Here the interview with James P. Blaylock , American writer autor of "Homunculus" and "The Digging Leviathan", one of the fathers of the genre Steampunk .
At the end of the Italian version will find the original interview in English.
I thank James P. Blaylock for his kindness.
Nick: Ciao James, benvenuto su Nocturnia, grazie per aver accettato
quest'intervista. Ti chiedo di parlarci dei tuoi inizi : le tue prime letture,
gli scrittori che ti hanno formato e i romanzi che ti hanno maggiormente
appassionato (questo nauralmente vale anche per film, serie tv e altro)
James: Ho iniziato a leggere a circa 8 anni, quando mia madre mi ha comprato delle copie di "Tom Sawyer" e "Huckleberry Finn". Ricordo di aver letto entrambi i libri più e più volte nel corso dei successivi due anni, dopo ho anche cercato tra i libri di mia madre per trovare qualcosa di altrettanto buono. Quello che ho scoperto, tra gli altri libri, è stato "Il Ritorno di Sherlock Holmes", che mi ha lasciato il gusto per la lingua e per l'atmosfera nebbiosa / gotica delle storie. Mia madre, vedendo che mi stavo dedicando ai libri, ha cominciato a portarmi in biblioteca, dove ho trovato Jules Verne, HG Wells e Edgar Rice Burroughs. Mi ricordo di aver letto "First Men in The Moon", "L'Isola Misteriosa", i libri diTarzan, ecc, fino a quando ho letto tutto quello che avevano sugli scaffali di Verne, Wells, Burroughs. Nel frattempo, continuavo a leggere i libri che trovavo a casa, in particolare Steimbeck e Poe. Fui anche fortemente influenzato da due film che uscirono quando avevo 9 o 10 anni - The Fabulous World of Jules Verne e The Fabulous Baron Munchausen, entrambi diretti da Karel Zeiman, un regista ceco. Spesso mi riconoscono il merito di aver pubblicato la prima storia Steampunk, ma in realtà sono quei film che sono puro Steampunk.
Nick: Quando hai deciso di diventare uno scrittore? Parliamo dei tuoi primi passi
come autore.
James: Ho deciso di diventare uno scrittore quando ho venduto il mio primo romanzo a Del Rey Books intorno al 1980. Prima di allora ho semplicemente scritto per il gusto di farlo, anche se avevo già venduto storie. Non avevo idea che potesse diventare una carriera, però. In quel momento lavoravo come falegname e insegnante part-time al college. Quando ero molto più giovane, ed ero influenzato dalla lettura di Steimbeck, scrivevo dei paragrafi di apertura nello stile di Steimbeck. Non andavo mai oltre il primo paio di paragrafi, però, perché non avevo veramente una storia da raccontare, era semplicemente l'amore per la lingua e per le descrizioni.
Quando avevo 11 anni, ho scritto il mio primo racconto dopo aver sentito parlare del film Macabre, che davo per scontato che fosse scritto da McCobb.
La storia parlava di uno scheletro maligno che fumava la pipa di pannocchia e terrorizzava una famiglia in una casa colonica.
Quando avevo 13 anni ho scritto poi diverse altre storie,una su uno sterminatore di topi che si ubriaca e fa braciole di sua moglie con un coltello, e un altro su un terreno nelle fogne in cui vivono bucce di banana e torsoli di mela parlanti. Tuttavia, è stato solo quando alla scuola di specializzazione ho conosciuto Tim Powers e un paio di altri amici scrittori che ho iniziato a scrivere più seriamente e a spedire i miei lavori agli editori.
Nick: Adesso ti chiedo di tornare con la memoria ad un periodo che ha cambiato la
storia della fantascienza(e della letteratura tout court) all'epoca della tua
conoscenza con Tim Powers e KW Jeter, l'influenza di Philip K. Dick e la nascita dello Steampunk.
James: Ho conosciuto Tim all'Università e diventammo subito amici. Entrambi stavamo scrivendo delle storie che spedivamo fuori agli editori . Lui aveva venduto una poesia alla rivista Amra ed era un lettore di fantasy e sf.
Io, invece trascorrevo la maggior parte del mio tempo libero in spiaggia.
Nel due anni successivi ho incontrato KW, che era presso la stessa università, ma lui era un sociology major, mentre Tim e io eravamo literatury major Dopo molto tempo Tim e io creammo il poeta William Aschbless ( Nota di Nick: un personaggio immaginario nato per scherzo e poi diventato il protagonista di molte storie, vedi QUI) e Tim mi ha fatto conoscere Phil Dick.
