Stiamo venendo a prendervi! Arriva: SICK BUILDING SYNDROME!


Alle volte mi faccio del male da solo. Voglio dire già il mio tempo libero è praticamente ridotto all'osso. Però a certe collaborazioni come quelle che nascono in rete, come si fa a dire di no?
Ma andiamo con ordine.

Tutto comincia con un trafiletto di un giornale di Salem che racconta un piccolo fatto inspiegabile: una telefonata muta arriva al 911, la polizia di Marblehead, una graziosa cittadina del New England (particolarmente amata da Lovecraft) riesce ad identificare la provenienza della telefonata.
Fin qui niente di inspiegabile.
La sorpresa però arriva ai poliziotti una volta giunti sul luogo della chiamata: la casa è disabitata da anni, invasa dalle muffe e l'ultimo erede dei vecchi proprietari risiede talmente lontano da rendere impossibile la sua presenza sul luogo.
Da cagarsi sotto, eh?

Chiunque altro avrebbe dato una scorsa veloce alla notizia e poi l'avrebbe archiviata alla voce:notiziole strambe da dimenticare subito; non Davide "mente enciclopedica" Mana (per gli amici Davide Mana), e la nostra Lady Simmons, che ha fornito per prima l'idea sul farci una storia.

Dopo alcuni post ( trovate notizia QUI, QUI e QUI) ecco nascere l'idea malsana: dal fatto di cronaca, ecco nascere l'idea di una ROUND ROBIN STORIES, cioè un racconto a puntate, in cui autori diversi creino capitoli diversi della storia ognuno sullo spunto di quello che è stato scritto dall'autore precedente.
Potevo mancare?
Ecco la lista dei partecipanti:
Davide Mana
Nick
Lady Simmons
Barney
Cily
Coriolano
Fabrizio Venerandi
Angelo Benuzzi
Paola
Corsaronero
Fra Moretta
Alex Mcnab
Shaggley
Sekhemty
Massimo Citi
Iguana Jo
Ferruccio
Goljadkin
Zeros
Davide Cassia
Fulvio Gatti
Gianluca Santini
TIM
elgraeco
A me spetta il secondo capitolo (orientativamente nei primi dieci giorni di giugno), e partecipare assieme a tutti questi amici, di cui molti scrittori talentuosi mi gasa enormemente; e tutto grazie a Davide "l'infinito non è abbastanza per me" Mana (altrimenti detto Davide Mana).

L'ultimo scoglio era la destinazione della storia, scartati i singoli blog ne è stato creato uno apposito, di cui tutti noi siamo amministratori e che vivrà (presumibilmente) solo il tempo utile a finire la storia.
Quindi siore e siori, nonchè creature varie
ecco a voi: SICK BUILDING SYNDROME. Presto sui vostri schermi.
Accidenti, mi sono ricordato di dire che Davide "prima o poi scopro anche il segreto della vita eterna" Mana si chiama Davide Mana?
Sapete che non lo ricordo proprio?
Che sia la maledizione della casa che comincia a fare il suo effetto?

IL FANTASMA CHE NON TI ASPETTI.




Chi mi segue da tempo conosce già la mia passione per la Riviera del Brenta, l'antica via di collegamento tra Venezia e Padova, sviluppatasi ai tempi della Serenissima e disseminata di meravigliose Ville Palladiane, luoghi di villeggiatura delle famiglie nobili ai tempi dei Dogi.
Il viaggiatore che si trovi a percorrere la Riviera, giunto a metà strada tra le due città troverà la cittadina di Dolo.
E giunto a Dolo, la prima cosa che noterà sarà l'altissimo campanile settecentesco dedicato a San Rocco; probabilmente il secondo campanile più alto dopo quello di San Marco a Venezia.
Il Campanile ha una sua storia da raccontare.
Specialmente durante le notti di luna piena.

Una storia che comincia nel XVIII Secolo, quando a Dolo comandava la famiglia dei conti Dauli o Daulia. I conti erano praticamente i padroni assoluti della zona,solo un altra famiglia i Badoer contendevano loro il potere. Divise su tutto,le due si trovarono drammaticamente d'accordo solo una volta.
Abbastanza per rovinare due vite.

Sempre secondo la leggenda in pieno secolo dei lumi una della giovani eredi della famiglia Dauli cominciò ad offrire il suo tempo (ed il suo letto) ad un giovane stalliere dei Badoer, i due ragazzi compirono quindi agli occhi delle compassate famiglie il crimine peggiore che potessero fare: s'innamorarono.
Come sempre succede pagò il povero per tutti e due; lo stalliere venne allontanato, non riuscì più a trovare lavoro e morì di fame e di stenti.
Per i nobili, giustizia era stata fatta, era stato punito colui che aveva osato
mescolare il suo sangue plebeo con una rampolla di una delle più antiche famiglie veneziane. Ma la giovane rampolla in questione non era proprio molto d'accordo: senza il suo uomo si lasciò morire di fame.
Non erano passati che pochi giorni dall'inumazione del corpo della contessa nel cimitero che circondava la chiesa ed il campanile che diverse persone, di solito
viandanti e/o ubriachi, cominciarono a spargere la voce dell'esistenza del fantasma di una giovane donna che lasciava il cimitero verso la torre del campanile, altri cominciarono a parlare di un apparizione tesa a scrutare malinconicamente Villa Badoer nella speranza d'intravedere ancora una volta i luoghi dove aveva vissuto il suo perduto amore.

