JAMES P. BLAYLOCK : L'INTERVISTA !

Ecco qua l'intervista con James P. Blaylock, lo scrittore americano autore di "Homunculus" e di "The Digging Leviatan", uno dei padri del genere Steampunk. Al termine della versione in Italiano troverete l'intervista originale in lingua inglese.Ringrazio James P. Blaylock per la sua gentilezza.
Here the interview with James P. Blaylock , American writer autor of "Homunculus" and "The Digging Leviathan", one of the fathers of the genre Steampunk .
At the end of the Italian version will find the original interview in English.
I thank James P. Blaylock for his kindness.


Nick: Ciao James, benvenuto su Nocturnia, grazie per aver accettato 
quest'intervista. Ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi : le tue prime letture,
gli scrittori che ti hanno formato e i romanzi che ti hanno maggiormente
appassionato (questo nauralmente vale anche per film, serie tv e altro)


James: Ho iniziato a leggere a circa 8 anni, quando mia madre mi ha comprato delle copie di "Tom Sawyer" e "Huckleberry Finn". Ricordo di aver letto entrambi i libri più e più volte nel corso dei successivi due anni, dopo ho anche cercato tra i libri di mia madre per trovare qualcosa di altrettanto buono. Quello che ho scoperto, tra gli altri libri, è stato "Il Ritorno di Sherlock Holmes", che mi ha lasciato il gusto per la lingua e per l'atmosfera nebbiosa / gotica delle storie. Mia madre, vedendo che mi stavo dedicando ai libri, ha cominciato a portarmi in biblioteca, dove ho trovato Jules Verne, HG Wells e Edgar Rice Burroughs. Mi ricordo di aver letto "First Men in The Moon", "L'Isola Misteriosa", i libri diTarzan, ecc, fino a quando ho letto tutto quello che avevano sugli scaffali di VerneWells, Burroughs. Nel frattempo, continuavo a leggere i libri che trovavo a casa, in particolare Steimbeck e Poe. Fui anche fortemente influenzato da due film che uscirono quando avevo 9 o 10 anni - The Fabulous World of Jules Verne e The Fabulous Baron Munchausen, entrambi diretti da Karel Zeiman, un regista ceco. Spesso mi riconoscono il merito di aver pubblicato la prima storia Steampunk, ma in realtà sono quei film che sono puro Steampunk.



Nick: Quando hai deciso di diventare uno scrittore? Parliamo dei tuoi primi passi
come autore.


James: Ho deciso di diventare uno scrittore quando ho venduto il mio primo romanzo a Del Rey Books intorno al 1980. Prima di allora ho semplicemente scritto per il gusto di farlo, anche se avevo già venduto storie. Non avevo idea che potesse diventare una carriera, però. In quel momento lavoravo come falegname e insegnante part-time al college. Quando ero molto più giovane, ed ero influenzato dalla lettura di Steimbeck, scrivevo dei paragrafi di apertura nello stile di Steimbeck. Non andavo mai oltre il primo paio di paragrafi, però, perché non avevo veramente una storia da raccontare, era semplicemente l'amore per la lingua e per le descrizioni.
Quando avevo 11 anni, ho scritto il mio primo racconto dopo aver sentito parlare del film Macabre, che davo per scontato che fosse scritto da McCobb.
La storia parlava di uno scheletro maligno che fumava la pipa di pannocchia e terrorizzava una famiglia in una casa colonica.
Quando avevo 13 anni ho scritto poi diverse altre storie,una su uno sterminatore di topi che si ubriaca e fa braciole di sua moglie con un coltello, e un altro su un terreno nelle fogne in cui vivono bucce di banana e torsoli di mela parlanti. Tuttavia, è stato solo quando alla scuola di specializzazione ho conosciuto Tim Powers e un paio di altri amici scrittori che ho iniziato a scrivere più seriamente e a spedire i miei lavori agli editori.

Nick: Adesso ti chiedo di tornare con la memoria ad un periodo che ha cambiato la
storia della fantascienza(e della letteratura tout court) all'epoca della tua
conoscenza con Tim Powers e KW Jeter, l'influenza di Philip K. Dick e la nascita dello Steampunk.



James: Ho conosciuto Tim all'Università e diventammo subito amici. Entrambi stavamo scrivendo delle storie che spedivamo fuori agli editori .  Lui aveva venduto una poesia alla rivista Amra ed era un lettore di fantasy e sf.
Io, invece trascorrevo la maggior parte del mio tempo libero in spiaggia.
Nel due anni successivi ho incontrato KW, che era presso la stessa università, ma lui era un sociology major, mentre Tim e io eravamo literatury major Dopo molto tempo Tim e io creammo il poeta William Aschbless ( Nota di Nick: un personaggio immaginario nato per scherzo e poi diventato il protagonista di molte storie, vedi QUI) e Tim mi ha fatto conoscere Phil Dick.
Dopo la laurea mia moglie e io ci trasferimmo a nord della California, dove trascorsi un anno lì, e poi mi trasferì di nuovo nella città di Orange, nel centro della Orange County,in quel momento Tim viveva in un appartamento a Santa Ana,a circa due o tre chilometri di distanza. K.W abitava a un paio di isolati da Tim, e anche Phil viveva nelle vicinanze. Siamo usciti insieme un bel po', ma c'erano molte più probabilità che discutessimo di film o musica, o gatti o automobili che di libri. Mentre Tim e K.W. hanno influenzato la direzione della mia scrittura, Phil non lo ha fatto. E' sempre rimasto un amico piuttosto che un mentore.


Nick: Ti va di parlarci di quel periodo e di quei romanzi?

James: In quel periodo, ho scritto "The Ape-box Affair", che ho venduto a Unearth Magazine, e in seguito " The Hole in Space ", che ho venduto ad una rivista chiamata StarWind, che purtroppo fallì prima che la storia fosse pubblicata. K.W mi consigliava sempre libri, in particolare gli scritti londinesi di Henry Mayhew, che hanno avuto un'influenza enorme sul mio modo di scrivere e ce l'hanno tuttora.Io in quel periodo stavo leggendo Robert Louis Stevenson, in particolare The New Arabian Nights e Jekyll e Hyde. Tim mi diede due volumi delle storie di PG Wodehouse,, fu quindi la combinazione tra Wodehouse e Stevenson che mi ispirò The Ape-box Affair" S e le storie brevi Steampunk che seguirono. Scrissi una lunga storia breve su uno scheletro che pilotava un dirigibile, ma la storia non funzionava. Alcuni anni più tardi si è trasformata nel mio romanzo "Homunculus".
Nello stesso momento in cui io stavo scrivendo The Ape-box Affair" KW stava scrivendo "La Notte dei Morlock", e qualche anno dopo Tim scrisse "The Anubis Gates".. Ovviamente,K.W. pubblicò "Infernal Devices" e ha coniato il famoso termine "Steampunk" circa 10 anni dopo la pubblicazione di "The Ape-box Affair." Nessuno di noi aveva l'idea che stessimo creando un genere, o che anche altri scrittori avrebbero cominciato a scrivere romanzi Steampunk. Il mio ultimo romanzo Steampunk di quel periodo è stato "La Macchina di Lord Kelvin. Dopo di che, non ho avuto più alcun interesse reale per scrivere altri libri Steampunk per 15 anni o giù di lì.


