Il Mio " Versatile" Blog Award !


Dopo il 7 links project, un altro divertente giochino impazza per la rete.
Ringrazio Salomon Xeno che mi ha NOMINATO, così come ringrazio Lisa Corradini per le gentili parole che ha avuto per me ed altri blogger sul suo di post sempre dedicato al Versatile Award.

Adesso secondo le regole dovrei svelare sette cose su di me.
Dunque, vediamo...

1) Sono mancino. Da piccolo mia nonna ha provato di tutto per costringermi a scrivere on la destra, ma niente.
Sono rimasto così orgogliosamente mancino.

2) Sono il primo di otto tra fratelli e sorelle, per l'esattezza cinque maschi e tre femmine, questo mi porta spesso ad essere un po troppo ultraprotettivo con le persone a cui voglio bene; si, insomma sono proprio una "chioccia".


3) Ho sempre amato gli animali, i miei preferiti sono i gatti mentre mia moglie adora i cani. Il patto è che, quando avremo una casa più grande prenderemo dal canile almeno due cani, per adesso viviamo felici con Trixie, un enorme gattona che si comporta in tutto e per tutto come se fosse un cane: fa la guardia e riporta indietro le palline e i ramoscelli tirati.
Tra un pò mi sa che comincerà perfino ad abbaiare.
4) Mi raccontano che non avevo nemmeno un anno, e mia madre mi lasciava nel girello con dei giornaletti, e ...sempre secondo le testimonianze mi perdevo per ore ed ore a guardare le figure. Mi sa che la mia passione per la lettura è derivata da quei primi momenti.
Non sono più riuscito a fermarmi, la passione per l'horror e la fantascienza sono venute poi perchè come tutti i bambini di quel periodo ero affascinato dalla Luna e dalla sua conquista, ma tutto è cominciato con quei primi giornalini.
5) Sono estremamente distratto, giuro. Sul serio mi scorderei anche la testa se non l'avessi attaccata al collo.
6) Sono forse l'unico meridionale a cui piace la nebbia.
7) Faccio collezione di bottiglie di vino di paesi stranieri.

A questo punto dovrei nominare altri quindici blog meritevoli del premio, ma non è così che funziona qui su Nocturnia.
Stavolta nomino simbolicamente vincitori tutti i blog del presenti nel mio blogroll: ognuno ha dei pregi per cui meriterebbe di vincere, ognuno di loro ha un posto speciale nel mio cuore.
E lo stesso vale per te, che mi stai leggendo adesso.
Si, si, sto dicendo proprio a te; che tu sia un frequentatore abituale o uno che è passato su Nocturnia per caso... ebbene hai vinto !
Te lo sei meritato !

Concorso "Space Prophecies" .

Ieri mi arriva una mail da parte di Glauco. La mail parla di un concorso letterario, leggo meglio e scopro che si tratta di un concorso organizzato anche da Moonbase'99, il club di appassionati di cui ho fatto parte per anni e con cui ho riallacciato i contatti recentemente.
Dato che su Nocturnia bazzicano molti talentuosi scrittori, e dato che con un amica proprio in questi giorni ci si chiedeva se c'erano nuovi concorsi di scrittura vi copincollo il bando del concorso così come mi è arrivato.
Cosa altro aggiungere?
In bocca al lupo a tutti quanti.



