TALKING ABOUT DONALD SOFFRITTI

Cominciamo a svelare qualche informazione sul futuro intervistato di Nocturnia, volete?
Donald Soffritti è un artista che impiega il suo talento sia nel campo dei fumetti che della satira.
Il "nostro" nasce a Ferrara nel 1967,e  nel frizzante clima della città degli estensi impara da subito ad amare le arti figurative.
Nel 1990 si diploma in pittura all'accademia di Bologna e ben presto le sue illustrazioni cominciano ad apparire nell'edizione ferrarese dello storico quotidiano Il Resto del Carlino.
Un uomo crede in lui e gli dà la possibilità di pubblicare le sue prime storie come fumettista.
L'uomo è un grande artista, il suo nome è Franco Bonvicini, in arte Bonvi, il creatore delle Sturmtruppen.
Ed è proprio sul giornale delle Sturmtruppen che Soffritti debutta con un proprio personaggio, il personaggio si chiama Lambretti e comincia ad apparire a partire dal numero 61 di  Sturmtruppen dell'anno 1993.
Grazie a quei primi passi, dopo qualche tempo Soffritti comincia a disegnare anche sul Prezzemolo, il simbolico testimonial di Gardaland.
Ma è ancora solo l'inizio.
Lo stile "gommoso" ed ironico del tratto di Soffritti si fa notare nell'ambiente e nel'97 arriva un passaggio determinante nella carriera dell'artista, il disegnatore entra infatti nello staff Disney, inizialmente solo come inchiostratore.

Insieme Raccontiamo- Da una idea di Patricia Moll

Da tempo la cara Patricia Moll ha inventato questa iniziativa chiamata "Insieme Raccontiamo".
Io per vari motivi , primo tra tutti la scarsa fiducia nelle mie doti di scrittore, non ho mai partecipato.
Questa volta voglio provare a fare una eccezione, sta a voi dire se ho creato qualcosa di decente e se è in linea con le regole di Pat.



Ecco l'incipit di Patricia.

"Con la mente richiamò a sè l’ YTP 100, ultimo modello in fatto di tecnologia. Almeno per una settimana perché un qualunque aggeggio dopo sette giorni era obsoleto. L'arte tecnologica era avanzatissima. A volta faticava a starle dietro ma col lavoro che faceva doveva adeguarsi.
Gli ordinò di scrivere."

Questo è il mio finale:

Il Racconto di Randagio e di Nerofumo"

A fatica Randagio uscì dal suo nascondiglio.
Anche stavolta era riuscito a sfuggire alla caccia spietata degli accalappiacani.
Ma non sarebbe andata sempre così.
Prima o poi anche lui sarebbe finito tra le maglie delle loro reti, Randagio ne era cosciente, già troppi dei membri del branco che bazzicava tra le aiole di quel parco comunale erano stati catturati e gli animali che finivano dentro quel furgone non tornavano mai indietro.
Randagio sentì ancora una volta quella indefinibile sensazione a metà tra il sollievo e la paura che ancora rimaneva, ma per adesso c'erano necessità più impellenti da risolvere.
Tipo trovare qualcosa da mettere sotto i denti.
Le cose andassero come dovevano andare ma il primo insegnamento dell'esistenza di Randagio, l'unico che rimaneva sempre costante è che si doveva sopravvivere.



Il parco comunale era in tutto e per tutto come Randagio: aveva visto giorni migliori, ma quei giorni erano passati da tempo.
In più era del tutto solitario.
Tuttavia c'era qualcosa che attirò l'attenzione dell'animale: seduto ad una panchina c'era un uomo pallido ed emaciato che parlava tenendo in mano una sorta di tavoletta metallica,l'unica compagnia dell'uomo era un altro cane.
Randagio li conosceva entrambi da tempo, non venivano tutti i giorni, ma ogni tanto comparivano quando il bel tempo lo permetteva.

L'uomo aveva un nome ma per Randagio era troppo difficile pronunciarlo, sapeva solo dai commenti sentiti qua e là in passato dagli altri frequentatori del parco che una volta doveva essere stato una persona importante. In quanto al cane si chiamava Nerofumo per via del colore del suo manto.
Randagio di solito non amava i cani che avevano padrone, forse segretamente li invidiava, ma tra se e se si ripeteva che in fondo erano solo degli schiavi.
Nerofumo però era a posto.
A volte, capitava che i due cani giocassero assieme, quando poi il padrone di Nerofumo, se lo ricordava portava un poco di cibo anche per Randagio.
Anche quei giorni però erano lontani.