La storia ovviamente non finisce qui, anzi si complica con la discesa dell' Armata Napoleonica in Italia: i francesi nella loro riorganizzazione dei territori appena strappati alla Serenissima, spostarono il cimitero disperdendo diversi tra corpi e resti tra i meno importanti e facendo perdere per sempre l'esatta ubicazione di alcune tombe; compresa quella del giovane stalliere.
Questo ha generato un ulteriore variante della storia:da allora la leggenda narra che il fantasma della giovane contessa raggiunga il campanile nel tentativo trovare un punto di riferimento che le permetta di rintracciare la tomba del perduto amante.
Così, alzando gli occhi verso il campanile al cielo nelle notti stellate, si può credere di scorgere una figura che scruta...e che cerca.

Questa è la storia; la racconto a voi perchè ha colpito anche a me la prima volta che l'ho sentita.
Con un doveroso però, un però grande come una casa (od un campanile, fate voi...) io a Dolo ci passo spesso e non solo non ho mai visto nessun fantasma, ma non ho conosciuto mai nessuno che lo abbia mai visto, nè ho mai sentito di qualcuno che abbia dichiarato incontri "strani" al proposito.

Così il viaggiatore che si trovi ad arrivare a Dolo troverà ancora una via Dauli, troverà ancora una villa Badoer,conoscerà una splendida e caratteristica cittadina, ma probabilmente nessun fantasma.

Quello che però è bello della storia è il concetto, commovente o ridicolo quanto si vuole, di un amore così totalizzante da arrivare al punto di superare tutte le barriere; non solo quelle di classe ma anche quelle del tempo.
Quanti di noi possono dire la stessa cosa?

Metti una SCENA SELEZIONATA DELLA PANDEMIA, che fa rima con GELOTTERIA, e (per favore) non prendete impegni il 12 ed il 13 giugno.

Lo so il titolo fa cagare, ma sono di nuovo reduce da due turni di notte...e in più con qualche nuovo problema di blogger che ha colpito me, l'amico Eddy, e chissa quanti altri. Qualche segnalazione veloce,dunque in attesa di risolvere i nuovi problemi,fino a qualche ora fa non riuscivo nemmeno a postare col mio account google sul MIO STESSO BLOG.
Adesso la cosa sembra migliorata, però l'assistenza blogger ha latitato.


In attesa di capire cosa succede, vi posto qualche notiziola: il Survival Blog a distanza di mesi continua a generare interesse il grande Alex McNab già da qualche mese ha messo in vendita nel circuito di Simplicissimus il suo Scene selezionate della Pandemia Gialla. Io a mia onta non l'ho ancora comprato ma mi riprometto di rimediare subito (scusa Alex), ma se il suo SsPG è bello solo la metà dei suoi post su IL BLOG SULL'ORLO DEL MONDO allora qui ci scappa il capolvoro. Io comunque una volta comprato posterò una recensione qui su NOCTURNIA. E sarò inflessibile.
Ma tanto Alex è bravissimo.



Nuova segnalazione: il CAGUNZIO non pago del successo del suo FUN COOL si è inventato la GELOTTERIA, ed io partecipo.
La cosa è semplice voi decidete di regalare un qualsiasi libro che non avete intenzione di leggere; non deve essere necessariamente un libro che non vi piace, basta anche un libro che proprio non è il vostro genere. Tipo un libro di fantascienza che vostra zia ha regalato a voi che leggete solo Kant e Freud.
La soluzione?
La GELOTTERIA; vi iscrivete ed il resto lo leggete QUI.
Insomma quell'uomo non è normale, cento ne fa ed una ne pensa ( o qualcosa del genere...); il bello è che sto cominciando a stimarlo; c'è della logica nella sua follia ( o qualcosa del genere...)



Ultima segnalazione, stavolta però parlo di una cosa che dovrebbe riguardare tutti quanti.
Finora, nonostante io sia una persona con idee politiche ben definite( di certo non ho simpatie per l'attuale governo, diciamo così) ho sempre cercato però di non parlare di politica sul mio blog, per rispetto di tutti, anche di chi la pensa diversamente da me.
E del resto la democrazia è anche questa, ritengo.
Però il 12 ed il 13 giugno ci saranno dei referendum importantissimi, e che da più parti si cerca di far passare sotto silenzio.
Uno per il Nucleare; uno per il legittimo impedimento, e due sulla privatizzazione dell'acqua pubblica.
Non farò il superiore nascondendovi le mie idee, non l'ho mai fatto in vita mia e non intendo cominciare ora con voi amici miei, io di certo voterò quattro si per bocciare il nucleare, il legittimo impedimento; e la privatizzazione di un bene pubblico quale deve essere l'acqua.
Ma proprio perchè ho il massimo rispetto per tutte le opinioni vi chiedo di andare comunque a votare questi quattro quesiti per fargli raggiungere il quorum.
Quindi (per favore) in quei due giorni, votare quello che volete ma andate a votare.
(il simbolo è stato preso da Gian_74 e lo ringrazio).

LA PORTA SUL BUIO.

Quanto a “La porta sul buio”, che intitola la serie, vi chiederete cosa vuol significare. Ebbene, vuol dire molte cose: aprire una porta sull’ignoto, su ciò che non conosciamo e che perciò ci inquieta, ci fa paura. Ma per me vuol dire anche altre cose. Può capitare, ed è capitato una volta, anche una sola volta nella vita di una persona, di chiudersi una porta alle spalle e trovarsi in una stanza buia… cercare l’interruttore della luce e non trovarlo… provare ad aprire la porta e non poterlo fare. E dover restare lì, al buio… soli… per sempre. Ebbene, alcuni dei protagonisti delle nostre storie si sono chiusi questa fatale porta alle spalle.
Dario Argento La Porta sul Buio. Introduzione.





