Pubblico qui l'intervista allo scrittore tedesco Andreas Eschbach, che ringrazio per la sua disponibilità.
Prima di cominciare, il consueto avvertimento: al termine della versione in lingua italiana troverete la versione originale in lingua inglese.
Spero che l'intervista vi piaccia, in ogni caso qualsiasi eventuale errore in fase di battitura va addebitato esclusivamente alla mia persona.
Buon divertimento e grazie per essere passati.
Public the interview to the German writer Andreas Eschbach, whom I thank for his availability.
Before you start, the usual caveat at the end of the Italian version will find the original version in English.
I hope you enjoy the interview, however any eventual error while typing must be attributed exclusively to me.
Have fun and thanks for being passed.
Nick: Ciao Andreas, benvenuto e grazie per aver accettato. Oggi sei considerato il maggior scrittore di Fantascienza in lingua tedesca e sicuramente uno dei più importanti d' Europa.
Ma com'è cominciato tutto questo? Quali sono stati i tuoi inizi e cosa ti ha avvicinato proprio alla Fantascienza?
Andreas Eschbach: Beh, devo ammettere di essere lusingato dalle dichiarazioni come quelle che citi tu, ma dal mio punto di vista, io sono semplicemente uno scrittore di racconti, un romanziere che è ossessionato da un sacco di idee, idee che gli chiedono di essere trasformate in romanzi, e che il solo responsabile del fatto che nella maggior parte dei miei romanzi appaiono alcuni- o, talvolta, parecchi- elementi fantastici debba essere ritenuto il mio passato di accanito lettore di fantascienza. Per questo sono stato più o meno "adottato" dai lettori tedeschi di SF, forse anche perché nel momento in cui è stato pubblicato il mio primo romanzo non c'era nessun altro disponibile per quel ruolo.
Nick: Quali sono stati gli scrittori (Tedeschi e stranieri) che ti hanno maggiormente influenzato? Se vuoi puoi citare anche i programmi televisivi, i film e i comics.
Andreas Eschbach : Sono parecchi. Devo a Enid Blytonl'amore per la lettura di libri avventurosi, sono stato profondamente influenzato dalla serie "PERRY RHODAN " - la conoscete in Italia?
Si tratta di una space opera tuttora in corso che descrive il futuro del genere umano, e lo fa a partire dall'anno 1961, dato che viene scritto da un team di scrittori, ogni settimanane viene pubblicato un nuovo romanzo. Attualmente ha superato siamo di gran lunga il numero 2.600, ed in effetti questa serie è la più grande saga continuamente aggiornata nella storia della letteratura - Un pò come se Tolstoj avesse scritto 120 volumi di "Guerra e Pace". "PERRY RHODAN" ha una grande influenza su tutta la fantascienza tedesca.
Io ero un lettore di questa serie durante tutta la mia adolescenza, e i miei primi lavori ne erano tutte imitazioni .
Ma una volta che ho iniziato a scrivere, ben presto sono andato per la mia strada, ha trovato più gioia nel inventare le mie idee che copiare quelle altrui.
Ho scoperto altri scrittori che sono divenuti importanti per me - Autori di SF ma anche altri. Ho letto molte cose di Heinlein e di Arthur C. Clarke, ma anche Hemingway e Hansun . L'ultima grande influenza sulla mia scrittura è stata la scoperta delle opere di Georges Simenon, che mi impressiona con la sua capacità nel creare un'atmosfera da frasi e periodi semplici.
Nick: Tu, come altri tuo colleghi che sono ricercatori e scienziati hai una formazione scientifica : sei laureato in Tecnica Aerospaziale...
Andreas Eschbach: No, questo è un mito. Ho studiato la tecnologia aerospaziale, ma ho lasciato per diventare uno sviluppatore di software. Ho fondato una società di software nel 1993 che ho condotto per 3 anni, dopo ho incontrato i primi successi con i miei romanzi e ho dovuto prendere la decisione se continuare a scrivere o mantenere la società. E la mia decisione era quella di continuare con la scrittura.
Nick: ....ma quanto conta il background scientifico nella realizzazione delle tue storie?
Andreas Eschbach : A volte è molto importante, a volte no. A volte l'idea per un romanzo deriva da un fatto scientifico in cui mi sono imbattuto, e quello che cerco di fare in quel caso è quello di condividere la mia passione - o le mie paure - con il lettore.
Nick: Il tuo primo romanzo "Die Haarteppichknupfer" ( In Italia "Miliardi di Tappeti di Capelli ") ha avuto una genesi molto interessante. Ce ne vuoi parlare ?
Andreas Eschbach . Tutto nasce un breve racconto che avevo scritto, più o meno in una giornata nel 1985. Fu pubblicato in una piccola rivista letteraria- e presumevo, subito dimenticato. Ma con mia sorpresa, cinque anni più tardi ho incontrato l'editore di quella rivista, e lui ricordava ancora la storia.
Già da prima avevo la sensazione che ci fosse qualcosa di speciale attorno a questa storia, ma è stato solo dopo questo incontro che ho deciso che l'avrei espansa in un romanzo. Un romanzo costruito da capitoli che avrebbero dovuto funzionare come storie a sè stanti.
