I motivi della mia passione e della mia frustrazione li ho già spiegati più e più volte, però, dato che mi conosco, è altamente probabile che su questo torneremo brevemente anche stavolta in corso d'opera.
Non c'è dubbio però che, per vari motivi, la quinta e la sesta stagione di A.H.S rappresentino un vero e proprio giro di boa con più di un cambiamento nella struttura, per alcuni interpreti ed a livello di cronologia interna con l'aumento dei riferimenti alle stagioni precedenti.
Mi spiegherò meglio più avanti, adesso è ora di cominciare con delle brevi (brevi sempre secondo i canoni "Nocturniani" dello Zio Nick) schede su Hotel oggi e, prossimamente, su Roanoke.
A.H.S: HOTEL. Stagione V (2015/16) Rete USA: FX
SCENARIO:
Per questa ambientazione si torna a Los Angeles, con il suo corollario di storie e leggende legate al mondo del Cinema e della moda. La trama si svolge nell'immaginario Hotel Cortez
Per creare il Cortez si sono basati su una struttura realmente esistente a Los Angeles, il Cecil Hotel, un luogo che ha avuto una poco piacevole storia: costruito da tre albergatori ricchi di sogni e speranze nel 1924, il Cecil non portò molta fortuna ai suoi costruttori. La grande depressione del '29 fece quasi finire in bancarotta il trio di imprenditori, come se non bastasse la zona della città (il cosidetto Skid Row) dove l'albergo venne edificato si deprezziò nel decennio successivo diventando un quartiere di disperati e senza tetto. Vi si verificarono numerosi suicidi, fu anche l'ultimo luogo dove venne vista ancora in vita la famosa Black Dahlia (ne ho parlato QUI, QUI e QUI). Negli anni '80s almeno due serial killer, il più famoso dei quali fu Richard Ramirez meglio conosciuto come The Night Stalker, vi alloggiarono e probabilmente lì fecero delle vittime. Anche in anni recenti, nonostante l'albergo sia riuscito ad ottenere il riconoscimento di monumento cittadino storico, suicidi e morti incomprensibili sono continuati. Di uno di questi casi, la morte di Elisa Lam avvenuta nel 2013 ha parlato TOM in passato (QUI e QUI), l'evento ha generato una grande eco, non solo negli USA ma un poco in tutto il mondo contribuendo a rinnovare la sinistra reputazione della struttura. Logico quindi che gli autori di AHS, desiderosi di tornare a raccontare le loro vicende nella "Città degli Angeli" ne abbiano approfittato ricreando un albergo molto sulla falsariga del Cecil.
Il risultato dal punto di vista delle scenografie è una epifania barocca, un succedersi di dettagli grandiosi ma inquietanti, una ricchezza di arredamenti vistosi, dove il rosso - non a caso il colore del sangue- domina su tutto. Riprese in grandangolo, camere degli ospiti dove sembra manchino le finestre, angoli e geometrie infinite generano una sensazione di angoscia, la paura di trovarsi in una realtà "altra" dalla nostra, che avviluppa poco alla volta gli ospiti risucchiandoli velocemente verso una vera e propria discesa negli inferi. Non che gli occupanti o i dipendenti, presi singolarmente siano poi così rassicuranti...
TRAMA:
A.H.S: Hotel rappresenta la scusa ideale per attingere all'immensa iconografia losangelina: leggende sul mondo del Cinema, in particolare di tutta l'epopea del muto, gli immigrati che sciamavano da tutta Europa in cerca di fortuna, la storia criminale della città con i tanti leggendari casi di cronaca nera o gli innumerevoli omicidi seriali che hanno camminato sugli immensi boulevards cittadini. E sono proprio le indagini su un nuovo ed efferato serial killer, ribattezzato il Killer dei Dieci Comandamenti, che spingono il detective John Lowe a varcare per la prima volta le porte del Cortez Hotel. Lowe è spinto a concentrarsi sul lavoro da una tragedia personale che ha stravolto la sua vita personale. anni prima l'amatissimo figlio Holden è misteriosamente scomparso, mettendo a dura prova il rapporto familiare dell'uomo. La moglie Alex, che di mestiere fa il medico, infatti ha sempre avuto un rapporto morboso con la sua creatura amandolo di quell'amore che solo una madre sa riservare a quei figli ritenuti più perfetti degli altri.
