Presento qui l'intervista con Ken MacLeod. Una piccola avvertenza: al termine della traduzione italiana, troverete la versione originale in inglese.
Naturalmente qualsiasi disattenzione, errore o imprecisione va imputato essenzialmente alla mia persona.
Ringrazio lo scrittore di cuore, oltre che per le risposte anche per avere dovuto combattere col mio orribile inglese. Spero che il risultato sia di vostro gradimento e vi rimando a future nuove interviste, con qualche novità - spero a breve .
Buon divertimento.
Nick : Oggi,sei considerato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta "Scottish Invasion assieme a Iain M. Banks,in questi anni hai pubblicato più di una dozzina di romanzi, però prima di iniziare a scrivere hai trascorso dieci anni come programmatore di computer e prima ancora hai studiati Zoologia e Biomeccanica. Quando hai deciso che avreati voluto fare lo scrittore? E quali sono stati i tuoi inizi?
Ken MacLeod : Ho scoperto la fantascienza quando avevo più o meno dodici o tredici anni di età, e per questo ho deciso di diventare uno scienziato. Come molti giovani lettori di SF ho provato a scrivere storie di fantascienza, ma non ho mai preso sul serio la scrittura.
Non ho mai pensato a questa cosa come una carriera fino a che non sono riuscito a diventare uno scienziato, ma nel frattempo ero diventato un buon programmatore di computer.
Conoscevo
Iain M. Banks già da quando avevamo quindici anni, e
lui invece era sempre stato determinato a diventare uno scrittore professionista. Siamo stati (e siamo tuttora ) buoni amici e gli raccontavo di tutti le idee che avevo per romanzi che poi finivo per non scrivere mai veramente. Alla fine dopo averlo esasperato con queste cose ho deciso di dimostrargli che non ero poi così pigro per scrivere un romanzo.
Nick : Come scrittore ti sei sempre orientato verso la fantascienza come genere letterario? E se si quali sono state le tue influenze ?
Ken: Purtroppo ho sempre e solo idee per storie di fantascienza. Se mai avrò un'idea per un romanzo tradizionale allora lo scriverò!
Le mie influenze sono state
Robert Heinlein , John Brunner, JG Ballard, M. John Harrisono e praticamente tutti i principali scrittori di fantascienza in lingua inglese in circolazione fino al 1970. Negli anni '80, poco prima che cominciassi il mio primo romanzo, sono stato principalmente ispirato da
William Gibson. E, naturalmente,da
Iain Banks !
Nick: Nei tuoi lavori affronti spesso argomenti come la singolarità, le trasformazioni del post-umanesimo(ad esempio nel Romanzo LA DIVISIONE CASSINI ) e anche le intelligenze artificiali, ma a differenza di molti dei tuoi colleghi dimostri di averne un opinione molto meno entusiastica e anche parecchio più critica al proposito. E questo vale sia per la narrativa che per la vita pratica.Ti va di parlarne?
Ken: Non credo che riusciremo ad ottenere un Intelligenza Artificiale umano-equivalente almeno in questo secolo. E se anche fosse possibile arrivarci in tempi brevi, dubito che sia benigna, o che sia sviluppata per scopi benigni. Ma io sono abbastanza felice di utilizzarne l'idea speculativa, in narrativa. Lo stessa cosa vale per la
singolarità.
Dubito che ci arriveremo, comunque.
Nick: In Italia è stata tradotta integralmente la serie degli ENGINES OF LIGHT, e, parzialmente quella della FALL REVOLUTION, nella prima descrivi un futuro in cui l'umanità si trova ad essere completamente in balia di due antiche razze aliene. il punto è che nonostante gli sforzi di una minoranza di persone per affrancarsi, tra cui il protagonista della serie Matt Cairns, alla fine la maggioranza della razza umana sceglierà la soluzione più comoda. Sei davvero così pessimista riguardo alla razza umana?
Ken: Non sono certo di aver capito la domanda, ma io non sono affatto pessimista riguardo l'umanità, e non credo che siano i miei romanzi ad esserlo. La situazione in
ENGINES OF LIGHT è che, sì, l'umanità è in un universo dominato da intelligenze di gran lunga più potenti di lei, ma non è affatto impotente a sfidarli. La fine della trilogia lascia comunque la situazione aperta.
