23 Novembre 1980.

 


 Avevo 11 anni, ci eravamo trasferiti da mia nonna dal Vomero nel centro di Napoli. Lei era rimasta sola . Ci eravamo trasferiti in un quartiere che non capivo, io e mia sorella avevamo cambiato scuola praticamente in corso d'opera. Mio padre aveva voluto stare vicino alla sua di  madre, ma si sentiva anche in colpa per il sacrificio che aveva chiesto a tutti noi. La famiglia è sempre venuta prima di tutto. Quella sera avevo appena finito di preparare la cartella per andare a Scuola in giorno dopo. Ricordo la scossa, rivedo  mio padre e mia madre che correvano verso di noi bambini urlando che stava accadendo qualcosa. Ci abbracciammo tutti in un angolo, i nostri genitori, io e le mie due sorelle.  Sembrò che non dovesse finire mai .Dopo corremmo in strada, ricordo la gente che scappava, le crepe nei muri nei palazzi, le persone spaventate. Capitò di tutto in quei momenti: atti di eroismo, ragazzi che si davano da fare per aiutare chi aveva bisogno, ma rivvedo anche quel signore che in mezzo a tutto quanto pensava solo a portarsi per le scale il suo apparecchio televisivo.


 

 

Un apparecchio televisivo mentre i muri crollavano, vi rendete conto?

 Passammo la notte in macchina, mia nonna anziana, mia madre incinta. A Piazza Cavour si era creata una megalopoli di macchine, una città nella città, tutti a chiedere al vicino se aveva notizie, tutti a cercare di sintonizzarsi per le poche radio che funzionavano. Quella notte non vedemmo un soccorritore,  ma nemmeno un membro delle forze dell'ordine, sinceramente non ne vedemmo nessuno nemmeno nei primi giorni. Mia nonna sarebbe morta pochi giorni dopo, mia madre avrebbe partorito mio fratello Gianluigi da lì a poco. Napoli sembrò morire quella notte. In Irpinia andò anche peggio.
Adesso basta, mi fermo, anche i ricordi possono uccidere.

Anche a distanza di decenni.

48 commenti:

Federica Leonardi ha detto...

Pensare che hai dovuto vivere tutto questo a undici anni è ancora più doloroso, Nick.

MAX ha detto...

Madonna che brutta esperienza che hai vissuto .
Mi spiace .
Io non avevo ancora undici anni ...ma non ricordo niente , neppure le notizie di quel tragico terremoto.

Mirtillo14 ha detto...

Che brutta esperienza vi è capitata !!! Io ero un pò più grande di te e ho solo dei vaghi ricordi ... Saluti.

Obsidian M ha detto...

Ero piccolino come te e i miei ricordi sono solo quelli del telegiornale. Posso solo provare a immaginare il terrore, ma non credo di riuscirci.
Cerco di capire quel tizio che cercava di portare in salvo la televisione. Probabilmente avrà messo da parte soldi per anni per potersene comprare una e in quel momento il destino stava rendendo inutile il suo sacrificio. E' uno dei tanti drammi del terremoto. Giusto ricordare le vite spezzate, ma giusto anche ricordare le speranze infrante.

Luiz Gomes ha detto...

Ciao buon giorno. Tutto ok? Sono brasiliano e carioca di Rio de Janeiro. Voglio presentare il mio Blogger su cultura, viaggi e turismo. Vorrei invitarti a seguire il mio Blogger.

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Nick Parisi. ha detto...

@ Federica leonardi
Fu una brutta esperienza, in Irpinia e in Basilicata purtroppo le cose andarono ancora peggio. le distruzioni lì furono tremende e i morti ancora di più.

Nick Parisi. ha detto...

@ MAX
L'esperienza ci ha segnato, anche per questo quando qualche anno fa ci sono stati tutte quelle scosse tra Emilia e Veneto e la gente era spaventata io e mia moglie eravamo quelli più preparati e tranquilli. C'eravamo già passati.