Sin dal primo istante Lowe si rende conto che tra i corridoi dell'albergosi agirano strane creature: alla reception lavorano un vistoso transessuale che si fa chiamare Liz Taylor e la possessiva Iris, nella suite vive la Contessa col suo amante Donovan, figlio di Iris, tra i clienti abituali c'è poi Sally, dipendente da più di una droga. Ma tra i clienti del Cortez aumentano le morti violente, diversi fantasmi fanno la loro comparsa ed anche delle creature simili a vampiri. Lowe comincia a soffrire di allucinazioni, gli sembra di rivedere Holden nelle stanze dell'albergo. Inoltre anche molti assassini del passato compaiono tra i morti. La verità probabilmente va cercata nel passato del Cortez fino ai ruggenti anni venti del secolo scorso, quando un uomo malvagio di nome James Patrick March decise di costruire il suo particolare parco giochi degli omicidi.ATTORI:
Per la prima volta dalla nascita della serie nei titoli di testa non compare il nome di Jessica Lange e si tratta di un'assenza pesante, che si fa notare. La sua sostituta Lady Gaga ( è la Contessa) si trova a fare i conti con un'eredità pesante facendo quel che può. A conti fa si può dire che riesca a vincere in pieno la sfida gestendo un personaggio apparentemente gelido e senz'anima ma ricco di sfaccettature. Gran parte del peso ricade comunque sugli altri veterani dello show, in partiolare, Denis O' Hare, fa una performance eccezionale, interpretando Liz Taylor, una recitazione degna di rimanere negli annali. Buone, come sempre, Sara Paulson e Katy Bates, da elogiare in particolare, la seconda, mentre Angela Bassett ed Evan Peters rimangono in posizioni più defilate. In particolare Peters, stanco di comparire solo in ruoli di amante dannato, con il suo ruolo di March regala una performce molto ironica e sarcastica.
Tra i nuovi, dopo l'ottima prova nella precedente Freak Show vengono confermati Finn Wittrock (in un doppio ruolo), Matt Bomer (Donovan) e sopratutto Wes Bentley. Quest'ultimo nelle parti del protagonista John Lowe si dimostra uno dei mattatori della serie, difficile dimenticare il suo sguardo sempre più allucinato. Piccole parti anche per Antony Ruivivar; John Carroll Lynch (era stato il clown assassino in Freak Show) e Lili Rabe. Dalla seconda stagione viene recuperata anzi rispescata Chloe Sevigny ( dopotutto una delle regole non scritte in AHS è che chi compare almeno in una volta in una stagione potrà essere richiamato in una delle successive anche dopo parecchi anni) che in questo caso effettua una buona prova nei panni di Alex, la moglie di John, l'ennesimo ruolo di donna affettivamente disturbata della sua carriera.Debutto per Cheyenne Jackson, che in futuro diventerà una presenza costante della serie. Come in ogni stagione corposo è il numero degli "attori ospiti", delle guest stars in arrivo da altre serie: Ryan & Falchuk si ricordano di omaggiare l'antesignana di tutte le serie moderne, direttamente da Twin Peaks si rivede con piacere Maddchen Amick qui nel ruolo di una madre no vax mentre nel ruolo del Detective Hahn appare Richard T. Jones un attore che spesso e volentieri ha lavorato nelle produzioni della sorella maggiore della FX, la rete FOX.
Da segnalare un gustoso cameo di Naomi Cambell.
Un cast ricco, non sempre gestito al meglio, però ancora una volta con numerose eccellenze.
GIUDIZIO GIUDIZIOSO:
Anche Hotel soffre dei limiti tipici già visti più volte nelle stagioni precedenti: tanta carne al fuoco, numerose trame e sotto trame lanciate durante le prime puntate e poi accantonate o completamente dimenticate col prosieguo della storia. Molta tensione negli episodi iniziali ma un progressivo sgonfiarsi verso la conclusione, negli degli episodi finali. Hotel non fa eccezione, la formula concepita dimostra sempre più i suoi limiti, comunque la quadra si trova sempre, con qualche delusione certo, lo sviluppo di alcuni personaggi appare telefonato, alcune sensazioni di stanchezza e di deja vu nella storia, però nel complesso ancora una buona stagione.Con alcuni momenti da antologia. In ogni caso sarà l'ultima volta con la formula a dodici episodi, con la successiva Roanoke si cambia.
CURIOSITA':
Assieme ad Asylum è una delle poche stagioni della serie dove accanto agli abituali fondoschiena maschili ogni tanto compaiono anche alcune nudità femminili.
Si fa strada in questa stagione l'abitudine di far recitare più ruoli agli stessi attori, prassi che in seguito diventerà abituale e portata a conseguenze sempre più estreme nello show: nel caso specifico l'attrice Sarah Paulson interpreta sia la tossicodipendente Sally sia riprende il ruolo della medium Billie Dean Howard. Inoltre l'attore FinnWittrock è sia nei panni abbastanza ingombranti di Rodolfo Valentino sia nelle vesti di un capriccioso ma fragilissimo modello.LEGAMI CON LE PRECEDENTI STAGIONI:
Aumentano i rapporti e le interoconnessioni con il passato e con le precedenti sequenze di episodi. Sono tanti i collegamenti con la prima (Murder House) e la terza stagione (Coven). Oltre a Billie Dean si rivedono diversi characters della stagione iniziale, come l'immobiliarista Marcy (Christine Estabrook) e in un episodio ricompare anche la mitica magione protagonista delle vicende di Murder House. Come rivelato dagli stessi Ryan & Falchuk la casa in questione venne scelta semplicemente perchè era l'unico edificio in vendita durante la lavorazione della prima serie ed era abbastanza vicino agli studi dove si effettuavano le riprese. Da Coven invece arriva una delle streghette più amate dagli spettatori: l'extralarge Queenie ( l'attrice Gabourey Sidibe)
A.H.S: Hotel si dimostrerà una stagione fondamentale per la cronologia futura interna alla serie.