Nick: Nella Trilogia quello dei romanzi che mi è piaciuto di più, è stato il primo LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI, che oltre a descrivere in maniera aperta il tuo attaccamento per la Scozia, e a presentare la magnifica invenzione di una Unione Europea dominata da una rediviva U.R.S.S, introduceva proprio Matt Cairns, uno dei tanti personaggi tuoi dotato di vita innaturalmente lunga. A pensarci bene, quello di avere protagonisti che vivono a lungo per gli effetti della genomica o semplicemente per ultralongevità naturale è un altro dei tuoi marchi di fabbrica. O sbaglio?
Ken: Il prolungamento della vita- grazie al notevole aumento della durata di una vita sana-è una di quelle speranze che ha buone prospettive,di essere realizzata già nei prossimi decenni. L'utilizzo della longevità per descrivere delle storie da poter sviluppare su grandi intervalli di tempo è un idea che mi è venuta quando stavo progettando il mio secondo romanzo
THE STONE CANAL-allora mi resi conto che un vecchio personaggio del mio primo libro, sarebbe potuto essere nato attorno al mio stesso anno, il 1954- ed essere per così dire già esistente! In questa maniera ho potuto esplorare la sua back- story, semplicemente saccheggiando i miei vecchi diari e notebook.
Nick: I tuoi romanzi hanno sempre un contenuto politico piuttosto evidente e piuttosto stimolante, tanto che alcuni lettori leggono le tue storie come fantascienza politica più che fantascienza tecnologica. Mi piacerebbe sapere se esiste per te un equilibrio necessario, fra politica, speculazione scientifica e tecnologica, e divertimento, nello scrivere un romanzo. Quale idea nasce per prima, quale idea è subordinata alle altre? Si tratta di elementi indivisibili, sempre e comunque?
Ken: Le idee che uso per i miei romanzi provengono quasi sempre da qualche particolare immagine o idea che mi colpisce , e quindi tutte le speculazioni politiche e tecnologiche, vengono fuoripoi per poter dare un senso a tutto quanto. Ad esempio, con
LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI, tutto è nato con la scena nel secondo capitolo in cui
Mattè in un bar e ascolta l'annuncio delle prove di vita aliena nell'Asteroide. In origine l'aveva scritta sotto forma di storia breve commissionata da
COMPUTER WEEKLY,su come potrebbero essere tra circa quarant'anni nel futuro le industrie del settore IT (Information Technology industries).
E mentre stavo scrivendo mi è venuta l'idea che l'annuncio sarebbe potuto essere fatto dal "
segretario generale del Partito Comunista dell' Unione Europea"- da questo è venuto fuori un intero mondo.
Nick : Rimanendo in quest'ambito, spesso fai assumere ai tuoi personaggi posizioni eretiche, e al contempo nei tuoi romanzi ti piace speculare sia sulle opportunità offerte dalla tecnologia che sul progresso socio-politico, ma qual è realmente la tua personale visione sociopolitica ?
Ken: In realtà le mie idee politiche sono moderate, molto di più di quelle dei miei personaggi! Se escludiamo
Matt Cairns-le mie idee e i miei comportamenti, sono molto viciniin al suo, un misto di mutualismo e di sindacalismo con un pizzico di cinismo. Vorrei solo vivere in una società senza guerre imperialiste e crisi economiche, e senza stati di strapotere.
Ora visto il modo in cui stanno andando le cose , non potremmo arrivarci veramente se non con uno stravolgimento, ma non è certo un obiettivo estremo o utopico.
Nick: In Italia la fiction è in crisi: diminuzione dei lettori, testate che chiudono, perdita di spazi nelle librerie, accade lo stesso in Gran Bretagna? M'interesserebbe conoscere in particolare la situazione scozzese, dal momento che qualche anno fa all'epoca della Convention Mondiale di Glasgowdel 2005 sembrava un oasi felice, con il lancio di molti scrittori interessanti, nonchè con una rivista di tutto rispetto come SPECTRUM SF.
Ken: Beh, sfortunatamente
SPECTRUM SFha cessato le pubblicazioni, ma in
Scozia la lettura e la scrittura di sf è ancora fiorente. C'è una buona interazione con la scena del
mainstream letterario, almeno qui ad
Edimburgo..
Tuttavia, la crisi economica ha colpito duramente il settore editoriale, per cui le possibilità per gli scrittori - tutti gli scrittori, compresa gente con molto più successo e fama di me - si sono drasticamente ridotte.
Nick M'incuriosisce molto il progetto di THE HUMAN GENRE PROJECT. Ti va di parlarcene?
