SURVIVAL OF THE DEAD. (2009)

Sono passate tre settimane da quando i morti si sono risvegliati
ed hanno cominciato a nutrirsi di carne umana. Su Slaughter Island
due famiglie sono in disaccordo su come affrontare la crisi;
gli O'Flinn vorrebbero sterminare completamente i ritornanti,
i Muldoon invece sono fautori di un tentativo di convivenza
in attesa di una cura.
Un gruppo di militari in fuga verrà chiamato in aiuto da Patrick
O' Flinn. I Militari cercano solo un posto dove sopravvivere. Ma quando
la stupidità Umana si rivela essere più pericolosa dei morti cannibali,
quando la voglia di sopraffare l'avversario si rivela più forte degli
affetti familiari sopravvivere sarà ancora più difficile del previsto.
E sopratutto siamo sicuri che la verità sia da una parte sola?



SURVIVAL OF THE DEAD conferma ed amplifica tutti i limiti ed i difetti del Romero ultima maniera. purtroppo aggiungo io, perchè scrivere alcune recensioni fa male. Fa male stroncare( sia pure nel mio minuscolo angolino) un autore particolarmente amato. Non ricordo nemmeno più le volte che ho rivisto NIGHT OF THE LIVING DEAD o DAWN OF THE DEAD. I suoi morti viventi ( Romero non ha quasi mai adoperato il termine Zombie, da lui non particolarmente amato)
hanno creato l'ultima delle figure archetipe dell' Horror moderno, le pellicole del regista di Pittsburgh, hanno quasi sempre rappresentato una perfetta amalgama di tensione e denuncia sociale.

Eppure qualcosa si è infranta nell'incantesimo...
E si è infranta progressivamente film dopo film , da quel LAND OF THE DEAD in cui Romero con la creazione degli zombie intelligenti si era praticamente castrato da solo; Per essere sinceri non era neanche stato troppo aiutato da alcune recitazioni sbagliate, prima tra tutti, quella di una inguardabile Asia Argento.
Non a caso Romero nel successivo DIARY OF THE DEAD era dovuto tornare alle origini, girando una pellicola ambientata durante i primi giorni della "zombie outbreak",confezionando così il Capitolo più riuscito tra quelli realizzati negli ultimi anni;quello con una maggiore onestà di fondo e lì, per un attimo...solo per un attimo il cineasta sembrava tornato ai vecchi splendori.
Solo un attimo purtroppo, perchè questo SURVIVAL OF THE DEAD rappresenta una ulteriore regressione di Romero.

In S.O.T.D,purtroppo mancano, o sono fortemente annacquati, proprio gli elementi che per anni hanno rappresentato il marchio di fabbrica Romeriano: la denuncia sociale e l' horror. Intendiamoci ci sono scene ben realizzate come quella in cui il gruppo dei disertori bonifica dai morti antropofagi la chiatta che li porterà sull' isola. Il vecchio leone riesce comunque a regalare qualche zampata. Ma è tutto il film a risultare deludente: in quasi ogni scena un personaggio viene attaccato alle spalle da uno zombi, e se alla prima scena puoi trovarlo piacevole, alla centesima volta ti verrebbe di urlare per la noia e la scontatezza delle situazioni.

Alcuni elementi, comunque, gestiti in maniera diversa avrebbero forse potuto migliorare il film: penso ad esempio alle figure delle due sorelle, una zombificata e l' altra ancora vivente ed al loro rapporto empatico. Oppure agli scontri tra Patrick O'Flinn e Seamus Muldoon, entrambi più interessati alla vittoria della loro personale scaramuccia piuttosto che ai destini dei loro familiari e degli altri isolani.
Buone intuizioni,però gestite male.

Due parole sugli Attori:il Canadese Alan Van Sprang riprende il ruolo di Sarge Crocket il Comandante dei disertori, già comparso in un cameo in DIARY e confeziona qui una discreta recitazione,anche se calca eccessivamente la mano in un paio di scene; più convincente Athana Karkanis nel ruolo di Tomboy la soldatessa lesbica mentre Kathleen Munroe nel doppio ruolo delle sorelle Jane- Janeth O' Flinn delude abbastanza.

