Presento l'intervista con David Moody,lo scrittore inglese che ha cominciato da poco ad essere tradotto nella nostra lingua. David si è rivelato una persona molto gentile e disponibile; uno dei sogni suoi e delle figlie, mi ha confessato, è quello di poter visitare presto Venezia. Tra le altre cose nelle nostre mail abbiamo parlato anche un po della situazione politica italiana e David ci tiene a fare Best wishes to you and your family (and the whole of Italy in these very strange times...)
Nick :. Benvenuto su Nocturnia, David, prima di cominciare ti ringrazio per aver accettato. Un tuo romanzo HATER (trad. ITA, IL VIRUS DELL'ODIO) è stato appena tradotto in italiano. Quando hai capito di voler diventare uno scrittore?
David Moody Grazie a te per avermi invitato. Sono felice di avere finalmente avere un libro pubblicato in Italia! Sin dalla più tenera età ho capito che volevo raccontare delle storie. Inizialmente avrei voluto fare film (ancora adesso lo vorrei), ma quando ho lasciato la scuola non avevo nessuna esperienza o qualifica. A quel tempo era davvero difficile entrare nel cinema, e per questo ho finito per lavorare in una banca. Ero frustrato, e dopo un po ho iniziato a scrivere il genere di storie che avrei voluto come film sotto forma di romanzi. Mi piace essere uno scrittore. E 'come fare i film nella tua testa! Programmo i miei libri in modo che io possa immaginare ogni scena come se fosse stato girato.
Nick: Per anni hai lavorato in banca, mentre si stavi scrivendo i tuoi primi lavori,per questo molti dei tuoi personaggi sono alle prese con lavori che non gli piacciono? E quanto c' è di autobiografico nel tuoi personaggio, come ad esempio Danny McCoyne (il protagonista di HATER N.d.T)?
David:Non è che conosca veramente il lavoro in banca (io lavoravo in centri di elaborazione, non in filiali, quindi non era poi così male), ma non era sicuramente quello che volevo fare per il resto della mia vita. Ho avuto giorni buoni e giorni brutti in quel lavoro. A volte era difficile, e mi sentivo come se avessi bisogno di lasciare, e di quei tempitempi mi sono ricordato quando stavo scrivendo di personaggi come Danny McCoyne.
La situazione di Danny era simile alla posizione mi trovavo in quella fase - vivendo in una casa troppo piccola, con mai abbastanza soldi, un sacco di bambini ... la differenza è che Io ho fatto qualcosa al riguardo. Penso che se gli eventi del Hater non fossero accaduti, Danny sarebbe ancora là proprio dove è stato bloccato e diventato sempre più miserabile.
Nick :Ad un certo punto hai deciso di fondare una casa editrice la INFECTED BOOKS, qual è stato il tuo punto di svolta? E hai voglia di fare un bilancio di questa esperienza ?
David : Due sono le cose che mi ha fatto decidere di lanciare INFECTED BOOKS. In primo luogo, il mio primo libro STRAIGHT TO YOU non era stato un gran successo. Quando ho finito il mio secondo libro (AUTUMN) ho deciso che era più importante per me convincere la gente a leggere i miei libri di quanto non fosse farci soldi, così ho iniziato a dare via il libro on-line. Avevo sempre pensato di scrivere sequel, così ho pensato che avrei potuto permettermi di lasciare che il primo libro fosse dato via per nulla, per poi guadagnarci dai libri successivi. Il piano ha funzionato! Dopo alcuni anni sono stato licenziato dalla banca, e ho deciso di provare a riprendere la mia esperienza con il self-publishing a un livello superiore. Così ho lanciato ufficialmente la INFECTED BOOKS e per la prima volta ho prodotto le edizioni tascabili dei miei libri che sono stati presto resi disponibili in tutto il mondo da Amazon e altri siti simili. Ho deciso di fare libri che sembrassero buoni e professionali come quelli che si possono trovare sugli scaffali di ogni libreria. Quando i miei libri sono stati poi presi da un grande editore americano (Thomas Dunne Books), ho chiuso temporaneamente INFECTED BOOKS . E 'stato un grande successo, però, e ho alcuni progetti su cui sto lavorando proprio adesso che potrei ancora comunicare attraverso INFECTED.
