Ho sempre nutrito grande stima per la cultura di matrice ebraica col suo patrimonio di conoscenze ultra millenarie. Una formazione intellettuale che riesce ad essere sempre estremamente cosmopolita ed, al contempo, continuamente legata alle proprie radici e tradizioni.
L'unicum che ne è sorto ha sempre regalato grandi narratori al mondo.
E questo vale anche per la narrativa di genere.
Solo per la fantascienza basterebbe citare nomi come quelli veri e propri maestri come Isaac Asimov o Harlan Elison.
Ma anche quelli di tantissimi altri grandi autori della storia della fantascienza.
Ognuno di loro figlio del suo tempo, alcuni come il "buon dottore" come veniva definito Asimov erano più interessati al lato "laico" e scientifico del loro lavoro, altri come Ellison più pronti alla sperimentazione e all'innovazione.
Però giusto perché tutti quegli scrittori erano figli del loro tempo finivano per trasporre in lettere una via al fantastico tipicamente (o quasi esclusivamente ) americana o comunque strettamente anglosassone. E questo va detto, come semplice constatazione.
C'era però da compiere quell'ulteriore passo in avanti, mancava quello spunto che spingesse ancora più in là.
Questo è stato possibile in tempi recenti grazie all'arrivo di una nuova generazione di scrittori cosmopoliti e giramondo, autori che tenendo presente la loro formazione ebraica la espandessero in maniera universale.
E' il caso, ad esempio, di quel geniaccio di Lavie Tidhar (di cui ho parlato QUI e QUI) autore di Wanted (QUI) uno dei romanzi più sorprendenti di questi anni, all'interno del quale l'autore si toglie lo sfizio di immaginare un mondo alternativo in cui Osama Bin Laden è solo il personaggio di una serie di romanzi di spionaggio di serie B.
Lavie Tidhar. |
Lo stesso Tidhar assieme a Rebecca Levene (una valida curatrice nonché autrice di romanzi fantasy) nel 2015 ha editato per l'etichetta britannica Jurassic London (ormai chiusa, se non erro, con le antologie ristampate dall'americana Ben Yehuda Press)) una copia di antologie tematiche intitolate rispettivamente Jews vs Zombies e Jews vs Aliens, al cui interno si potevano trovare diversi esempi di ottima short fiction horror e fantasy tutti scritti da autori di religione (o comunque di formazione) ebraica.
Oggi Acheron Books propone Ebrei contro Zombi, la versione per il nostro paese della prima di queste due raccolte. Otto racconti che descrivono -come recita la tagline- "l'incontro del popolo eletto con il morto vivente".
Per quanto riguarda gli autori ospitati, alcuni come gli americani Benjamin Rosembaum e Daniel Polansky o la sud africana Sara Lotz sono già relativamente popolari qui da noi avendo già avuto delle loro opere già tradotte in passato, per molti altri invece si tratta di un debutto assoluto ed un'altrettanto assoluta scoperta per i lettori nostrani. Uno dei criteri adottati dai due curatori nella scelta sembra però essere quello di proporre quanto più possibile la varietà della provenienza, degli stili e della visione letteraria dei vari scrittori.
Anche della vastità della diaspora ebraica quindi , con artisti provenienti dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra, dal Sud Africa o da Israele stesso.
O comunque residenti in quelle nazioni.
Certo, bisogna chiarire che il termine "morto vivente" viene utilizzato dai vari autori nella maniera più amplia e inclusiva possibile quindi non bisogna supporre di trovare nel libro la sola presenza degli ormai classici zombi famelici di stampo romeriano.
O meglio ci sono anche gli zombi romeriani, ma non aspettatevi di trovare solo "loro".
Si comincia quindi con l'ottimo Ascesa di Rena Rossner, un poetico racconto di formazione in cui un gruppo di giovani studenti, nel tentativo di accrescere la loro conoscenza, tenta di riportare in vita alcuni famosi ed importanti rabbini e studiosi del passato.
Un errore farà si che invece degli invocati vegliardi i ragazzi risveglino invece le di loro, mogli,figlie e sorelle. Con risultati decisamente inaspettati
L'incidente non sarà senza conseguenze, ma renderà i protagonisti del racconto uomini migliori in grado di considerare meglio le donne, di conoscere la tolleranza e la vera saggezza che da loro proviene.
E perché no, anche di capire cosa significhi davvero vivere ed amare.
Buono anche il secondo racconto, La Fabbrica del Capro Espiatorio dell'israeliano Ofir Touche Galla, che parla di come il senso di colpa possa condizionare le persone e suggerisce metodi alternativi per sfruttare economicamente i ritornati dalla morte.
Si cambia decisamente tono con il più onirico Come una Moneta Coniata di Fede del poeta e scrittore israeliano ma di origini marocchine Shimon Adaf, che utilizza proprio ritmi ed influenze del Marocco per confezionare una cupa ed amara vicenda che si snoda su più livelli anche temporali.
Maledizioni arabe, folklore ebraico ed aramaico, sinistre associazioni segrete e computer posseduti completano una vicenda che parla di revenants ma che principalmente riguarda il dolore di una donna.
Daniel Polansky |
Riporta tutto ad una visione più ortodossa il già citato Polansky con il breve pezzo Dieci per Sodoma, in questo caso sembra davvero di trovarsi dentro un film di Romero, in presenza della più tradizionale Apocalisse Zombi possibile. Dieci per Sodoma descrive gli ultimi giorni di vita dell'umanità narrati dal punto di vista di un ebreo non praticante.
La fine del mondo può quindi dimostrarsi un modo come un altro per recuperare le proprie radici.