Avrei voluto scrivere un tipo di recensione diversa,sopratutto quando si parla del mio regista preferito. Continuo ad avere fiducia in lui, però se un domani realizzerà altri film (ed il fans che è in me ne vorrebbe vedere cento di futuri film di Romero) spero che possano essere più simili agli altri suoi film che non a SURVIVAL OF THE DEAD

19 commenti:

Emanuele Secco ha detto...

Purtroppo il tramonto arriva un po' per tutti. Mi viene da pensare a Stephen King (che adoro)... difficile che il King dei primi tempi tornerà mai a mordere le chiappe :-)

E.

Nick Parisi. ha detto...

@ Emanuele Secco.
Ecco King è un altro esempio calzante.
La differenza tre King e Romero, è che King è stato glorificato dal successo internazionale, mentre Romero, purtroppo dei suoi successi ha avuto solo le briciole mentre altri si arricchivano, senza parlare dei vari guai personali come la morte dell' adorata moglie Christine. Comunque hai ragione, alle volte questi personaggi dovrebbero sapersi fermare in tempo. ;)
Ciao

Temistocle Gravina ha detto...

Quello di Romero non è proprio il mio genere, non amo gli horror in generale e in particolare zombi e affini, perciò ho visto solo (per caso) un suo film. Non posso quindi dare alcun giudizio sul regista. Penso solo che quando si producono o dirigono decine di pellicole sullo stesso argomento e con gli stessi 'personaggi' è molto difficile essere fresco e proporre novità. Alla fine, quando si ricerca con ossessione l'aspetto che colpisce anche visivamente, si finisce per ripetersi. E lo stesso discorso vale per King. A meno che non parliamo di veri geni.
Temistocle

Nick Parisi. ha detto...

Caro TIM, ti quoto in pieno sul fatto della ripetitività e sulla mancanza di freschezza di molti autori.
Lo stesso Romero da più parti si è lamentato perchè avrebbe voglia di girare film di altro argomento ed invece i produttori ed i Fan( quindi mi ci metto anch'io nel mazzo) continuano a volere da lui solo film con gli Zombi.

Fra Moretta ha detto...

Ammetto di non essere ancora riuscito a guardarlo,di Romero ho visto tutto ma questo qui non trovo il coraggio di vederlo.Fa troppo male vedere un regista che ti piace strozzarsi con le proprie mani e ci sono gia passato con Argento.

Nick Parisi. ha detto...

Ciao Vampirologo!
Non sei il solo ad esserci rimasto male.
Su Argento sono più dubbioso ( anche se mi piacerebbe tanto sbagliarmi)però sono convinto che Romero, volendo, potrebbe ancora regalarci qualcosa di buono. ;)

Boh non so mah ha detto...

Purtroppo Romero ha degli alti (pochi) e bassi (tanti) che mal fanno sperare nelle sue opere future... questo SOTD fa confine con lo stato di ciofeca. Peccato che stia rovinando sempre di più la sua mitica zombinvenzione; o è impazzito o come hai segnalato da me in Suck, anche lui ha una famiglia da sfamare...
Rimane comunque un regista cult ma preferisco rivedere mille volte la notte dei morti viventi originale del '68!

Belushi ha detto...

Devo ammettere che questa sorta di remake de"Il Grande Paese"non mi ha deluso del tutto.Certo i limiti della pellicola sono di fronte a tutti.Credo che Romero sia rimasto "vittima"del successo di "Dawn of the Dead" di Snyder, che gli ha consentito di tornare dietro la macchina da presa da una parte, ma dall'altra è stato fortemente e inevitabilmente limitato nelle scelte.Che si sia lanciato in una rivisitazione degli stilemi western in salsa "...of the dead" la dice lunga sulla sua inquietudine.Comunque sempre meglio di Argento.Un saluto.

Unknown ha detto...

Romero è il mio regista preferito di sempre, ma non posso negare che SOTD è veramente un brutto film, inutile, raffazzonato, pure poco rispettoso delle spettatori.
Speriamo che si ripigli, oppure che la smetta di girare pellicole come questa :(

Nick Parisi. ha detto...