Ken: THE HUMAN GENRE PROJECT è un sito che ho lanciato nel 2009 quando ero
writer in residence ( Nota di Nick: per" writer in residence" s'intende un artista o scrittore professionista e che come ulteriore attività lavora e insegna presso un’istituzione educativa) presso un piccolo istituto di sociologia chiamato
ESRC (
Economic and Social Research Council, che a sua volta fa parte di una più ampia rete di istituzioni nate per indagare gli aspetti sociali dell'impatto delle nuove tecnologie e delle scienze nella vita di tutti i giorni. L'idea del sito è venuta da un presistente spazio "
LA TAVOLA PERIODICA DELLA SCIENCE FICTION di
Michael Swanwick, che presenta una storia per ogni elemento chimico.
THGP contiene storie e poesie per i geni di ogni cromosoma. Lo abbiamo lanciato con alcune poesie e racconti di scrittori professionisti, quindi in maniera aperta a contributi. L'ho curato per due anni ed ora è a cura dell' attuale
writer in residence. Ha ottenuto una certa attenzione un po da tutto il mondo.
Nick: Quale tra i tuoi colleghi segui con maggiore interesse e quali ritieni che possano essere i nomi su cui puntare in futuro?
Ken: In realtà è molto difficile per me quando scrivo, tenere il passo con le letture SF, per cui ti rimando alla lista degli scrittori che ho linkato sul lato del mio BLOG
Nick: Quale tra i tuoi romanzi ti soddisfa di più e quale oggi non riscriveresti (o meglio riscriveresti diversamente) ?
Ken: Mi piace particolarmente
THE STONE CANAL, e naturalmente il mio ultimo lavoro,
INTRUSION (in uscita a Marzo 2012), che ritengo sia molto buono. Uno che oggi riscriverei in maniera differente è
NEWTON'S WAKE- che va bene ma è troppo breve. Magari avrebbe bisogno di spiegazioni più chiare, e di battaglie spaziali più lunghe!
Nick: Progetti per il futuro.A cosa stai lavorando in questo momento?
Ken: A un nuovo Romanzo che coinvolge la genetica e gli UFO.Quello che ti posso dire è che inizia con un rapimento alieno, e che poi le cose si fanno più strane.
Nick: Bene è tutto Ken, ti ringrazio per la tua gentilezza.
introduce the original English version of the interview with Ken MacLeod.
I thank Mr. MacLeod for his kindness ... and for fighting with my terrible English.
Good reading.
INTERVIEW WITH KEN MACLEOD - THE ENGLISH VERSION!
Nick. :
) Today with Iain M. Banks you are considered one of the greatest exponents of the so-called "Scottish Invasion", your task now have more than a dozen novels, before beginning to write you spent ten years as a computer programmer and before I know of your studies in zoology and biomechanics. When did you decide you want to be a writer? And what were your beginnings?
Ken MacLeod :At the age of twelve or thirteen or so I discovered science fiction, and because of that decided to be a scientist. Like many young SF readers I tried writing science fiction stories, but I never took writing seriously. I never thought of it as a career until I had failed to become a scientist but had meanwhile become quite a good computer programmer. I knew Iain M. Banks from the age of fifteen, and he was always determined to be a professional writer. We were (and remain) good friends and I used to tell him about all the novels I had ideas for, but never actually wrote. Eventually he got exasperated with this and I decided to show him I was not too lazy to write a novel.
Nick: You were already oriented towards science fiction as a literary genre? and if so what were your influences?
Ken: Unfortunately I only ever have ideas for science fiction stories. If I ever get an idea for a mainstream novel I'll write it!
My influences were
Robert Heinlein, John Brunner, J. G. Ballard, M. John Harrison and basically every major English-language science fiction writer up to the 1970s. In the 80s, just before I started my first novel, I was specifically inspired by William Gibson. And of course Iain Banks!
Nick: In your work often features topics such as the singularity, the transformations of posthumanism like as in THE CASSINI DIVISION ) Intelligent and even artificial, but unlike many of your colleagues show that they have much less enthusiastic opinions about very much indeed critical about. And this applies both to the narrative in the aftermath pratiche.You want to talk about?
Ken: I don't think we'll have human-equivalent AI in the present century at least. And if it is possible any time soon, I doubt that it would be benign, or developed for benign purposes. But I'm quite happy to use the idea speculatively, in a story. Likewise the singularity. I don't think they're going to happen, however.
Nick : In Italy has been completely translated the series of ENGINES OF LIGHT, and partly that of the FALL REVOLUTION, in first describe a future humanity completely at the mercy of two ancient alien races, the point is that despite the efforts of a minority, including the protagonist Matt Cairns, in the end will be chosen by a majority of the most convenient solution.
Are you really that pessimistic about humanity?
