Con l'odierna intervista riprendo per un attimo a parlare del corto L'Insonne-Ouverture, di cui ho parlato QUI. Come ricorderete tutto nasce da un fumetto nato dalla fantasia di Giuseppe Di Bernardo e di Andrea J.Polidori (QUI trovate la mia prima intervista a Di Bernardo risalente al 2015, quando venne annunciato il progetto e la fine della lavorazione dell'episodio pilota). Visto che credo molto nelle potenzialità del personaggio e ritengo che possa venirne fuori un buon prodotto televisivo, voglio continuare a sostenere il progetto. Proprio per questo oggi vi propongo la lettura della mia chiacchierata con Alessandro Giordani il regista di Ouverture
Se avete voglia di approfondire QUI trovate la mia seconda intervista a Di Bernardo effettuata di recente, mentre invece QUI trovate il link su You Tube dove è ancora possibile visionare gratuitamente L'Insonne-Ouverture
Se o quando ci saranno novità in proposito o se e quando riuscirò ad intervistare Chiara Gensini o qualcun altro degli attori coinvolti.
Buona Lettura!
Nick: Benvenuto Alessandro Giordani, è un piacere averti ospite di Nocturnia. Ti andrebbe di presentarti ai lettori del blog?
Alessandro Giordani: Ho avuto una formazione un po’ variegata: nasco come montatore, professione che porto avanti ancora oggi da 15 anni, poi ho avuto una mia società con cui ho anche prodotto delle cose e, nel tempo libero, mi sono occupato di miei progetti come regista. Anche se mi sono laureato in cinema a La Sapienza a Roma con una tesi su “Esoterismo e Cinema”, sono sempre stato un autodidatta nel mondo del lavoro: ho coltivato l’aspetto professionale stando sul campo o rubando parecchio con gli occhi. Oggi sono alla ricerca di possibilità per realizzare la mia opera prima.
Nick: Come sei stato coinvolto nel progetto " L'insonne-Ouverture"? E Cosa ti ha affascinato nel tema e nei personaggi?
A.G: Diciamo che mi sono auto-coinvolto. Parecchi anni fa, almeno 12, il mio amico e socio Giuseppe Silvi mi fece conoscere il fumetto “L’insonne”: erano anni in cui le serie americane erano ben presenti, ma in Italia ancora si faticava a immaginare prodotti del genere, e io ne ero un grande appassionato. Il passo successivo, forse più lungo della gamba, fu quello di contattare Di Bernardo per proporgli di realizzare una serie TV… lui accettò, penso soprattutto perché gli proposi la mia amica Chiara Gensini nei panni di Desdemona (la protagonista) che già un suo amico gliel’aveva fatta notare: lui ci vide qualcosa di magico intorno a quella scelta. Purtroppo eravamo si volenterosi, ma ancora un po’ ingenui: trovare produzioni in Italia che volessero produrre una serie era praticamente impossibile. Quindi, come tutti i buoni progetti, “L’Insonne - La Serie” fu chiuso in un cassetto. Anni dopo ho conosciuto Giorgio Beltrame della Mescalito Film che ne ha capito subito le potenzialità, ma essendo anche lui un giovane produttore, la cosa che mia ha potuto proporre è stata quella di girare - intanto - una specie di puntata pilota. Ed eccoci qui, mezzo sogno si è avverato: portare sullo schermo quell’affascinante mondo de L’Insonne. Quello che mi aveva colpito del fumetto era quel mix letale di argomenti come l’esoterismo (di cui avevo proprio approfondito durante la tesi), il mistero e il “complottismo” tutti ben localizzati in un’oscura e magica Firenze. Poi Desdemona era fantastica: un senso di progressive rock, sensualità nella sua a-sessualità e voglia di ricerca della verità.
Nick: Conoscevi già qualcosa del fumetto prima di arrivare al telefilm?
A.G: Ho letto molti fumetti in passato, dai classici Dylan Dog, Nathan Never e Diabolik per esempio, ma non sono mai stato un vero “nerd” e quindi non ero uno di quelli che leggeva qualsiasi cosa… e infatti non conoscevo L’Insonne che era sicuramente un fumetto di nicchia. In questo senso si può dire che rimasi colpito dall’essere rimasto colpito.
Nick: Dopo aver visionato "Ouverture", mi sento di dire che Chiara Gensini ha offerto una interpretazione molto sofferta e sentita di Desdy Metus. Come sono si è arrivati alla scelta di attori come Chiara Gensini e Francesco Montanari (e gli altri) per i rispettivi ruoli? Se ti va puoi anche aggiungere quale secondo te è stato l'attore che ti ha sorpreso maggiormente?