Nick: Dato che sei unaninemente considerato uno dei padri dello Steampunk. Immaginavate che stavate creando un genere ? E sopratutto qual'è la tua impressione sullo
Steampunk attuale, la sua evoluzione e la sua attuale tendenza?


James: Come ti ho detto, non avevamo idea che stavamo creando un genere, o che altri scrittori ci avrebbero preso sul serio. Nei primi anni '90 il Dipartimento di Studi Distopici e Utopici dell'Università di Bologna istituì una convention dedicata allo Steampunk inteso come letteratura distopica, con un giorno dedicato ai miei romanzi. Ero stato invitato a parlare, e in effetti la Mondadori aveva appena pubblicato "La Macchina di Lord kelvin". Sfortunatamente, non avevamo i soldi per i viaggi internazionali, quindi non ho potuto partecipare.
Questo però è stato il primo indizio che qualcosa stava cambiando con lo Steampunk - che veniva preso sul serio come un genere letterario. Tuttavia in America non era stato considerato come un fenomeno culturale, per almeno altri dieci anni o più .
E la popolarità che  mi ha stupito. Qualche anno fa ho letto una raccolta di racconti di James Norman Hall intitolato Dr. Dogbody Leg, che mi ha ispirato a scrivere ancora Steampunk - due romanzi, "The Ebb Tide" e "The Affair of the Chalk Cliffs", che sono stati pubblicati dalla Subterranean Press. Ho capito quanto mi sono divertito a scriverli, ed ho continuato a scrivere un romanzo voluminoso intitolato " The Skull Aylesford", che sarà pubblicato dalla Titan Books il prossimo gennaio. Ho anche appena terminato una storia Steampunk per un'antologia a cura di Ellen Datlow intitolata Queen Victoria’s Book of Spells .
Sono un po' stupito dal fatto che mi trovo più interessato adesso allo Steampunk di quanto lo fossi 35 anni fa, quando ne stavo cominciando a scrivere, e io sono particolarmente stupito della sua evoluzione. Amo tutti gli orpelli dello Steampunk, e infatti mentre ti scrivo questo sto volando a Washington DC per discutere sullo Steampunk presso la Biblioteca del Congresso. Trovo che tutto questo sia meraviglioso e strano.


Nick: In passato voi tre avete creato un bellissimo humus culturale collaborando 
tra voi, quale ritieni che sia stato il risultato migliore di questa
collaborazione?


James: Ho scritto "The Ape-box Affair" perché mi è capitato di essere ispirato da Stevenson e Wodehouse. Ma ho continuato a scrivere queste storie per la maggior parte a causa della mia amicizia con Tim e K.W..ù Tutti noi eravamo appassionati di letteratura vittoriana e ci consigliavamo libri gli uni agli altri, ecc, senza la nostra amicizia e senza l'interazione letteraria, non ci sarebbe alcun Steampunk. (Magari sarebbe nato altrove, naturalmente.)

Nick: Vi sentite ancora professionalmente con Powers e Jeter? Collaborerete ancora in futuro?

James: K.W. sta viaggiando in Ecuador, per quanto ne so, ma Tim e io ancora ci incontriamo spesso. E' difficile dire che cosa porterà il futuro.

Nick: Cos'è per te lo Steampunk? Vorrei una una definizione.

James: Per me,la definizione di Steampunk è puramente letteraria. E' un risultato del mio amore precoce per la fantascienza vittoriana ed edoardiana e le storie del mistero. Ho letto molte definizioni di Steampunk - che deve per forza aver luogo durante il regno di Vittoria, o che deve coinvolgere i motori a vapore o ad orologeria o cose del genere. Non mi piacciono le definizioni, comunque. Io scrivo oggi Steampunk esattamente per le stesse ragioni per cui ho scritto "The Ape-box Affair" a metà degli anni '70. A tale proposito, non è cambiato nulla per me.


Nick: Parliamo della tua narrativa. Nei tuoi romanzi riscontro spesso un tema 
comune, l'irrompere dell'elemento fantastico nella vita di ogni giorno , che 
però s'incontra, felicemente secondo il mio parere, con grosse dosi di 
umorismo, quasi come se volessi convincere il lettore a non prendere troppo sul 
serio i personaggi.
Sbaglio?


James: Questo è certamente vero per le mie storie Steampunk, nonostante "Lord Kelvin"sia stato più serio,così come lo sarà "The Skull Aylesford". Detto questo, sono molto serio circa l' umorismo e sui miei personaggi umoristici. Una cosa che mi piace dei romanzi di Phil Dick è che possono essere divertenti e tragici nella stessa pagina. Il mondo può essere sia divertente e tragico. Ho un grande interesse per gli aspetti favolosi\ fantastici della vita quotidiana. Anche se questo suona stupido a molte persone, ed è troppo complesso, per me, da spiegare qui, in un certo senso io credo nel fantastico. I miei romanzi californiani rivelano la mia comprensione della California.

Nick: Un esempio tipico è il Romanzo " Homunculus " (pubblicato anche in Italia)
della serie Langdon St. Ives lì mi è piaciuto molto la tua commistione tra la
Londra Vittoriana e la creazione di creature simili a i morti viventi. Mi è
sembrato di trovare in quel Romanzo echi del Dickens pessimista dell'ultimo
periodo e una esuberanza Barocca .Per la seconda volta, ti chiedo: è una
analisi sbagliata la mia?




James: Credo che tu sia sulla strada giusta.All'epoca stavo leggendo molto di Dickens, e anche di Stevenson - soprattutto Jekyll e Hyde, che spesso rileggo perché mi degli insegnamenti illuminati. Sono felice di averlo scritto che prima che gli zombie diventassero diventato popolari. Quando ho scritto "Homunculus", ero stato a Londra una sola volta, per circa una settimana. Sono andato in giro alla ricerca di tracce della vecchia Londra, e ne ho trovato un sacco. (Durante i miei viaggi più recenti, ho scoperto che la vecchia Londra è più difficile da trovare, anche se è facile trovare un hamburger MacDonald o un Kentucky Fried Chicken).