Mi ci è voluto un lavoro molto impegnativo per raggiungere questo obiettivo, perché dovevo abbandonare un sacco di elementi che i romanzi normalmente presentano - per esempio, il protagonista unico ! Ma è stato interessante,proprio tenendo fuori tutti questi elementi, ne ho imparato ad apprezzare il valore che normalmente hanno per un romanzo .
Ho dovuto lavorare fino al 1993, per terminare questo libro, un altro anno per trovare un editore che ha osato pubblicare questa bestia difficile, e nel 1995 il romanzo è venuto fuori. In un primo momento, le vendite sono state piuttosto deludenti, ma poi ha vinto il Premio della fantascienza Tedesca, che ha rappresentato un grande aiuto per il libro e, anche, per la mia carriera,.
Il racconto originale, tra l'altro, rimasto inalterato è ora il primo capitolo del libro !
Nick : Cosa ha maggiormente colpito del libro gli editori e i lettori?
Andreas Eschbach : La storia in sé e il modo inusuale di raccontarla. In altre parole, la forma. Non ne ero cosciente, mentre stavo scrivendo, ma oggi posso comprendere ciò che gli altri hanno visto subito: che la forma del romanzo rispecchia il tema della tessitura e della costruzione di tappeti!
Nick: Dopo Die Haarteppichknupfer" col tuo secondo romanzo "Solarstation" (In Italia Nippon Story cambi radicalmente stile ed ambientazione. Se il primo romanzo era una quasi una fiaba corale composto da racconti intrecciati tra loro e che risentono, secondo me, di atmosfere da new wave. "Solarstation" è un classico Thriller Tecnologico.
Quali sono stati i motivi di questa scelta?
Andreas Eschbach : Ho scritto questo romanzo, mentre stavo cercando un editore per il primo. Spedire il manoscritto agli editori e vedersi rimandare indietro- il proprio bambino ! Le tue parole scritte col sangue del tuo cuore ! - È un'esperienza molto dolorosa per qualsiasi scrittore che sia agli inizi. E inevitabilmente arriva la sensazione che nessuno è interessato a un nuovo scrittore, che ci sono già troppi che scrivono e che si farebbe meglio bruciare il manoscritto e scordarsi tutto quanto.
Ma io feci una cosa che i redattori davvero odiano: chiamai per telefono quelli che avevano respinto il mio manoscritto, per chiedergli i motivi della decisione. .
Non avevo chiamato per vendere il libro, così come non lo avevo fatto per incolparli di qualcosa- forse in realtà, è stata quella la ragione per cui quei redattore, alla fine, parlarno con me.
Ho imparato molto riguardo al tema della pubblicazione in quel pomeriggio trascorso al telefono. La maggior parte degli editori con cui ho parlato non si ricordavano nemmeno il mio manoscritto - cosa che ho considerato già un informazione in sé - ma alcuni lo ricordavano, e uno mi disse: " Beh, ho ricavato queste sensazioni dal tuo romanzo da un lato, ha una certa atmosfera, però in quantità non sufficiente , dall'altro possiede certo della parti d' azione ma in percentuale non sufficiente".
Dopo che avevo riattaccato, mi fermai a riflettere su quello che avevo sentito. Per quanto concerne l'atmosfera, pensai, avevo dato tutto quello che potevo in questo primo libro. Ma per quanto riguarda l'azione -quello era il dato interessante, dato che ci avevo nemmeno provato. Così ho deciso di scrivere un altro romanzo con tutta l' azione che ero in grado di inserire e questo romanzo poi è diventato "SOLARSTATION".
Nick: Con "Jesus Video ", compi un ulteriore cambio di ambientazioni. "JV"" è probabilmente il tuo lavoro più conosciuto (e in alcuni casi più discusso) molti l'hanno paragonato a TIMELINE di Chricton, a distanza di più di dieci anni cosa ti ha lasciato dentro quel romanzo?
Andreas Eschbach: Beh, in realtà non mi è mai piaciuto molto questo confronto, perché TIMELINE di Crichton è apparso anni dopo "Jesus Video " e ha un soggetto completamente diverso - il medioevo -, mentre "Jesus Video" primariamente si occupa di questioni sulla religione,la fede,le credenze personali e così via.
Sono sempre stato interessato alla religione, e un giorno mi sono fatto questa domanda: cosa cambierebbe se potessimo avere qualcosa in più da Gesù Cristo,qualcosa che non sia stato scritto da persone che non lo hanno mai nemmeno incontrato mentre camminava tra noi?
E se potessimo vedere un suo video ? Che cosa faremmo se potessimo vederlo in TV proprio come riusciamo a vedere i politici e tutti gli altri? In che maniera tutto questo cambierebbe il mondo, e come cambieremmo noi ?
Questa era la domanda da cui era nata l'idea per questo romanzo.
Nick: Uno dei particolari più piacevoli di "JV" è la scelta di uno scrittore di fantascienza come protagonista.
C'è per caso un (involontario) tocco biografico e ha giocato tutto il desiderio di lavorare su un ambito che conoscevi?
Andreas Eschbach : No, anche se ero sicuro che chiunque avrebbe potuto pensare che mi stavo raffigurando nello scrittore, quindi ho reso il personaggio molto diverso da come sono.
Certo non propriamente l'opposto di come sono io, ma in gran parte differente. E mi sono divertio un sacco nel farlo !