A.G: Chiara Gensini l’avevo pensata subito appena mi era scoccata la scintilla del progetto serie per L’Insonne, e quindi è stato naturale portarla fino alla realizzazione del mediometraggio “Ouverture”. Per gli altri attori non avevamo possibilità economiche e di tempo per poter affrontare un casting approfondito, quindi mi sono lasciato guidare dal mio istinto guardandomi intorno tra le persone che conoscevo. Sono felice che sia andata così e di aver lavorato con loro. Anche Francesco Montanari si è reso molto disponibile quando gli abbiamo parlato del progetto e, come tutti gli altri del resto, ha deciso di aiutarci. Sicuramente chi mi ha più stupito di tutti è stato il giovanissimo Andrea Pittorino, è stato molto bravo e professionale, ha un ottimo potenziale secondo me.
Nick: Quando nel 2015 ho intervistato per la prima volta Giuseppe Di Bernardo mi aveva preannunciato la fine del lavoro delle riprese, "Ouverture" è stato reso disponibile durante la settimana di Natale del 2018. Cosa è successo nel frattempo?
A.G: Dal 2015 ad oggi ci siamo mossi per portare a compimento l’idea originale, cioè quella di creare una vera serie TV. A Natale abbiamo deciso di mettere “Ouverture” on-line, forse perché finalmente si è mosso qualcosa? Non sa/non risponde… ma posso anticipare che sicuramente prima o subito dopo l’estate i fans avranno una bella sorpresa!
Nick: Quali sono state le maggiori sfide e i peggiori impedimenti che avete riscontrato sul lavoro?
A.G: È molto banale dirlo, ma il principale impedimento è stato il budget ultra-ridotto che avevamo a disposizione.
Nick: Più in generale, quali sono le maggiori difficoltà che riscontra chi come te voglia lavorare in questo ambiente?
A.G: Il discorso è lungo è complesso, sintetizzando posso dire che la difficoltà principale sta nel trovare interlocutori capaci di ascoltare dei giovani sconosciuti e di carpire quali sono le idee veramente valide.
Nick: Rimanendo in quest'ambito, cito "Boris" e ti chiedo: in Italia è possibile un'altra televisione? Mi spiego meglio, nonostante il successo di produzioni sia pur diverse tra loro come "Coliandro"; "Romanzo Criminale"; "Gomorra" o la stessa "Boris" perché risulta ancora difficile produrre serie che vadano oltre i soliti stereotipi ? O ritieni che qualcosa stia cambiando in proposito?
A.G: In Italia purtroppo non si fa niente prima che “uno” abbia osato ottenendo successo. Si può dire che chi investe è molto cauto (ovviamente sono ironico). Secondo me, come una nave rompighiacci, se prima non passa qualcuno veramente intraprendente, gli altri se ne stanno dietro a rimasticare sempre le stesse tipologie di prodotti. Auspico a un ritorno agli anni ’70 dove c’erano produttori folli e spregiudicati che investivano in progetti che non andavano nella direzione di ciò che il pubblico si aspettava di vedere.
Nick: Ci sono diverse cose in "Ouverture" che mi hanno colpito, tra queste c'è una scena in cui (senza spoilerare troppo) un televisore trasmette scene dello sceneggiato "Il Segno del Comando", per me quella immagine testimonia da un lato una sorta di ideale passaggio di testimone, dall'altro identifica i modelli (se non altro intesi come atmosfere narrative) ai quali tendete. E' una ricostruzione sbagliata la mia?
A:G: Direi che sei un attento osservatore ;) Mi sono divertito a inserire qui e lì dei piccoli indizi…
Nick: Che feedback avete ricevuto dalla messa in onda di "Ouverture"?
A.G: Il feedback è stato ottimo, tutti molto positivi soprattutto i fans che, si sa’, sono giustamente i più critici quando si fanno queste operazioni. Inoltre mi pare che avevamo raggiunto 1500 visite nel giro di 2-3 settimane che è parecchio per un video dalla durata di 45 minuti su YouTube, senza contare che non abbiamo fatto molta pubblicità. Però devo avvisare tutti che non rimarrà a lungo online, proprio in vista della sorpresa di cui ho parlato sopra.
Nick: Si era parlato di una vera e propria serie regolare dedicata a "Desdemona Metus- l' Insonne" a che punto siamo di questo percorso?
A.G: Non sa/Non risponde ;)
Nick: Progetti futuri: a cosa stai lavorando e cosa ci dobbiamo aspettare da Alessandro Giordani nei prossimi mesi?
