Continuo a vedere cose strane in rete, magari sbaglio io che sono eccessivamente paranoico e problematico, però vi rimando a
QUESTO post di
Davide Mana e a
QUELLO scritto da
Alex McNab, che mi danno l'occasione di potermi soffermare su un argomento, quello della "critica" in rete, su cui ho avuto sentimenti ambivalenti sin dalle prime volte -correva l'ormai lontano anno 2009- in cui mi avvicinai al variegato e rutilante mondo dei blogger. Sensazioni ambivalenti, dicevo, perchè in quelle prime volte trovai tutto e il contrario di tutto: da alcune parti riscontrai atteggiamenti piacioni oserei dire "in ginocchio" verso l'oggetto della recensione, mentre in altri casi assistetti a giudizi fin troppo aggressivi, quasi in maniera compiaciuta, tesi non al ragionamento, allo scambio di opinioni ma alla distruzione dell'opinione avversa.
Per fortuna trovai anche commentatori ragionevoli ed equilibrati: gente come
Iguana Jo, come
Alex McNab e come
Davide Mana con cui condivido la spesso opinioni e anche quando nei casi in cui questo non succede, avviene sempre nell'ambito del rispetto e i cui siti v'invito a leggere ogni volta che potete.
-PICCOLA DOVEROSA PREMESSA.
In questo caso, due di quei siti, tramite gli articoli che ho linkato mi hanno dato anche la possibilità di poter affrontare un argomento che mi sta a cuore, da sempre.
L'Aspetto recensivo della nostra piccola attività.
E adesso arriva l'avvertenza!
Utilizzo i due post, di cui in linea generale condivido quasi tutta l'impostazione a livello di principio, per fare un analisi generica. Prescindendo in questo da tutti gli eventuali casi specifici scatentanti, non m'interessa quindi intervenire su un singolo caso, nè di attaccare qualcuno in particolare. Quello m'interessa è il discorso per linee ampie e per vie di principio.
Consideriamolo un discorso da serata Estiva, poi ognuno deciderà dentro casa sua il tipo di serata che vuole, in
"questa" casa mi piacerebbe che si adottassero, così come si è sempre fatto, i toni della discussione civile,per questo vi dico subito che terrò fuori dalla porta gli eventuali Troll e ogni eventuali flame e compagnia cantando.
Certo, però per onestà intellettuale, è giusto che ribadisca la mia posizione: io sono in questo caso, quasi sulla stessa linea di quello enunciato in via generale dai due articoli linkati; ho detto
quasi, perchè ognuno ha la sua indipendenza di pensiero e deve averla sempre! Senza dimenticare poi, da che mondo è mondo,che le idee migliori sono giunte dagli scambi di idee diverse effetuate rispettando l'altra persona
Qualcuno ha parlato di Evoluzione? Qualcuno ha parlato di confronto?
E la critica non fa eccezioni, una critica onesta serve a tutti:
è utile allo scrittore per conoscere il pensiero di chi ha letto il suo libro, serve ad altri lettori per orientarsi nelle scelte future o per conoscere meglio il testo che si desidera comprare, in linea teorica dovrebbe servire anche agli editori per comprendere meglio le tendenze del mercato.
Almeno così dovrebbe essere.
Ma stiamo parlando di critica vero?
Non solo parliamo anche dei modi con cui viene effettuata.
Non entro nei dettagli di casi pratici, non è certo quello che m'interessa. A me interessa capire le cose...il fatto che poi non sempre ci riesca, beh...quello è un altro paio di maniche.
Diciamo subito che la critica serve,che va fatta possibilmente essendo onesti, anche con i propri amici, che non deve essere falsata da piaggerie, da condizionamenti di sorta o da legami di appartenenza ad un gruppo o ad un altro.
Però spesso dimentichiamo che il nostro non è un giudizio assoluto, dimentichiamo anche che non potrà mai esserlo.