Salve di nuovo a tutti.
Immaginavo che sarebbe venuta fuori una bella discussione, e ne sono contento.
Qualche risposta singola:
@Eddy.
Più che altro credo che Romero abbia fatto un grosso errore creando gli Zombie intelligenti in LAND OF THE DEAD e da allora sia stato incapace di trovare una soluzione valida al problema da lui stesso creato.
@Belushi.
Si Argento ha fatto molto di peggio. Lui sì che è stato incapace di rinnovarsi. Peccato. :(
@Alex.
Si, sarebbe meglio che si fermi piuttosto che continuare a fare pellicole come queste.
Il Fan che è in me spera comunque sempre in un suo nuovo colpaccio.
Grazie ancora a tutti.

EDU ha detto...

Proprio in questi giorni sto leggendo il saggio su Romero di Arona & Co. Devo dire che se i suoi primi tre film hanno una spinta pionieristica davvero notevole (per immagini, critica sociale, superamento dell'horror gotico ormai stantio etc.) quelli della seconda ondata lasciano davvero l'amaro in bocca. Giusto Land of the dead ha qualche sprazzo di genialità tipica di Romero. A sto punto io preferisco il remake di Zazk Snyder.

EDU ha detto...

P.s Lo zombie "intelligente" Romero lo aveva già creato con Day of the dead (il mitico Bub creato dal dottor "Frankenstein") e mi sembra che fosse stata un'idea vincente. Land of the dead continua su quella scia...

Nick Parisi. ha detto...

Ciao Edu, benvenuto su NOCTURNIA.
Hai ragione sulla carica pionirirstica dei primi film di Romero. NIGHT OF THE LIVING DEAD a distanza di quarant' anni è ancora oggi un film perfetto e mantiene la usa carica intatta. Forse la maledizione di Romero, è stata proprio quella di creare un capolavoro col suo primo film condizionandosi così la carriera.
Su Buub (ed io adoravo quel personaggio) credo che la sua validità servisse in quanto eccezione,non regola. Del resto Romero ha sempre dichiarato di voler arrivare agli zombie intelligenti. però ripeto, credo che alla lunga non sia riuscito a gestirla.
M'interessano i vostri pareri su questo punto.

Belushi ha detto...

Ma, credo che Romero volesse finire il discorso sui morti intelligenti già con la stesura originale di "Day of the Dead";non riuscì a girarla come l'aveva immaginata e scritta per problemi di budget.Giocoforza ha riutilizzato quelle idee nella trilogia successiva, "tirandole" oltre il necessario. Anche nella sceneggiatura del "suo" Resident Evil si andava verso quella direzione.Forse si é trovato semplicemente fuori tempo massimo.Un saluto e grazie per le risposte.

Nick Parisi. ha detto...

Si caro Belushi. Romero aveva inizialmente preparato una sceneggiatura molto più ambiziosa per DAY OF THE..., lo stravolgimento per motivi di budget fu una delle cause della sua rottura con il produttore Rubinstein. Molti personaggi come quello di un fanatico predicatore Religioso furono così stralciati ed eliminati dalla storia.
Sono convinto che se gli avessero lasciato fare quel tipo di film allora nel 1986, probabilmente avrebbe concluso il suo ciclo in maniera coerente già all'epoca.
Però, sai questa è solo una mia opinione,è come tale lascia il tempo che trova.
Ciao.

Michela ha detto...

Brrrrr... non metto in dubbio che questo sia un pessimo film, ma non potrei mai guardarlo. I film horror mi terrorizzano in un modo spropositato, veramente patologico.

Credo che dopo venti scene in cui uno zombie attacca alle spalle qualcuno mi verrebbe un attacco cardiaco, altro che noia!

Ti ricordi Chuck la bambola assassina? :)
Io sì... me la ricordo ancora.
Peggio: hai mai visto "Wallace e Gromit e la maledizione del coniglio mannaro"? Ecco, io dopo quello ho dovuto dormire con la luce accesa (non scherzo).
Mi sa che non è normale :P

Nick Parisi. ha detto...

@ Michela.
Sei il mio eroe. :)
Sul serio è bello averti qui. ;)

Boh non so mah ha detto...

Scusa Nick se intervengo a sproposito! ;)
Michela, pagherei oro per -tornare- ad essere come te! ;)

Nick Parisi. ha detto...

Non ti scusare, non è per niente a sproposito. ;)
Questo Blog è casa vostra! ;)
E comunque non sei il solo,io pagherei non oro ma diamanti per poter tornare ad avere un' atteggiamento come quello di Michela. :)

Ricordando il passato

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