THE WOMAN IN BLACK (2011)

Inghilterra. Primi anni del'900
Arthur Kipps è un uomo distrutto, la morte dell'adorata moglie lo ha fatto sprofondare in un clima di depressione che rischia perfino di fargli perdere il suo lavoro di avvocato, l'uomo riversa tutto il suo amore e il suo dolore verso il figlioletto Joseph di appena quattro anni.
Lo studio legale presso cui Arthur lavora decide di dargli un ultima occasione: il giovane dovrà lasciare Londra e dirigersi verso un lontano paese della brughiera inglese per curare l'eredità della defunta Alice Drablow
Arthur si trova circondato dall'ostilità degli abitanti del luogo,gli unici a dimostrarsi amichevoli con lui solo la moglie del locandiere e il ricco Mr. Daily.
Appena arrivato anche Arthur sprofonda nel clima di ossessione che sembra avvolgere tutti i residenti, attorno a lui i figli dei residenti sembrano morire uno dopo l'altro di morte violenta a seguito delle apparizioni di una "Dama in Nero"
Nella zona Alice Drablow non era molto amata, circolano strane storie su di lei, su sua sorella Jennett e sul passato dell'intera famiglia. Adesso è anche Arthur, chiuso nell'antica magione della famiglia Drablow ad avere visioni della "Donna in Nero"

Ma ogni volta che un adulto vede la sinistra apparizione un bambino è destinato a morire.
Le apparizioni di cui Arthur è testimone rischiano di mettere in pericolo la vita dell'unica persona a cui l'uomo sia ancora legato: suo figlio Joseph che lo sta raggiungendo.




THE WOMAN IN BLACK rappresenta in fondo la summa di tutto quello che ci si aspetterebbe da un film gotico inglese.
Luoghi comuni compresi.
Aspetto questo da non sottovalutare dal momento che la produzione della pellicola è frutto dello sforzo economico della storica Hammer, quindi la parola " pellicola classicheggiante" è scritta fin dalle prime battute, fin dal D.N.A del film.
La Hammer è arrivata a THE WOMAN IN BLACK dopo un lungo periodo di appannamento, dopo diverse produzioni televisive non all'altezza della sua tradizione ed una grossa crisi economica durata decenni.
E la cosa si vede tutta, quasi come se i vertici della casa di produzione avessero deciso di giocare sul sicuro privilegiando l'aspetto visivo della storia rispetto alla trama fornendo così agli spettatori tutti gli ammennicoli tipici di un film Hammer.

Il regista James Watkins ha infatti gioco facile nel mostrare paludi, brughiere, nebbie onnipresenti, Magioni stregate dalle infinite stanze e dai corridoi scarsamente illuminati, candele agitate nel buio nonchè fantasmi vendicatori di passati torti dimostrando in questo un discreto mestiere ed una buona "mano".
Nel farlo il regista adotta colori volutamente freddi in maniera da far risaltare ancora di più gli scenari umidi e decadenti nei quali effettua le riprese; quasi l'intero film viene girato infatti nei toni del grigio e del blu spento con pochissime eccezioni. La stessa Donna in Nero il  fantasma che perseguita il protagonista e che risulta responsabile delle cruente morti dei bambini del luogo viene costruito sulle fattezze delle varie Dame in nero \rosso \bianco segnalate nell'ottocento, agli albori dello spiritismo nei Castelli e nelle Case abbandonate un pò in tutta Europa.



Anche dal punto di vista narrativo la trama scritta dalla sceneggiatrice Jane Goldman  presenta la convenzionale storia su fantasmi vendicatori di antichi torti e di nuclei familiari che nascondono inconfessabili segreti di tradimenti e morte. Perfino il dualismo luce\ombra; vita\morte che si verifica con la presenza del fantasma biancovestito della moglie di Arhtur Kipps  e di quello della Dama in Nero richiama tutte le possibili variazioni con le quali lo stesso dualismo è stato già presentato al Cinema.


E del resto, quante volte si può raccontare la stessa medesima storia?
Tuttavia come si è detto THE WOMAN IN BLACK, pur senza particolari scossoni si lascia vedere con piacere e -come si è detto- concede ai suoi spettatori quello che essi si aspettano; i colpi di scena pur senza essere eccessivi, non risultano mai troppo scontati o telefonati.
Anche i ritmi con i quali vengono proposti vengono rispettati in un quasi accettabile meccanismo ad orologeria, che spesso fa dimenticare la scarsa originalità della trama.