Nick : Nelle tue storie è predominante l'interesse per fenomeni come la pandemia, il contagio e la sensazione dell'assedio; da cosa deriva tutto quest'interesse?
David :Cerco solo di guardare a ciò che sta accadendo nel mondo di oggi, e di amplificarlo - portarlo alle estreme conseguenze. Penso che stiamo vivendo in un mondo abbastanza spaventoso al momento, con troppa incertezza: le guerre inutili, le rivolte della primavera araba, il crollo in corso dell'euro, politici corrotti ogni volta che capita ...e la lista potrebbe continuare all'infinito! Cerco di mostrare come le cose potrebbero diventare, e spero che la gente leggendo i libri possa pensare di fare le cose diversamente. Alcuni degli orrori orrore mi piace usare - malattie, zombie ecc - non hanno molto a che fare con il mondo reale, sono solo temi generali dell' orrore che mi piacciono!
Nick Nella tua narrativa si combinano (felicemente, secondo me) la tradizione della classica fantascienza catstrofica inglese e l' horror apocalittico alla Romero. Quali sono state le tue influenze?
David:E 'interessante che citi la fiction apocalittica classica inglese , perché è proprio da lì che è cominciata la mia storia . Crescendo ho molto amato di fantascienza - guardavo molto SPAZIO 1999; DOCTOR WHO; BLAKE'S 7 e THUNDERBIRDS!)! Quando avevo dieci anni, poi ho scoperto un paio di libri della mia biblioteca scolastica che, per me hanno cambiato ogni cosa:LA GUERRA DEI MONDI di H.G. Wells, eIL GIORNO DEI TRIFIDI di John Wyndham . Sono state le prime storie post-apocalittiche che abbia letto, e hanno fatto esplodere la mia mente. Il Regno Unito nel 1980 non era un buon posto per ungiovane horror fan - la maggior parte dei film horror decenti venivano etichettati come 'cattivi video' e così banditi . Era veramente difficile entrare in possesso di qualsiasi cosa anche lontanamente riconducibile all'horror! Alla fine riuscii a vedere NIGHT OF THE LIVING DEAD di George Romero, e fu una rivelazione. Da quello ho iniziato a divorare qualsiasi altro film di Romero di cui sia potuto entrare in possesso , e ho anche cominciato a guardare i film di David Cronemberg. Contemporaneamente, mentre tutto questo stava accadendo, la guerra fredda era al suo apice e mi ricordo che vivevamo tutti sotto una nuvola costante di incertezza, convinti di come i missili fossero sempre sul punto di essere lanciato e di come fossimo stati tutti vicini alla fine. Guardando indietro, era un tempo orribile, ma in realtà ha contribuito contribuito ad alimentare il mio interesse per il post-apocalictic horror . Ho guardato telefilm come THE WAR GAME e THREADS (entrambe produzioni della BBC - incredibile) e l'equivalente statunitense, THE DAY AFTER. Penso che fosse stata la prospettiva che l'umanità potesse esserein grado di scatenare unatale devastazione del pianeta, e il fatto che noi non avremmo potuto fare assolutamente nulla, che mi terrorizzasse. Sono sicuro che è una delle ragioni principali per cui ho scritto il genere di libri che scrivo oggi.
Nick : Veniamo a HATER che Urania ha tradotto come IL VIRUS DELL' ODIO. Una cosa che mi ha colpito sono stati proprio gli infetti gli haters, i nemici: da un lato sono lucidi nella loro rabbia, pronto a colpire senza scrupoli anche le persone con cui hanno condiviso anni della loro vita come mariti, mogli, figli, dall' altro la solidarietà e l'unità tra loro, in una maniera che ai cosiddetti "normali" non riuscirà mai,portando quasi al lettore a parteggiare per loro in alcuni punti. I Miei complimenti.
Oltre a comportarsi e giustificare il loro comportamento come se fossero lorole vittime della situazione. Mi sbaglio?
