ALTRE STANZE. LA MIA PRIMA CASA "STREGATA" ?


Post di alleggerimento oggi, questo per mantenere la promessa fatta al termine di QUESTA intervista a TIM. Anche per fare felice liber@discrivere che adora i misteri,ed anche per non farmi odiare ancora di più da Eddy con un altra segnalazione di libri. E' vero che le tue finanze me ne sono grate, Eddy?

Questo è un blog che,quando parla di mistero,lo fa essenzialmente dal punto di vista cinematografico e letterario, del resto pur essendo una persona dalla mente aperta, sono essenzialmente scettico. A me interessa principalmente l'aspetto antropologico e folcloristico dell'orrore, del mistero, delle leggende.
Eppure nella mia vita ci sono state due occasioni in cui mi sono trovato davanti a qualcosa di strano ed io per primo riesco a spiegarmi in parte cosa è successo.
Questa è la prima storia.

Immaginate un palazzo antico del centro storico di Napoli, uno di quei palazzi nobiliari che si trovano in tutte le grandi città, palazzi decaduti in cui trasudano ancora i segni della passata grandezza. I miei nonni paterni abitavano al primo piano di questo palazzo. Per la verità noi nipoti non eravamo mai troppo contenti di andare a trovarli, intendiamoci i miei nonni erano le persone più gentili del mondo. Però andare dal loro era di una noia mortale: loro erano due persone sedentarie, non c'erano giochi,non c'era niente che potesse interessare un bambino.
E poi l'appartamento era immenso, un corridoio che non finiva più, tante camere,ma talmente tante che solo alcune erano occupate dai miei nonni. C'erano ALTRE STANZE però, sempre chiuse, dove nessuno entrava mai.
E qui comincia la storia.

Io ho dieci anni ed entro in una di queste stanze, per giocare. E' Luglio uno di quei Luglio di una volta,caldo ma non umido, anche la stanza vuota è calda. Eppure come metto piede nella stanza le temperature si abbassano, ricordo il gelo e la porta che si chiude improvvisamente. E un ombra vicina, la luce che traballa, una sensazione di un qualcosa che prova a trattenermi. E ricordo il me stesso bambino spaventato che riesce ad uscire piangente dalla camera.
Quella notte sono arrivati i sogni. Sogni di case che assomigliavano alla casa di mio nonno in cui rimango intrappolato e da cui non riesco ad uscire.
Da allora ho cercato di andare il meno possibile a casa dei miei nonni con mio nonno che ci soffre perchè il primo nipote non vuole andare a casa sua.
Passa un anno e mio nonno muore mentre io sono in vacanza, mio padre per non lasciare sola mia nonna decide che ci trasferiremo tutti quanti nella casa dei nonni per stare vicino a sua madre.
Io dove finisco a dormire?
Nella stanza chiusa. Che è poi anche la più lontana da tutte quante le altre. Dell'incidente dell'anno prima non ne ho parlato a nessuno, adesso sono cresciuto mi dico, probabilmente è stata solo un impressione di un bambino la mia. Eppure la stanza continua ad avere sbalzi di temperatura,ad avere le luci che improvvisamente cominciano a tremolare,non so neanche più quante lampadine vengono cambiate; e oggetti sistemati da me, dopo neanche cinque minuti,cambiano di posizione. La notte dormo poco, più di qualche volta ho l'impressione di vedere una figura vestita strana che mi osserva malevola...e quando riesco a dormire gli incubi sono sempre in agguato. Sempre gli stessi, una casa in cui sono prigioniero, dove c'è il male ed il sogno mi avverte di non stare troppo in una certa camera, identica a quella in cui vivo nella vita reale. Il sogno, dice che se io starò troppo in quella camera morirò.

Il 23 Novembre del 1980 Napoli viene sconvolta da un terremoto ancora oggi ricordato come uno dei peggiori della storia d'Italia,nonostante il palazzo dove viviamo non sia stato danneggiato per la paura, la nostra come tante altre famiglie passa diverse notti in macchina. Io, mia sorella, mia madre incinta e quasi al termine della gravidanza, mia nonna tutti stretti in una Peugeot, io per la prima volta da mesi riesco a dormire tranquillo.