Nel 1973 Dario Argento è ormai un nome conosciuto agli italiani. Il Film L'Uccello dalle piume di Cristallo ha di fatto generato un personalissimo percorso nell'ambito dell'allora fiorente cinematografia italica. I successivi Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio non fanno altro che confermare il talento dell'emergente cineasta.
Molti però si sorprendono lo stesso quando la RAI gli commissiona una miniserie di quattro episodi di taglio Giallo- Thriller con qualche venatura (sottilissima) horror.
La RAI in quegli anni anni non era ancora diventata quel carrozzone pullulante di sfigati reduci da tutto il sottobosco possibile di reality che siamo abituati a conoscere ai giorni nostri; ma un ambito approdo non alla portata di tutti.
In parole povere lavorare nella RAI del 1973 è come ricevere un miracolo all'interno della Cattedrale di S.Pietro. E in quella cattedrale, la funzione non può che essere calligrafica e tradizionalista, ed Argento sembra quanto di più lontano da quello stile.

Eppure i dirigenti RAI del periodo si rivelano abbastanza entusiasti e collaborativi nonostante alcuni diktat; e del resto con la situazione di monopolio la rete ritiene di potersi permettere il rischio.
Nel Settembre 1973, quindi la prima rete (l'attuale Raiuno) trasmette LA PORTA SUL BUIO miniserie di quattro episodi in prima serata ognuno della durata di 52 minuti circa.
Argento sembra credere molto nel progetto: produce tutti gli episodi, ne gira personalmente due, di cui uno in sostituzione di un altro regista ed introduce gli episodi all'inizio sull'esempio del suo idolo Hitchcock.
Ad affiancare il regista c'è il collaboratore di sempre Luigi Cozzi e che scrive diversi dei soggetti e delle sceneggiature, mentre la colonna sonora viene affidata al compositore e musicista Jazz Giorgio Gaslini.



Dicevo delle limitazioni: al regista romano viene proibito di mostrare immagini troppo cruente, gli viene imposto ad esempio di non mostrare uccisioni con coltelli, non per la violenza in sè, ma perchè il coltello può essere scambiato per uno strumento fallico (sic), di non calcare troppo sull'aspetto morboso delle storie.
Tuttavia, nonostante le limitazioni il prodotto finale è impressionante.

Dei quattro episodi i migliori sono i primi due:
IL VICINO DI CASA.
Una giovane coppia appena giunta col proprio figlio neonato nella loro casa nuova scopre che un vicino di casa ha appena ammazzato la moglie. I tre si ritroveranno in balia della lucida follia dell'uomo.
Diretto da Luigi Cozzi anche autore del soggetto,si svolge completamente di notte.la storia è permeata di un'atmosfera angosciante. E' ancora oggi uno dei lavori migliori di Cozzi, ricco di citazioni Hitchcockiane e con un ottimo montaggio.
Nei ruoli degli sposini troviamo Aldo Reggiani (LA FRECCIA NERA) e Laura Belli(IL SEGNO DEL COMANDO; HO INCONTRATO UN OMBRA) ma l'interpretazione migliore la riserva nel ruolo dell'uxoricida Mimmo Palmara uno di quei tanti, tantissimi caratteristi misconosciuti del cinema e della televisione italiana sopratutto dle periodo d'oro dei peplum e degli spaghetti western
.



IL TRAM.
Un omicidio apparentemente irrisolvibile: una donna ammazzata in un tram affollato e nessuno che si sia accorto dell'omicidio. Il commissario Giordani,uomo pieno di tic indaga. Giungerà al punto di mettere in pericolo la propria fidanzata pur di scoprire l'omicida.E ci sarà una dura lezione: l'apparenza spesso c'inganna.
E' l'episodio diretto da Argento (sia pure sotto pseudonimo) e ci sono tutti i topoi del regista che nel finale si toglie anche lo sfizio di lanciare un messaggio quasi politico.
Il Commissario Giordani viene interpretato da Enzo Cerusico, oggi completamente dimenticato, ma all'epoca uno degli attori più amati dal pubblico televisivo per il suo volto da eterno ragazzino,al punto di diventare un vero prezzemolino delle serie Rai, principalmente in quelle dedicate ai più piccoli.





Meno convincenti sono gli ultimi due episodi:

LA BAMBOLA.
Girato da Mauro Foglietti altro collaboratore Argentiano. E' forse l'episodio più debole.
Consigliato solo ai fans più sfegatati di Mara Venier che qui appare in un ruolo.

TESTIMONE OCULARE.
Una giovane donna ritiene di aver assistito ad un omicidio ma la polizia non le crede perchè non ci son prove, qualcuno però comincia a perseguitare la donna.
Pur essendo firmato da Roberto Pariante l'episodio è stato completamente rigirato da Argento insoddisfatto del risultato del collega.
Anche qui ottimi attori, la testimone non creduta viene interpretata da Marilù Tolo, mentre il Commissario Rocchi ha il volto e la voce diGlauco Onorato (LA FRECCIA NERA).
E fa quasi rabbia vedere come in quegli anni si potesse contare su tanti ottimi attori, una scuola oggi quasi completamente scomparsa.

