DRAKULA ISTANBUL'DA - Un Guest Post by Obsidian Mirror

PREMESSA ESPRESSA:
Se c'è una cosa che ho imparato cercando notizie e situazioni interessanti da presentare su Nocturnia è che non solo esistono più cose in cielo e in terra di quante ne possa sognare la nostra filosofia ma che spesso per molte di queste medesime cose esistono più punti di vista. Prendiamo ad esempio un personaggio storicamente esistito come Vlad III di Valacchia detto Tepes (L'Impalatore) o Dracul (dell'Ordine del Drago appellativo quest'ultimo ereditato dal poco amorevole padre Vlad II) o Draculea (Figlio del Diavolo o del Drago) per non citare le decine di altre varianti. Provate a chiedere agli abitanti della Romania o della Moldavia e vi risponderanno parlandovi del loro grande eroe nazionale, del condottiero che per decenni li ha difesi contro l'invasione turca. Proviamo invece a scendere di qualche chilometro per fare la stessa domanda ad un abitante della Turchia.... beh, la risposta che riceverete sarà radicalmente diversa. Per non parlare della letteratura o del Cinema.... 
Il Dracula di Bram Stoker che si è solo lontanamente ispirato al personaggio storico distorcendone la figura è un perfetto caso di appropriazione infedele e di totale e volontario travisamento.
Eppure lo stesso romanzo di Stoker fu vittima, come sappiamo, di decine di plagi, di versioni non autorizzate se non di vere e proprie di scopiazzature in giro nel Mondo; se è universalmente noto quanto accadde in Germania col Nosferatu il celeberrimo film di Murnau qualche giorno fa l'amico TOM sul suo blog The Obsidian Mirror (QUI , QUI e  QUI) ha svelato un altro caso meno conosciuto, quello di un romanzo turco!
Ebbene, parlando con TOM è venuto fuori l'esistenza anche di un film, una pellicola turca ispirata al romanzo.
Un film dell'orrore turco? Sia l'orrore, sia i film di genere sconosciuti delle Cinematografie a torto considerate minori sono entrambi argomenti che m'interessano e parecchio anche.
L'occasione era troppo ghiotta per non parlarne ringrazio quindi lui e Simona per aver passato a Nocturnia questo splendido guest post.
Buona Lettura!
Nick

Drakula İstanbul'da

In questi stessi giorni, sul blog “The Obsidian Mirror”, si sta parlando di un curioso romanzo turco dal titolo "Kazıklı Voyvoda" (letteralmente “il principe impalatore”), un testo che, con novant'anni di ritardo, ha attraversato i confini del suo paese d'origine materializzandosi in una lingua occidentale. Sono quasi certo che state seguendo con attenzione l’analisi di Dracula in Istanbul (questo il titolo scelto dall’editore britannico Neon Harbor) ma, nel caso vi siate distratti, avete tutto il tempo di recuperarla una volta terminata la lettura di questo piccolo, chiamiamolo così, spin-off.
Brevemente in questa sede dirò solo che "Kazıklı Voyvoda" fu un clamoroso caso di plagio letterario, perpetrato dal poeta e scrittore turco Ali Rıza Seyfioğlu, che nel 1928 si appropriò del capolavoro di Bram Stoker, lo tradusse, tagliò via le parti a suo parere meno interessanti, aggiunse nuove situazioni e nuovi punti di vista e, una volta terminata quell'operazione di fine sartoria, lo presentò al pubblico spacciandolo come suo.
Nulla di nuovo sul fronte orientale, mi verrebbe da dire, visto che siamo di fronte ad una vecchia abitudine alla quale, grazie alle barriere linguistiche e culturali e ad una totale mancanza di controlli, la Turchia non ha mai rinunciato, sin dai tempi dell’antica Bisanzio (o quasi). È significativo tra l’altro il fatto che anche il più antico testo letterario turco conosciuto, risalente al 1816, sia un adattamento non accreditato dell’opera di Molière Il medico per forza” (Le Médecin malgré lui, 1666).
Il cinema turco, lo sappiamo bene, si è spinto ancora oltre: negli anni Settanta il novanta per cento dei suoi film sono stati remake, adattamenti e spin-off di opere occidentali (alcune riconoscibilissime, come già sottolineato da Nick Parisi in alcuni suoi vecchi post), la cui fonte è però sempre stata accidentalmente omessa. In questo scenario Dracula non fa eccezione. Per quanto ne so, del sedicente Dracula turco addirittura il mondo non seppe nulla fino ad una dozzina di anni fa (*), quando si sparse la notizia dell’uscita su un DVD targato Gala Film (in turco senza sottotitoli) di "Drakula İstanbul'da"un vecchio film in 8 millimetri che era passato sulle televisioni locali nei primi anni Cinquanta.