Il motivo per cui ho creato questo personaggio era che sentivo dentro di me la necessità di considerare le, diciamo, "relazioni speciali" tra Germania e Israele.
Sentivo che non potevo scrivere un romanzo che si svolge in Israele senza considerare il fatto che io sono uno scrittore tedesco: Non c'è modo di evitare tutta la storia della Germania nazista e gli eventi dell'Olocausto con le loro conseguenze. Quindi,invece proprio per affrontarli, ho inserito questo ragazzo dentro la storia. E lui lo ha fatto abbastanza bene, devo ammetterlo.
Nick: So che di "JV" la Televisione Tedesca ha tratto un adattamento televisivo, che poi per uno scrittore rappresenta da un lato una delle maggiori soddisfazioni e dall'altro il costante confronto con le diversità anche di adattamento del testo.
Ti va di parlaci di questa esperienza?
Andreas Eschbach : Beh, il film ... Sono rimasto deluso che quasi niente della storia originale sia finito nella storia sullo schermo: Il film racconta una trama quasi completamente diversa con un finale che è, per gli amanti della SF, un cliché.Quindi, il messaggio più importante che vorrei trasmettere è: se avete visto solo il film, non sapete nulla del romanzo. Leggete il romanzo, vi sorprenderà totalmente.
D'altra parte devo ammettere che il film ha aiutato la mia carriera. Non è male essere quello che viene chiamato " a filmed autor ". Improvvisamente si diventa "qualcuno".
Per dire qualcosa di positivo: ho incontrato gli attori alla premiere e li ho trovati simpatici, tutti quanti. Penso che il modo in cui il film è stato realizzato tecnicamente sia molto, molto buono, sembra una produzione molto costosa di Hollywood, e non ho idea di come questo sia stato possibile, dato il budget che avevano a disposizione. E adoro la colonna sonora del film. Ho preso il CD e lo ascolto spesso quando scrivo.
Nick : Una costante dei tuoi lavori è la tua adattabilità a sottogeneri diversi, accompagnata sempre però da una estrema leggibilità: "Kellwitts Stern" (Trad. Italiana La Stella di Kellwitts ) è uno Juvenile, il già ricordato "Jesus Video " è a metà tra il Thriller e la Hard science fiction, hai perfino scritto un episodio per "PERRY RHODAN" la più longeva collana popolare tedesca. Con quale genere però ti trovi più a tuo agio? O per te si tratta di momenti diversi dello stesso atto creativo?
Andreas Eschbach : Scrivere un romanzo non è mai una cosa sempre piacevole. Quasi sempre si raggiunge un punto in cui si dice: Damned, perché ho cominciato a scrivere questa cosa?
L'arte arriva quando si comincia a trascendere questa agonia.
Nick : Sei stato tradotto all'estero in diverse occasioni. David Hartwell uno dei maggiori antologisti al mondo ha speso parole d'elogio nei tuoi confronti e David Morrow ha inserito un tuo racconto nell' Antologia SFWA EUROPEAN HALL OF FAME. Tuttavia ancora oggi la maggior parte della letteratura di genere fantastico letta al mondo è di provenienza anglo americana. Ritieni che ci possa essere prevenzione nei confronti della SF non anglofona o ci sono degli effettivi limiti nella fantascienze nazionali?
Andreas Eschbach : Gli scrittori non vengono esclusi a causa della loro nazionalità. La gente compra i libri che ama leggere, e l'unico modo per poter competere è quello di scrivere libri migliori.
Questo è ciò che voglio per me e per i miei colleghi - in pratica, per tutti gli scrittori di SF in Europa: il poter riuscire a scrivere libri sempre migliori. In realtà, penso che lo stiamo vedendo già accadere .
Nick In particolare com'è lo stato di salute della fantascienza tedesca? La Germania è stata una delle prime Nazioni a produrre fantascienza Televisiva con la serie Die Rampatrouille (Trasmessa anche dalla Rai negli anni sessanta col titolo di ASTRONAVE ORION ) precendente addirittura a Star Trek, ha delle collane come la già ricordata PERRY RHODAN, eppure in quasi tutto il mondo la fantascienza è in crisi, con diminuzione di lettori, cessazione di pubblicazioni e perdiata di spazi nelle librerie. M'interesserebbe un quadro della situazione nel tuo paese sia a livello editoriale che di bacino di lettori ma anche come possibilità e limiti di diffusione estera dei vostri scrittori.
Andreas Eschbach: La Fantascienza è in crisi perché, come ha dichiarato una volta Valerio Evangelisti agli Utopiales di Nantes, alla fine noi "abbiamo vinto". La Fantascienza ha conquistato il mondo.Se ci fermiamo a riflettere scopriamo che viviamo in un totalmente mondo fantascientifico oggi, se ci fermiamo a riflettere. Allora, qual è il modo di scrivere più Fantascienza? Questa è la domanda a cui dobbiamo rispondere come scrittori.
La mia personale risposta è che io non scrivo Fantascienza, scrivo riguardo al futuro dell'umanità. Sono due cose diverse. la Fantascienza è un genere, il futuro, invece è un tema che non viene mai superato.
