AVVERTENZA.

Purtroppo per alcuni giorni il Blog funzionerá a scartamento ridotto, i post arriveranno con maggiore lentezza.
Niente di grave, nessun problema. Semplicemente il pc nuovo ha dei problemi, quindi dovrò farlo riparare.
Eh si, forse sono io ad essere negato con la tecnologia (Lol)
Cercherò comunque la settimana prossima cercherò di far uscire lo stesso l' intervista con l' olandese Peter Van Dongen.
Però non so dirvi quando le cose torneranno alla normalità.
Un po di pazienza....
Certo che appena si risolve una rogna ne arriva subito un altra...
Ma, del resto è la vita. :)

INTERVISTA CON ALLEN STEELE

L'intervista di oggi è dedicata al grande Allen Steele, uno dei maggiori scrittori di fantascienza contemporanei.
 Di Steele, ultimamente sto apprezzando molto il ciclo di Coyote, che sto leggendo in lingua originale.
Ancora una volta posso testimoniare di avere incontrato una persona estremamente gentile ed innamorata del suo lavoro.  Come sempre avrei voluto fare un centinaio di altre domande ad Allen Steele, ma in quel caso non sarebbero bastate trenta pagine a raccoglierle tutte quante. Spero attraverso le domande fatte di essere riuscito a fare comunque un buon lavoro.
Ringrazio di vero cuore Allen Steele  per tutto quanto, mentre a voi auguro una buona lettura.
Come sempre, eventuali errori o imprecisioni vanno addebbitate esclusivamente alla mia persona.

(For english version scroll down )


Nick:  Ciao Allen, grazie per aver accettato quest'intervista. Quando hai deciso di cominciare a scrivere e quali sono stati i tuoi inizi?

Allen Steele:  Ho scritto la mia prima storia ai tempi della scuola elementare, sotto forma di un compito che il mio insegnante ha dato a tutta la classe. Lui ha distribuito delle foto prese da varie riviste e ci ha detto di scrivere racconti ispirati da queste immagini. L'immagine che ha dato a me ritraeva una famiglia in una macchina volante, un  tipico esempio di immagine futuristica degli anni 60 s. Ho scritto la storia e ho scoperto che mi piaceva farlo ( e dato che io veramente li  odiavo i compiti i compiti a casa, questo la dice lunga in proposito , così la scrittura è diventato una specie di hobby per me fino a quando ho compiuto 15 anni, allora ho capito che questo era ciò che ho voluto fare della mia vita ... diventare un autore di fantascienza .

Concorso “3Narratori – Il Libro delle ombre”


Il Libro delle ombre
“Nessun individuo può sfuggire alla propria ombra”

Ciascuno affronta ogni giorno una serie di problemi, la maggior parte dei quali non influenza significativamente la sua esistenza. Alcune volte può capitare invece che le conseguenze si trascinino per buona parte della vita, non necessariamente in senso negativo. Nel Libro delle ombre sono raccolte tutte quelle storie le cui conseguenze sono avvinghiate ai personaggi che le hanno generate. Che si tratti di una soluzione felice, di un rimpianto o di un dilemma irrisolto, sono storie persistenti, che lasciano il segno e accompagnano il lettore, così come il protagonista, anche dopo la parola “fine”.



Sono sempre felice di poter segnalare un Concorso nato dall'impegno di un collega blogger.
In questo caso l' inventore del contest é il bravissimo Salomon Xeno con la nuova edizione del successo: I "3Narratori- Il Libro della Ombre"

Ecco il regolamento:

1. La partecipazione è aperta a opere di qualsiasi genere purché attinenti al tema del concorso. Saranno apprezzate l'originalità e la capacità di incarnare le ombre che sono evocate nell'omonimo libro, attraverso storie dal forte impatto sulla vita dei personaggi.

2. Sono ammessi racconti in lingua italiana di lunghezza compresa tra 1000 e 5000 parole. Ciascun autore può partecipare con una sola opera. I racconti devono essere inediti e l'autore dev'essere l'unico detentore dei diritti. Il racconto dovrà rimanere inedito fino alla comunicazione dell'esito finale, pena l'esclusione dal concorso.