LA PORTA SUL BUIO fu un buon successo di un Argento che cominciava a dimostrare il suo talento. I telespettatori italiani dimostrarono di gradire il lavoro di un Argento ormai lanciato verso il successo internazionale.
In seguito però il tempo non è stato clemente con il regista romano,in un certo senso è come se quella porta sul buio che rendeva uniche le sue opere si si per lui chiusa. Basta osservare i suoi ultimi lavori che si sono dimostrati uno più deludente dell'altro; a cominciare da OPERA fino al ridicolo (parere personale) LA TERZA MADRE.
Recentemente la Rai ha provato ad affidare ad Argento un nuovo progetto: il risultato è stato un film televisivo TI PIACE HICHCOCK? che io non ho visto, ma che mi dicono talmente brutto al punto di spingere i vertici Rai a non trasmetterlo e a stoccarlo negli archivi dell'emittente di stato.
De lA PORTA SUL BUIO sono in circolazione dei DVD a colori, ma io vi consiglio di provare a guardare gli episodi in bianco e nero.
E sperare che la porta prima o poi si riapra.

ALTRE STANZE. LA MIA PRIMA CASA "STREGATA" ?


Post di alleggerimento oggi, questo per mantenere la promessa fatta al termine di QUESTA intervista a TIM. Anche per fare felice liber@discrivere che adora i misteri,ed anche per non farmi odiare ancora di più da Eddy con un altra segnalazione di libri. E' vero che le tue finanze me ne sono grate, Eddy?

Questo è un blog che,quando parla di mistero,lo fa essenzialmente dal punto di vista cinematografico e letterario, del resto pur essendo una persona dalla mente aperta, sono essenzialmente scettico. A me interessa principalmente l'aspetto antropologico e folcloristico dell'orrore, del mistero, delle leggende.
Eppure nella mia vita ci sono state due occasioni in cui mi sono trovato davanti a qualcosa di strano ed io per primo riesco a spiegarmi in parte cosa è successo.
Questa è la prima storia.

Immaginate un palazzo antico del centro storico di Napoli, uno di quei palazzi nobiliari che si trovano in tutte le grandi città, palazzi decaduti in cui trasudano ancora i segni della passata grandezza. I miei nonni paterni abitavano al primo piano di questo palazzo. Per la verità noi nipoti non eravamo mai troppo contenti di andare a trovarli, intendiamoci i miei nonni erano le persone più gentili del mondo. Però andare dal loro era di una noia mortale: loro erano due persone sedentarie, non c'erano giochi,non c'era niente che potesse interessare un bambino.
E poi l'appartamento era immenso, un corridoio che non finiva più, tante camere,ma talmente tante che solo alcune erano occupate dai miei nonni. C'erano ALTRE STANZE però, sempre chiuse, dove nessuno entrava mai.
E qui comincia la storia.

Io ho dieci anni ed entro in una di queste stanze, per giocare. E' Luglio uno di quei Luglio di una volta,caldo ma non umido, anche la stanza vuota è calda. Eppure come metto piede nella stanza le temperature si abbassano, ricordo il gelo e la porta che si chiude improvvisamente. E un ombra vicina, la luce che traballa, una sensazione di un qualcosa che prova a trattenermi. E ricordo il me stesso bambino spaventato che riesce ad uscire piangente dalla camera.
Quella notte sono arrivati i sogni. Sogni di case che assomigliavano alla casa di mio nonno in cui rimango intrappolato e da cui non riesco ad uscire.
Da allora ho cercato di andare il meno possibile a casa dei miei nonni con mio nonno che ci soffre perchè il primo nipote non vuole andare a casa sua.
Passa un anno e mio nonno muore mentre io sono in vacanza, mio padre per non lasciare sola mia nonna decide che ci trasferiremo tutti quanti nella casa dei nonni per stare vicino a sua madre.
Io dove finisco a dormire?
Nella stanza chiusa. Che è poi anche la più lontana da tutte quante le altre. Dell'incidente dell'anno prima non ne ho parlato a nessuno, adesso sono cresciuto mi dico, probabilmente è stata solo un impressione di un bambino la mia. Eppure la stanza continua ad avere sbalzi di temperatura,ad avere le luci che improvvisamente cominciano a tremolare,non so neanche più quante lampadine vengono cambiate; e oggetti sistemati da me, dopo neanche cinque minuti,cambiano di posizione. La notte dormo poco, più di qualche volta ho l'impressione di vedere una figura vestita strana che mi osserva malevola...e quando riesco a dormire gli incubi sono sempre in agguato. Sempre gli stessi, una casa in cui sono prigioniero, dove c'è il male ed il sogno mi avverte di non stare troppo in una certa camera, identica a quella in cui vivo nella vita reale. Il sogno, dice che se io starò troppo in quella camera morirò.

Il 23 Novembre del 1980 Napoli viene sconvolta da un terremoto ancora oggi ricordato come uno dei peggiori della storia d'Italia,nonostante il palazzo dove viviamo non sia stato danneggiato per la paura, la nostra come tante altre famiglie passa diverse notti in macchina. Io, mia sorella, mia madre incinta e quasi al termine della gravidanza, mia nonna tutti stretti in una Peugeot, io per la prima volta da mesi riesco a dormire tranquillo.

Grazie a quel terremoto non siamo più tornati a vivere in quella casa, dopo pochi giorni nasce mio fratello Luigi e mia madre insiste nel ritornare nel nostro vero appartamento,mia nonna dopo poche settimane muore e casa sua viene messa in vendita.
Io non ci sono più passato neanche vicino.

Ancora oggi una parte di me pensa che si sia trattato solo dello spavento di un bambino, un trauma come ce ne sono molti, la mia parte razionale è convinta di questo.
Eppure... qualche tempo fa una mia zia ricordando i vecchi tempi mi ha raccontato che in quella stanza aveva vissuto un nostro antenato con una pessima reputazione e lì una volta morto il suo corpo era rimasto esposto per alcuni giorni come da tradizione prima di essere inumato.