Nick Parisi. ha detto...

@ Mirtillo 14
Per fortuna a noi andò meglio di tanti altri, ci furono tanti che persero parenti oppure che si trovarono le case distrutte. Ti posso assicurare che in alcuni posti ci sono state persone che hanno vissuto per decenni nei container.

Nick Parisi. ha detto...

@ Obsidian Mirror
Si, col senno di poi nisogna considerare anche questo. I sogni e le speranze distrutte sono purtroppo una conseguenza inevitabile di tutti i cataclismi, logico che in parecchi abbiano cercato di salvare il salvabile.

Nick Parisi. ha detto...

@ Luiz Gomes
Ciao!

Mariella ha detto...

Ciao Nick, quei ricordi sono scolpiti nel nostro dna. E non possiamo sfuggirli. Ogni volta che la terra tremerà ancora, in Italia o nel resto del mondo, noi avremo sempre il cuore stretto attorno a quel dolore. Io ho perso parte della mia famiglia e non potrò dimenticare mai. Ti abbraccio.

Ariano Geta ha detto...

Io ricordo i telegiornali, le immagini tremende che giungevano man mano. Non oso immaginare come deve essere stato per chi l'ha vissuto in prima persona.
Quello che mi preoccupa è che questo terremoto e quelli dei decenni seguenti in Umbria, Abruzzo, Lazio non sono serviti a capire che purtroppo, volenti o nolenti, siamo un paese sismico e quindi dovremmo costruire con criteri di sicurezza tipo Giappone o California... E invece si ricostruiscono case più o meno uguali a prima, sedicenti anti-sismiche che però dubito fortemente che lo siano...

sinforosa c ha detto...

Un ricordo terribile, una tragedia che si rinnova appena la mente va a quei momenti. Io ho il solo ricordo dei notiziari e delle terribili immagini, è proprio vero che un conto è vivere le esperienze sulla propria pelle altra cosa è sentirne parlare. Ciao Nick.
sinforosa

Pia ha detto...

Io non so che altro aggiungere. Sono intervenuta solo perché ho notato il tuo stopparti con il magone, alla fine del post. Mi ha commossa.
Ciao Nick.

Ema ha detto...

Non so perché ma mi ricordavo fossi del nord 🤔
Come mai siete andati voi dalla nonna e non lei da voi, come solitamente accade? Troppo cagionevole per un trasloco? Scusa se mi impiccio, qualche volta anche io sono curioso 😅
All'inizio avevo capito che portavano giù il televisore come legame sentimentale verso un oggetto, non per aggiornarsi (oggi sarebbe un cellulare).
Ma l'assenza dei soccorritori è un mistero o c'è una spiegazione?
Comunque posso solo immaginare, esperienze che segnano e per mia fortuna non ho mai dovuto subirne una, le scosse che si sentono a Roma e provincia sono soporifere come una culla che dondola.

Maria Teresa Steri ha detto...

Un'esperienza davvero terribile, posso capire che il ricordo ancora ti faccia male. Io all'epoca mi trovavo a Gaeta e benché non siano accaduto niente di grave, conservo un ricordo molto vivido di quella scossa, perché ero piccola come te ed è stato il mio primo terremoto. Il tipo che portava il televisore per le scale... che cosa pazzesca. Magari per lui era la cosa più preziosa...

Babol ha detto...

Eventi che ti segnano.
Grazie per avere condiviso i tuoi preziosi ricordi, per mantenere viva la memoria anche con chi, come me, non era nemmeno ancora nato.

Riky Giannini ha detto...

Mi è venuta la pelle d'oca, Nick..Il terremoto è spaventoso, perché ti viene a prendere dove sei più sicuro: in casa. Ecco perché mi incazzo quando leggo del "Covid" che è una guerra.
In casa puoi ripararti benissimo dal Covid. In guerra no. Idem il terremoto.
Comunque bellissimo post e bellissimo il commento di Obs.
Sono d'accordo con lui.
Non criticherei chi ha scelto di "salvare" il televisore. Quel televisore potrebbe essere appunto un simbolo di sacrifici fatti...Poi chiaro che per tutti la priorità sono la salute e la vita.