L' attore turco Atif Kaptan (1908-1977), più di 300 film all'attivo in patria
è Dracula in Drakula İstanbul'da.Kaptan ha recitato fino a pochi giorni prima della sua morte
(Nota di Nick)
Nonostante quel DVD fosse oggettivamente osceno, privo di qualsiasi tentativo di restauro e con il problema del "rotolamento" dell'immagine in vari punti (il lato inferiore di un'immagine finisce nella parte superiore dello schermo), ciò bastò a diffondere il titolo oltreconfine e far sorgere ai più curiosi le prime domande sulla sua genesi.
Entrambi regista (Mehmet Muhtar) e sceneggiatore (Ümit Deniz), infatti, non solo si scordarono clamorosamente di Bram Stoker, ma fecero in modo che nei crediti del film venisse espressamente citata come fonte, unica e originale, la versione farlocca del proprio connazionale. A chi stesse pensando che il nome Drakula sia di riflesso un riconoscimento all’opera dello scrittore irlandese, ricordo che in Turchia, così come in gran parte dell’Europa orientale, Dracula era un nome noto da qualcosa come cinque secoli, e non certo per via di un romanzo epistolare.
Su The Obsidian Mirror, sul quale come detto mi sono riservato il giusto spazio all’analisi del testo, non ho trovato il giusto modo per inserire qualche commento sul film e ringrazio Nick Parisi per avermi ceduto un po’ del suo spazio.

Al di là della pessima qualità con cui questo film è giunto sino a noi, è evidente che sia stato realizzato con mezzi scarsi o nulli, decisamente sorpassati anche negli anni Cinquanta: l’effetto è quello di trovarsi di fronte un film in stile anni Trenta, il che potrebbe tutto sommato essere considerato un “omaggio” al ben più celebre Dracula di Tod Browning, con il quale “Istanbul’da” condivide numerose inquadrature. È interessante tenere presente che, nonostante la grande popolarità del genere horror nel cinema occidentale, la Turchia non se ne è mai è avvicinata veramente, tanto che“Drakula Istanbul’da” può a tutti gli effetti essere considerato il primo esercizio di questo genere. In precedenza ci fu solo "Çığlık" (Scream), scritto e diretto da Aydın Arakon nel 1949, che non può però essere considerato un film dell'orrore in senso stretto. Dopo Drakula, passeranno quasi vent’anni prima che un altro horror venga sfornato nel paese, e sarà "Ölüler Konuşamaz ki" (I morti non parlano, 1970) di Yavuz Yalınkılıç, un goth in bianco e nero in perfetta tradizione Hammer. Questo fenomeno può essere ricercato nella stessa identità turca, che si basa fondamentalmente sull'essere imperturbabili, senza paura. L'Islam stesso è essenzialmente una religione di salvezza, non di paura, e ciò la pone su un piano diverso dalle altre religioni, nelle quali la paura, sin dai tempi più remoti, è stata primariamente un mezzo per il controllo delle masse e per il mantenimento della sovranità acquisita. L’Islam alimenta l'idea di un paradiso certo dopo la morte e l’inferno, se esiste, è solo un luogo di espiazione temporaneo.
Tutto ciò ha reso difficile per sceneggiatori, registi e produttori trovare delle soluzioni nel cinema dell’orrore. Tuttavia, l'Islam non ignora completamente l'elemento paura: la privazione della fede è una di queste paure, forse la più grande, così come lo sono l’ansia tecnologica e la misoginia (queste ultime ancora più evidenti in estremo oriente).

