LO STRANO CASO DEL LAGO DI BODOM - Seconda parte

La prima parte di questo dossier è uscita qui

"The last song of hate
It's a song of my heart
Tonight's gonna be - yeah!
Something wild!"


" L'ultima canzone dell'odio
È una canzone del mio cuore
Stasera ci sarà - sì!
Qualcosa di selvaggio!"

Dal testo di Lake Bodom 
Del gruppo " Children of Bodom"

"La morte sorride a tutti, un uomo non può far altro che sorriderle di rimando."
Marco Aurelio

E' una fredda mattina quella del 5 giugno del 1960.
Ma ai soccorritori che giungono sulle rive del lago di Bodom si presenta una scena a dir poco dantesca.
Tra i poliziotti presenti ce ne sono alcuni che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale, anzi alla Guerra d'Inverno, o Talvisota come la chiamano a quelle latitudini, quando l'intera nazione  a cavallo tra l'anno 1939 e il 1940 ha dovuto subire l'invasione dei nemici di sempre : i Russi.
Il conflitto che ne è succeduto, per quanto limitato alle regioni orientali ha finito per coinvolgere l'intera nazione per difendersi contro l'invasore sovietico. La piccola repubblica scandinava pur ottenendo significative vittorie contro l'armata rossa alla fine ha dovuto cedere al nemico intere porzioni di territorio compresa quasi l'intera regione della Carelia producendo una ferita che brucia ancora oggi.
I reduci presenti quel giorno sono quindi convinti di averle viste tutte, di aver assistito ad ogni tipo di crudeltà.
Si ricredono ben presto

- C'ERA UNA TENDA NEL BOSCO.

Il primo impatto viene dato dall' accampamento .La zona risulta messo a soqquadro, la tenda è stata strappata e viene trovata parzialmente riversa a terra.
Ma il vero incubo comincia quando vengono ritrovati i quattro ragazzi.
O quello che ne resta.

Una violenza selvaggia pare essersi abbattuta su di loro, ognuno dei quattro ha subito violenti colpi in testa, la maggior parte dei quali mortali.

Ci sono anche segni di coltellate.
Un colpo per Seppo Boisman e più di una decina per Maila Irmeli Björklund.
Ma quello che ha determinato le morti sono state le ferite alla testa.

Ci sono delle cose che mancano: portafogli, scarpe, la maggior parte dei vestiti e perfino tutti gli strumenti da taglio e se gli scarponi e le giacche di Nils Gustafsson  saranno poi ritrovati a qualche decina di metri di distanza di molte altre cose verranno perse le tracce per sempre.
La vita sembra aver abbandonato per sempre la spiaggia di Oittaa sulle rive del lago di Bodom in 
Finlandia.
E con essa anche la più semplice speranza di una estate normale.



Vengono chiamati anche i patologi forensi.
Ma quando stanno per spostare i corpi un evento inaspettato altera ancora una volta la direzione intrapresa da questa Storia.
Da uno dei quattro corpi provengono ancora segnali di vita.

- IL SOPRAVVISSUTO.


Nils Gustafsson ha  ricevuto diversi colpi sul cranio e nello stomaco,ad una prima analisi gli vengono riscontrate anche evidenti fratture sul mento e altri segni più o meno gravi di violenza. In seguito dichiarerà più e più volte di non ricordare assolutamente nulla di quella folle notte;  gli inquirenti temono che il trauma subito abbia determinato una qualche sorta di perdita di memoria da parte del ragazzo.

Sia come sia Nils Gustafsson viene trasferito in un centro di riabilitazione, passerà giorni, settimane intere a ristabilirsi nel tentativo di riprendere una vita normale e in quello, ancora più complesso di sfuggire a tutti i riflettori che fatalmente si accendono sulla sua persona
Qualche tempo dopo l'adolescente viene sottoposto a regressione ipnotica.
Si spera così di far riaffiorare dalla mente il ricordo di quanto avvenuto.
Il risultato però si rivela deludente.