SPACE PROPHECIES, EPISODIO VIII
La partecipazione al concorso letterario "Space Prophecies" è dedicata agli autori italiani di racconti di fantascienza.
Al concorso possono partecipare tutti i racconti appartenenti a questo genere, comprese Fan Fiction di Guerre Stellari, Spazio 1999 e tutto quello che riguarda la fantascienza. Tutti i racconti saranno sotto una singola categoria.
I testi inviati devono essere stati redatti originalmente dal partecipante; devono inoltre essere inediti o, in caso contrario, copyright e diritti da esso derivanti devono essere di esclusiva proprietà dell’autore.
I racconti partecipanti non debbono superare un massimo di 10 cartelle dattiloscritte (da 2.000 battute ciascuna). Ogni autore può partecipare con un massimo di due elaborati.
Possono concorrere anche lavori che abbiano già partecipato ad altri premi. La partecipazione a Space Prophecies VIII è gratuita e comporta la cessione dei diritti di pubblicazione della/e opera/e partecipante/i per un’eventuale antologia collettiva o per altro tipo di edizione che raccolga i racconti iscritti al concorso, a cura dell’organizzazione stessa del premio.
Le opere vanno inviate preferibilmente via Internet all'indirizzo e-mail: spaceprophecies@yavinquattro.net.


Ogni racconto dovrà essere in file formato RTF o DOC e NON contenere tutte le generalità dell'autore, che dovranno invece essere specificate nel testo dell’e-mail.
A tal fine, la stessa dovrà allegare la dicitura "Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della legge D. L.vo 196/03". La Segreteria s'impegna a modificare gli stessi dietro richiesta del partecipante e ad utilizzarli ai soli fini dell’organizzazione del concorso.
Se non si possiede Internet, si possono inviare le opere su carta per posta normale, in duplice copia, possibilmente allegando dischetto o CD contenente i testi dei racconti in formato RTF (sempre NON contenenti all’interno i dati dell’autore), all'indirizzo:
Premio "Space Prophecies, Episodio VIII"
Yavin 4 (Att.ne Maico Morellini)
Via Pastore 21/A
42011 Bagnolo in Piano (RE)
Ogni fascicolo dovrà essere pinzato (non devono esserci fogli sciolti). Anche in questo caso è richiesta la liberatoria sulla privacy ai sensi della legge D. L.vo 196/03, di cui al primo punto. I dati anagrafici dell’autore dovranno essere su un foglio a parte, sempre all’interno del plico contente l’opera.
Se si spediscono gli elaborati via posta elettronica, non c'è bisogno di mandarli anche su carta.

I lavori devono pervenire entro e non oltre il termine improrogabile del 15 marzo 2012. In caso di invio a mezzo del servizio postale, farà fede la data riportata nel timbro apposto sulla busta. Quelli pervenuti oltre il succitato termine non saranno in alcun caso presi in considerazione, né restituiti al mittente.
I racconti partecipanti al concorso saranno valutati da una commissione di membri facenti parte delle associazioni Yavin 4 e Moonbase ’99, con l'eventuale ausilio di componenti esterni. La commissione esaminatrice s’impegna a far conoscere ai partecipanti del concorso i risultati dello stesso mediante pubblicazione dell’intera classifica entro e non oltre 15 Maggio 2012.
I primi tre classificati verranno pubblicati sulla rivista "Living Force", integralmente dentro la stessa, come supplemento o in forma di allegato. Per essi, sono previste:
- 1° classificato: associazione gratuita (o rinnovo) per un anno al club Yavin 4, più targa;
- 2° classificato: medaglia;
- 3° classificato: medaglia.
La partecipazione al concorso implica la conoscenza e la comprensione completa di tutte le clausole statuite dal presente bando, nonché la loro totale ed incondizionata accettazione.
Yavin 4 & Moonbase ‘99

Il Giorno della Memoria.

Qualcuno insiste ancora a negare, qualcuno ancora mette in dubbio che certe cose siano veramente accadute.
Per tutti noi, per la nostra coscienza, sarebbe bello se non fossero vere.
Ma lo sono, tutto questo è successo.

DON'T FORGET !




IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA MOSTRI.

INTERVISTA A KEN MACLEOD.

Presento qui l'intervista con Ken MacLeod. Una piccola avvertenza: al termine della traduzione italiana, troverete la versione originale in inglese.
Naturalmente qualsiasi disattenzione, errore o imprecisione va imputato essenzialmente alla mia persona.
Ringrazio lo scrittore di cuore, oltre che per le risposte anche per avere dovuto combattere col mio orribile inglese. Spero che il risultato sia di vostro gradimento e vi rimando a future nuove interviste, con qualche novità - spero a breve .
Buon divertimento.