Per quanto riguarda il mercato tedesco se sei interessato, io non sono davvero la persona a chiedere. In primo luogo, perché adesso io vivo in Francia, quindi sono un po distaccato da ciò che sta accadendo nelle librerie tedesche. In secondo luogo, perché davvero non mi interessa ragionare tanto per "Mercati". L'unica cosa che osservo è che oggi, un sacco di libri affascinanti con elementi di fantascienza sono stati scritti da scrittori che non provengono dalla scena SF, ma da altrove. Il che sottolinea ancora una volta che la Fantascienza ha invaso ogni parte del mondo della cultura, anche la letteratura alta!
Nick: Tu in passato sei stato tra i più attivi fautori della nascita di una fantascienza Europea. Parlami un poco dell''antologia EINE TRILLION EURO.
Andreas Eschbach: Tutto è nato da contatti che erano nati e che avevamo stabilito intorno alla più grande convention di SF che c'é nel mondo, gli Utopiales di Nantes. Questo festival, con il suo budget di diversi milioni di euro e i suoi 40.000 visitatori paganti ogni anno, batte ogni altro festival di Fantascienza, anche quelli più grandi fatti negli Stati Uniti. Centinaia di scrittori provenienti da tutto il mondo e soprattutto dall'Europa sono invitati ogni volta, perché l'idea di base è stata fin dagli inizi nel 1998 è stata di portare gli scrittori di fantascienza in contatto tra loro, per creare una rete. L' Antologia EINE TRILLION EURO non sarebbe stata possibile senza questa rete.
Personalmente, non credo ci sarà mai una cosa come una narrativa "europea". L'Europa non è una nazione con tutto quello che comporta essere una nazione - il modo di educare, la mentalità, il modo di vivere, la lingua e così via -, l'Europa è qualcosa che non è mai esistito prima e in quanto tale, è una vera cosa Fantascientifica! E' un'entità transnazionale - e stiamo ancora imparando a comrpendere il suo significato.
Ciò significa - questo può già si dire con certezza - che dobbiamo dialogare gli uni con gli altri, e che dobbiamo dialogare TANTO. Vuol dire costruire delle reti.
Vuol dire comunicare.
E a questo sforzo che ho cercato di dare un contributo con la mia antologia: per scoprire quello c'è oltre! Tutti conoscono in ogni parte del mondo come si chiamano gli scrittori americani di fantascienza, ma non conosciamo i grandi nomi nei nostri paesi vicini! Questa è la cosa che dovremmo fare tutto il possibile per cambiare.
Nick: Quale tra le cose che hai scritto, ti hanno dato più soddisfazione e quali, col senno di poi, oggi non riscriveresti o scriveresti in un modo totalmente diverso?
Andreas Eschbach : Riesco ancora ad soffermarmi su tutti i miei romanzi. Vorrei fare solo piccoli miglioramenti, ma comunque io non lo farò. I romanziper definizione non sono mai perfetti, un romanzo perfetto sarebbe perfettamente noioso.
Quindi, ciò che un romanzo può raggiungere al massimo è di riflettere l'autore nel momento in cui lo ha scritto - con le sue capacità, con le sue debolezze, con i suoi stati emotivi. E i miei romanzi sono questo, sono stati scritti per come ero capace di scriverli. Non c'è n'è nessuno che vorrei cancellare, e nessuno che potrei apprezzare più degli altri.
Li amo tutti ;-)
Nick: Quali sono tra i tuoi colleghi scrittori quelli che segui con maggiore interesse ed attenzione?
Andreas Eschbach : Naturalmente ci sono un sacco di scrittori che ho incontrato o di cui sono diventato amico, ma sarebbe un elenco troppo lungo per rendere giustizia a tutti. La cosa più importante per me è quella di non fermarsi mai ai confini dei generi. Un mio ottimo amico è uno scrittore di thriller psicologici che, da quanto ho visto con grande entusiasmo, hanno, un grande successo soprattutto in Italia: Wulf Dorn( Nota di Nick: un grande giallista che nel nostro paese ha pubblicato per Corbaccio Editore). Lo conoscevo già quando l stava appena iniziando a scrivere, e assistere a quanto successo ha avuto è stato naturalmente una grande gioia per me, perché ho sempre saputo che lui era un narratore nato.
Mi piace avere ragione su queste cose !
Nick: Progetti futuri: a cosa stai lavorando adesso e cosa ci dovremo aspettare in futuro da Andreas Eschbach ?
Andreas Eschbach : Sono impegnato nelle ultime fasi di completamento di una serie di tre volumi chiamata la serie dell' * OUT.. Con l'asterisco che fa parte dei titoli.
I romanzi sono intitolati * BLACK OUT,, OUT HIDE * e * TIME OUT..L'idea di base si gioca sul cosa accadrebbe se potessimo collegare i nostri cervelli direttamente direttamente allo stesso modo con cui oggi ci colleghiamo con il nostro telefoni cellulari e internet.
Avremmo ancora la possibilità di scrivere e di parlare, ma cosa accadrebbe se ci bastasse il solo pensare per connettersi agli altri?
Se adesso ritieni, che forse quest'ipotesi non è così meravigliosa come potrebbe sembrare di primo acchitto, sei sulla strada giusta su quello di cui che questi romanzi tratteranno.
Nick: Bene, abbiamo finito. Nel ringraziarti per la tua gentilezza e per il tempo che ci hai dedicato, ti chiedo se c'è qualche domanda che non ti ho fatto e a cui cui invece avresti voluto rispondere.