David :No, penso che tu abbia ragione. Ci sono molti temi interessanti che attraversano i romanzo HATER , e la tua domanda ha centrato s due di loro. In primo luogo, quando ho deciso di scrivere il libro, stavo cercando di avere una visione critica di tutte le distinzioni che usiamo per dividerci il da altre persone: età, sesso, le nostre convinzioni, la nostra sessualità, credo politico ecc ecc. Mi sono chiesto cosa succederebbe se tutte queste divisioni fossero improvvisamente scomparse e fossero state sostituiti con "il virus dell' odio". Ma per me, uno degli aspetti più interessanti della storia è il fatto che entrambe le parti abbiano ragione. Sia gli Haters che gli Invariati faranno tutto il possibile per uccidere tutti dall'altra parte, perché a). pensano di non avere una scelta, e b). pensano che se così non fosse, quelli dell'altro lato li uccideranno. Guardate di nuovo sui libri di storia e leggete di tutte le cose che le persone hanno fatto gli uni agli altri attraverso i secoli. Penso che tutti credevano di fare la cosa giusta.
In Hater, una fazione attacca l'altra, che poi risponde con violenza ancora maggiore,e poi si l'attaccherà con ancora maggior violenza ... E 'un circolo vizioso - una pericolosa spirale verso il basso. E la cosa più spaventosa di tutte - temo- che questo sia esattamente ciò che accadrebbe se la razza umana venisse divisa in due come nel libro.
Nick Sai per caso se altri romanzi della trilogia di HATER, o qualche altro tuo lavoro saranno mai tradotti in Italia?
David :Beh so che Urania| Mondadori aveva originariamente acquistato i diritti per tutti e tre i romanzi della serie diHATER ,nonchè primi tre libri della serie di AUTUMN , quindi spero di sì. Ma, come sai, è un momento difficile per l'economia questo , quindi penso che il primo libro avrebbe bisogno di vendere un sacco di copie per poter permettere la stampa per gli altri .
Nick Da un altro tuo romanzo,AUTUMN è stato tratto un film interpretato da David Carradine, hai voglia di parlarne? E come hai vissuto questa esperienza?
DavidHo sentimenti contrastanti sul film. Sono molto orgoglioso del fatto che qualcuno ha fatto un film da uno dei miei libri, naturalmente, ma allo stesso tempo è un film piuttosto imperfetto. E' stata una piccola produzione indipendente canadese. Il film-maker è riuscito a ottenere un grande cast con Dexter Fletcher e David Carradine in uno dei suoi ultimi ruoli prima della sua prematura scomparsa. Ma credo che l'ambizione del film fosse troppo grande, e che fosse impossibile ottenere tutto quello che il regista desiderava con un budget troppo limitato.
Nick. C'è qualcuno dei tuoi colleghi scrittori che apprezzi e segui in particolare?
David Mi piace molto far parte di una folta comunità di zombie and horrors autors. Si tratta di una comunità che sento a me vicina. Se dovessi fare nomi, dovrei menzionare Wayne Simmons (Flu eDrop Gorgeus Dead)Jonathan Maberry, (Patient Zero; Dead of Night) Iain McKinnon,(Domain of the Dead e Remains of the Dead), e Craig DiLouie (Tooth and Nail, The Infection). Sono i ragazzi che mi sono divertito leggere di più recentemente, ma sono sempre contattato da nuovi autori quindi non vedo l'ora di leggere di più. In questo momento mi sta piacendo Outpost diAdam Baker e l'ultimo libro della saga Strain ZA Recht di Morningstar.
Nick: In Italia la pubblicazione del fantastico e in particolare quella della fantascienza, non sta passando momenti rosei, con una frequente diminuzione di collane, ristampe solo dei grandi nomi nonchè l'invasione della fantasy commerciale, ci puoi dire com'è la situazione in Inghilterra?
David : Penso che in questo momento la situazione sia simile in tutto il mondo. Tutto si riduce al denaro, e gli editori sono restii a investire in nuovi autori o in scrittori meno conosciuti perché vogliono essere sicuri di andare a realizzare un profitto con i libri che pubblicano. E' davvero triste quando si entra in una libreria qui nel Regno Unito - si deve cercare ed è difficile trovare la sezione orrore e fantascienza, e gli scaffali verso la parte anteriore dei negozi vengono riempiti di libri di celebrità, libri di cucina e simili. Ma c'è una speranza - il self-publishing permette alle persone di affermarsi nel loro diritto e di dimostrare il loro valore commerciale. Sempre più persone che si auto-pubblicano e facendolo bene vengono poi contattati da grandi editori, e questo ritengo sia una buona cosa.
