VOLTI DA FILM: I NATURALIZZATI.

 Volevo solo avvertirvi che per la prossima settimana potrebbe non uscire nessun post su Nocturnia. Ricordate quando dissi che questa estate avrei dovuto dipingere casa? Beh, per tutta una serie di motivi (concorsi anticipati e lutti familiari) ho dovuto rimandare a questi giorni, domani comincio l'impresa, inoltre ho promesso ad un amico di scrivere un articolo per una bella rivista che lui sta dirigendo. Di conseguenza la prossima settimana sarò ancora più assente, ma non vi preoccupate ( o non nutrite troppe speranze LOL) Tornerò presto a postare e a visitare i vostri blog.....è una minaccia una promessa. RI-LOL. Nel frattempo godetevi questo post.

 

 

Oggi mantengo una mia vecchia promessa.
Due anni fa (QUI per la precisione) al termine di un articolo di questa ormai longeva serie sugli attori di "culto" televisivi e cinematografici europei che avevano arricchito il nostro Cinema di genere con la loro presenza avevo preannunciato un imminente post incentrato su quegli artisti che avevo definito come "naturalizzati".
Definizione forse non esaustiva e magari anche riduttiva, però l'occasione mi permette di potermi concentrare su un gruppo di attori importantissimi, di cui non si parla quanto meriterebbero.
Poi a causa di tutta una serie di imprevisti non ero stato in grado di tener fede all'impegno preso.
La vita e le sue rogne spesso infieriscono sui programmi più di quanto si tenda a pensare, oggi però riprendo pienamente la barra almeno con questo ciclo.
E presto tornerò ancora sull'argomento.
Se volete approfondire ecco i post precedenti (QUI e QUI)


IVAN RASSIMOV  ( 1938-2003)

E' stato uno dei più famosi "cattivi" del cinema nostrano, il suo volto dai tratti slavi, lo sguardo glaciale ed il suo sorriso sarcastico hanno fatto si che spesso e volentieri questo attore fosse impiegato dai nostri registi nel ruolo dell'antagonista, dell'antipatico. Ma Ivan Rassimov è stato molto di più. uno dei migliori epiù misconosciuti interpreti del cinema bis.




In realtà si chiamava Đerasimović ed era nato a Trieste da una famiglia di origine Jugoslava  (per la precisione di origine serba). Dotati di una certa presenza sia Ivan che la sorella minore Rada (che nel frattempo, all'inizio degli anni '60s si erano trasferiti a Roma) cominciarono una discreta carriera come interpreti di fotoromanzi, fu proprio sfogliando uno di questi che  Mario Bava notò il giovane attore, Bava che in quel momento stava cercando dei volti adatti per una pellicola di fantascienza che si stava apprestando a girare.
Come si vedrà Bava sarà una figura importante per la carriera della famiglia Rassimov.

Nel 1965 esce quindi Terrore nello Spazio, un film tratto da un racconto dello scrittore Renato Pestriniero.

Eh si, nel 1965 in Italia si giravano anche film di fantascienza.
Aggiungiamoci anche il fatto che Terrore nello Spazio viene considerato a livello unanime come una delle maggiori fonti d'ispirazione per un certo Alien e il quadro sarà completo.
Bava compie i soliti miracoli con scenografie minime e budget ancora più piccoli del solito ed il film guadagna benino un po in tutto il mondo, ricevendo anche delle discrete recensioni.
I due lavoreranno ancora insieme nel 1977 in Schock, una delle ultime regie del geniale artigiano regista sanremese, un ottimo commiato per un certo tipo di horror che stava andando scomparendo.