Ognuno di noi è una piccola isola, ognuno di noi ha idee, gusti, esperienze formative e preferenze differenti. Un senso della ragione assoluta non esiste.
Allo stesso modo non esiste un concetto o un canone universale del Gusto e della Bellezza.
E mi dispiace per questo, perchè sarebbe una cosa goduriosa poter avere dei canoni di riferimento ben precisi. Però semplicemente non è così.
Una cosa che potrebbe ragionevolmente piacere a me altrettanto ragionevolmente potrebbe lasciare perplesso, o ancora peggio disgustare un altra persona.
E' la vita; in questa maniera funzionano le cose, che ci piaccia o no, viviamo in un mondo imperfetto e indeterminato.
-PICCOLO ESEMPIO PERSONALE.
Per fare un esempio terra terra, sempre da appassionato di fantascienza, in quanto tale
io dovrei adorare Philip K. Dick...dopotutto
Philip K. Dick piace a a tutti i lettori di fantascienza, non è vero?
Invece a me Dick, per molte ragioni, non ultima la divinizzazione post-mortem lascia totalmente freddo- mi sembra di vedere tutte le vostre espressioni sconvolte ed angosciate- ma io a Philip K. Dick preferisco altri scrittori.
Non per questo mi viene da dire male di
Dick come autore e come uomo in maniera assoluta e non significa nemmeno che io abbia torto nei miei pareri e il resto del mondo abbia ragione ...
o peggio che io abbia visto giusto mentre il resto del mondo sbagli clamorosamente.
Ma allora chi è che ha la ragione? Chi è che possiede le risposte giuste?
Semplice, tutti abbiamo ragione, ma la nostra non è una ragione universale e totalizzante,proprio perchè siamo almeno sette miliardi di persone ognuna differente dall'altra. Per questo motivo io potrei al massimo consigliare una cosa che è piaciuta a me (e lo stesso vale per quello che ho odiato), non certo darne una definizione positiva o negativa in senso assoluto che valga per tutte quanti gli altri. Alla fine rimarrà sempre un parere soggettivo.
O come diceva mia madre, meglio fidarsi di chi ha dubbi piuttosto di chi manifesta solo certezze.
Ma non è solo questo, per come la vedo io,in una qualsiasi analisi, non conta solo quello che si dice ma come lo si dice: la Critica per sua stessa natura affronta l'opera di altri esseri umani, non a caso Davide insiste molto sulla parola Empatia e su questo condivido in pieno -sempre per come la vedo io ,attenzione !- non mi piace leggere critiche solo sulla base di una pedissequa e sterile sequela di regole, di codici, di stilemi creati da altri.
Non solo perchè i codici e gli stili variano col tempo e con le locazioni geografiche, e ricordiamo alle volte si possono anche infrangere, ma anche perchè la manifestazione di una critica, o se preferite un giudizio, non è una questione di matematica quanto piuttosto di sensazioni.
Ma qui torniamo alla considerazione iniziale, quella sul fatto che non esistono certezze universali.
Da questo non si scappa.
Però, c'è un ultima cosa che dovremmo considerare e di cui sempre più spesso ci scordiamo:
cioè che noi, in rete, non siamo Critici.
O Cvitici, se preferite.
Noi siamo solo lettori, magari lettori appassionati, magari lettori informati, magari lettori attenti...ma semplicemente, non siamo Critici.
Non ci possiamo arrogare questo titolo, nessuno ce lo deve affibbiare.
Non possiamo ritenere in alcun modo di essere i depositari della ragione universale.
Perchè non lo siamo.
Anzi se c'è una cosa che siamo di sicuro, è il fatto di essere effimeri: se uno qualsiasi di noi smettesse di scrivere oggi, tra un mese o due non se lo ricorderebbe nessuno; non ci sono piedistalli nè divinità. Meno che mai dei profeti.
E mi dispiace, se dicendo questo magari distruggo le illusioni di qualcuno.
