SANGUE A HOLLYWOOD: STORIA DI UNA INSEGNA E DEI SUOI FANTASMI ! - Terza Parte

Le Prime due parti sono uscite QUI e QUI.

La notizia del suicidio di Peg Entwistle occupa a lungo le prime pagine statunitensi: Hollywood è già il luogo dei sogni per molti americani e si sa, i sogni mancati degli altri assumono un valore particolare e forse-perverso nelle attenzioni dell'uomo della strada. Un misto non sempre ben amalgamato tra l' humana pietas nei confronti di una giovane vita spezzatasi troppo presto e la malsana curiosità verso i dettagli più macabri dell'accaduto. In morte la giovane attrice trova quella fama che in vita le era sempre sfuggita.
Le viene assegnato perfino un soprannome.
Per tutti da quel giorno in poi sarà semplicemente la "Hollywood Sign Girl".
Si racconta un poco ovunque della sua depressione,della sua probabile lotta contro la dipendenza dall'alcool, della sua vita difficile, del fatto che sia stata da bambina affidata al padre a causa di una probabile "pazzia" della madre, delle accuse di crudeltà rivolte dal'attrice all'ex marito Robert Keith.
I giornali rivelano anche un altro particolare, anzi due: il primo è che l'identità del cadavere sia rimasta anonima a lungo perché nessuno era in grado di riconoscere la donna, questo finché non si era fatto avanti un lontano parente dell'attrice segnalandone le generalità. Poi che, sperduta tra le piante, era stata rinvenuta una borsa con l'ultimo messaggio scritto dalla Entwistle che annunciava il suo imminente suicidio.
L'ultimo messaggio?

"I am afraid I am a coward. I am sorry for everything. If I had done this a long time ago, it would have saved a lot of pain. P.E."

"Ho paura, sono una vigliacca. Mi dispiace per tutto. Se avessi fatto questo molto tempo fa, mi sarei  risparmiata un sacco di dolore   P.E. ".

Il Tempo però non aspetta e sopratutto non fa sconti .
Le notizie hanno una data di scadenza, ben presto altri avvenimenti soppiantano l'interesse verso il suicidio di una giovane donna senza più speranze.
Ben presto tutti quello che resta sono foto sbiadite e ritagli ingialliti di vecchi quotidiani.

Le cose non paiono andare meglio alla "Hollywood Sign."

Una foto giovanile di Albert Kothe



HOLLYWOODLAND MENO LAND.

Trascorrono alcuni anni.
L'America conosce alternativamente anni di crisi e di sviluppo, declini improvvisi ed inarrestabili riscosse. Ma se la città di Los Angeles pare prenderne solo il meglio, non si può dire lo stesso del quartiere di Hollywood. Tra leggi antitrust che si abbattono sull'industria del Cinema, la chiusura di molti Studios e la concorrenza di altri centri di produzione, il valore della zona decade.
La prima a farne le spese  proprio la scritta più famosa del mondo.
Da tempo non viene più effettuata nessuna forma di manutenzione e le singole lettere cominciano a cadere a pezzi.

Una rara foto  degli anni '40s del XX° Secolo
scattata prima della rimozione di parte della Scritta
dove si nota chiaramente la caduta della lettera H.

La prima a cedere è proprio quella H da cui Peg Entwistle si era suicidata.
Una prima volta  a causa di una tempesta.
In un secondo caso per un banale incidente causato proprio dall'uomo che avrebbe dovuto preservarla e proteggerla.
Albert Kothe è un immigrato di origine tedesca, lui e sua moglie vengono nominati custodi della scritta già a partire dalla costruzione della Scritta, fino alla fine degli anni '30s uno dei suoi compiti è quello di cambiare le lampadine che illuminano le lettere ed in seguito di controllare lo stato di salute delle medesime.
Ma Kothe  non abita vicino alla Scritta e spesso raggiunge il Monte Lee con la sua macchina, una vecchia Ford Modello T.
Un giorno, raccontano i ben informati, in preda ai fumi dell'alcol l'uomo sbanda finendo contro la prima lettera della Hollywoood Sign.

Albert Kothe e la sua "macchina criminale"
L'uomo rimarrà ferito solo nell'orgoglio. I danni alla lettera H però saranno incalcolabili.

