Sinossi Ufficiale: Joe è un detective privato alla vecchia maniera e vive in un mondo in cui gli attacchi dell’11 settembre non sono mai avvenuti, anzi fanno parte di una famosa serie di romanzi che hanno come protagonista la figura, altrettanto immaginaria, di Osama bin Laden. Un giorno Joe riceve la visita di una misteriosa donna, che lo ingaggia per trovare proprio Mike Longshott, l’autore di quei libri; inizia così un’avventura paradossale fra Laos, New York, Londra, Parigi e, ovviamente, Kabul. Man mano che l’indagine di Joe progredisce, le cose si fanno sempre più strane e le certezze del detective cominciano a trasformarsi in lancinanti dubbi, tanto da portarlo a non essere più sicuro della sua stessa identità. Così, in un mondo senza terrorismo globale, Joe si ritrova ad affrontare nemici oscuri che cercano di impedirgli di scovare la verità che sta sotto a quella che lui ha sempre considerato la realtà.
Se esiste una data che ha condizionato le ultime generazioni, oppure il nostro modo di pensare o ancora il nostro senso di sicurezza ebbene quella data è stata proprio l' 11 settembre 2001.
Ognuno di noi ricorda cosa facesse di preciso durante l'attacco al World Trade Center o dove fosse quando le torri bruciavano; perfino adesso a distanza di anni, nonostante la morte di Bin Laden il mondo continua a bruciare e nessuno dico nessuno è in grado di poter dire quando questa storia potrà dirsi chiusa.
Ma, non è mia intenzione scrivere un articolo politico: l'attacco al World Trade Center c'è stato ed il mondo in cui viviamo è questo.
II compito di un certo tipo di narrativa però è quello di farsi domande, chiedersi "cosa succederebbe se..." oppure " in che mondo vivremmo se..." in pratica la narrativa, sopratutto quella etichettata come Fantasy agisce per metafore oppure prende certi avvenimenti e li trasla in allegorie proprio perché ciò che ieri è stata "la" Cronaca oggi diventa "la"Storia, ma spesso si tratta di un tipo di Storia che ancora non siamo riusciti ad esorcizzare.
Anche per provare a darci quelle risposte che la realtà non ci sta dando.
Lo stesso avviene con i personaggi storici.
E' capitato con J.F.K, diventato nel corso degli anni protagonista o motore di numerose storie di viaggi nel tempo ( l'ultimo dei quali è il bel 22\11\63 di Stephen King ), lo stesso comincia ad avvenire anche per le vicende dell' 11 settembre.
Tutto questo "pippone" iniziale mi serve semplicemente per introdurre Wanted, il romanzo scritto da Lavie Tidhar nel 2011 e tradotto l'anno scorso dalla romana Gargoyle - anche se il titolo originale scelto dall'autore era il ben più significativo Osama.
Il destino editoriale di Osama\ Wanted è stato molto strano: inizialmente il libro è stato rifiutato da quasi tutti gli editori a cui era stato proposto, una volta pubblicato però lo stesso volume che tutti avevano rifiutato ha ottenuto il consenso della maggior parte della critica, ha goduto di ottime vendite, è stato tradotto un po in tutto il mondo ed ha anche vinto l'edizione 2012 del World Fantasy Award
In Wanted Tidhar evita accuratamente tutti i trabocchetti e i rischi di un operazione del genere e scrive un romanzo Fantasy (senza alcuna punta di complottismo, sia chiaro) strutturato su livelli diversi.
C'è un livello superficiale, il tutto comincia come un qualsiasi noir: abbiamo Joe, un investigatore di cui il romanziere non fornisce mai il cognome, abbiamo un indagine, abbiamo il classico mistero rappresentato da Mike Longshott - l'oggetto della ricerca- lo scrittore scomparso che nessuno ha mai visto in faccia, ovviamente non manca il solito gruppo di antagonisti che provano a mettere i bastoni tra le ruote a Joe e, per concludere, la trama ci riserva anche numerosi viaggi che attraverso il mondo.
Un mondo diverso dal nostro.
Perché ricordiamocelo, nell'universo di Joe non solo l'11 Settembre non è mai avvenuto, ma lo stesso Osama bin Laden è solo il personaggio di una serie di romanzi scritti dallo scrittore Mike Longshott.
Romanzi che descrivono in maniera minuziosa quella che nel nostro universo è stata la semplice, triste, crudele ed amara realtà.
Questo è il punto in cui comincia il secondo livello del romanzo.
Ed è un livello, diciamo così, più metafisico, quasi meta narrativo, Tidhar si dimostra bravo anche in questa fase rimanendo rimanendo volutamente ambiguo su quale sia la realtà.
Ma, in definitiva, esiste davvero una realtà chiara e concordata?
Lavie Tidhar costringe il suo protagonista a farsi domande.
Lo porta a mettere in dubbio le proprie certezze, le immette dentro un alveo più alto dentro un gioco di specchi che sarebbe certo piaciuto a Philip K. Dick.