Certo possiamo discutere delle nostre idee,è giusto farlo, ma non deve nè dovrà mai essere una discussione prevenuta o preconfezionata.
Quello che sarebbe bello poter fare sarebbe rompere tutte queste contrapposizioni, col clima da assedio, con la concezione del noi contro loro, ma anche con l'idea del chi non la pensa come me, o non scrive come vorrei io è dalla parte del torto..
Dovrebbe interessarci il confronto, non lo scontro.
Certo io sono un illuso, quello che mi rimprovera spesso chi mi conosce, è proprio il fatto che mi comporto come un fottuto idealista; o perchè magari, alle volte cerco di costruire i ponti invece di distruggerli.
E nella parola confronto dovrebbe essere implicito anche il concetto che il recensore non dovrebbe partire convinto di avere per forza ragione, dovremmo rivendicare il diritto ad ammettere di esserci sbagliati.
O capire che cambiare idea di tanto in tanto, senza aggrapparsi rigidamente sulle proprie convinzioni, non significa per forza
incoerenza quanto piuttosto
il diventare persone più mature e consapevoli.
Anche perchè, forse nessuno se ne sta accorgendo,
ma la notte sta scendendo sul serio. Dovremmo capirla una volta per tutte: i dogmi ci hanno solo fatto del male.In tutti i campi dello scibile umano.
- I Dogmi ci hanno fatto credere che la Terra fosse piatta e che il Sole girasse attorno a lei.
- I Dogmi hanno massacrato
Wegener quando ha esposto per la prima volta la sua
Teoria della Deriva dei Continenti.
- I Dogmi ci hanno detto che il
Celacanto era un animale estinto da millenni.
E questo vale anche per quella Boccia per Pesci Rossi che è il nostro ambiente di Bloggers.
Dovremmo provare ad esercitare l'arte del dubbio, coltivare la relatività delle opinioni, rispettare la persona
(e per persona, intendo quell'essere con due gambe, due braccia, due occhi un naso e una sua sensibilità)su cui esercitiamo il nostro legittimo diritto di recensione capendo, che non per questo saremmo meno fighi. Anzi.
Dovremmo ricordarci sempre che le nostre sono solo opinioni soggettive e che potremmo anche esserci lasciati sfuggire qualcosa, perchè non siamo organismi perfetti.
E di sicuro non dovremmo compiere attacchi alle persone.
O come diceva mia madre, dovremmo cercare il dubbio non la ragione ad ogni costo.
33 commenti:
Siamo sicuramente due essere umani diversi - come tutti - ma condivido praticamente ogni virgola.
Ammetto che mi può capitare di voler "dare addosso" a un certo autore o libro, ma mi trattengo in nome del rispetto di cui parli alla fine del post, e mantengo la mia opinione negativa nei termini dell'esposizione di elementi in base ai quali sono rimasto insoddisfatto della lettura. Evito gli insulti e la cattiveria (che preferisco sfogare nei "divertissments", come già sai ;-)
Insomma, la mia filosofia di vita (e anche, conseguentemente, quella di "opinionista" :-) si può riassumere con: evitare l'arroganza.
Ciao Ariano, grazie per "aver aperto le danze ". :-)
Come hai detto giustamente, non è in discussione la critica o l' "opinione " negativa -quella è un diritto sacrosanto, ma il voler ritenenere - e magari in passato sarò caduto anche io in questo errore - che la propria opinione sia l' unica possibile.
Come hai sintetizzato tu:'"evitare l'arroganza" è la strada migliore.