Grazie a quel terremoto non siamo più tornati a vivere in quella casa, dopo pochi giorni nasce mio fratello Luigi e mia madre insiste nel ritornare nel nostro vero appartamento,mia nonna dopo poche settimane muore e casa sua viene messa in vendita.
Io non ci sono più passato neanche vicino.

Ancora oggi una parte di me pensa che si sia trattato solo dello spavento di un bambino, un trauma come ce ne sono molti, la mia parte razionale è convinta di questo.
Eppure... qualche tempo fa una mia zia ricordando i vecchi tempi mi ha raccontato che in quella stanza aveva vissuto un nostro antenato con una pessima reputazione e lì una volta morto il suo corpo era rimasto esposto per alcuni giorni come da tradizione prima di essere inumato.

Combinazioni? Casi? Il semplice spavento di un bambino?
Decidete voi.
Io il sogno lo faccio ancora oggi, almeno una volta al mese.

(P.s questo post è stato preparato alcune settimane fa, e solo per caso lo pubblico adesso che ho deciso di partecipare a QUESTO PROGETTO di Davide Mana, spinto dalla mia passione per le case "strane". Mi piacerebbe se anche voi parlaste di vostre esperienze di questo genere se ne avete avute. Nei prossimi giorni Nocturnia tornerà alla sua naturale programmazione con, non necessariamente in quest'ordine, la recensione di un film di fantascienza, due sceneggiati RAI ed un post nato da un premio).

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao, questo post è molto interessante..e mi da anche qualche brivido....
Anche perchè per motivi di studio vivo un palazzo storico di Cosenza..ristrutturato dall'università e messo a disposizione degli studenti....
Alle presenze...io ci credo!
Nella mia casa universitaria, non è mai successo nulla di strano...gli sbalzi di temperatura ci sono..però considera anche che i muri sono in pietra e un certo freddo, o meglio, fresco lo emanano sempre...Poi un lato della casa affaccia su un vicoletto dove non batte il sole se non per qualche ora la mattina..
Cali di tensione poi non ne parliamo...non credo che nella ristrutturazione, abbiano rifatto l'impianto elettrico.
Come dissi anche a liber@discrivere, ho un esperianza semi-paranormale nel cassetto..documentata da foto.. Le foto non mi va di disperderle per il web...ma la mia esperienza potrei condividerla, sicuramente non in un commento..dato che le descrizioni prenderebbero un bel po' di spazio...
Nemmeno un post ...i miei lettori si spaventerebbero e mi prenderebbero per pazza, o per una raccontafrottole!!!!
Spero che almeno voi non lo facciate!
A presto, Artemisia

Nick Parisi. ha detto...

@Artemisia.
Tranquilla, ho cominciato io con il rischio di essere deriso. Infatti se ci fai caso io stesso nel post ho preferito lasciare spazio (com'è giusto ed obiettivo che sia) ad entrambe le ipotesi: quella razionale e quella, diciamo così "meno razionale", più emotiva.
Ero un bambino quando è successo e la mente di un bambino può essere molto influenzabile dalgi eventi. Col senno di poi preferisco credere indubbiamente che data l'età della casa il freddo e le luci avessero una spiegazione logica, però, però...il me stesso bambino certe risposte non se le poteva dare.
E poi, spesso la realtà supera la fantasia.
A presto.

Anonimo ha detto...

Si sicuramente, un bimbo è più influenzabile..e non cerca certo spiegazioni razionali..
Il mio credere in qualcosa di....''strano''...però si basa su cose accadute da adulta.
Ciao Nick

Nick Parisi. ha detto...

Ne sono certo, perchè vedi, c'è stata anche un altra esperienza in una casa strana e questa volta da adulto.
Come diceva quel tale?
"Ci sono molte più cose in cielo ed in terra..."
Un giorno se vorrai e se ti sentirai ne parleremo della tua esperienza.;)
Ciao.

gelostellato ha detto...

mmm
mangiavi la coccoina, per caso?
Comunque è bello avere una stanza di questo genere, da qualche parte
magari da piccolo ti fa cagare sotto, ma scommetto che adesso, vuoi mettere che risparmio di aria condizionata!
ah, l'avessi...
già mi ci vedo a metterci un frigo, le birre e i libri! :)

Nick Parisi. ha detto...