La Gente del Venerdì di Sara Lotz effettua un'altra inversione a centoottanta gradi, questo è uno dei tre racconti presenti nell'opera che allargano di molto il concept stabilito, in questo caso non si parla di cadaveri resuscitati ma degli attempati e fin troppo arzilli abitanti di un condominio di Città del Capo e dei loro figli incapaci di affrancarsi dalle soffocanti attenzioni familiari.
La Gente del Venerdì finisce così per diventare un'arguta ed intelligente allegoria sul vampirismo psichico ed un amaro resoconto su certe forme di gerontocrazia con le quali le moderne società post industriali dovranno sempre più tenere conto.
Benjamin Rosembaum |
Questo è quanto avviene in Trattato Metim 28a, il brillante ed ironico racconto di Rosembaum, autore da sempre abituato a dissacrare in maniera arguta perfino i temi più macabri.
Atipica la penultima opera presente nell'antologia, cioè l'opera I Racconti del Terrore di Wiseman di Anna Tambor, ( il secondo dei tre racconti che non parlano specificamente di zombi forse anzi quello che più si discosta dall'argomento), personalmente è anche il racconto che ho apprezzato di meno tra tutti quelli ospitati in Ebrei contro Zombi, ma come sempre si tratta di opinioni personali, di conseguenza ciò che legittimamente può non piacere a me altrettanto legittimamente può essere apprezzato da altri.
Chiude la selezione, Zayinim dell'inglese Adam Roberts. Ultimo degli otto racconti presenti nell'antologia ed anche ultimo dei tre che presentano variazioni sul tema, stavolta la minaccia viene da creature mutanti che minacciano i pochi sparuti gruppi di sopravvissuti. Zayinim mette in scena un mondo alternativo che ha vissuto una ancora più alternativa forma di shoah, con al centro un libro che potrebbe fornire la soluzione all'enigma ed una ragazza che cerca di "capire" quanto sta avvenendo attorno a lei.
Un racconto breve e coinvolgente che meriterebbe di essere espanso prima o poi sotto forma di romanzo.
Ebrei contro Zombi si dimostra una buona selezione di racconti con diversi acuti e una buona qualità media dei racconti, di sicuro presenta tante piacevoli sorprese. Non c'è un punto di vista univoco, le ispirazioni delle varie opere sono quanto di più diverso tra loro si possa desiderare e sperare e questo aumenta il piacere della lettura.
Probabilmente in questa antologia non si scoprirà il corrispettivo horror o fantasy dei vari Isaac B. Singer o David Grossman, ma credo che questo non fosse nemmeno lo scopo dei curatori, ma c'è tanta genuina e onesta fiction e si avverte la volontà di presentare qualcosa di differente rispetto alle strade già battute
E visti i tempi credetemi, ne vale davvero la pena.
EBREI CONTRO ZOMBI
AAVV, (A cura di LAVIE TIDHAR & REBECCA LEVENE)
Traduzioni: Davide Mana; Samuel Marolla
ISBN: 9788899216764
Pag.149 , ED. ACHERON BOOKS
Ed. Cartacea: Euro: 15,00
Ed. Digitale: Euro 6,00.
9 commenti:
@ Bara Volante
Ti dirò di più, a questo punto sarei davvero curioso di leggere anche "Jews vs Aliens" con tutti i riferimenti strani che vengono fatti nell'antico testamento di spunti interessanti per gli scrittori ne verrebbero fuori fin troppi.
Dal titolo avevo pensato ad una parodia e invece è una cosa seria 😄
Di solito sulle antologie di autori vari sono un po' freddino, ma l'argomento è interessante.
@ Emanuele Di Giuseppe
No, decisamente non si tratta di una parodia. Anche se il buon Mel Brooks da un'idea del genere ci avrebbe tratto su un filmetto niente male. :P
@ Pirkaf
Le antologie di solito hanno il difetto di essere sempre estremamente discontinue, in questo periodo però causa mancanza di tempo sto leggendo quasi esclusivamente quelle.
Ebrei contro Zombi non è malaccio comunque.
Fantastico! Grazie Nick, lo regalerò a mia moglie, le cui origini sono denunciate dal suo cognomee dal fatto che sia sua nonna che sua madre attirarono a suo tempo la curiosità della GeStaPo e se la cavarono per il rotto della cuffia. A presto!
Vero, il titolo mi ha fatto pensare a quei film di serie B :D.
Invece è un'opera letteraria molto interessante, a leggere la tua recensione, a partire dal primo racconto che contestualizza nella cultura ebraica il mito dell'uomo e della sua resurrezione 'pilotata' da altri uomini.
"Dieci per Sodoma" mi incuriosisce molto, se è nel filone romeriano.
Anche "Zayinim" ha una trama stuzzicante, per il sottoscritto.
@ Massimo Citi
Penso che le potrebbe piacere, in quanto a me come ti ho detto ho sempre provato una grande ammirazione per gli scrittori di origine ebraica sin da quando, alle superiori, ho scoperto i racconti Yiddish di Isaac B. Singer.
P.s
Quello che è successo all'epoca delle persecuzioni nazi-fasciste è una delle pagine più vergognose di tutta la storia umana. E tutti quelli che anche oggi vorrebbero negare o minimizzare la portata di quanto avvenuto dovrebbero solo vergognarsi.
@ Riccardo Giannini
Ciao, Riccardo"!:)
"Dieci per Sodoma" è il racconto più romeriano di tutta l'antologia, peccato sia anche dannatamente breve.
"Zayinim" merita la lettura e secondo me meriterebbe anche di essere espanso in romanzo, fossi nei panni dell'autore un pensierino a dargli un seguito me lo farei.
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