ALDA TEODORANI : L'INTERVISTA COMPLETA.

Vi presento l'intervista integrale con la scrittrice Alda Teodorani, inizialmente causa una serie di impegni, ero convinto di riuscire a prepararla solo per lunedì, invece per fortuna sono riuscito a liberarmi prima, quindi con qualche giorno d'anticipo ecco a voi per la chiacchierata che ho intrapreso con una delle più talentuose scrittrici della scena italiana.
Attendo i vostri pareri.



Nick : Ciao Alda, è un grande piacere averti ospite di Nocturnia , oltretutto sei la nostra prima intervistata donna,oggi sei considerata una delle migliori scrittrici horror italiane (una delle dark lady dell'horror ti hanno definito) ma quando è nata dentro di te la passione per la scrittura?


Alda Teodorani: Credo sia nata insieme a me, non sono in grado di localizzare un momento in cui non ho desiderato scrivere. Poi è stato un sogno che ho concretizzato nel 1989, quando spedii i miei primi racconti e iniziai a prendere contatto con altri scrittori.

Nick: Anche se hai spaziato attraverso vari generi come il giallo e l'erotico sei universalmente conosciuta per le tue storie splatter-horror, cosa ti ha spinto a dedicarti proprio verso questo genere ?

Alda: In realtà nella maggior parte dei miei lavori, anche nei racconti più splatter, c’è sempre una nota di erotismo. Credo che l’amore e la paura siano i sentimenti più profondi che gli uomini possono provare, se c’era una cosa che desideravo fare era colpire in profondità. Dicono che ogni scrittore sceglie di dedicarsi al genere che più gli suscita emozioni e credo che questo sia successo anche a me.

Nick: Quali sono state le tue influenze letterarie , o meglio quali sono stati gli autori che ti hanno formato come lettrice prima che come scrittrice?
Se ti va puoi aggiungere anche registi, film, serie televisive in parole povere qualsiasi cosa che tu possa considerare seminale per la tua sensibilità di artista.


Alda: Ho letto sempre molti libri, fin da bambina. Ormai tutti sanno che (oltre a rubarli a mio padre, grande lettore di gialli) facevo rifornimento di libri in biblioteca, non avendo la possibilità economica di comprarli. I primi libri da “grande” sono stati quelli di Edgar Allan Poe e di Hermann Hesse, due autori che ho amato molto. E poi ho proseguito per scaffali, leggendo uno dopo l’altro tutto quel che contenevano, compresi saggi sociali e poeti contemporanei. Era una passione sconfinata: nel tempo ho affinato i miei gusti e mi sono dedicata all’horror, al noir, alla letteratura erotica. Andavo al cinema ogni volta che potevo, preferivo il cinema d’autore e frequentavo cineforum dove solitamente venivano proiettati film di grandi registi americani, come Altman, Fosse o Kubrick, solo per fare alcuni esempi. Ho visto molte pellicole di Hitchcock: PSYCHO l’ho rivisto credo una cinquantina di volte, così pure IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, che ho amato tanto. Appena ho acquistato un videoregistratore ho saccheggiato il videonoleggio, si trattava solo di horror e dintorni, da STATI DI ALLUCINAZIONE a NON SI SEVIZIA UN PAPERINO, film di fantasmi, ecc. Con l’avvento di serie tv dedicate all’horror e al giallo (ma anche non di genere) ho visto veramente di tutto, anche per studiare i meccanismi narrativi e la caratterizzazione dei personaggi, ormai non si può più non tener conto di questi nuovi linguaggi.

Nick: Leggendo le tue storie mi sembra di notare alcuni punti fermi: in primo luogo la tua è una narrativa poco consolatoria, spesso anzi raccontata dal punto di vista del male, in secondo luogo nelle tue storie insisti molto sulla triangolazione amore- sesso-violenza quasi come se tu volessi stravolgere consapevolmente il lettore proponendogli storie in cui l'amore, che pure è molto presente nelle tue storie, si trovi ad essere vissuto in maniera estrema e con sensazioni forti.
E' un’analisi corretta la mia? E se si da cosa si origina questa particolare poetica?


Alda: Sì, come accennavo anche prima, questa è una scelta.
Il punto di vista del “male” coinvolge maggiormente il lettore che si cala nella storia con gli “occhi di Caino”, per usare un’espressione cara ai neo-noiristi.
L’horror e l’erotismo sono due generi di nicchia che in linea di massima sono stati tenuti separati dagli scrittori. Io li ho voluti unire per potermi avvalere dei meccanismi di entrambi, per dare una scossa di adrenalina al mio lettore. I riscontri ci sono stati e non credo di essermi sbagliata.


Nick: Tu invece come definiresti in poche parole la tua narrativa?

Alda: Se qualcuno mi chiede: “Che genere scrivi?” io rispondo che sono romanzi d’amore e morte. Mi pare la definizione più sintetica e calzante per dare una risposta “in poche parole” anche se ci sono tante altre cose. Ci sono gli omaggi alla fantascienza, i racconti più mainstream come MUCCASSASSINA, NICO, LE SEI DEL MATTINO e molti altri.