Onestamente non penso che il mondo dei blogger sia meglio o peggio del mondo degli autori più o meno affermati. Qui come là volano fulmini, nascono odii, si rinfocolano passioni sterili e si giurano rancori eterni. La principale differenza che noto è che i blogger spesso si affannano a maltrattare qualcun altro per puro e semplice narcisismo, per bearsi rileggendo la propria voce, per spuntare qualche passaggio in più, un po' di considerazione. La regola è ovviamente qualla di ignorare bellamente i maltrattati di turno. Certi blog sono ideali se uno ha voglia di litigare, ma non meritano troppa considerazione. Si dovrebbe quantomeno supporre la buona fede in ogni atteggiamento critico, ma in certi casi è pura fatica sprecata. Non stai discutendo con un critico ma con uno che sgomita per apparire nella fotografia. Non resta che ignorare.
Ma, guarda... io ho smesso di parlare dei testi che non mi sono piaciuti. Mi limito a bocciarli su anobii dando pochissime stelline e passo oltre. Non ho tempo per queste facezie inutili. Preferisco parlare dei libri che mi sono piaciuti, evidenziarne pregi e difetti, sempre in maniera costruttiva.
Perché non parlo più dei libri che non mi sono piaciuti (una volta lo facevo)? Dopo una rece a un libro che, tra le altre cose, non avevo neppure giudicato malissimo, ho ricevuto un commento che mi "accusava" di non averlo letto con 'Gli occhi di una madre'. Ecco!
Da quel momento ho rinunciato del tutto alle critiche costruttive.
Di costruttivo, per me, oggi, e ormai, ci sono solo i Lego. E ho paura di essere un po' troppo grandicello per tornarci a giocare.
@maxciciti.
Non solo non vedo differenze tra il mondo dei blogger e quello degli autori, ma per certe cose nemmeno con il cosidetto 'mondo reale '. Quante antipatie nascono tra vicini di casa o tra colpeghi di lavoro?
Di sopito io faccio salva la buona fede di tutti, ma quando vedo stili troppo "urlati ", riconosco di sentirmi a disagio, in rete come nella vita, in quei casi...beh, credo di meno anche nell
@maxciti.
Continua...
Credo meno nella buona fede altrui.
scusa..ma mentre scrivevo ce stato.il terremoto.
Penso che anzitutto bisogna distinguere e tenere separati l'arroganza e il turpiloquio dall'esprimere le proprie impressioni di lettura. Noi non siamo critici (che poi, bisogna intendersi sulle parole: cosa voglio dire quando pronuncio la parola critico?) o almeno io non mi ritengo tale. Sul blog, per me è come se stessi parlando con un amico, per cui se devo dire che quella cosa è una schifezza, lo dico, senza mezzi termini; e se mi è piaciuta faccio lo stesso. Ripeto ancora che ci sono modi urbani ed altri inurbani (come diceva Totò!) per dire le cose, ma le cose vanno dette, per onestà intellettuale. Se poi le dico sul mio blog, ho tutto il diritto di farlo e nessuno è obbligato a leggerlo; e se non piace quello che ho detto, chiunque è liberissimo di denunciarmi o di controbattere semplicemente. La vita è bella perché è varia, e se dovessi farmi venire un ictus per ogni imbecille che ce l'ha con me per questo o per quello, a quest'ora sarei sotto due metri di terra da anni. Dal mio blogroll sono arrivati, restati un po' e poi andati un sacco di blog, senza che io scrivessi all'interessato: mi hai rotto i c***ni con le tue str***te e ti caccio dai miei preferiti. L'ho fatto e basta. D'altra parte ogni blogger ha i suoi amici, seguaci, servetti, dici come vuoi; e se a loro ogni masturbazione cerebrale del tizio piace, io non ci posso fare niente, se non rispondere eventualmente alla sua "critica", spiegando i miei motivi. Come ha fatto Alessandro Forlani a proposito di Deinos nei giorni scorsi: per me il suo post ha dimostrato che è un professionista serio e capace di imparare da tutto, anche dagli insulti. Poi, ripeto ancora, ognuno è libero di fare e dire quello che vuole.
@ glauco.