A.G: Ho una sceneggiatura che vorrei realizzare. Non so quanto ci vorrà per trovare le “condizioni”, non credo mesi, forse molto di più. Però ho da poco lanciato il crowdfunding per produrre un lungometraggio molto indipendente del mio amico regista Riccardo Ponis. Si intitola “L’Eterna sfilata” e ne sarò il produttore. Per chi volesse più informazioni vi invito a dare uno sguardo alla pagina a questo link: http://indiegogo.com/at/leternasfilata
Nick: Bene, è tutto. Ti ringrazio ancora per la tua disponibilità e ti saluto rivolgendoti la classica "question" finale di Nocturnia: c'è una domanda cui avresti risposto volentieri e che io invece non ti ho rivolto?
Alessandro Giordani: Potevi chiedermi com’è il mio rapporto con Di Bernardo… sono piombato nella sua vita dal nulla… mi ha fatto mettere le mani sulla sua creatura… direi che non è da tutti! Sono sicuro che aveva visto in un sogno che il nostro destino era legato, solo per questo mi ha lasciato fare! ;)
My Old Ass (2024)
-
Attirata dalla presenza nel cast di *Aubrey Plaza*, ho recuperato su *Prime
Video *il film* My Old Ass*, diretto e sceneggiato dalla regista *Megan
Park*...
6 ore fa
15 commenti:
In Italia ci sono tanti bravi autori indipendenti, infatti ho visto molte opere soprattutto con licenza Creative Commons, di cui sono fermo sostenitore.
Saluti a presto.
Voglio sicuramente approfondirne la conoscenza. Peraltro creare un video autoprodotto, a meno di non accontentarsi di puro dilettantismo, non è per niente semplice e quindi chiunque ci provi merita il massimo incoraggiamento.
Ciao Nick!
Provo a scrivere un commento ma con la consapevolezza di non conoscere molte cose che tu ci hai sapientemente raccontato in tutti i tuoi post sull'argomento.
È talmente interessante il tutto che non riesco a comprendere come sia possibile il non aver ancora prodotto una serie stupenda come questa!
Il fumetto non lo conoscevo, ho approfondito e compreso molte cose.
Non dico altro perché non ho una buona esperienza sull'argomento ma...i disegni del fumetto, che visto da te, sono molto belli, i temi affrontati ed il modo in cui sono state girate le scene del cortometraggio sono giuste, equilibrate ed innovative per un possibile genere "poliziesco" italiano.
Ed ho trovato tanto di Dylan Dog, iniziando dall'auto di Desdy...😉
Spero che venga prodotto al più presto, prima che altri abbiano idee simili e si prendano meriti immeritati.
Magari ho scritto castronerie ma intanto questo è il mio pensiero.
L'intervista è davvero superba, quindi complimenti per tutto. Soprattutto grazie ad Alessandro Giordani che con le sue risposte ci ha fatto conoscere meglio alcuni aspetti artistici e tecnici che non conosciamo.
P.s. Ma come mai non ti ho conosciuto prima? Mistero da risolvere... 😘
Quante cose mi sono persa, cavolo!
*che ho visto...
@ Cavaliere oscuro del web
Concordo.
Buon w.e a te.
@ Ariano Geta
Ho letto molti numeri della serie a fumetti de "L'Insonne" e posso dirti che secondo me potrebbe venirne fuori una serie televisiva di livello simile a quelle internazionali, anche per questo sostengo molto questo progetto.
@ Pia
Non hai scritto castronerie, anzi mi auguro anche io che presto questa serie venga prodotta.
Grazie per questo splendido e sentito commento, piuttosto.
Sembra in gamba mi auguro trovi presto quanto gli serve per produrre la sua opera prima.
Ciao, confesso la mia ignoranza sull'argomento però spero che questa serie televisiva possa essere prodotta, nonostante tutte le difficoltà , compreso il budget ridotto. Saluti.
@ Daniele Verzetti il Rockpoeta
Glielo auguro anche io di cuore, prometto di tenerti aggiornato sulle novità in merito.
@ Mirtillo 14
Lo spero veramente tanto, ti farò sapere se ci sono novità! ;)
Il tutto mi fa pensare a quanto sia difficile produrre un film indie al giorno d'oggi.
Non a caso il regista fa riferimento al budget ristretto. Fa bene a tentare il crowfunding, c'è bisogno di pubblico che sostenga progetti creativi. Te lo dico da produttrice di spettacoli teatrali.
@Luz
M' interessa la tua esperienza di produttrice teatrale, ce ne vuoi parlare?
@Nick
Certo, quando vuoi.
@ Luz
Appena risolvo un paio di problemi al PC ne riparliamo.
Posta un commento