@Gelo.
No niente coccoina, non frequento mi dispiace.:P
Tutta invidia la tua. :)

Temistocle Gravina ha detto...

Davvero spaventevole. Ho conosciuto anch'io queste case con lunghi corridoi e tante stanze chiuse. Infatto le case degli anni 30-40 (almeno quelle signorili) erano costruite per ospitare 8-10 persone, tra famiglia e cameriere. Poi col passare del tempo, i nuclei familiari si sono ridotti a 3-4 persone e diventava anche dispendioso tenere aperte e funzionanti tutti quei metri quadri. Comunque bel post.
Temistocle

Donata Ginevra ha detto...

bellissimo post Nick! mi hai fatta felice ;) i ricordi di bambini sono quelli che restano di più, e m'hai fatto venire in mente una storia simile che racconterò più avanti...
@Gelostellato...buonissima la coccoina con quel suo profumino di mandorle...

Boh non so mah ha detto...

Ma cosa vuoi che sia? Non capisco tutta questa frenesia per il denaro. Ribadisco: chi è che non ha un milione di euro di questi tempi? La crisi non esiste e libri\film\fumetti costano poco e sono alla portata di tutti... come cibo, vestiario e carburante, no?
Detto questo, già Napoli ha almeno 60.000.000 di leggende di vario genere, se poi tu ci aggiungi la tua, allora mi sa che il detto "vedi Napoli e poi muori" non è così sbagliato... ;)
Comunque sei sicuro che da piccolo non hai mangiato una buona insalata di strane foglie, come quella che coltivava Totò da quelle parti? XDXDXD

marco ha detto...

Diobono, io non avrei visto l'ora di tornarci! A che servono film e libri quando hai la real thing?

qualche tempo fa una mia zia ricordando i vecchi tempi mi ha raccontato che in quella stanza aveva vissuto un nostro antenato con una pessima reputazione e lì una volta morto il suo corpo era rimasto esposto per alcuni giorni come da tradizione prima di essere inumato.

Cosa che probabilmente avrai sentito dire, almeno pezzi e bocconi, anche da bambino, no?
I bambini ascoltano e capiscono molto più di quanto da adulti ricordino.

Io il sogno lo faccio ancora oggi, almeno una volta al mese.

E le case con lunghi corridoi e stanze chiuse sono un tipo di sogno ricorrente molto comune - si basano su immagini simboliche e paure infantili molto potenti - lo faccio spesso anch'io che non ho mai neppure lontanamente vissuto in una casa del genere

Nick Parisi. ha detto...

Salve, sono rientrato dal lavoro.
Ecco qualche risposta:
@liber@ e TIM.
Felice che abbiate apprezzato, le case di una volta si prestano molto a questo tipo di suggestioni.
@Eddy.
Quale insalata?
Io da piccolo non toccavo mai le verdure.:P:P :P
@ Marco.
Eh, si effettivamente le case con lunghi corridoi sono un archetipo dell'immaginario simbolico.
Grazie ancora a tutti.

Fra Moretta ha detto...

Sul soprannaturale sono abbastanza possibilista pur non credendo a tutto.In tutta la mia vita ho avuto un solo episodio paranormale,un caso di Old Hag con tutti le caratteristiche che di norma hanno questi episodi.Successe un paio di anni fa e mi ero trasferito da poco nella mi attuale abitazione,quando una notte mi svegliai.Vidi le coperte muoversi come se qualcuno le spostasse e vidi una forma indefinita su di me.(Era solida al punto che mi tocco una spalla)La cosa cercava di dirmi qualcosa,di trasmettermi una sensazione,piuttosto malevola.Io cercavo di gridare ma ero come paralizzato.Alla fine la paralisi si sciolse,la cosa scomparve e gridai.Mi ci volle una forte opera di convincimento per tornare a dormire nello stesso letto.Per inciso da allora l'episodio (grazie al cielo) non si è mai ripetuto.
P.S.Come legame indiretto con il paranormale c'era il fatto che mio nonno i morti li vedeva.