- L'IPNOSI

Gustafsson viene ipnotizzato il 2 ed il 5 di luglio del 1960 e questo è quanto viene fuori:
il ragazzo parla di un uomo né troppo giovane né troppo vecchio, di età tra i venti ed i trent'anni alto almeno un metro e 74 cm che ha prima distrutto la tenda e che poi li avrebbe aggrediti con un tubo di ferro ed un coltello.
La descrizione dell'assalitore?
Una persona dai capelli biondi e lunghi ma perfettamente pettinati; viso di forma tonda, orecchie arrotondate ma non sporgenti, sottili sopracciglia biondo chiare, occhi chiari, naso regolare ma labbra leggermente sporgenti e sopratutto tante, tantissime rughe su tutto il volto.
Un uomo dalle guance rosse  ma pallido e rugoso.

Nils Gustafsson dopo l'aggressione

Il fisico dell'uomo?
Molto più solido e pieno del suo.
La vittima descrive anche chiaramente l'abbigliamento dell'aggressore.
Allora perché parlo di risultati deludenti?
Perché nonostante la chiarezza della descrizione non si riesce ad identificare l'identità di quest' "uomo pallido".

A questo punto tra gli investigatori qualcuno ipotizza che i quattro del Lago di Bodom siano stati drogati dall'assassino prima di essere seviziati.
Ma non vengono trovate prove certe e conclusive.
Nils Gustafsson esce dai radar di questa strana Storia.
Nel corso della sua vita ci rientrerà però più e più volte.

- PRIME INVESTIGAZIONI.

Nel frattempo è già cominciata la caccia all'uomo.
Vengono messe in campo forze mai viste prima, tutta la Finlandia si appassiona a quello che è, con tutta evidenza, il caso di cronaca nera più sanguinoso a cui quel popolo abbia mai assistito.
Ne parlano tutti i giornali, chiunque abiti in quella piccola nazione s'interessa alla vicenda.
Fioccano anche le prime testimonianze, almeno una cinquantina.

Ci sono ad esempio, due birdwatchers che sostengono di aver notato movimenti sospetti la notte dell'aggressione ad Oittaa; c'è anche  Arne Olavi Kivilhati il figlio di un pescatore che racconta ai poliziotti di aver visto la figura di un individuo giovane agirarsi nelle vicinanze, a nemmeno una cinquantina di metri dal luogo dell'aggressione.
Una figura giovane e dalla pelle charissima.
Però Olavi Kivilhati ha solo 14 anni, la polizia lo ritiene troppo giovane per essere affidabile e la sua testimonianza viene considerata poco attendibile.
Eppure l'attenzione mediatica al caso rimane altissima, nonostante il trascorrere del tempo si continua a cercare. Però come spesso accade in situazioni del genere, accanto al giusto sentimento dei familiari desiderosi di verità, affianco alle indagini ufficiali delle forze dell'ordine si scatena tutto un sottobosco di curiosi e di personaggi ai limiti dell'affidabilità.
Questo avviene anche in Finlandia, anche in questo 1960 
Spesso si tratta di atti di pura ingenuità, sovente sono persone in buona fede che vorrebbero solo dare una mano, eppure in quel sottobosco si muovono anche depistatori di professione, teorici del complotto e frustrati puri.
Anche in Finlandia, anche in questo 1960, per certe cose non esistono confini.


Foto dello sconosciuto ai funerali dei tre di Bodom

Capitano anche semplici curiosità, particolari apparentemente innocqui che col senno di poi e con lo scorrere del tempo finiscono per assurgere allo status della pura mitologia forense.
C'è una foto scattata durante i funerali delle tre vittime, il funerale viene tenuto in forma collettiva ed in pompa magna, eppure una volta tolti i familiari, una volta scartate le autorità intervenute poco alla volta tutti gli intervenuti verranno identificati.
Tutti meno uno.
Da questa foto nascerà un secondo mistero nel mistero, gli esperti si accapiglieranno per anni: per molti si tratterà di una semplice coincidenza, a parere di altri si tratta di un semplice curioso.
Secondo altri ancora ecco svelato il volto dell' "uomo pallido". 
Teorie su teorie, voci su voci.
Quante volte è capitato?
Quello che conta è che nell'indagine ufficiale questa foto non entra e non entrerà mai.
La caccia continua, l'indagine anche.
( Continua e termina nel prossimo post....) 

NOTA: il termine "Uomo pallido" è mio e l'ho coniato per dare più enfasi drammatica al post, in realtà nelle indagini si parla sempre di un uomo dalla pelle chiara.

36 commenti:

Patricia Moll ha detto...

