L'Agente di Polizia Rick Grimes, si risveglia improvvisamente dal coma in una stanza
vuota; l'ospedale sembra abbandonato. Solo da una mensa stranamente sprangata sembrano provenire dei rumori, segno di presenza umana. Ma con la porta della mensa si spalcancheranno per l'agente anche le porte dell'incubo. Il mondo che conosceva non esiste più. I morti camminano sulla terra...e sono affamati.
Per Rick comincerà una lunga odissea alla ricerca della moglie Lori e del figlio Carl verso Atlanta.
Ma sarà dopo averli rintracciati fortunatamente vivi, assieme ad altri sopravvissuti che comincerà la vera tragedia.
Perchè,come recita la Tagline: in un mondo in cui regnano i morti, noi siamo alla fine costretti a iniziare a vivere.
The Walking Dead comincia così, nello stesso modo in cui cominciano la maggior parte delle storie con i morti viventi, con il risveglio di un protagonista più o meno comune in un mondo che non riconosce più. Un mondo dominato dagli
zombi. A me ha ricordato ad esempio
28 giorni dopo di
Boyle, ma
The Walking Dead non è questo, per lo meno non è solo questo.
Intendiamoci gli zombi famelici ci sono, fanno bella mostra di se, sono una presenza costante e guai a sottovalutare loro e la loro finta lentezza.
Ma nella serie sono le relazioni tra i personaggi a farla da padrone, il loro reagire in maniera diversa al'Apocalisse che li circonda,la loro evoluzione anche repentina da una pagina al'altra, ad avvincere, regalando a
The Walking Dead la definizione di
zombi comic esistenziale.
E per la seconda volta, vi chiedo di non lasciarvi fuorviare neanche da
questa definizione.
Non lasciatevi ingannare, perchè
The Walking Dead è un comics completo, in grado di regalare sia l'attimo di terrore più genuino, e immediatamente dopo diversi momenti di poesia; sia la scena di raccapriccio sia la scena di rappresentazione esistenzialista.
Lo sceneggiatore
Robert Kirkman dimostra di conoscere la materia. E la sviscera compiutamente.
Kirkman ci introduce di peso nella storia, ci confeziona un incipit talmente già conosciuto da risultare quasi rassicurante : l'inizio, come scrivevo, è preso di petto da centinaia di
zombi tales, i suoi morti viventi sono quelli lenti di
Romero,lo sceneggiatore infarcisce tutta la storia con citazioni\omaggi\ strizzatine d'occhio ai film del cineasta di
Pittsburgh . Il lettore comincia a leggere la storia convinto di sapere già lo svolgimento, di conoscere già le "regole" del racconto.
E in questo
Kirkman ci frega.
Ci introduce personaggi, ci fa empatizzare con loro e poi li li fa uscire di scena improvvisamente. Cancellati,
obliterati in un istante. E lo dice uno che non ha ancora trovato il coraggio di
affrontare NATI PER SOFFRIRE il famoso ottavo volume della saga, fondamentale per lo sviluppo della storia.
Ma la bravura dello sceneggiatore Statunitense risulta specialmente nelle scene più intimistiche, quelle di calma apparente, dove i personaggi s'illudono e
ci illudono con la convinzione di poter ricostruire una parvenza di vita normale.
Ma cosa è normale in un mondo in cui i morti tornano e divorano i vivi?
Lo stesso
Rick Grimes, presentato inizialmente come un personaggio idealista e positivo pian piano rivelerà aspetti ed atteggiamenti in
chiaroscuro, pronto anche ad uccidere per salvare il "suo" gruppo; sua moglie
Lori risulta antipatica dal'inizio alla fine ma sarà la sua presenza a salvare la sanità mentale del marito.
E i vari comprimari dal gigantesco nero
Tyreese, al simpatico
Glenn fino alla sbalorditiva
Michonne per non parlare del'anziano
Dale, sin dall'inizio la voce del
buonsenso e della ragionevolezza di tutta la saga vengono dipinti in tutte le sfumature dell'umano. Capaci di compiere contemporaneamente gesti di coraggio e di vigliaccheria pur di sopravvivere.
E in questo leggendo ci chiediamo quante volte,
noi al loro posto faremmo lo stesso. E alla fine, come da tradizione ancora più pericoloso della fame degli zombi
Rick Grimes e gli altri sopravvissuti dovranno temere ancora di più la cattiveria di altri
"esseri umani".