Nick:  Parliamo delle tue origini come scrittrice: se non ricordo male (correggimi se sbaglio) esordisci nel 1990 nell' Antologia NERO ITALIANO assieme ad altri giovani di belle speranze diventati poi figure affermate della narrativa italiana, in seguito poi con alcuni di loro come Carlo Lucarelli e Loriano Macchiavelli hai fondato il "Gruppo 13". Ti va di descriverci quegli anni e il clima letterario che si respirava all'epoca?

Alda: Sono stata proprio io a coinvolgere Lucarelli nell’Antologia NERO ITALIANO, c’erano davvero molti degli scrittori che oggi sono diventati professionisti affermati della scrittura. Chi iniziava a scrivere in quegli anni, credo, si trovava di fronte un panorama editoriale molto più variegato di quello attuale, più prospettive concrete, più posti in cui pubblicare, più voglia di conoscersi e credo che questo sia stato veramente il punto di partenza su cui si è fondata la nascita del Gruppo 13.


Nick : Sempre in quegli anni entri in contatto con Luigi Bernardi e la sua casa editrice Granata Press che era nata come casa editrice di Fumetti. Bernardi pubblica due tuoi libri: GIU', NEL DELIRIO e LE RADICI DEL MALE vorrei che ti soffermassi con noi sopratutto sul secondo romanzo LERADICI DEL MALE (SPECCHI DI SANGUE) e sul suo serial killer veramente atipico e ben costruito.

Alda: È vero, il serial killer di SPECCHI DI SANGUE è un personaggio atipico, avevo questa idea del coltello come prolungamento del corpo del’assassino, come se fosse una parte di esso. Credo sia stata la prima volta che in Italia è stato pubblicato un libro tanto crudele, con scene di sesso esplicito che culmina sempre con l’uccisione. Il protagonista del romanzo si eccita uccidendo, anzi si eccita preparandosi a uccidere, il sesso è un preliminare che precede il vero orgasmo, la morte del partner. Se prima ho detto che i miei sono romanzi d’amore, in questo particolare romanzo breve non c’è amore, o forse si esplica semplicemente nll’atto del’uccisione o nel’amore del protagonista per le piante del suo acquario.

Nick:- E' vero che inizialmente avevi proposto a Bernardi in visione delle antologie e che lui aveva rifiutato ritenendo preferibile per il mercato italiano dei romanzi?

Alda: No, non è andata così e non ricordo di avere fatto questa dichiarazione. Anche se è risaputo che gli editori italiani preferiscono i romanzi alle raccolte di racconti. Gli avevo proposto SPECCHI DI SANGUE da pubblicare a sé stante e lui mi ha replicato che avrebbe preferito un volume più organico. A quel tempo avevo scritto alcuni racconti ma non avevo materiale a sufficienza per proporgli un’antologia unica con un tema comune.


Nick: Sei stata anche sceneggiatrice di Fumetti, io compravo le tue storie su MOSTRI e SPLATTER, collane difficilmente riproponibili oggi con l'attuale clima "culturale" italiano. Qual è oggi il tuo rapporto con i fumetti? Ne leggi ancora? E soprattutto, ti rivedremo mai al lavoro in veste di sceneggiatrice?

Alda: Sono stata legata strettamente con il fumetto fin dai miei esordi, avvenuti proprio su SPLATTER, dove avevo pubblicato una storia tratta da un mio racconto, e in seguito su MOSTRI. In realtà sulla sceneggiatura di quei racconti sono stata molto guidata dagli sceneggiatori che lavoravano alla ACME (Nota di Nick: la casa editrice di MOSTRI e SPLATTER), lo dico in tutta sincerità, è una tecnica che non conosco a fondo. A pensarci bene, i contatti con il fumetto mi hanno sempre portato fortuna: per strade traverse fu proprio grazie al fumetto se mi trasferii a Roma, ho recensito fumetti su varie riviste, e ho conosciuto Dino Caterini, con il quale collaboro continuativamente da quindici anni poiché lo avevo contattato dopo aver letto la bella pubblicazione che lui curava, CRIMEN; inoltre grazie a questa collaborazione ho stabilito un rapporto di sinergia con la scuola da lui diretta, la Scuola Internazionale di Comics, che nel tempo è cresciuta e oggi è la più grande scuola di fumetto e arti visive, grafiche e digitali in Italia. Poi, tornando alle pubblicazioni di fumetti, dopo FAME D'AMORE (disegnato da Fabio Valdambrini) su SPLATTER e NOME IN CODICE (sempre di Fabio Valdambrini) su MOSTRI, Andrea Accardi nel 1991 ha illustrato un estratto del mio GIU', NEL DELIRIO sulle pagine di NOVA EXPRESS. In seguito, con Ljuba Stepjevic, che ho purtroppo perso di vista da tanti anni, abbiamo pubblicato un fumetto edito dal Centro Fumetto Andrea Pazienza , PIAZZA COLONNA, (in SCHIZZO n.13''Idee & Immagini'' ); ho anche scritto i racconti LETIZIA LA COLLEZIONISTA per Franco Saudelli in FEMMINE ALLA CORDA ( Ed.Mare Nero , 1999), e pubblicato il racconto illustrato Un assassino per Dario Argento (iCOMICS, 2010), infine c’è stata l’esperienza di SESSO COL COLTELLO, che è stato pubblicato da Cut-Up (fumetti con sceneggiature basate sui miei racconti di Sara Pichelli –che è un’emergente di successo –, Lorenzo Pasqua, Giampiero Wallnofer e la copertina di David Messina); sempre Giampiero Wallnofer ha illustrato il mio INCUBI, la cui copertina è di un altro straordinario artista,Dino Valls, che mi ha fatto l’onore di cedermela dopo avere letto le bozze, Mara Autilio ha illustrato SACRAMENTI, altri artisti si sono cimentati con miei racconti. C’è davvero tanto del fumetto nella mia vita!

