gruppo di giovani vampire comincia a far
scomparire la gente.
No, decisamente Eugene in Oregon, non é un buon posto dove
vivere.


C'è qualcosa di coinvolgente e di divertente in questo iZOMBIE, una fascinazione che trasuda dai soggetti volutamente minimalisti di Chris Roberson, ma ancora di più dai disegni che richiamano la Pop Art del bravissimo Michael Allred.
Questo volume a fumetti non è che conquista subito, ma diventa quasi un "Acquired Taste ", un gusto acquisito che ti prende un poco alla volta, ti affascina con la sua macabra umanità.
La VERTIGO, l'etichetta for mature readers della statunitense D.C comics con iZOMBIE la sua nuova serie regolare fa di nuovo centro .

Gwen, la protagonista è una morta vivente, lo è già all'inizio della storia, e perlomeno in queste prime avventure non viene data alcuna spiegazione del motivo.
Non che la causa della "zombizzazione" della protagonista sia importante in fondo, il lettore, e noi con lui,si trova già catapultato nella folle quotidianità della ragazza.

Perchè Gwen è un personaggio umanissimo, che lotta con le unghie e con i denti per conservare quei pochi scampoli di umanità che le rimangono: di giorno lavora come becchino, la notte di nascosto dai suoi colleghi resta a dormire dentro il Cimitero, con l'unica compagnia di una ragazza fantasma,morta nel 1960 e svampita come pochi.
L'unico dazio che la revenant deve pagare al suo stato è quello di dover ingerire un cervello umano, spesso preso ai cadaveri che seppellisce, per potersi preservare.
E questo le comporta il poco piacevole effetto collaterale, di dover rivivere per una settimana tutti i ricordi dell'altro cadavere.

Ma la protagonista, vorrebbe potersi innamorare, vorrebbe poter vivere giorno per giorno la sua "strana vita", senza soffrire e senza arrecare male a nessuno.
Gwen, a suo modo, è un concentrato di sensi di colpa e i comprimari di questo fumetto non sono da meno.
Scott soprannominato Spot è il classico nerd da fumetto con l'ulteriore aggravante della trasformazione durante la notte, ma non in un Lupo Mannaro ma in una sorta di ridicolo ed ancora più nerdissimo Scottish Terrier; l' affascinante e misterioso Horatioda cui Gwen si sente attratta,in realtà,in realtà dovrebbe essere la persona da cui la ragazza dovrebbe tenersi più alla larga, dal momento che,l'uomo fa parte di un gruppo che ripulisce il mondo da esseri come Gwen, mentre, per chiudere il cerchio, l'immortale Amon che compare nella vita del gruppo si dimostra un essere completamente ambiguo e manipolatore.


Chris Robertson, lo sceneggiatore riesce a gestire bene una trama che in mano ad altri suoi colleghi si sarebbe potuta rivelare un coacervo di luoghi comuni, ma la vera bellezza del fumetto si ritrova grazie alle illustrazioni del grande Michael Allred, già inventore del personaggio di MADMAN.
In questi primi episodi di iZOMBIE, Allred utilizza lo stesso modello di universo folle, surreale e retrò del suo precedente capolavoro.


Il tratto di Allred, trasuda Pop Art da tutti i pori,i suoi disegni sono a metà tra il design anni cinquanta e l'immaginario di registi come Kevin Smith e Robert Rodriguez aiutato in questo anche dai colori della moglie Laura.
iZOMBIE è stato una piccola sorpresa, un volume divertente, che non trascura per niente il suo lato misterioso,un fumetto che potrà piacere sia ai fans di Allred sia a chi in passato ha apprezzato le atmosfere di serie come Buffy ed Angel.



Nota:il paperback della serie iZOMBIE: MORTA PER IL MONDO che raccoglie i primi episodi della serie a fumetti è uscito nelle fumetterie a cura della RW, una nuova casa editrice che ha preso il posto della PLANETA DE AGOSTINI.
Gli Spagnoli della PLANETA, che fino all'anno scorso detenevano i diritti della D.C nel nostro paese, hanno indubbiamente deluso quasi tutti gli appassionati, me compreso, sulla RW è ancora presto per giudicare, quindi per il momento sospendo il giudizio.
Alcuni minimi passi in avanti sono stati comunque fatti, anche se, mi piacerebbe vedere qualcosa in più a livello grafico e di cura redazionale.