Veniamo ai disegni: i primi sei numeri sono stati disegnati da
Tony Moore, tuttora il mio preferito, mentre successivamente è subentrato il Britannico
Charles "Charlie" Adlard che ha dimostrato ampli miglioramenti dai tempi in cui realizzava
X-FILE e
MARS ATTACKS ! per l'etichetta
Topps Comics.
Adlard col suo stile spoglio ma non anonimo, alla fine si è dimostrato il disegnatore ideale per le atmosfere della serie, vincendo i dubbi di tutti coloro (me compreso) che ricordavano i suoi precedenti lavori. Le sue tavole sono convincenti e rendono discretamente bene le storie e i personaggi. Aiutato in questo dalle chine di
Cliff Rathburn, presente sin dal primo episodio.
La serie negli Stati Uniti è pubblicata dal 2003 dalla
Image Comics, ed in certo senso è uno di quei fumetti che ha fatto risalire nelle vendite la casa Editrice di
Todd Mc Farlane e
Jim Valentino dopo un lungo periodo di appannamento facendogli vincere anche diversi premi
Harvey ed
Eisner mentre in Italia viene tradotta dal 2005 dalla
SaldaPress, piccola casa Editrice di Reggio Emilia che finora ha tradotto, al ritmo di uno o due l'anno, otto dei paperback Americani usciti. Mentre presto dovrebbe uscire il nono volume.
In Autunno parleremo anche della serie Tv tratta dal comics,serie Tv che sto recuperando adesso. Parleremo delle luci ma anche delle diverse ombre della produzione televisiva.
Per cominciare però, chi non lo avesse ancora letto può recuperare il Comics.
29 commenti:
Adoro questa serie a fumetti, devo ammettere che mi ha spiazzato molto lo sviluppo che ha preso verso il sesto volume. Non capisco perchè alcuni la giudicano una serie lenta e noiosa, io ci ho trovato tutto quello che vorrei vedere in un film sugli zombi sin dal primo numero.
Io credo di aver letto se non tutte almeno la maggior parte delle serie sugli zombi: da DEADWORD a ZOMBIWORD, ma questa per me è la migliore. In TWD trovi di tutto dal momento splatter all'approfondimento psicologico. In più credo che sia la più vicina allo spirito di George Romero.
E sicuramente non è noiosa per niente, almeno per me.
mmm mamma mia mi stai facendo venire voglia di riprendere il vizio di una bella serie a fumetti :)
Bellissimi i disegni comunque :)
Certo che nelle recensioni ci metti l'anima tu eh? :)
Ciao Michela.
Guarda TWD è una bellissima serie. Per stomaci forti, però.
Dimenticavo di dire che la serie è in b\n. ;)
Ti ringrazio per i complimenti, non sono sicuro di meritarmeli. Diciamo che mi piace parlare di queste cose. ;)
Sto guardando a questa serie come a una delle poche cose interessanti degli ultimi anni. Nel senso che prima di vedere la serie televisiva credo proprio che recupererò almeno un paio dei paperback. Sempre che qualche creatura non mi accoppi in settembre.
No, non credo che qualche creatura ti accoppi in Settembre, nè qui nel mondo reale nè al Come September. :)
Se vuoi recuperare qualcosa di TWD, io ti consiglierei di farlo dal primo volume.
Ciao.
Ottima analisi di quello che per me è uno dei migliori fumetto non solo zombeschi ma in generale degli states.
P.S.Dunque Adlard prima disegnava gli orridi adattamenti della Topps di X-Files?Paragonato a quei tempi è veramente migliorato.
Si Fra, era lui. In una vecchia intervista ha dichiarato che per finire in fretta quei lavori partiva direttamente con le chine. :(
Pensa che quando ho saputo che avrebbe sostituito Moore all'inizio ero molto scettico, per fortuna poi visto il suo lavoro, mi sono ricreduto.
Salve a tutti. Sto per andare al lavoro.
Voi continuate pure a commentare, nel caso potrò rispondervi in serata.
Ancora questo vizio di lavorare! ma non ti sei stancato? io, ti devo dire la verità, comincio ad averne un po' la colecisti piena di zombie, vamp(iri) e splatterume di sorta. Preferisco il rosso di una bella anguria appena uscita dal frigorifero a quello caldo del sangue di una povera vecchietta zombizzata e chiusa in un armadio. Sarà crisi di rigetto? mah...
Temistocle
Tranquillo Tim, ho recepito il messaggio. ;)
Tanto tra qualche giorno chiudo anche io per ferie.