Nick : Oggi,sei considerato uno dei maggiori esponenti della cosiddetta "Scottish Invasion assieme a Iain M. Banks,in questi anni hai pubblicato più di una dozzina di romanzi, però prima di iniziare a scrivere hai trascorso dieci anni come programmatore di computer e prima ancora hai studiati Zoologia e Biomeccanica. Quando hai deciso che avreati voluto fare lo scrittore? E quali sono stati i tuoi inizi?



Ken MacLeod : Ho scoperto la fantascienza quando avevo più o meno dodici o tredici anni di età, e per questo ho deciso di diventare uno scienziato. Come molti giovani lettori di SF ho provato a scrivere storie di fantascienza, ma non ho mai preso sul serio la scrittura.
Non ho mai pensato a questa cosa come una carriera fino a che non sono riuscito a diventare uno scienziato, ma nel frattempo ero diventato un buon programmatore di computer.
Conoscevo Iain M. Banks già da quando avevamo quindici anni, e lui invece era sempre stato determinato a diventare uno scrittore professionista. Siamo stati (e siamo tuttora ) buoni amici e gli raccontavo di tutti le idee che avevo per romanzi che poi finivo per non scrivere mai veramente. Alla fine dopo averlo esasperato con queste cose ho deciso di dimostrargli che non ero poi così pigro per scrivere un romanzo.


Nick : Come scrittore ti sei sempre orientato verso la fantascienza come genere letterario? E se si quali sono state le tue influenze ?

Ken: Purtroppo ho sempre e solo idee per storie di fantascienza. Se mai avrò un'idea per un romanzo tradizionale allora lo scriverò!
Le mie influenze sono state Robert Heinlein , John Brunner, JG Ballard, M. John Harrisono e praticamente tutti i principali scrittori di fantascienza in lingua inglese in circolazione fino al 1970. Negli anni '80, poco prima che cominciassi il mio primo romanzo, sono stato principalmente ispirato da William Gibson. E, naturalmente,da Iain Banks !




Nick: Nei tuoi lavori affronti spesso argomenti come la singolarità, le trasformazioni del post-umanesimo(ad esempio nel Romanzo LA DIVISIONE CASSINI ) e anche le intelligenze artificiali, ma a differenza di molti dei tuoi colleghi dimostri di averne un opinione molto meno entusiastica e anche parecchio più critica al proposito. E questo vale sia per la narrativa che per la vita pratica.Ti va di parlarne?


Ken: Non credo che riusciremo ad ottenere un Intelligenza Artificiale umano-equivalente almeno in questo secolo. E se anche fosse possibile arrivarci in tempi brevi, dubito che sia benigna, o che sia sviluppata per scopi benigni. Ma io sono abbastanza felice di utilizzarne l'idea speculativa, in narrativa. Lo stessa cosa vale per la singolarità.
Dubito che ci arriveremo, comunque.



Nick: In Italia è stata tradotta integralmente la serie degli ENGINES OF LIGHT, e, parzialmente quella della FALL REVOLUTION, nella prima descrivi un futuro in cui l'umanità si trova ad essere completamente in balia di due antiche razze aliene. il punto è che nonostante gli sforzi di una minoranza di persone per affrancarsi, tra cui il protagonista della serie Matt Cairns, alla fine la maggioranza della razza umana sceglierà la soluzione più comoda. Sei davvero così pessimista riguardo alla razza umana?

Ken: Non sono certo di aver capito la domanda, ma io non sono affatto pessimista riguardo l'umanità, e non credo che siano i miei romanzi ad esserlo. La situazione in ENGINES OF LIGHT è che, sì, l'umanità è in un universo dominato da intelligenze di gran lunga più potenti di lei, ma non è affatto impotente a sfidarli. La fine della trilogia lascia comunque la situazione aperta.