Ma torniamo a “Drakula Istanbul’da”. Il plot, come da copione, rispecchia effettivamente il romanzo di Ali Rıza Seyfioğlu: l’ambientazione viene spostata da Londra a Istanbul e i molti riferimenti al Cristianesimo (la croce, l’ostia consacrata) vengono sostituiti con altri più appropriati alla Cultura Islamica. L’ambientazione è moderna, al punto che troviamo dappertutto automobili e telefoni (spassoso, per inciso, il tentativo di uccidere Dracula nella bara a revolverate). I personaggi che si muovono sullo schermo sono tutti di nazionalità turca: non ci sono professori olandesi come Van Helsing, né tantomeno cowboy americani come Morris, lo sfortunato personaggio che Bram Stoker fece morire ad un passo dalla parola fine. I numerosi tagli già apportati dallo scrittore vengono confermati: niente più la parentesi del Demetra, il mercantile che trasportava Dracula nel suo viaggio dal Baltico a Londra, e niente più Renfield, il pazzo zoofago in cura dal dottor Seward. Ulteriori cambiamenti sono stati poi apportati nel film: se già Ali Rıza Seyfioğlu aveva rivoluzionato il finale (per la verità quasi tutti lo hanno fatto al cinema), qui è il solo Azmi (alias di Jonathan Harker) ad inseguire il vampiro in fuga, a scoperchiare la sua bara e a porre fine alla sua esistenza. In questo modo salta del tutto il concetto dei “cavalieri della fede” promosso da Bram Stoker, che già Seyfioğlu aveva ampiamente ridimensionato in quanto di matrice eccessivamente cristiana. La stessa Guzin (alias di Mina Murray), che Stoker elevò a figura di spicco nel suo concitato finale, qui viene retrocessa a ballerina di night club (notevole tuttavia la performance che Guzin concede a Dracula sul palcoscenico di un teatro vuoto). In questo Dracula cinematografico troviamo invece un personaggio che normalmente è più tipico di Frankenstein, ovvero il maggiordomo basso, brutto e deforme che, nella fase iniziale del film, intrattiene simpaticamente l’ospite del Conte quando questi svanisce durante il giorno.

L'Attrice e ballerina austriaca Annie Ball (1930) è invece Guzin
La Ball prima di trasferirsi in Turchia ha lavorato anche in Italia
(Nota
di Nick)

In questo enorme cocktail di elementi apocrifi, c’è un solo particolare che troviamo in“Drakula Istanbul’da” e che possiamo ricondurre a Bram Stoker anziché alla sua controparte turca: la scena in cui il conte vampiro esce da una delle finestre del suo castello e si avventura camminando come un ragno sulle pareti esterne. Questo, per inciso, è un particolare unico che è stato ignorato in tutte le altre riduzioni cinematografiche.
Concludo con una chicca citata nei Trivia della pagina IMdB che, se confermata, sarebbe fenomenale: siccome non erano disponibili macchine per produrre nebbia artificiale nella scena del cimitero, venne chiesto a 30 collaboratori di accendersi una sigaretta dopo l’altra e di sbuffare fumo sulla scena, stando ovviamente attenti a non farsi riprendere. Chissà, mi chiedo, se ha origine da questo episodio quel luogo comune sui turchi che tutti conoscono…
TOM ( The Obsidian Mirror)

(*) in precedenza lo aveva in realtà fatto presente Kaya Ozkaracalar nel capitolo "Between Appropriation &Innovation: Turkish Horror Cinema", pubblicato sul saggio “Fear Without Frontiers”, a cura di Steven Jay Schneider (FAB Press, luglio 2003)

BONUS CARD:POSTFAZIONE CAPPUCCINATA!