3. I racconti dovranno essere inviati in allegato alla casella di posta elettronica riportata in fondo con il seguente oggetto: “[3Narratori] Partecipante (nome proprio o alias) – Titolo del racconto.” Sarà inviata una mail di risposta a conferma dell'avvenuta ricezione. I formati ammessi sono esclusivamente RTF, ODT e DOC.
Il termine ultimo per la consegna è lunedì 12 maggio 2014 (compreso).

4. Le opere pervenute saranno valutate dalla redazione di Argonauta Xeno e da collaboratori esterni provenienti dalla blogosfera, sulla base di criteri qualitativi ma anche dei gusti personali dei giurati. Le opere non conformi ai criteri d'ammissione saranno scartate a priori. Il verdetto della giuria è in ogni caso inappellabile.

5. I tre racconti giudicati più meritevoli riceveranno un premio di 15 euro, utilizzabile per l'acquisto di libri, in formato digitale o cartaceo, presso un negozio online a discrezione del beneficiario.

6. I tre racconti vincitori saranno inseriti in un eBook distribuito sul blog Argonauta Xeno con licenza creative commons BY-NC-ND. Non si esclude la distribuzione su altre piattaforme che ne consentano la libera diffusione. A discrezione della giuria, potranno essere inclusi altri racconti, previo consenso degli autori. Tutti i diritti sui racconti rimarranno dei singoli autori.
In caso il risultato finale fosse giudicato consistente, la giuria discuterà insieme agli autori selezionati la possibilità di una diffusione attraverso canali commerciali.

7. In caso di scarsa partecipazione o qualora il livello complessivo delle opere sia giudicato non adeguato, la giuria si riserva di non assegnare, anche solo in parte, i premi e di non realizzare l'eBook.

8. La versione aggiornata e autentica di questo regolamento è reperibile sul blog Argonauta Xeno. Per dubbi, critiche e richieste di chiarimento potete scrivere all'indirizzo riportato nel Blog Argonauta Xeno

 Buon lavoro a tutti quanti!

I FILM PERDUTI : GLI ANNI SESSANTA !

In attesa di pubblicare l'intervista con lo scrittore Allen Steele, parliamo un po di cinema.
 
Un Batman filippino, ci credereste? Eppure lo hanno realizzato sul serio.

Eccoci arrivati al terzo articolo dedicato alle pellicole considerate perse, film che sono scomparsi da anni e che probabilmente nessuno vedrà mai più.
Stavolta partiamo da un angolatura diversa, le due precedenti "puntate" vertevano su singoli film: nella prima abbiamo parlato de Il Fantasma del Castello, l'altra del tedesco Der Golem. Invece in questo caso m'interessa fare una piccola carrellata, dedicandola a quello che forse è stato il decennio più creativo, controverso e lisergico di tutta la breve vita della settima arte: gli anni Sessanta del Ventesimo Secolo.
Ecco alcuni Film scomparsi in tutto o in parte, nati in quel decennio, in qualche caso film probabilmente mai nemmeno distribuiti o di cui si dubita perfino che siano mai stati realizzati eppure proprio per questo entrati nell'ombra del mito.

NEW SPACE OPERA: TALKING ABOUT ALLEN STEELE.

 Qualche settimana fa, mentre parlavo delle prime interviste del 2014 preannunciavo la presenza di uno scrittore americano e di un disegnatore italiano, sulla cui identità, volevo mantenere il riserbo, ricordate?
E' arrivato il momento di svelare almeno uno dei due nomi coinvolti.
Sono orgoglioso di preannunciarvi che, tra pochi giorni Nocturnia pubblicherà un intervista con Allen Steele, uno dei massimi scrittori americani contemporanei di fantascienza.
Magari voi sarete stufi ormai delle mie interviste, ma per me è motivo d'orgoglio avere ospiti così importanti.
Questo è un gran risultato per un blog piccolo ed indipendente come il mio.

Adesso, com'è tradizione  ecco a voi una piccola scheda sull'intervistato.