Belli i lego, io adoro anche le macchinine.:)
E ' vero che spesso ci sono anche atteggiamenti di lesa maestà,questo è indubbio. Però io credo che le critiche costruttive servano a patto di essere costruttive.
Piuttosto : qui c' è stata una scossa abbastanza forte, da te si è sentita?
@Tim.
Scusa se ti rispondo solo adesso.
Grazie per il commento articolato e completo. Veniamo alla risposta :dunque, è indubbio che ognuno all ' interno.del suo blog, che è casa sua,ci fa quel che vuole e ci mancherebbe...
Quello che cambiano sono i toni. Sarà un limite mio ma certi toni inurbani mi lasciano perplesso...
@ Nick: mi permetto di ribadire che neanche io tollero i toni troppo elevati, ma la mia reazione è diversa, nel senso che è come se non esistessero, li ignoro, e chi li ha fatti esce immediatamente dal mio giro (se mai c'è stato). Se voglio, rispondo anche a tono e tutto finisce lì. Mi sembra che una polemica a distanza, di qualsiasi tipo, non faccia che alimentare proprio il problema che si vuole combattere. Ed io di combattere contro i mulini a vento non ne ho proprio voglia. Questa gente va solo ignorata perché vive di queste cose e controbattere furiosamente non fa che fare il loro gioco, così che potranno dire ai loro amici: avete visto, avevo ragione, non sanno che dire e rispondono con gli insulti, e via così dicendo.
@ Tim.
Ribadisci liberamente ogni volta che vuoi, questo blog è casa tua. ;)
Probabilmente hai ragione tu, il non curarsi di loro è la cosa giusta, da parte mia ripeto che non m' interessa accusare nessuno nè stigmatizzare niente,semplicemente sentivo il bisogno di mettere nero su bianco le mie impressioni. :)
Oddio, anche tu! Ieri è stata una giornata interessante. Facciamo che lo leggo con calma più tardi.
@salomon.
Ahahah! :)
Tranquillo, pezzi come questo da me saranno sempre una tantum, come ho detto prima nel commento a TIM, desideravo dire la mia da parecchio tempo su questi argomenti.
E io di solito, le cose le dico una volta sola. ;)
Penso che molto dipenda all'importanza che ci si illude di avere in quanto blogger. Che fa figo dire "sono un blogger!", ma alla fine, dopo quasi mille articoli, non si è ancora nessuno. E si sparisce dalla sera alla mattina.
È un sistema che si autoalimenta, purtroppo, complice anche l'esaltazione e la venerazione di alcuni commentatori.
Mah...
@ Hell.
Credo che come in ogni cosa dipenda molto da come ci si pone, ricordo ad esempio Elvezio, quando davanti a certi commentatori eccessivamente ruffiani smetteva semplicemente di rispondere, preferendo invece altri che magari, non sempre la pensavano come lui, però ponevano sempre questioni interessanti. Elvezio, magari, rappresentava l' esagerazione inversa, a quanto avremmo tutti -io per primo - da imparare da lui.
Alla fine dovremmo ricordarci che anche la nostra attivitá di blogger non è eterna,prima o poi finirá...e quando questo avverrà saremo solo un nome tra tanti; un nome di cui ben pochi si ricorderanno: prendi la Zietta!
Era brava, anzi bravissima! Ma a parte noi due,in quanti credi che se la ricordino?
Sfondi praticamente una porta aperta. Io nel mio blog ho esposto un banner, in modo da ricordare continuamente che la Verità non esiste, e che sono solo opinioni, doverosamente soggettive.
Inoltre concordo con il fatto che non siamo Critici, ma lettori. E sottolineo anche che non siamo Scrittori, ma scribacchini. Sono aspetti su cui sto meditando anche per un mio post, ma non so se alla fine lo scriverò.
Ognuno ha il diritto di esprimere il proprio parere, certo, ma è tenuto a farlo educatamente. E soprattutto con la consapevolezza che è un "parere" e che si può appoggiare sulle sensazioni, più che sui tecnicismi e sulle regole.