Nel 1949 la Camera di Commercio di Los Angeles prende una contestata decisione: cioè da un lato effettua la riparazione della prima lettera della Scritta, dall'altro si decide di rimuovere la parte finale della stessa, quella che contiene il termine LAND, ufficialmente per far identificare in maniera più totale la località con quello che, nel bene e nel male, sta diventando uno dei suoi monumenti più rappresentativi. Anche se in maniera più sotterranea e totalmente ufficiosa una minoranza dei consiglieri vorrebbero far restaurare le lettere eliminate e reinserirle in un secondo tempo.
Viene stabilito anche che da quel momento in poi tutte le spese di manutenzione della scritta saranno a carico della Camera di Commercio stessa.
Una promessa che non sempre sarà onorata in maniera adeguata.
E il suffisso LAND non sarà mai più rimesso al suo posto.

Una delle ultime foto mai scattate che ritraggono la Scritta
 nella sua forma originaria e senza distruzioni.
Ma cominciano ad accadere anche altre cose.
Alcuni "strani" avvistamenti per esempio.

FANTASMI A ROMA HOLLYWOOD.

Inizialmente si tratta di voci a malapena sussurrate, bisbigli sommessi, descrizioni più o meno incoerenti effettuate da viaggiatori e da turisti. Nessuno ci fa caso. Poi però le stesse descrizioni arrivano da parte di agenti in servizio nella zona del Beachwood Canyon (una località vicina ) e da ranger in servizio nel neo-costituito Griffith Park  che include anche la zona del Monte Lee e della Scritta.

Una foto pubblicitaria  di fine anni '40s
con  l'attrice radiofonica Jane Webb ritratta sullo
sfondo della lettera H caduta

Tutte le descrizioni concorderebbero su alcuni elementi di base.
La presenza di una donna bionda dall'aspetto etereo e dallo sguardo triste vestita in maniera antiquata con abiti vintage che sembrerebbe levitare nel'aria piuttosto che camminare.
Una presenza che si scomparirebbe improvvisamente non appena si proverebbe ad avvicinarla.
Tutto comincia con un uomo che porta a passeggio il suo cane nel parco di Beachwood Canyon, loro sono i primi a parlare di una presenza anomala che si sarebbe avvicinata più volte spaventando quasi a morte il giovane cucciolo.  Poi si fa avanti un ranger,un certo John Arbogast, il quale sostiene di aver incrociato più volte specie in prossimità del tramonto o delle giornate di nebbia, l'apparizione di un fantasma femminile.

Arbogast non ha dubbi: secondo lui si tratterebbe del fantasma di Peg Entwistle.
Tutte le apparizioni sarebbero sempre precedute da un forte profumo di fiori di Gardenia.
E alla Entwistle piacevano molto le Gardenie.
Dopo il ranger Arbogast anche Devin Morgan un abitante della zona di Beachwood Canyon si sarebbe imbattuto nello spettro dell' attrice morta, accompagnato dall'onnipresente odore di Gardenie.
Ma le testimonianza più drammatica e forse più  recente proverrebbe da un gruppo di amici, quattro ragazzi che di ritorno da un evento sportivo avrebbero deciso di terminare la serata nei pressi della scritta di Hollywood. I quattro, fedeli alla loro età, avrebbero deciso di compiere un atto tipico della loro gioventù, battendo anche sentieri proibiti, superando sbarramenti e strade interrotte.
A quel punto uno tra loro sarebbe precipitato per una collinetta separandosi dal resto del gruppo.
Una solitudine di breve durata.

Ben presto anche lui avrebbe visto una diafana donna bionda in abiti demodè e tacchi alti col volto incorniciato da una veletta ancora più diafana.
Un'apparizione veloce e presto dissolta.
Solo in un secondo tempo al giovane sarebbe stata raccontata la vicenda di Peg Entwistle e quando gli sarebbero state mostrate le foto dell'attrice da alcuni reporter di un programma televisivo registrato dal Network SyFy avrebbe riconosciuto in esse la fisionomia della donna incontrata.
Queste le testimonianze.
Tutte difficilmente verificabili.
Molte vaghezze.
Avete notato per esempio che non compaiono mai le date precise?
Sia come sia le voci degli avvistamenti contribuiscono a creare e a mantenere viva una delle leggende Nere hollywoodiane.
Così come ci sarebbero state, rincorrendosi una dietro l'altra, voci di altri suicidi sulla Scritta.
Alla fine però l'unico veramente confermato dalle autorità, il solo di cui rimarrà traccia a livello internazionale sarà proprio quello di Peg Entwistle.