Nick: So che dovrebbe uscire un ulteriore libro della serie l'anno prossimo: " The Ayleford Skull" è vero? e nel caso potresti darci qualche anticipazione sulla trama ?

James: Non voglio svelare troppo della trama, perché condurrebbe troppo lontano. E' scritto come un mystery. C'è una grossa rapina, fenomeni psichici, rapimenti, la vivisezione, omicidi, ecc L'argomento è troppo serio per essere un libro divertente, anche se non è senza senso dell'umorismo. E' il mio libro più lungo fino ad oggi.



Nick: Due tuoi racconti: " Thirteen Phantasms " e "Paper Dragons" hanno vinto il prestigiosoWORD FANTASY AWARD, cosa significa ottenere queste conferme del
gradimento di colleghi e lettori? E dei premi possono cambiare la Carriera di
uno scrittore?


James: Di certo è meraviglioso vincere premi, anche se non necessariamente hanno un grande effetto sulla carriera di uno scrittore. Ho appena saputo che "The Affair of the Chalk Cliffs" è stato nominato per un premio Locus. Ne sono felice. Credo che sia la testimonianza, che, in qualche modo sto ancora scrivendo roba buona . In ultima analisi sono i libri, comunque, e non i premi che definiscono la tua carriera.

Nick: Il tuo lavoro principale è quello dell'insegnante di Inglese e anche di
Scrittura Creativa . In questa veste che consiglio daresti ad un giovane che
intende intraprendere la carriera di scrittore?


James: Il mio consiglio è quello di scrivere, perché è necessario scrivere, perché ti piace e perchè si è costretti a farlo. Se si desidera pubblicare, quindi bisogna inviare il vostro lavoro a vari editori senza sosta. Ci potrebbero volere anni prima di riuscire a vendere qualcosa. Se la pubblicazione è il vostro obiettivo, non durerete. Se invece la scrittura è il vostro obiettivo, si ha una possibilità.
Inoltre, ricorda che gli scrittori non fanno soldi. Trova il lavoro che pagherà l'affitto, e il conto del droghiere. Ho iniziato a insegnare nello stesso anno in cui il mio primo racconto è stato pubblicato, ed è l'insegnamento che paga i miei conti, anche se ho pubblicato in tutto il mondo. Questo non è un problema se si scrive perché si ama scrivere e si è stimolati a scrivere.

Nick: Che differenze riscontri nel mercato editoriale odierno rispetto a quando
hai cominciato tu ?


James: Quando ho iniziato,la Del Rey Books aveva da poco pubblicato La Spada di Shannara, ed era diventato evidente che un romanzo fantasy sarebbe potuto essere un best seller. Lester del Rey comprò i miei primi romanzi, anche se si trattava libri eccentrici, e laAce Books acquistò The"The Digging Leviatan" e "Homunculus", nonostante il loro essere molto strani ed eccentrici. Penso che sia più difficile vendere libri strani e stravaganti questi giorni. Gli editori hanno acquistato una mentalità più ristretta e troppo ansiosa di trovare i libri che sono evidentemente commercialmente redditizi.

Nick: Il Mondo Editoriale si sta trasformando e con esso il modo di leggere .
Vorrei un tuo parere sulle nuove tecnologie come gli eBook e in che misura
ritieni possano trasformare il mercato ?




James: Hanno già trasformato il mercato. Tutti i miei libri sono tornati in stampa in quel formato. Sempre più persone listanno leggendo . I libri stanno improvvisamente diventando a buon mercato ancora una volta, ed è possibile per i libri strani ed eccentrici per trovare un vasto pubblico. Preferisco di gran lunga la carta, ma credo che gli e-book siano il futuro dell'editoria.

Nick: In conclusione di questa nostra intervista ti chiedo i tuoi programmi
futuri (oltre al già citato "The Aylesford Skull")


James: Ho accettato di scrivere un paio di storie steampunk e un altra Novella per la Subterranean Press , e poi inizierò un nuovo romanzo, forse Steampunk, forse un sequel al mio prossimo romanzo youg adult, che Subterranean pubblicherà questa estate: "Zeuglodon",vere le avventure di Kathleen Perkins, Cryptozoologista.

Nick: Bene James, ti ringrazio per la gentilezza e per la tua disponibilità.

James: Piacere mio.


JAMES P. BLAYLOCK: THE ENGLISH VERSION!

Nick: Hello James, welcome to Nocturnia, thanks for accepting this interview. I ask you to tell us about your beginnings: your first
reading, Writers that have formed you and the novels that have more
Fan (of course this also applies to movies, TV series and more)


James P. Blaylock: I started reading at around 8 years old, when my mother bought me copies of Tom Sawyer and Huckleberry Finn. I remember reading both books over and over again for the next couple of years, and also looking through my mother’s books in order to find something equally good. What I found was The Return of Sherlock Holmes, among other books, which gave me a taste for the foggy/gothic atmosphere of the stories and for the language. My mother, seeing that I was devoted to books, started taking me to the library, where I found Jules Verne, H.G. Wells, and Edgar Rice Burroughs. I remember reading First Men in the Moon, The Mysterious Island, the Tarzan books, etc., until I read all the Verne and Wells and Burroughs that they had on the shelf. Meanwhile, I continued to read books I found at home, particularly Steinbeck and Poe. I also was heavily influenced by two films that came out when I was 9 or 10 – The Fabulous World of Jules Verne and The Fabulous Baron Munchhausen, both directed by Karel Zeiman, a Czech director. I often get credit for having published the first Steampunk story, but in fact those to films are pure Steampunk.

Nick: When you decide to become a writer? Let's talk about your first steps
as a writer.


Blaylock: I decided to be a writer when I sold my first novel to Del Rey Books in around 1980. Before that I simply wrote for the fun of it, although I was selling stories. I had no idea of it being a career, however. I was a carpenter at the time, and a part-time college teacher. When I was much younger, and reading Steinbeck, I wrote opening paragraphs in the style of Steinbeck. I never got farther than the first couple of paragraphs, however, because I didn’t really have a story to tell; I was simply in love with the language and the descriptions. When I was 11, I wrote my first story after hearing about the film Macabre, which I assumed was spelled McCobb. The story involved an evil skeleton that smoked a corncob pipe and terrorized a family in a farmhouse. When I was 13 I wrote several more stories, one about a rat exterminator who gets drunk and chops up his wife with a carving knife, and another about a land in the sewers in which live talking banana peels and apple cores. It wasn’t until I was in graduate school, however, and had met Tim Powers and a couple of other writer friends that I started writing more seriously and mailing my work to publishers.


Nick: Now I ask you to return the memory at a time that changed
History of science fiction (and literature tout court) at the time when you
Met Tim Powers and KW Jeter, the influence of Philip K. Dick and
Birth of Steampunk.