Combinazioni? Casi? Il semplice spavento di un bambino?
Decidete voi.
Io il sogno lo faccio ancora oggi, almeno una volta al mese.

(P.s questo post è stato preparato alcune settimane fa, e solo per caso lo pubblico adesso che ho deciso di partecipare a QUESTO PROGETTO di Davide Mana, spinto dalla mia passione per le case "strane". Mi piacerebbe se anche voi parlaste di vostre esperienze di questo genere se ne avete avute. Nei prossimi giorni Nocturnia tornerà alla sua naturale programmazione con, non necessariamente in quest'ordine, la recensione di un film di fantascienza, due sceneggiati RAI ed un post nato da un premio).

PERSO TRA ECLISSI , NUVOLE... E BLOG.

E' sempre una bella cosa quando si apre un nuovo blog,significa che c'è un opinione in più che gira, non solo nel mondo della rete ma anche che c'è un altra persona che ha deciso di mettersi in gioco.
Oltretutto io conosco benissimo chi è che ha deciso di aprire il nuovo blog e, credo lo conosciate anche voi.
Vedete, ci sono sempre stati due imperversatori impuniti nel mondo della rete, due tristi figuri che erano capaci di apparire ovunque; un blogger non faceva in tempo a pubblicare un post e subito appariva uno di noi due a commentare. Oltretutto erano due persone senza blog personale : uno, come avrete capito ero io, e sappiamo tutti che poi è nata NOCTURNIA, l'altro era Fra Moretta il caro ed indimenticato Vampirologo che ride .

Ebbene adesso anche il buon Fra si è deciso: è appena nato THE TRALFAMADORE CONNECTION, che parlerà di fantascienza; horror, fumetti cioè tutte cose che qui su NOCTURNIA teniamo in gran considerazione.
Vi dò anche l'URL http.//morettafra.altervista.org.( e nel caso, per il link) lo trovate anche a destra sul mio blogroll Andatelo a trovare che merita.Per il resto buon lavoro Fra, e mi raccomando non portarci via tutti i lettori. Che sennò rimaniamo disoccupati. :)



Seconda segnalazione, io non ci sarò in quanto rapito dagli Shoggoth, però dalle parti di Medolago il giorno 21 c'è TRA ECLISSI E NUVOLE.
Chi ci andrà avrà non solo modo di incontrare i dodici ( o quattordici o quindici, o quanti accidenti sono) delle Edizioni XII, ma anche di incontrare qualcuna delle simpatiche canaglie che animano i vari blog italici, gente insomma come Ferruccio Gianola e Matteo Poropat che sarà anche il fotografo ufficiale. Avrete anche la possibilità di salutare il buon gelostellato che premia i vincitori del FUN COOL.
Credetemi mi dispiace perdermi questa manifestazione.

A proposito di cose perdute...
Ehi Mr. piattaforma blogger, rivedremo mai i commenti ed i post persi in questi giorni di ordinaria follia?
Così giusto tanto per sapere...

BLOGGER, MA CHE MI COMBINI?



Come sapranno molti di voi in questi giorni la piattaforma Blogger ha avuto e creato problemi a tutti quelli che la usavano. E' stato praticamente impossibile riuscire ad entrare nelle proprie bacheche, postare, inviare mail. E questo dovuto ad un lavoro di manutenzione che si è invece dimostrato un problema generalizzato che ha causato un interruzione del servizio per più di ventiquattro ore.

Sia chiaro non ce l'ho con i ragazzi di Blogger, sia chiaro un problema può capitare a tutti. Siamo sotto il cielo, quello che è mancata, a parer mio, una maggiore comunicazione da parte di quelli della piattaforma. Ora in teoria le cose stanno tornando alla normalità però lavorando è stato prodotto un fastidioso effetto collaterale: sono scomparsi tutti i post ed i commenti inviati ieri, e questo su tutti i blog che utilizzano la piattaforma blogger.Però mi dispiace che una cosa a cui tenevo tanto come l'intervista a Jack McDevitt sia stata sporcata da questo inconveniente della piattaforma.

Ora la mia fortuna è che ieri non avevo preparato nessun tipo di post, però sono scomparsi tutti i commenti che mi avete inviato dalle 10.00 Am del 12 maggio fino alle 22.00 del giorno stesso.
Ricordo che c'erano commenti di TIM; Iguana; Liber@discrivere;ed Angelo.
Secondo i tecnici della piattaforma saranno recuperati. Nel frattempo pur non avendo responsabilità personali nella faccenda mi scuso io con tutte le persone interessate.

JACK MCDEVITT: L'INTERVISTA.



Nick:Oggi sei considerato uno degli scrittori americani più stimati di fantascienza,tutta
via prima di cominciare hai compiuto una lunga serie di lavori prima, puoi parlarci dei tuoi inizi ?

McDevitt:  Come sono "considerato"?
Dovresti fare ad altri quella domanda , Nick. Non è un qualcosa su cui possa essere obiettivo . Prima di cominciare a scrivere ho affrontato parecchie altre carriere. Sono stato un ufficiale di marina, un professore di inglese e un ufficiale della dogana. Inoltre, per dieci anni o suppergiù, ho formato i responsabili ed i supervisori per il servizio della dogana.