Il Copyright delle immagini è della D.C per gli U.S.A e della RW per l'Italia.

I VIAGGI DELL' ASTRONAVE ORION.


I vertici della flotta Spaziale, hanno un problema: il Comandante McLane, è una vera e propria spina nel fianco, sempre disposto all'insubordinazione, una vera e propria testa calda.
Peccato però che il Comandante Cliff Allister McLane sia forse il miglior capitano della flotta spaziale Terrestre, completamente idolatrato dal suo equipaggio, e che la sua Astronave la Orion VII sia senza ombra di dubbio la Nave Spaziale più avanzata della Flotta.
Dopo un ennesima bravata la Orion viene declassata a semplice nave di pattuglia e al Comandante viene affiancato un "supervisore" esterno : il Tenente Tamara Jagellovsk, un vero e proprio mastino seguace solo della logica e delle regole.
Una minaccia Aliena obbligherà McLane e il suo l'equipaggio a convivere col nuovo supervisore,e forse, a comprendersi meglio.


Nel 1966, il cemento del Muro di Berlino era ancora fresco, la Guerra Fredda era al suo apice e la Germania viveva sulla sua pelle la separazione in due stati formalmente, e praticamente, nemici tra loro.

Però quelli erano anche gli anni in cui l'esplorazione spaziale viveva la sua età dell'oro, l'epoca in cui la scienza sembrava destinata entro pochi decenni a risolvere tutti i problemi dell'umanità.
Le stelle non erano mai sembrate così vicine,in un certo senso quella fu l'ultima volta che ci avrebbero dato quella sensazione.




Ispirato da questo substrato culturale, negli Stati Uniti un certo Gene Roddemberry, aveva creato Star Trek una serie televisiva che parlava al futuro per descrivere le sfide del periodo,che descriveva una razza umana che aveva finalmente risolti tutti i suoi problemi di convivenza e che poteva ragionevolmente proiettarsi nello Spazio come protagonista.
Star Trek debuttò sugli schermi Americani nel Settembre del 1966. Roddemberry dopo infiniti tentativi e ben due episodi pilota prodotti per convincere i produttori potè finalmente godersi il meritato successo.

Dall'altra parte dell'Oceano, proprio in Germania, un altro uomo aveva avuto più o meno le stesse intuizioni di Roddemberry.



Già dal 1962, il bavarese Rolf Honold, comincia a buttar giù alcuni soggetti ambientati in un lontano futuro, in cui un umanità finalmente pacificata, dopo aver colonizzato le profondità marine sta adesso conquistando lo Spazio.
Non solo, Honold pone le basi dei personaggi principali: un comandante giovane e geniale ma indisciplinato e sciupafemmine, un secondo in comando ligio e soggetto alla logica, descritto così proprio per creare contrasto col protagonista -in seguito il secondo in comando diventerà nelle sceneggiature una donna, in modo da poter definire una certa tensione sentimentale tra i due- un equipaggio multietnico i cui membri risultino essere perfettamente integrati tra loro, una splendida Astronave e last but not least una misteriosa razza Aliena, quella dei "Frogs", che cerca con ogni mezzo di distruggere la Terra.

Sia Honold che Roddemberry ignorano completamente il lavoro, l'uno dell'altro e per un bizzarro scherzo del destino anche le loro creazioni debutteranno nei rispettivi paesi a distanza di una settimana l'una dall'altra.

Dopo diversi tentativi, nel 1966 la ARD, la più importante tra le due emittenti pubbliche tedesche (l'altra è la ZDF) acquista le sceneggiature dello scrittore bavarese, e decide di tentare la strada della fantascienza in televisione.
Il 17 Settembre di quell'anno debutta con l'impronunciabile titolo, per noi italiani Raumpatrouille- Die phantastischen Abenteuer des Raumschiffs Orion,(Traduzione Italiana: LE FANTASTICHE AVVENTURE DELL'ASTRONAVE ORION) una serie in sette episodi tutti in bianco e nero.
Quegli episodi conquisteranno i telespettatori tedeschi, in parte quelli europei.
Molto meno il resto del mondo.


Prima questione : il Casting.
Le storie prevedevano che i sei membri dell'equipaggio provenissero ognuno da un paese diverso: il Comandante McLane dall' Australia; il Tenente Jagellovsk dalla Russia, la tecnica della comunicazioni Helga Legrelle sarebbe dovuta essere francese e così via.