Blaylock: Tim and I met at the university and became friends. Both of us were writing stories and mailing them out. He had sold poetry to Amra magazine and was a fantasy and sf reader. I spent most of my spare time at the beach. In the following couple of years I met K.W., who was at the same university, but was a sociology major, whereas Tim and I were literature majors. Before too long Tim and I created the poet William Ashbless and Tim introduced me to Phil. My wife and I moved to northern California after I graduated, spent a year there, and then moved back to the city of Orange in central Orange County, at which time Tim had an apartment in Santa Ana, about two or three miles away. K.W. lived a couple of blocks from Tim, and Phil also lived nearby. We hung out together quite a bit, however we were as likely to talk about films or music or cats or cars as to talk about books. Whereas Tim and K.W. influenced the direction of my writing, Phil did not. He remained a friend rather than a mentor.



Nick :Do you want to talk about that period and of those novels ?

Blaylock: During that period, I wrote “The Ape-box Affair,” which I sold to Unearth Magazine, and followed that with “The Hole in Space,” which I sold to a magazine called Starwind, which unfortunately died before the story was published. K.W. constantly recommended books, particularly Henry Mayhew’s London books, which were an immense influence on my writing and still are. I was reading Robert Louis Stevenson at the time, particularly The New Arabian Nights and Jekyll and Hyde. Tim gave me two volumes of P. G. Wodehouse’s stories, and it was the combination of Wodehouse and Stevenson that inspired “The Ape-box Affair” and the Steampunk short stories that followed. I wrote a long short story about a skeleton piloting a dirigible, but the story didn’t quite work. Some years later it became my novel Homunculus. At the time that I was writing “The Ape-box Affair” K.W. was writing Morlock Night, and some years later Tim wrote The Anubis Gates. K.W. , of course, published Infernal Devices and famously coined the term “Steampunk” about 10 years after the publication of “The Ape-box Affair.” None of us had any idea that we were creating a genre, or that other writers would begin to write Steampunk novels also. My last Steampunk novel of that era was Lord Kelvin’s Machine. After that, I had no real interest in writing more Steampunk for another 15 years or so.

Nick:You are for all considered one of the fathers of Steampunk. Imagined that
You were creating a genre? And above all, what are your feelings on Steampunk today, its evolution and its current trend?

Blaylock: As I said, we had no idea that we were creating a genre, or that other writers would take it seriously. In the early 90’s the University of Bologna’s Department of Dystopian and Utopian Studies had a convention dedicated to Steampunk as dystopian literature, with a day devoted to my novels. I was invited to speak, and in fact Mondadori had just published Lord Kelvin’s Machine. Unfortunately, we didn’t have the money for international travel, so I couldn’t attend. That was the first hint that something was going on with Steampunk – that it was being taken seriously as a literary genre. It didn’t catch on as a cultural phenomenon in America, however, for another 10 years or more. It’s popularity astonished me. A few years ago I read a collection of short stories by James Norman Hall titled Dr. Dogbody’s Leg, which inspired me to write more Steampunk – two novellas, The Ebb Tide and The Affair of the Chalk Cliffs, which were published by Subterranean Press. I realized how much I enjoyed writing it, and went on to write a lengthier novel titled The Aylesford Skull, which will be published by Titan Books next January. I’ve also just completed a Steampunk story for an anthology edited by Ellen Datlow called Queen Victoria’s Book of Spells. I’m a little astonished that I find myself more interested in Steampunk now than I was 35 years ago when I was first writing it, and I’m particularly astonished at its evolution. I love all the trappings of Steampunk, and in fact as I write this I’m flying to Washington D.C. to talk about Steampunk at the Library of Congress. I find it all both wonderful and strange.

Nick: In the past the three of you have created a wonderful cultural
background working among you, who believe that it was the best result of this
Partnership?



Blaylock: I wrote “The Ape-box Affair” because I happened to be inspired by Stevenson and Wodehouse. But I went on to write more such stories largely because of my friendship with Tim and K.W. All of us were reading Victorian literature, recommending books to each other, etc. Without that friendship, and that literary interaction, there wouldn’t be any Steampunk. (Perhaps it would have arisen elsewhere, of course.)

Nick: you still feel professionally with Powers and Jeter? Will cooperate
again in the future?

Blaylock: K.W. is moving to Ecuador, as far as I know, but Tim and I still see a lot of each other. It’s hard to say what the future will bring.



Nick:What is Steampunk for you? I'd like a definition.

Blaylock : For me, Steampunk is purely literary. It’s a result of my early love of Victorian and Edwardian science fiction and mystery stories. I’ve read definitions of Steampunk – that it must take place during the reign of Victoria, or that it must involve steam engines or clockwork or such things. I don’t like definitions, however. I write Steampunk today for exactly the same reasons that I wrote “The Ape-box Affair” back in the mid 70s. In that regard, nothing has changed for me.

Nick:Let's talk about your narrative. In your novels often reflected a theme
Common, the eruption fantastic element in everyday life, which but find, happily in my opinion, with large doses of Humor, almost as if I wanted to convince the reader not to take too the characters seriously.
Am I wrong?


Blaylock: That’s certainly true about my Steampunk stories, although Lord Kelvin’s Machine was more serious, as is The Aylesford Skull. That being said, I’m very serious about humor and about my humorous characters. One thing that I like about Phil Dick’s novels is that they can be funny and tragic on the same page. The world can be both funny and tragic. I have a great interest in the fabulous/fantastic aspects of everyday life. Although this will sound silly to many people, and is far too complex for me to explain it here, in some sense I believe in the fantastic. My California novels reveal my understanding of California.


Nick: A typical example is the novel Homunculus (also published in Italy)Langdon St. Ives series there I really enjoyed your own blend of the Victorian London and the creation of creatures like the living dead. I seemed to find in this novel echoes of Dickens's pessimistic last and an exuberant Baroque period. For the second time, I ask: is a my analysis wrong?

Blaylock: You’re correct, I think. I was reading a lot of Dickens at the time, and Stevenson, too – especially Jekyll and Hyde, which I often re-read because I taught it in lit classes. I’m happy that I wrote that before zombies became particularly popular. When I wrote Homunculus, I had been to London only one time, for about a week. I went around looking for evidence of old London, and found a lot of it. (On more recent trips, I’ve discovered that old London is harder to find, although it’s easy to find a MacDonalds hamburger or Kentucky Fried Chicken.)

Nick:I know I should be out another book in the series next year: The
Aylesford Skull is true? and if you could give us some early on plot?