Grazie per la segnalazione. Non l'avevo letto ancore e prima o poi lo farò. In compenso ho visto la serie Tv che in parte mi ha deluso. Poco Horror e troppe storie di corna e segreti.
Non a caso mi risulta che tutti i vecchi sceneggiatori sono stati mandati a casa e dal trailer della nuova serie si evidenzia una violenza molto più accentuata. Vedremo...
Bella recensione, cavolo. Quoto in pieno EDU.
Dopo aver visto i 6 ep. della serie tv ho trattenuto a stento le risate perché sembrava più una soap-zombie-opera più che una "Romerata".
Ma se il fumetto è così, beh, mi viene voglia di recuperarlo...
Devo guardare il nuovo trailer di TWD, che non l'ho ancora visto.
@ Edu ed Eddy.
Effettivamente guardando la prima stagione (a parte la prima puntata)tante volte mi partono delle risate involontarie e confermo che Darabont si è deciso a mandare a casa tutti gli sceneggiatori della prima stagione. E per me ha fatto bene, visti i risultati.
Riguardo al fumetto,ha anche lui die momenti lenti ma sono tutti giustificati e le fasi horror non mancano.
Ancora tengo in caldo la serie TV, ma per quanto è stata pubblicizzata pensavo fosse migliore, invece voi tirate fuori delle ombre. Non sapevo neanche della svolta sugli sceneggiatori.
A questo punto pare molto meglio il fumetto, no?
Sono due cose molto diverse, diciamo così.;)
Per adesso preferisco il fumetto.
Ciao fratello, grazie ancora per la tua mail dell'altro giorno.
In riassunto... questo comic veramente è originale? è molto difficile trovare cose belle quando ci sono molte cose sullo stesso tema
Ciao Sandora. Come prima cosa ti dò il mio benvenuto su Nocturnia.
Adesso vengo alla risposta: se ti devo dire che TWD usa idee originali,allora no, non è un fumetto innovativo. I concetti sono gli stessi utilizzati da Romero in poi, ma se ti devo dire che TWD è un bel fumetto per COME usa le idee, i personaggi e lo scenario generale allora SI, è un fumetto che mi sento di consigliare e sicuramente ha una marcia in più rispetto a tanti altri similari.
Un caro saluto.
A me la serie tv è piaciuta parecchio. A parte due o tre cavolate magistrali mi sembra un'ottima produzione.
@ Gian_74.
Indubbiamente rispetto a tante altre produzioni contemporanee la serie Tv è una realizzazione decente, diciamo che sono quei due o tre momenti che hai notato anche tu che ai miei occhi rovinano le cose. Io finora, considera che ancora non ho finito di vederla, preferisco ancora il fumetto.
Di certo è una graphic novel che io definirei "spiazzante". Succede sempre quello che non ti aspetti, le dinamiche sociali sono estremamente verosimili, e dal punto di vista meramente registico-scenografico è eccezionale.
La sto recuperando pian piano, alternando l'acquisto con il recupero di The Boys. Diciamo che se proprio ci voglio trovare un difetto, questo è dato dal prezzo non proprio basso...Ma tant'è, le graphic novel tanto costano.
Il problema dei prezzi sia per quello che riguarda graphic novel che per quanto riguarda i libri veri e propri è annoso in Italia. ed ora che viviamo in anni di crisi economica è ancora più agli occhi di tutti , e qui parlo riferendomi non specificatamente a questa serie, ma in generale: un abbassamento dei prezzi non dico che avvicinerebbe nuovi lettori ma sicuramente aiuterebbe quelli che già leggono.
Ciao.
Sarebbe bello, ma è utopia.
Ciclicamente, ogni 3-4 anni, tutte le CE fumettistiche alzano i prezzi delle loro testate di un buon 40-50 centesimi apparentemente senza motivo, ma adducendo come scusa che "i costi della carta" aumentano,così come i costi di produzione.
Ci ho sempre creduto molto poco, in realtà.
Si purtroppo è utopia,e per essere sincero ai motivi per gli aumenti delle testate ci credo poco anche io.
Proprio oggi ho preso il volume 9, che sembra promettere benissimo
Uelà.
Finalmente è uscito! Lo prendo immediatamente.
eccolo ho ritrovato questo fantastico post. Se vuoi ti mando la serie (fino a dove l'hanno trasmessa)!
Poi nel weekend corro a comprare il fumetto
Sto leggendo il fumetto. Bellerrimo!! ;)
@ Gian.
Visto? Te l'avevo detto. ;)
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