Nick: Ad un certo punto abbandoni il "Gruppo 13" e ti trasferisci a Roma. I motivi questa scelta?

Alda: Era il 1991 e mi pareva che la mia vita fosse a un punto cieco, mi sentivo intrappolata in situazioni che non mi consentivano di crescere. Nonostante i rapporti con i giallisti del Gruppo 13, coi quali s’era stabilito un rapporto di amicizia e profonda stima, nonostante avessi trovato una casa editrice di tutto rispetto (Granata Press di Bologna) e un editore che mi capiva e rispettava tutto quel che facevo, Luigi Bernardi, i rapporti lavorativi (nei servizi sociali) e affettivi mi avevano portata sull’orlo di una profonda crisi. Nel lavoro, la mia sensibilità mi stava uccidendo poiché venivo a contatto con la sofferenza ogni giorno. Col mio compagno aveva funzionato tutto in maniera assai neutra finché non avevo deciso di scrivere e avevo avuto i primi riscontri, con articoli su giornali e interviste. Questo ha generato una spaccatura che non mi interessava ricucire, poiché lui mi aveva chiesto di abbandonare la scrittura, la cosa che vedevo come un punto di svolta nella mia vita, la cosa che avevo sempre desiderato fare.


Nick: Per uno scrittore horror quanto può essere importante vivere in una città carica di storia, mitologia, tragedie e leggende?

Alda: Vivo a Roma, ho vissuto in una zona molto centrale per anni, da qualche tempo mi sono trasferita in campagna, vicino al’Olgiata, perché avevo bisogno di aria pulita e di silenzio, sentivo l’esigenza di raccogliermi in me stessa per scrivere, anche se forse stare ogni giorno in mezzo al caos mi ha dato più stimoli. Roma è stata essenziale per due motivi: aprendo lo sguardo sulla metropoli, su una singolare città come Roma, che coniuga la bellezza infinita di certe sue zone con il degrado più totale di certe altre, ho avuto come una specie di input per scrivere i miei romanzi e racconti più duri e lancinanti, quelli ambientati in questa città che amo tanto. Quante persone, quante storie s’intrecciano a Roma! Roma è stata la base per comporre una specie di cartografia della mia scrittura, e alla fine ne è uscita una vera e propria mappa, con luoghi di Roma ma anche di altre città, e che si trova in apertura del romanzo SACRAMENTI a opera di Mara Autilio, che come dicevo ha realizzato delle ottime illustrazioni anche per l’interno del romanzo.

Nick: In Italia sei stata una delle prime a praticare strade diverse giocando con la multimedialità : hai prodotto un CD dal titolo COLTELLI ed hai avviato una collaborazione col gruppo Le Forbici di Manitu'. Parlaci di queste esperienze.



Alda: COLTELLI è un lavoro del 2000-2001, che ho autoprodotto alla maniera dell’attuale DIY, vendendo le copie ai miei amici, poi l’ho “regalato” a Nicola Pesce che con Underground Press lo ha inserito in una sua pubblicazione come gadget. Ho realizzato, con Dario Flaccovio Editore di Palermo, QUINDICI DESIDERI, un audio-art-book, con le musiche di Mirko Fabbreschi, le illustrazioni di Maurizio Manzieri e i brani letti da me. Vittore Baroni, che era a conoscenza dei miei tentativi di sperimentazione in questo campo, mi ha interpellata per collaborare al nuovo Cd delle Forbici di Manitù , che è stato realizzato con un booklet che conteneva un mio racconto inedito, L'ISOLA  appunto, che, cito dal comunicato stampa, è “un testo avvincente e stratificato in cui la disgregazione di un rapporto sentimentale a due sconfina presto in una dimensione da incubo orrorifico. In libretto di 48 pagine illustrato dalle inquietanti tavole in bicromia di Emanuela Biancuzzi, il racconto è abbinato ad un cd-album delle Forbici di Manitù: un’ora di brani strumentali e di canzoni a più voci che aggiungono suggestioni narrative e d’atmosfera al testo, sviluppandone alcune situazioni e personaggi. Collaborano a questo progetto con la formazione tosco-emiliana il chitarrista Daniele Carretti, co-autore delle musiche, ed Enrico Fontanelli, al sintetizzatore su vari brani, entrambi membri del gruppo Offlaga DiscoPax. Le registrazioni si avvalgono inoltre di brevi recitativi della stessa Teodorani, con passaggi inediti non inseriti nel racconto. Il lavoro si apre con una moderna trascrizione del tema classico L’Isola dei Morti di Sergei Rachmaninoff (1873-1943) e contiene un singolare rifacimento di un brano dei Neon, formazione storica del dark italiano. Stilisticamente, il lavoro presenta un’insolita contaminazione di canzone d’autore, chitarrismo shoegazing, musica per ambienti ed elettronica”; (mi pare giusto lasciarti anche il contatto per l’acquisto del CD, tramite il myspace delle Forbici: http://www.myspace.com/leforbicidimanitu )
In seguito ho riacquisito i diritti di QUINDICI DESIDERI e ho realizzato un’autoproduzione, ALDA TEODORANI PRESENTS 15 DESIDERI, a cui hanno lavorato 15 illustratori, 15 musicisti, varie distro e produzioni indipendenti, traduttori, in tutto una settantina di persone per realizzare un CD in cofanetto DVD, con booklet tradotto in inglese, francese e tedesco. Per tutti i dettagli vi rimando a www.15desideri.com o myspace.com/15desideri.
Ma non c’è solo musica nel mio lavoro: tanti registi di cinema indipendente hanno realizzato cortometraggi dai miei racconti, per l’iniziativa APPUNTAMENTI LETALI di filmhorror.com: alcuni di questi sono stati distribuiti con il DVD dal titolo omonimo. Il DVD è stato pubblicato anche in Germania.