Innassia ha detto...

I mie ricordi provengono dal tg, e da una amica delle elementari, la quale in fretta e in furia lasciò la sua casa per trasferirsi per un anno in Sardegna con la sua fam. Mi colpì tantissimo, era allegra, parlava di tutto, giocava con noi, prendeva iniziative di ogni genere, e mai una parola sul terremoto, a una nostra domanda rispondeva un solo "si c'è stato il terremoto", fine del discorso. Mai un discorso. L'ho persa di vista ma non l'ho mai dimenticata.

Patricia Moll ha detto...

Esperienza terribile da vivere sulla propria pelle! Lascia un segno che nessun miracolo potrà mai cancellare.
Per fortuna voi vi siete salvati. Nonna purtroppo....

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
La nostra famiglia in fondo è stata tra quelle fortunate, dalle tue parti è andata peggio, la vostra zona, la tua terra ha subito le peggiori distruzioni, voi avete sofferto più di noi, voi in Irpinia siete stati i veri eroi. Ricambio l'abbraccio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ariano Geta
Purtroppo nel nostro paese non riusciamo mai ad imparare dal passato. Nell'edilizia poi ...basti pensare al terremoto del 2002 quando morirono tutti quei bambini a San Giuliano di Puglia....mamma mia non ci voglio nemmeno pensare. E vogliamo parlare dell'Abruzzo? Conosco tanta gente che viveva a l'Aquila e stanno ancora aspettando che la ricostruzione finisca.
Non auguro a nessuno di passarci. Per fortuna che la vita dàanche tante cose belle, non solo queste disgrazie.

Nick Parisi. ha detto...

@ sinforosa c
Quella notte me la ricorderò finchè campo. Ti abbraccio e grazie.

Nick Parisi. ha detto...

@ Pia
Dolcissima Pia, ti ringrazio. Come ho detto a tua sorella la vera terra martire è stata la vostra, la splendida Irpinia, La maggior parte delle vittime sono state lì e in Basilicata. Sono e rimango solidale con voi, fratelli e sorelle mie dell'Irpinia, una terra bellissima e così vicina a me.

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
Rispondo volentieri alla tua curiosità. ;)
Tanto per cominciare io sono napoletano, orgogliosissimo di esserlo!:D Vivo in provincia di Venezia dal 1999,amo e rispetto moltissimo il luogo dove vivo e ritengo di essermici integrato benissimo. Solo che la mia terra di origine non si dimentica mai, anche se magari non ho mai avuto l'accento e la cadenza napoletana, io mi reputo napoletano fino al midollo. :D
Mio nonno era morto qualche mese prima e mia nonna che già era cagionevole di salute aveva bisogno di cure e di assistenza, però non voleva lasciare la casa dove aveva vissuto per decenni, non voleva sradicarsi. Dopotutto era comprensibile, no? In quella casa ci aveva trascorso quasi tutta la sua lunga esistenza e lì c'erano tutti i ricordi del suo lungo e felice matrimonio, di conseguenza mio padre prese la decisione di trasferire tutta la famiglia lì, non fu facile per me abituarmi al cambiamento di quartiere, a Napoli ogni quartiere è come se fosse una città. la casa poi era grandissima, con molte stanze ma vecchissima, forse c'erano anche dei fantasmi....:D Ne ho scritto anche il primo anno di vita del blog.
I soccorsi arrivarono con giorni di ritardo ed arrivarono solo perché l'allora presidente Pertini s'incazzò pubblicamente. Non dico da noi che le distruzioni furono relativamente minori (anche se un poliziotto, un vigile del fuoco oppure un vigile urbano che venisse a controllare non avrebbe guastato) ma nella provincia oppure in Irpinia. Tante persone che si sarebbero potute salvare morirono sotto le macerie.... ci furono tantissime polemiche perché furono organizzati male all'inizio, saltarono anche delle teste.
Non tutte quelle che avrebbero dovuto saltare ma ne saltarono, la protezione civile venne creata solo dopo il Terremoto del 1980.
Con questo spero di aver risolto ai tuoi dubbi.
Ciao! :)

Nick Parisi. ha detto...