Dopo la laurea mia moglie e io ci trasferimmo a nord della California, dove trascorsi un anno lì, e poi mi trasferì di nuovo nella città di Orange, nel centro della Orange County,in quel momento Tim viveva in un appartamento a Santa Ana,a circa due o tre chilometri di distanza. K.W abitava a un paio di isolati da Tim, e anche Phil viveva nelle vicinanze. Siamo usciti insieme un bel po', ma c'erano molte più probabilità che discutessimo di film o musica, o gatti o automobili che di libri. Mentre Tim e K.W. hanno influenzato la direzione della mia scrittura, Phil non lo ha fatto. E' sempre rimasto un amico piuttosto che un mentore.
Nick: Ti va di parlarci di quel periodo e di quei romanzi?
James: In quel periodo, ho scritto "The Ape-box Affair", che ho venduto a Unearth Magazine, e in seguito " The Hole in Space ", che ho venduto ad una rivista chiamata StarWind, che purtroppo fallì prima che la storia fosse pubblicata. K.W mi consigliava sempre libri, in particolare gli scritti londinesi di Henry Mayhew, che hanno avuto un'influenza enorme sul mio modo di scrivere e ce l'hanno tuttora.Io in quel periodo stavo leggendo Robert Louis Stevenson, in particolare The New Arabian Nights e Jekyll e Hyde. Tim mi diede due volumi delle storie di PG Wodehouse,, fu quindi la combinazione tra Wodehouse e Stevenson che mi ispirò The Ape-box Affair" S e le storie brevi Steampunk che seguirono. Scrissi una lunga storia breve su uno scheletro che pilotava un dirigibile, ma la storia non funzionava. Alcuni anni più tardi si è trasformata nel mio romanzo "Homunculus".
Nello stesso momento in cui io stavo scrivendo The Ape-box Affair" KW stava scrivendo "La Notte dei Morlock", e qualche anno dopo Tim scrisse "The Anubis Gates".. Ovviamente,K.W. pubblicò "Infernal Devices" e ha coniato il famoso termine "Steampunk" circa 10 anni dopo la pubblicazione di "The Ape-box Affair." Nessuno di noi aveva l'idea che stessimo creando un genere, o che anche altri scrittori avrebbero cominciato a scrivere romanzi Steampunk. Il mio ultimo romanzo Steampunk di quel periodo è stato "La Macchina di Lord Kelvin. Dopo di che, non ho avuto più alcun interesse reale per scrivere altri libri Steampunk per 15 anni o giù di lì.
Nick: Dato che sei unaninemente considerato uno dei padri dello Steampunk. Immaginavate che stavate creando un genere ? E sopratutto qual'è la tua impressione sullo
Steampunk attuale, la sua evoluzione e la sua attuale tendenza?
James: Come ti ho detto, non avevamo idea che stavamo creando un genere, o che altri scrittori ci avrebbero preso sul serio. Nei primi anni '90 il Dipartimento di Studi Distopici e Utopici dell'Università di Bologna istituì una convention dedicata allo Steampunk inteso come letteratura distopica, con un giorno dedicato ai miei romanzi. Ero stato invitato a parlare, e in effetti la Mondadori aveva appena pubblicato "La Macchina di Lord kelvin". Sfortunatamente, non avevamo i soldi per i viaggi internazionali, quindi non ho potuto partecipare.
Questo però è stato il primo indizio che qualcosa stava cambiando con lo Steampunk - che veniva preso sul serio come un genere letterario. Tuttavia in America non era stato considerato come un fenomeno culturale, per almeno altri dieci anni o più .
E la popolarità che mi ha stupito. Qualche anno fa ho letto una raccolta di racconti di James Norman Hall intitolato Dr. Dogbody Leg, che mi ha ispirato a scrivere ancora Steampunk - due romanzi, "The Ebb Tide" e "The Affair of the Chalk Cliffs", che sono stati pubblicati dalla Subterranean Press. Ho capito quanto mi sono divertito a scriverli, ed ho continuato a scrivere un romanzo voluminoso intitolato " The Skull Aylesford", che sarà pubblicato dalla Titan Books il prossimo gennaio. Ho anche appena terminato una storia Steampunk per un'antologia a cura di Ellen Datlow intitolata Queen Victoria’s Book of Spells .