SEmpre più interessante come tutte le tue "storie". Le sai anche raccontare bene :)

Sai, a volte mi stupisco quando vedo che la gente si stupisce di certe stragi di oggi. Sono sempre esistite solo he oggi hanno più risonanza tra internet e tivù.
Forse sono scaturite da motivi diversi, alune almeno, però le storie terribili continuano a ripetersi. Come se l'uomo non avesse perso l'istinto predatore e animale.
Ciao Nick!

Massimo Citi ha detto...

Molto interessante e – come sempre – ben narrato. Fosse esistito l'ISIS sicuramente avrebbe rivendicato il massacro. Rimango in attesa dell'ultima parte.

Unknown ha detto...

Mi piace anche la licenza poetica dell'uomo pallido, sempre meglio questo tuo pezzo, complimenti! Cheers

MikiMoz ha detto...

Non avevo letto la prima parte (boh, forse non me l'aveva segnalata il blogroll) ma ho recuperato. E ora anche questa.
Mamma mia che storia. Ora anche la foto misteriosa... non vedo l'ora di leggere il seguito, ma punto tutto sul venditore di bibite! XD

Moz-

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Purtroppo credo che l'uomo non perderà mai completamente l'istinto predatorio, fa troppo parte
di noi. Certe cose sono sempre successe, solo che oggi hanno maggiore riscontro.
Certo però possiamo limitarli, combattere questo nostro lato animalesco e provare se non altro
ad evolvere.

Ariano Geta ha detto...

Triste constatare come certe storie di crimini atroci compiuti a varie latitudini hanno spesso in comune anche l'incapacità di venirne a capo... D'altro canto i corpi di polizia non possono far miracoli, a volte persino avere le impronte digitali o il dna serve a poco, se non si trova nessuno al quale corrispondano...

Obsidian M ha detto...

Beh... l'identikit di un tizio biondo con le guance rosse non è un grande indizio... fosse successo in Kenya allora sarebbe stato un altro paio di maniche... ma in Finlandia trovamene uno che non sia biondo e con le guance rosse.
Una storia da mettere i brividi... raccontata magistralmente come al solito.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
Di questo ne sono certo anche io, penso che quei tagliagole - che non voglio nemmeno nominare- si sarebbero gettati a rivendicare l'accaduto anche se all'epoca non esistevano ancora.
Nella terza parte ti garantisco che ci saranno ulteriori sorprese.

Nick Parisi. ha detto...

@ Bara Volante
Grazie, ero indeciso fino alla fine se usarla o meno questa licenza poetica, spero che i lettori mi perdonino per averla impiegata. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ MikiMoz
Del venditore di bibite se ne riparlerà - eccome se se ne riparlerà - nel terzo capitolo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Guarda se c'è una cosa di cui mi sono reso conto in questa mia serie di post del mistero è che
certi avvenimenti sono comuni a qualsiasi latitudine, perché l'animo umano è lo stesso, a prescindere dalla razza o dalla latitudine di appartenenza.
E questo con buona pace di tutti i suprematisti di qualsiasi razza,colore o religione.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M.
Ricordati: in questo caso più che nei precedenti le cose si riveleranno ancora più strane di quello che ti potrebbero sembrare adesso.

MikiMoz ha detto...

Non vedo l'ora, baby **

Moz-

Nick Parisi. ha detto...

@ MikiMoz
La settimana prossima. ;)

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Grazie di aver pubblicato la seconda parte, ero desiderosa di avere notizie. :) Sono d'accordo anch'io che la descrizione emersa è piuttosto vaga, specie in un ambiente dove tutti hanno quelle caratteristiche fisico-somatiche. Come se da noi si parlasse di un uomo di media statura con gli occhi nocciola e i capelli castani. Brrr... però, che storia, ora attendo l'ultima parte. Buona giornata!

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Guarda hai centrato il nocciolo della questione, con la terza parte avrai dei dati in più per farti una tua idea.
Buona giornata a te!

Pirkaf ha detto...

Avevo visto un video su youtube relativo all'argomento, ma la tua lettura è molto più bella e distensiva.

Lucius Etruscus ha detto...

Un Mistero di Nocturnia appassionante e da gelare il sangue: sei però crudele a posporre così la conclusione :-P
Sai se in Finlandia ci hanno fatto un film? Sarebbe bello ripetere l'Operazione Djatlov ^_^

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Complimento più bello non me lo potevi fare. ;)

Nick Parisi. ha detto...