@ Maria Teresa Steri
Si, col senno di poi si può anche capire, con la mia testa di adulto oggi potrei anche comprenderlo ed attribuirgli alcune ragioni. Solo che con gli occhi di quel bambino che ero allora, la scelta mi parve ...ecco, incongruente. Vero è che nelle situazioni di stress ognuno di noi reagisce in maniera diversa.

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
Inizialmente non avrei voluto farlo, solo che nella ricorrenza di ieri, mi è venuto come d'istinto, mi era sembrata la cosa giusta da fare.

Nick Parisi. ha detto...

@ Riky Giannini
Si, a pensarci bene si può capire quella persona, magari dentro quel televisore c'erano i suoi sacrifici. Oggi forse più che il televisore oggi la gente si porterebbe dietro il portatile. Però in quei momenti con la gente che urlava, con le donne che chiamavano i figli, con le persone che avevano paura ...ecco, non riuscivo a capire i motivi della scelta. Poi è vero che nella mia zona le case pur essendo danneggiate non crollarono a terra, però la paura fu tanta.

Nick Parisi. ha detto...

@ Inassia Z
Molte famiglie fecero la scelta di allontanare i figli o di trascorrere interi mesi nelle residenze estive. Noi sopratutto i bambini cercammo di pensare al terremoto il meno possibile, probabilmente fu il nostro modo per esorcizzare la vicenda e mantenere una parvenza di spensieratezza infantile.

Nick Parisi. ha detto...

@ Patricia Moll
Probabilmente mi sono spiegato male nel post, mia nonna morì qualche giorno dopo ma di morte naturale, per fortuna noi non finimmo sotto nessuna maceria.
La paura fu tanta e la casa di mia nonna ebbe dei danni, però non crollò. Noi passammo la notte fuori per paura, fummo pià fortunati di tanti altri, questo si.
Un abbraccio.
Nick

MikiMoz ha detto...

Terribile, posso immaginarlo perché di striscio ho vissuto cose simili.
Ma appunto, in mezzo alla catastrofe sarà stato allucinante.

Moz-

Mariella ha detto...

Nick, vorrei precisare, come dicevo nel mio post di ieri, che noi per fortuna eravamo a Benevento quella sera. Subimmo delle lesioni in casa ma a parte quello e la paura folle, andò bene. Meno bene invece ai nonni e zii in Irpinia, nel paese di mio padre(ci passavo tutte le estati) dove le vittime furono tante, tra parenti e amici. Ma ti ringrazio di cuore per le parole💛

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Una testimonianza forte e drammatica che ci fa riflettere su quello che nella vita conta davvero e non è la televisione.

Pietro Sabatelli ha detto...

Viverlo sulla propria pelle è ancora più spaventoso, televisione, oro, gioielli e soldi, non sono la priorità.

Nick Parisi. ha detto...

@ MikiMoz
Ti ringrazio, sei molto gentile.

Nick Parisi. ha detto...

@ Mariella
Si avevo letto il tuo post dell'altro giorno, per fortuna a voi andò bene, meno bene ai vostri parenti. Quello che intendevo dire io è che a tutta l'Irpinia andò male, oltre che alla vostra famiglia per quei parenti ed amici di cui parlavi nel tuo commento.
Ti ri-abbraccio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Daniele Verzetti il Rockpoeta®
Parole sante amico mio. Un abbraccio.

Nick Parisi. ha detto...

@ Pietro Sabatelli
Hai ragione, le priorità sono altre. Concordo in pieno

Pirkaf ha detto...