Posta tra Asia ed Europa (anche se ultimamente sembra guardare più verso l' Asia) la Turchia ha sempre goduto di una discreta produzione cinematografica, anche di genere, va detto però -come ha ricordato lo stesso TOM più sopra-che sovente si trattava  di trasposizioni non autorizzate da fumetti o romanzi o di film occidentali fatte senza pagarne i diritti agli autori. Inoltre -aggiungo io-il più delle volte si trattava di pellicole realizzate con due lire (turche ovviamente) rilasciate  in poche, pochissime copie.  I destini di queste produzioni erano segnati sin dalla nascita: o venivano proiettati solo nelle grandi città come Ankara, Smirne e la stessa Istanbul e poi dimenticate oppure venivano replicate per anni presso il maggior numero possibile di sale cinematografiche sperdute dell'Anatolia con scopo di guadagnare quanto più possibile fino al loro deterioramento finale. Col risultato prevedibile che oggi molti di questi film sono da considerarsi perduti mentre gli altri sono disponibili solo su bobine o su pellicole  super 8 gravemente danneggiate. C'era un po di tutto : Avventura; Western (Kebab Western?); Simil-007; Polizieschi; Cappa e Spada e da un certo punto in poi come abbiamo visto anche fantascienza, horror & gotici- ci fu anche un tentativo di coproduzione con l' Italia (mi riferisco a Le Amanti del Mostro e a La Mano che nutre la Morte girati in contemporanea e in doppia versione italiana e turca da Sergio Garrone nel 1974 con uno svogliatissimo Klaus Kinski presente in entrambi e tanti attori locali, spesso però accreditati solo nella versione turca). C'erano film tratti da idee originali (pochi) ma anche tantissimi plagi
Lo stesso avveniva coi fumetti: tante traduzioni di fumetti italiani (Zagor e Tex erano e sono ancora oggi popolarissimi ) e francesi ma quasi tutte pirata. Immaginate la faccia di Sergio Bonelli quando venne informato che in Turchia non solo c'erano editori che traducevano il "suo" Zagor senza pagargli i diritti- un escamotage classico era quello di far ridisegnare le cover da artisti locali per confondere un po le acque e perlomeno così, se si volesse vedere il bicchiere mezzo pieno, diversi disegnatori turchi cominciarono a farsi le ossa- ma che addirittura in quel paese erano stati girati due film pirata sul personaggio. Suppongo che per anni l'orgoglio dell'autore dovesse aver fatto a cazzotti con l'altrettanto legittima incazzatura dell'editore!

Ecco invece una immagine dal film "Zagor Kara Bela" del 1971
Il secondo dei due Zagor apocrifi. L'attore Levent Cakir (1950)
 interpreta il ruolo di Zagor
(Nota di  Nick)
Oggi le cose sono decisamente cambiate: almeno nei fumetti gli attuali editori licenziatari realizzano edizioni ufficiali e pagano regolarmente i diritti,un paio di disegnatori turchi sono finiti a lavorare per  la Bonelli (Ersin Burak su Volto Nascosto) e quando, qualche anno prima di morire, Gallieno Ferri lo storico disegnatore di Zagor si è recato nel paese islamico è stato accolto con onori degni di una Star , per quella nazione e per il popolo turco la sua è stata una visita epocale.  Lo stesso si può dire anche del Cinema bis turco.  Nel corso degli anni anni si sono sviluppate numerose produzioni horror decisamente  autoctone, come la serie Siccin, una saga sulle possessioni demoniache ormai arrivata al quinto capitolo. 
Restano alcune ispirazioni, diciamo così, come pure diversi plagi però aumentano sempre più i prodotti totalmente indipendenti come idee e realizzazioni.
Insomma, la cosa più vicina ad un lieto fine che si potesse desiderare.
Per quanto riguarda la qualità, ne riparleremo analizzando un paio di film tra qualche mesetto.
Intanto grazie ancora a TOM per lo splendido guest post e mi raccomando: non perdetevi la seconda parte del suo dossier sul "Drakula Turco" presto su The Obsidian Mirror.
Nick


FONTI:

SINEMATURK

ADDENDUM DEL 04/10/2019:

Aggiungo un altro tassello a questa ricostruzione, proprio oggi il bravo Gioacchino Di Maio  all'interno del suo blog "Duecento Pagine"  (che vi consiglio a prescindere ) ha aggiunto un nuovo capitolo al dossier sui Dracula apocrifi  con un bell'articolo su "I Poteri delle Tenebre" (Il Dracula islandese ritrovato) che si va ad aggiungere al caso del Dracula turco. Nel caso vi fosse sfuggito, vi raccomando di recuperarlo.
Ne vale la pena.
E chi lo sa quanti altri romanzi del genere che plagiano il Dracula di Bram Stoker esisteranno in giro per il Mondo

30 commenti:

Ariano Geta ha detto...

Insomma, resto dell'idea che i turchi... fanno i turchi :-D

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Ahahahahahahah ! :D

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
E'un male purtroppo diffuso in tanti paesi: in Cina hanno fatto uscire diversi apocrifi di Harry Potter mentre in Russia fino a qualche tempo fa erano comunissime le traduzioni pirata ed i sequel non autorizzati di tantissimi romanzi di fantascienza occidentali. Inoltre ti posso raccontare di una ex casa editrice italiana di fumetti(per fortuna chiusa da anni) che non pagava mai i diritti d'autore ai licenziatari stranieri. Purtroppo è una piaga ancora troppo diffusa nel mondo.