Nick: Nella Trilogia quello dei romanzi che mi è piaciuto di più, è stato il primo LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI, che oltre a descrivere in maniera aperta il tuo attaccamento per la Scozia, e a presentare la magnifica invenzione di una Unione Europea dominata da una rediviva U.R.S.S, introduceva proprio Matt Cairns, uno dei tanti personaggi tuoi dotato di vita innaturalmente lunga. A pensarci bene, quello di avere protagonisti che vivono a lungo per gli effetti della genomica o semplicemente per ultralongevità naturale è un altro dei tuoi marchi di fabbrica. O sbaglio?

Ken: Il prolungamento della vita- grazie al notevole aumento della durata di una vita sana-è una di quelle speranze che ha buone prospettive,di essere realizzata già nei prossimi decenni. L'utilizzo della longevità per descrivere delle storie da poter sviluppare su grandi intervalli di tempo è un idea che mi è venuta quando stavo progettando il mio secondo romanzo THE STONE CANAL-allora mi resi conto che un vecchio personaggio del mio primo libro, sarebbe potuto essere nato attorno al mio stesso anno, il 1954- ed essere per così dire già esistente! In questa maniera ho potuto esplorare la sua back- story, semplicemente saccheggiando i miei vecchi diari e notebook.


Nick: I tuoi romanzi hanno sempre un contenuto politico piuttosto evidente e piuttosto stimolante, tanto che alcuni lettori leggono le tue storie come fantascienza politica più che fantascienza tecnologica. Mi piacerebbe sapere se esiste per te un equilibrio necessario, fra politica, speculazione scientifica e tecnologica, e divertimento, nello scrivere un romanzo. Quale idea nasce per prima, quale idea è subordinata alle altre? Si tratta di elementi indivisibili, sempre e comunque?

Ken: Le idee che uso per i miei romanzi provengono quasi sempre da qualche particolare immagine o idea che mi colpisce , e quindi tutte le speculazioni politiche e tecnologiche, vengono fuoripoi per poter dare un senso a tutto quanto. Ad esempio, con LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI, tutto è nato con la scena nel secondo capitolo in cui Mattè in un bar e ascolta l'annuncio delle prove di vita aliena nell'Asteroide. In origine l'aveva scritta sotto forma di storia breve commissionata da COMPUTER WEEKLY,su come potrebbero essere tra circa quarant'anni nel futuro le industrie del settore IT (Information Technology industries).
E mentre stavo scrivendo mi è venuta l'idea che l'annuncio sarebbe potuto essere fatto dal " segretario generale del Partito Comunista dell' Unione Europea"- da questo è venuto fuori un intero mondo.



Nick : Rimanendo in quest'ambito, spesso fai assumere ai tuoi personaggi posizioni eretiche, e al contempo nei tuoi romanzi ti piace speculare sia sulle opportunità offerte dalla tecnologia che sul progresso socio-politico, ma qual è realmente la tua personale visione sociopolitica ?

Ken: In realtà le mie idee politiche sono moderate, molto di più di quelle dei miei personaggi! Se escludiamo Matt Cairns-le mie idee e i miei comportamenti, sono molto viciniin al suo, un misto di mutualismo e di sindacalismo con un pizzico di cinismo. Vorrei solo vivere in una società senza guerre imperialiste e crisi economiche, e senza stati di strapotere.
Ora visto il modo in cui stanno andando le cose , non potremmo arrivarci veramente se non con uno stravolgimento, ma non è certo un obiettivo estremo o utopico.


Nick: In Italia la fiction è in crisi: diminuzione dei lettori, testate che chiudono, perdita di spazi nelle librerie, accade lo stesso in Gran Bretagna? M'interesserebbe conoscere in particolare la situazione scozzese, dal momento che qualche anno fa all'epoca della Convention Mondiale di Glasgowdel 2005 sembrava un oasi felice, con il lancio di molti scrittori interessanti, nonchè con una rivista di tutto rispetto come SPECTRUM SF.