Ci vuole coraggio e tanta forza per condividere esperienze del genere.
Storie simili non vanno dimenticate, cosa che purtroppo la politica a volte fa.
Leggevo tempo fa che ancora esiste gente sfollata da allora.

Nick Parisi. ha detto...

@ Pirkaf
Quello te lo posso confermare anch'io. Da diverse parti esistono ancora famiglie che vivono ancora nella baracche.

Cristina M. Cavaliere ha detto...

Terribile l'esperienza del terremoto, anch'io ero abbastanza piccola ma ricordo in special modo i telegiornali. Proprio l'altro giorno ho visto uno speciale di Passato e Presente con Paolo Mieli che parlava proprio del terremoto del 1980 e del presidente Pertini. Non esisteva nemmeno una parvenza di protezione civile.
Ho provato molto alla lontana, e senza dubbio in maniera non paragonabile alla tua, il terremoto del Friuli: ricordo ancora la scossa che fece ondeggiare e tremare l'appartamento, e le matite colorate che cadevano dal tavolo (stavo disegnando), le persone che uscivano sui balconi o scendevano in strada spaventate. Nota che, appunto, eravamo a Milano. I nostri parenti in Trentino avevano detto che sembrava la fine del mondo...

Long John Silver ha detto...

Mi spiace molto, deve essere stata molto dura.

Nick Parisi. ha detto...

@ Cristina M. Cavaliere
Anche quello del Friuli fu un terremoto molto distruttivo, i miei suoceri vivono da anni in provincia di Udine e i loro amici del posto spesso ci raccontano le loro esperienze in proposito. L'unica cosa positiva rispetto a tutti gli altri cataclismi che sono avvenuti dopo è che in quel caso la ricostruzione funzionò. Fu una delle poche eccezioni in Italia.

Nick Parisi. ha detto...

@ Long John Silver
Più che altro la cosa che mi colpì all'epoca fu accorgermi della paura nella faccia degli adulti. Quando sei bambino, sopratutto in passato, pensi che i grandi abbiano tutte le risposte e che siano in grado di affrontare ogni cosa, capire che in quella circostanza anche gli adulti erano impreparati rappresentò una specie di fine dell'innocenza. Poi rispetto a tanti altri noi fummo fortunati perchè conservammo la casa e ci salvammo tutti. La paura fu comunque tanta, per fortuna è un momento passato.

Grazia Gironella ha detto...

Certe impressioni sono così forti che le porti con te; non se ne vanno, e credo sia giusto così. Mi dispiace per chi è dovuto passare attraverso quell'esperienza terribile. Anche qui in Friuli non è andata meglio, con il terremoto.

Nick Parisi. ha detto...

@ Grazia Gironella
E' vero, hai ragione. In Friuli il terremoto è stato devastante, in quel caso i friluanai hanno dato una lezione di compostezza e civiltà al mondo intero. Anche la ricostruzione è stata molto più serie rispetto a tanti altri eventi similari.

Ema ha detto...

Grazie mille per le risposte!
Infatti nei tuoi file audio non si sente la calata partenopea. Poi avrò mischiato il tuo vivere al nord con la tua provenienza.
Fantasmi? Quando hai tempo girami il link del vecchio o dei vecchi post che me li leggo volentieri! 😉

Nick Parisi. ha detto...

@ Ema
Ciao bello! Il link era questo:
https://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2011/05/altre-stanze.html
Magari un giorno tornerò sull'argomento, quello che ti posso dire per il momento è che nonostante sia passato tanto tempo faccio ancora quel sogno di cui parlo nel post. Almeno una volta al mese. Non ho proseguito con l'argomento finora e non ho mai parlato della mia seconda esperienza, vera o suggestionata che sia perché non c'è mai stata l'occasione. Fammi sapere le tue impressioni in merito, ma ti prego non fare come fecero un paio dei miei commentatori dell'epoca che mi presero per il culo con affermazioni tipo REDRUM e così via.....Ahahhahhh. ;)

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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