Nick: Quanto ritieni sia importante per un artista l'essere presente su più media?

Alda: Credo che sia una questione individuale, un’esigenza dettata dalla curiosità e dalla voglia di sperimentare. Ci sono personaggi che si limitano a pubblicare qualche libro e a fare alcune comparsate televisive, ritengono che fare altre cose sia uno spreco di tempo ed energie, non sono interessati all’intermedialità. Io l’ho coltivata in maniera così profonda che – solo per farti un esempio – una studiosa tedesca, Stefanie Rubenis, ha organizzato un mio viaggio a Wurzburg per intervenire al corso della professoressa Martha Kleinhans , ha scritto su di me la sua tesi di laurea sulla letteratura intermediale, mi ha citata al congresso europeo della “postmoderne lirik”, e mi ha dedicato un libro che è in uscita in Germania. Ho interpellato Stefanie quando ho preparato il mio BLOODY RAINBOW, libro pubblicato da Hacca che contiene racconti,interviste che ho rilasciato nel corso del tempo, soggetti per fumetti e saggi su di me e in questo ultimo settore Stefanie ha dato un suo prezioso contributo in italiano. Per me, quindi, l’intermedialità è essenziale per la crescita di un artista.

Nick: A questo punto arriva la domanda conseguente : adesso le nuove tecnologie digitali come gli eBook stanno lentamente prendendo piede anche nel nostro paese. Tu che sei sempre stata in prima fila in quest'ambito come valuti queste trasformazioni del mercato? Ritieni magari che possano rappresentare un motivo di sviluppo del mercato facendo aumentare i lettori o magari contribuiranno alla crisi del mercato?

Alda: Credo che non ci sia una verità assoluta in questo senso, le fluttuazioni del mercato – gli economisti lo sanno bene – sono davvero imprevedibili. Io sento che negli ultimi tempi si sta sollevando un’aria diversa, credo che presto l’immobilismo che attanaglia l’editoria si scioglierà. Al di là di questo, voglio comunque assecondare (sempre!) le nuove tendenze.

Nick: Sono molto incuriosito dal progetto Alda's Corner. Lo vorresti spiegare ai nostri lettori?

Alda: Come dicevo sopra, ho sempre assecondato le nuove tendenze, e gli ebook ne fanno parte, per questo ho aperto con la casa editrice Kipple un vero e proprio “corner” a me dedicato, a questo link http://www.kipple.it/index.php?route=product/category&path=107 in cui si possono trovare ebook con miei racconti e due romanzi (BELVE e ORGANI) e molto altro su di me, e ho lentamente preparato alcuni ebook che mano a mano renderò disponibili su Amazon. I profitti di queste vendite li voglio impiegare tutti per CATRECORDS, la mia etichetta che co-produce la rivista elettrocartacea VERDE ( verderivista.blogspot.it ) insieme a VIGO RECORDS, Deny Everithing Distro 2.0 e Suicide autoproduzioni oltre a CD di gruppi italiani come il recente HOMELESS dei Blood ’77 e COME ERAVAMO NEL 96 dei VIGO, di prossima uscita.

Nick: DRM : si o no?

Alda: Ovviamente no

Nick:  In senso più lato come valuti l'attuale stato di salute del mondo editoriale e culturale italiano: il mio personale parere è che attualmente si senta la mancanza di figure da Editori\ Curatori come era il Luigi Bernardi, di cui abbiamo parlato sopra, che prima di essere editori erano essenzialmente appassionati e che spesso parlavano la stessa lingua del lettore. Vorrei un tuo parere in proposito.