Andreas Eschbach : Non ho mancato una domanda. Se ti sei perso una risposta, non esitare a chiedere.*
INTERVIEWS TO ANDREAS ESCHBACH - THE ENGLISH VERSION !
Nick : Hello Andreas, welcome and thanks for accepting. Today you are considered the greatest writer of Science Fiction in Germany and definitely one of the most important in Europe
But how all this started? What were your beginnings and what has brought you to your Fantasy?
Andreas Eschbach : Well, I have to admit being flattered by statements like the one you cite, but from my point of view, I am simply a writer of tales, a novelist who is haunted by a lot of ideas that demand to be turned into novels, and it must be just my past as a vivid reader of science-fiction that is responsable for the fact that in most of my novels, some – or sometimes a lot of - phantastic elements appear. So I am more or less "adopted" by the German SF readers, maybe out of lack of having someobody else available at the time my first novel was published.
Nick: What were the writers (Germans and foreigners) who have most influenced you?
Andreas Eschbach: A lot. I owe to Enid Blytonthe love of reading adventurous books, I am deeply influenced by the "Perry Rhodan" series – is this known in Italy? It is an ongoing space opera that describes the future of mankind, and it does so since the year 1961, being written by a team of writers, with one novel being published every week. Meanwhile, we are far beyound number 2.600, and in fact this series is the largest continously told story in the history of literature – as if Tolstoi wrote 120 volumes of "War and Peace". "Perry Rhodan" is a huge influence on all German SF. I read this while growing up, and my first writings were imitations of it.
But once I've started writing, I soon went my own ways, found more joy in inventing my own ideas that in copying other's. Other writers became important – writers of SF and others. I read a lot of Heinlein and Arthr C. Clarke, but Hemingway and Hamsun as well. The last big influence on my writing was the discovery of the works of Georges Simenon, who impresses me with his ability to create atmosphere out of simple sentences and simple phrases.
Nick : You have a scientific background: six graduate in Aerospace Technology, your other colleagues are researchers or scientists...
Andreas Eschbach: No, this is a myth. I studied Aerospace technology, but I quitted in order to become a software developer. I founded a software company in 1993 and led it until 3 years later, I encountered first success with my novels and had to make the decision whether to continue writing or the company. And my decision was to go with the writing.
Nick:... How important is the scientific background in the creation of your stories?
Andreas Eschbach: Sometimes very important, sometimes not. Sometimes the very idea for a novel comes from some scientific fact I stumbled upon, and what I try then is to share my fascination – or my fears – with the reader.
Nick: Your first novel "Die Haarteppichknupfer "" (In Italy " Miliardi di Tappeti di Capelli " ) has had an interesting genesis. Do you want to talk about?
Andreas Eschbach : At first it was only a short story I had written in 1985, more or less in one day. It was published in a small literary magazine – and forgotten, I assumed. But to my surprise, I met the publisher of this magazine 5 years later, and he still remembered this story. I had have the feeling before that there was something special around this story, but it was after this meeting that I decided that I would expand it into a novel, and in a novel build of chapters that should work as stand-alone stories.
It was a very demanding work to achieve this, because I had to drop a lot of concepts that normal novels have – for example, the protagonist! But it was interesting; by dropping all these concepts I learned to appreciate the value they normally have for a novel.
It took me until 1993 to finish this book, another year to find a publisher who dared to publish this difficult beast, and in 1995 it came out. At first, sales were rather disappointing, but then it won the German SF award, which was a big help for the book and for my career, too.
The original short story, by the way, is now the first chapter of the book – unaltered!
Nick: What was initially welcomed by the book publishers and readers?
Andreas Eschbach: The story itself and the ususual way to tell it. The form, in other words. I wasn't aware of it while I was writing it, but today I can see what others saw immediately: that the form of the novel reflects the subject of the weaving and knitting of carpets!
Nick : After Die Haarteppichknupfer, with your second novel SOLARSTATION"" radically changes style and ambiance. If the first novel was like a fairy tale ensemble composed of interwoven stories and suffering, in my opinion, the atmosphere of New Wave."SOLARSTATION"is a classic Thriller Technology.
What were the reasons for this choice?
Andreas Eschbach I wrote this novel while I was looking for a publisher for the first one. Mailing your manuscript to publishers and getting it back again – your child! your words, written with your heart's blood! – is a very painful experience for every beginning writer. You inevitably get the feeling that noone is interested in another writer, that there are already too many who are writing and that you should better burn and forget it.
But I did one thing editors actually hate: I called those who rejected my mansucript by phone in order to ask them why they did reject it. I did not call to sell the book, and I did not call to blame them – maybe that's the reason they actually talked with me, some very long. I learned a lot about the publishing word on that afternoon I spent on the phone. Most of the editors I talked to didn't even remember my manuscript – which I considered an information in itself –, but some did, and one said to me: Well, I was torn about your novel - on the one hand it has atmosphere, but not enough, on the other hand, it has action, but also not enough."
After I had hung up, I sat there, pondering what I had heard. As far as atmosphere is concerned, I thought, I have given all I've got in this book. But as far as action is concerned, I haven't even started. So I decided to write another novel with as much action as I was capable of, and this became "SOLARSTATION".
Nick : With "Jesus Video", perform another change of settings. "JV" is probably your best known work (and in some cases discussed) many have compared to Crichton's TIMELINE , after more than ten years what did let in your own that novel?
