SEI DONNE PER L'ASSASSINO ! (1964)

Una giovane modella viene brutalmente ammazzata nel corso di una sfilata in una villa romana da un misterioso assassino mascherato. Nonostante questo la proprietaria della villa, la contessa Cuomo ed il suo amministratore nonché amante Massimo Morlacchi decidono di continuare con le sfilate. Proprio durante una di queste,il diario di Isabella,la ragazza uccisa, viene ritrovato da Nicole un'altra delle modelle della maison. Diversi segreti sono sul punto di venire a galla e per questo gli omicidi, sempre più brutali uno dopo l'altro, proseguono. Le indagini condotte dall'ispettore Silvestri si rivelano difficili sin dall'inizio. Tutte le persone indagate, tutti i dipendenti dell' Atelier paiono nascondere qualcosa, a volte qualcosa di estremamente torbido. Nessuno pare essere completamente innocente.
E c'è ancora un assassino da fermare.

Sin dalla coloratissima e, a tratti, lisergica sigla si ha come la sensazione di essere stati presi e catapultati di peso in una sorta di universo parallelo. La sequenza delle immagini presenta i vari personaggi che vedremo di lì a poco in scena tratteggiati come se fossero dei manichini, delle marionette senza personalità né anima. L'avvolgente colonna sonora ritmica con velature baroccamente jazz a cura del veterano Carlo Rustichelli accompagna la sequela contribuendo all'effetto complessivo. Il risultato è duplice: per un verso conosciamo tutti i protagonisti,dall'altro, dall'altro il modo con cui vengono inquadrati con i volti avvolti da colori accesi ed ombre profonde rivelando così,quasi anticipando la filosofia propedeutica della trama che nel film non incontreremo eroi o figure "senza macchia e paura" ma solo esseri, ambigui, profondamente imperfetti e carichi di tutti i possibili vizi capitali esistenti. La stessa colonna sonora la ritroveremo durante le scene di alcuni dei numerosi omicidi cosa questa che, accompagnata al sadismo (per l'epoca) degli stessi renderà il tutto ancora più straniante.

SANGUE A HOLLYWOOD: STORIA DI UNA INSEGNA E DEI SUOI FANTASMI. - Conclusione!

Le Precedenti parti di questo dossier sono uscite QUI e QUI. e QUI.


Quando nel 1923 l'imprenditore Harry Chandler che tra le altre cose era anche editore del Los Angeles Times  aveva fatto costruire la Hollywoodland Sign per pubblicizzare il suo progetto di speculazione edilizia non aveva certo programmato per essa una vita lunga, la scritta, come abbiamo più volte detto, sarebbe dovuta rimanere in piedi sulla cima del monte Lee per un periodo limitatissimo: un anno, un anno e mezzo al massimo.
Di conseguenza i materiali impiegati non erano stati progettati per durare, si trattava di pannelli di legno e metallo, di comuni lampadine che ben difficilmente potevano resistere al degrado, alle incurie e alle intemperie.
Le prime a sparire, secondo quando riporta la vulgata popolare, furono proprio le lampadine trafugate una dopo l'altra a partire dal 1939 quando il fondo immobiliare che fino a quel momento aveva detenuto il terreno decise di dismettere la proprietà, Nessuno ci aveva badato, anzi per decenni in parecchi avevano fatto finta di non accorgersene ma adesso giunti agli anni '70s le condizioni di quanto rimaneva di tutta la struttura erano diventate evidenti nella loro disastrata e disastrosa fragilità.

Ecco quà, non ve l'avevo mostrato finora
ma ecco a voi Harry Chandler l'imprenditore
che nel 1923 fece costruire la scritta di Hollywood
Nel 1923 per costruire la scritta Chandler aveva speso più o meno 21.000 dollari, adesso per restaurarla si calcola ne servirebbero molti di più, a metà anni '70s qualcuno alla Camera di Commercio prova ad effettuare un calcolo di massima.
Quella che ne viene fuori è una somma da far tremare i polsi.

SANGUE A HOLLYWOOD: STORIA DI UNA INSEGNA E DEI SUOI FANTASMI ! - Terza Parte

Le Prime due parti sono uscite QUI e QUI.