Alda: Non saprei come rispondere a questa domanda. Non so se i curatori a cui ti riferisci parlavano la stessa lingua dei lettori perché non so chi sono i lettori, o probabilmente ci sono diverse categorie di lettori. O forse alcuni lettori, semplicemente, non esistono più.
Io sento la mancanza in modo quasi lancinante di Luigi Bernardi, di Marcello Baraghini, di Francesco Altieri (e di Corrado Perna, anima di Datanews, che è purtroppo scomparso)… loro non credo sentano la mancanza, ora, in questo momento che mi pare assai difficile, dell’editore che erano quando hanno pubblicato i miei libri. Ci sono altri editori, come Fabio Nardini che pubblica (ancora!) i miei libri in formato cartaceo con Cut-Up o Francesco Verso di Kipple, che mi ha proposto questa bella collaborazione per gli ebook, ancora c’è la KAWAMA di Dino Caterini, che conosco da quando è nata, e poi altre case editrici che stanno nascendo e crescendo ora, c’è Daniele Francardi che cura la collana Horror Project e altri che magari non ricordo, e infine perché no, c’è anche VERDE coi suoi LIBRETTI VERDI, avanguardia non classificabile che si sta facendo conoscere con un insperato successo di lettori.

Nick: Sei una delle poche scrittrici italiane di genere pubblicate all'estero. Recentemente un tuo racconto L'ISOLA è stato tradotto i Francia da una casa editrice di Nizza. Com'è stato accolto?

Alda: L’ISOLA, come accennavo prima, è il racconto che ha ispirato l’omonimo CD delle Forbici di Manitù. Pur lasciandolo a loro disposizione per molti anni, ne desideravo un’edizione che potesse procurargli nuovi lettori. Avevo già pubblicato BELVE in Francia prima che in Italia con le edizioni Naturellement di Alain Pelosato. Per quanto riguarda L'ISOLA, Patryck Ficini, mio lettore da oltre 20 anni, uno scrittore e saggista francese amante della letteratura e del cinema italiani di genere, mi ha chiesto un racconto inedito per una casa editrice francese, Les Editions de l’Antre, http://www.leseditionsdelantre.com/ che ha stampato L'ISOLA in tiratura limitata per amatori.
Diversamente da autori anche meno affermati e conosciuti di me, sono sempre disponibile verso l’editoria indipendente e lo faccio con enorme piacere.


Nick: Recentemente uno dei tuoi romanzi migliori BELVE che originariamente era stato pubblicato per i tipi di Addictions nel 2003 è stato riprodotto in versione aggiornata ed ampliata. Quali sono le motivazioni alla base di questa scelta ?

Alda: Non so se BELVE è uno dei miei romanzi migliori, sicuramente è un libro complesso, che però mi aveva lasciata insoddisfatta nella sua prima stesura. Per questo ho voluto ristamparlo in forma diversa, eliminando alcune parti e riscrivendone altre. E poi c’è stato il prezioso apporto di Pierluca D'Antuono : quando gli ho parlato della ristampa, lui mi ha spinta a scrivere una prefazione e ha realizzato un’intervista che pone l’accento sui punti cardine del libro, come il fatto che BELVE è un vero e proprio manifesto, il tema sociale o quello del “diverso”. L’intervista mi ha aiutata a capire tante cose del libro: io scrivo spesso in una specie di flusso di coscienza, non c’è “premeditazione” su certe tematiche, si sviluppano semplicemente partendo dai personaggi o dalle loro azioni. In un secondo momento, specie se qualcuno mi facilita il compito facendomi riflettere su alcuni passaggi come ha fatto Pierluca, riesco a ricostruire e analizzare le tematiche e i messaggi.

Nick: Vorrei soffermarmi un attimo su BELVE. Il Romanzo è praticamente la summa di tutti gli elementi della tua narrativa, in particolare oltre alle varie citazioni che compi risulta centrale il rapporto uomo\ donna; vita-morte.
Qual'è stata la genesi del romanzo ?


Alda: Direi che il mio amore per gli altri animali li ha posti al centro di una personale riflessione, in particolare ero interessata all’“umanità” e alla “bestialità”. Gli alieni antropomorfi co-protagonisti del libro, insieme ai vampiri, per loro stessa natura hanno un comportamento “bestiale” ma il lettore li sente più vicini a sé. È questa la chiave per fare in modo che chi legge mi segua nel percorso di identificazione della crudeltà “umana” e della naturalezza non violenta “bestiale”

Nick: Tra tutte le cose che hai scritto, quali sono le tue preferite e quali invece oggi non riscriveresti?

Alda: Sicuramente il libro che per me è più maturo e completo è il romanzo SACRAMENTI, pressoché introvabile poiché è uscito già da qualche anno nella collana “Il Giallo Mondadori Presenta” che è stata distribuita solo in edicola. Credo che siamo ancora lontani da un’edizione in ebook, di cui Mondadori detiene i diritti, mentre mi ha restituito quelli per la pubblicazione su carta. Ho promesso SACRAMENTI per un’altra collana da edicola che ancora deve partire e non so se succederà, ma non mi sento per il momento di proporlo ad altri, devo quindi aspettare qualche tempo prima di vederlo ristampato.

Nick: Sopratutto, quali tue opere consiglieresti a chi si volesse avvicinare per la prima volta alla tua narrativa?