CONCLUSIONE: LO STRANO CASO DI EILEANN MOR

Le prime due parti di questa storia sono state narrate QUI e  QUI.


"Una volta eliminato l'impossibile, quello che resta, per improbabile che sia, deve essere la verità!"
Arthur Conan Doyle

Con la venuta dei due investigatori qualcosa cambia.
Cambia anche qualcosa nella descrizione dello stato del Faro di Eilann Mor.
Si verifica infatti una prima discrepanza tra i rapporti scritti dei due uomini e le dichiarazioni verbali fornite da Moore e dagli altri marinai giunti per primi sul luogo dopo la sparizione dei tre Custodi.
 I due investigatori, pur compilando un rapporto completo e strutturato per quanto riguarda il resto del Faro, non citeranno mai però lo stato della cucina con le sedie a terra e i piatti riempiti a metà.
Anzi, a differenza di Joseph Moore, i due inviati della sovrintendenza sosterranno sempre di aver trovato tutto in ordine anche in quel luogo.
Chi ha ragione allora? Da quale parte sta la verità?
Questo particolare si è perso nelle pieghe del tempo 

Tuttavia nonostante tutto, l' analisi dei due ispettori rivela la mancanza di due dei tre equipaggiamenti di ordinanza. Solo uno di questi equipaggiamenti rimane al suo posto, gli altri due sembrano scomparsi.
Ogni custode prima della partenza verso Eileann Mor viene infatti fornito di stivali, cerate e mantelline per i lavori all'aperto e per ripararsi dal maltempo.
La mancanza di due equipaggiamenti potrebbe forse dare qualche indizio in più sulla fine di almeno due delle persone scomparse.
Ma non sulla scomparsa del terzo uomo.

INTERVISTA CON PIERO SCHIAVO CAMPO

Ecco il risultato la mia chiacchierata con Piero Schiavo Campo, il vincitore dell'ultimo Premio Urania con il romanzo L'Uomo a Un Grado Kelvin. Quest'intervista esce in contemporanea sia su Nocturnia che su IFET
Ringrazio il mio intervistato per tutto quanto.

Nick: Ciao Piero, benvenuto di vero cuore su Nocturnia, grazie per aver accettato quest'intervista. Ti andrebbe di presentarti ai lettori di questo blog?

Piero Schiavo Campo: Dopo la laurea ho avuto una borsa di studio del CNR, a Bologna. Mi occupavo di astrofisica. Nel 1981 ho lasciato la ricerca per passare al software. Detto per inciso: qualcuno ha scritto che sono uno “scienziato”. Non è vero. Uno scienziato è un signore che si occupa professionalmente di ricerca scientifica, cosa che io non faccio da più di trent’anni; però sono sempre un grande appassionato di scienza: l’unica rivista che compro tutti i mesi è “Scientific American”, e i saggi scientifici della mia biblioteca occupano quattro scaffali “Billy”. Forse ti domanderai come mai ho deciso di abbandonare la scienza attiva. E’ un discorso molto lungo, e anche difficile. Ti dirò che non rimpiango quella scelta. In fin dei conti sono stato un testimone diretto di quella che personalmente considero la più grande rivoluzione culturale che sia avvenuta nella storia (parlo della rivoluzione informatica). In questo momento la mia attività principale è l’insegnamento. Dal 2004 tengo un corso del primo anno della laurea triennale di Comunicazione e psicologia (qualche anno fa si chiamava Scienza della comunicazione), dove parlo ai ragazzi di Internet e del Web dal punto di vista mediatico.
Come lettore, sono sempre stato “onnivoro”. La fantascienza è stata una mia grande passione da ragazzo; non che mi dispiaccia quella di oggi, ma finisco col leggerne di meno. In particolare, devo confessare di conoscere poco gli autori italiani; sto cercando di recuperare!

Nick:  Cos'è per te la Fantascienza e quali autori e quali libri te l'hanno fatta amare? Naturalmente puoi citare qualsiasi altra forma espressiva dalla musica ai fumetti, passando per film e serie televisive.