La notizia del suicidio di Peg Entwistle occupa a lungo le prime pagine statunitensi: Hollywood è già il luogo dei sogni per molti americani e si sa, i sogni mancati degli altri assumono un valore particolare e forse-perverso nelle attenzioni dell'uomo della strada. Un misto non sempre ben amalgamato tra l' humana pietas nei confronti di una giovane vita spezzatasi troppo presto e la malsana curiosità verso i dettagli più macabri dell'accaduto. In morte la giovane attrice trova quella fama che in vita le era sempre sfuggita.
Le viene assegnato perfino un soprannome.
Per tutti da quel giorno in poi sarà semplicemente la "Hollywood Sign Girl".
Si racconta un poco ovunque della sua depressione,della sua probabile lotta contro la dipendenza dall'alcool, della sua vita difficile, del fatto che sia stata da bambina affidata al padre a causa di una probabile "pazzia" della madre, delle accuse di crudeltà rivolte dal'attrice all'ex marito Robert Keith.
I giornali rivelano anche un altro particolare, anzi due: il primo è che l'identità del cadavere sia rimasta anonima a lungo perché nessuno era in grado di riconoscere la donna, questo finché non si era fatto avanti un lontano parente dell'attrice segnalandone le generalità. Poi che, sperduta tra le piante, era stata rinvenuta una borsa con l'ultimo messaggio scritto dalla Entwistle che annunciava il suo imminente suicidio.
L'ultimo messaggio?

"I am afraid I am a coward. I am sorry for everything. If I had done this a long time ago, it would have saved a lot of pain. P.E."

"Ho paura, sono una vigliacca. Mi dispiace per tutto. Se avessi fatto questo molto tempo fa, mi sarei  risparmiata un sacco di dolore   P.E. ".

Il Tempo però non aspetta e sopratutto non fa sconti .
Le notizie hanno una data di scadenza, ben presto altri avvenimenti soppiantano l'interesse verso il suicidio di una giovane donna senza più speranze.
Ben presto tutti quello che resta sono foto sbiadite e ritagli ingialliti di vecchi quotidiani.

Le cose non paiono andare meglio alla "Hollywood Sign."

Una foto giovanile di Albert Kothe


Accade in italia # 59. - Le Segnalazioni di Febbraio.

Puntuale come le Tasse ma spero molto più gradita e attesa ecco la puntata mensile di Accade in Italia.
Tante e corpose,come sempre, le segnalazioni quindi il vostro "Anfitrion-Nick" non perde tempo e vi introduce subito a:

GLI ARTISTI OSPITI.

Oggi vi propongo un' altra delle novità annunciate per questa rubrica.
La mia intenzione è quella di far interagire tra loro gli artisti che spesso ospito su Nocturnia. Per questa prima uscita quindi Daniele Verzetti il Rockpoeta vi propone una sua nuova e inedita poesia scritta ispirata d una illustrazione di Alessia .H.V. In una delle nuove puntate (non vi dico quando,sarà una sorpresa!) renderà il favore realizzando lei un lavoro inedito basandosi su una poesia di Daniele.
Il mio compito sarà quello più piacevole (ed anche quello più riposante ) cioè quello di presentarvi entrambi i risultati di questi incontri professionali tra sensibilità artistiche diverse.
Spero vi piacciano.
Ecco a voi:


Overflowing  digital painting (2019)
copyright & diritti : Alessia H.V.


"MI COPRO GLI OCCHI"

Mi copro gli occhi
Per non vedere più le devastanti atrocità del mondo
Troppo tempo sono stata a guardare
Il vostro dolore e la vostra perfida ferocia
Adesso ho deciso di non farlo oltre
Anche perchè non ne ho bisogno
Non si può scordare quanto orrore mi avete donato in questI secoli.

Mi copro gli occhi
E voi esseri fatti di superficiale arroganza
Di una irriverente insapienza
E di simulata mestizia
Mi accusate di essere vuota
E di provare un profondo disinteresse verso i mali di questo pianeta.

Mi copro gli occhi
E voi ipocriti urlatori di furbe illazioni
Fautori ed accaniti sostenitori di verità spicciole
Di cosa osate accusarmi
Di non guardare il vostro nauseante regime di vita
O di non amarlo?

Voi
Occhi spalancati come fanali vuoti
E con una devastante cecità interiore
Incapace di farvi comprendere quello che credete di vedere
Siete disgustosamente colmi di un' insensibilità apatica
Capace di sfigurarvi l'anima fino a rendervi irriconoscibili
Rispetto al vostro primo vagito di vita
Quando ancora i vostri occhi erano puri e sinceri.

Mi copro gli occhi
E voi
Voi che distruggete l'anima di questo pianeta
La sporcate
La denigrate e la fate piangere ogni notte
Voi mi accusate di essere cieca e sorda di fronte a quel pianto
Pianto che voi assassini causate con la vostra immorale condotta.

Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E voi
Voi minoranza sapiens
Voi che osate tenere gli occhi aperti
Per vedere, respirare e denunciare tutto il dolore di questaTerra
Voi  mi spronate a riaprirli
Senza capire che non ne ho bisogno
Per senitre tutto quel dolore.

Mi copro gli occhi
Per non vedere gli orrori del mondo
E tutti quanti voi
Con motivazioni diverse
Mi accusate di non voler più vedere
O mi implorate di tornare ad aprire le mie palpebre ferite e stanche

Occhi chiusi, incatenati all'oscurità
Non sottraggono forza agli altri sensi
Anzi l'acquiscono
Ed io sento prepotentemente il dolore del mondo
Lo sento come una lancia che penetra nella mia carne
Come un dardo mortale che si conficca dentro la pelle
Lo sento attraverso le urla strazianti di innocenti uccisi e torturati
Che lacerano i miei deboli timpani sofferenti
Lo avverto attraverso il fetore di corpi in decomposizione
Distesi su un deserto arido e pieno di bossoli di morte,
O adagiati in una stanzetta di un piccolo appartamento
Senza che nessuno li abbia cercati
Senza che nessuno abbia mai reclamato la loro persona

E lo sento
Accarezzando la vostra paura
Stringendo tra le mani il vostro odio

Lo sento
Attraverso l'amaro sapore del fallimento umano
Sento lo strazio di Luca quando si uccide per i debiti della sua azienda
E per non aver saputo salvare dal crollo la sua famiglia
Lui, che non ha colpa
Se grandi multinazionali strangolano piccole imprese artigiane.

È vero
Mi copro gli occhi
Per non vedere più i dolori e le atrocità del mondo
Ma è solo un modo puerile per illudersi di non percepirli
È una innocente difesa per lasciare almeno un senso protetto da questo orrore

Mi copro gli occhi
Per proteggere il mio già logorato e provato sentimento di speranza

Mi copro gli occhi
Perchè le mie lacrime stanche
Non debbano perdere la loro innocenza.


Vi ricordo che la proprietà e i copyright di entrambe le opere sono dei rispettivi autori e per qualsiasi cosa, compresa la riproduzione, bisogna chiedere  agli autori.
Spero che vi siano piaciute. Fatemi sapere cosa ne pensate e sopratutto fatelo sapere agli autori interessati.
Andiamo ora con le segnalazioni .


A PROPOSITO DELLA RIVISTA " ROBOT" : INTERVISTA CON SILVIO SOSIO !

Sin dai lontani tempi della prima mitica chiacchierata con lo scrittore americano Jack McDevitt,  le interviste sono sempre state una presenza costante di questo blog. L'anno scorso, per tutta una serie di motivazioni non sempre dipendenti dalla mia volontà, lo sono state un po di meno. Per questo 2020 però voglio riprendere questa sana abitudine, magari alternando i due "format" che già adotto ( quello ormai classico delle lunghissime "Interviste Carriera" dedicate ad un singolo artista e quello più recente delle "Interviste Colletive") con una terza variante, cioè degli incontri ricchi di domande mirate con curatori e direttori di alcune delle più importanti riviste  del settore fantastico italiano. Lo scopo è quello di far conoscere meglio alcune realtà importanti a chi non le conosce ancora, sia quello di tracciare un minimo di bilancio storico delle medesime.
Amo la letteratura dell' Immaginario, apprezzo ancora di più le riviste coi loro racconti ed articoli di approfondimento. Penso da sempre che la dimensione racconto sia quella da cui spesso siano venute le cose migliori della narrativa di fantascienza e di quella horror.
Voglio cominciare da "Robot" una rivista di fantascienza a cui sono particolarmente affezionato, così come ero affezionato al suo creatore Vittorio Curtoni . Per l'occasione oggi vi propongo questa intervista. L'intervistato è Silvio Sosio (spesso trovate in rete i suoi interventi firmati S*) del' Associazione Delos Books 
Sosio era già stato ospite di Nocturnia (la sua precedente intervista la trovate QUI) mentre alcuni dei miei interventi passati riguardanti"Robot" li trovate QUI.
Vi lascio adesso alla lettura dell'intervista. Ringrazio Silvio Sosio per la sua disponibilità e per la sua gentilezza mentre a voi auguro buona lettura!
Attendo i vostri commenti e le vostre impressioni.

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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