Ken: Beh, sfortunatamente SPECTRUM SFha cessato le pubblicazioni, ma in Scozia la lettura e la scrittura di sf è ancora fiorente. C'è una buona interazione con la scena del mainstream letterario, almeno qui ad Edimburgo..
Tuttavia, la crisi economica ha colpito duramente il settore editoriale, per cui le possibilità per gli scrittori - tutti gli scrittori, compresa gente con molto più successo e fama di me - si sono drasticamente ridotte.


Nick M'incuriosisce molto il progetto di THE HUMAN GENRE PROJECT. Ti va di parlarcene?

Ken: THE HUMAN GENRE PROJECT è un sito che ho lanciato nel 2009 quando ero writer in residence ( Nota di Nick: per" writer in residence" s'intende un artista o scrittore professionista e che come ulteriore attività lavora e insegna presso un’istituzione educativa) presso un piccolo istituto di sociologia chiamato ESRC (Economic and Social Research Council, che a sua volta fa parte di una più ampia rete di istituzioni nate per indagare gli aspetti sociali dell'impatto delle nuove tecnologie e delle scienze nella vita di tutti i giorni. L'idea del sito è venuta da un presistente spazio "LA TAVOLA PERIODICA DELLA SCIENCE FICTION di Michael Swanwick, che presenta una storia per ogni elemento chimico.
THGP contiene storie e poesie per i geni di ogni cromosoma. Lo abbiamo lanciato con alcune poesie e racconti di scrittori professionisti, quindi in maniera aperta a contributi. L'ho curato per due anni ed ora è a cura dell' attuale writer in residence. Ha ottenuto una certa attenzione un po da tutto il mondo.

Nick: Quale tra i tuoi colleghi segui con maggiore interesse e quali ritieni che possano essere i nomi su cui puntare in futuro?

Ken: In realtà è molto difficile per me quando scrivo, tenere il passo con le letture SF, per cui ti rimando alla lista degli scrittori che ho linkato sul lato del mio BLOG


Nick: Quale tra i tuoi romanzi ti soddisfa di più e quale oggi non riscriveresti (o meglio riscriveresti diversamente) ?

Ken: Mi piace particolarmente THE STONE CANAL, e naturalmente il mio ultimo lavoro, INTRUSION (in uscita a Marzo 2012), che ritengo sia molto buono. Uno che oggi riscriverei in maniera differente è NEWTON'S WAKE- che va bene ma è troppo breve. Magari avrebbe bisogno di spiegazioni più chiare, e di battaglie spaziali più lunghe!


Nick: Progetti per il futuro.A cosa stai lavorando in questo momento?

Ken: A un nuovo Romanzo che coinvolge la genetica e gli UFO.Quello che ti posso dire è che inizia con un rapimento alieno, e che poi le cose si fanno più strane.

Nick: Bene è tutto Ken, ti ringrazio per la tua gentilezza.



introduce the original English version of the interview with Ken MacLeod.
I thank Mr. MacLeod for his kindness ... and for fighting with my terrible English.
Good reading.


INTERVIEW WITH KEN MACLEOD - THE ENGLISH VERSION!




Nick. : ) Today with Iain M. Banks you are considered one of the greatest exponents of the so-called "Scottish Invasion", your task now have more than a dozen novels, before beginning to write you spent ten years as a computer programmer and before I know of your studies in zoology and biomechanics. When did you decide you want to be a writer? And what were your beginnings?

Ken MacLeod :At the age of twelve or thirteen or so I discovered science fiction, and because of that decided to be a scientist. Like many young SF readers I tried writing science fiction stories, but I never took writing seriously. I never thought of it as a career until I had failed to become a scientist but had meanwhile become quite a good computer programmer. I knew Iain M. Banks from the age of fifteen, and he was always determined to be a professional writer. We were (and remain) good friends and I used to tell him about all the novels I had ideas for, but never actually wrote. Eventually he got exasperated with this and I decided to show him I was not too lazy to write a novel.