Ciao,
Gianluca
Ciao Gianluca. Sei riuscito a dire in poche e condensate righe quello che io non sono riuscito a dire in un intero post .
Inutile dire che quoto tuttoo quello che hai scritto. :)
Io ho pensato bene di non recensire più nulla sul mio blog. Non mi ritengo all'altezza di farlo perché sono troppo succube delle mie passioni per essere obiettivo.
L'umiltà è la prima dote che un artista, uno scrittore, ma prima di tutto un uomo deve praticare e dopo l'umiltà ci vuole la costanza per fare qualsiasi cosa. Ritenersi degli dei in terra alla fine e controproducente.
Qui si sta perdendo una grande occasione, ovvero proprio il passaggio dal livello (per forza di cose personale) delle recensioni a quello della critica propriamente detta. Nel momento in cui per fare un’analisi non ci si affranca dai manuali è chiaro che mancano i riferimenti culturali per poter fare qualcosa di sensato. Non è una questione di mi piace/non mi piace, altra cosa perfettamente legittima, neppure di voler spingere questo o quel modello di pensiero. Il punto è volersi porre in maniera matura di fronte alla narrativa o no.
Il discrimine sta tutto lì, nel voler rispettare chi scrive (in generale chi fa attività artistiche).
@ Ferruccio.
Vero, umiltà è una delle parole chiave da applicare in questo ambito, non sudditanza che è cosa diversa, ma umiltá.
@ Angelo.
Per come la vedo io, i Manuali dovrebbero servire in una fase iniziale, ma poi ce ne si dovrebbe poter staccare, rendersi autonomi.
Certo, è solo la mia idea, potrei sbagliarmi: io non sono un esperto.
Però ritengo che si possa e si debba giudicare anche negativamente un opera, ma che il limite che non sia mai da superare sia quello della mancanza di rispetto.
Arrivo tardi e comincio col ringraziare per il link e il contributo alla discussione.
Il post di ieri è stato per me estremamente istruttivo.
Non credo che ne farò mai più uno simile - non perché io ritenga di non avere nulla da dire sull'argomento, ma piuttosto perché davvero ad avviare certi discorsi si legittima chi si sta invece cercando di rimettere in prospettiva.
Continuo a preoccuparmi, e non poco, per ciò che un ignaro Utente X, che decida di esplorare l'argomento "fantascienza" in rete, si ritroverà davanti.
Mi urta l'idea che si spaccino per verità assolute le opinioni di una minoranza.
Ma se qualcosa ho imparato ieri è che si rischia comunque e sempre di venire accomunati a ciò che si sta cercando di combattere.
Adesso basta.
Davide, come spesso avviene, sei la voce della ragionevolezza e del buon senso. Comprendo le tue parole - e del resto avete capito tutti che questi non sono post a cui sono avvezzo, che non mi piace urlare o sgomitare.
La passione è ben altro e st nel trovare le cose belle non le brutture.
Si,veramente meglio chiuderla quì.
Se posso intervenire...
Ci tengo a dire che concordo con Nick.
Il problema è il COME si dicono o scrivono le cose, non l'avere un'opinione diversa.
Io vengo qui, nei vostri blog, proprio per confrontarmi, per leggere opinioni e gusti diversi dai miei.
Poi se un libro viene definito un capolavoro e a me fa schifo 'azzi miei. Nessuno mi punta la pistola alla tempia per leggere il libro o la recensione.
Ma poi a me piace il dibattito, mi piace essere contraddetta in modo intelligente, come fanno persone di un certo spessore.
Poi si torna amici come prima, ma il confronto di menti è vitale.
Detto questo, non tutti sono capaci di rispettare le opinioni altrui e di essere educati nell'esprimere un dissenso.