Per ognuno di loro, vennero scelti attori tedeschi, così per il ruolo di McLane venne individuato il giovane ma già famoso Dietmar Schonherr, all'epoca vero e proprio habituè del piccolo schermo in Germania, mentre per il ruolo della protagonista femminile venne individuata la quasi debuttante Eva Pflug.


La Pflug, pur avendo accettato, inizialmente manifestò diversi dubbi riguardo al ruolo, dubbi nati principalmente a causa delle uniformi portate dal personaggio, ritenute dall'attrice (altri tempi, indubbiamente) dotate di gonne troppo corte.
Sia come sia dovettero intervenire le costumiste della rete per assicurare l' attrice riguardo alla bellezza delle sue gambe,e al fatto che potesse tranquillamente mostrarle in pubblico.


Un discorso a parte merita il personaggio dell'addetto allla sicurezza, indicato da Rolf Honold come italiano: il Tenente Mario de Monti (si, lo so, sembra fatto apposta...) interpretato dal brillante caratterista Wolfgang Volz; il suo de Monti rappresenta dentro di sè tutte le caratteristiche con le quali, gli italiani vengono visti all'Estero. Caratteristiche sia positive che negative: Mario de Monti spesso sa essere spaccone, pigro, indisciplinato ed eternamente ossessionato dal cibo e dalle donne ma al contempo fedele e coraggioso quando serve.
Caratterizzazione comunque mai utilizzata in maniera caricaturale o negativa, giusto semmai con simpatia e con continue strizzatine d'occhio.

Seconda questione : le storie.
Le trame erano indubitabilmente semplicistiche quasi leziose, forse eccessivamente ingenue in alcuni punti, in un episodio l'equipaggio deve affrontare una ribellione robotica; in un altro scoprono un pianeta con una civiltà matriarcale senza contare che alcuni dialoghi, rivisti con l'occhio smaliziato dei telespettatori moderni sono indubbiamente invecchiati male.
Eppure la serie trasuda sense of wonder, spesso diverte, a volte anche con una certa dose di autoironia.



Terza questione: il black and white.
Molti paesi stavano compiendo la transizione verso il colore, negli Stati Uniti questo processo era già concluso da anni, quindi la serie non riuscì ad essere venduta adeguatamente all'Estero.
In Italia invece i diritti vennero acquistati dalla RAI, che trasmise LE FANTASTICHE  AVVENTURE DELL' ASTRONAVE ORION però la nostra emittente di Stato, tanto per non smentirsi trasmise solo quattro dei sette episodi, presentandoli oltretutto in ordine invertito.
Personalmente amo il bianco e nero, ritengo che, se ben usato, dia più fascino e personalità alle pellicole, ma nel mondo di fine anni sessanta, nella sua rincorsa al nuovo, questo elemento rendeva "out" nei confronti di diversi mercati.




Gli scenografi compirono veri e propri miracoli sia per cercare di contenere i costi sia per cercare di creare qualcosa mai costruito prima: pianeti che si disgregano creati grazie a fondi del Caffe, ferri da stiro utilizzati come elementi le consolle di comando dell'Astronave, ma nonostante questo i costi della serie tra modellini, scenografie ed effetti speciali cominciarono a lievitare eccessivamente arrivando a toccare i 3,4 Milioni di Marchi dell'epoca.
Per questo nonostante il successo in patria e nonostante che Honold e i
suoi collaboratori avessero già praticamente pronte le sceneggiature per una seconda stagione la ARD preferì ritirare il suo appoggio al progetto e cancellare la serie.

Finiva così l'epoca della fantascienza televisiva in Germania e nasceva l'era dei Commissari e degli Ispettori alla Derrick.
E con essa finiva, momentaneamente la storia della serie che avrebbe potuto essere la "compagna" di Star Trek.


Note Finali: La storia dell' Astronave Orion però non si concluse in quel momento,le avventure di McLane e del suo equipaggio continuarono sulla carta stampata: dal 1966 ad oggi sono usciti almeno 150 libri con nuove avventure della serie molti scritti dal creatore della serie stesso, nel 2003 alcuni episodi della serie originale vennero uniti a scene girate ex novo per montare un film,che però ha circolato solo in Germania e in Ungheria.
In Italia dopo la RAI,LE FANTASTICHE AVVENTURE DELL'  ASTRONAVE ORION, è stata ritrasmessa da Telemontecarlo e da alcuni anni la si può trovare in DVD.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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