Avremo modo di riparlarne in futuro.
21 commenti:
Mamma mia che ricordi: Liz, la Contessa, Kathy Bates, una stagione che abbracciava allegramente il kitsch ma che mi ha regalato più di una gioia, in primis il crossover con Coven!
@ Babol
I crossover tra le stagioni rappresentano una delle gioie più belle in A.H.S ed aumenteranno nel corso degli anni. Io apprezzo molto A H.S che trovo una serie molto politica paradossalmente la apprezzo molto di meno quando si dimenticano di essere una produzione horror e partono per la tangente. Però stagioni come Hotel sono e rimangono splendide.
Mi ritrovo col tuo giudizio giudizioso, è esattamente così anche per me ;)
@ Pietro Sabatelli
Le grandi menti ragionano all'unisono. ;)
Parlando seriamente credo che se ne siano accorti gli stessi autori, col tempo la serie ha dimostrato più di un limite, ma si fa ancora guardare.
Seguo da sempre AHS, anche se alcune stagioni non sono di mio gradimento, a parte perché sono da sempre una grande appassionata di horror, poi apprezzo la struttura, ma alcune stagioni mi hanno lasciata perplessa.
@ Arwen Lynch
Si, è successo anche a me. Diciamo che quando si ricordano di essere una serie horror fanno bene, quando cominciano ad andare oltre a questo e cominciano ad esagerare con temi politici ed ideologici allora si perdono parecchio.
Parere personale come sempre.
Io parto da zero, e mi pare che la prima stagione sia fra i titoli disponibili su amazon prime. Quasi quasi ci provo... e poi evito le serie successive, mi sembra di capire.
@ Ariano Geta
In realtà anche le altre non sono male, la seconda in particolare e cioè "Asylum" è quasi un capolavoro, anche le altre ti potrebbero piacere al netto dei difetti di cui ho parlato. Tieni presente che si tratta di uno show molto "tosto" con diversi momenti che potrebbero sconvolgere qualcuno abituato a cose come "Buffy" decisamente molto più soft. Poi è una serie molto schierata su determinati argomenti e quindi potrebbe non piacere a tutti.
Io però ti direi di provare, vai avanti fino al punto in cui ti piacerà.
Alcune stagioni come "Coven" e "Kult" non sono piaciute a me, ma a tanti altri potrebbero piacere, quindi il mio consiglio è sempre: vedi fino al punto in cui ti soddisfa e poi decidi sempre in libertà quando lasciare.
E' tutto estremamente sopra le righe e piuttosto confusionario, ma resta una serie che mi diverte sempre parecchio e che ogni anno puntualmente alla fine finisco col vedere.
Farò così anche per la decima, appena usciranno tutti gli episodi.
@ Pirkaf
Infatti anche io finora ho visto tutte le stagioni, nonostante il fatto che le cose siano sempre più ripetitive. Finora gli ho sempre dato nuove possibilità.
Mi piacerebbe provare a conoscere questa produzione (di cui mi parlò bene un'alunna molto appassionata) ma temo di non averne il coraggio. Da quando abito in un villino ho abbandonato l'ardire e sono diventata vilmente impressionabile. :D
@ Luz
In effetti ci sono tante scene toste e soprattutto se si vive isolati. : D
Mi sa che oggi non sa da fare .... stavo percorrendo una strada buia con un cane che abbaiava ... forse oggi ho bisogno di qualcosa più ... più tranquilla.
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Madonna che nervoso quando mettono tanta carne al fuoco e poi si dimenticano di chiudere tutto! 😡
Prima o poi dovrò decidermi a recuperarla. Sto sempre fermo alle prime di Freaks e non riesco ad andare avanti, mentre ho divorato Apocalypse (con mia moglie che mi spiegava tutti i collegamenti alle precedenti stagioni - io conoscevo solo quelli alle prime 3) e 1984.
@ Inassia Z
Ti capisco. ;) Molto meglio con la luce del sole. :)
@ Rajani Rehana
Thanks again.
@ Ema
Tua moglie andrebbe d'accordo con la mia.
Apocalypse è una delle mie stagioni preferite e ci sono anche lì dei collegamenti con Hotel ( tutta la parte iniziale con Queenie). Anche 1984 mi è piaciuta, molti la considerano come la più debole finora e invece proprio le continue citazioni degli slasher degli anni 80 mi hanno conquistato.
Se non ricordo male i collegamenti a Hotel sono legati alla bombardona nera che non può lasciare quel luogo maledetto. Suppongo sia Queenie che citi.
Ho provato American Horror Stories, che sarebbe un antologico con tutti racconti singoli, tranne il primo che conta due episodi, ambientato nella casa della prima stagione, a ridosso di Halloween. Magari ci butto giù due righe ma c'è davvero poco da dire.
@ Ema
Infatti è Queenie il collegamento con Hotel.:)
Di American Horror Stories ho sentito parlare in termini non proprio lusinghieri, nel caso attendo con interesse le tue due righe
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