L'insegna rovinata come appariva all'inizio degli anni '70s


Quello che è certo è che nei decenni successivi la rovina della scritta sarebbe continuato. 
Atti di vandalismo,  incidenti certamente.
Ma più di tutto i maggiori danni li faranno il degrado e l'incuria.

UNA POCO SPLENDIDA  DECADENZA.

La crisi continua fino alla fine degli anni '60 s. Uno alla volta i grandi Studios abbandonano Hollywood, gli unici a resistere sono quelli della Paramount, perfino molti degli abitanti originari decidono di abbandonare il quartiere.
Ma per degli abitanti e degli Studi che se ne vanno altri ne arrivano.
E forse nel cambio Hollywood non ci va a guadagnare.
Los Angeles diventa uno dei maggiori centri di produzione dell'industria del Porno. Contestualmente anche la criminalità aumenta a livelli mai conosciuti prima.
Molti osservatori vedono in questo una conseguenza del degrado morale di un Mondo malato, altri un segno dei Tempi che cambiano.
Un brutto segno dei Tempi.
L'immagine grafica di tutti questi cambiamenti è ancora una volta proprio la scritta simbolo della Città.
La Scritta "Legazionista del 1973.

Nonostante che nel 1973 la Hollywood Sign abbia ottenuto ufficialmente lo Status di Monumento Cittadino, nottetempo approfittando delle nebbie che periodicamente avvolgono le colline losangeline alcuni ignoti (probabilmente attivisti di un movimento per la legalizzazione delle droghe leggere) deturpano la scritta trasformandola in un irriconoscibile HOLLYWEED.
Non sarà nemmeno l'ultima volta che una cosa del genere succederà.
Cosa ancora più grave è che la scritta sta letteralmente cadendo a pezzi:
La prima O sembra diventata una U mentre l'intera  D finale e la terza O rovinano interamente a terra e -dulcis in fundo-  un piromane dà fuoco alla base di una delle due L.
Così tanto per divertirsi.
La Hollywood Sign pare destinata ad incamminarsi verso un proprio mesto capolinea.
Alcuni tra i residenti di Los Angeles vorrebbero vederla rimossa una volta per tutte, la maggior parte ritiene che cadrà in pezzi da sola un poco alla volta.
Ma non tutti sono disposti a rassegnarsi.

(Continua....)

24 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Terza parte molto avvincente ed anche molto drammatica: l'inizio poi mi ha colpito molto, la figura di questa donna schiacciata dalla sofferenza e dalla sua tristezza per una vita che non la sapeva apprezzare e che alla fine l'ha portata a compiere quell'atto estremo, mi ha toccato profondamente forse accendendo in me quella humana pietas di cui parlavi all'inizio, ma solo quella e non altro.

Mariella ha detto...

Questa storia ha assunto i colori di un vero e proprio thriller... Chi poteva immaginare che uno dei simboli di Hollywood avesse un passato così affascinate e oscuro...
Aspetto il seguito!

Ariano Geta ha detto...

Lasciando da parte le leggende (che possono essere distorte dai media) mi colpisce che ci sia stata così poca cura per la scritta. Sarà che me la immaginavo considerata quasi un "monumento" dal comune di Los Angeles.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Quello che mi ha colpito di più è che quella ragazza aveva solo 24 anni ed aveva già accumulato così tanta sofferenza. Però chi sa se fosse vissuta ancora che vita sarebbe stata quella di Peg Entwistle, mi piace pensare che avrebbe potuto risolvere tutti i suoi problemi.

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
L'ultima parte sarà un poco più positiva, anche se non mancherà comunque una nota thriller fino alla fine.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Le leggende possono essere certamente distorte dai media, anzi personalmente ritengo che una buona parte di questi presunti avvistamenti siano molto fantasiosi ed esagerati.
Riguardo alla Hollywood Sign, oggi le cose sono molto cambiate e la città di Los Angeles la cura e la tratta come un vero monumento storico. Ma fino alla fine degli anni '70s la scritta aveva subito un grosso degrado. Come vedrai nella prossima puntata si è dovuto attendere l'intervento di alcune -insospettabili- personalità della città di Los Angeles per poterla salvare e restaurare.