Nick: La fantascienza è stata per te un approdo naturale ?
McDevitt : Certamente. Ho amato la SF da quando avevo quattro anni,da quando mio padre mi portava al cinema e vedevo Flash Gordon pilotare quei razzi e quelle vecchie navi magnifiche nella sua serie di film. Inoltre mi ha fatto interessare all'astronomia ed alle scienza. Ho
amato sempre la sf perché fa le domande che la maggior parte della gente non si fa quasi mai. Come reagiremo quando la scienza raddoppierà o triplicherà la nostra vita?Che cosa facciamo se un medico ci dice che può manipolare i geni in modo che nostro figlio avrà un quoziente d'intelligenza 200? (Veramente voglio un bambino che potrebbe essere molto più astuto di me? E questo genera una domanda ancora più grande : quello che voglio io potrebbe essere è la cosa migliore per i miei bambini? O li voglio esattamente come me?)come la società reagirebbe se realmente sentissimo una trasmissione radio artificiale dalle stelle e scoprissimo che non siamo soli?


Nick: Nel tuo romanzo Seeker che ha vinto il premio NEBULA è evidente la tua passione per l'archeologia spaziale, nelle tue storie unisci l'ambientazione spaziale con la passione per le civiltà antiche e lontane. com'è nata questa passione ? 

Jack McDevitt :Non sono certo da dove provenga la mia passione per l'archeologia e la storia. In parte potrebbe derivare dal vecchio programma radio "YOU ARE THERE," che fingeva di inviare delle squadre di giornalisti radio a coprire degli avvenimenti storici,come il Combattimento delle Thermopili o l'assassinio di Cesare o la morte di Socrate. So solo che c’è sempre stata questa passione dacchè riesco a ricordare.

Nick: Credi che la fantascienza possa avere ancora capacità di attrazione ? Che riesca cioè ancora a parlare al cuore e alla mente delle persone?
Faccio questa domanda perchè in molti paesi, compresa l'Italia, il mercato è in crisi e so che anche in America le cose stanno cambiando, sopratutto nel mercato delle riviste che sta perdendo i suoi lettori.


McDevitt:  La tecnologia nel mondo cambia molto rapidamente. Così, raggiungiamo probabilmente un punto dove vedremo pochissime librerie e la maggior parte della fiction comparirà in rete. Queste sono delle buone notizie per gli alberi. Non penso che la SF in se soffrirà una battuta d'arresto, ma piuttosto saranno i veicoli, i libri di carta e le riviste, che la hanno sostenuto dal suo principio a cambiare. Questo esattamente perché abbiamo bisogno di SF, per convincere la gente ad adattarsi.
Se perderemo il nostro gusto per la fiction, la SF, il mainstream, o qualsiasi altra corrente, penso che saremo nei guai. La letteratura fornisce una capacità per vedere il mondo attraverso gli occhi di altre persone. Quella è una capacità senza prezzo.

NickCredi che le nuove tecnologie come gli E book possano contribuire ad avvicinare nuovi lettori al genere ? E qual'è il tuo rapporto con loro ?

 Jack McDevitt: Non  Penso che lo sviluppo delle nuove tecnologie possano portare nuovi lettori alla SF così come dubito possano persuadere la gente a leggere Dante. Questo lo fa l’ I’istruzione . O c’è o viene a mancare tutto. E questo perché abbiamo così disperatamente bisogno di buoni insegnanti, che accendano la passione per la lettura, che ci rendano la vita così proficua. E di genitori che diano l'esempio. Non posso immaginare la vita senza libri. Così come non che posso immaginare la vita senza, per esempio la musica.

Nick: La tua è una fantascienza "ottimista", sei realmente così ottimista per il futuro del genere umano?
McDevitt :Penso che le mie opere siano sicuramente ottimiste,. Non sono così sicuro di esserlo io . Il mondo ha troppe Armi nucleari disseminate ovunque. ( già una sola sarebbe troppo.) Finché non ce ne liberiamo --e non sarà facile-- rimaniamo in serio pericolo .Abbiamo dato una pistola carica ad una scimmia.
In cinquant’anni di ascolto non abbiamo mai captato un segnale radio artificiale. Succede perché la civiltà è un evento raro? O perché le civiltà si trasformano rapidamente a partire dalle trasmissioni radio a tecnologie più avanzate ? O potrebbe essere perché le civiltà tecnologiche, subito dopo il torchio tipografico, cominciano a sviluppare gli l'armamenti avanzati e si distruggono?

Nick: Progetti futuri: a cosa stai lavorando? E ti vedremo mai in Italia?

McDevitt:A Novembre sarà pubblicato negli Stati Uniti FIREBIRD , il sesto romanzo diAlex benedict. Un fisico leggermente eccentrico ha speso la sua carriera per provare che ci sono altri universi. Ha mantenuto un ponte con uno di questi universi. Quarant’anni fa è scomparso dalla sua casa . Ma non ha lasciato tracce dietro di sè e nessuno ha scoperto mai che cosa gli è accaduto. Alla fine gli artefatti dalla sua proprietà arrivano alla Raimbow Enterprises(la compagnia di Alex benedict Ndt) ed Alex si trova invischiato nel mistero .L’uomo ha attraversato il ponte? In caso affermativo, perché non è ritornato?

Non sono mai stato in Italia. Mi piacerebbe molto,Nick, che tu ed io ci potessimo salutare di persona un giorno.


Nick:In conclusione: ringraziandoti per la tua gentilezza e pazienza,c'è qualcosa che vorresti dire ai tuoi lettori italiani?

McDevitt: Ho ricevuto molti complimenti dai lettori italiani. E vorrei ringraziarli tutti.

Ecco qua nel ringraziare ancora Jack McDevitt per la sua disponibilità vi rimando alle prossime interviste. I romanzi di McDevitt sono pubblicati da ACE negli Usa e da Urania Mondadori qui da noi.