Nick Parisi. ha detto...

Ciao Fra.
Mi fa piacere che tu abbia voluto condividere questo ricordo con noi.
L'Old Hag è una figura affascinante del folclore, non solo europeo ma anche italiano: a Napoli ad esempio esistevano le Janare.
Un giorno o l'altro magari ci scrivo un racconto sopra. Anzi, grazie per lo spunto. ;)

occhio sulle espressioni ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
occhio sulle espressioni ha detto...

Interessante! Non hai modo di sapere di più sull'estinto? Magari ne viene fuori un'indagine rivelatrice!

Nick Parisi. ha detto...

In effetti, so diverse cose su questo mio antenato. Ho fatto qualche ricerca, su di lui.Non ne ho parlato molto perchè ho avuto paura di fare un post troppo lungo, prima o poi ne parlerò comunqe.

Nick Parisi. ha detto...

..comunque, invece di comunqe, accidenti che errore.
Sorry.

Unknown ha detto...

Wow che esperienza. Io sono scettico per natura, comunque sia per un bambino deve essere un ricordo indimenticabile!
C'era mica scritto REDRUM sulla porta? ;)

Simone ha detto...

Miiii che paura! E se scrivi miiii sull'iphone esce fuori 'muoio' e' stregata pure la roba della Apple!!!!

Simone

EDU ha detto...

Wow che storia!!! Mi hai messo sul serio i brividi. Adoro l storie di fantasmi ma la tua ha davvero qualcosa di malsano. Si sa noi al Sud abbiamo una sensibilità accentuata verso il soprannaturale la "mitologia orale" dei nonni che molto spesso ha a che fare con il perturbante.

Ferruccio Gianola ha detto...

Ti diverti a spaventare la gente eh?

Nick Parisi. ha detto...

A quanto pare il post vi è piaciuto, eh?
@Ferru.
No, non mi diverto proprio, però la seconda esperienza è stata peggio.
@ Edu.
La mitologia orale dei nonni era proprio,l'antenato dei racconti horror, se ci fai caso le prime versioni di molte favole oggi profondamente edulcorate, erano veramente splatter.
@Simone.
Ma perchè tu hai un iphone?
Vade retrooooo. LOL
Benvenuto su Nocturnia. ;)
@Gian.
Ecchetelodicoaffare. :)

Anonimo ha detto...

Complimenti Nick! Da paesana posso solo confermare il dedalo inquietante dei racconti che, vuoi per tradizione orale, vuoi per autopsia,riempiono le stanze vuote dagli altissimi soffitti delle case partenopee. Con questo tuo racconto hai catturato la mia attenzione e mi hai rimandato indietro di anni, ai racconti angoscianti dell'uomo nero, del monaciello, delle janare che sono state al centro delle favole raccontate dai miei nonni. Ho molto apprezzato anche il modo in cui hai raccontato. Con gli occhi di un bambino.E quel bambino spaventato è ancora dentro di te e si manifesta nei sogni che dici di fare ancora adesso. Non perdere mai questa curiosità e questo senso del fantastico anche quando fa paura, proprio come farebbe un bimbo. E' la nostra ultima ancora di salvezza da questo spietato presente!
Viola.

Nick Parisi. ha detto...

@ Viola,
Quando ricevo mail come la tua, ho l'impressione di riuscire, finalmente, combinare qualcosa di buono nella mia vita. ;)
Non ci crederai ma il tuo commento è arrivato al momento giusto, riuscendo a risollevare una giornata pessima.;)
Non ho parole per esprimerti il mio ringraziamento.

Anonimo ha detto...

Quando avrai bisogno,pensa al meraviglioso che c'è nella tua vita e ti accorgerai di essere un uomo ricco. Lieta di esserti stata utile.
Viola.

Melinda ha detto...

Ah, ecco da cosa derivano quegli incubi di cui mi hai parlato.
Episodi davvero inquietanti Nick!!!

Nick Parisi. ha detto...

@ Melinda.
Si, gli incubi derivano proprio da quell'esperienza vissuta da bambino.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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