Per quanto riguarda il Cast,iIl nome di richiamo del film, inutile dirlo è rappresentato dalla presenza di Daniel Radcliffe nel ruolo del protagonista: THE WOMAN IN BLACK è infatti il primo film a cui l'attore prende parte dopo la conclusione della Saga di HARRY POTTER e fa parte di quel gruppo di progetti selezionati a cui Radcliffe ha deciso di dedicarsi (assieme alle pieces  teatrali di natura decisamente Off e Underground come il Dramma EQUUS ) nel tentativo di distaccarsi dal ruolo ormai ingombrante del Maghetto. In questo caso devo dire che, nonostante l'attore affronti l'intera pellicola con la stessa espressione facciale dalla prima all'ultima scena,  ci riesce adeguatamente ( anche se  ammetto che in diversi momenti durante la visione del film ho temuto che Radcliffe abbandonasse i malinconici panni di Arthur Kipps per cominciare ad agitare una bacchetta magica o che partisse a cavallo di una scopa  per dedicarsi ad una partita di Quidditch!)



L'interpretazione migliore del film la riserva invece Ciaràn Hinds che interpreta il ruolo del possidente Mr. Daily, un uomo apparentemente scettico e dalla mentalità razionale.
Hinds, irlandese di origine e dotato di un solido background teatrale (ha iniziato recitando il Riccardo III con la Royal Shakespeare Company ) dopo la sua partecipazione nei panni di Giulio Cesare alla miniserie Tv ROME è riuscito a diventare una presenza costante (e affidabile ) in numerose produzioni cinematografiche e televisive, spesso di genere fantastico. Il suo Daily probabilmente è il vero tocco di classe di TWIB, rappresentando così la continuazione della tradizionale solidità interpretativa della scuola attoriale britannica.


Ottima anche la presenza di Janet McTeer nella parte dell'allucinata e sensitiva moglie di Daily, l'attrice compare in poche ma fondamentali scene contribuendo con la sua presenza scenica ( nella vita reale è molto più giovane e giovanile, qui l'hanno crudelmente invecchiata) alla soluzione del mistero.

In definitiva TWIB si dimostra un piacevole film, in grado di regalare 95 godibili minuti allo spettatore, a patto però di dimenticare tutte le sensazioni  di deja vu che si presenteranno immancabilmente durante la visione.

NOTE CONCLUSIVE:




THE WOMAN IN BLACK è stato tratto dal'omonimo romanzo della scrittrice britannica Susan Hill, da cui già nel 1989 era stata tratta una precedente pellicola.
Tra il romanzo e il film esistono molte differenze, in particolar modo riguardanti lo sviluppo del personaggio di  Kipps e le morti dei bambini.
Il film ha avuto un buon successo di critica e di pubblico specialmente negli States e nella madrepatria, al punto dal diventare l' horror britannico di maggior successo degli ultimi anni.

22 commenti:

angie ginev ha detto...

L'ho visto è veramente un bel film, il finale è sorprendente e inaspettato....
Un buon fine settimana Angie

Dr. Jekyll ha detto...

A me non è piaciuto a dire il vero. L'ho trovato troppo pieno di cliché e i "colpi da spavento" erano sempre dietro l'angolo a farsi prevedere. Anche Radcliffe non mi è piaciuto, troppo monoespressivo.
Tuttavia mi hanno colpito gli scenari e la fotografia, molto surreali e goticheggianti! Bellissimi!

Massimo Citi ha detto...

Mi sono sempre chiesto se il povero Radcliffe sapesse fare qualcosa di diverso dal correre trafelato su e giù per una scalinata. Mi compiaccio che sappia fare anche altro. Grazie della rece.

Nick Parisi. ha detto...

@ Angie
Buon fine settimana anche a te.
Il film non sarà certo un capolavoro però risulta piacevole da guardare.

Nick Parisi. ha detto...

@ Dr Jekyll
Gli scenari e la fotografia sono la cosa migliore del film.
Poi parlando di Radcliffe....purtroppo come ho scritto risulta troppo monocorde probabilmente è ancora schiacciato dal personaggio Harry Potter.

Nick Parisi. ha detto...

@ Max
Ti stupirà caro Max ( e in effetti ha stupito anche me) ma a quanto pare il buon Radcliffe sembra un uomo pieno di interessi vari, tra le altre cose s diletta nella composizione di poesie che poi pubblica sotto pseudonimo.

Boh non so mah ha detto...

Io sono tra quelli che non ha fatto grande effetto ma c'è di peggio. Eccome se c'è. E io quelli della nuova hammer li ammiro per il tentativo.