Sono un po' stupito dal fatto che mi trovo più interessato adesso allo Steampunk di quanto lo fossi 35 anni fa, quando ne stavo cominciando a scrivere, e io sono particolarmente stupito della sua evoluzione. Amo tutti gli orpelli dello Steampunk, e infatti mentre ti scrivo questo sto volando a Washington DC per discutere sullo Steampunk presso la Biblioteca del Congresso. Trovo che tutto questo sia meraviglioso e strano.
Nick: In passato voi tre avete creato un bellissimo humus culturale collaborando
tra voi, quale ritieni che sia stato il risultato migliore di questa
collaborazione?
James: Ho scritto "The Ape-box Affair" perché mi è capitato di essere ispirato da Stevenson e Wodehouse. Ma ho continuato a scrivere queste storie per la maggior parte a causa della mia amicizia con Tim e K.W..ù Tutti noi eravamo appassionati di letteratura vittoriana e ci consigliavamo libri gli uni agli altri, ecc, senza la nostra amicizia e senza l'interazione letteraria, non ci sarebbe alcun Steampunk. (Magari sarebbe nato altrove, naturalmente.)
Nick: Vi sentite ancora professionalmente con Powers e Jeter? Collaborerete ancora in futuro?
James: K.W. sta viaggiando in Ecuador, per quanto ne so, ma Tim e io ancora ci incontriamo spesso. E' difficile dire che cosa porterà il futuro.
Nick: Cos'è per te lo Steampunk? Vorrei una una definizione.
James: Per me,la definizione di Steampunk è puramente letteraria. E' un risultato del mio amore precoce per la fantascienza vittoriana ed edoardiana e le storie del mistero. Ho letto molte definizioni di Steampunk - che deve per forza aver luogo durante il regno di Vittoria, o che deve coinvolgere i motori a vapore o ad orologeria o cose del genere. Non mi piacciono le definizioni, comunque. Io scrivo oggi Steampunk esattamente per le stesse ragioni per cui ho scritto "The Ape-box Affair" a metà degli anni '70. A tale proposito, non è cambiato nulla per me.
Nick: Parliamo della tua narrativa. Nei tuoi romanzi riscontro spesso un tema
comune, l'irrompere dell'elemento fantastico nella vita di ogni giorno , che
però s'incontra, felicemente secondo il mio parere, con grosse dosi di
umorismo, quasi come se volessi convincere il lettore a non prendere troppo sul
serio i personaggi.
Sbaglio?
Nick: Un esempio tipico è il Romanzo " Homunculus " (pubblicato anche in Italia)
della serie Langdon St. Ives lì mi è piaciuto molto la tua commistione tra la
Londra Vittoriana e la creazione di creature simili a i morti viventi. Mi è
sembrato di trovare in quel Romanzo echi del Dickens pessimista dell'ultimo
periodo e una esuberanza Barocca .Per la seconda volta, ti chiedo: è una
analisi sbagliata la mia?
James: Credo che tu sia sulla strada giusta.All'epoca stavo leggendo molto di Dickens, e anche di Stevenson - soprattutto Jekyll e Hyde, che spesso rileggo perché mi degli insegnamenti illuminati. Sono felice di averlo scritto che prima che gli zombie diventassero diventato popolari. Quando ho scritto "Homunculus", ero stato a Londra una sola volta, per circa una settimana. Sono andato in giro alla ricerca di tracce della vecchia Londra, e ne ho trovato un sacco. (Durante i miei viaggi più recenti, ho scoperto che la vecchia Londra è più difficile da trovare, anche se è facile trovare un hamburger MacDonald o un Kentucky Fried Chicken).
Nick: So che dovrebbe uscire un ulteriore libro della serie l'anno prossimo: " The Ayleford Skull" è vero? e nel caso potresti darci qualche anticipazione sulla trama ?
James: Non voglio svelare troppo della trama, perché condurrebbe troppo lontano. E' scritto come un mystery. C'è una grossa rapina, fenomeni psichici, rapimenti, la vivisezione, omicidi, ecc L'argomento è troppo serio per essere un libro divertente, anche se non è senza senso dell'umorismo. E' il mio libro più lungo fino ad oggi.
Nick: Due tuoi racconti: " Thirteen Phantasms " e "Paper Dragons" hanno vinto il prestigiosoWORD FANTASY AWARD, cosa significa ottenere queste conferme del
gradimento di colleghi e lettori? E dei premi possono cambiare la Carriera di
uno scrittore?