@ Lucius Etruscus
La risposta è........(rullo di Tamburi) YEEEEEEEES!^_^
Lo hanno fatto il film, proprio in Finlandia nel 2016, s'intitola "Lake Bodom"( ammapete che fantasia!)
Il regista si chiama Taneli Mustonen e tra gli attori e le attrici c'è la polposetta Mimosa Willamo.
Su Nocturno il bravo Matteo Vergani ne ha parlato molto bene,ti allego recensione
http://www.nocturno.it/movie/lake-bodom/
Solo fammi un favore, parla di questo film quando avrò finito il pezzo, visto che contiene qualche spoiler di troppo rispetto alla vicenda.

cristiana marzocchi ha detto...

Nick, non ti smentisci mai nello scovare storie raccapriccianti e misteriose.
Non ho curiosato su internet perchè amo come TU sai raccontare queste storie maledette.
Cri

Nick Parisi. ha detto...

@ cristiana2011
Grazie, vedrai che ci saranno novità in proposito. ;)

Long John Silver ha detto...

Una storia veramente triste. Mi chiedo come si possa coscientemente depistare le indagini, sopratutto considerando il fatto che le vittime erano dei ragazzini. Aspiravano ad essere dei novelli Erostrato?

Elisa Elena Carollo ha detto...

L'assassino al funerale delle vittime? Perché avrebbe dovuto andarci?
Comunque non conoscevo questo dettaglio.

l'angolo di cle ha detto...

Gran bel pezzo, Nick!
Chiaramente aspetto il seguito :)
Un'ultima osservazione: ho letto tra i commenti che qualcuno citava il test del DNA. Volevo solo dire che quell'esame non esisteva nelle pratiche forensi del 1960 ed è stato introdotto oltre vent'anni più tardi (ho scritto un giallo ambientato alla fine degli anni 60 e mi sono dovuta informare su una marea di aspetti, tra cui questo ) ;-)
Un abbraccio :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Bisogna considerare che per la Finlandia era qualcosa di nuovo,la polizia finlandese non era preparata per un caso del genere.

Nick Parisi. ha detto...

@ Elisa Elena Carollo
Ero indeciso se inserirlo o meno, l'ho fatto per completezza.
Inoltre aggiunge fascino alla vicenda.

Nick Parisi. ha detto...

@ Clementina Daniela Sanguanini
Infatti! Tutto vero!
Il Dna avrà un suo ruolo importante nel terzo post.
Ma per ora non aggiungo altro. ;)

Poiana ha detto...

Ciao Nick, sempre interessanti e ben scritti i tuoi dossier 😍.
Niente brividi stavolta (come ti dicevo, se non si parla di paranormale non mi fa quel "brutto effetto") ma tanta curiosità per vedere come finisce.
Certo, con quella descrizione dell'aggressore era difficile arrivare da qualche parte...
Aspetto la prossima puntata 😊
Baciotti

Nick Parisi. ha detto...

@ Poiana
Niente brividi? Sicura sicura sicura?
Accidenti!!!!! Dov'è che ho sbagliato stavolta? :C
LOL
Scherzavo ahahahahahah! :P

Alessia H.V. ha detto...

Conosco la storia perché ho amato per un grosso periodo i Children of Bodom, ma non nei particolari. La cosa che mi sconvolse all’epoca fu proprio la presenza di questo superstite, non facevo che pensare al trauma che ha subito quella notte e il particolare dell’uomo sconosciuto mi fa pensare a qualcosa che avevo sentito qualche mese fa sul fatto che alcuni killer partecipano di proposito ai funerali delle vittime nascondendosi fra la folla.

Poiana ha detto...

Perché c'era uno psicopatico assassino in carne e ossa. In compenso nella "prima puntata" della famiglia Sodder di brividi ne ho avuti più del giusto...

Nick Parisi. ha detto...

@ Alessia H.V.
In passato è capitato diverse volte che l'assassino o gli assassini partecipassero (magari in prima fila) ai funerali delle vittime. Non so se questo è il caso, ma ho voluto riportare la foto per maggiore completezza.
Del sopravvissuto riparleremo presto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Poiana
Mi dispiace, mi sento quasi in colpa. :P

Lucius Etruscus ha detto...

Grazie della drittona e tranquillo, ho così tanto arretrato che avrai tutto il tempo del mondo :-P

Poiana ha detto...

Ahahahahah prima o poi dovrò abituarmici :D

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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