Patricia Moll ha detto...

Accidenti!!! Ho letto oggi seconda e terza parte e sinceramente... davvero noir.
Il fantasma di Peg che non riesce ad abbandonare quel posto sembra quasi che tenga lontano chi deve fare manutenzione alla scritta...

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Si, sembra proprio che non voglia abbandonare quel posto.

Massimo Citi ha detto...

Uccidersi gettandosi giù da un'H maiuscola ha qualcosa di surreale. Bravo Nick che sei sempre in grado di ritrovare storie incredibili.

Nick Parisi. ha detto...

@ Massimo Citi
Grazie! Per fortuna la storia umana è ancora piena di cose interessanti da raccontare e quindi posso stare tranquillo ancora per qualche anno, poi dorò veramente darmi d fare per scovarne altre. ;)

Grazia Gironella ha detto...

Non avrei mai detto che quella scritta avesse avuto una storia così travagliata. Il tono della tua narrazione è davvero avvincente.

Nick Parisi. ha detto...

@ Grazia Gironella
la vita della scritta è stata travagliatissima ma per fortuna con la parte finale arriveranno anche i giorni buoni.
A presto.

Obsidian M ha detto...

La cosa più strana è che un aspirante suicida abbia potuto prendersi la briga di salire fino alla scritta e arrampicarsi in cima a una delle lettere. Oggi potrebbe avere un senso, visto il mondo in cui viviamo, sempre bramoso di casi eclatanti, ma un secolo fa... boh

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
Oggi credo che un aspirante suicida non riuscirebbe nemmeno ad avvicinarsi alla scritta, dal momento che proprio tutti gli atti di vandalismo che ci sono stati e visto anche il suicidio della Entwistle hanno insegnato a chi di dovere che era meglio sbarrare tutti gli ingressi al Monte Lee e alla zona della scritta e a sorvegliarli tutti meglio. In quanto a cento anni fa credo che la poverina volesse compiere un gesto talmente eclatante da costringere le persone a ricordarsi di lei, ricordati che una delle cose che temono di più gli artisti è quella di essere dimenticati, e la cosa purtroppo temo abbia funzionato visto che dopo quasi cento anni siamo ancora qui a parlare dl suicidio di Peg Entwistle.

Long John Silver ha detto...

Una insegna decisamente maledetta, ma dalla storia veramente accattivante. Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Io per primo ignoravo tantissime cose quando ho cominciato ad avere l'idea di questo dossier, conoscevo a grandi linee la storia del suicidio di Peg Entwistle, ma ti assicuro che tantissimi dettagli li ho scoperti anche io quando ho iniziato a scrivere. Ma dopotutto questo è uno degli aspetti pù belli dello scrivere.

Marco L. ha detto...

Ma le due e di Hollyweed se le sono portate da casa o hanno modificato le o che già c'erano?

Nick Parisi. ha detto...

@ Marco Lazzara
Credo abbiano modificato le due o che già c'erano.

Pia ha detto...

Mamma mia che storia.
Aspetto il seguito. Ciao Nick!

Nick Parisi. ha detto...

@ Pia
Ciao Pia!
Questa settimana si conclude!

Luz ha detto...

Quello che oggi è un monumento simbolo della mecca del cinema, direi una specie di bandiera per Los Angeles e per la fabbrica dei sogni, vedo da questi tuoi articoli che ha avuto varie vicissitudini. Ho appena terminato un libro su Chaplin che in qualche modo riecheggia l'epoca che hai tanto bene raccontato.

Nick Parisi. ha detto...

@ Luz
Ecco Chaplin è un bell'esempio del Cinema di quell'epoca, anche lui poi-se non ricordo male- ebbe i suoi problemi con la società e con la politica americana di quel periodo.

Ema ha detto...

Immaginandomi la scena di quello che ubriaco è andato a sbattere contro la H, mi viene da ridere!
Ottima anche questa terza parte, sia la parte "docu" che quella paranormale! 😉

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema il ricambista
Avrei voluto esserci! Deve essere stata una scena davvero comica! :D

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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