James: Di certo è meraviglioso vincere premi, anche se non necessariamente hanno un grande effetto sulla carriera di uno scrittore. Ho appena saputo che "The Affair of the Chalk Cliffs" è stato nominato per un premio Locus. Ne sono felice. Credo che sia la testimonianza, che, in qualche modo sto ancora scrivendo roba buona . In ultima analisi sono i libri, comunque, e non i premi che definiscono la tua carriera.
Nick: Il tuo lavoro principale è quello dell'insegnante di Inglese e anche di
Scrittura Creativa . In questa veste che consiglio daresti ad un giovane che
intende intraprendere la carriera di scrittore?
James: Il mio consiglio è quello di scrivere, perché è necessario scrivere, perché ti piace e perchè si è costretti a farlo. Se si desidera pubblicare, quindi bisogna inviare il vostro lavoro a vari editori senza sosta. Ci potrebbero volere anni prima di riuscire a vendere qualcosa. Se la pubblicazione è il vostro obiettivo, non durerete. Se invece la scrittura è il vostro obiettivo, si ha una possibilità.
Inoltre, ricorda che gli scrittori non fanno soldi. Trova il lavoro che pagherà l'affitto, e il conto del droghiere. Ho iniziato a insegnare nello stesso anno in cui il mio primo racconto è stato pubblicato, ed è l'insegnamento che paga i miei conti, anche se ho pubblicato in tutto il mondo. Questo non è un problema se si scrive perché si ama scrivere e si è stimolati a scrivere.
Nick: Che differenze riscontri nel mercato editoriale odierno rispetto a quando
hai cominciato tu ?
James: Quando ho iniziato,la Del Rey Books aveva da poco pubblicato La Spada di Shannara, ed era diventato evidente che un romanzo fantasy sarebbe potuto essere un best seller. Lester del Rey comprò i miei primi romanzi, anche se si trattava libri eccentrici, e laAce Books acquistò The"The Digging Leviatan" e "Homunculus", nonostante il loro essere molto strani ed eccentrici. Penso che sia più difficile vendere libri strani e stravaganti questi giorni. Gli editori hanno acquistato una mentalità più ristretta e troppo ansiosa di trovare i libri che sono evidentemente commercialmente redditizi.
Nick: Il Mondo Editoriale si sta trasformando e con esso il modo di leggere .
Vorrei un tuo parere sulle nuove tecnologie come gli eBook e in che misura
ritieni possano trasformare il mercato ?
James: Hanno già trasformato il mercato. Tutti i miei libri sono tornati in stampa in quel formato. Sempre più persone listanno leggendo . I libri stanno improvvisamente diventando a buon mercato ancora una volta, ed è possibile per i libri strani ed eccentrici per trovare un vasto pubblico. Preferisco di gran lunga la carta, ma credo che gli e-book siano il futuro dell'editoria.
Nick: In conclusione di questa nostra intervista ti chiedo i tuoi programmi
futuri (oltre al già citato "The Aylesford Skull")
James: Ho accettato di scrivere un paio di storie steampunk e un altra Novella per la Subterranean Press , e poi inizierò un nuovo romanzo, forse Steampunk, forse un sequel al mio prossimo romanzo youg adult, che Subterranean pubblicherà questa estate: "Zeuglodon",vere le avventure di Kathleen Perkins, Cryptozoologista.
Nick: Bene James, ti ringrazio per la gentilezza e per la tua disponibilità.
James: Piacere mio.
JAMES P. BLAYLOCK: THE ENGLISH VERSION!
reading, Writers that have formed you and the novels that have more
Fan (of course this also applies to movies, TV series and more)
James P. Blaylock: I started reading at around 8 years old, when my mother bought me copies of Tom Sawyer and Huckleberry Finn. I remember reading both books over and over again for the next couple of years, and also looking through my mother’s books in order to find something equally good. What I found was The Return of Sherlock Holmes, among other books, which gave me a taste for the foggy/gothic atmosphere of the stories and for the language. My mother, seeing that I was devoted to books, started taking me to the library, where I found Jules Verne, H.G. Wells, and Edgar Rice Burroughs. I remember reading First Men in the Moon, The Mysterious Island, the Tarzan books, etc., until I read all the Verne and Wells and Burroughs that they had on the shelf. Meanwhile, I continued to read books I found at home, particularly Steinbeck and Poe. I also was heavily influenced by two films that came out when I was 9 or 10 – The Fabulous World of Jules Verne and The Fabulous Baron Munchhausen, both directed by Karel Zeiman, a Czech director. I often get credit for having published the first Steampunk story, but in fact those to films are pure Steampunk.