Andreas Eschbach :Well, actually I didn't like this comparison very much, because Crichton' TIMELINE appeared years after "Jesus Video " and has a totally different subject – the Middle Age –, while "Jesus Video" deals primarly with questions of religion, faith, belief and so on.
I have always been interested in religion, and it was one day that I asked myself: What would be different if we had more from Jesus Christ than what some people wrote down who never even met him while he walked among us? What if we could see a video of him? What if we could see him on the TV just the way we can see politicians and others? How would this change the world, how would this change us? This was the question out of which the idea for the novel was born.
Nick: One of the most pleasant thing in particular "JV" is the choice of a science fiction writer as the protagonist. And is there an (involuntary) touch biographical and played all the desire to play on a field that you knew?
Andreas Eschbach: No, of course I was sure that everybody would think that I am portraying myself in the writer, so I made him much different from me. Not the opposite, but largely different. And I had a lot of fun doing so!
The reason I introduced this character was that I felt the need to consider the, let's say, "special relations" between Germany and Israel. I felt that I could not write a novel that takes place in Israel without consideration to the fact that I am a German writer: All the history of nazi Germany and the holocaust rings with this constellation, and there is no way to avoid it. So in order to face it instead, I sent this guy in. And he did quite well, I must say.
Nick : I know that, "JV" the German Television has taken a TV adaptation, then a writer who represents a side of great satisfaction and the constant comparison with other differences include adaptation of the text.
Would you like to tell us about this experience?
Andreas Eschbach: Well, the movie ... I was disappointed that almost nothing of the original story went into the story on screen: The movie tells an almost totally different story with an ending that is, among SF lovers, a cliché. So, the most important message I would like to convey is: If you have only seen the movie, you know nothing about the novel. Read the novel, it will totally surprise you..
On the other hand I have to admit that the movie advanced my career. It is not bad to be what is called " a filmed author". Suddenly you are "somebody".
To say something positive: I met the actors at the premiere and I found them sympathetic, all of them. I think the way the movie was technically made is very, very good; it looks like a very expensive Hollywood production, and I have no idea how this was possible, given the budget they had. And I absolutely adore the film music. I got it on CD and hear it often while I write.
Nick : A constant of your work is your adaptability to different sub-genres, but always accompanied by extreme clarity: "Kellwitts Stern" is a Juvenile, the previously mentioned "Jesus Video" is halfway between Thriller and Hard Science fiction, you even wrote an episode of "PERRY RHODAN"the longest running series Teutonic folk.But what kind you are most comfortable with? Or is it for you at different times of the same creative act?
Andreas Eschbach: Writing a novel is never always comfortable. One almost always reaches a point when one says:Damned, why did I start this thing? Art begins in transcending this agony.
Nick: You have been translated abroad on several occasions. David Hartwell, one of the world spent more anthologists words of praise to you and David Morrow put your story in a 'Anthology SFWA EUROPEAN HALL OF FAME. However, today most of the fantasy genre of literature read in the world comes from Anglo American. Do you think there will be prevention against Anglophone SF or not there are actual limits in the national SF?
Andreas Eschbach : It makes no exclude writers because of their nationality. People buy the books they like to read, and the only way to compete is to write better books. This is what I wish for myself and for my colleagues – in fact, for all writers of SF in Europe: That we achieve to write better and better books. Actually, I think we see it happen already.
Nick: In particular how the health of the German science fiction? Germany was one of the first nations to produce fiction Television with previous Die Rampatrouille even Star Trek, like PERRY RHODAN series has, but in almost all the science fiction world is in crisis, with reduction of readers, ceased publication and lost space in bookstores. Interest me a picture of the situation in your country both at the level of editorial readership as well as the possibilities and limits of foreign dissemination of your writers.
Andreas Eschbach: SF is in a crisis because, as Valerio Evangelisti once put it at the Utopiales in Nantes,"we have won". SF has conquered the world. We live in a SF world today, if you think about it. So, what's the point of writing SF anymore? This is the question we have to answer as writers.
My answer is that I don't write SF, I write about the future of humanity. This is not the same thing. SF is a genre, the future is a theme that never gets outdated.
As for as the German market is concerned, I am really not the person to ask. First, because I live in France, so I am a little detached from what is happening in German bookstores. Second, because I really don't care much for "markets". The only thing I observe is that today, a lot of fascinating books with SF elements are written by writers who are not coming from the SF scene, but from elsewhere. Which underlines again that SF has invaded every part of the world's culture, even the high literature!
Nick: In the past you have been among the most active proponents of the birth of a European fiction. Tell me a little of'' anthology EINE TRILLION EURO.
Andreas Eschbach: This was born out of the contacts that had been established around the biggest SF convention that is in the world, the Utopiales in Nantes. This festival, with its budget of several million euros and its fortythousand and more paying visitors every year, beats every other SF festival, even the big ones in the USA. Hundreds of writers from all over the world and especially from Europe are invited every time, because the basic idea behind was from the very beginning in 1998 to bring SF writers in contact with each other, to establish a network. The anthology ONE TRILLION EUROS would not have been possible without this network.
Personally, I don't think there will ever be such a thing as a "European" fiction. Europe is not a nation with what a nation includes – the way of upbringing, the mentality, the way of living, the language and so on -, Europe is something that has never existed before and is as such a real SF thing! A transnational entity - and we are still about to learn what that means.