Nick: You were already oriented towards science fiction as a literary genre? and if so what were your influences?

Ken: Unfortunately I only ever have ideas for science fiction stories. If I ever get an idea for a mainstream novel I'll write it!
My influences were Robert Heinlein, John Brunner, J. G. Ballard, M. John Harrison and basically every major English-language science fiction writer up to the 1970s. In the 80s, just before I started my first novel, I was specifically inspired by William Gibson. And of course Iain Banks!


Nick: In your work often features topics such as the singularity, the transformations of posthumanism like as in THE CASSINI DIVISION ) Intelligent and even artificial, but unlike many of your colleagues show that they have much less enthusiastic opinions about very much indeed critical about. And this applies both to the narrative in the aftermath pratiche.You want to talk about?

Ken: I don't think we'll have human-equivalent AI in the present century at least. And if it is possible any time soon, I doubt that it would be benign, or developed for benign purposes. But I'm quite happy to use the idea speculatively, in a story. Likewise the singularity. I don't think they're going to happen, however.


Nick : In Italy has been completely translated the series of ENGINES OF LIGHT, and partly that of the FALL REVOLUTION, in first describe a future humanity completely at the mercy of two ancient alien races, the point is that despite the efforts of a minority, including the protagonist Matt Cairns, in the end will be chosen by a majority of the most convenient solution.
Are you really that pessimistic about humanity?


Ken: I'm not sure I understand the question, but I'm not at all pessimistic about humanity, and I don't think the books are pessimistic. The situation in Engines of Light is that, yes, humanity is in a universe dominated by vastly more powerful intelligences, but it is by no means powerless to defy them. The end of the trilogy leaves the situation open.




Nick: Of the trilogy of novels that I enjoyed more the first COSMONAUT KEEP, as well as to bare your affection for Scotland and magnificent, the invention of a European Union dominated by a revived Soviet Union presented Matt Cairns, one of your many characters for to live a long life, what you think about it long lives of the characters , for genomics or simply ultralongevity is another one of your trademarks. Or wrong?

Ken: Life-extension - greatly increased healthy life-span - is one of those hopes that has a sound basis, and it's quite likely to be achieved in the next few decades. Using very long lives to explore extended stories across a sweep of history was something that occurred to me when I was planning my second novel, The Stone Canal - I realised that one old character in my first would have been born around the same year as I was - 1954 - and therefore that he was, so to speak, already alive! So I was able to research his back-story just by plundering my own old notebooks and diaries.


Nick: Your novels always have a clear political content and rather than inspiring, so much so that some readers read his stories as science fiction, politics rather than science fiction technology. I'd like to know whether there is a balance necessary for you, including political, scientific and technological speculation and fun, to write a novel. Which idea came first, that idea is subject to the other? It is indivisible, always ?

Ken: Ideas for novels nearly always come from some particular image or idea that strikes me, and then all the political and technological speculation gets spun out to make sense of that. With Cosmonaut Keep, for example, everything came from the scene in the second chapter where Matt is in a bar and hears the announcement of alien life in the asteroid. I wrote that originally as a commissioned short story for Computer Weekly, about the IT industry forty years in the future. As I was writing it I came up with the idea that the announcement would be made by 'the General Secretary of the Communist Party of the European Union' - and a whole world came from that.


Nick : Staying in this area often do you enjoy taking your characters heretical positions, while you speculate on both the technological opportunities than on socio-political progress, what is your personal vision of the socio-political scenario in your stories?


Ken: My own political views seem very moderate to me, much more so than those of my characters! Except Matt Cairns - my own sympathies and attitudes are quite close to his, a sort of mutualism and syndicalism with a bit of cynicism. I just want to live in a society without imperialist wars and economic crises, and without an over-powerful state. Now, the way things are going we may not actually get that without upheaval, but it's hardly an extreme or utopian aim.