Nick: When you decide to become a writer? Let's talk about your first steps
as a writer.
Blaylock: I decided to be a writer when I sold my first novel to Del Rey Books in around 1980. Before that I simply wrote for the fun of it, although I was selling stories. I had no idea of it being a career, however. I was a carpenter at the time, and a part-time college teacher. When I was much younger, and reading Steinbeck, I wrote opening paragraphs in the style of Steinbeck. I never got farther than the first couple of paragraphs, however, because I didn’t really have a story to tell; I was simply in love with the language and the descriptions. When I was 11, I wrote my first story after hearing about the film Macabre, which I assumed was spelled McCobb. The story involved an evil skeleton that smoked a corncob pipe and terrorized a family in a farmhouse. When I was 13 I wrote several more stories, one about a rat exterminator who gets drunk and chops up his wife with a carving knife, and another about a land in the sewers in which live talking banana peels and apple cores. It wasn’t until I was in graduate school, however, and had met Tim Powers and a couple of other writer friends that I started writing more seriously and mailing my work to publishers.
Nick: Now I ask you to return the memory at a time that changed
History of science fiction (and literature tout court) at the time when you
Met Tim Powers and KW Jeter, the influence of Philip K. Dick and
Birth of Steampunk.
Blaylock: Tim and I met at the university and became friends. Both of us were writing stories and mailing them out. He had sold poetry to Amra magazine and was a fantasy and sf reader. I spent most of my spare time at the beach. In the following couple of years I met K.W., who was at the same university, but was a sociology major, whereas Tim and I were literature majors. Before too long Tim and I created the poet William Ashbless and Tim introduced me to Phil. My wife and I moved to northern California after I graduated, spent a year there, and then moved back to the city of Orange in central Orange County, at which time Tim had an apartment in Santa Ana, about two or three miles away. K.W. lived a couple of blocks from Tim, and Phil also lived nearby. We hung out together quite a bit, however we were as likely to talk about films or music or cats or cars as to talk about books. Whereas Tim and K.W. influenced the direction of my writing, Phil did not. He remained a friend rather than a mentor.
Nick :Do you want to talk about that period and of those novels ?
Blaylock: During that period, I wrote “The Ape-box Affair,” which I sold to Unearth Magazine, and followed that with “The Hole in Space,” which I sold to a magazine called Starwind, which unfortunately died before the story was published. K.W. constantly recommended books, particularly Henry Mayhew’s London books, which were an immense influence on my writing and still are. I was reading Robert Louis Stevenson at the time, particularly The New Arabian Nights and Jekyll and Hyde. Tim gave me two volumes of P. G. Wodehouse’s stories, and it was the combination of Wodehouse and Stevenson that inspired “The Ape-box Affair” and the Steampunk short stories that followed. I wrote a long short story about a skeleton piloting a dirigible, but the story didn’t quite work. Some years later it became my novel Homunculus. At the time that I was writing “The Ape-box Affair” K.W. was writing Morlock Night, and some years later Tim wrote The Anubis Gates. K.W. , of course, published Infernal Devices and famously coined the term “Steampunk” about 10 years after the publication of “The Ape-box Affair.” None of us had any idea that we were creating a genre, or that other writers would begin to write Steampunk novels also. My last Steampunk novel of that era was Lord Kelvin’s Machine. After that, I had no real interest in writing more Steampunk for another 15 years or so.
You were creating a genre? And above all, what are your feelings on Steampunk today, its evolution and its current trend?