Blaylock: I don’t really want to reveal much of the plot, because it would give too much away. It’s written as a mystery. There’s grave robbery, psychic phenomena, kidnappings, vivisection, murders, etc. The subject matter is too serious for it to be a funny book, although it’s not without a sense of humor. It’s my longest book to date.



Nick :Two your stories: "Thirteen Phantasms" and "" Paper Dragons "won the
prestigious WORD FANTASY AWARD, what it means to get these confirmations of Index of colleagues and readers? And the rewards can change the Career of a writer?


Blaylock: It’s wonderful to win awards, certainly, although they don’t necessarily have a big effect on a writer’s career. I’ve just learned that “The Affair of the Chalk Cliffs” is nominated for a Locus Award. I like that. It’s evidence, I think, that I’m still writing good stuff by some measure. Ultimately it’s the books, however, and not the awards that define your career.

Nick: Your main job is English teacher and also Creative Writing. In this capacity, what advice would you give to a young man who intends to pursue a career as a writer?

Blaylock: My advice is to write because you must write, because you enjoy it and are compelled to do it. If you want to publish, then send your work out to publishers relentlessly. It might take years before you sell anything. If publishing is your goal, you won’t last. If writing is your goal, you have a chance. Also, remember that writers don’t make much money. Find work that will pay your rent and groceries bill. I started teaching in the same year that my first story was published, and it’s teaching that pays my bills, even though I’ve been published all over the world. That’s not a problem if you write because you love to write and are compelled to write.

Nick: What evidence differences in the publishing market today than when
You started?



Blaylock: When I started, Del Rey books had recently published The Sword of Shanara, and it was apparent that a fantasy novel could be a best seller. Lester del Rey bought my first novels even though they were eccentric books, and Ace bought The Digging Leviathan and Homunculus despite their being very strange and quirky. I think it’s harder to sell strange and quirky books these days. Publishers have gotten more narrow minded and too anxious to find books that are evidently commercially viable.

Nick: The editorial World is changing and with it the way you read.
I would like your opinion on new technologies such as eBooks, and how far believe could transform the market?


Blaylock: They’ve already transformed the market. All of my books are back in print in e format. More people are reading than ever before. Books are suddenly becoming cheap again, and it’s possible for strange and eccentric books to find a broad audience. I much prefer paper, but I believe that e-books are the future of publishing.

Nick: In conclusion of our interview I ask for your applications future (in addition to the previously mentioned The Aylesford Skull)

Blaylock: I’ve agreed to write a couple of steampunk stories and another novella for Subterranean Press, and then I’ll start a new novel, perhaps Steampunk, perhaps a sequel to my forthcoming young adult novel, which Subterranean will be publishing this summer: Zeuglodon, the True Adventures of Kathleen Perkins, Cryptozoologist.

Nick:Well James, I thank you for your kindness and your availability.

Blaylock: My pleasure.

STEAMPUNK ! TALKING ABOUT JAMES P. BLAYLOCK

James P. Blaylock è uno di quegli scrittori provenienti da quel substrato culturale, del tutto particolare ed irripetibile, che è la California
L' autore di cui parleremo in questi giorni, nasce nel 1950 nella mitica Long Beach all'interno dello Stato dell'Oro .
James Paul Blaylock a differenza dei suoi coetanei del periodo, però, dimostra una gran passione nei confronti della letteraura ed una fervida immaginazione, doti che lo porteranno alla decisione di iscriversi alla prestigiosa California State University.
Quelli, col senno di poi, saranno gli anni più importanti della sua vita, anni che cambieranno la narrativa di genere fantastico.

Blaylock stringe amicizia con due ragazzi con cui condivide filosofia di vita e passioni: Tim Powers e KW Jeter; tutti e tre amano la fantascienza, ma non apprezzano totalmente il filone imperante del Cyberpunk, certo in quel periodo entreranno in contatto con Philp K. Dick che diventerà per molti sensi il loro mentore.

Però il terzetto di scrittori in erba non si sente completamente a suo agio con storie di connessioni neurali; spazi virtuali e di rapporti variabili tra esseri umani e tecnologie della rete.; ai tre interessano ben altri scenari. Sarà l'ambientazione di una Londra Vittoriana quella dei libri di Conan Doyle e di Wells a conquistarli.
Un ambientazione ucronica in cui al posto dell'energia elettrica è il vapore ad essere strumento dell'evoluzione.


Di quei primi anni ne ho parlato anche QUI, nasce quindi un nuovo genere letterario : lo steampunk e i tre uomini ne saranno i padri abbastanza consapevoli; o meglio nasce una nuova catalogazione per indicare un tipo di storie, che magari esistevano già prima dei tre californiani, ma che spesso passavano quasi inosservate .


A tutto questo Blaylock aggiungerà un ulteriore tocco personale col suo stile spesso ironico,ma fondamentalmente affabulatorio. L'uomo di Long Beach nel corso degli anni preferirà descrivere delle incursioni del fantastico nel nostro mondo piuttosto che creare improbabili mondi fantasy. Al punto che molti critici dovendo descrivere lo stile di James P. Blaylock preferiscono parlare di realismo magico.

-LE OPERE.


Il ciclo più importante scritto da James P. Blaylock è quello chiamato, alternativamente, di Narborndo o di Langdon St.Ives, rispettivamente villain ed eroe principale della serie, in cui la Londra vittoriana fa da sfondo ai tentativi del geniale criminale Narbordo di conquistare il potere.
Di questo ciclo, di cui presto uscirà un nuovo capitolo in America, i romanzi più importanti sono indubbiamente HOMUNCULUS(1986) che narrerà di una bizzarra invasione di creature simili ai morti viventi contrastata da Langdon e dai suoi alleati,nonchè il suo seguito LA MACCHINA DI LORD KELVIN (1992).

Degna di nota è anche la "BALUMNIA TRILOGY, una serie ispirata liberamente a Il Vento nei Salici di Kenneth Grahame e aLo Hobbit

Blaylock dimostra di essere a suo agio anche nel campo della narrativa breve; due suoi racconti: PAPER DRAGON e THIRTEEN PHANTASMS hanno vinto il prestigioso Word Fantasy Award nel 1986 e nel 1987.


In italia il nostro autore è stato tradotto in anni ormai lontani per chi fosse interessato,HOMUNCULUS ha avuto un edizione per Bompiani nel 1995, LA MACCHINA DI LORD KELVIN è stato stampato dalla sempiterna Urania addirittura un anno prima.

Da sempre Blaylock alterna l'attività di scrittore all' attività di insegnante di Inglese e di scrittura creativa alla prestigiosa Chapman University, da tempo però ha preferito ambientare i suoi racconti nella sua amata Orange County piuttosto che nella nebbiosa e misteriosa Inghilterra ottocentesca.