Nick . Progetti per il futuro: a cosa stai lavorando in questo momento?
David :Bene, ho appena finito l'ultimo libro della serie AUTUMN(AFTERMATH - il prossimo anno negli Stati Uniti) e così, per la prima volta da anni, non ho nulla sotto contratto. Questa è una buona cosa, perché è il momento di iniziare a lavorare su qualcosa di completamente nuovo. Sto progettando alcuni nuovi romanzi , e i scriverò quello che m'interesserà di più. Non posso dire quello che ancora non so! Mi sto anche muovendo nel mondo del cinema - sto lavorando con un regista e spero di riuscire a realizzare uno corto sugli zombie l'anno prossimo. Se avrà successo, c'è una possibilità che possa essere esteso in un full-length film. E, naturalmente, spero che inizi presto la produzione sul film tratto da HATERH, che sarà prodotto da Guillermo del Toro. Non posso dirti quanto sia emozionato a tale proposito!
Nick: Una domanda che non ho fatto e alla quale avresti voluto rispondere?
David:No, io credo che sia tutto. Grazie per le grandi domande, Nicola!
Di seguito trovate la versione originale in Inglese dell'intervista, come richiestomi da Dave Moody, in questo modo i suoi lettori britannici, ed anche i lettori come Judka potranno leggere senza problemi.
Welcome on Nocturnia guys.
INTERVIEW WITH DAVID MOODY
1)Nick.: Welcome to Nocturnia, David, before we start I thank you for agreeing. A HATER your novel (trad. ITA, IL VIRUS DELL'ODIO) has just been translated into Italian. When did you realize you wanted to become a writer?
David Moody Thank you for having me here. It’s great to have a book published in Italy at long last! From a very early age I knew that I wanted to tell stories. I originally wanted to make films (I still do), but when I left school I didn’t have any experience or qualifications. Back then it was really hard to get into film-making, and that’s why I ended up working in a bank. I was frustrated, and after a while I started writing the kind of stories I wanted to film as novels. I love being a writer. It’s like making movies in your head! I plan my books out so that I can imagine every scene as if it’s being filmed.
2) Nick: For years you have worked as a bank, while you were writing your first jobs, so many of your characters are struggling with jobs that do not like? And if all that is autobiographical in your characters, such as Danny McCoyne?
David Moody : I didn’t really mind working in a bank (I used to work in processing centres, not in branches, so it wasn’t that bad), but it wasn’t what I wanted to do for the rest of my life. I had good days and bad days there. Sometimes it was difficult, and I felt like I needed to leave, and those were the times I remembered when I was writing about characters like Danny McCoyne. Danny’s situation was similar to the position I was in at one stage – living in a house that was too small, not enough money, lots of children... the difference is that I did something about it. I think if the events of Hater hadn’t happened, Danny would have just stuck where he was and become increasingly miserable.
3)Nick: At some point you decided to found a publishing house to your INFECTED BOOKS, what was your turning point? And after some time you want to do an assessment of the experience?
David Moody : Two things happened which made me decide to launch Infected Books. Firstly, my first book (Straight to You) wasn’t a huge success. When I finished my second book (Autumn) I decided it was more important to get people to read my books than it was to make money, so I started to give the book away online. I had always planned to write sequels, so I thought I could afford to let the first book be given away for nothing, then make money from the future books. The plan worked! After a few years I was made redundant from the bank, and I decided to try and take my experience with self-publishing to the next level. That’s when I formally launched Infected Books and for the first time I produced paperback editions of my books which were soon available around the world from Amazon and other similar sites. I set out to make books which looked as good and were as professional as those you’d find on the shelves of any bookstore. When my books were taken on by a large American publisher (Thomas Dunne Books), I shut Infected Books down temporarily. It was a great success, though, and I have a few projects I’m working on right now which I might still release through Infected.
Nick: In your narrative are more fundamental issues of pandemic, contagion and the siege of this interest comes from what?
David Moody :I just try to look at what’s happening in the world today, and amplify it – take it to the extreme. I think we’re living in quite a frightening world at the moment with lots of uncertainty: pointless wars, the Arab Spring uprisings, the ongoing collapse of the Euro, corrupt politicians every way you turn... the list goes on and on! I think I try to show how bad things might get, and hopefully people will read the books and think about things differently. Some of the horror I love to use – diseases, zombies etc. – doesn’t have much to do with the real world, they’re just general horror themes which I love!