Nel mezzo tra queste due date ci sono decine di film.Tanti ruoli piccoli e grandi per Ivan Rassimov.
Tra i film da citare: La Strega in Amore, una inconsueta storia di stregoneria contemporanea girato nel 1966 da Damiano Damiani ( ma anche in questo caso la parte di Rassimov è di contorno);  Lo Strano Vizio della Signora Wardh (1971) e il successivo Tutti i Colori del Buio, due gialli con protagonista la inconfondibile fisicità di una giovane Edwige Fenech entrambi per la regia di Sergio Martino.
E più di un poliziottesco.
Poi però arriva una svolta inaspettata.

A partire dal biennio 1976/77 l'attore italo-serbo comincia un lungo sodalizio professionale con filmakers come Joe D'Amato; Umberto Lenzi e sopratutto con Ruggero Deodato.
Mr. Cannibal in persona.

E dei proprio dei "cannibalici" Rassimov diventerà una presenza costante, quasi sempre come dicevamo in ruoli da villain.

 Qualche titolo anche qui: Ultimo Mondo Cannibale (1977) e Mangiati Vivi (1980), due film che sinceramente non mi sento di consigliare ai deboli di stomaco.

Nel 1979 il nostro torna anche alla fantascienza comparendo ne L'Umanoide di Aldo Lado, per poi replicare quattro anni dopo con I Predatori di Atlantide del sodale Deodato, un tentativo di sfruttare il filone avventuroso\ distopico dei vari Mad Max e Fuga da New York, dopotutto una buona parte del nostro Cinema è sempre stato fortemente derivativo.

 Ma sono gli ultimi fuochi, l'industria sta cambiando, i gusti del pubblico anche. Sopratutto diventa sempre più difficile poter gareggiare con gli alti standard e gli ancora più alti budget della concorrenza americana.
Alcuni paiono capirlo prima di altri.
Ivan Rassimov è uno tra questi.
Una manciata di film ancora e poi nel 1986 l'artista abbandona le scene, gli anni finali non saranno molto fortunati però.
Alcune cronache parlano delle conseguenze di un vecchio incidente in moto.
Altre sostengono che sia dovuto ad una lunga malattia.
Fatto sta che l'ormai ex attore muore nel 2003.
 64 anni appena compiuti.

  RADA RASSIMOV  (1941)

Come il fratello Ivan anche Rada Đerasimović sin da bambina ha desiderato lavorare come attrice, al cinema debutta nel 1963. Pochi film ma lavora con tutti i grandi da Bolognini a Leone. Si fa notare grazie ai fotoromanzi, poi ottiene un piccolo ruolo ne Il Buono, il Brutto, il Cattivo e da allora diventa una presenza costante di tantissimi Western e poliziotteschi.
Piano piano però si fa notate anche come interprete di thriller ed horror. 
Galeotta si rivela una strana e visionaria pellicola composta di più episosi che risente del clima post sessantottino, una di quelle che vuole dimostrare una tesi. Cioè che tutte le sciagure capitate nella storia dell'umanità siamo stati noi, presunti esseri senzienti che ce le siamo andate a cercare.
 La pellicola in questione è Necropolis ( 1970). Necropolis è una di quelle rare coproduzioni tra Italia e Regno Unito, i vari episodi sono liberamente ispirati da romanzi ed avvenimenti storici famosi. L'opera si avvale di scenografie e stili di recitazione decisamente teatrali (in uno degli episodi compare anche Carmelo Bene.) L'anno successivo l'attrice lavora con  Dario Argento nel suo Il Gatto a Nove Code , Rada è uno dei tanti talenti che Argento impiega nel suo film, uno dei volti che il pubblico comincia a riconoscere.

Dello stesso anno è Gli Orrori del Castello di Norimberga un horror gotico a tinte forti girato dal grande Mario Bava (lo stesso regista che aveva fatto debuttare il fratello9 . Girato in Austria (nonostante il titolo, ma in una certa qual misura Norimberga c'entra comunque) con capitali italiani, tedeschi ed americani. Come consuetudine del periodo, anche il gruppo degli attori è internazionale: dagli italiani Massimo Girotti e Nicoletta Elmi e ovviamente la Rassimov alla teutonica Elke Sommer passando per la solita star americana a fine carriera (altra caratteristica dei film di genere del periodo), nello specifico Joseph Cotten.