Alda: Se è per la prima volta, io consiglierei LA SIGNORA DELLE TORTURE , una raccolta di racconti “ragionati” (ognuno è accompagnato da una nota finale che ne spiega la genesi e la storia editoriale) stampata da Addictions e che credo sia ancora possibile trovarlo su Internet. Diversamente da quanto potrebbe fare supporre il titolo, si tratta di una raccolta che contiene diversi tipi di racconto, non solo horror o noir.

Nick: Progetti futuri: di cosa ti stai occupando adesso e cosa ci dobbiamo aspettare da Alda Teodorani in futuro?

Alda: Ho proposto a un’amica scrittrice di affiancarmi nella stesura di un romanzo post-apocalittico con dei vampiri protagonisti, in uno scenario molto simile a quello di BELVE. Il libro è già a buon punto nella mia stesura ma sentivo il bisogno di un confronto e di un ampliamento. Vedremo che ne sarà. C’è un altro romanzo pronto che per complesse ragioni editoriali sto modificando, sto scrivendo diversi racconti e nel frattempo mi dedico a tradurre classici di autori francesi da proporre online in ebook.

Nick: Bene, siamo arrivati alla fine di questa nostra piccola-grande chiacchierata. Ti ringrazio ancora per il tempo che ci hai dedicato. Nell'accomiatarci da te ti rivolgo la classica richiesta finale di Nocturnia: c'è una domanda alla quale ti sarebbe piaciuto rispondere e che invece io non ti ho rivolto?

Alda: So già tutto, quindi non ho altre domande. Grazie Nocturnia!

NEL SEGNO DELLA LETTERATURA : TALKING ABOUT ALDA TEODORANI

Sono particolarmente orgoglioso di potervi presentare una nuova Intervista Notturna a così breve distanza dalla precedente.
Particolarmente orgoglioso di poter ospitare la prima scrittrice donna, all'interno del circuito delle mie "chiacchierate informali".

- ALDA TEODORANI.
Alda Teodorani è una scrittrice , una sceneggiatrice di fumetti, una traduttrice principalmente però è una di quegli artisti difficile da etichettare sotto un unico genere.
E questo va detto nel senso migliore della definizione.
le opere della scrittrice, di origine ravennate ma romana dì adozione, sono un riuscito mix di horror e di noir spesso meticciate ulteriormente con una spruzzatura di erotismo, in cui la vena splatter degli esordi non solo non è mai stata abbandonata ma diventa spesso un pretesto per effettuare una lucida analisi critica dei mali e delle storture della nostra società.
Le storie della scrittrice non sono mai banalmente consolatorie, anzi non sono banali sotto nessun punto di vista.
Non troverete solo risposte nei suoi racconti, ma tante domande, tante domande tra cui spesso quelle che evitiamo di rivolgerli.
E il Punto di Vista privilegiato di Alda è spesso quello del male, quello dell'assassino, quello di Caino. Un orrore quasi quotidiano, immerso nella facce e nei volti del nostro vicino di casa, della persona che ci passa avanti durante una fila, dei familiari che riteniamo di conoscere

Eppure in questo suo modo di scrivere, in maniera sotterranea, troverete anche tanto amore per la vita, un amore conquistato, difeso con le unghie e con i denti proprio perchè raro.
L'universo letterario della Teodorani è un universo popolato da protagonisti imperfetti, anzi in molti casi veramente brutti, sporchi e cattivima lucidi e vivi nei loro difetti, nei loro drammi, nelle loro fobie ma anche nella loro ansia, nel loro desiderio di riscatto.
Un riscatto che, quelle rare volte che, si compie risulta conquistato col sangue e col dolore
Proprio per questo indimenticabili, perchè alla fine anche in questi racconti l'alba riesce ad arrivare.
Anche se sarà un alba rosso sangue.


-LA REGINA DELL ' HORROR ITALIANO.
La prima volta che da lettore ho incrociato il suo cammino è stato con il racconto Non Hai Capito pubblicato nell'antologia Mondadori NERO ITALIANO, sarà stato il 1990 o giù di lì.
In seguito assieme ad altri scrittori di belle speranze come Loriano Macchiavelli, Marcello Fois e Carlo Lucarelli fonda il cosiddetto
Gruppo 13, lo scopo principale è quello di fornire un aggregazione collettiva per gli artisti dell' Emilia-Romagna.
Ed è in quell'occasione che entra in contatto anche con Luigi Bernardi, esponente di una categoria oggi- secondo me- quasi scomparsa quella del llettore appassionato- esperto- curatore- editore ( per la cronaca anche se mi rendo conto che è riduttivo parlarne in questa veste Bernardi nella prima metà degli anni novanta è l'artefice del revival dei fumetti neri, nonchè uno dei maggiori responsabili dell'ingresso dei manga nel nostro paese).

E' proprio Bernardi con la sua casa editrice Granata Press che nel 1991 pubblica GIU', NEL DELIRIO il primo dei romanzi della Teodorani.
La scrittrice nel frattempo ha lasciato la sua terra d'origine in seguito a vicende personali e si è trasferita a Roma, città di cui s'innamora e che diventa l'ambientazione preferita delle sue opere.