E i paragoni con P.K. Dick si sono sprecati per questo romanzo assieme a quelli con Kurt Vonnegut e devo dire, che una volta tanto sono ben giustificati.
Specie nel finale quando i due livelli del romanzo quello fisico e quello meta fisico s'incontrano, una volta tanto con un finale all'altezza.
Il tutto viene condito e mescolato piacevolmente grazie allo stile di scrittura di Tidhar che non è mai noioso, mai pesante ma anzi leggero ed immediato. Anzi mano a mano che ci si addentrerà nella lettura delle pagine si
aggiungerà un ultimo aspetto: quello della catarsi e del rinnovamento
del protagonista attraverso il suo percorso, aspetto anche questo molto dickiano.
In fondo il vero significato di Wanted è che ognuno di noi dovrà trovare le sue personali risposte sul mondo in cui viviamo, quello post 11 Settembre.
Risposte che potrebbero non essere per niente consolatorie.
LAVIE TIDHAR
WANTED (Orig. OSAMA– 2011)
ISBN 978-88-98172-16-0
GARGOYLE BOOKS
pag. 334. Euro 18,00
Diario dell'Avvento /21
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Per la *ventunesima casella del calendario dell'Avvento* ci sono i biscotti
di marzapane creati dalla Steel Wool Studios, E chi cazzo sono? Boh? Non lo
s...
7 ore fa
19 commenti:
Bellissimo.
E mi spiace non essere molto presente ma prima o poi riusciremo a fare due chiacchere come si deve! :)
@ Eddy M.
Recupereremo, non ti preoccupare! ;)
Eccellente. Ti ringrazio di cuore per questa segnalazione. È il tipo di romanzo che mi attira più di una tavoletta di cioccolato.
@ Massimo Citi
Considerando il tuo amore per P. K. Dick in questo romanzo troverai sicuramente molte atmosfere simili a quelle "dickiane"!
Capito... è un po' come dire che noi siamo dentro al romanzo di Mike Longshott.
... insieme a tutta la nostra realtà.
@ Ivano Landi
Ecco, praticamente ci sei andato vicino, pur senza aver letto il romanzo. ;)
Estremamente interessante questa tua proposta Nick caro...la realtà nella irrealtà, o l'irrealtà nella realtà, o il vero nel falso o il vero nel vero...
Una cosa è certa , e hai detto benissimo ad inizio post ..
Tutti ricordiamo cosa stavamo facendo l'11 settembre...
Finzione o realtà?
Un bacio grande!
@ Nella Crosiglia
L'11 settembre è stato uno di quei momenti spartiacque,sarebbe molto bello poter considerare gli avvenimenti di quel giorno -ed anche quelli che li hanno seguiti- solo come un opera di fiction, sarebbe anche molto rassicurante.
Purtroppo non è stato così.
Anche per questo le considerazioni che l'autore compie nel romanzo si fanno ancora più interessanti.
Come sempre riesci ad entrare nel cuore dei romanzi, e esprimi la loro vera essenza. Confesso che sentir parlare di quella data di sciagura, non mi piace, mi reca un tale malessere !!! Evito di leggere o di guardare video, so che la verità è stata occultata, e prendere coscienza della mostruosità umana, mi abbatte enormemente, tuttavia prima o poi sarò costretta ad affrontare ciò che sto rimandando. Penso che ciò accadde occulta qualcosa di terribile.
Un saluto caro
@ Angie
Quella data ha segnato le vite di tutti noi, così come ha innescato tante conseguenze che stimo pagando ancora oggi.
Paragonato anche a Vonnegut? Allora sì, mi interessa proprio! Casualmente, posto di fronte a una scelta allo stand Gargoyle, ho scelto un altro libro. La prossima volta terrò in conto di leggere questo Wantet, anche se temo che sarà l'anno prossimo, visto l'accumularsi di libri.
@ Salomon Xeno
Credimi ti comprendo in pieno! Ho tanti di quei libri che non ce la faccio più a stare dietro a tutti quanti.
@Nick: Sì, ma questo ce l'avevo proprio tra le mani e ne ho scelto un altro per una questione di genere (leggo troppe poche scrittrici). Questo alzerà le aspettative sull'altro libro, che tuttavia spero sia godibile visto che l'editore me li ha presentati come parimenti interessanti. Vedremo! :)
@ Salomon
Per caso era il libro della Esteman su Sherlock Holmes?
Quello è un bel pastiche, vedrai che ti divertirà,
Questo Wanted però è su un altro livello, ;)
È da un po' che mi incuriosisce e non vedo l'ora di leggerlo :) Sono contenta che sia piaciuto anche a te!
Camilla P.
Per come la vedo io: se ti piace Philip. K. Dick allora questo libro fa per te, se invece apprezzo più un tipo di narrativa più "lineare" allora potresti avere difficoltà verso le pagine finali.
;)
Di Dick non ho ancora letto nulla, ma amo le storie contorte, quindi seguendo il tuo ragionamento dovrebbero piacermi sia Todhar che PKD :D
@ Camilla P.
Mettiamola così: il libro è molto bello ed è una storia, al tempo stesso contorta e lineare. ;)
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