Blaylock: As I said, we had no idea that we were creating a genre, or that other writers would take it seriously. In the early 90’s the University of Bologna’s Department of Dystopian and Utopian Studies had a convention dedicated to Steampunk as dystopian literature, with a day devoted to my novels. I was invited to speak, and in fact Mondadori had just published Lord Kelvin’s Machine. Unfortunately, we didn’t have the money for international travel, so I couldn’t attend. That was the first hint that something was going on with Steampunk – that it was being taken seriously as a literary genre. It didn’t catch on as a cultural phenomenon in America, however, for another 10 years or more. It’s popularity astonished me. A few years ago I read a collection of short stories by James Norman Hall titled Dr. Dogbody’s Leg, which inspired me to write more Steampunk – two novellas, The Ebb Tide and The Affair of the Chalk Cliffs, which were published by Subterranean Press. I realized how much I enjoyed writing it, and went on to write a lengthier novel titled The Aylesford Skull, which will be published by Titan Books next January. I’ve also just completed a Steampunk story for an anthology edited by Ellen Datlow called Queen Victoria’s Book of Spells. I’m a little astonished that I find myself more interested in Steampunk now than I was 35 years ago when I was first writing it, and I’m particularly astonished at its evolution. I love all the trappings of Steampunk, and in fact as I write this I’m flying to Washington D.C. to talk about Steampunk at the Library of Congress. I find it all both wonderful and strange.
Nick: In the past the three of you have created a wonderful cultural
background working among you, who believe that it was the best result of this
Partnership?
Blaylock: I wrote “The Ape-box Affair” because I happened to be inspired by Stevenson and Wodehouse. But I went on to write more such stories largely because of my friendship with Tim and K.W. All of us were reading Victorian literature, recommending books to each other, etc. Without that friendship, and that literary interaction, there wouldn’t be any Steampunk. (Perhaps it would have arisen elsewhere, of course.)
Nick: you still feel professionally with Powers and Jeter? Will cooperate
again in the future?
Blaylock: K.W. is moving to Ecuador, as far as I know, but Tim and I still see a lot of each other. It’s hard to say what the future will bring.
Nick:What is Steampunk for you? I'd like a definition.
Blaylock : For me, Steampunk is purely literary. It’s a result of my early love of Victorian and Edwardian science fiction and mystery stories. I’ve read definitions of Steampunk – that it must take place during the reign of Victoria, or that it must involve steam engines or clockwork or such things. I don’t like definitions, however. I write Steampunk today for exactly the same reasons that I wrote “The Ape-box Affair” back in the mid 70s. In that regard, nothing has changed for me.
Nick:Let's talk about your narrative. In your novels often reflected a theme
Common, the eruption fantastic element in everyday life, which but find, happily in my opinion, with large doses of Humor, almost as if I wanted to convince the reader not to take too the characters seriously.
Am I wrong?
Blaylock: That’s certainly true about my Steampunk stories, although Lord Kelvin’s Machine was more serious, as is The Aylesford Skull. That being said, I’m very serious about humor and about my humorous characters. One thing that I like about Phil Dick’s novels is that they can be funny and tragic on the same page. The world can be both funny and tragic. I have a great interest in the fabulous/fantastic aspects of everyday life. Although this will sound silly to many people, and is far too complex for me to explain it here, in some sense I believe in the fantastic. My California novels reveal my understanding of California.
Nick: A typical example is the novel Homunculus (also published in Italy)Langdon St. Ives series there I really enjoyed your own blend of the Victorian London and the creation of creatures like the living dead. I seemed to find in this novel echoes of Dickens's pessimistic last and an exuberant Baroque period. For the second time, I ask: is a my analysis wrong?
Blaylock: You’re correct, I think. I was reading a lot of Dickens at the time, and Stevenson, too – especially Jekyll and Hyde, which I often re-read because I taught it in lit classes. I’m happy that I wrote that before zombies became particularly popular. When I wrote Homunculus, I had been to London only one time, for about a week. I went around looking for evidence of old London, and found a lot of it. (On more recent trips, I’ve discovered that old London is harder to find, although it’s easy to find a MacDonalds hamburger or Kentucky Fried Chicken.)
Nick:I know I should be out another book in the series next year: The
Aylesford Skull is true? and if you could give us some early on plot?
Blaylock: I don’t really want to reveal much of the plot, because it would give too much away. It’s written as a mystery. There’s grave robbery, psychic phenomena, kidnappings, vivisection, murders, etc. The subject matter is too serious for it to be a funny book, although it’s not without a sense of humor. It’s my longest book to date.
Nick :Two your stories: "Thirteen Phantasms" and "" Paper Dragons "won the
prestigious WORD FANTASY AWARD, what it means to get these confirmations of Index of colleagues and readers? And the rewards can change the Career of a writer?
Blaylock: It’s wonderful to win awards, certainly, although they don’t necessarily have a big effect on a writer’s career. I’ve just learned that “The Affair of the Chalk Cliffs” is nominated for a Locus Award. I like that. It’s evidence, I think, that I’m still writing good stuff by some measure. Ultimately it’s the books, however, and not the awards that define your career.