Penso che abbiate indovinato chi sarà il prossimo scrittore intervistato da Nocturnia, vero?

L' Amore nella SF: Henry Kuttner e C.L Moore.

Ripropongo qui un post che è stato scritto per la blogzine collettiva IL FUTURO E' TORNATO che, tra parentesi, vi consiglio di tenere sempre d'occhio, se non altro per gli articoli di gran qualità dei miei quattro soci. Anzi, se qualcuno di voi lettori avesse voglia di collaborare, si sentisse libero di proporsi: a noi, non può che fare piacere.
Il Post fa parte di una serie dedicata alle coppie di scrittori, altri ne usciranno, in linea di massima, sempre nel fine settimana.


Ne approfitto, per sottoporvi un piccolo dubbio, che spero mi aiuterete a risolvere: mi sono tornate indietro contemporaneamente due delle cinque interviste che avevo inviato:una è con il bravissimo Autore di Hard Science Fiction Roger MacBride Allen l'autore del classico L'Anello di Caronte nonchè proseguitore dell'opera di Asimov, l'altro è invece James P. Blaylockl'autore di Homunculus, colui quindi che ha creato lo Steampunk sia come nome che come genere.

La domanda è: quale delle due interviste volete che sia pubblicata per prima?



Gli scrittori sono esseri umani con pregi e difetti comuni a tutti noi, noi li conosciamo quasi esclusivamente tramite le loro opere, solo ultimamente riusciamo a scoprire i volti degli uomini e delle donne dietro i racconti.
Eppure dietro i volti, dietro le foto, dietro le opere scritte si nascondono storie di vite umane.


Storie di persone, che hanno le loro simpatie, antipatie, inimicizie.
E che alle volte s'innamorano.
Ecco una di quelle storie che merita di essere raccontata.

Anno 1936.Il californiano Henry Kuttner è un aspirante giovane scrittore di belle speranze e come molti altri scrittori di belle speranze gravita attorno alla rivista Weird Tales.
Il suo mito è lo scrittore Howard Phillips Lovecraft, Kuttner è già in contatto epistolare col gigante di Provvidence, ma proprio perchè vorrebbe scrivere come lui comincia a mandare lettere anche agli altri scrittori del gruppo di Weird Tales .

Ce n'è uno in particolare il cui stile affascina il giovane.

Tre anni prima sulla stessa rivista è infatti apparso Shambleau un meraviglioso racconto a firma di un certo C.L. Moore, in seguito lo stesso autore lancerà una serie di heroic fantasy sulla falsariga di Conan, dai toni più cupi e con protagonista una donna: Jirel di Joiry.
Il giovane Henry, che nel frattempo ha cominciato a vendere le sue prime storie, scrive ammirato al suo più famoso collega.
La prima lettera comincia con un : "Dear Mister C. L. Moore.
Ma la risposta non sarà quella che lui si aspetta.
E gli cambierà per sempre la vita.




Nelle successive corrispondenze, un divertito e sorpreso Kuttner scopre che non esiste un
Mister C.L. Moore, però esiste una Catherine Lucille Moore, che, del resto, non ha mai fatto molto per nascondere la sua vera identità, solo che siamo pure sempre negli anni trenta...difficile anche il solo pensare che una donna possa scrivere storie come quelle che appaiono su Weird Tales, la rivista "pulp" per eccellenza.
I due si scrivono lunghe lettere, cominciano a collaborare professionalmente, nel 1938 finalmente s'incontrano.
E si perdono l'uno nell'altra.
Non lo dico solo perchè due anni dopo si sposeranno, non sono così romantico; i due scrittori si perderanno l'uno nell'altra perchè sarà sempre più difficile che scrivano separati ma quando scriveranno assieme sarà praticamente impossibile che lettori ed esperti capiscano dove termini il lavoro dell'uno e dove cominci quello dall'altra.
Henry Kuttner ha ormai abbandonato lo stile lovecraftiano degli esordi, che ormai utilizza sempre più raramente, e solo per storie omaggio nei confronti del suo antico mentore; adesso ha acquisito uno stile più cerebrale, però risulta essere più veloce della moglie, che dal canto suo, ha più tecnica del marito.
Ma quando scrivono assieme questo non conta, i due si fondono, creano storie come se fossero una persona sola. La coppia diventa specialista in storie di fantascienza, tre saranno i filoni che maggiormente tratteranno in questa parte della loro carriera: storie di bambini meraviglia; storie di robot totalmente differenti da quelle di Isaac Asimov e racconti su scienziati pazzi. Racconti come The Twonky (1942), che praticamente ricreano il genere SF.

Ci sono le eccezioni scritte singolarmente, ovviamente,come le storie del ciclo di Gallegher, riunite nel volume Robots Have No Tails scritte dal solo Henry Kuttner, c'è l'estrema velocità dell'uomo, che spesso utilizza diversi pseudonimi , i più famosi ed utilizzati saranno Lewis Padgett e Lawrence O' Donnell,che spesso da soli occuperanno interi numeri di riviste.
La cosa andrà talmente avanti, che ad un certo punto si parlerà di una vera e propria "sindrome- Kuttner": a farne le spese sarà anche un giovane debuttante di nome Jack Vance, scambiato per un ennesimo alias dello scrittore californiano.



Qualcosa si spezza, però,le condizioni di salute di Henry Kuttner, che non sono mai state particolarmente buone peggiorano sempre più: l'uomo proprio quando sta per realizzare il suo antico sogno di laurearsi, muore per un attacco cardiaco nel 1858.

Caterine Lucille Moore ne esce distrutta, praticamente non scriverà più nè Fantasy nè Science Fiction, certo camperà vendendo sceneggiature per diverse serie televisive, ma niente più racconti inediti, certo si risposerà nel 1963 ma avrà cura di scegliersi un marito che non sia uno scrittore, che sia totalmente distante dal suo vecchio mondo.
Nessun confronto, nessuna sofferenza.

Ma il suo vecchio mondo non si dimenticherà mai totalmente di lei: nel 1981 la scrittrice ottiene uno dei massimi premi della fantascienza, il Word Fantasy Award, lei promette in continuazione di riprendere a scrivere...ma sa che non manterrà mai la promessa.
Non potrà farlo, l'Alzheimer la sta consumando e nel 1987 il suo corpo smette di resistere.
Forse il suo spirito era già morto anni prima, forse.
Le storie per fortuna, almeno quelle non muoiono mai,

DALLA PARTE DI EVA. LA VITA E LA MORTE DI DOMINIQUE DUNNE.


Ho spesso rilevato su queste colonne quanto sia complesso il lavoro dell' Attore, eviterò in questo caso di ripetermi.
Eppure è così, salvo alcuni privilegiati, quelli che vediamo su tutte le copertine gli Attori, sono un classico esempio di adattabilità, o se preferite utilizzare termini più alla moda: di precariato e di flessibilità.