JACK OF (NEW) FABLES. TALKING ABOUT JACK MCDEVITT.

INTRO.



L'americano Jack Mc Devitt nel corso degli ultimi anni è diventato uno dei più importanti scrittori di Science Fiction. Jack nasce a Filadelfia nel 1935 ed arriva relativamente tardi all'attività di romanziere,il suo primo racconto The Effect Emerson infatti viene pubblicato nel 1981 su The Twilight Zone Magazine mentre il primo romanzo The Hercules Text con cui vince il Philip K. Dick Award è solo del 1986.
Prima di giungere alla scrittura McDevitt svolge diverse attività: presta servizio nella marina americana; lavora come Tassista; insegna Inglese in una High Scool ma una volta cominciato a scrivere fantascienza non si ferma più.
Per la fortuna di tutti i lettori di Science Fiction.
Le sue storie sono fortemente cariche degli echi della fantascienza dell' età dell' oro ed inoltre in lui è preponderante lo sguardo verso le conseguenze dell' esplorazione spaziale per l'umanità.
Nei romanzi di McDevitt siamo introdotti al contatto con razze aliene ed ai loro effetti sulla vita comune dei dei nostri discendenti ed in questo inserisce la sua passione per l' archeologia e la xenoarcheologia ( aspetto questo, per me che ho sposato un archeologa è particolarmente interessante).

Tecnicamente all'interno della produzione di McDevitt risaltano due cicli principali, entrambi ancora in corso d'opera.
Il primo quello dei romanzi del ciclo di The Academy (conosciuto nel nostro paese come Il Ciclo del Sogno degli Dei); con protagonista la carismatica pilota spaziale Priscilla "Hutch" Hutchins.
Nei romanzi del ciclo nella sua espansione verso le stelle, l'umanità s'imbatte nei resti di numerosi artefatti alieni, testimonianza di un passato lontano in cui le stelle brulicavano di vita.
Tra i Romanzi più importanti del ciclo contiamo THE ENGINES OF GOD ( 1995), trad. Italiana Il Sogno degli Dei; CHINDI (2002) e CAULDRON (2007), trad. Italiana Cauldron,Fornace di stelle.

Il secondo Ciclo invece è quello con protagonista il Cercatore di tesori archeologici del futuro Alex Benedict con titoli come POLARIS (2004) e SEEKER (2005) con cui vince un meritato premio Nebula.

In Italia Urania ha tradotto tre romanzi di McDevitt:
IL SOGNO DEGLI DEI ( Urania 1340).
SEEKER (Urania 1546).
CAULDRON, FORNACE DI STELLE ( Urania 1568).


Per questo ho fatto un balzo dalla sedia quando Jack ha accettato di rispondere ad alcune mie domande e farmele pubblicare su Nocturnia. Quindi tra un paio di giorni troverete una piccola intervista a Jack McDevitt su queste frequenze,niente di trascendentale giusto una chiacchierata tra appassionati, con il parere di un importante scrittore di science fiction.
Mi credete se dico che ho ancora paura di risvegliarmi?
Ah, piombando a terra ho distrutto la sedia, ma non importa, no.

I VERMI CONQUISTATORI.


Una pioggia incessante cade sul mondo da più di quaranta giorni,
in una sperduta casa sui monti Appalachi, l'ottantenne Ted Garnett
ed il suo amico Carl Seaton credono di averle ormai viste tutte
nella loro lunga vita, ma non hanno fatto i conti con quegli strani
ed enormi vermi carnivori che sembrano essere ormai ovunque sulle
scarse terre emerse. Quando altri sopravvissuti porteranno notizie
ancora più angoscianti i due si renderanno conto di essere solo
alle prime avvisaglie di un incubo più grande. Tra vicini pazzi,
riti satanici,creature da incubo ci potrà ancora essere il sogno di un alba senza pioggia?



Mi ero avvicinato a questo libro con sentimenti ambivalenti: da un lato il nome di Brian Keene è diventato in questi ultimi anni un pò il sogno proibito di tutti gli appassionati horror italiani, dall'altro lato quando ci si avvicina a qualsiasi cosa con delle grandi aspettative spesso,molto spesso la delusione è pronta a ghermirti dietro le spalle. A me l'ultima volta era capitato con David Wellington e la sua trilogia zombi; quindi mi ero avvicinato con molta cautela a questo I VERMI CONQUISTATORI,alcune delle ultime, entusiastiche, recensioni non le avevo nemmeno lette per non farmi condizionare più di tanto; pensavo, convinto, che tutt'al più lo avrei letto un po alla volta.
E invece....e invece l'ho divorato in un colpo solo. Man mano che andavo avanti rimanevo sempre più affascinato dalla lettura, veramente riuscivo a realizzare quella sospensione dell'incredulità che è base essenziale per un romanzo horror. Con poche pennellate l'autore riesce ad introdurre il lettore nel suo mondo catastrofico,pochi giri di parole,un linguaggio essenziale ma non asciutto, nè crudo nè eccessivamente ricercato. Giustamente dosato insomma.