Sempre pubblicato da Granata Press è il successivo LE RADICI DEL MALE del 1993 in cui mattatore assoluto si rivela il "cattivo" della storia: un serial killer che ama le piante più delle persone.


Nel frattempo continua a movimentare la scena letteraria aderendo all'antologia GIOVENTU' CANNIBALE e al movimento letterario omonimo.
Le cose non si fermano qui, però.

Da sempre fautrice della multimedialità dell'arte e della sperimentazione continua Alda autoproduce un Cd : COLTELLI che contiene la registrazione di un suo racconto da cui poi verrà tradotto anche un film, in seguito inizierà una collaborazione con un gruppo di musica elettronica chiamato Le Forbici di Manitù assieme al quale realizza un nuovo Cd musicale, stavolta un curioso mix di musica e brani letti dalla stessa scrittrice.
Nella stessa ottica l'autrice ha deciso di curare l'edizione digitale delle sue opere.

Continua anche l'attività letteraria con il romanzo ORGANI (Stampa Alternativa, 2002) E l'antologia personale i SACRAMENTI DEL MALE del 2008.
e' però BELVE ,un altro romanzo a risultare fondamentale nella bibliografia della scrittrice.
Pubblicato una prima volta nel 2003 dall'editore Addictions, nel novembre dello scorso anno ha goduto di qualcosa di più di una semplice ristampa da parte delle Edizioni Cut-Up : BELVE -FINAL CUT contiene anche una nuova introduzione nonchè un intervista alla Teodorani.

Spesso tradotta in Francia, popolarissima anche in Germania dove tiene anche seminari letterari, Alda ha accettato di parlare di sè, della sua scrittura, dei suoi romanzi, delle sue sceneggiature a fumetti ma anche  delle sue collaborazioni su riviste letterarie, rilasciando una bella intervista per Nocturnia.
Mi rendo conto, ancora una volta, di essere stato troppo lungo, vi aspetto tra qualche giorno con la pubblicazione dell'intervista vera e propria in cui l'attenzione e i meriti veri dell'interesse di questo dialogo saranno tutti- com'è giusto che sia- dell 'intervistata.

Viaggio Shamanico sul Survival Blog in Compagnia di Shakespeare Noir.

Riprendo oggi a segnalare le novità - o quantomeno le cose interessanti che accadono nella blogosfera a noi più vicina, un appuntamento quello della rubrica Amici di Blogghe che finora ho lasciato capitare casualmente, adesso invece nell'ottica di risistemazione delle rubriche di Nocturnia adesso posterò regolarmente verso la metà e l'inizio di ogni mese.
Una volta al mese invece partiranno le segnalazioni dei migliori post apparsi su quella che, ormai considero la mia seconda "creatura", cioè : IL FUTURO E' TORNATO.

Per cominciare vorrei parlarvi di Ariano Geta.
Ariano, tra le altre cose è un bravo scrittore, molto personale e sensibile in grado di spaziare praticamente in tutti i generi.
I suoi scritti meritano assolutamente di  di essere letti e proprio per esservi d'aiuto nella scelta il "nostro" ha pubblicato tre post, come li chiama lui, di autopromozione.
I post li trovate QUI, QUI e QUI.

Per quanto mi riguarda per una sorta di affinità col genere, penso che mi orienterò su
SHAKESPEARE NOIR, una raccolta di quattro novelle in cui per dirla con le parole del suo autore:

“Amleto” diventa una storia ambientata nel mondo della mafia italo-americana, “Tito Andronico” si svolge in una favela di Rio de Janeiro dominata da una spietata gang, “Macbeth” è una crime story che sconvolge il mondo dorato dell’alta finanza in California, e “Re Lear” si trasforma in un boss della yakuza la cui vicenda viene narrata da un giovane infermo di mente che la espone dal suo deviatissimo punto di vista.


Adesso vorrei parlare di Matteo Poropat.
Niente di particolare, vorrei solo plaudire ad una sua certa  scelta:
Matteo ha una grande passione, la fotografia, anni fa decise di chiudere il suo vecchio blog Shamanic Journey  su cui si parlava principalmente di fantastico, di serie televisive ma anche dei lavori di impaginazione e cura grafica che il suo gestore praticava professionalmente, per aprirne uno nuovo in larga parte (ma non del tutto ) dedicato alla sua passione principale.
Ma Shamanic Journey era un blog storico, io stesso mi ero avvicinato all'arte del bloggin' anche grazie a Matteo.
Non dovevo essere il solo perchè spesso il Poropat riceveva il memento da parte dei suoi vecchi lettori- a quanto pare un poco mancava anche a lui la vecchia denominazione- quindi fresca fresca al decisione di ritornare al nome originario.
Quindi : bentornato Shamanic Journey.



E' arrivato il momento di parlare di Paolo Ungheri.
Recentemente avevamo notato del  come alcuni bloggers avevessero  deciso di riprendere in mano il Survival Blog, bene anche il buon Paolo "Narratore" Ungheri ha deciso di provarci.
per essere sinceri era da molto che ne parlavamo di questa cosa, Paolo era uno dei tanti che avevano scoperto la nostra ambientazione pandemica solo dopo la sua conclusione e da subito aveva manifestato il suo rammarico per non aver potuto prenderne parte.