Nick : In Italy, the fiction is in crisis, fewer and fewer readers, newspapers closed, loss of space in the library, is the same in Britain? Interest me in particular the situation in Scotland to see if that oasis is still happy that it seemed to us a few years ago at the time of the Continental Convention in Glasgow in 2005 had launched a number of interesting writers, as well as a highly respected magazine Spectrum SF .

Ken: Well, sad to say Spectrum SF has ceased publication, but SF and fantasy writing and reading in Scotland is still flourishing. There is a good interaction with the mainstream literary scene too, at least in Edinburgh. However, the economic crisis has hit publishing quite hard, so the advances for writers - all writers, including much more successful and famous writers than I am - have been cut back.




Nick: I am very intrigued by ' THE HUMAN GENRE PROJECT' ,do you want to talk about it?

Ken: The Human Genre project is a website that I initiated in 2009 while I was a writer in residence at a small sociology institute called the ESRC (Economic and Social Research Council) Genomics Policy and Research Forum, which is itself part of a larger network of institutions set up to investigate the social aspects of the new life sciences and technologies. The idea for the website came from another one, "Michael Swanwick's Periodic Table of Science Fiction", which has a story for every element. The Human Genre Project has stories and poems for genes on every chromosome. We launched it with some poems and stories by professional writers, then opened it to contributions. I edited it for two years and now it is edited by the current artist in residence. It got quite a bit of attention from around the world.


Nick: Which of your colleagues follow with more interest and what you believe may be the names on which to focus in the future?

Ken: It's actually very difficult for me to keep up with reading SF while I'm writing it, so I refer you to the list of writers I link to on the side of my blog.


Nick: Which of your novels are more satisfied with and what you do not write now (or rather rewrite in a different way?)

Ken: I particularly like The Stone Canal, and of course my latest,Intrusion (forthcoming March 2012), which I think is rather good. One I would write differently now is Newton's Wake - it's all right but it's far too short. It needed clearer explanations, and longer space battles!



Nick : Future plans. What are you working on right now?

Ken: A near-future novel involving genetics and UFOs. What I say about it is 'It starts with an alien abduction, and then gets weird.'

Nick:Well, that's all thank you for your kindness Ken.

OLTRE IL FUTURO : TALKING ABOUT KEN MACLEOD.

INTRO.

Negli ultimi dieci anni un gruppo di autori provenienti dalla Scozia ha completamente rivitalizzato la Fantascienza, al punto che molti critici hanno parlato di una vera e propria Scottish Invasion. E se oggi la maggior parte dei critici considera come portabandiera di questo gruppo il fenomenale Iain M. Banks, la maggior parte dei lettori ( me compreso ) si è orientata principalmente verso Ken MacLeod.

Spulciando il curriculum di Kenneth Rae MacLeod, classe 1954, inizialmente sembrerebbe di trovarsi di fronte a ad un uomo lntanissimo dal mondo della letteratura, il " nostro " frequenta gli studi di zoologia all 'Università di Glasgow, in seguito prende perfino un master in biomeccanica.
E una volta terminati gli studi lavora dieci anni come programmatore di Computer.
La passione per la scrittura, evidentemente però, deve essere sempre stata lì pronta a sbocciare, così a metà degli anni novanta, finalmente, escono i suoi primi lavori.

MacLeod sin dall'inizio si dimostra senza ombra di dubbio uno scrittore di fantascienza tecnologica o hard, con una forte peculiarità però.

L' autore infatti non rinuncia ad inserire nelle sue storie una propria personalissima filosofia. Niente di trascendentale intendiamoci, ma se molti suoi colleghi britannici si dilungano sulle possibili evoluzioni della razza umana, spesso in chiave entusiastica, ed infarciscono i loro romanzi di temi come le possibili trasformazioni di un umanità futura quali la singolarità, lo sviluppo di Inteligenze Artificiali o il post-umanesimo, MacLeod, per contro su questi concetti si dimostra molto più critico.
E meno entusiasta.
In breve lo scrittore scozzese sembra voler avvertire che il vero progresso tecnologico potrà avvenire solo parallelamente ad una costante evoluzione culturale e politica.