Lo scenario de I VERMI CONQUISTATORI è il più classico degli sfondi apocalittici: un nuovo diluvio universale,con una probabile causa soprannaturale, forse biblica, forse satanica, forse dovuta a creature Lovecraftiane più antiche dell'uomo. Il lettore in questo è lasciato quasi libero di farsi una sua idea specifica dagli indizi che man mano vengono disseminati nel testo. Ma la bravura di Keene è perfino maggiore nella caratterizzazione dei personaggi, a cominciare dal suo protagonista: Ted Garnett risulta riuscito sin dalle sue prime battute, in cui oltre alla preoccupazione per la catastrofe generale manifesta il più prosaico ma umanissimo dispiacere perchè l' Apocalisse lo sta costringendo a rimanere senza tabacco. Stessa cosa per gli altri comprimari ed i rapporti che si vengono a costruire tra loro,dalla follia di Earl Harper il vicino pazzo e fanatico al legame tra la lesbica Sarah ed il "cuore infranto"Kevin i due sopravvissuti caduti dal cielo;per concludere con la descrizione dell'amicizia tra Ted e l'amico di una vita Carl Seaton : bellissima la scena anche questa descritta con poche pennellate in cui Ted teme di essere stato abbandonato nel momento del bisogno da Carl e reagisce in maniera straziante.

Per quello che riguarda l'aspetto più genuinamente horror in tutto il romanzo si respira un clima di lucida angoscia causato dagli onnipresenti vermi cannibali, prima piccoli poi man mano che procede la narrazione sempre più grandi e minacciosi. In un crescendo continuo nel climax narrativo fino alla comparsa delle creature di stampo Lovecraftiano come Leviatano e Behemoth i personaggi continueranno a lottare per conservare i loro beni maggiori: la loro vita e la loro umanità.

Tutto perfetto?
Ecco in effetti una perplessità ce l'ho e mi riferisco alla parte centrale del Romanzo con il suo repentino cambio di scena. Ecco quella parte nonostante il suo fascino mi ha dato l'impressione come di un inserto un pò avulso dal resto anche se l'intuizione dei Satanisti Surfisti da sola riesce a riscattare il tutto.

Ottima la versione italiana a cura della XII con una copertina bellissima realizzata dai ragazzi di Diramazioni che ti riconcilia con il mondo dei copertinisti italiani e che da sola meriterebbe la spesa.
Se ne consiglio l'acquisto ?
Voi leggetelo e vedrete che lo consiglierete anche voi.

I VERMI CONQUISTATORI Edizioni XII Euro 15,00

IL 36° GIUSTO.


In questi giorni di riposo forzato- tra le altre cose-ho riletto IL 36° GIUSTO di Claudio Vergnani. Questo è uno di quei casi in cui sono di parte, anzi senza se e senza ma è uno di quei pochi libri che consiglierei a scatola chiusa a chiunque fosse appassionato di horror ma che avesse la possibilità o la voglia di comprare un solo libro di genere all'anno. Praticamente sconosciuto prima, Vergnani è entrato come uno tsunami all' interno del mondo dell' horror italiano nel 2009, quando la romana Gargoyle gli ha pubblicato il romanzo IL 18° VAMPIROprimo capitolo di una trilogia gotica di cui IL 36° GIUSTO è al tempo stesso il seguito e il capitolo di transizione.

Tanti sono i punti di forza del IL 36° GIUSTO, tanto per cominciare i suoi vampiri sono lontani mille miglia dalla nuova (e da me odiata fino al midollo) corrente emo: non hanno niente da spartire con Edward Cullen, ma sono molto più vicini agli zombi romeriani. I suoi cacciatori di vampiri, poi non somigliano neanche per sbaglio ad Anita Blake, ma sono semplicemente dei disperati per cui ficcare paletti nel cuore dei vampiri è solo un modo come un altro per sbarcare il lunario. Personaggi umanissimi questi, con più difetti che pregi, ma proprio grazie ai loro difetti, amabilissimi. In più l'autore ha uno stile non ricercato ma d' effetto, che ti avvince alla narrazione e ti fa attaccare alla storia,con rimandi alti e ricercati ma con più di una strizzatina d'occhio nei confronti dei lettori. Questo a cominciare dal giochino della denominazione dei due protagonisti principali, che utilizzano il nome e cognome dell' autore: Claudio lo sfortunato dipendente da farmaci che agisce come narratore in prima persona degli eventi e, lo scalcagnato Vergy Una domanda, sono solo io ad aver notato il collegamento con il cognome Vergnani ?
Ultimo punto di forza l'ambientazione italiana, la città di Modena, per la precisione ( solo nel finale ci sarà una trasferta parigina) mai descritta prima d'ora in maniera più carnale e sanguigna.

Certo rispetto al primo romanzo c'è qualcosa che non quadra totalmente, la narrazione e l' azione sono più frammentate; le storie di Claudio, Vergy e degli altri comprimari sembrano trasformarsi in tutta una serie di episodi, trafiletti ed anche di siparietti in alcuni casi persino slegati tra loro e probabilmente questo è dovuto alla mancanza di un cattivo predominante, come capitava nel primo episodio con la presenza del maestro Grimjank

E c'è effettivamente qualche lungaggine di troppo, penso ad esempio a tutta la parte dentro al Cimitero monumentale di Modena, o a qualche scena del finale con i personaggi all'interno del condominio parigino abitato da immigrati. Però la narrazione rimane piacevole, i personaggi rimangono ben delineati, stessa cosa posso dire personalmente per alcuni dei tanti vampiri che compaiono nella storia. Come il Becchino e il Ballerino; bellissima la scena in cui tra quest'ultimo personaggio e gli ammazzavampiri scorre, per un piccolo e breve attimo, una scarica di comprensione ed empatia; quasi una forma di solidarietà tra emarginati.Di diversa natura, ma pur sempre emarginati.
In chiusura un dubbio e una richiesta per la Gargoyle. per il prossimo ed annunciato terzo capitolo della storia, sarebbe possibile una copertina meno anonima di quella usata per questo libro?

IL 36° GIUSTO. Edizione Gargoyle Books. Euro 15,00 Anno 2010.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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