Piero: La prima domanda mi mette in difficoltà, anche perché amo poco le classificazioni di genere. Quarant’anni fa la definizione sarebbe stata ovvia: fantascienza è qualsiasi fiction basata su presupposti scientifici o tecnologici in qualche modo “possibili” (o meglio “non impossibili”) sulla base delle conoscenze attuali: viaggi nello spazio, viaggi nel tempo, creature aliene, società futuribili ecc. Già a quei tempi, tuttavia, una definizione simile sarebbe sembrata un po’ “stretta”. Ci sarebbe stato dentro, ad esempio, un romanzo come “Cristalli Sognanti” di Sturgeon? Se non lo ricordo male (l’ho letto davvero molto tempo fa!) l’autore non spiegava affatto quale fosse l’origine dei cristalli e dei loro fantastici poteri, e il romanzo sembrava essenzialmente un’occasione per fare della narrativa: quasi più una storia fantastica che un vero romanzo di fantascienza. Poi sono venuti i cyberpunk, gli steampunk, le ucronie (non necessariamente in questo ordine), e i confini del genere si sono decisamente ampliati. Credo che in questo momento l’unica definizione possibile sia di tipo “culturale”: è fantascienza qualsiasi fiction che rientri in un genere considerato fantascientifico. Per intenderci, lo steampunk è considerato fantascienza, anche se non si basa (o non necessariamente si basa) su presupposti scientificamente “possibili”. Mi dirai che questa non è una definizione. Forse è vero, ma ha il vantaggio di rendere i confini della fantascienza molto ampi, e per così dire “permeabili”: ogni tanto qualcuno inventa qualcosa di veramente nuovo nel campo del fantastico, e l’opinione comune si orienta a considerarlo “fantascienza”. I veri innovatori del campo sono loro: gli autori capaci di imporre idee nuove grazie alla forza della loro capacità narrativa, come Jeter per lo steampunk (ma è stato davvero lui il primo?).
La seconda domanda è più semplice. Il mio interesse per la fantascienza deriva senz’altro dalla mia passione scientifica. Per me, da ragazzo, la fantascienza era un po’ l’anticipazione delle cose meravigliose che l’umanità, nella mia testa, era destinata a scoprire. Ti sto parlando dei primi anni ’60: un epoca in cui quella che oggi è considerata “fantascienza storica” era nelle edicole con Urania, veniva pubblicata da Einaudi con “Le Meraviglie del Possibile” di Fruttero e Lucentini, emergeva al cinema da capolavori come “Il Pianeta Proibito”. Autori molto amati? L’Asimov della prima trilogia sulla Fondazione (ma non i prequel e i sequel che ha scritto dopo), oppure quello di “Abissi d’acciaio” (anche nel caso del filone dei robot, secondo me dopo un po’ è diventato ripetitivo); il grande Arthur Clarke (come dimenticare “La Città e le Stelle”?); l’Herbert del primo “Dune” (i sequel non mi sono piaciuti); Robert Sheckley (un genio)... La lista sarebbe lunga. Voglio citare solo un titolo, che forse ti sembrerà buffo: “Il Cittadino Dello Spazio”, film del 1955. E’ stato il primo film di fantascienza che ho visto, da bambino, e mi fece un’impressione enorme. Mi è capitato di rivederlo, recentemente. A distanza di molti anni, devo dire che il background scientifico è del tutto inconsistente, gli effetti speciali fanno ridere, il ritmo è lento. Eppure trovo che ci sia ancora qualcosa di grandioso, perfino epico, in quegli alieni super evoluti che si rivelano incapaci di difendere il loro pianeta dalla distruzione finale.

LO STRANO CASO DI EILEANN MOR. -Seconda Parte

La prima parte di questo post è apparsa QUI.  
La conclusione di questa vicenda la potrete leggere nel fine settimana, mentre giovedì troverete l'intervista con Piero Schiavo Campo il vincitore dell'ultimo Premio Urania.