Spesso come ho descritto QUI, QUI e QUI è il destino cinico e baro a metterci la mano, altre volte possono essere delle tragedie che creano sinistri aloni di leggenda perfino sui Film e sulle Serie interpretate, più spesso è solo a causa un banale cambio dei gusti del pubblico : il telefono smette semplicemente di squillare e si rimane a casa dal lavoro più consumati di una sigaretta usata.
Questa però non è uno di questi casi di normale decadenza, no questa è una storia che fa ancora male.


Ne abbiamo già parlato, certo; eppure sempre o quasi affrontando storie da un punto di vista maschile. In questo caso riapriremo il riflettore di Kult Actors su un esponente dell'altra metà del cielo:una delle tante piccole Eva che rendono degna di essere vissuta la vita di noi immeritevoli Adamo.
Una parte di umanità, quella femminile, che spesso ne è anche la parte migliore.


DOMINIQUE DUNNE
Oggi il nome e il volto di questa brunetta californiana rischiano di non dirvi più niente, ma nel 1982 Dominique Dunne stava il vivendo il "suo" anno d'oro.

Dominique Ellen Dunne sin dalla sua nascita a Santa Monica nel 1959 respira aria di Cinema: il padre è un famoso produttore \scrittore, i suoi nonni sono sceneggiatori, perfino il suo fratello maggiore Griffin sarà un attore di una certa fama negli anni Ottanta.

Lei non ci sta a sentirsi una raccomandata, non ne vuole sapere di una carriera preconfezionata e cerca la sua strada personale; aiutata in questo dalla sua passione segreta. L'Italia.


Dominique trascorre un anno a Firenze compiendo diversi lavori per mantenersi, perfino quando tornerà in California lavorerà come traduttrice presso la locale sede della Commissione Commercio Italiana.
Arriva però il momento in cui il mestiere di famiglia la rivendica compiutamente per sè, forse ci metterà una mano il destino, ma la protagonista della nostra storia comincia a recitare sul serio.

Prima una lunga gavetta attraverso molte delle serie che impazzano lungo il piccolo schermo, poi l'occasione della vita.

POLTERGEIST.


Anche il cinema del perturbante nel 1982 sta per cominciare una lunga fase di nuovi splendori, alla Dunne viene offerto un ruolo di primo piano in una nuova pellicola in cui è coinvolto anche uno dei nuovi Re di Hollywood: Steven Spielberg. Lei dovrebbe interpretare il ruolo di Dana Freeling,la figlia maggiore della famiglia che andrà a vivere nella casa costruita sopra il vecchio cimitero indiano.
Spielberg però che in quell'anno sta già girando E.T. per clausole contrattuali può comparire solo in veste di produttore e affida la regia ad un altro regista di gran talento, Tobe Hooper.
La cosa non sarà di grande aiuto durante le riprese.


Non sarà mai ben chiaro dove finirà il lavoro di Spielberg e dove comincerà quello di Hooper, ci saranno affermazioni contrastanti, anche da parte degli interessati su chi ha realizzato la maggior parte degli storyboard.
Gli stessi membri del cast nel corso degli anni rilasceranno dichiarazioni discordanti al proposito.
Sia come sia in Poltergeist in alcune scene si vedono le mani, le "cifre stilistiche" di entrambi i cineasti.

E sia come sia il clima sul set non è sempre dei migliori, si arriva ad utilizzare veri scheletri umani per risparmiare e per offrire effetti visivi migliori.
Forse è in quel preciso momento che nasce la leggenda, prima tra gli addetti ai lavori e poi nel pubblico, della Maledizione di Poltergeist.


Ma Dominique ha appena ventidue anni, la vita le sorride.Il film ha un successo mondiale, la sua carriera può ritenrsi ormai lanciata, al punto che le viene offerto un ruolo nella miniserie televisiva V- VISITORS.

In più trova l'amore. O almeno lei così crede.
C'è John Thomas Sweeney, un giovane cuoco del prestigioso Ritz comincia a farle un corteggiamento spietato,corteggiamento a cui lei non si sente indifferente. I due,quasi immediatamente, cominciano a convivere assieme.
Saranno cinque mesi d'inferno.

Sweeney si dimostra geloso, aggressivo, compulsivo, la ragazza che ne teme il carattere violento segue il consiglio di alcuni amici lascia l'uomo e comincia a preparare le sue scene per VISITORS.
L'ex fidanzato non si arrende, uomini così non lo fanno mai.

La sera del 30 Ottobre 1982 la Polizia di Los Angeles riceve una telefonata concitata: un giovane cuoco confessa di aver appena strangolato la sua ex, un attrice di belle speranze nel vialetto sotto casa della ragazza.



NON CI SARA' LIETO FINE.


Dominique Ellen Dunne si spegne in Ospedale dopo quattro giorni di agonia, per i giornaletti scandalistici il suo nome sarà solo un altro tassello della presunta Maledizione di POLTERGEIST, una confusa storia che si baserà da qui in poi sulle morti improvvise di quattro degli attori coinvolti in quel franchise, dimenticando così che dietro ogni foto ed ogni nome prima c'era solo una vita scomparsa.
A J. T. Sweeney reo confesso di omicidio le cose andranno indubbiamente meglio; dopo solo quattro anni di carcere l'uomo verrà liberato, assumerà un nome fittizio e semplicemente scomparirà dalla circolazione.



Rimangono solo le Foto di una brunetta minuta, rimane solo la Leggenda di un film maledetto, così come resta un uomo da qualche parte nel Nord America.


John Thomas Sweeney ha distrutto la vita di una creatura molto migliore di lui, così come si stritolano le farfalle, compiendo in questo modo lo stesso percorso di molti altri prima e dopo di lui: uomini incapaci di sopportare l'abbandono, incapaci di comprendere il come una donna possa vivere bene anche senza di loro. Inadatto a tollerare la felicità della sua ex donna ha semplicemente deciso di cancellarla.



Ma in questo mondo dove nasciamo e dove, spesso moriamo in solitudine, l'unica che avrebbe avuto il diritto di decidere della sua vita sarebbe dovuta essere solo lei: Dominique Dunne.



Cortesie Per Gli Ospiti: Giveaway di Compleanno Per Matteo E un Racconto Di Gelo.

Sono sempre felice quando qualcosa di bello avviene ai miei amici, oggi posso segnalare ben due casi.