Fu quindi la curiosità che portò Randagio ad avvicinarsi al suo amico e a chiedergli cosa stesse succedendo. I cani si parlano tra loro, hanno un loro linguaggio,sono gli uomini che spesso non hanno voglia di ascoltarlo.
"Ah, lui? Il mio padrone, dici?"- rispose Nerofumo a modo suo -"Una volta era un uomo ricco. Era un uomo che inventava le storie da raccontare agli altri uomini, uno scrittore molto famoso"
Randagio non poté fare a meno di osservare l'uomo: i capelli scompigliati, la barba non in ordine, avvolto da un cappotto oramai totalmente liso e scucito. L'uomo parlava, parlava ma quello che diceva non aveva nessun senso alle orecchie di Randagio.
Nel frattempo Nerofumo continuava a raccontare:" -Vivevamo in una casa enorme, eravamo sempre al caldo, il padrone era pieno di amici e la moglie del padrone non faceva altro che spendere soldi ed organizzare feste"
"E poi cosa è successo?" -Chiese Randagio.
"E poi il padrone ha perso la testa, è diventato sempre più ossessionato dalla tecnologia, ha sostituito la sua macchina da scrivere con mezzi sempre più moderni, in un certo senso è stato come se avesse trovato anche lui dei padroni l'ultima è stata quella lì"
Il muso di Nerofumo indicò la YTP 100, gli occhi profondi ed acquosi si erano fatti tristi.
" Col tempo ha perso tutta la sua fantasia e la sua immaginazione, non è più riuscito a scrivere nulla ed uno scrittore senza immaginazione non serve a niente.Piano piano abbiamo perso tutto, gli amici e la moglie del padrone se ne sono andati"
"Gli è rimasta solo quella macchina. Di tutto il suo passato ha conservato solo questa ed il piccolo sgabuzzino dove dormiamo, perfino la macchina è ormai rotta, non funziona più da tempo, ma il padrone si rifiuta di buttarla, per lui è un ricordo di quando era ricco e potente. Quindi, di tanto in tanto viene qui e sogna di essere ancora in grado di scrivere, ma sopratutto sogna...sogna...."

Randagio era affascinato dal racconto di Nerofumo, per lui però era una cosa difficile da comprendere.
La ricchezza? Gli amici?
Randagio queste cose non le poteva capire, la sua vita era sempre stata fatta di fame e freddo, di paura e dei calci presi sul muso quando da cucciolo ancora si avvicinava alle persone sperando di essere adottato.
Il sognare, questo si che lo poteva capire.
Dopotutto anche i cani sognano.

Tornano i Nocturnia Files! Puntata # 4 con il Mistero di Passo Dyatlov!

Presto ci saranno dei cambiamenti su questo blog.
Tanto per cominciare via questa deprimente grafica e questi pesanti colori scuri.
La nuova grafica sarà tutta in un elegante rosa confetto e salmone shocking, molto più adatta ai tempi disimpegnati che stiamo vivendo.



Poi sarà il turno di tantissime nuove rubriche.

Accade in Italia #34- Le Altre Segnalazioni di Febbraio.

Per un paio di giorni sarò un poco meno presente in rete, devo preparare un paio di nuove interviste a cui tengo molto, vi lascio quindi in buona compagnia con una nuova puntata di "Accade in Italia", con numerose segnalazioni una più gustosa dell'altra.
Ma anche in compagnia delle nostre illustratrici "ufficiali" Paola e Alessia.


Fantasia Naturale 2 by Paola Cocchetto

Bene e adesso cominciamo con le letture, stavolta davvero ce n'è per tutti i gusti.
E poi non dite che Il Buon Vecchio Zio Nick non vi vuole bene.

INTERVISTA CON ANNE-SYLVIE SALZMAN

Bentornati su Nocturnia! Oggi vi presento la mia intervista con la scrittrice "weird" francese Anne-Sylvie Salzman. Anne-Sylvie è l'autrice di Lacerazioni, l'antologia pubblicata da Edizioni Hypnos di cui ho parlato QUI.
Col suo vero nome Anne-Sylvie Homassel la nostra è anche una valente traduttrice sempre legata ai generi weird  ed horror.  L'occasione ci permette di gettare uno sguardo a quanto succede oltralpe.
Ringrazio Anne-Sylvie (che spesso si firma anche Ash) per la sua gentilezza e la sua disponibilità mentre a tutti voi auguro-come sempre- buona lettura!
Attendo i vostri commenti.

(For english version, please scroll down )

Nick:  Benvenuta su Nocturnia Anne-Sylvie Salzman, è davvero un grande piacere averti ospite del mio blog. Cosa ti ha avvicinato in particolare a generi come l'horror ed il weird e cosa ami di questi generi letterari?

Anne-Sylvie Salzman: Credo di essere stata attratta dall'horror e dal weird fin dall'infanzia, sebbene non in maniera del tutto diretta. Uno dei miei primi esperimenti fu di leggere, quando avevo sette anni, le prime pagine di L'Île aux trente cercueils, probabilmente uno dei più cupi romanzi di Arsène Lupin. Quell'opera ha infiammato in profondità il mio cervello con immagini potenti di auto-mutilazioni e giardini mostruosi. Penso di aver cercato quel senso infantile di orrore e meraviglia da allora - nella letteratura, nelle arti e in qualche modo anche nella mia vita di tutti i giorni.