It means – this can already be said for sure – to talk to each other, and to talk A LOT. It means to build up networks. To communicate. And this the endeavour I tried to make a contribution to with my anthology: to find out who is there!Everybody everywhere knows the American writers of SF, but we don't know the big names in our neighbour conutries! This is what we should do everything possible to change.
Nick : One of the things you've written, which ones have given you most satisfaction and which ones, in hindsight, not rewrite or would you write in a totally different way.
Andreas Eschbach: I can still stand with all my novels. I would only make minor improvements, but I won't do it. Novels are by definition never perfect; a perfect novel would be perfectly boring. So, what a novel can achieve at the most is to reflect the author at the time he was writing it – with his capacities, with his weaknesses, with his emotional states. And my novels do so, they have been written as good as I was capable of. There is none I would abolish, and none I could praise above all. I love them all ;-)
Nick: What are among your fellow writers who follow with more interest and attention ?
Andreas Eschbach: Of course there are a lot of writers I met or I am friend with, but it would be a list too long to do them all justice. The most important thing for me is not to stop at the boundaries of genres. A very good friend of mine is a writer of psychological thrillers which have, as I saw with great enthousiasm, become very successful especially in Italy: Wulf Dorn. I knew him already when he was just starting to write, and to see how successful he has become is a great joy, because I always was sure he was a naturally born storyteller. I love being proven right about such things!
Nick: Future Plans: What are you working on now and what we should expect in the future by Andreas Eschbach.
Andreas Eschbach: I am in the last stages of completing a three volume series calles the *OUT-series. Mind the asterisk, it's part of the titles. The novels are titled BLACK*OUT, HIDE*OUT and TIME*OUT . The basic idea is what would happen if we could connect our brains directly the way we connect today via our cell phones and internet. We still have to write and to talk, but what if it would be enough just to THINK to connect to others?
If you think now, maybe that's not as glorious as it appears on first thought, you're on the right track what this novels are about.
Nick: Well, we're done. In thanking you for your kindness and for the time you've spent, I wonder if there is any question that I have not done that and so instead you wanted to respond ?
Andreas Eschbach: I didn't miss a question. If you missed an answer, feel free to ask.
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Il nuovo trailer italiano di *Paddington in Perù*, terzo capitolo con
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4 ore fa
32 commenti:
Molto interessante come le altre interviste.
Mi è piaciuta soprattutto la citazione di Evangelisti, in un certo senso è proprio così!
Grande Nick,
senza volerlo il tuo amico Andreas mi hai passato un primato letterario per la mia rubrica
grazie e complimenti a entrambi
beh che dire, come sempre sei grandioso!
@ Ariano Geta.
Grazie, effettivamente sono queste piccole "chicche" che rendono gradevoli le interviste.
@ Ferru.
Bene! A questo punto sono curioso.
@ LadyGhost.
Troppisismo buona, come sempre.
Che bella conversazione, la vostra. Grande serenità di Eschbach e la sensazione di fondo di un autore che sta veramente guardando avanti. Distinguere tra Sf e scrivere del futuro è abbastanza sottile ma mi sembra un po’ un escamotage.
Ciao Angelo.
Eschbach, mi ha dato la sensazione di uno scrittore ben conscio delle sue capacità e in grado di manovrare bene la sua tecnica.
Sulla distinzione, credo che abbia voluto mettere i puntini sulle i, riguardo a certi modi di vedere la sua narrativa.
Un caro saluto.
Bella intervista. In effetti è un po' l' Evangelisti della fantascienza/fantastico tedesca - dietro di lui il deserto.
Ma è una mia impressione o gli autori stranieri sono più propensi a rispondere alle richieste di intervista?
A parte questo, l'ho letta tutto d'un fiato, per scoprire che esiste persino una serie antecedente a Star Trek di cui non sapevo assolutamente nulla!
Fulmini e saette SACRILEGIUM!
E poi la frase "Spedire il manoscritto agli editori e vedersi rimandare indietro- il proprio bambino ! Le tue parole scritte col sangue del tuo cuore !".
Come lo capisco, è sempre una soffernza quando uno scritto viene rifiutato, criticato, dimenticato, ritenuto NON idoneo. E' proprio quella la sensazione.
Un'intervista bellissima, quante cose imparo!
Grazie Nick
@ Marco.
Ci sono due o tre scrittori interessanti oltre a Eschbach: c'è Wolfgang Holbein (che ha una buona tecnica francamente non mi entusiasma più di tanto)e il fenomeno Frank Schatzing, che scrive anche altro, però in definitiva Eschbach è quello maggiormente identificabile come scrittore di fantascienza, un pò come Evangelisti da noi.
@ Lady Simmons.
In realtà agli Italiani a cui l'ho chiesta l'intervista non mi hanno mai fatto problemi finora, quello che cambia sicuramente,è che la maggior parte degli scrittori stranieri con cui ho parlato si sono dimostrati molto disponibili.
Eschbach ha colpito anche me con quella affermazione, credimi è capitato anche a me di provare la sensazione del rifiuto.
Come sempre un'intervista molto interessante. L'autore non lo conoscevo, ma mi ha molto colpito la sua dichiarazione secondo la quale non scrive SF ma il futuro dell'umanità.