Da quel momento in poi l'attrice serba, pur continuando a lavorare per il grande schermo, preferirà dedicarsi alla televisione, per tutti gli anni 70 s infatti la Rassimov diventa una presenza costante della stagione finale degli sceneggiati realizzati dalla nostra emittente di Stato. In questa veste si toglie anche lo sfizio di partecipare anche ad uno dei sei episodi della miniserie antologica I Giochi del Diavolo, del 1981. Incursioni nel fantastico che la Rai purtroppo ha poi smesso di fare preferendo dedicarsi a più annacquati "gialli buonisti".

Forse intuendo che si stava approssimando la fine di un'epoca anche Rada Rassimov preferì abbandonare la recitazione, nel 1988 l'attrice della ex Jugoslavia si ritirò dalle scene.
Nel 2003 però ricevette una di quelle richieste che non si possono proprio rifiutare. il cantautore Franco Battiato le propose di partecipare al suo film Perdutoamor.
Gli attori, si dice, desiderano spesso partecipare ad opere prime, in questo caso è stato certamente vero.

ANDREA BOSIC  (1919 -2012)

Di origine slovena (era nato infatti a Maribor) si era trasferito giovanissimo a Roma per seguire la sua passione per la recitazione. Bosic è infatti uno dei tanti diplomati dell'Accademia di Arte Drammatica della capitale che in seguito hanno avuto una lunga e prospera carriera.
Il Teatro è stato il suo primo amore, ha lungo ha lavorato a Milano con Strelher e Gassman (con Gassman ha anche realizzato molte delle prime trasmissioni in prosa della RAI, tra cui la versione televisiva dell'Amleto del 1955, recentemente replicata da RAI 5)
Al Cinema è arrivato nel '51, grazie al suo fisico longilineo, i suoi modi aristocratici ed eleganti veniva chiamato spesso per interpretare ruoli da nobiluomo ( inglese o russo ) ma anche da ispettore e da agente segreto. Certo ha lavorato spesso in Commedie (famoso è rimasto il suo duetto col vecchio sodale Gassmann nel film La Cambiale) e in tante parodie con Franco & Ciccio, ma anche in parecchi Spaghetti e Paella- Western.
Di Andrea Bosic si può tranquillamente dire che è stato uno di quegli interpreti che ha cavalcato con gran professionalità senza problemi i vari generi mettendosi sempre al servizio dei film in cui lavorava .
Bosic è stato uno dei tantissimi caratteristi che hanno animato il nostro cinema con doti da buon comprimario. Bravissimo nei duetti e nelle scene di gruppo, nelle quali risaltava sempre.

Ma se oggi lo ricordo su Nocturnia è perché alla fine del decennio dei sixties, l'attore sloveno comparve in tre pellicole che oggi definiremmo come Cinecomics.
Tutte e tre basate su personaggi "Neri".

Bosic fu infatti l'Ispettore Milton nelle due pellicole sul personaggio creato dal fumettista  Luciano Secchi (alias Max Bunker), il Kriminal del 1966 e il suo sequel Il Marchio di Kriminal uscito l'anno successivo.
Ne avevo già parlato QUI.

Forse fu a causa di queste due interpretazioni che l'interprete venne chiamato da Mario Bava per il suo Diabolik.
L'anno era il 1968.

