QUANDO I SUPEREROI ESISTONO REALMENTE : DIECI ANNI DOPO! - Terza Parte.

La prina parte è uscita QUI, la seconda invece QUI.

Se si fermassero dieci persone scelte a caso in mezzo alla strada, età, posizione sociale e sessi diversi e si rivolgesse ad ognuno di loro la stessa semplice domanda, cioè se sanno da dove provengono i fumetti su Super eroi, penso che la stragrande maggioranza di loro (compresi i pensionati) risponderebbe senza esitare che Batman, Superman e Spider Man provengono dagli Stati Uniti.

Forse una o due persone ammetterebbero di non sapere nulla di queste cose, ma tutti quanti gli altri compreso chi dirà di non essere per nulla interessata all'argomento, avrà sentito quantomeno nominare qualche nome, assistito sbadamente ad uno o due film durante i loro passaggi televisivi, regalato a qualche nipote\figlio\ pargolo dei vicini di casa qualche gadget giocattolo di Hulk o Captain America.

Dopo il Jazz i Comics sono una delle poche o tante (decidete voi) influenze culturali arrivate da oltreoceano.

Ma penso che ben pochi nemmeno i fans più scatenati avrebbero mai lontamente immaginato che qualcuno nella realtà avrebbe tentato di imitare i loro beniamini.

Nella puntata precedente mi sono concentrato principalmente su alcuni RLSH apparsi in varie parti del globo. Adesso è arrivato il momento di tornare a dove tutto è cominciato: gli Stati Uniti.

CAPTAIN STICKY.

 E' stato probabilmente il prino a comparire in assoluto, perfino prima del messicano Superbarrio (ma Superbarrio si è fatto conoscere molto prima a livello internazionale). Dietro le corpulente fattezze di Captain Sticky si nascondeva il baffuto californiano Richard Pesta, un imprenditore di  Escondido, arricchitosi con la produzione di fibra di vetro ma con un profondo amore per i fumetti.

Captain Sticky (a sinistra) con Stan Lee.

Nel 1974 a bordo della sua Stickymobile (una Lincoln truccata) e armato di una pistola giocattolo che sparva burro di arachidi (la passione di Pesta, che ne era particoarmente goloso) ha cominciato a girare per le strade della California. Pesta si occupava principalmente della difesa di anziani e della tutela dei consumatori. Lo si vedeva di continuo prestare il suo volto a campagne contro gli abusi nelle case di riposo e contro i venditori disonesti di auto usate. Denunce il più delle volte da lui presentate in prima persona.

Grande frequentatore di convention, Captain Sticky era divenuto estremamente popolare tra gli appassionati di fumetti e, per un breve periodo, era stato in predicato di vedersi dedicare una rivista dalla Marvel.

Tentativo abortito quasi subito.

Nel 1986 si è tornato a parlare di lui allorchè è finito sotto i riflettori della Legge perchè coinvolto in una indagine contro la pornografia illegale, Pesta in quella situazione si era limitato ad affittare un appartemento di sua proprietà ad un troupe cinematografica che gli aveva nascosto la reale natura del film che stavano girando, ma troppo forte è stata la vergogna.

Richard Pesta è deceduto nel 2003 e le sue ceneri sono state sparse al vento.

  PHOENIX JONES.

 E' uno dei casi più famosi, ma anche uno dei più controversi. Lo hanno alternativamente etichettato in vari modi: eroico protettore; uomo disturbato mentalmente; buon samaritano oppure ancora come persona violenta.

Phoenix Jones in action.
  

Phoenix Jones è stato ed è uno di quei Real Life Super Heroes che, a differenza di quelli citati nelle scorse puntate non si limitata a compiere azioni simboliche ma che interviene in prima persona nella lotta alla criminalità.

Con effetti molto spesso inaspettati. E a volte anche disastrosi.   

Cominciamo però con qualche dato biografico.