Si tratta di esseri umani. Chi più alza la voce ...(purtroppo)
Bellissimo articolo Nick, che rispecchia il mio pensiero..., nessuno di noi ha la verità in tasca, ed è maledettamente vero che se smettessimo di scrivere dopo una settimana non ci ricorderebbe più nessuno...Esporre le proprie ipotesi e le proprie opinioni è giusto, come le critiche costruttive....ma vedo troppo gente convinta che il proprio pensiero sia quello assoluto, così la propria religione e così via....
e cerca di fare proseliti...ebbene io sono contraria a tutto ciò, le persone devono innanzitutto cercare in se stesse....e poi confrontarsi, rispettando il pensiero altrui...
Il mondo è scoppiato ed è andato alla deriva, quando qualcuno come Hitler ed altri ha voluto imporre a tutti i costi il proprio pensiero, ho paura dei dogmi e di questo tipo di persone....
Un abbraccio
Angie
@ Lady Simmons.
Ciao e bentrovata! ;)
Infatti il confronto, la critica e anche le opinioni discordi ci "devono" essere. Servono a maturare e a crescere.
Il problema è il COME si dicono le cose, insisto a dire che bisogna sempre rispettare la controparte.
Di questo ne sarò sempre convinto. ;)
@ Angie.
Grazie, la penso come te: i dogmi applicati male creano solo problemi.
Ci vuole sempre tolleranza. :)
Concordo con ogni riga e con i toni del tuo post Nick.Speriamo che certe cattive abitudini scompaiono e che si possa tentare qualcosa di costruttivo...
Auguriamocelo davvero Fra. ;)
Davvero un bel post!
Io sono convinto che un blog sia in primo luogo un modo di fare comunità. La ragione per cui faccio fatica a parlare di recensioni è che sento la necessità di staccarmi dal modello che ho visto su alcune pagine (sappiamo tutti dove). Lo scopo di una recensione su blog dovrebbe essere comunicare qualcosa al lettore (affezionato, ma può essere uno che passa per caso tramite una ricerca su un motore di ricerca), per esempio le emozioni provate, e magari creare uno scambio di opinioni. Alla fine mi piacciono sempre molto le "recensioni" di Davide proprio perché non seguono mai la struttura di una scheda di lettura come quelle che odiavo fare a scuola, ma cerca di trasmettere qualcosa: perché ti potrebbe piacere leggere il tal libro!
In chiusura, segnalo una discussione analoga di un blog amico: http://laleggivendola.blogspot.it/2012/05/sulla-natura-intrinseca-dei-blog.html
A sua volta, riprende il discorso di un blog "serio", che criticava (!) proprio l'esistenza di recensioni sui blog! ^^
@ Salomon.
Sono molto felice del link, lo visiterò con molto piacere, conosco già la Leggivendola e mi sembra molto brava. :)
Io credo molto nel concetto del Blog inteso come comunità tra appassionati, con continui scambi di idee e di feedback. E come sai, le recensioni le faccio, però cerco di non mettermi mai sullo scranno del maestrino, ma di segnalare quello che è piaciuto a me.
Che poi ci riesca o meno, questo è un altro discorso... ;)
Un abbraccio.
Sai già come la penso su tutta questa faccenda, però ci tengo a ringraziarti per aver pubblicato questo articolo.
Le motivazioni che mi spingono a contrastare quella gente sono sostanzialmente quelle enunciate da Davide.
I più idioti pensano che si tratti invece del risentimento per la bocciatura di un mio ebook o racconto. Chiaro segno che nemmeno leggono i post che scrivono, ma che partono prevenuti e polemici.
Beh, adesso basta.
@McNab.
Non è necessario che tu mi ringrazi, questo post era giusto che fosse scritto.
Un certo tipo di critica distruttiva ed eccessiva non mi è mai piaciuta. E' giusto esprimere fivilmente un opinione, anche se negativa, ma non bisognerebbe mai pensare che la propria opinione sia l' unica possibile.
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