Nick Parisi. ha detto...

@ Eddy
Ne hanno avuto molto di coraggio. Non era facile proporre una storia gotica in questi tempi di Torture Porn, che poi siano riusciti a proporre un buon film....questo è un altro paio di maniche.
Secondo me ci sono riusciti solo in parte, però è già qualcosa.

Unknown ha detto...

Ho adorato questo film, atmosfere splendide....grazie!

Nick Parisi. ha detto...

@ Donata
Le atmosfere erano molto ben riuscite in effetti.

Lucrezia Simmons ha detto...

Dopo tanti anni di film mediocri ho atteso The Woman in Black con trepidazione, il trailer lasciava ben sperare ed in più volevo assolutamente vedere Radcliffe in un ruolo nuovo.Ho trovato questo film stupendo, per i miei gusti. Adoro le storie di fantasmi classiche, adoro l'ambientazione geografica del film, la fotografia è STREPITOSA, gli effetti speciali disturbanti quanto basta.

***SPOILER: Ed ha un "lieto fine" sinistro, se vogliamo****FINE SPOILER

Radcliffe mi è piaciuto. E' riuscito a staccarsi di dosso Harry, anche se lo sarà sempre in un modo o nell'altro. Riguardo alla sua espressione mono per tutto il film credo sia studiata. DI fatto è un uomo depresso ossessionato dalla moglie morta, e la despressione porta a quel genere di attitude senza reazioni a nulla.

Bravo NIck, ottima recensione!

Nick Parisi. ha detto...

@ Lady Simmons
Anche io dopo tante delusioni aspettavo l' uscita di TWIB, spinto più che altro dall' ambientazione. Per quanto mi riguarda la fotografia e le scenografie sono la cosa che mi è piaciuta maggiormente, lì si vede tutta la scuola Hammer.
Radcliffe non mi è dispiaciuto anche se forse l' espressione monocorde non mi ha convinto del tutto, però è probabile che abbia ragione tu.
Ciao alla prossima.

Argonauta Xeno ha detto...

Non avevo idea dell'esistenza di questo film, ma conosco Hinds da ROME (e adesso anche da Game of Thrones) e sono sicuro che anche qui fa un figurone!
Mi segno il film.

Nick Parisi. ha detto...

@ Salomon
Hinds è un grande attore! Anche io l'ho scoperto con ROME e ti posso garantire che anche in questo film fa una gran bella figura.

Babol ha detto...

Un filmetto senza pretese che si lascia guardare, anche se come Ghost Stories ci sono altri esempi recenti ben più validi (Il mistero di Rookford, The Others o The Orphanage, solo per citarne tre).

Radcliffe è inqualificabile ed inadatto nei panni del protagonista, Hinds grandissimo come sempre e per fortuna anche la regia e la fotografia sono una spanna sopra la media.

Nick Parisi. ha detto...

@ Babol
Molto belli sia The Others che The Orphanage ( che io trovo superiore come qualità, se non altro per la bellissima interpretazione di Belen Rueda ) magari ne parlerò presto di quest'ultima pellicola.

Hinds praticamente salva il film con la sua interpretazione, assieme alle scenografie e alla fotografia che rende veramente giustizia al biglietto pagato per assistere alla visione della pellicola. ;)

Fra Moretta ha detto...

Sembrerà strano ma devo ancora vederlo,all'uscita fini con il desistere a causa di alcune recensioni negative.

Nick Parisi. ha detto...

@ Fra
Ricordo che uscirono molte recensioni negative, principalmente sulla stampa specializzata, infatti in parecchi inizialmente si tennero lontani da TWIB. Se devo essere sincero io ero uno di loro, poi la curiosità ha preso il sopravvento e pur ammettendo che il film ha diverse pecche, per fortuna ha dimostrato di avere anche dei lati ben riusciti come quelli che ricordato prima, fotografia e recitazione di Ciaran Hinds in primis.

Irina ha detto...

Si, bellissimo, forse più bello dell'originale della Hammer!

Nick Parisi. ha detto...

@ Irina
Il film ha indubbiamente i suoi lati piacevoli.
Ciao alla prossima.

EDU ha detto...

Wow che film! Da recuperare subito. Adoro i film gotici ambientati nel 900.

Nick Parisi. ha detto...

@ EDU
Bentrovato paisà.
Guarda, credo proprio che dal punto di vista dell' ambientazione gotica Woman in Black non ti deluderà per niente!

Ricordando il passato

Ricordando il passato
 
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