La  vera identità del cosidetto Phoenix Jones, nemmeno troppo segreta, corrisponde ad un nome lunghissimo e non molto facile da ricordare, l'uomo dietro la maschera si chiamerebbe infatti Benjamin John Francis Fodor, un afroamericano nato in Texas e poi trasferitosi a Seattle nello stato di Washington.

La sua avventura mascherata comincia tra il 2009 ed il 2011, le cause scatenanti da lui ricordate cono almeno due: Fodor racconta sia di un tentativo di furto della sua auto da parte di ignoti che aveva causato anche il ferimento di un suo congiunto, sia l'aver incontrato un amico ferito in un aggressione all'interno di un bar, in entrambe le circostanze numerosi testimoni avevano assistito agli eventi ma nessuno era intervenuto. Da quel momento l'uomo del Texas aveva deciso di agire in prima persona.

Coi suoi metodi.

Phoenix Jones senza maschera.

 Prima in gruppo con un'altra decina di figure mascherate, poi in solitaria l'individuo in costume ha fatto spesso parlare di sè: ha impedito furti di automobili, risse da bar, una volta ha perfino fermato un tizio, forse un ubriaco che cercava di portar via un autobus di linea lasciato incustodito, in un paio di occasioni ha fermato degli accoltellatori in fuga.

Il suo strumeto preferito? Lo spray al peperoncino.

Ricordatevi di questo particolare, ci torneremo sopra tra poco.

Le sue azioni hanno fatto si che il muscoloso ragazzone finisse col venire considerato da mezza Seattle come una sorta di paladino degli ultimiE un pericoloso spostato dall'altra metà della cittadinanza.

Secondo particolare da tenere in conto. Nelle sue ronde Phoenix Jones si faceva sovente accompagnare da più di una troupe di telecamere.

 E questo ci conduce al discorso che si faceva prima sulle conseguenze.

Phoenix Jones è stato infatti più volte ferito da colpi di coltello e di arma da fuoco, ha subito traumi alle ossa e al naso in seguito ad aggressioni subite ed è perfino finito in prigione e in tribunale.

 Ricordate il discorso sullo spray al peperoncino?

L'uomo mascherato è stato infati accusato di abusi durante le sue operazioni, in particolare di aver esagerato con l'impiego del già ricordato strumento. 

Certo, la maggior parte delle accuse sono state archiviate, ma sono state davvero tante.

Una volta cessati i processi Phoenix Jones ha tentato una seconda carriera come lottatore di wrestling.

Nel 2020 è finito nuovamente sotto inchiesta perchè accusato da un agente sotto copertura di spaccio di droghe.

TERRIFICA.

Parrucca bionda e costume rosso. Negli anni '90s ha iniziato a pattugliare le strade di New York intervendo nei casi di violenza contro le donne, in diverse occasioni si è offerta di scortare ragazze ubriache, quindi meno pronte a difendersi, fino alle loro case o appartamenti.

Terrifica.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non è molto amata dalle femministe a causa di alcune sue dichiarazioni.

NYX

Nyx invece si occupa di senzatetto, ha cominciato ad agire in maschera molto giovane, ad appena 16 anni. Aiuta in vari modi i clochard di New York e del New Jersey. Ha cambiato più volte nome e costume, certo anche nel suo caso la silhouette è abbastanza lontana dall'immagine classica della silfide, ma in fondo, anche questo fa tanto lotta contro gli stereotipi femminili.

Nyx in uno dei suoi tanti costumi.

E poi la causa di cui si occupa e davvero nobile. Ammetto di provare simpatia nei suoi confronti.

Ma questi nomi, questi volti rappresentano solo la punta dell'iceberg.Presi singolarmente oppure in gruppo i RLSH hanno costituito (ed in parte continuano a farlo) una nuova sottocultura urbana.

omunque la si pensi, che si sia d'accordo oppure che si provi solo esecrazione per il fenomeno, che si abbia dei dubbi sul loro modo di agire e sulle dinamiche messe in campo o che si  sia semplicemente curiosi è singolare anche il solo pensare a come la fantasia dei fumetti sia stata superata dalla realtà quotidiana.