5) Nick: Your novels combine (happily for me) the tradition of classic English and science fiction catastrophe apocalyptic horror as Romero. What were your influences?
David Moody:It’s interesting that you should mention classic English apocalyptic fiction, because that’s where my own story started. Growing up I loved science-fiction - lots of Space 1999, Dr Who, Blake's 7 and Thunderbirds! When I was ten years old I discovered a couple of books in my school library which changed everything for me: HG Wells’ War of the Worlds, and John Wyndham’s Day of the Triffids. They were the first post-apocalyptic stories I’d read, and they blew my mind. The UK was not a great place for a young horror fan in the 1980s – most of the decent horror movies were labeled as ‘video nasties’ and banned. It was really hard to get hold of anything even a little horrific! Eventually I managed to watch George Romero’s Night of the Living Dead, and it was a revelation. I then started devouring any other Romero films I could get hold of, and I also began watching movies by David Cronenberg. At the same time all this was going on, the Cold War was at its peak and I remember living under a constant cloud of uncertainty, thinking that missiles were about to be launched and we were all going to die. Looking back, it was a horrible time, but it really helped fuel my interest in post-apocalyptic horror. I watched TV films like The War Game and Threads (both BBC productions – both incredible) and the US equivalent, The Day After. I think it was the prospect of people being able to unleash such devastation on the planet, and the fact that we could do absolutely nothing about it, which terrified me. I’m sure it’s one of the main reasons why I write the kind of books I write today.
6) Nick: We come to HATER as Urania has translated in italian, IL VIRUS DELL'ODIO. One thing that struck me were precisely those infected, the haters: on the one hand they are lucid in their anger, ready to strike without scruples even people with whom they shared years of their lives as husbands, wives, children, the other will would partergiare of which are for them all the solidarity and unity among themselves, in a way that the so-called "normal" will never succeed, congratulations. In addition to behave and they justify their behavior as if they were the victims of the situation. Am I wrong?
David Moody: No, I think you’re right. There are lots of interesting themes running through the Hater novels, and your question has picked up on two of them. Firstly, when I set out to write the book, I was trying to take a critical view of all the distinctions we use to divide ourselves up from other people: age, sex, our beliefs, our sexuality, political allegiance etc. etc. I wondered what would happen if all those divisions suddenly disappeared and were replaced with ‘the Hate’. But for me, one of the most interesting aspects of the story is the fact that both sides think they’re right. Both the Haters and the Unchanged will do all they can to kill everyone on the other side because a). they think they don’t have a choice, and b). they think that if they don’t, the other side will kill them. Look back at the history books and read about all the foul things people have done to each other through the ages. I think they all believed they were doing the right thing. In Hater, one side attacks the other, who then respond with even more violence, then the others attack with even more violence than that... It’s a vicious circle – a dangerous downward spiral. And the scariest thing of all – I think this is exactly what would happen if the human race was divided in two like in the books.
7)Nick: Do you know by chance if the other novels in the trilogy, or something else your work will be translated in Italy?
David MoodyWell I do know thatMondadori\ Urania originally bought the rights to all three Hater novels, and the first three Autumn books too, so I hope so. But as you know, it’s a difficult economy at the moment, so I think the first book would need to sell plenty of copies for the others to be released.
8) Nick:From another novel of yours,AUTUMN his novel was made into a movie starring David Carradine, we want to talk about it and how you have lived this experience?
David Moody :I have mixed feelings about the Autumn movie. I’m very proud of the fact someone made a film from one of my books, of course, but at the same time it’s quite a flawed film. It was a small independent Canadian production. The film-makers managed to get a great cast together including Dexter Fletcher and David Carradine in one of his last screen roles before his untimely death. But I think the ambition of the movie was too great, and it was impossible to achieve everything the director wanted to with a very limited budget.
9) Nick: One of your fellow writers there is someone who appreciates and follows in particular?