Come sappiamo il regista non amò particolarmente quel film, Bava avrebbe voluto realizzarne una versione più violenta e maggiormente aderente alle atmosfere del fumetto, in questo però fu più volte bloccato dal produttore Dino De Laurentiis, che invece temeva le irruzioni della censura.
Inoltre prima dell'arrivo del geniale Bava, ci furono numerosi cambi sia per quanto riguarda i registi sia il cast, inizialmente Diabolik l'avrebbe dovuto interpretare Jean Sorel mentre Catherine Deneuve in effetti bazziccò il set per un paio di giorni come possibile Eva Kant entrambi suggeriti dai co- produttori francesi, entrambi uscirono presto. Sorel perché scelto da un regista precedente e quindi non gradito da Bava, mentre la Deneuve-a quanto riportano le cronache- si rifiutò di girare scene osè e per questo rinunciò a quel lavoro.
Andrea Bosic però c'era sin dall'inizio.
Il suo è un piccolo ruolo, quello del Direttore di una Banca che subisce le attenzioni "non richieste" del criminale più famoso del fumetto italiano

Sappiamo anche che Diabolik, o come è conosciuto all'estero Danger Diabolik, pur andando bene incassò meno di quanto sperava De Laurentiis, e il rifiuto di Mario Bava di dirigere un eventuale seguito affossò tutte le speranze di proseguire la serie.
Nel corso degli anni però diventò un piccolo classico, diventando sempre più rivalutato da fans e spettatori occasionali.

Negli ultimi anni di attività l'attore di origine slava partecipò anche ad un paio di horror e cioè Manhattan Baby (1982)- per la sceneggiatura di Dardano Sacchetti e di sua moglie Elisa Briganti e  la regia di Lucio Fulci -  e 7, Hyden Park- La Casa Maledetta (1985) di Alberto De Martino.
Furono però gli ultimi e dopo di questo l'attore si ritirò godendosi la sua meritata pensione.

8 commenti:

Unknown ha detto...

Quella facce che è bello rivedere nei film, post gustosissimo ;-) Cheers

Nick Parisi. ha detto...

@ Cassidy
Grazie per aver apprezzato. Cheers.

Ariano Geta ha detto...

Il volto di Ivan Rassimov mi è famigliare, sicuramente l'avrò visto in qualche film di quelli che trasmettevano le tv private quando ancora il cinema italiano includeva anche (come rammenti tu) SF, thriller e "poliziotteschi".
Gli altri forse li avrò pure visti in qualche pellicola ma non li rammento.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Sicuramente li avrai visti decine e decine di volte senza rendertene conto, come è successo a me del resto, si trattava di attori che lavoravano molto ma anche per parti brevi, Bosic ad esempio è apparso in molti film di Franco e Ciccio.

Obsidian M ha detto...

Ivan Rassimov ha il tipico volto squadrato da fotoromanzi (decisamente meglio la sorellina)! Dovrei pure avere qualcuno dei film che citi in DVD, di quelli trovi nei cestoni a due euro e che guardi una volta con un occhio chiuso e uno aperto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
Probabilmente avrai Il Gatto a Nove Code, poco ma sicuro, è uno dei titoli con Rada che ha avuto più successo.

Ema ha detto...

Io ho rimandato l'imbiancata di casa a primavera. Con 'sto tempo non c'ho voglia. Oggi però ho preso la vernice, mi sono avvantaggiato.

Purtroppo non conosco Ivan Rassimov ma mi hai stuzzicato la curiosità con ogni titolo che hai citato! Vorrei recuperarli tutti, soprattutto i primi di Bava, se fosse facile ma credo che per 'ste pellicole devi andare a culo e beccarli quando li passa la TV. Prima qualcosa si trovava su Rai Play ma ora i film on demand sono solo una manciata e tutte repliche della settimana.
Il suo volto comunque fa un po' impressione 😝

Quelli della sorella mi attirano di meno, fatta eccezione per quello di Bava.

Andrea Bosic l'ho sicuramente incrociato nei film di Franco e Ciccio ma vatti a ricordare ora... però mi piacerebbe vedere le due pellicole di Kriminal.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
Ogni tanto IRIS e RaiMovie le replicano, specialmente durante il periodo estivo, mi auguro che lo replicano prestissimo.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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