Adesso dopo che Queenseptienna ha dato il là , Paolo ha lanciato un blog chiamato Quei Ragazzi...in cui recupera il tempo perduto.
Buon divertimento Paolo.

Alle Volte mi Domando...

...Ma non starò mica esagerando?
Voglio dire, sapete che mando richieste d'intervista a destra e a manca , solo però a coloro che realmente stimo, non riuscirei mai a chiedere un intervista a scrittori come Michael Swanwick o Lucius Shepard che onestamente non mi dicono niente o a qualche disegnatore scadente.
però mi rendo conto di essere parecchio invadente; m'immagino come deve essere la reazione quando mando le domande alle persone....

"Noooooooooo!!!! Nick Parisi mi ha chiesto di concedergli un intervista !!!!E adesso come minchia ne esco fuori ?"


Ho sempre detto che le interviste sono la parte più bella e soddisfacente della mia attività di blogger e confermo.
Però c'è tutto un enorme lavoro dietro: si scrivono le domande, si traducono, si contattano le persone interessate, si aspetta spesso a lungo una loro risposta.
In linea di massima ho sempre incontrato persone gentili e disponibili però in pratica alla fine riesco ad ottenere una percentuale di successi al massimo del 50%: in alcuni casi specialmente quando si tratta di attori non ti rispondono nemmeno, altre volte anche coloro che inizialmente avevano accettato poi si tirano indietro - e per me sono i casi peggiori, perchè mi ritrovo ad aver fatto tutto un enorme lavoro per niente tra documentazione, stesura e traduzione delle domande senza contare l'impatto della delusione.
Un giorno o l'altro magari scriverò un post più serio di questo in cui vi racconterò di qualche retroscena interessante.
Però riconosco e vi assicuro che, di interviste ne ho mandate in giro molte, spesso anche in contemporanea tra loro.

"Cazzo! Ne ha chiesta una anche a me! Ora si che sono fottuto! "


Ultimamente poi da quando è nata una certa blogzine collettiva, non faccio altro che perseguitare cercare di convincere i miei amici per fargli scrivere qualche articolo.
Insomma non starò esagerando anche lì?



" A me invece ha chiesto di scrivere un articolo per IL FUTURO E' TORNATO! Oggi ci ho due invasioni Klingon da respingere, ci ho...e quello là mi ha chiesto di scrivere un post sul rapporto tra radicchio e fantascienza!"

In più, il mio è un blog assolutamente minoritario in rete, certe volte penso che sarebbe più facile scrivere due polemichette in croce, magari anche sgrammaticate o magari limitarmi a scrivere post sul numero dei capelli persi durante la giornata (c'è gente che lo fa, giuro! )
Magari sarebbe la via più facile.


" Guarda quello lì è quel Nick Parisi che ti dicevo.
E' un tipo strano: pensa che non guarda IL GRANDE FRATELLO, legge perfino dei libri senza figure...e dicono che sia anche comunista. "



Però a parte gli scherzi, mi piace quello che faccio,preferisco continuare a parlare di storie del brivido e di pianeti lontani, preferisco anche continuare ad avere meno lettori e commentatori però gentili, preparati ed intelligenti come quelli che ho adesso piuttosto che perseguire la via più facile, quella dell'attacco gratuito verso tutto quello che non piace o che non è condiviso...o del trollaggio ad ogni costo.

" Chi cazzo è Nick Parisi? Non leggo mica Nocturnia io! Stasera c'è anche il film di Costantino in Tivu"

Mi piace pormi domande, crearmi dei dubbi, anche sbagliare ed ammettere di averlo fatto, mi piace imparare senza fare il "maestro di vita e di stile" come fanno in tanti,in troppi dentro e fuori della rete.
Non potrei mai diventare un tipo alla "so tutto io", non mi piacciono nemmeno i ragionamenti alla "Se non la pensi come me, sei contro di me".

" Non vorrai mica leggere Nocturnia? C'è il rischio che dopo cominci a pensare con la tua testa."

Insomma, oggi ho scherzato,di tanto in tanto bisogna saper scherzare su sè stessi perchè è sempre sbagliato prendersi troppo sul serio.
Spero che questo post cazzone vi abbia almeno divertito un poco.
La mia enorme gratitudine va nei confronti di tutti coloro che scrivono articoli per IL FUTURO E' TORNATO, sono in debito con voi.
Continuate così gente.
Come la gratitudine è grande nei confronti di tutti coloro che hanno concesso (e continuano a concedere) interviste per Nocturnia
Sappiamo tutti che c'è un gran bisogno di sorridere in questo periodo così difficile e frustrante.
Volevo solo auguravi un buon fine settimana, di passarlo con le persone a cui volete bene e facendo le cose che vi fanno stare bene.
Però, però...niente male l'idea sul rapporto tra radicchio e fantascienza, sicuri che tra voi non c'è nessuno che se ne vuole occupare?
Dopo come premio magari lo intervisto.


Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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