Un mondo vario oppure semplicemente avariato, oppure ancora popolato di benintenzionati volontari? La diatriba tra difensori e contrari è ancora aperta.

E probabilmente rimarrà tale ancora a lungo.

FINE ( Per il Momento....)

11 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Come avevo già scritto in precedenza, il dubbio che il fenomeno nasca soprattutto a causa di una discreta dose di esibizionismo resta forte. Se uno vuole "pattugliare" per aiutare i più deboli non ha certo bisogno di un costume per farlo. Comunque, si possono considerare la conseguenza di un fenomeno mediatico che - come dicevi all'inizio del post - ormai è globale e non appartiene più soltanto ai fumettari e ai cinefili.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Alla fine penso anche io che ci sia una buona dose di esibizionismo nel fare quello che fanno questi tipi.
E il fenomeno è veramente diventato globale.

Massimo Citi ha detto...

A volte trovo davvero allarmante la confusione che si crea in alcuni tra il reale e il fantastico. Se nella vita quotidiana sei uno zero puoi sempre rifarti inventandoti una superpersonalità. Non tenti di smettere di essere uno zero ma ti travesti per girare nottetempo. In un mondo che non è quello che ti schiaccia.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
È probabile che ci sia anche questo in gioco, il desiderio di rivalsa, la domanda però è se mettersi in costume colorato riesca veramente a portarci quell'autostima che ci manca e che cerchiamo. A questa domanda io personalmente non riesco a rispondere.

Luz ha detto...

Vabbè, quest'ultima carrellata sembra confermare il sospetto: puro esibizionismo. Dopotutto immagino che l'odience televisiva dell'eroe con tanto di videocamere fosse alle stelle. Riconosco però che lo spray al peperoncino immaginato negli occhi dei malintenzionati mette una certa elettrica gioia addosso.

Nick Parisi. ha detto...

@ Luz
L'esibizionismo penso sia fondamentale in casi come questi, nella società USA poi dove i media sono onnipresenti ed hanno un potere immenso è tutto ancora più amplificato. Hanno portato all'estremo in concetto di società dell'immagine.

SamSimon ha detto...

Eccoli i casi problematici, li avevi promessi! Il confine tra legale e illegale, eroe e spostato è molto sottile, temo...

Nick Parisi. ha detto...

@ SamSimon
C'è ne sarebbero stati anche molti altri, ma ho preferito soffermarmi su Phoenix Jones perché è uno dei casi più eclatanti. Ma ti assicuro che ci sarebbe davvero da mettersi le mani nei capelli.

SamSimon ha detto...

Ci credo!

Ema ha detto...

Cioè, questo si chiamava Capitan Puzzolente e di cognome faceva Pesta, come peste, pestilenza, appestato, colui che appesta con la sua puzza? Nomen omen? Ma poi perché puzzava? Perché esagerava col burro d'arachidi e faceva tante puzzette?
Immagino le dichiarazioni di Terrifica ma conoscendo quelle bestie delle femministe, sto con lei a prescindere!

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
Infatti! Si chiamava Capitan Puzzolente! ;) Credo che c'entrasse il burro d' arachidi perché ne usava veramente tanto e a volte andava a male.
In quanto a Terrifica alcune femministe avevano rigettato il fatto che, secondo loro, lei difenderle donne automaticamente faceva pensare che fossero inferiori agli uomini quando invece Terrifica sosteneva l'esatto contrario e cioè che volesse solo impedire degli abusi e delle violenze verso persone che in quel momento non erano in grado di difendersi perché meno vigili.
Ma sai com'è il movimento femminista in America è talmente vasto e assortito che c'è davvero un po' di tutto

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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