Nick: Your main job is English teacher and also Creative Writing. In this capacity, what advice would you give to a young man who intends to pursue a career as a writer?
Blaylock: My advice is to write because you must write, because you enjoy it and are compelled to do it. If you want to publish, then send your work out to publishers relentlessly. It might take years before you sell anything. If publishing is your goal, you won’t last. If writing is your goal, you have a chance. Also, remember that writers don’t make much money. Find work that will pay your rent and groceries bill. I started teaching in the same year that my first story was published, and it’s teaching that pays my bills, even though I’ve been published all over the world. That’s not a problem if you write because you love to write and are compelled to write.
Nick: What evidence differences in the publishing market today than when
You started?
Blaylock: When I started, Del Rey books had recently published The Sword of Shanara, and it was apparent that a fantasy novel could be a best seller. Lester del Rey bought my first novels even though they were eccentric books, and Ace bought The Digging Leviathan and Homunculus despite their being very strange and quirky. I think it’s harder to sell strange and quirky books these days. Publishers have gotten more narrow minded and too anxious to find books that are evidently commercially viable.
Nick: The editorial World is changing and with it the way you read.
I would like your opinion on new technologies such as eBooks, and how far believe could transform the market?
Blaylock: They’ve already transformed the market. All of my books are back in print in e format. More people are reading than ever before. Books are suddenly becoming cheap again, and it’s possible for strange and eccentric books to find a broad audience. I much prefer paper, but I believe that e-books are the future of publishing.
Nick: In conclusion of our interview I ask for your applications future (in addition to the previously mentioned The Aylesford Skull)
Blaylock: I’ve agreed to write a couple of steampunk stories and another novella for Subterranean Press, and then I’ll start a new novel, perhaps Steampunk, perhaps a sequel to my forthcoming young adult novel, which Subterranean will be publishing this summer: Zeuglodon, the True Adventures of Kathleen Perkins, Cryptozoologist.
Nick:Well James, I thank you for your kindness and your availability.
Blaylock: My pleasure.
25 commenti:
Devo rinnovarti i complimenti per la professionalità delle tue interviste, con domande che denotano quanto l'intervistatore conosca approfonditamente la materia sulla quale interroga (a differenza di tanti presunti "professionisti" che intervistano leggendo le domande su un foglietto e danno la chiara impressione di non capire un'acca delle risposte dell'intervistato).
@ Ariano.
I tuoi complimenti mi riempiono di soddisfazione, in realtà io ho tanti limiti, non ultimo con la padronanza della lingua inglese, che non manipolo ancora con perfezione.
Grazie per avere apprezzato.
Sull’inglese si può e si deve lavorare ma la cultura non si improvvisa. Bravo Nick, c’è proprio il sapore di una chiacchierata tra due persone di livello in questa intervista, sembra di essere lì ad ascoltare con una birra in mano.
Caro Angelo, questo è proprio l' effetto che voglio ottenere dalle mie "interviste-carriera": una chiacchierata con l' intervistato che, in maniera pacata, rievoca quello che ha fatto, le sue passioni e le sue aspettative.
Non sempre ci riesco, in questo caso si.
Oltretutto, con Blaylock e la nascita dello Steampunk stiamo parlando di un "pezzo di storia" della letteratura.
Ciao.
Sono d'accordo con l'opinione di Angelo, è un'intervista davvero piacevolissima, pareva di stare lì presente pure io, grande zio Nick, non c'è che dire! Ancora una volta mi stupisci!
@ Lady.
Tra parentesi mi è appena arrivata una mail di Blaylock in cui mi dice di essere molto contento di come è venuta su l' intervista anche nella sua parte grafica.
Questi artisti che intervisto mi stupiscono sempre di più per la loro gentilezza ed umiltà.
E' sempre piacevole leggere una delle tue interviste, sopratutto perché così si possono scoprire dettagli e curiosità interessanti.
Grazie Samuele.
Be' complimenti sempre molto professionale:-)
bravo... un giorno ti chiederò di tradurmi i miei racconti in Inglese LOL
@ Ferru.
Professionale a me non me l'aveva mai detto nessuno. :D Lol
Sulle traduzioni meglio che chiedi a mia moglie,che corregge sempre i miei strafalcioni. ;)
Grazie. ;)
Le interviste che pubblichi sono più che professionali. E' una chiacchierata tra menti, e si evince che tu sai benissimo di cosa parli.