Matteo Poropat, lo shamano nazionale in occasione del suo compleanno ha istituito un vero e proprio Giveaway.
L'occasione serve anche per festeggiare la recente soddisfazione di una SUA POESIA al concorso letterario di Empoli; la poesia poi è stata raccolta assieme alle altre selezionate nel volume che vedete nel post.
Adesso, se siete amanti del genere, avete l'occasione di vincere una copia del libro.


Le regole del Giveaway sono semplici:

1) Scrivete un commento di senso compiuto a QUESTO post con un indirizzo email dove contattarvi in caso di vittoria.
2) Se potete diffondete l’articolo sul web, come preferite, con un post sul vostro blog, un link pubblicato sulla vostra bacheca di fb, in un messaggio #twitter, su Google+,…
3) Avere pazienza che il sottoscritto deve capire come funziona random.org, sito necessario a selezionare il vincitore.
4) Il tutto entro il 31 maggio 2012 alle 23.59, ché a mezzanotte escono le streghe e i folletti e il Poropat ci ha da fare.


Che ne dite, partecipate?

La seconda notizia è fresca di ieri.
Si sono appena concluse le selezioni per la prima fase del Concorso STELLA DOPPIA : cinque racconti sono stati selezionati per la l'assegnazione della vittoria finale per il Miglior Racconto di Fantascienza. Il Concorso era stato istituito da Fantascienza.Com e Urania.
Adesso arriva la parte con la Sorpresa:
Il Racconto Nel Ventre della Nereide scritto da Raffaele Serafini e Giuseppe Agnoletti, pur non riuscendo ad arrivare alla Finale si è conquistato una meritata segnalazione d'onore.

Ne approfitto per fare i complimenti al nostro amico Raffaele Serafini, meglio conosciuto come gelostellato .

Avete indovinato, proprio lui: l'inventore del FUN COOL, colui che spesso sfotto bonariamente chiamandolo cagunzio.
Oggi non lo sfotterò per niente, perchè lui "sa" scrivere e lo dimostra spesso.
Bravo gelo siamo tutti orgoglioni di te. O era orgogliosi?
Mahhh?!?! ?

Le Cose Che Non Accetto (più)....!


Insomma anche la boa dei quarantatre anni è ormai alle spalle, non
che mi senta diverso, però in teoria dovrei diventare più saggio, magari più menefreghista o scoraggiato.

Noto però che sono sempre maledettamente quel vecchio pirla che ero anche l'altro ieri.

Ho anche meno pazienza nei confronti di questo mondo che non capisco e questo per me è un ritornare indietro.
Fino a venticinque- trent'anni ero una persona molto passionale, financo istintivo. Difendevo a spada tratta le mie idee;
Ma passata quella fase ?
Io si e tanto.
Poi la vita - notoriamente una grandissima puttana
- mi ha insegnato il significato delle parole come : diplomazia; dialogo, rispetto per chi non la pensa come me e specialmente mi ha fatto incontrare con la parola pazienza.
Ora peró, chiamatela crisi di mezza etá, chiamatela come volete, ci sono situazioni, ci sono condizioni ed idee che, mi rendo conto, non meritano piú nè il mio rispetto nè la mia pazienza.
Sono polemico?
Forse, ma alcune delle cose a cui ho assistito in questi ultimi mesi hanno di nuovo fatto scattare quel click.
Trattengo i dati personali, però ecco un piccolo armamentario di alcune cose nelle quali non vorrei più imbattermi :


-Il dover assistere agli Scandali legati al Finanziamento Pubblico ai Partiti, quando la maggioranza dei cittadini italiani, me compreso nel 1993 andò a votare un certo Referendum, peraltro vinto, sull'abolizione del Finanziamento Pubblico ai Partiti.

-Il dover vedere gli stessi che erano al Governo fino a ieri tentare di rifarsi una verginità politica comportarsi come se in questi ultimi venti anni fossero stati all'opposizione.
Faccio un esempio pratico: a me non piacciono le politiche del Prof. Mario Monti, anche perchè a mettere nuove Tasse sarei capace anche io che non sono certo un professore, ma se siamo arrivati al Prof. Mario Monti è perchè chi ci ha governato prima ci ha raccontato solo favole e barzellette. Qualcuno ricorda le varie frasi sul fatto che la crisi non avrebbe mai toccato l'Italia ?


- Il dover vedere i cosidetti Maestri di Vita , e Dio o chi per lui mi è testimone se in vita mia non ne ho conosciuto troppi quelli che fanno la morale a tutto e a tutti quanti, quelli che hanno una risposta sempre pronta per ogni cosa e che magari ti condannano a priori
Peccato che poi sono i primi a non metterla in pratica.


- Rendermi conto che molti dei Politici che vedo in giro adesso sono gli stessi che erano in circolazione nel Millenovecentonovanta, nel millenovecentoottanta, nel millenovecento e...
..e poi facendo il confronto con gli altri Stati, il dovermi rendere conto che in Francia o in Inghilterra alla prima sconfitta elettorale SI RITIRANO.
Questo non vuol dire che mi sono convertito all' Antipolitica.
Io credo nel Sistema.
Ma il Sistema deve cambiare.



- La Vivisezione o la sperimentazione sugli animali.
Argomento pesante questo, certo non condivido i blitz in stile Green Hill, non assentirei mai a fare qualcosa di illegale.
Però io sono dalla parte degli Animali.
E non credo nella validità della sperimentazione su delle povere bestie.
Certo sono colpevole anche io, perchè tanto per dirne una, io la carne la mangio.
Però, però... anche la comunità scientifica non è tanto compatta sulla infallibilità dei test su animali (a parte qualche irriducibile dogmatico, cioè simpatiche personcine incontrate anche di recente con cui non ci si può nemmeno confrontare perchè tanto hanno ragione sempre e solo loro).
In questi anni, poi abbiamo assistito a diversi casi, alcuni anche clamorosi, di medicinali testati con successo con questa metolodologia risultare poi inutili o, peggio, dannosi sugli esseri umani.

E per come la vedo io, basta anche un unico fallimento per rendere infondata l'intera Teoria su cui si basa la giustificazione della ricerca su Animali o della Vivisezione; troppe sono le differenze tra le fisiologie.

Certo, non tutti voi condividerete questa mia idea, è giusto e lo capisco. Il diritto di avere idee divergenti fa parte della democrazia, cioè una cosa che io difenderò sempre.
La mia stima per voi non diminuirebbe di un millimetro ve lo assicuro.

Qualcuno però prima o poi, mi dovrà spiegare il senso della sperimentazione su Animali per l'industria Cosmetica, tanto per dirne una.


Sono un fottuto animalista. Ecco l'ho detto.
E sono anche un maledetto vecchietto adesso. Lol
Vabbè perdonatemi il piccolo sfogo estemporaneo,in settimana torniamo a parlare delle cose che ci piacciono.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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