MacLeod infatti non dimentica le sue giovanili passioni politiche,così leggendo le sue opere sarà facile trovare numerosi richiami all' Anarchismo; al Trozkysmo; e al Libertarismo. Non a caso viene definito da critici e colleghi come uno scrittore tecno-utopista. Ma non spaventatevi da queste definizioni, da questi paroloni perchè le storie dello Scozzese rimangono delle robuste avventure spaziali, piacevoli da leggere e ben strutturate.
Sopratutto, i concetti che ho ricordato si accompagnano felicemente alla trama senza appesantirla ma anzi arricchendola di numerose sfumature corpose come una birra scura Scozzese.

Narrativamente parlando Ken MacLeod è conosciuto principalmente per due cicli:il primo, quello che lo fa conoscere al grosso pubblico è la quadrilogia chiamata THE FALL REVOLUTION.
Dei quattro romanzi solo due LA DIVISIONE CASSINI (The Cassini Division) e IL PIANO CLANDESTINO (The Star Fraction)sono stati tradotti nella nostra lingua da Fanucci in anni ormai lontani.

Il secondo ciclo, invece è rappresentato dalla cosidetta ENGINES OF LIGHT trilogy: storia di un primo contatto con ben due diverse specie aliene in guerra tra loro da parte di un Unione Europea alternativa. Questa Unione è infatti dominata da una ricostituita Nuova Unione Sovietica. I Cosmonauti europei (termine utilizzato non a caso per sostituire l'americanizzante Astronauti) incontreranno sul loro cammino oltre a queste due razze aliene anche una cultura costituita da discendenti dell'Umanità e da dinosauri evoluti rapiti entrambi proprio sulla Terra dalle due razze aliene in epoche immemori.
La serie è stata integralmente presentata da Urania in tre volumi:
-LA FORTEZZA DEI COSMONAUTI. (Cosmonaut Keep) # 1541.
-LUCE NERA. (Dark Light) # 1545.
-ENGINE CITY (Engine City) # 1549.



Altri romanzi singoli di Ken MacLeod,degni d'interesse sono il romanzo breve HUMAN FRONT (The Human Front tradotto su Odissea \ Delos # 34 nonchè i, purtroppo entrambi inediti in Italia, i pregevoli NEWTON'S WAKE del 2004 THE NIGHT SESSION
del 2008 vincitore del prestigioso BSFA il più importante premio britannico del settore.

Lo scrittore negli ultimi anni ha anche lanciato The Human Genre Project serie di racconti online in collaborazione con altri scrittori per attirare l'attenzione del pubblico verso le problematiche della genetica e della genomica.






Da appassionato ho contattato Ken qualche giorno fa. Come David Moody e Jack MacDevitt, prima di lui si è dimostrato una persona molto disponibile, anche a lui ho chiesto se aveva voglia di rilasciarmi una piccola intervista; niente di trascendentale, giusto tre o quattro domande; una semplice chiacchierata tra amici.
Bene: sono felice di poter dire che la prossima intervista su Nocturnia sarà dedicata a Ken MacLeod
Tra un paio di giorni la potrete leggere.

LA GENERAZIONE PERDUTA : JONATHAN BRANDIS .




Tutti noi abbiamo abitato dalle parti di Derry. Ognuno di noi lo ha almeno desiderato.
O temuto.
In fondo anche se oggi diciamo no, molti di noi sono cresciuti con i romanzi dell'(ex) maestro del terrore Stephen King.
E, lo ammetto, per me l'araba fenice fu IT. Naturalmente, un altra cosa che ben pochi di noi saranno disposti a riconoscere IT lo abbiamo conosciuto ed apprezzato prima ancora che dalla carta stampata dalla miniserie televisiva del 1990.



Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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