E' un piacere leggerle, e meriterebbero un pubblico più vasto, non solo sul web.
Blaylock è quello che mi risulta umanamente più simpatico, tra quelli che hai intervistato.
"Padre" di un genere, ma modesto. Mi piace molto l'atmosfera di collaborazione tra scrittori che descrive, un po' come secoli fa nei salotti letterari o inglesi, in cui gli artisti (non solo scrittori) si influenzavano a vicenda, si consigliavano, si ispiravano reciprocamente.
E' difficile che ci sia questa collaborazione oggi, gelosi come sono tutti che gli si rubi il fazzoletto di terra da sotto i piedi.
Queste interviste sono il tuo capolavoro. Io trovo interessantissimo il ritratto degli scrittori che viene fuori, l'umanità dietro la penna, la storia.
Grazie
@ Lady Simmons.
Grazie a te, per il commento profondo ed indovinato.
Blaylock effettivamente ispira simpatia, si vede ad esempio la profonda stima ed amicizia che prova nei confronti di Powers e Jeter, nonchè la modestia, quasi una sorta di ritrosia nei confronti di qualsiasi tipo di vanagloria.
Intervista molto interessante ed esaustiva, complimenti!
Grazie per i complimenti Alex. Spero di poter fare sempre meglio.
Interessante. Io ho letto solo un libro steampunk, e devo dire che è un genere che mi affascina. Ma non sapendo dove dirigermi, ero un po' bloccato. Quando avrò macinato un po' dei libri che ho sul comodino, ci farò un pensiero!
@ Salomon Xeno.
Lo Steampunk è un genere che in questi anni ha avuto una gran diffusione, come sempre si possono trovare opere mediocri e libri ottimi, nel "mare magnum" io, nel caso, mi sento di consigliarti proprio Homunculus.
Ciao!
Bravo Nick, m'è piaciuta molto questa intervista. E mi segno il suo nome volentieri.
Anche a 13 anni aveva idee interessanti, chissà se quei racconti si possono leggere, mi hanno incuriosito parecchio.
E poi grandiosa la sua idea di scrittore: uno scrittore vero scrive per la scrittura e non per il denaro. E' giusto! Sono d'accordo anche io.
Grazie Nick, dalle tue interviste imparo sempre qualcosa di nuovo con vero piacere :D
@ Melinda.
Grazie per aver apprezzato la mia intervista, veniamo ora alle tue risposte: nella nostra lingua esistono vecchissime edizioni di Homunculus ( Bompiani) e de La Macchina di Lord Kelvin (Urania \Mondadori).
Devo confessarti che al sua idea di scrittore è piaciuta molto anche a mia moglie.
Ciao.
Sarà che leggere l'intervista a Blaylock mi incuriosiva parecchio, ma mi pare proprio che tu stia diventando sempre più bravo nel confrontarti con i temi e le situazioni affrontate dagli autori che scegli di intervistare.
'mo diventa davvero indispensabile riuscire a recuperare Homunculus!
@ Iguana.
non so se sto diventando bravo, forse dipenderà dal fatto che intervisto gli scrittori che amo veramente e di cui conosco veramente gli scritti magari grazie a questo viene fuori il mio lato "fan", magari non riuscirei a cacciare fuori qualcosa di altrettanto decente da Swanwick, tanto per dirne uno.
E abbiamo avuto modo di vedere che il percorso di passioni, specialmente iniziali, influenza molto le idee, anche quelle fondamentali.
È evidente che Balylock è stato sempre invaghito da un'estetica "gothic", alla old London, rispetto magari ad altri subito proiettati nelle galassie. Da quelle fondamenta sono nate diverse sue opere che ne rivelano i tratti.
Mi prostro dinanzi a lui per aver nominato i capolavori di Karel Zeman, che sono 2 anni che vorrei descrivere sul blog!
@ Occhio
Sapevo che il riferimento a Karel Zeman ti sarebbe piaciuto.
Prima o poi, ne sono convinto, riuscirai a parlare di Zeman da par tuo. ;)
Ok mi hai convinto. Cercherò i libri di Balylock. Complimenti per la bella intervista.
Saluti
Edu
ò EDU.
Felice che ti sia piaciuta l'intervista, ciao paisà. ;)
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