David MoodyI really enjoy being part of a crowd of zombie and horror authors. It’s a close community. If I had to name names, I’d have to mention Wayne Simmons (Flu and Drop Dead Gorgeous), Jonathan Maberry (Patient Zero, Dead of Night), Iain McKinnon (Domain of the Dead and Remains of the Dead), and Craig DiLouie (Tooth and Nail, The Infection). They’re the guys I’ve enjoyed reading most recently, but I’m always being contacted by new authors so I’m looking forward to reading more. Right now I’m loving Outpost by Adam Baker and the final book in Z A Recht’s Morningstar Strain saga.
10)Nick In Italy the publishing of the fantastic especially that of science fiction, is not passing moments pink, with the decrease of necklaces, only reprints of the great names and the invasion of commercial fantasy but how can you say about the situation in England?
David Moody:I think the position is similar around the world right now. It all boils down to money, and publishers are reluctant to invest in new or lesser-known authors because they want to be sure they’re going to make a profit with the books they publish. It’s really sad when you walk into a bookstore here in the UK – you have to look hard to find the horror and science-fiction section, and the shelves towards the front of the store are filled with celebrity books, cookery books and the like. But there is hope – self-publishing allows people to become established in their own right and to prove their commercial worth. More and more people who self-publish and do it well are being picked up by larger presses, and that’s got to be a good thing.
11)Nick : Future plans: what are you working on now?
David Moody:Well I’ve just finished the last Autumn book (Aftermath – out next year in the US) and so, for the first time in years, I don’t have anything under contract. That’s a good thing, because it’s time to start work on something completely new. I’m planning a few new novels, and I’ll write the one which gets most interest. I can’t say what they’re about just yet! I’m also moving into film – I’m working with a director and we’re hoping to make a zombie short next year. If it’s successful, there’s a chance it’ll be expanded into a full-length feature film. And, of course, I’m hoping that production will soon begin on the Hater movie which will be produced by Guillermo del Toro. I can’t tell you how excited I am about that!
12)Nick A question that I have not done and you wanted to respond?
David Moody: No, I think that’s everything. Thanks for the great questions, Nicola!
That's all folks! Welcome on NOCTURNIA foreign readers.
My Home is your Home!
NICOLA PARISI
Copyright: USA : St Martin's Press.
Copyright: UK : Gollancz \ Infected Books
Diario dell'Avvento /21
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Per la *ventunesima casella del calendario dell'Avvento* ci sono i biscotti
di marzapane creati dalla Steel Wool Studios, E chi cazzo sono? Boh? Non lo
s...
7 ore fa
24 commenti:
Interessantissima come esperienza personale, e notevole che un autore ormai affermato rilasci tranquillamente un'intervista a un blog, cosa che molti autori italiani non farebbero mai.
Complimenti a Nick per avercelo proposto :-)
Non frequento molto il genere zombie e distruzione, ma 'sto David Moody sembra proprio un bravo ragazzo. :-)
Bel lavoro, Nick!
Davvero, davvero interessante! Ci sono molti spunti di riflessione in questa intervista (ad es la diffusione dell'Horror nelle librerie inglesi non dissimile dalla nostra). Ottimo lavoro, paisà! Ho qui con me una copia di Virus dell'odio e appena avrò finito un altro paio di libri passerò sicuramente a Moody.
Buona giornata
Io moody non lo conosco. Vedrò di recuperare qualcosa. Appena ho un secondo mi ciuccio la tua intervista.
@Iguana.
Si scrive molto bene. Hater comunque parla di contagiati ma non di zombi, a differenza di tanti altri scritit di Moody.
@ EDU.
Quella domanda gliel'ho fatta apposta, m'interessava conoscere la situazione in Inghilterra.
Buona giornata a te.
@ Eddy.
Ciao fratello, come va la vita da padre?
Bravo Nick:-)
@ Ariano.
Grazie per i complimenti; una cosa che ho notato con gli scrittori anglosassoni (mi era capitata la stessa cosa con l'americano McDevitt) è l'estrema umiltà e gentilezza di queste persone. Per loro è normale il rapporto col Web, con i propri lettori e anzi, nel caso di Moody è stato anche contento di ricevere feedback dall'Italia, visto che era la prima volta che un suo libro veniva pubblicato nel nostro paese.