Obsidian M ha detto...

Innanzitutto grazie 1000 per questa fantastica vetrina che mi ha regalato! Non potevo che pensare a te, viste le tue precedenti escursioni nell'arte turca di scopiazzare senza pudore. Vedo che hai in mente di tornare presto sull'argomento... bene, bene... Accetti suggerimenti oppure hai già in testa un'idea precisa?
Infinite grazie anche per la premessa e la chiusura che regalano un bel valore aggiunto al mio Guest Post!

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian Mirror
Ma grazie a te per lo splendido guest post e per la scelta dell'argomento.
Per quanto rigurarda il Cinema Bis turco,ho già delle idee (come la serie Siccin di cui parlavo) ma sono apertissimo ai suggerimenti, quindi se hai delle proposte fammele pure senza problemi.
Ciao

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Bellissimo ed interessantissimo guest post complimenti a te Nick per averlo ospitato ed ad Obsidian per la competenza mostrata.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta
L'argomento era troppo ghiotto per lasciarselo scappare e Obsidian ha fatto un ottimo lavoro, di post come questi ne vorrei altri cento a dir poco.

Babol ha detto...

Numi dell'Olimpo.
Un po' mi fa paura. Un po', lo ammetto, da amante del trash vintaggio mi intriga. A prescindere, interessantissimo articolo *__*

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
La paura è d'obbligo quando si scovano operazioni come queste, certo poi c'è quella parte kitch e trash che vive in me che sotto sotto ammira la faccia tosta di queste pellicole di serie "C" se non addirittura "Z".

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Un post molto ricco, i miei complimenti.

Mariella ha detto...

Gran bel post. Grazie ad Obsidian e a te per averne parlato. Direi: mamma li turchi!!!

Mirtillo14 ha detto...

Interessante ! Pensa che io pensavo che il personaggio di Dracula fosse solo frutto della fantasia umana e, invece, è un personaggio veramente esistito in Romania, quasi un eroe nazionale !! Saluti.

Nick Parisi. ha detto...

@ Cavaliere oscuro del web
Grazie, ti auguro un buon w.e!

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
Il bello è che ci sono ancora tantissime chicche del genere da scoprire in giro per il mondo non solo in Turchia.

Nick Parisi. ha detto...

@ Mirtillo14
Sul Dracula storico ci sarebbero ancora tantissime cose da dire e non è escluso che prima o poi non se ne riparli.
Sakuti a te! Ciao.

MAX ha detto...

Molto interessante.
Sto iniziando a leggere da Obsidian la storia di questo Dracula turco e mi piace quest’aurea tarocchosa che si sta creando😀attorno.
Mi sa che certi fumetti farlocchi li ho trovati pure io , il problema è quando la copia soppianta nel cuore della gente l’originale.
Ti faccio un esempio: se cerchi Biancaneve dei Grimm per tutti è quella di Disney , no?
Se hai qualsiasi altra illustrazione che la raffiguri , magari sulla copertina del volume con la fiaba originale per tanti è un tarocco...anche se poi sappiamo che non è così.
Nel caso del film ...ma soprattutto del romanzo un merito nel plagio i turchi c’è l’hanno.
Quello che per loro era una necessità e cioè di contestualizzare una storia occidentale alla loro tradizione religiosa e culturale diventa adesso per l’occidentale che legge una preziosa risorsa per chi vuole approfondire di più ,quei paesi per tanti versi ancora a noi misteriosi.
W i turchi..perché immagino che certe loro trasposizioni occidentali siano dei veri cult per gli amanti del trash

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
L'esempio che fai è molto calzante ed azzeccato,tanto per dirti un ulteriore aneddoto: quando nel 1940 lo stesso Disney realizzò il film "Pinocchio", nonostante fosse detto chiaramente che la pellicola veniva tratta dal romanzo di Collodi molti americani credettero che Pinocchio fosse una creazione originale Disney e c'è qualcuno che lo crede tuttora. Questo per dire che capita molto più spesso che la copia sorpassi l'originale.
Per quanto riguarda le trasposizioni turche (ma non solo,basterebbe citare anche certi film horror messicani in cui fanno affrontare mostri, vampiri ed alieni contro lottatori di "lucha libre", il wrestling messicano,realmente esistenti) diventano creazioni affascinanti per noi amanti del Cinema proprio per la loro natura kitch e trash , anche se nel caso particolare degli horror turchi fino a pochissimo tempo fa erano difficili da rintracciare.