Ken: I'm not sure I understand the question, but I'm not at all pessimistic about humanity, and I don't think the books are pessimistic. The situation in Engines of Light is that, yes, humanity is in a universe dominated by vastly more powerful intelligences, but it is by no means powerless to defy them. The end of the trilogy leaves the situation open.
Nick: Of the trilogy of novels that I enjoyed more the first COSMONAUT KEEP, as well as to bare your affection for Scotland and magnificent, the invention of a European Union dominated by a revived Soviet Union presented Matt Cairns, one of your many characters for to live a long life, what you think about it long lives of the characters , for genomics or simply ultralongevity is another one of your trademarks. Or wrong?
Ken: Life-extension - greatly increased healthy life-span - is one of those hopes that has a sound basis, and it's quite likely to be achieved in the next few decades. Using very long lives to explore extended stories across a sweep of history was something that occurred to me when I was planning my second novel, The Stone Canal - I realised that one old character in my first would have been born around the same year as I was - 1954 - and therefore that he was, so to speak, already alive! So I was able to research his back-story just by plundering my own old notebooks and diaries.
Nick: Your novels always have a clear political content and rather than inspiring, so much so that some readers read his stories as science fiction, politics rather than science fiction technology. I'd like to know whether there is a balance necessary for you, including political, scientific and technological speculation and fun, to write a novel. Which idea came first, that idea is subject to the other? It is indivisible, always ?
Ken: Ideas for novels nearly always come from some particular image or idea that strikes me, and then all the political and technological speculation gets spun out to make sense of that. With Cosmonaut Keep, for example, everything came from the scene in the second chapter where Matt is in a bar and hears the announcement of alien life in the asteroid. I wrote that originally as a commissioned short story for Computer Weekly, about the IT industry forty years in the future. As I was writing it I came up with the idea that the announcement would be made by 'the General Secretary of the Communist Party of the European Union' - and a whole world came from that.
Nick : Staying in this area often do you enjoy taking your characters heretical positions, while you speculate on both the technological opportunities than on socio-political progress, what is your personal vision of the socio-political scenario in your stories?
Ken: My own political views seem very moderate to me, much more so than those of my characters! Except
Matt Cairns - my own sympathies and attitudes are quite close to his, a sort of mutualism and syndicalism with a bit of cynicism. I just want to live in a society without imperialist wars and economic crises, and without an over-powerful state. Now, the way things are going we may not actually get that without upheaval, but it's hardly an extreme or utopian aim.
Nick : In Italy, the fiction is in crisis, fewer and fewer readers, newspapers closed, loss of space in the library, is the same in Britain? Interest me in particular the situation in Scotland to see if that oasis is still happy that it seemed to us a few years ago at the time of the Continental Convention in Glasgow in 2005 had launched a number of interesting writers, as well as a highly respected magazine Spectrum SF .
Ken: Well, sad to say
Spectrum SF has ceased publication, but SF and fantasy writing and reading in Scotland is still flourishing. There is a good interaction with the mainstream literary scene too, at least in Edinburgh. However, the economic crisis has hit publishing quite hard, so the advances for writers - all writers, including much more successful and famous writers than I am - have been cut back.
Nick: I am very intrigued by ' THE HUMAN GENRE PROJECT' ,do you want to talk about it?
Ken: The Human Genre project is a website that I initiated in 2009 while I was a writer in residence at a small sociology institute called the ESRC (Economic and Social Research Council) Genomics Policy and Research Forum, which is itself part of a larger network of institutions set up to investigate the social aspects of the new life sciences and technologies. The idea for the website came from another one,
"Michael Swanwick's Periodic Table of Science Fiction", which has a story for every element. The Human Genre Project has stories and poems for genes on every chromosome. We launched it with some poems and stories by professional writers, then opened it to contributions. I edited it for two years and now it is edited by the current artist in residence. It got quite a bit of attention from around the world.
Nick: Which of your colleagues follow with more interest and what you believe may be the names on which to focus in the future?
Ken: It's actually very difficult for me to keep up with reading SF while I'm writing it, so I refer you to the list of writers I link to on the side of my
blog.
Nick: Which of your novels are more satisfied with and what you do not write now (or rather rewrite in a different way?)
Ken: I particularly like
The Stone Canal, and of course my latest,
Intrusion (forthcoming March 2012), which I think is rather good. One I would write differently now is
Newton's Wake - it's all right but it's far too short. It needed clearer explanations, and longer space battles!
Nick : Future plans. What are you working on right now?
Ken: A near-future novel involving genetics and UFOs. What I say about it is 'It starts with an alien abduction, and then gets weird.'
Nick:Well, that's all thank you for your kindness Ken.