"L'inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui"
La Tempesta. William Shakespeare



"Ogni uomo prima di morire vede il diavolo"
Anonimo Inglese del 1560

Mentre Joseph Moore riesce a sbarcare sull'isola di Eileann Mor non ha la minima idea di cosa potrà trovare. L'uomo trova il cancello d'ingresso  della recinzione che delimita il recinto esterno del Faro chiuso a chiave, lo stesso avviene con il portone principale della struttura
Moore, che su richiesta delle famiglie dei guardiani rimaste sulla terra ferma, porta con sé i regali di Natale destinati ai tre uomini comincia a spaventarsi per il silenzio innaturale che incombe sul luogo.
Con l'aiuto di due marinai l'uomo alla fine riesce ad accedere all'interno del Faro.
Che trova completamente vuoto.

LO STRANO CASO DI EILEANN MOR.- Prima Parte.

"Attorno, attorno, turbinosi, innumerevoli fuochi fatui danzavano nella notte: l’acqua, come l’olio nella caldaia d’una strega, bolliva verde, blu, bianca."
Samuel Taylor Coleridge
La Ballata del Vecchio Marinaio.
"Lasceremo il villaggio dietro di noi
allegramente, tu ed io,
per vagare cantando al vento,
come gli zingari..."
James Joyce


Ci sono luoghi che nascono accompagnati da una pessima reputazione, dove ogni avvenimento anche il più piccolo sembra confermare l'aurea di mistero e di indeterminatezza che li accompagna.
Questa è la storia di uno di questi luoghi. Uno dei tanti.

Al largo estremo della Scozia si può trovare un piccolo gruppo di isole situate nell'Oceano Atlantico, perfino più lontane delle Ebridi. Isolate da tutto e da tutti.
Esiste un nome poetico per definirle, i locali le chiamano Flannan cioè i sette cacciatori.
In realtà sono quasi tutte dei grossi scogli, ma se il viaggiatore anche il meno distratto volesse rintracciarle sulla carta avrebbe qualche difficoltà ad indicare perfino la più grande tra loro.
Ed Eileann Mor significa per l'appunto in gaelico, Isola Grande.
Non ci si mette d'accordo nemmeno sul nome, alcune fonti chiamano l'isola Eilean Mor, con una n sola, fonti che aggiungeranno una e finale trasformando la definizione in Eilean More.
Ciò che conta veramente è che l'isola esiste.
Ed ha una sua storia da raccontare.

Segnalazione: Shanti- La Citta santa

Come si dice, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Mezzotints Ebook, torna Caleb Battiago, con Shanti - La Città Santa, prequel del fortunato Naraka

Dopo l'uscita di Naraka - L'Inferno delle Scimmie Bianche, Caleb Battiago torna con Shanti - La Città Santa, prequel del primo romanzo e secondo di una trilogia dedicata a uno più neri - ma possibili - futuri dell'umanità. Con prefazione di Alan D. Altieri e copertina a cura di Vincent Chong,  per la non-collana Outseries.

Justine e Juliette, rimaste orfane, vengono affidate alle “cure” del collegio Sainte Marie di Madame Desroches, nera matrona di Parigi Sud 5. Le due sorelle saranno affidate, o meglio, vendute, alle fauci del mondo, e inizierà a un viaggio su due binari diversi. Justine e Juliette diventeranno prede e predatrici di un mondo brutale e senza speranza, dove l’unica meta è rappresentata da Shanti, la Città santa, l’ultima diga della deriva universale, esistenziale, politica ed ecologica. Due destini, due prospettive che evolveranno tra una Parigi apocalittica, con i suoi quartieri bordello e i ristoranti di carne umana, e il deserto, i cantieri e i serragli sub-umani della repubblica Mesoamericana.
Una entità, sopravvissuta al tempo, tiene le fila di tutto, del paradiso artificiale di Shanti e di tante speranze. Ma la malavita della Nuova Francia, guidata da Big Blue, e la potente multinazionale New Moon Corporation, vogliono mettere le mani sulla città santa, farne un business a un livello globale. Entrano in gioco killer professionisti e giochi di potere, torna in azione la sensuale e letale Kiki Léger, la protagonista di Naraka - L’inferno delle scimmie bianche, affiancata da un uomo dai mille volti e nature, Messerschmitt. Un intreccio di protagonisti e personaggi che porterà alla deflagrazione finale e a una inaspettata prospettiva.