@Salomon Xeno.
E' uno che ha le idee chiare.
Bravo Nick, come sempre riesci a creare interviste grandiose e dall'altra parte ci sono sempre autori disponibili ed interessanti.
Ho letto tutta l'intervista con vero piacere ed ho trovato molto interessante l'idea sulla trilogia *Out, collegare i cervelli sarebbe una figata.
Bella anche l'idea di partenza per Jesus video.
Complimenti ancora Nick ;)
@ Melinda.
Mercì. :)
Il merito di una buona intervista va sempre agli intervistati, in questo caso Eschbach è stato disponibilissimo, il suo ulteriore merito è quello di avere idee personali e di saperle sviluppare bene, come nel caso di "JV".
Ottimo lavoro (come sempre!)
Di Eschbach ho letto Miliardi di tappeti di capelli (e l'ho apprezzato molto, una di quelle sorprese che capitano di rado) e Nippon Story, quest'ultimo molto più convenzionale, penalizzato da una traduzione quasi imbarazzante che mi ha tenuto lontano dagli altri suoi lavori arrivati da noi.
@ Iguana.
Stessa cosa capitò anche a me, pur avendo apprezzato molto anche Nippon Story, mi colpì la differenza di stile tra il primo ed il secondo romanzo: un cambio di registro non indifferente. ;)
RE: Thank you so much!
@Fainting Spell.
I only said what I really thought.
Keep it up! :)
E grazie a te abbiamo rispolverato anche "Perry Rhodan", bene.
Da notare come scrittori di SF si possa diventare "per caso" e come siano presenti tante sfaccettature fra l'hard e le SF meno tecniche, infatti Eschbach, ha presentato il suo stile come un mix.
Riflessiva anche la parte sulle pubblicazioni, può venirti dal cuore qualcosa di potente ma è sempre il pubblico a scegliere gli ingredienti...
@ Occhio.
Mi chiamavano il "rispolveratore", ormai. ;)
Hai inserito una considerazione saggia: se tu sei un bravo autore alla fine, è sempre il pubblico ad insegnarti la via.
O gli ingredienti...
Grande lavoro, Nick. Intervista interessante, senza un filo di ovvio. Mi è sembrato molto interessante la curiosa autodefinizione di Eschbach come scrittore/non scrittore di sf. Curioso che sia diventata con il tempo una definizione sempre più comune. È diventato ormai molto difficile pubblicare un libro che non abbia perlomeno un accenno a un tema o a un conflitto tecnologico. È molto probabile che, in definitiva, che Evangelisti sia molto vicino ad avere ragione.
Carissimo Max.
Credo che Evangelisti abbia azzeccato la sua definizione: in pratica noi siamo circondati ogni giorno da un mondo sempre più fantascientifico.
Sulla definizione di Eschbach, invece ti confesso, che mi ha tanto interessato, che credo ci scriverò un post proprio dedicato alla distinzione scrittori\ non scrittori SF.
Ciao Nick, scusa se ti disturbo qui.
Ieri ho mandato un email su il FUTURO, in merito alla collaborazione.
Vi è arrivata?
Te lo chiedo perché in questi giorni ho avuto alcuni problemi con internet.
Nessun disturbo, figurati.
Puoi venire ogni volta che vuoi.
Senti fino a poco fa non era ancora arrivata.
Facciamo così, nel caso non arriva in mattinata, ti darò la mia mail personale.
Ciao.
Intervista molto interessante. Complimenti.
Ti segnalo solo un refuso nella versione italiana (non tanto per pignoleria, quanto perché potrebbe dar luogo a qualche piccolo equivoco): "Nick: Tu, come altri tuo colleghi che sono ricercati".
Magari qualcuno leggendo in fretta potrebbe pensare a casi come quello di Carlotto.
Ciao e ancora complimenti
Angelo
Ciao Fantaweb!
Benvenuto e grazie per la segnalazione del refuso! :)
Già corretto e scusami per l'errore, la fretta e la distrazione sono i miei peggiori nemici. ;)
Spero di vederti spesso qui su Nocturnia.
Caro Nick, questa settimana è stata dura, sono stata poco bene, prometto che il fine settimana leggerò questa tua bellissima intervista...
Ti saluto con tanto affetto.
Angie
@ Angie.
Cerca di stare meglio,ok? ;)
Non è importante l'intervista, ci mancherebbe, credimi. ;)
Meravigliosa intervista Nick, l'ho letta così volentieri, scorre bene è interessante, Nick è il tuo mestiere...ed anche ad un notevole livello credimi....
Sono fiera di te, e lo scrittore che hai intervistato mi piace...è intelligente e semplice...
Credo che sarebbe giusto pubblicare tutto ciò su un famoso giornale Nick...
Bravissimo
Angie
Grazie Angie.
Non credo però che i giornali famosi mi vogliano. ;)
Forse perchè non sei abbastanza famoso per ora?....Francamente ho letto altre interviste su giornali famosi, per me la tua intervista è fantastica e niente affatto amatoriale...
Un vero peccato la tua intervista dovrebbe essere letta da tutti, almeno da tutti coloro che amano la fantascienza ...
Non ti faccio complimenti, è la mia opinione sincera e prima o poi, sono certa che qualcosa accadrà.
Ciao Nick
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