@ Ferru.
grazie amigo. :-)
Mumble, Mumble. Beh, vediamo. Mi sembra di capire alcune cose. !. Se ci si mette la propria faccia (e il proprio c..o!) si possono fare grandi cose. 2. Mai dire che il sequel di una cosa che ha funzionato non possa rifunzionare (almeno a livello di ritorno economico). 3. Dal punto di vista letterario tutto il mondo è paese (ma l'italia è più paese degli altri). 4. L'ultima domanda era copiata dalle mie interviste; ci risentiamo per i diritti d'autore (ma te la potresti cavare con poco...). 5. Mi stai diventando davvero bravo (era una battutaaa!)
@ TIM.
E tutte le altre? LOL ;-)
Ottima intervista,prima non conoscevo Moody ma mi ha fatto una buona impressione e mi ha incuriosito verso la sua opera.Sottoscrivo quanto dici sugli scrittori inglesi,di un educazione che qua da noi molti si sognano.
@ Fra.
Ti ringrazio, il merito è tutto di Dave Moody.
Ciao.
Tutte le altre sono merito tuo! dovete pur imparare ad andare coi vostri piedi, mica vi devo insegnare tutto io!
No io intendevo dire le altre tue considerazioni. LOL
Piuttosto a parte gli scherzi, domani ci sentiamo per comunicazioni, ti scrivo in prvt.
Che colpaccio, Nick, non hai idea di come sia contenta. Complimenti di cuore
Un abbraccio
Angie.
Carissima Amica mia, sono felice che ti sia piaciuta l'intervista.Presto arriveranno altre novità.
Arrivo tardi ma arrivo.
Un altro bel colpo, una bella intervista ed uno scrittore che - tanto per cambiare - sembra un essere umano e non una superstar.
Non ho letto nulla di Moody, ho letto molto su Mody, ora qualcosa me lo dovrò procurare per forza.
Bravo!
@ Davide.
Ciao carissimo. Come detto ad altri qui non si arriva mai tardi, anzi grazie per essere passato.
Come ti scrissi tempo fa, e come ho detto ad Ariano e al Fra ho notato che la maggior parte degli scrittori stranieri sono proprio umanissimi e non superstar, sarà la gavetta, sarà la cultura ma devo dire che preferisco loro a tanti "presunti" e presuntuosi artistoidi locali.
Se vuoi leggere Moody ti consiglio farlo proprio con Hater.
Ciao.
Un'intrvista davvero interessante!
Io "L'ira dell'odio" l'ho letto appena uscito e mi piacerebbe leggere il resto, ma se Lippi non si deciderà a pubblicarlo penso proprio di procurarmi il materiale originale e fanculo la riduzione editoriale di Urania!
Bell'intervista Nick. Domande azzeccate (specie quella sulla realtà inglese) e David Moody veramente una persona gradevole (almeno così sembra) con un percorso personale molto interessante.
Mi procurerò una copia dell' Urania in questione anche se è da molto che non compro più Urania perchè la qulità è scesa davvero troppo, qui per fortuna bisogna fare una eccezione!
Tuttavia se non me l'avessi segnalato, avrei perso questa occasione.
Grazie mille!
Cily
@ Giovanni Valenzano.
Io mi auguro possano arrivare presto anche gli altri due capitoli della serie degli Hater nel nostro paese, considera che il terzo è appena uscito anche in Inghilterra, quindi ci vorrà un poco prima di tradurlo.
@ Cily
Ti dirò una cosa su Moody: pensa che io l'ho contattato un mese fa, tre settimane fa gli mando le domande, e dopo qualche giorno mi ha scritto scusandosi per il ritardo, dicendo che si sentiva in colpa per non aver ancora risposto. era affatto obbligato, ma questo è l'uomo Moody.
Hater è un bel libro, sicuramente non adatto per stomaci deboli, ma parere personale, scritto meglio di molti altri. Con questo non voglio minimamente influenzare nessuno. A me è piaciuto molto, e se un domani lo leggerai sono curioso di sentire la tua opinione in proposito.
Ho letto Hater in inglese, visto la mia poca simpatia per Urania. Libro molto valido, così come il secondo, che sto leggendo in questi giorni.
Bello scoprire che dietro a buone opere ci sono anche valide persone ;)
@mcnab.
Appena sistemo un paio di cose passerò anche io al secondo.
Ti ringrazio a nome di Moody. ;)
mizzica!!!! grande intervista Nick!!
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