Shanti - La Città Santa è disponibile dal 5 febbraio, quindi da pochissime ore, in tutti gli estore e sul sito di Mezzotints Ebook al prezzo di Euro 3,49.

L'autore: Caleb Battiago (Milano, 1966) è un autore italiano che scrive sotto pseudonimo. Ha pubblicato il romanzo Naraka - L’Inferno delle Scimmie Bianche (Mezzotints Ebook, 2013) e la raccolta di racconti Acrux - La stella del Sud (Mezzotints Ebook, 2013).www.battiago.com

Per ulteriori informazioni si veda la pagina dedicata sul sito di Mezzotints Ebook (link http://www.mezzotints.it/shanti.html )

LES REVENANTS (2012)

Camille ha solo 15 anni, come tutte le ragazze fa tardi la sera., ma stavolta mentre rientra in casa le sembra che i suoi reagiscano peggio del solito .  Purtroppo Camille, non può ricordarselo ma lei è morta diversi anni prima,  assieme a tutto il resto della sua classe in un incidente automobilistico.
La sua famiglia, a cominciare dalla sorella Lena, ha cercato di andare avanti come poteva, ma il dolore e i sensi di colpa alla fine hanno avuto la meglio portando alla separazione dei genitori di Camille.
Contemporaneamente , nel piccolo villaggio ai piedi della Alpi francesi anche altri ritornano dalla morte in cerca dei loro cari: Simon che  si è suicidato nel 2002  il giorno delle sue nozze va alla ricerca di Adèle, la sua mancata sposa; il serial killer Serge riprende ad accoltellare giovani donne; la signora Costa morta più di trent'anni prima,  spinge al suicidio il marito; l'inquietante bambino Victor ammazzato dai ladri nel 1977 - forse l'unico che è conoscenza del quadro generale- si fa praticamente adottare da Julie, un infermiera carica di complessi e di paure per essere sopravvissuta  in passato  ad un agguato dello stesso Serge.
I Vivi e i Morti tentano una difficile convivenza tra un black out elettrico e l'altro mentre le barriere tra i due mondi si fanno sempre più sottili.  Qualcosa probabilmente è accaduto trent'anni prima, qualcosa di cui nessuno parla.
E  che forse ha a che fare con la diga vicino al paese che si sta misteriosamente svuotando della sua acqua senza che i tecnici ne riescano a capire il perché.

IL FAUNO DI MARMO (1977)

 Kenyon un artista americano  che trascorre pigramente le sue giornate  a Roma, durante le sue pergrinazioni nella Città eterna ritrova quasi per caso un anomimo diario ottocentesco.
Incuriosito dalle vicende narrate nello scritto l'uomo crede di riconoscere nelle persone ivi descritte il sé stesso di una vita precedente in cui era circondato dai medesimi amici  della sua attuale esistenza:  Donatello; Miriam e Hilda.  Spronata da Kenyon quest'ultima narra di un incubo ricorrente in cui, vestita con abiti ottocenteschi si vede perseguitata da una misteriosa figura incappucciata.  Alcuni giorni dopo toccherà a Miriam  essere avvicinata da un uomo inquietante durante una escursione nelle catacombe.
Ben presto i quattro vedono sgretolarsi una ad una tutte le loro  certezze a causa  degli attacchi del persecutore, in un conflitto che sembra avere origini perfino più antiche delle vicende narrate dal diario.
Chi è il misterioso persecutore? Si possono rivivere più volte le stesse esperienze? L'incontro con la persona amata è il frutto di una libera scelta oppure è davvero tutto già scritto? E sopratutto, il misterioso diario contiene dentro di sè la chiave per sfuggire alla maledizione o è esso stesso parte del maleficio?
In una complicata girandola di reincarnazioni e di reminiscenze si potrebbe perfino scoprire che coloro che sembrano i più forti giunti al momento della resa dei conti si potrebbero dimostrare come più deboli degli altri.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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