Federica Leonardi ha detto...

Oddio, questo Dracula turco me lo ricordavo XD (non ricordo invece perché) - Ragazzi, ma un articolo sul - probabile - primo film horror italiano che aveva per soggetto il Frankenstein di Shelley? Avevo pensato di buttare giù due righe sull'argomento, ma secondo me qui c'è gente che mastica meglio di me la cinematografia e sarebbe interessante parlarne (poi magari l'avete già fatto e io mi sono persa il post :D

Nick Parisi. ha detto...

@ Federica Leonardi
Ti riferisci al film perduto degli anni 20?
Se è quello ne ho parlato alcuni anni fa prima che ci conoscessimo:
http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2014/10/il-mostro-di-frankenstein-il-film.html

Obsidian M ha detto...

Grazie a tutti per le belle parole spese qui sopra nei commenti. La redazione di questo post, così come quella del post in due parti uscita nei giorni scorsi sul mio blogghetto, è stata un'avventura fantastica che si è prolungata, senza esagerare, per oltre due mesi, tra visioni, letture e riletture. Oggi probabilmente riscriverei tutto daccapo e in altro modo, ma fortunatamente è andata e posso passare oltre...

Long John Silver ha detto...

C'è da sperare che il romanzo turco arrivi anche da noi, sono decisamente curioso di leggerlo.

Del film ne avevo sentito parlare da uno youtuber americano (Angry Video Game Nerd) e ne aveva parlato molto bene. Sai se i diritti della pellicola sono scaduti? In quel caso dovrebbe essere relativamente facile trovarlo su youtube.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian M
Grazie a te per aver scovato un argomento così interessante e per aver scritto un guest post così bello.

Nick Parisi. ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Obsidian M ha detto...

Confermo. Esiste solo una pessima versione in 8mm in lingua originale con sottotitoli in inglese. Questo il link: https://www.youtube.com/watch?v=f9RCKFFShq4

Obsidian M ha detto...

PS: ho detto in lingua originale, ma avrei dovuto appunto dire senza traccia audio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Per errore avevo cancellato il mio precedente commento, quello che avevo scritto è che sul tubo si trovava poco o niente. La versione che avevo visto io era senza i dialoghi in turco e musicata come fosse un film muto ma con i sottotitoli in inglese. Poi lasciavo la parola ad @Obsidian M.

Ivano Landi ha detto...

Dunque, ricapitolando... in questo mio excursus ottembrino mi sono dedicato e appassionato al post in due parti sul Dracula turco sul blog T.O.M., a questo spin-off, e ho finalmente detto la mia su Nocturnia (nel tuo post di inizio settembre). Prima di passare al Dracula islandese (di cui comunque ho già saputo qualcosa, mi sembra dal blog di TOM) su 200 pagine voglio solo aggiungere, riguardo a quel che ha detto Max su Biancaneve, che Walt Disney una volta ebbe a dire: "La gente oggi non vuole le fiabe così come sono state scritte. Erano troppo cruente. E in ogni caso, le ricorderà così come gliele mostriamo noi nei nostri film."

Nick Parisi. ha detto...

@ Ivano Landi
Anche perché le fiabe nelle loro originarie versioni furono create non per far addormentare i bambini ma per spaventarli e per non farli allontanare troppo dalle famiglie. Nella versione più antica Hansel e Gretel venivano mangiati dalla strega così come Cappuccetto Rosso finiva sbranata dal Lupo. E' solo dalla fine del 1700 che cominciarono ad essere addolcite...fino ad arrivare a Disney.

Gioacchino Di Maio ha detto...

Grazie Nick della citazione, penso davvero che in giro ci possano essere molti apocrifi sconosciuti su questo personaggio letterario noto a tutti ma adattabile per ogni paese.

Nick Parisi. ha detto...

@ Gioacchino Di Maio
Te lo meritavi, con la tua analisi del Dracula islandese hai creato la perfetta conclusione per questa disanima sui Dracula apocrifi europei.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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