LACERAZIONI (2017)

Un libro può avere diversi biglietti di presentazione. Di solito si guarda alla copertina, molto spesso si ricorre anche al nome dell'autore. Chi compra un libro scritto da Stephen King, di norma sa già che tipo di vicenda andrà a leggerci, allo stesso modo lo sa chi compra un Camilleri o un Verga.
In altri casi ci affidiamo alla fiducia che ci ispira la reputazione dell'editore stesso.

Quante volte però ad incuriosirci è il titolo stesso del libro in questione?
Per esempio,  non si può negare come Lacerazioni sia un titolo decisamente indicato per una raccolta di racconti come questa, dal momento che le storie contenute nel presente volume parlano proprio di "lacerazioni", di ferite del corpo, ma anche dello spirito e della mente.
I racconti di Lacerazioni descrivono ognuno a modo suo, ognuno in una maniera diversa,  una scissione dalla realtà,parlano di personaggi che si perdono all'interno di personali ossessioni, uomini e donne che rinunciano alle proprie identità per le motivazioni più varie. Di vere e proprie fratture dalla realtà quotidiana dalla quale i vari interpreti poco alla volta finiscono per allontanarsi.
Si tratta di un perdersi quasi dolce, il più delle volte voluto anzi desiderato dagli stessi protagonisti delle varie vicende.
Non aspettatevi però scenari splatter, o meglio l'aspetto sanguinario non manca ma passa in secondo piano. Quindi se leggerete questo libro dimenticatevi proprio di trovare strade già battute dalla maggior parte degli altri autori, perché c'è un che di intimistico, quasi da filosofia solipsistica contenuto nei vari racconti.
Cominciamo per gradi, però.

Il San Valentino del Blogger.




Tra qualche giorno sarà San Valentino ed anche il sottoscritto intende celebrarlo.
Apparentemente sembrerebbe difficile trovare una materia più lontana dalle tematiche di questo blog come San Valentino, eppure a pensarci bene, collegamenti se ne potrebbero trovare .
Si potrebbe parlare, ad esempio, della famosa Strage di San Valentino del '29, quando gli uomini di Al Capone massacrarono a colpi di mitra la rivale banda di Bugs Oppure potremmo citare il recente film slasher San Valentino di Sangue e di riferimenti così ne potrei fare a bizzeffe.
Ma non è di questo che vi voglio parlare oggi.
No, oggi per quanto possa sembrare strano oggi l'argomento in discussione è proprio l'amore.

Siamo esseri umani e per questo amiamo,viviamo, respiriamo, il sentimento fa parte delle nostre vite e della natura di ognuno di noi, forse in misure diverse e con sfumature differenti, ma la sostanza non cambia.
Io per primo non faccio eccezione.
Dopo più di dieci anni di matrimonio amo ancora mia moglie come se fosse il primo giorno, certo a volte discutiamo,non sempre siamo d'accordo sulle stesse cose, ma guai se non fosse così.
Lei è la mia compagna, la mia alleata, la mia confidente e tante cose ancora ed è a lei che voglio dedicare questo post.
Eppure non è nemmeno di questo che voglio parlare oggi.


SANGUE A HOLLYWOOD: VIRGINIA RAPPE ! - Seconda Parte

La prima parte si trova QUI.

Attenzione: alcuni tra i contenuti di questo post potrebbero offendere la sensibilità delle persone.

E' il 5 di settembre del 1921 che avviene tutto quanto.
Per tutta la mattinata a San Francisco sono giunti folti gruppi di viaggiatori provenienti da Los Angeles.
Si tratta di attori e produttori accompagnati da grosse altre personalità di Hollywood; critici cinematografici; festaioli per professione; amici degli amici;attrici; modelle o semplici
 belle ragazze in cerca di scrittura e tanta altra varia umanità.
L'occasione è di quelle importanti: una festa privata organizzata dal famoso attore Roscoe "Fatty"Arbuckle per festeggiare il suo nuovo contratto con la Paramount.
Col un cachet di un milione di dollari l'anno, per tre anni; Arbuckle è uno dei comici più pagati d' America.
Sicuramente è uno dei più amati.
In quell'ultimo sprazzo d' Estate californiana il pubblico considera Arbuckle come una sorta di "gigante gentile", l'ingenuo ragazzone venuto dalla campagna con il quale in tanti amano identificarsi.

Il party di Roscoe quindi si candida a diventare l'evento sociale del momento, una di quelle opportunità che non si possono perdere se si vuole entrare a far parte del "giro giusto".

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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